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Marliani

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  1. E' disponibile per il download il fascicolo n. 7 del manuale TRICOLOGIA del dott. Marliani (fascicolo 7 / gitri 16). http://www.sitri.it/gitri.html
  2. E' disponibile per il download il fascicolo n. 7 del manuale TRICOLOGIA del dott. Marliani (fascicolo 7 / gitr http//www.sitri.it/gitri.html
  3. Marliani

    Venite Alla Prossima Riunione

    :gatto: :gatto: :gatto: :gatto: :gatto:
  4. Marliani

    Visita Insoddisfacente

    Anche questa volta Lady Marmelade ha detto una cosa giusta (sta diventando davvero brava). Purtroppo la Tricologia NON si insegna nelle scuola di specializzazione in dermatologia. Si fanno solo poche ore dove occorrerebbe un corso di almeno tre anni. I dermatologi che sono diventati esperti in Tricologia lo hanno fatto da se. L'unica scuola dove si fa un pò di tricologia (ci insegno io) è la Scuola Internazionale di Medicina Estetica de Fatebenefratelli. Anche li però il corso è troppo breve e si toccano solo alcuni punti fondamentali dell tricologia. Per il futuro in Italia ... non sono ottimista. Mi hanno chiesto di andare ad insegnare in Brasile!
  5. Marliani

    Analisi Del Sangue.

    Vai dal tuo Medico Curante e gli chiedi (con gentilezza) di trascriverti gli esami, spiegandogli perché li fai. Fatti gli esamu alla ASL li fai vedere in prima istanza al tuo Nedico Curante e poi ritorni (con gli esami) dal dermatologo che te li ha chiesti.
  6. Marliani

    X Il Dottoreeee!

