faranio Inviato: 13 Febbraio 2007 Segnala Share Inviato: 13 Febbraio 2007 (modificato) http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4...ulesView=Libero Scusate...ma dov'è finito lo scenario di povertà, morte e distruzione paventato dalle destre? Ricordo ancora le parole di Castano..."vedrete ai saldi....nessuno avrà più una lira per comprare niente...blablablablabnlabla..." Adesso spunterà senz'altro fuori qualcuno che dirà che è merito del precedente governo....certo...se il Pil è cresciuto in meno di 6 mesi di un punto e mezzo percentuale....mica è merito del taglio del cuneo fiscale....mica è merito della lotta all'evasione e al sommerso....mica è merito di un clima meno incerto dovuto ad una politica di contenimento del precariato....mica è merito delle liberalizzazioni.....mica è dovuto al fatto che si è smesso di parlare di dazi doganali contro Cina e India e si incomincia invece a fare affari con quei Paesi....mica è dovuto ai maggiori investimenti esteri dovuti ad una politica economica più seria....no...no...no...sarà stata certamente la grande vendita dei giornali dopo lo scambio di lettere tra Veronica e Silvio a fare impennare il PIL....sì certo....ne sono convinto.... Modificato 13 Febbraio 2007 da faranio Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Goten Inviato: 13 Febbraio 2007 Segnala Share Inviato: 13 Febbraio 2007 http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4...ulesView=LiberoScusate...ma dov'è finito lo scenario di povertà, morte e distruzione paventato dalle destre? Ricordo ancora le parole di Castano..."vedrete ai saldi....nessuno avrà più una lira per comprare niente...blablablablabnlabla..." Adesso spunterà senz'altro fuori qualcuno che dirà che è merito del precedente governo....certo...se il Pil è cresciuto in meno di 6 mesi di un punto e mezzo percentuale....mica è merito del taglio del cuneo fiscale....mica è merito della lotta all'evasione e al sommerso....mica è merito di un clima meno incerto dovuto ad una politica di contenimento del precariato....mica è merito delle liberalizzazioni.....mica è dovuto al fatto che si è smesso di parlare di dazi doganali contro Cina e India e si incomincia invece a fare affari con quei Paesi....mica è dovuto ai maggiori investimenti esteri dovuti ad una politica economica più seria....no...no...no...sarà stata certamente la grande vendita dei giornali dopo lo scambio di lettere tra Veronica e Silvio a fare impennare il PIL....sì certo....ne sono convinto.... Mio papà paga piu tasse di prima, ed è un libero professionista, ma dov'è stato sto taglio del cuneo fiscale, perchè nella mia famiglia ci son solo spese in più(nn son polemico ma è un dato di fatto per quanto mi riguarda, magari altre categorie, e vorrei sapere quali, ci hanno giovato) Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
superman Inviato: 13 Febbraio 2007 Segnala Share Inviato: 13 Febbraio 2007 la sinistra mi ha profondamente deluso: 1) L' INDULTO 2) LA FINANZIARIA 3) I PACS O COME LI VOLETE CHIAMARE Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
faranio Inviato: 13 Febbraio 2007 Autore Segnala Share Inviato: 13 Febbraio 2007 (modificato) Mio papà paga piu tasse di prima, ed è un libero professionista, ma dov'è stato sto taglio del cuneo fiscale, perchè nella mia famiglia ci son solo spese in più(nn son polemico ma è un dato di fatto per quanto mi riguarda, magari altre categorie, e vorrei sapere quali, ci hanno giovato) Beh...mio papà fa l'impiegato e paga meno tasse di prima....per quanto riguarda il cuneo fiscale non te ne sei accorto perchè non possiedi un'azienda probabilmente e non fai l'operaio.... riguardo al fatto che tuo padre adesso paga di più...a me risulta che uno che guadagna 150.000 euro l'anno dovrà pagare in più 1750 euro l'anno...ti chiedo: è un sacrificio che non si può fare in cambio di un'economia che finalmente incomincia a girare...in cambio conseguentemente di una speranza in più per i giovani di trovare un'occupazione...in cambio della certezza che grazie alle nuove entrate si incominceranno di nuovo a fare degli investimenti importanti? Se io fossi in tuo padre oggi sarei contento di pagare qualcosa in più... perchè oggi avrei una