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Arn / Polywater


Messaggi raccomandati

Dispiace intervenire per dar cattive notizie.

Stefano ci ha lasciati.

Fino a ieri mi comunicava lo stato della sua malattia. Ha lottato come un leone, insegnava ai medici il da farsi....

Stefano...Non riuscirò mai e poi mai a dimenticarti.

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notizia assai dolorosa anche se il suo ultimo messaggio sul forum aveva fatto sospettare qualcosa

di persona gli ho parlato solo per 5 minuti, ma era bastato leggerlo sul forum per coglierne lo spessore di uomo di vasta cultura, eccezionale ironia, profonda sensibilità

fu lui ad "accogliermi" sul forum al tempo della mia iscrizione e da lui è stato ispirato il mio avatar

 

R.I.P. caro arn

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arn mi prese per mano quando mi affacciai per la prima volta qui sul forum,e ha preso per mano un po' a tutti...ti ho conosciuto alla passata convention,

mi spiace davvero tanto...e sarai una persona sempre presente per tutti...come lo sono di solito i GRANDI

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Visitatore Nek

E' da poco che frequentò il forum , ma da quel po che ho potuto capire e' scomparsa una persona che ha colpito i cuori di TT noi iscritti... riposa in pace Arn .

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Caro amico mio, hai combattuto contro un nemico che nn lasciava scampo..nn ti sei mai pianto addosso..nn ti sei mai lasciato andare...la forza e la dignità che hai tirato fuori sono stati qualcosa di favoloso roba degna dei piu grandi eroi dei fumetti..Stefano, non avere nessun tipo di rimpianto o di rimorso, fai questo viaggio libero e in pace col vento che ti scompiglia i capelli e a cavallo di qualche mezzo meccanico elaborato come piaceva a te). Vola libero caro amico. Ti adoro..nn ti scorderò mai...sarai sempre con me..un abbraccio grande grande dal tuo amico Luca

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Difficile commentare una notizia del genere.

Qualche strana sensazione l'aveva lasciata anche a me questa sua fuga dal sito, lui sempre disposto a mettere la propria enciclopedica cultura a disposizione di tutti.

Quando ho letto, un groppo in gola mi ha bloccato, ed ancora non se ne va.

Persona di uno spessore davvero fuori dal comune, di una cultura ed una dialettica sopraffine, difficile tenergli testa, durissima spingere l'agone nel campo della cultura, dove ti batteva con sagacia.

Sono basito ma, come penso avrebbe voluto lui, voglio dedicargli un grande sorriso, perché una persona come lui porta il sole ovunque vada, anche quando se ne va... E uno come lui rimane presente sempre.

Grazie per aver incrociato il mio cammino, continua a splendere tra le stelle...

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E' una notizia che mi tocca il cuore.

Stefano era una persona che emetteva luce anche al buio.

Una persona stupenda, gentile, di un'empatia incredibile.

Non ho aggettivo per definire Stefano, ma come dice Medusa posso dire anch'io che di persone così ce ne sono poche in giro.

MI spiace che la malattia lo abbia portato via.

Mi sarebbe veramente piaciuto incontrarlo ad una prossima convention.

Mi rimane nel cuore l'ultima volta visto a Milano alla convention.

Un ultimo e grande abbraccio.

 

Ciao Stefano.

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No, no, no, no.......................per favore, no!

 

Non ci posso credere. Ho avuto la fortuna e soprattutto l'onore di conoscerlo, spesso ci siamo scambiati messaggi privati, a volte ci siamo anche sentiti per telefono.........lo stimavo e molto anche, come lui stimava me, era felice del mio interessamento e di come avessi preso a cuore la disponibilita' verso tutto e tutti.

 

Era un uomo di un carisma eccezionale, colto, preparato........buono.

 

Ricordo e spesso mi torna alla mente il messaggio con il quale interrompeva la sua partecipazione ed i suoi interventi in questa comunity, ricordo ancora la risposta di Medusa quando chiesi se fosse possibile fare di tutto per fargli cambiare idea..........ci mancava e mi mancava, Arn o PolyWater era Arn o Polywater........Medusa mi disse che oramai la decisione era stata presa e che non sarebbe piu' ritornato sui suoi passi.

 

Ed io, io pensai nella mia mente a chissa' quali discrepanze e litigi possano esserci stati tra lo stesso Medusa o Luc@ o Quinto ed Arn per indulro a tale drastica scelta.

 

Ora, cari amici, ho capito. Ora, riconosco ed apprezzo la dignita' di un uomo che sa e che nella sua intelligenza ha deciso di tirarsi indietro ed uscire piano piano, senza rumore........come quelle persone che credono di disturbare anche quando sono invitate.

 

E' una triste sera questa, ho un groppo in gola o, come diciamo noi dalle nostre parti, un magone che non riesco a digerire.

 

Ti ricordero' tutta la vita Stefano e nei miei pensieri ti continuero' a chiamare Arn, il nick che piu' mi piaceva.

 

Medusa, Luc@, Quinto, e' venuto a mancare il quarto moschettiere, vi sono vicino ragazzi.