    Puoi medicare le chiazze della barba una volta al giorno per 2 mesi (non oltre) con: Topsyn gel ciao
  7. L'aria del vertice è tipica della androgenetica. Quando la perdita di capelli (e dico perdita e non caduta) interessa in un maschio l'aria del vertice la diagnosi più probabile è di androgenetica. Un effluvio pèuò poi rendere più rapida ed evidente una andrigenetica. Le tue domande: 1) Un Telogen Effluvium Cronico può effettivamente evidenziare maggior diradamento nel Vertice in assenza di Androgenetica? R: in un maschio, di norma, no! 2) se si, come mai ciò avvviene per diversa fase anagena dei capelli presenti in quell'area? 3) possibile che un telogen cronico perdurante da alcuni anni, necessiti di anni per risolversi o può non risolversi mai? R: un effluvio può durare comunque anche molti anni ed anche tutta la vita se la causa che lo provoca non viene risolta. 4) esistono ad oggi possibili varianti nelle cure topiche (idrocortisone 17-butirrato) ed integrazione delle carenze di ferro, zinco, acido folico ecc. se effettivamente accertate)? state lavorando a quancosa di particolare che potrebbe dare una svolta a chi soffre di TE Cronico? l'Aga ha fatto passi da gigante e si investe tanto ma nel TE sembra di no. R: il telogen effluvio si risolve sempre se le sue cause vengono individuate e risolte. NON E' POSSIBILE DARE COMUNQUE SEMPRE UNA RISPOSTA GENERALE A QUESITI PARTICOLARI.
  8. La Teoria e la Clinica delle “INCIDENZE” nelle Alopecie Marino Salin e Andrea Marliani Quando i follicoli dei capelli sono “intermedi” (fra l’anagen VI ed il displasico), all’esame obiettivo facilmente riscontriamo situazioni “coadiuvanti o concomitanti” una alopecia. Sono situazioni spesso solo caratteriali o para fisiologiche, che “incidono” sulla evoluzione naturale della alopecia e che abbiamo definito con il termine di “incidenze”. Questa “incidenze” provocano e conseguono a dei “corto circuiti metabolici” che si automantengono con produzione di ormoni paracrini, di adrenalina e noradrenalina, inibizione delle adeniciclasi di membrana, alterazione della glicolisi e del ciclo di Krebs, anomalie del metabolismo dei trigliceridi, accumulo di acido lattico fra cuticola del capello e la guaina interna o di squalene fra le guaine, diminuzione del pH ideale (7,35) a livello delle funzioni metaboliche. Tutto questo porta fino al blocco della delle mitosi della matrice dei capelli con conseguente effluvio o con l’accelerazione di un defluvio. CAUSE COMUNI DI TELOGEN EFFLUVIO ACUTO stress acuti fisici o psicologici interventi chirurgici parto e allattamento malattie febbrili avvelenamenti emorragie lutti etc CAUSE COMUNI DI TELOGEN EFFLUVIO CRONICO malattie sistemiche croniche donazioni di sangue frequenti gravi malattie psichiche uso cronico di farmaci distiroidismi etc Intendiamo, quindi, per -INCIDENZE- una serie di ‘situazioni” che sono di per sé in grado di provocare un effluvio e portare la capigliatura ad una mancanza di “corpo” (più che ad una vera carenza di numero di capelli). Ma che possono anche modificare la velocità, l’andamento e l’aspetto clinico di un defluvio e non solo androgenetico. Per definire cosa si intenda per “corpo dei capelli” si è fatta in USA ed in Inghilterra una indagine, mediante intervista a consumatori di shampoo, e questa ha evidenziato che per definire il termine “corpo” vengono prevalentemente usate le parole: spessore, elasticità, volume o massa. Definiamo le INCIDENZE come: a) “incidenze primarie” B) “incidenze secondarie o da sovrammissione” Non per un vero rapporto di causalità ma sulla base della sintomatologia clinica che le accompagna classifichiamo le “incidenze primarie” come: 1)- Incidenza digestiva, 2)- Incidenza nervosa, 3)- Incidenza da deperimento fisico, 4)- Incidenza da deperimento psico-fisico, Sta di fatto comunque che, curando quello che pare essere solo il sintomo di accompagnamento di una incidenza, la situazione oggettiva dei capelli del cuoio capelluto migliora. CLINICA DELLE INCIDENZE “PRIMARIE” -> 1) Incidenza digestiva: interessa per 4 - 5 cm la fascia di cuoio capelluto sopra la fronte, modificando il progressivo diradamento a tipo Hamilton, che sarà così subito senza il ciuffetto sopra frontale. E’ tipica di soggetti con defluvio androgenetico clinicamente associato a disturbi digestivi in senso lato, dai problemi di masticazione della bocca all’ano, ed a “iperidrosi fredda”. E’ anche tipico di questi soggetti, dalle mani sudate, l’ipertrofia del derma ventrale dei polpastrelli delle falangi distali, che sono “imbottite” e sporgenti. -> 2) Incidenza nervosa: interessa la fascia di 4 - 5 cm fra gli orecchi con telogen effluvio, alopecia areata (anche incognita), iperidrosi. Sono soggetti “psichicamente labili”, nevrotici o semplicemente iperemotivi. L’effetto di inibizione sulla adenilciclasi delle catecolamine rende ragione degli effluvi da stress e della “incidenza nervosa”. Si tratterà di effluvi in anagen, in anagen distrofico o in telogen (alopecia areata o telogen effluvio) a seconda della durata e della intensità del “fattore stressante” e quindi della violenza del “colpo d’ariete” delle catecolamine sul recettore ormonale. Uno stress psichico forte, improvviso, di breve durata, potrà provocare un effluvio in anagen (con l’aspetto clinico della alopecia areata incognita o a chiazze); uno stress più blando ma di lunga durata o cronico provocherà un effluvio in telogen (un telogen effluvio di Kligman o un telogen effluvio cronico). Quale descritto da Kligman il telogen effluvio è un fatto acuto che segue un episodio emotivamente importante. E’ caratterizzato dalla caduta in telogen di centinaia e talvolta migliaia di capelli al giorno. All’esame microscopico si potrà osservare che si tratta quasi esclusivamente di capelli in fase telogen, perfettamente formati, terminali, e senza segni di involuzione (non vellus): Si tratta in pratica di un’ “onda di muta”. La maggior parte dei pazienti con telogen effluvio lamenta “dolore alla base capelli” o la “sensazione di punture di spillo sul cuoio capelluto”. La causa di questa sensazione non è affatto chiara ma è troppo semplicistico definirla di natura nevrotica o psicologica. Durante l’effluvio il rapporto fra anagen e telogen (tricogramma) si altera in modo impressionante: almeno il 25% fino all’85% dei capelli si trova in questo periodo in fase telogen. Il sistema di trasduzione tenderà a difendere se stesso riducendo il numero dei recettori per le catecolamine (desensibilizzazione recettoriale per riduzione del numero dei recettori) fino alla risoluzione spontanea del quadro clinico, anche senza che ne sia finita la causa, ma non sempre questo sistema di controllo sarà sufficiente. Vogliamo sottolineare come l’alopecia areata sia ben interpretabile come secondaria al “colpo d’ariete” da catecolamine sul sistema di trasduzione dell’adenilciclasi. Le tipiche alterazioni istologiche possono tutte essere interpretate come secondarie al blocco delle mitosi, per carenza di cAMP, con degenerazione acuta della matrice del pelo. L’infiltrato infiammatorio, costituito oltre che da linfociti anche da istiociti e mastociti che si addensano intorno ai vasi