speranza in più per i miei figli...ma credi che quei soldi se li sia pappati qualcuno forse? Francamente sono stanco di ascoltare gente che preferisce avere due euro in più nella tasca oggi, che avere qualche certezza in più sul proprio futuro e su quello dei propri figli. Spero sinceramente che questo governo cada....che ritorni Berlusconi...che ci siano altri 5 anni di recessione economica...di speculazioni sui prezzi...di assicurazioni che fanno quello che cxxxx vogliono....etc...poi certo forse pagheremo meno tasse...ma continueremo ad essere precari..disoccupati.....chi se ne frega vero? Sono disoccupato...sono un precario che lavora tre mesi l'anno ma sono felice....perchè col Berlusca pago meno tasse!!!! Mi dispace dirlo ma questa è una logica da cogl....... P.S. Le associazioni dei consumatori hanno stimato che le famiglie risprmieranno in un anno con l'entrata in vigore delle liberalizzazioni dai 500 ai 1300 euro l'anno... anche quelli son soldi... Modificato 13 Febbraio 2007 da faranio Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
curvadong Inviato: 14 Febbraio 2007 Segnala Share Inviato: 14 Febbraio 2007 Faranio, come dire, l'economia internazionale è cresciuta e così il Pil, dai che non è difficile.Quello che, con la solita onestà intellettuale che ti raccomando sempre, dovresti osservare è come il differenziale di crescita con gli altri paesi sia rimasto immutato.Quando gli altri crescevano 2 noi crescevamo zero.Trai le tue conclusioni. Delle analisi sull'extragettito fiscale abbiamo già parlato.Non mi dire ancora che è merito di Visco perchè non ci crede nessuno, nessuno studioso azzarda una simile scemenza.La struttura dell'extragettito è multifattoriale e cmq maggioritaria nella parte dettata dalla crescita economica. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Brasileiro Inviato: 14 Febbraio 2007 Segnala Share Inviato: 14 Febbraio 2007 http://money.cnn.com/magazines/fortune/for...sion=2006092508 Good numbers gone bad Why relying on GDP as a leading economic gauge can lead to poor decision-making. By Joseph Stiglitz September 25 2006: 8:07 AM EDT (Fortune Magazine) -- Gross domestic product, the leading economic measurement, is outdated and misleading. Long the standard scorecard for any national economy, GDP has become deficient as a measure of long-term economic health in our resource-driven, globalizing world. Think about it. It's like grading a corporation based on one day's cash flow and forgetting to depreciate assets and other costs. In today's business reality, where intangible assets have become increasingly important, cash flow can be a particularly bad indicator of a company's value. A startup can have no cash flow and yet be creating a software program of immense value. A company with positive cash flow can be running itself into the ground as its capital depreciates. Economies are no different. That's why economists looking for an alternative accounting framework to supplement the use of GDP are considering a new measure: green net national product. The "green" means that GDP must be reduced to take into account the depletion of natural resources and the degradation of the environment - just as a company must depreciate both its tangible and intangible assets. "Net" national product (NNP) means that there has to be an adjustment for the depreciation of the country's physical assets. A country that gives away its natural resources will see gross domestic product rise, but gross national product - which focuses on income earned by those inside a country as opposed to what is produced inside a country -- may not rise much, since the value of what is produced accrues to foreigners. When GDP goes really bad For developing countries opening themselves up to foreign investment, this is an important distinction. A nation that grows by borrowing will see GDP rise, but much of the increase in income may go back out of the country to pay the interest. Papua New Guinea is a prime example of the trouble with GDP calculations. When Anglo-Australian mineral company BHP Billiton (Charts) opened the Ok Tedi gold and copper mine in 1984, it was considered a national victory. The value of the extracted ore