 

Ciao Arn.

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Quando scrisse che non sarebbe più intervenuto nella comunity a dire il vero io sospettai avesse problemi di salute. Era uno troppo importante qui per decidere di estraniarsi all'improvviso. Non poteva che essere per motivi di salute. Non lo ho mai conosciuto di persona ma un pochino sul forum si. E sono sicuro che sia stato davvero cosi come dite voi che lo avete potuto conoscere: un grande uomo, si. Immaginiamolo volare felice e sereno nel tempo e nello spazio con il vento che gli scompiglia i capelli ai quali tanto teneva....come noi. Buon viaggio caro Arn.

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Non ho mai avuto modo di vederlo, né di conoscerlo e me ne rammarico.

Non so bene che dire ... sono innumerevoli i suoi messaggi, da me divorati su questo forum, al fine di carpire tecniche e conoscenza.

 

Come se fosse l'autore di miei svariati testi universitari, letti e riletti al fine di passare gli esami di mio interesse, la sua uscita di scena mi lascia turbato, a tratti svuotato.

 

Avevo visto che era da tempo che non interveniva e più volte mi sono detto "tornerà! E sarà sicuramente significativo ogni suo intervento, di critica di puntualizzazione...qualsiasi esso sia".

 

La sua eredità è grande. Rimarrà sempre con noi!

 

Ciao Arn.

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Sono estremamente rattristato da questa bruttissima notizia!

L'ho sempre letto con estremo piacere, apprezzandolo per la dialettica, cultura, caratterizzazione intellettuale, disponibilità ed altruismo con cui si prodigava verso gli altri e da cui si percepiva che fosse tale anche nella vita quotidiana e professionale.

Purtroppo, non ho mai avuto la fortuna di conoscerlo di persona, in quanto alla convention catanese del 2010 ( cui partecipai ) Lui non potettte essere presente, gestendo tuttavia in quei frangenti gli interventi sul forum dalle Sue postazioni.

Quando, meno di un anno fa, lessi sul forum un Suo nobile e toccante intervento a commemorazione di un altro triste evento ( la prematura scomparsa di un'altra iscritta agli o. c. ), ebbi tuttavia la sicura percezione che fosse gravemente ammalato!

Riposa in pace, Stefano e la mia sincera vicinanza, oltre ai familiari, va a Medusa ed a tutti gli altri coordinatori che hanno avuto il piacere di frequentarlo personalmente e di apprezzarne le indimenticabili doti ed umanità!

Modificato da caschetto diaboliko
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in solo un anno e mezzo di partecipazione a questo forum è già la seconda volta che la community viene scossa da una notizia così triste.

 

maggiore è la conoscenza di chi ci lascia e più profondo è il dolore della perdita.

e paradossalmente a volte ci si conosce più intimamente qui, scrivendosi, confessandosi, aprendosi che in anni di frequentazioni reali.

 

La vita ogni tanto ci fa un bagno di dura realtà, quasi a volerci ricordare il nostro essere piccoli e mortali, oggigiorno deboli di fronte a piccoli inestetismi, in lotta per pochi capelli quando in verità abbiamo una vita da vivere, da riempire di valori, di amori, di affetti...

 

Continuerò e continueremo sulla nostra strada ma certi tristi eventi dovrebbero lasciarci qualcosa, il ricordo quantomeno, che tutto ciò che facciamo dev'essere finalizzato alla felicità oppure è inutile.

per noi la protesi è un punto di partenza fondamentale in questo cammino, ma sono sicuro, NON un punto d'arrivo.

 

ciao arn

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vorrei ricordare arn riportando un suo memorabile post

mi è capitato più volte di andare a rileggerlo, anche a distanza di tempo, scovandolo con la funzione cerca

che magnifica sintesi di ironia, esperienza, buon senso, cultura diffusa

come non rinvenire nei suoi racconti il senso profondo di un vissuto comune, almeno per quanto concerne le ricadute psicosociali del tricodramma? come non riconoscersi in quei "colpetti di palmo sulle tempie"? come non rimanere colpiti dalla linearità del pensiero, e dal rigore logico delle conclusioni?

 