della papilla ed intorno a ciò che resta della parte sottoinfundibulare del follicolo pilifero, non è affatto, di per sé, prova di una malattia autoimmune. -> 3) Incidenza da deperimento fisico: interessa a fascia la zona del vertice con una “tonsura” ovale o rettangolare, con telogen effluvio cronico, capelli sottili, corti e malformati Sappiamo bene come una dieta inappropriata e come stati carenziali, specie qualitativi, possono provocare un effluvio e contribuire a modificare ed aggravare un defluvio già in atto, talvolta in modo irreparabile. Poiché oggi il laboratorio ci permette di indagare sullo stato nutrizionale e di rilevare, con relativa facilità, almeno le carenze nutrizionali più grossolane e poiché queste possono, quasi sempre, essere corrette farmacologicamente o con la dieta, le conoscenze di base su “nutrienti e capelli” diventano indispensabili per chi voglia davvero fare della tricologia una scienza. Ormai da decenni è dimostrato ciò che da sempre si era intuito, cioè che esiste un diretto rapporto fra stato nutrizionale e sintesi delle cheratine dei peli e delle unghie. Vi sono dati sufficienti per ammettere una correlazione diretta fra stato nutrizionale e stato dei capelli. Gli aminoacidi sono sicuramente necessari al trofismo del capillizio ed in particolare la cistina, la cisteina, l’istidina, la glicina, la tirosina. Le vitamine devono avere nel siero un livello ottimale e bilanciato e, in caso di carenze di apporto o di malassorbimento, questo dovrà ottenuto farmacologicamente. Metalli essenziali ed oligoelementi sono altrettanto indispensabili e saranno somministrati, in modo mirato, in caso di carenza accertata. Una valutazione razionale del paziente affetto da caduta di capelli non potrà prescindere dalla osservazione del suo stato di nutrizione. Dovrà essere raccolta un’anamnesi dettagliata sulle abitudini alimentari, sullo stato dell’alvo e su variazioni di peso. Indicativo, in molti casi, potrà essere un esame microscopico del capello in luce polarizzata. Nel caso di un telogen effluvium a difficile inquadramento etiologico deve sempre essere sospettata una sindrome carenziale secondaria ad una dieta inappropriata o ad un malassorbimento, anche larvato, talvolta selettivo e/o inapparente. A tal proposito ricordiamo come in Tricologia i valori ideali di nutrienti, vitamine ed oligoelementi serici e/o plasmatici siano più ristretti di quanto lo sono in medicina generale (riportiamo di seguito alcuni esempi significativi) e ricordiamo come uno stato carenziale possa far precipitare irreparabilmente anche un defluvio androgenetico. -> 4) Incidenza da deperimento psico-fisico o psicosomatico: è ancora più posteriore ed interessa infatti per 4 - 5 cm la fascia della zona di cuoio capelluto all’altezza della spina occipite con telogen effluvio cronico e/o ipotrichia. E’ tipica degli intellettuali. Quando un soggetto aumenta lo sforzo psichico si può avere un effluvio in telogen già dalla fase quinta anagen, quasi come se l’attività intellettuale moltiplicasse il consumo dell’energia di cui il capello necessita, portando ad una situazione più posteriore ma simile a quella del deperimento fisico. Quando poi, in condizioni già critiche, il nostro soggetto aumenta ancora lo “sforzo” e lo “stress”, l’effluvio in telogen avviene già dalla fase anagen quinto. Le incidenze “incidono” progressivamente sul follicolo facendolo passare, talvolta rapidamente, da quello stato terminale ideale, l’anagen VII, a quello che possiamo considerare lo stato terminale normale e comune: l’anagen VI. Poi dall’anagen VI alla situazione anagen intermedia, che chiamiamo anagen pseudo displasico. Dallo stato pseudo displasico al displasico (Orfanos 1979). Dal displasico all’anagen vellus o alopecico o miniaturizzato. Il ciclo del capello subisce così una progressiva accelerazione e la caduta dei capelli in telogen è notevolmente accentuata. Le incidenze quindi provocano ed accompagnano un aggravamento di un effluvio ed una velocizzazione nella evoluzione di un defluvio. Solo in casi estremi una vera alopecia potrà essere attribuita solo ad una incidenza ed in questi casi non sarà comunque mai di tipo cicatriziale. Le incidenze al bulbo e alla radice mostrano dei segni inconfondibili e patognomonici quali: a) le “tacche di Sims - Pinkus”, dovute ad interruzione o a rallentamento transitorio delle mitosi della matrice; B) la presenza alla guaina interna di “acido lattico” e/o “squalene”, conseguenza e causa (corto circuito) di interferenza nel metabolismo del glicogeno, del glucosio, dei trigliceridi e del ciclo di Krebs; c) la presenza di “proteine da stress” a livello della zona cheratogena della radice. In tutte le situazioni in cui il follicolo è sottoposto ad uno “stress passivo” si ha produzione endocellulare a livello della matrice di “proteine da stress” (Welch W.J.) Queste, facilmente identificali in microscopia polarizzata nelle radici dei capelli. Le proteine da stress sono un modo con cui una cellula si difende, in condizioni di emergenza, per riparare danni subiti e per neutralizzare la presenza di radicali liberi. Le proteine da stress hanno quindi fondamentalmente un significato positivo di risposta corretta ad un trauma ma, essendo la loro presenza legata ad un eccesso di radicali liberi, quando sono molto abbondati si assiste ad un telogen effluvio in anagen sesto, che possiamo considerare la caduta di capelli più comune, praticamente para fisiologica, attribuibile ad un effetto di danno ossidativo. CLINICA DELLE INCIDENZE “SECONDARIE o da SOVRAMMISSIONE” Sono quadri clinici dovuti a sovrapposizione di più incidenze, ad esempio “digestiva” e “nervosa”. Si capisce facilmente come questi quadri siano, comuni, spesso sfumati e non facilmente inquadrabili nella clinica degli effluvi, dei defluvi delle “incidenze primarie”. BIBLIOGRAFIA Andreassi L. “Ipoalimentazione e cute” Min. Derm. 1965; 40: 205. Bekhor P.S.: “Common hair disorders” Australian Family Physician 1986; vol 15, 7: 868. Desai S.C., Sheth R.A., Udani P.M.: “Nutrition and hair anomalies” in: Orfanos C.E., Montagna W., Stuttgen G. (Eds) “Hair Reserch” Springer-Verlag, New York, 1981: 257-265. Frederic M. R.: “Il problema dell’avvolgimento delle proteine” Le Scienze 1991; 271. Kligman A.M.: “Pathologic diagnosis of human hair loss” Arch Dermatol 1961; 83: 175. Marliani A.: “I grandi effluvi” in: Marliani A. et al (Eds) “I Capelli” Etruria Medica, Firenze, 1989: 70-72. Rebora A.: “Considerazioni di fisiopatologia pilare” Gior It Derm e Vener 1988; 4 : 139. Rebora A.: “Alopecia areata incognita: a hypotesis” Dermatologica 1987; 174: 214. Rondanelli M.: “- Le vitamine - come, quando, perché,” Centro Scientifico Editore, Torino, 1995. Rhodes D., Aaron K.: “Le dita di Zinco” Le Scienze 1993; 296. Travia L.: “Manuale di scienza della alimentazione” Il Pensiero Scientifico, Roma, 1983. Stroud J.D.: “Diagnosis and management of the hair loss patient” Cutis 1987; 40: 272. Welch W.J.: “Come le cellule reagiscono allo stress” Le Scienze 1993; 222: 50 - 57
  9. IL TELOGEN EFFLUVIO Il termine di “effluvio” o “effluvium” indica una situazione in cui la caduta di capelli è numericamente molto elevata (anche molte centinaia di capelli al giorno) e qualitativamente omogenea come fase del ciclo (tutti capelli cadono in telogen maturo, in anagen distrofico, in catagen 1 ecc). Con il termine “telogen effluvio” indichiamo una caduta di capelli in telogen abnormemente abbondante. II telogen effluvio, la causa più frequente di visita tricologica, è ancora spesso misconosciuto. E’ così frequente che ognuno lo sperimenta su di sé più volte nel corso della vita. La caduta dei capelli interessa diffusamente tutta la testa, comprese le parti laterali e posteriori. Quando l’effluvio è sufficientemente importante da provocare un diradamento l’alopecia che ne risulta è omogenea su tutto il cuoio capelluto. Distinguiamo un telogen effluvio acuto, subacuto e cronico. Telogen effluvio acuto Il telogen effluvio acuto segue episodi fisicamente o emotivamente importanti: febbre elevata, interventi chirurgici, incidenti stradali, emorragie, parto, avvelenamenti, somministrazione di eparina, di citostatici ecc. Il suo inquadramento clinico è relativamente recente (Kligman nel 1961) ma il sintomo che esso descrive, il rapido e diffuso diradamento, compariva già nella letteratura medica fin dall’inizio del secolo scorso. La caduta di capelli è improvvisa, violenta, quantitativamente molto elevata, qualitativamente omogenea e sostanzialmente diffusa su tutto il cuoio capelluto. Nel telogen effluvio acuto, il paziente, di solito una donna, lamenta l’improvvisa caduta di capelli a partire da un periodo, da una data o da un evento spesso ben ricordato ed indicato con precisione. Il paziente è quasi sempre fortemente preoccupato della brutalità e dell’intensità con le quali la patologia ha esordito e viene dal medico a chiedere aiuto. Spesso arriva con una busta o un sacchetto contenente i capelli caduti. Un tricogramma eseguito in questa fase mostrerà che fin’oltre l’85% dei capelli sono in fase telogen. La caduta dura due o tre mesi, quindi s’arresta spontaneamente e talvolta improvvisamente, come tutto era iniziato. Poi i follicoli ritorneranno alla normalità. Seguirà la lenta ricrescita, più o meno completa, dei capelli. Si è avuta cioè un “onda di muta”. L’evento causale del telogen effluvio dura pochi giorni o addirittura poche ore. Il recupero e il ritorno alla densità normale è invece molto lento e spesso può impiegare molti mesi. Telogen effluvio subacuto e cronico Nel telogen effluvio cronico il paziente o più spesso la paziente, lamenta da mesi (telogen effluvio subacuto) o da anni (telogen effluvio cronico) una anomala, abbondante caduta di capelli senza variazioni stagionali, senza tendenza alla remissione spontanea e, con il tempo, la comparsa di miniaturizzazione e diradamento diffuso di varia gravità. Dal punto di vista cosmetico la capigliatura è come “spenta”, anelastica, non “tiene la piega”, non “accetta” trattamenti estetici. L’evento causale il più delle volte non può essere ricordato. La causa o le cause non sono intuitive e sono spesso sfumate: problemi psicologici persistenti, diete inadeguate, somministrazione di farmaci, malattie autoimmuni croniche quali il LES, la colite ulcerosa ecc. Fra le cause di telogen effluvio molto frequenti ed insidiose sono le anemie croniche di ogni natura e le tiroiditi autoimmuni in ipotiroidismo. Frequentemente la tricodinia accompagna il telogen effluvio. Si tratta di una sensazione soggettiva di dolenzia fastidiosa e continua riferita alla base dei capelli o al cuoio capelluto. La tricodinia scompare quando l’effluvio si risolve o sta per risolversi. La sua causa è discussa ma ci pare troppo semplicistico attribuirla solo alla emotività od alla labilità psichica del paziente. Il meccanismo con il quale si ha la caduta dei capelli nel telogen effluvio non è chiaro ma sembra probabile che si possa ricondurre ad un problema nell’utilizzo della fonte prima di energia cellulare, il glucosio, con danni alla formazione della guaina interna ed arresto delle mitosi nella matrice pilare. Approccio al telogen effluvio In presenza di una caduta di capelli abbondante e diffusa il medico deve essere in grado di eseguire una corretta diagnosi basata sull’indagine anamnestica, sull’esame clinico, sugli esami di laboratorio e su eventuali osservazioni microscopiche (se occorre anche mediante biopsia ed istologia). L’approccio al paziente, come spesso avviene in dermatologia ed a differenza di quanto sempre si fa in medicina generale, potrà cominciare con l’esame obiettivo. Per prima cosa verificheremo se i capelli sono “normali” per quantità e qualità, anche in relazione ad età e sesso del soggetto che stiamo esaminando. Facilmente potremo verificare se si è in presenza di un diradamento diffuso o localizzato (ipotrichia) e se tale diradamento è stato o meno preceduto da assottigliamento dei capelli (miniaturizzazione). Dopo un parto, ad esempio, si verifica frequentemente un effluvio diffuso senza che i capelli si assottiglino (telogen effluvio acuto post parto). Durante una dieta dimagrante squilibrata, con carenze proteiche, si può assistere invece ad un assottigliamento dei capelli seguito poi da caduta di capelli in telogen con bulbi che appaiono al microscopio spesso strozzati, come a clessidra (telogen effluvio subacuto o cronico carenziale). Il test della carezza è un primo esame clinico che consiste nel far scorrere la mano sopra il cuoio capelluto come per accarezzare la testa ed i capelli. Piccole alterazioni, di solito subito evidenti, ci daranno un primo immediato orientamento. Facciamo alcune considerazioni solo a titolo di esempio. Potremo renderci conto “a vista” di quanti sono i capelli corti e sottili, “miniaturizzati”, se i capelli sono particolarmente sottili, se sono sottili in toto o solo in zone particolari, se vi sono elementi fratturati ecc. - Si potrà subito, grossolanamente, determinare il rapporto fra capelli miniaturizzati (corti e sottili) e capelli normali. Un eccesso di capelli miniaturizzati indica una riduzione del tempo di anagen ed un aumento del numero dei telogen che, se accompagnato da irregolare distribuzione con prevalente rarefazione del vertice e risparmio della nuca, ci farà, specie in un uomo, porre diagnosi di defluvio in telogen o ipotrichia o alopecia androgenetica. - Se la miniaturizzazione è regolare su tutto il cuoio capelluto senza zone di particolare prevalenza ci orienterà verso un telogen effluvio cronico. - Una rarefazione dei capelli senza miniaturizzazione, omogenea sulla nuca, sulle tempie e sul vertice orienterà verso un effluvio acuto o subacuto. - La rarefazione isolata della zona fronto-parietale, la così detta “stempiatura”, sarà oltremodo orientativa per una alopecia fronto-parietale maschile. - Una alopecia areata sarà, il più delle volte, subito evidente. - La presenza di capelli fratturati, simili a barba ispida, farà pensare a danni provocati da trattamenti cosmetici, a malformazioni del fusto, alla tricotillomania, alla tigna. Saranno cioè diagnostici di una pseudo alopecia. - Capelli assottigliati ma non da sempre geneticamente sottili, specie se con irregolari assottigliamenti fusiformi e strozzature lungo il fusto, potranno far pensare ad uno