6 aprile 1983, 11,30 circa...
Il sorriso celebra il trenta e lode in Anatomia Umana Normale.
Resoconto della giornata: non ho chiuso occhio. Notte in bianco sui libri, ripassando logicamente il Sistema Nervoso Centrale. Ho già superato molto bene le prime due prove, nei giorni precedenti. Adesso c'è quella finale, di fronte al mio professore.
Sono le 06.30. Prendo il caffè ma ho l'esofago annodato e vomito per la tensione.
Guardo fuori. Tira vento. MA PORCA MISERIA! Il vento da circa tre anni regola le mie giornate e mi fa capire quante difficoltà troverò a tener su la mia tricoarchitettura.
Mi vesto. Mi lavo i capelli. Impiego mezz'ora per fare la solita pettinatura alla fratina, che fortunatamente in quegli anni va ancora di moda. Non esiste il Toppik né alcunché di simile. Copro le stempiature e la chierica, ordinando i capelli come soldatini in parata, poi abbondo di lacca fissante. Sopra un po' di profumo per attenuare l'odore della lacca, non troppo per evitare che l'alcool la rimuova.
Esco. Salgo sul bus senza danni. Scendo proprio davanti al Policlinico.
Quattrocento metri mi separano dall'Istituto di Anatomia. Troppi. Già a metà il vento, che si è rafforzato ed ha facile gioco allo scoperto, mi ha scompigliato più volte. Purtroppo l'ingresso dell'Istituto si trova dopo un tunnel e lì accade la catastrofe. Quando ne esco, vedo un mio amico e collega in cima alle scale che subito mi apostrofa con un "Sembri uno scienziato pazzo!".
Entro a testa bassa, ignorando tutti quelli già in attesa e corro in bagno. Mi ricompongo come posso: nelle tasche ho un negozio di parrucchiere ambulante. Non ho però la lacca: impossibile usarla in luoghi condivisi, sarei sgamato subito. I gel non esistono. C'è solo la brillantina, roba che nei primi anni '80 usa solo un mio collega che tutti, non a caso, chiamano Elvis.
Esco, torno nel gruppo. Intanto cominciano gli esami.
Mentre attendo il mio turno, vedo due ragazze pugliesi, Maria e Cinzia, che confabulano appoggiate alla vetrina dove sono conservati i feti in formalina. Siccome ho un debole per Maria, purtroppo reclusa come convittrice in un istituto di suore, faccio l'errore di avvicinarmi. Chiacchieriamo delle domande già fatte e di quelle che potrebbero uscire quando, all'improvviso, Cinzia se ne esce con un "Ma ti cadono i capelli?". Non faccio in tempo a biascicare nemmeno una risposta che la sua mano mi fruga in testa scompigliandomi. "Eh sì, ne stai perdendo molti!".
Sorrisino di circostanza, arrossisco cercando di minimizzare la cosa. Me la filo all'inglese ma ormai non c'è più tempo per ricomporsi, se non sommariamente con qualche colpetto di palmo sulle tempie.
Mi chiamano all'esame.
Il professore e la sua assistente mi guardano, pensando anche loro allo scienziato pazzo, ed io sono talmente di fuori che insceno un esame istrionico e spettacolare, condito pure da facezie.
Si prenda questo bel diciottino! ammicca il prof mentre mi restituisce il libretto con l'inusitato voto.
A Cinzia, forse per gli accidenti che le ho tirato, tocca poi come prima maliziosa domanda Apparato Genitale Maschile, che sussurra a stento, rossa come un pomodoro, col professore che sadicamente la incalza sui nervi erigentes, sulla loro funzione e su cosa accada in caso di resezione accidentale in sede di interventi chirurgici in regione pelvica...
Ecco, Phil, i tempi saranno cambiati di certo ma non così tanto da farmi pensare che, se allora avessi avuto una NewGen, la mia vita giovanile sarebbe stata molto più semplice, molto meno sofferta e molto più feconda di soddisfazioni materiali.
Nessuno ti sgamerà mai se sarai un portatore non tanto esperto quanto coscienzioso. Nessuno ti romperà mai le scatole vedendoti i capelli in ordine. Capelli che potrai pure scoprire, se già non li porti scoperti. Molti invece ti romperanno le scatole, in buona fede ma anche, a volte, con malevolenza, vedendoti stempiato, diradato, impiastricciato di polverine.
Certo. Il rischio dello sgamo esiste ed è un rischio ben maggiore dell'essere etichettato come diradato o pelato.
Però è un rischio che puoi dominare e controllare. Senza errore non c'è rischio, diceva un imputato per crimini orrendi che, in osservanza al suo motto, riuscì a non farsi mai condannare...
Se invece sei stempiato, diradato, pelato o quello che vuoi, non riuscirai mai a nasconderlo, per quanto tu possa essere bravo: perderai ore ed ore del tuo tempo davanti allo specchio per poi imprecare comunque per un risultato che non ti soddisfa affatto e che ti lascia comunque menomato nella tua estetica.
Parere personale: se uno non si accetta calvo o rasato e non può trovare beneficio nel trapianto, DEVE protesizzarsi. Ci guadagnerà comunque.
In tempo, fatica, soldi ma soprattutto... bile!
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vorrei ricordare arn riportando un suo memorabile post

mi è capitato più volte di andare a rileggerlo, anche a distanza di tempo, scovandolo con la funzione cerca

che magnifica sintesi di ironia, esperienza, buon senso, cultura diffusa

come non rinvenire nei suoi racconti il senso profondo di un vissuto comune, almeno per quanto concerne le ricadute psicosociali del tricodramma? come non riconoscersi in quei "colpetti di palmo sulle tempie"? come non rimanere colpiti dalla linearità del pensiero, e dal rigore logico delle conclusioni?

 

 

grande arn.

metterei questo racconto a disposizione di tutti i n.b. perchè non continuino a chiedere se protesizzarsi o meno.

 

risposta migliore non c'è.

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