stato carenziale. L’esperienza del medico sarà in tricologia, come in tutta la dermatologia (branca “visiva” della medicina), spesso decisiva per una diagnosi corretta e, di solito, immediata. L’osservazione del cuoio capelluto potrà poi evidenziare la presenza di comuni disturbi dermatologici come la pitiriasi secca (forfora), la dermatite seborroica, la psoriasi ed anche cicatrici, atrofie, ustioni, infezioni, tumori ecc. Il pull test verrà eseguito subito dopo. - Quando con il pull test ci rimane fra le dita un numero elevato di capelli con i loro bulbi in telogen è di per se già diagnostico per un telogen effluvio. Se la caduta dei capelli costituisce per il paziente l’unico sintomo di calvizie incipiente, paradossalmente, tanto più questa è vistosa tanto meno, corrisponde, nella maggior parte dei casi, ad un reale pericolo di calvizie. L’effluvio come ormai ben sappiamo, è impressionante e comunissimo e la sua benignità rende ragione della apparente efficacia di tante “cure” irrazionali. Nell’effluvio in telogen acuto la caduta è abbondate, anche di centinaia e migliaia di capelli in telogen, senza segni di involuzione. Nell’effluvio in telogen cronico la caduta è più modesta, sempre in telogen, sempre accompagnata da diradamento più o meno obiettivo, talvolta anche spiccato, e da un certo grado di miniaturizzazione. Anamnesi L’anamnesi richiede un’attenta valutazione della storia familiare, degli stati fisiologici e/o parafisiologici, delle abitudini alimentari, delle malattie passate o in corso, dell’uso di farmaci o cosmetici (tinture, colorazioni, lavaggi ecc.). - Se, con l’esame obiettivo, abbiamo posto diagnosi di effluvio in telogen (caduta di capelli abbondante ed omogenea) l’anamnesi facilmente ci farà distinguere un effluvio in telogen acuto da un effluvio in telogen cronico (durata temporale dell’effluvio). L’evento causale dell’effluvio acuto spesso viene riferito dal paziente stesso. Se invece l’anamnesi non è già di per sé dirimente chiederemo al nostro paziente una serie di esami, nel tentativo di trovare la causa dell’effluvio. Fra le cause di telogen effluvio cronico dobbiamo sempre sospettare una anemia, un distiroidismo, una carenza alimentare o vitaminica ma anche la lue, una epatite, una leucemia, una collagenopatia sistemica con andamento clinicamente iposintomatico ecc. Dobbiamo cioè ricordare anche le cause più temibili, di difficile diagnosi e spesso, almeno inizialmente, misconosciute La diagnosi di telogen effluvio acuto e/o cronico impone quindi una serie minima di esami che permettano di escludere od individuarne le origini più gravi. - Esami clinici minimi di base in caso di telogen effluvio: emocromo, sideremia, ferritina, zinchemia, protidogramma, glicemia, fT4, TSH, acido folico, vitamina B12, VES. - Esami di secondo livello: Ra Test, proteina C, VDRL, HAV, HBsAg, HCV, dye test, mono test, HIV, esame delle feci, calcemia, magnesiemia, transferrina, anticorpi antigliadina, test delle resistenze globulari, fetoemoglobina, glucosio-6-fosfato deidrogenasi, ricerca di autoanticorpi antinucleari. --------------------------- Nutrienti, Vitamine ed Oligoelementi (serici e/o plasmatici) margini di normalità Valori normali in Medicina Valori normali in Tricologia albumina: 3,5-5 gr/dl > 4,5 gr/dl calcemia: 8,5-10 mg 9-10 mg/dl ferritina: 12-200 ng/ml >30 ng/ml sideremia: 40-160 mcg/dl >60 mcg/dl folati: 1,8-12 ng/ml >3 ng/ml magnesio: 1,3-2,1 mEq/l >1,8 mEq/l proteine tot: 6-8 g/dl >6,5 g/dl rame: 70-160 microg/dl 80-120 microg/dl vit. A: 30-65 microg/dl 40-65 microg/dl Vit. B6: 3,6-18 ng/ml >5 ng/ml vit. B12: 220-940 pg/ml >300 pg /ml vit. C: 0,6-2,0 mg/dl >8 mg/dl vit. D: 1,5-3,5 ng/ml 2-3 ng/ml zinco: 70-150 microg/dl >80 microg/dl --------------------------- Terapia Nel telogen effluvio acuto la terapia è inutile. E’ essenziale rassicurare il paziente. Farmaci a rischio devono essere sospesi, a meno che non siano indispensabili. Il telogen effluvio è un sintomo, non una malattia; l’unico trattamento razionale è ovviamente quello di allontanare la causa che ha scatenato l’evento ma spesso si renderà necessario fornire al paziente terrorizzato una terapia di supporto (anche solo un placebo) che gli dimostrerà l’interessamento del medico al suo caso e farà trascorrere il tempo necessario a ché l’effluvio si risolva spontaneamente. E’ comunque interessante notare come dopo un grave telogen effluvio superato vi sia sempre un periodo più o meno lungo, talvolta anche di anni, in cui, con grande soddisfazione del paziente “guarito”, cadono pochissimi capelli perché tutti gli elementi in telogen e/o che si avviavano al telogen sono caduti. Il normale ciclo annuale è alterato, il numero di anagen al tricogramma può superare il 95% . Nel telogen effluvio. cronico, invece, è sempre opportuna una terapia. Di solito questi pazienti hanno già affrontato una quantità di trattamenti locali e generali e ne sono stati delusi. Non è sufficiente, quindi, rassicurarli. La prima cosa sarà sempre la ricerca della causa (o delle cause) che ha provocato l’effluvio per poterla risolvere quando possibile. La terapia sintomatica del telogen effluvio, da effettuare nella impossibilità o in attesa di una terapia causale, è fondata sull’uso dei cortisonici topici (in lozione) o/e per via generale. Spesso anche una sola fiala intramuscolare di metilprednisolone da 40 mg da risultati sorprendentemente buoni. Inizialmente dovrebbe essere tentata l’applicazione locale di un cortisonico a bassa/media potenza e possibiulmente non fluorurato. La terapia per via generale seguirà in caso di fallimento. Il dosaggio non dovrebbe comunque superare 0,25 mg/kg/die di prednisone. Anche l’ACTH a dosi basse (0,5 ml ogni 5 giorni) può rivelarsi utile. Ovviamente quando fosse in gioco una malattia sistemica quale il lupus eritematoso sistemico il dosaggio dovrà essere adeguato alla gravità. Nei casi nei quali un Raynaud, leucopenia o una fotosensibilità facciano sospettare una condizione di pre-lupus, si può tentare un ciclo di clorochina, 500 mg/die, diminuendo il dosaggio appena possibile. Nelle giovani donne è bene far attenzione alla dieta. Ci può essere una anoressia nervosa o un quadro similare o una dieta intrapresa per dimagrire. Nel primo caso, difficilissimo da gestire, è opportuno richiedere il parere di uno psichiatra. Fra le cause più frequenti di telogen effluvio vi sono le anemie, anche sfumate. Occorre fare molta attenzione alla emoglobina, all’ematocrito, alla ferritina, alla vit B12, all’acido folico. Chi si occupa di tricologia deve conoscere le forme principali di anemia. Altra causa frequente e spesso misconosciuta è l’ipotiroidismo. BIBLIOGRAFIA Aron B.R., Binet O., Dompmartin P.D.: “Diagnostic des alopécies diffuses. Une approche objective: le trichogramma” Rev. Médicine 1977; 18: 1263. Barman J.M., Astore I., Pecoraro V.: “The normal trichogram of the adult” J. Invest. Derm 1965; 42: 421. Bekhor P.S.: “Common hair disorders” Australian Family Physician 1986; 7: 868. Bertamino R.: “Alopecie” in F. Serri et al (Eds) “Trattato di Dermatologia” Piccin, Padova 1987, cap 75. 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  10. Marliani

    Un Consiglio!

    Scalpicin (Lozione) è Idrocortisone Locoidon (Soluzione) è Idrocortisone Butirrato (10 volte più potente dell'idrocortisone... Esaminiamo le ragioni per cui riteniamo valido usare corticosteroidi, particolarmente l'idrocortisone (cortisolo) nella terapia locale del defluvio androgenetico. 1) In caso di seborrea l'uso di un blando corticosteroide non alogenato è certamente utile per controllare l'eritema e la desquamazione oltre che per rimuovere il sebo, mettendo così la cute in condizioni di poter ricevere meglio le altre terapie topiche. 2) Il cortisolo (idrocortisone) facilità le attività mediate da cAMP (Iizuka H. - Voorhees J.), probabilmente mediante un blocco della fosfodiesterasi (Zanussi C.), forse anche attivando l'adenilciclasi, e contribuisce così ad attivare il metabolismo energetico del tricocheratinocita. 3) Il cortisolo attiva la neoglicogenesi delle cellule della matrice e della papilla del bulbo pilifero, analogamente a quanto avviene nel fegato. Il glicogeno si accumula nel citoplasma cellulare durante il telogen e viene consumato durante l'anagen (De Villez R.L.). Il cortisolo consente quindi una produzione di glicogeno garante della omeostasi glicidica ed energetica del capello. 4) Il cortisolo si lega debolmente ai recettori degli androgeni, riduce l'attività enzimatica della 5 alfa reduttasi e compete, sia pur blandamente, con il diidrotestosterone per il recettore citosolico. 5) Il cortisolo è probabilmente capace di incrementare i fenomeni di aromatizzazione del follicolo pilifero, analogamente a quanto dimostrato nel tessuto adiposo (Salerno R.). L'uso topico di cortisonici può quindi risultare vantaggioso dato che si pone a cavallo fra le terapie endocrine e quelle intese a modulare, attraverso il sistema adeniciclasi-cAMP, il metabolismo energetico del bulbo pilifero. I cortisonici risultano particolarmente utili nella terapia degli effluvi nei quali centinaia di capelli entrano, quotidianamente e contemporaneamente, in fase telogen (con caduta acuta e vistosa di centinaia di capelli al giorno, tutti nella stessa fase del ciclo vitale). Localmente, per applicazioni quotidiane, si può usare l'idrocortisone emisuccinato all'1-2% in preparazione galenica idro alcolica 70-80% , oppure l'idrocortisone 17-butirrato all'0,1% in alcol isopropilico 50% (specialità etica), il prednacinolone acetonide 0,05% in glicole propilenico e molte altre preparazioni etiche. Spesso l'effluvio si stabilizza e si arresta rapidamente, nel giro di qualche settimana, e ciò è anche strano se si considera che il telogen è di circa 100 giorni e che i capelli in telogen dovranno comunque cadere.
  11. Perché lo stress fa perdere i capelli Nella nostra "lotta" per contrastare la calvizie comune bisogna affrontare e cercare di risolvere lo stress fisico e psichico.Si è visto che il più delle volte è possibile fermare la caduta dei capelli con l'utilizzo di finasteride e di altre sostanze naturali o farmacologiche. Ma bloccare il DHT non è sufficiente, bisogna occuparsi anche di eventuali dermatite seborroica ed infiammazione, utilizzando farmaci antifungini e antinfiammatori (ad esempio ketoconazolo). Con una dieta adeguata è possibile controllare il delicato e complesso equilibrio ormonale del nostro corpo, evitando anche alcune condizioni fisiologiche che possono favorire la perdita dei capelli. Lo stress può provocare telogen effluvium sia acuto, sia cronico, fattori che mandano all'aria l'efficacia delle nostre strategie anticalvizie e compromettono tutti i nostri sforzi. Di solito lo stress è un fattore positivo che ci permette di affrontare le avversità in maniera efficiente, ci consente di reagire agli eventi quotidiani con equilibrio e mantiene vitali le nostre capacità d'apprendimento, di memoria, d'attenzione, permettendoci di risolvere i piccoli e grandi problemi della vita quotidiana. Quando però gli stimoli stressori prendono il sopravvento e l'organismo non è più in grado di reagire in maniera positiva, cominciano i problemi. Lo stress diventa una condizione fisica e psicologica di malessere, di stanchezza, che ci tiene spesso in tensione e che non ci permette di vivere in maniera serena e tranquilla. Hans Seyle, uno dei pionieri dello studio sullo stress, definì la risposta dell'organismo ad una condizione avversa "sindrome da stress biologico". L'organismo sottoposto a condizioni nocive opera una serie di risposte organiche che gli permettono di affrontare e superare il momento di difficoltà. Vediamo cosa succede nel nostro corpo quando lo stress prende il sopravvento anche perché lo stress non agisce solo sulla mente ma anche sull'organismo causando alcune malattie. Nella parte quarta della guida abbiamo già parlato del sistema nervoso e del sistema endocrino e come essi regolino le funzioni del nostro organismo. Il sistema nervoso ha anche una sua parte autonoma, che controlla automaticamente la regolazione delle attività viscerali non sottoposte direttamente alla nostra volontà. Si divide in sistema ortosimpatico e parasimpatico ed è collegato alle midollari del surrene con delle fibre nervose. Quando siamo sottoposti a uno stress acuto la zona midollare del surrene viene stimolata a produrre adrenalina e noradrenalina, gli ormoni del "attacca o fuggi", che permettono all'organismo di affrontare un pericolo imminente. La pressione sanguigna e i battiti cardiaci aumentano d'intensità, il cuore pompa più sangue e quindi si ha una maggior irrorazione sanguigna di muscoli e cervello. Crescono eccitazione e concentrazione, mentre sono inibite altre funzioni come la digestione, la riproduzione cellulare e la risposte all'infiammazione, meno importanti in quel momento. Una volta finito il pericolo la concentrazione di questi due ormoni dovrebbe calare fino a tornare a livelli normali. Nella nostra vita quotidiana accade spesso che tratteniamo questi istinti di reazione per motivi relazionali e sociali. Certo, non siamo più attaccati da micidiali predatori come poteva capitare all'uomo del paleolitico, ma il non risolvere una futile lite o degli importanti contrasti a livello della propria vita sociale e familiare può portare a liberare costantemente troppa adrenalina e troppo spesso. # L'ipertensione essenziale, di fatto il tipo d'ipertensione più frequente ha motivazioni non ancora ben definite e lo stress può essere uno dei fattori che contribuiscono a farla insorgere. L'adrenalina ha un'azione anche a livello del follicolo pilifero, il suo aumento nei momenti di forte stress provoca un telogen effluvium acuto. L'altra risposta dell'organismo allo stress è il rilascio da parte della corticale del surrene di cortisolo. Il cortisolo stimola il fegato a rilasciare glucosio, nel sangue per permettere all'organismo di affrontare il momento di bisogno con maggiori risorse energetiche. Ma se lo stress diventa continuo nel tempo il cortisolo da utile baluardo dei nostri bisogni diventa sostanza dannosa capace di "corrodere" le funzioni più importanti del nostro organismo. L'eccesso di glucosio, come abbiamo visto nel capitolo precedente, provoca alterazioni nella produzione d'insulina e manda in tilt l'equilibrio ormonale. Un'alterazione della produzione di glucosio, insulina, glucagone porta all'intolleranza al glucosio e all'insulino resistenza, condizioni che possono portare al diabete. Vengono rilasciate nel sangue maggiori quantità di grassi che a lungo andare provocano un aumento di colesterolo e trigliceridi e un conseguente incremento del rischio cardiovascolare. ------------------------------------------- Malattie e disturbi legati alla sindrome da stress Disturbi cardiovascolari e ipertensione essenziale Gastriti, esofagite da reflusso, ulcere e coliti ulcerose Cefalee e emicranie Disturbi del sonno e insonnia Telogen effluvium acuto e cronico (caduta di capelli diffusa e temporanea) ------------------------------------------- Si ha poi un maggior utilizzo da parte dell'organismo degli aminoacidi dei tessuti muscolari, riducendo così le risorse proteiche dei nostri muscoli. La pelle diventa più sottile e meno elastica e si indeboliscono i tessuti linfoidi, deputati a modulare le difese immunitarie del nostro organismo. Inoltre la liberazione eccessiva e costante di cortisolo è anche in grado di danneggiare la mucosa gastrica. Gastriti, esofagite da reflusso, lesioni ulcerose sono spesso correlate alle alterazioni di quest'ormone. Lo stress fa anche cadere i capelli, ed è difficile capire i meccanismi per cui un evento stressante possa influire così tanto sulla salute e sull'equilibrio della nostra capigliatura. Nella parte seconda abbiamo visto come lo stress è causa d'alopecia temporanea (telogen effluvium) acuta e cronica e come sia uno dei fattori che può far peggiorare in breve tempo la calvizie comune. Uno stress forte e improvviso spesso è dovuto a un evento emotivo molto importante e può far cadere centinaia di capelli in fase di riposo (telogen effluvium acuto). I capelli si rifugiano nella fase di telogen e bloccano ogni attività, dopo tre mesi saranno perduti, ma non sarà danneggiata la struttura del follicolo che finito il momento di stress, sarà pronto per un nuovo ciclo. Se lo stress è meno intenso e più costante nel tempo avremo invece un telogen effluvium cronico, la perdita sarà meno importante, ma sarà anche più difficile risolvere il problema. Questi due tipi di telogen effluvium contribuiscono non poco a velocizzare l'evoluzione della calvizie comune. Il follicolo tende ad accelerare ulteriormente il suo ciclo e i capelli nella fase di telogen aumentano notevolmente. Spesso non riescono neanche a passare alla fase di riposo e cadono nella fase di crescita diventando sempre più piccoli e sottili. Come precedentemente detto adrenalina e cortisolo sono i due ormoni dello "stress" capaci di risolverci un sacco di problemi se secreti nelle giuste quantità, ma nemici della salute se prodotti in eccesso. Per capire come lo stress possa influire sul "blocco" delle attività del capello bisogna tornare un pò indietro, e soffermarsi sull'azione del AMP ciclico. All'interno delle cellule deputate alla formazione del capello (matrice) l'AMP ciclico è quella molecola che manda il messaggio ormonale per attivare i processi metabolici che permettono di produrre costantemente energia per costruire le proteine del capello. In molte cellule del nostro organismo l'ormone non entra direttamente nella cellula ma si lega ad un recettore di membrana, che interagisce con un enzima, l'adenilato ciclasi, che a sua volta permette la produzione della giusta quantità di AMP ciclico. L'AMP ciclico se non "disturbato" adempie costantemente ai suoi compiti e consente alle cellule di produrre energia con la glicolisi e compiere in maniera normale le loro funzioni. Nelle cellule del follicolo l'AMP ciclico permette alle cellule della matrice di produrre cheratina e ai melanociti di secernere i pigmenti necessari. Le cellule della matrice hanno sulla membrana anche dei recettori alfa per l'adrenalina e noradrenalina. Lo stress scatena la produzione di questi ormoni, e si ipotizza che legandosi al recettore alfa provochino inibizione dell'attività dell'AMP ciclico, inibizione della glicolisi, riduzione dell'attività delle cellule del follicolo e perdita dei capelli. In qualche maniera l'adrenalina e la noradrenalina prodotte in eccesso a causa di uno stress fisico o psichico, contribuiscono assieme al DHT nell'azione di "disturbo" delle attività metaboliche del follicolo pilifero. Non per niente sono stati riferiti casi in cui a seguito di un forte spavento o stress anche l'attività dei melanociti veniva bruscamente fermata. Ricorderò sempre un mio collega di lavoro che a seguito di un grave lutto in famiglia vide i propri capelli diventare bianchi nel giro di pochi mesi. Egli ripeteva spesso che dopo la morte del padre il processo di incanutimento, prima quasi assente, si era accelerato in maniera esponenziale. La quantità dei suoi capelli non era cambiata, dato che non soffriva di calvizie comune. In questo caso probabilmente l'adrenalina prodotta in eccesso e lo stress ossidativo avevano impedito alla maggior parte dei melanociti di produrre la melanina. Individuare il telogen effluvium cronico è un po' più complicato, perché non si manifesta solo con una diffusa caduta dei capelli su tutta la testa, ma anche con una caduta meno grave e più costante che si può spesso "nascondere" dietro a una calvizie. Anche in questo caso è indispensabile rivolgersi a un medico qualificato che vi farà un esame dettagliato per risolvere la calvizie e capire i motivi del telogen effluvium. E il cortisolo? Nei capitoli sull'alimentazione si è osservato come il cortisolo sia fondamentale per riequilibrare gli squilibri glucidici nel sangue. In seguito ad un eccesso d'insulina nel sangue, il cortisolo è spesso costretto ad intervenire per sostituire il glucagone nel stimolare la liberazione del glucosio nel sangue. Anche lo stress cronico aumenta il cortisolo nel sangue, provocando nel corso degli anni disturbi e malattie. L'aumento di cortisolo inibisce la produzione di tutti gli eicosanoidi (ormoni locali), sia quelli dannosi che provocano infiammazione, sia quelli benefici che permettono una comunicazione ormonale perfetta dei sistemi cardiovascolare, nervoso e immunitario. Di fatto il cortisolo, bloccando l'azione di questi eicosanoidi "buoni", altera l'azione dell'effettore del messaggio, cioè l'AMP ciclico. Anche le cellule della matrice del follicolo, deputate a produrre il capello, hanno bisogno di un eicosanoide che mantenga costante il messaggio per poi "passarlo" all'AMP ciclico. La prostraglandina PG2 ha come precursori gli omega 6 ed è stata isolata a livello delle cellule germinative della matrice del follicolo. Il cortisolo in eccesso potrebbe bloccare la produzione d'eicosanoidi buoni con una eccesso di produzione di PG2 e una conseguente alterazione nella produzione di cheratina. # Il cortisolo in eccesso mobilita continuamente glucosio nel sangue. L'eccesso di glucosio è in grado di alterare (glicolisare) la struttura molecolare delle proteine destinate ai processi rigenerativi del nostro organismo, come ad esempio quelle coinvolte nella formazione della cheratina dei capelli. In seguito ad uno stress il follicolo pilifero subisce quindi dei disordini metabolici e delle interferenze nei messaggi ormonali, si ha inoltre la formazione di radicali liberi che sono la conseguenza di questi danni metabolici più o meno transitori. I radicali liberi possono ossidare grassi, proteine, DNA, danneggiando la struttura di queste molecole. Le cellule "operaie" della matrice del capello, deputate alla continua produzione di cheratina sono in costante attività mitotica (divisione cellulare) e possono essere influenzate dallo stress ossidativo dei radicali liberi. I radicali liberi danneggiano gli enzimi e le molecole del bulbo pilifero, scatenando una reazione a catena che negli anni provoca un accelerato invecchiamento della struttura del capello. Il follicolo pilifero subisce una parziale alterazione del ciclo e le cellule germinative (cellule della matrice) anticipano la loro temporanea "morte" cellulare (apoptosi). Il periodo catagen, che prepara il follicolo pilifero alla nascita di un nuovo capello risulta alterato e imperfetto (Arck e al. 2002). Le cellule del bulbo reagiscono a questa "minaccia" producendo enzimi che hanno il compito di disattivarne l'azione dannosa. Meditazione e attività fisica: i migliori alleati per migliorare la salute Lo stress incide sulla salute dei nostri capelli ed è anche una delle cause d'invecchiamento dei distretti corporei principali. Potenzialmente siamo tutti soggetti allo stress, anche perché esso si manifesta in maniera differente in ognuno di noi. Ogni singolo individuo risponde allo stesso tipo di stress in maniera differente. E qui subentra il nostro stile di vita e l'atteggiamento mentale dato che non sempre è importante cosa ci accade, ma come lo affrontiamo e lo interpretiamo. Le cause dello stress spesso sono difficili da individuare e codificare, inoltre sottoposti costantemente ad eventi stressanti non siamo più sensibili ai segnali di stress. Come fare per affrontare questo stato di disagio? La risposta allo stress è un fatto individuale, così come i rimedi giusti per una persona possono non esserlo per un'altra. # Spesso il primo consiglio che viene dato è quello di "rilassarsi", ma se sono stressato come faccio a rilassarmi? Sarebbe troppo facile e semplicistico. Veniamo alle cause dello stress fisico e psicologico, numerosi autori hanno codificato degli "stressori", vale a dire delle cause scatenanti lo stress, che incidono sulla nostra salute e diventano delle perturbazioni più o meno costanti della nostra serenità. Questi inconvenienti ambientali di varia natura che si possono dividere in biologici e psicosociali disturbano l'equilibrio e l'armonia tra mente e corpo. ---------------------------------------------------- Alcuni stressori biologici e ambientali Eccessi alimentari e diete squilibrate Sforzi fisici Infezioni virali e microbiche Operazioni chirurgiche Incidenti stradali Pioggia e cambio di stagioni Smog e fumo di sigaretta Eventi catastrofici Esposizione a radiazioni Esposizione a forti rumori Jet-la ---------------------------------------------------- Alcuni stressori psicosociali Morte del coniuge Separazione dal coniuge Morte di un parente stretto Matrimonio Pensionamento Miglioramento degli affari Impotenza sessuale Morte di un amico intimo Problemi con il capoufficio Contrazione di un debito Trasloco Cambiamento del regime alimentare Problemi quotidiani Liti familiari Liti con i vicini ---------------------------------------------------- Lo stress dovuto a fattori fisici si accompagna ad un altro stress di tipo psicologico che può essere dovuto sì a un dispiacere familiare o a un faticoso trasloco, ma anche a una serie di seccature di tutti i giorni che dobbiamo imparare ad affrontare con un atteggiamento positivo e costruttivo. Se confrontiamo le tabelle degli stressori e le cause del telogen effluvium vedremo numerosi fattori in comune che confermano, se ce ne era ancora bisogno, la stretta connessione tra perdita di capelli e stress. ---------------------------------------------------- Cause comuni di telogen effluvium acuto Lutti Diete dimagranti e malnutrizione Interventi chirurgici Infezioni virali e microbiche Parto e allattamento Emorragie Radiazioni ---------------------------------------------------- Cause comuni di telogen effluvium cronico Uso cronico di alcuni farmaci Ansia e insonnia Gravi malattie psichiche Malattie croniche Eccessiva esposizione a raggi solari e lampade abbronzanti Abuso di alcol e fumo Diete inadeguate ---------------------------------------------------- In definitiva tutto quello che provoca stress potrebbe provocare anche la perdita dei capelli, perché l'organismo reagisce ad uno stimolo esterno in maniera aspecifica. Qualunque sia il fattore stressante i meccanismi fisiologici di risposta dell'organismo vengono controllati dal sistema nervoso autonomo e dalle ghiandole surrenali con produzione di adrenalina e cortisolo. Il primo passo è affrontare gli eventi negativi in maniera positiva, o almeno essere consapevoli che l'ottimismo è una delle basi indispensabili che ci permetterà di superare gli ostacoli della nostra vita. Ci deve essere sempre una ragione per vivere con fiducia e ottimismo lo straordinario percorso della nostra vita che dobbiamo trovare in noi stessi anche nei momenti di grande difficoltà. L'ottimista pianifica una strategia per agire sulle cause dello stress, tralascia le attività meno importanti finché non risolve la situazione e si avvale dell'appoggio e dei consigli di chi gli sta vicino. Forse l'antica massima latina "Festina lente", affrettati lentamente, potrebbe fare al caso nostro. Bisogna affrontare la vita quotidiana e le possibili difficoltà con intenso e costante impegno, con un atteggiamento mentale nuovo che potrà essere elaborato solo da noi stessi in quanto siamo gli unici a conoscere tutte le variabili. Ricercatori e i psicoanalisti hanno codificato alcune strategie generali per affrontare nella maniera corretta lo stress negativo. ---------------------------------------------------- Atteggiamenti e stile di vita adeguati per affrontare lo stress negativo Fare un'attività fisica leggera almeno mezz'ora al giorno Partecipare a un gruppo o a una attività sociale almeno una volta al mese Curare l'alimentazione Non abusare di alcool, caffè, fumo e psicofarmaci Riuscire a organizzare il proprio tempo Avere un hobby o una attività gratificanti e rilassanti Praticare una forma di rilassamento profondo almeno tre volte la settimana (meditazione, training autogeno, ecc.) ---------------------------------------------------- Per aiutare il benessere fisico e contrastare lo stress l'attività fisica e la meditazione sono strategie vincenti indispensabili. La nostra mente ha bisogno di trovare dei momenti di relax e di riposo e ognuno troverà l'attività fisica più adatta alle sue caratteristiche. L'esercizio fisico moderato è utile per contrastare lo stress negativo ed è benefico sia a livello organico che psichico. Bisognerà scegliere un'attività fisica aerobica che preferiamo, come la bicicletta, la corsa, il nuoto o una camminata a passo veloce. ---------------------------------------------------- *Esercizi utili per mantenersi in forma Attività fisica moderata almeno 30 minuti al giorno 3 volte alla settimana Leggera attività di potenziamento muscolare 15 minuti 3 volte alla settimana con pesi leggeri a seconda del proprio stato di allenamento Allungamenti muscolari 15 minuti al giorno prima e dopo gli esercizi I benefici che avremo da questa attività saranno un aumento della massa magra (muscoli) e una diminuzione di quella grassa (tessuto adiposo). I livelli di colesterolo nel sangue si abbassano e una attività moderata contribuisce anche a controllare i livelli di cortisolo e adrenalina. Attenzione! è anche assodato che l'attività fisica troppo pesante, affrontata senza un carico di lavoro graduale porta ad un aumento di radicali liberi e di cortisolo. In effetti, uno stress fisico eccessivo porta a liberare un eccesso dei due ormoni dello stress, adrenalina e cortisolo per aumentare la risposta di adattamento fisiologico dell'organismo. A questa attività aerobica moderata correlata alla corsa o alla bicicletta bisognerebbe accompagnare un pò di attività anaerobica, vale a dire un leggero potenziamento muscolare, 10-15 minuti al giorno, tramite esercizi con pesi leggeri e flessioni sulle braccia e sulle gambe a seconda del proprio stato di allenamento. Questa attività permette di mantenere costante la quantità e la qualità della nostra massa muscolare. Bastano anche 20 minuti al giorno di pesi leggeri per tre volte alla settimana per avere risultati buoni anche solo dopo pochi mesi. La massa grassa si riduce in maniera significativa, mentre la massa muscolare mantiene la sua integrità o aumenta leggermente. Un bravo allenatore vi consiglierà anche 15 minuti al giorno di allungamento muscolare per mantenere i muscoli elastici. ---------------------------------------------------- Benefici attività fisica moderata Maggior efficienza cardiaca e polmonare Riduzione colesterolo e massa grassa Scaricamento tensioni muscolari e nervose Controllo del rilascio di adrenalina, cortisolo, insulina e testosterone Distrazione da pensieri e da emozioni negative ---------------------------------------------------- È importante che l'attività fisica sia adatta alle nostre caratteristiche, quindi bisogna scegliere uno sport che ci gratifichi anche mentalmente. La meditazione e le tecniche di rilassamento contribuiscono anch'esse a combattere lo stress. Numerosi studi in questi ultimi anni hanno confermato come gli esercizi di meditazione e di rilassamento, se effettuati costantemente, possano dare un beneficio e ridurre alcuni tra i parametri fisiologici correlati allo stress. I test erano stati eseguiti su monaci zen, su chi praticava tecniche trascendentali, yoga e training autogeno. I cambiamenti fisiologici più importanti sono stati: o Riduzione della frequenza cardiaca, respiratoria e riduzione del consumo di ossigeno. o Regolazione della produzione del cortisolo o Riduzione del rilascio di noradrenalina da parte delle ghiandole surrenali o Riduzione della serotonina, neurotrasmettitore importante per mantenere l'umore o Modulazione della produzione del deidroepiandrosterone e del testosterone o È stato anche riscontrato un aumento dell'elasticità e resistenza dell'epidermide con un miglioramento generale dello stato della pelle. Le tecniche di rilassamento possono essere quindi utili per contrastare lo stress e contribuire a migliorare il nostro stato di salute fisico e mentale. Quante volte quando ci sentiamo in tensione o stressati, sbuffiamo aria, quasi con un atto liberatorio. Probabilmente è anche in parte un gesto inconscio per terminare l'apnea e regolare il ritmo del respiro. Non è questo il testo per sviluppare in maniera completa un argomento così importante, sappiate comunque che non bisogna per forza diventare dei monaci buddisti per ritrovare un buon equilibrio, esistono infatti delle strategie semplici e pratiche che derivano dai dettami di alcune arti orientali che potranno fare al caso vostro. È importante respirare bene per la nostra salute spirituale e fisica. Un esercizio utile e semplice da eseguire quotidianamente può essere quello della respirazione profonda che permetterà di ridurre le tensioni e aiutare a rilassarci. ---------------------------------------------------- Esercizio di Respirazione profonda In un ambiente confortevole sedersi su una poltrona comoda con la schiena dritta e il petto in posizione naturale Inspirare aria lentamente e profondamente per circa 5 secondi fino a riempire i polmoni espandendo il diaframma Espirare lentamente l'aria dai polmoni per circa 7 secondi contraendo il diaframma Effettuare l'esercizio per circa 5 minuti ---------------------------------------------------- Bisogna eseguire questa lenta e profonda respirazione diaframmatica qualche minuto al giorno. L'esercizio permette di controllare la respirazione, diminuire le tensioni intercostali e rilassare l'addome. Riassumendo Oltre l'ereditarietà, abbiamo visto che nella calvizie comune sono coinvolti altri fattori difficili da quantificare, come lo stress, l'alimentazione e lo stile di vita. Lo Stress e un'alimentazione scorretta alterano la produzione normale e ciclica del cortisolo, dell'adrenalina, del testosterone, dell'insulina ecc., sfasando il ritmo biologico giornaliero del nostro organismo e accelerando l'invecchiamento del nostro corpo, compresi la pelle e i capelli. Non è ancora possibile sapere esattamente in che percentuale queste variabili possono influire sulla perdita dei capelli anche perché ognuno di noi ha un profilo metabolico e genetico personale. Una cosa è certa però, l'attività fisica regolare e le tecniche di rilassamento contribuiscono a mantenere efficiente il ritmo biologico del nostro organismo, modulando la produzione ritmica degli ormoni e contrastando la formazione dei radicali liberi e l'invecchiamento.
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    Oltre alla finasteride ed il minoxidil c'è talmente tanto che di finasteride e minoxidil potremmo fare tranquillamente a meno! :gatto:
  16. Rivogiti al un dermatologo socio della Società Italiana di Tricologia. (che non è il GITRI)
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  19. Le terapie esterne, topiche, ben condotte sono PIU' efficaci della finasteride o di altri inibitori ormonali per bocca. Sono perfettamente daccordo con te che a 24 anni non si assumono farmaci NON indispensabili. Rivolgiti con fiducia al dr Gigli che ti indicherà le terapie da fare. Ciao e complimenti!
  20. La "dermatite seborroica" è un’affezione molto comune caratterizzata dalla presenza di squame giallastre e untuose che, a differenza della pitiriasi steatoide, si associano ad eritema del cuoio capelluto, a piccole formazioni crostose e a prurito spesso intenso. Sono spesso interessate anche altre zone, solchi naso-genieni, sopracciglia, ciglia, condotto auricolare esterno, regione retroauricolare, zona centrotoracica e margine d’inserzione frontale del cuoio capelluto (che interessando la cute della parte alta della fronte fino anche a più di un terzo, porta alla formazione della cosiddetta “corona seborroica”). Nella dermatite seborroica, la cui causa è sconosciuta, l’incremento del Pityrosporum ovale è maggiore rispetto a quanto descritto per la forfora mentre la velocità di secrezione sebacea non è necessariamente aumentata e può, anzi, in taluni casi, essere diminuita. La composizione qualitativa del sebo è invece modificata: alla riduzione di trigliceridi, squalene e cere esterificate si contrappone l’aumento degli acidi grassi e del colesterolo (con conseguente formazione di prostaglandine - soprattutto PGE2 - attivazione del turn-over cellulare per attivazione dell’adenilciclasi di membrana, attivazione della glicolisi e infine incremento della moltiplicazione cellulare - in modo non dissimile da quanto presunto per la forfora - ). Medica il cuoio capelluto con Locoidon soluzione, lava poi la testa dopo alcune ora, o meglio il giorno dopo, con un detergente delicato come Triderm Oil shampoo a cui aggiungerai un poco di Stiprox. Massaggia la cute, lavandola, per almeno un minuto e sciacqua bene, ripeti tutto questo abitualmente ogni 3 - 7 giorni ciao!
  21. Marliani

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    Posso dirvi che l'ebastina (antistaminico = clever, kestine) pare sia utile in caso di alopecia areta incognita e telogen eflluvio.
  22. Puoi chiedere alla farmacia Ragionieri di sestofiorentino (055 4489084) dove fanno (con ricetta medica) le capsule galeniche di nipononivea da 200 mg e mandando la ricetta del tuo medico per posta, ti invieranno la preparazione a casa ...
  23. Marliani

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    vedi http://www.sitri.it/Andrea%20Marliani/mappe/mappa1.html :gatto:
  24. Marliani

    Nipotrix

    Nipononivea capsule da 200mg: potete chiedere alla farmacia Ragionieri di sestofiorentino (055 4489084) ... mandando la ricetta del vostro medico per posta, vi invieranno la preparazione a casa. :gatto:
  25. Marliani

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