showed up in Papua New Guinea's GDP, but scarce comment was made of the fact that almost all income from the mine went to its foreign owners. Worse still, the mine inflicted huge environmental damage. Its operators discharged 90 million tons of tailings into the local river system, polluting the main source of livelihood for the 40,000 people living in the 120 villages downstream. BHP was sued in the 90s by indigenous landowners and settled for millions of dollars, but the agreement also indemnified BHP from future damages. The burden of much of the environmental repair was left to the country. The U.S. is no exception. America's energy policy has been based on "drain America first"; as we have used up a significant share of our scarce oil reserves, the country has become poorer, even if GDP has done well. As oil is used up, America may turn increasingly to coal, which has large environmental costs that should be reflected by green accounting. In the case of carbon dioxide and other greenhouse gases -- now traded in Europe -- we can, for instance, put a dollar value on the emissions. Such mechanisms can help us evaluate environmental damage and quantify its impact on the economy. Bad accounting frameworks are likely to lead to bad decisions. A government focused on GDP might be encouraged to give away mining or oil concessions; a focus on green NNP might make it realize that the country risks being worse off. But new ideas always meet resistance. Just as those who benefited from bad corporate accounting practices - like ignoring the cost of stock options - wanted to continue them, the same is happening here. A greener, more balanced accounting framework is an old idea whose time has come, especially if we are going to make globalization work. JOSEPH STIGLITZ is the former chairman of the Council of Economic Advisers, a Nobel Prize-winning economist, and the author of Making Globalization Work. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
faranio Inviato: 14 Febbraio 2007 Autore Segnala Share Inviato: 14 Febbraio 2007 (modificato) Faranio, come dire, l'economia internazionale è cresciuta e così il Pil, dai che non è difficile.Quello che, con la solita onestà intellettuale che ti raccomando sempre, dovresti osservare è come il differenziale di crescita con gli altri paesi sia rimasto immutato.Quando gli altri crescevano 2 noi crescevamo zero.Trai le tue conclusioni. Delle analisi sull'extragettito fiscale abbiamo già parlato.Non mi dire ancora che è merito di Visco perchè non ci crede nessuno, nessuno studioso azzarda una simile scemenza.La struttura dell'extragettito è multifattoriale e cmq maggioritaria nella parte dettata dalla crescita economica. Guarda che eravamo a crescita zero nel 2001 - 2005!!!! E la ripresa economica in Europa non è iniziata ieri..ma almeno da un paio d'anni!!! Ma guarda caso noi ne subiamo le conseguenze solo adesso, crescendo nell'ultimo trimestre più di Inghilterra e Stati Uniti!!! Curvadong...con te non ci parlo più.... sei preventivamente ostile a questo governo qualunque cosa faccia, ANCHE SE TI MANDASSE MANUELA ARCURI A CASA INFIOCCHETTATA E CON UN BIGLIETTO CON SU SCRITTO: "DONO DEL GOVERNO PRODI"....incominceresti a dire...ma perchè l'Arcuri!!!..io preferisco le bionde!!!!!... ... Dire che la politica economica dei governi non conta una mazza è una cosa palesemente falsa...il mercato non è un'entità che vive di vita propria...cosa credi che ci stia a fare Prodi in India con mezza Confindustria al seguito??? La politica economica di questo governo non mi fa impazzire ma esiste... col precedente governo semplicemente non esisteva una politica economica. E questo ha certamente pesato sull'economia, tanto che la crisi c'è stata in tutta Europa ma noI siamo stati per 5 anni il fanalino di coda dell'Europa. L'aumento del gettito fiscale è stato dovuto in gran parte... e lo hanno detto tutti i maggiori Istituti economici del Paese, per un aumento del pagamento dei tributi VOLONTARIO...quindi le scemenze le dici tu...E SINCERAMENTE MI FIDO DI PIU' DI UNA PERSONA PERBENE COME PADOA SCHIOPPA CHE DI TE.... e lo fai pure con malafede perchè lo sai benissimo che le cose stanno così... e non è NECESSARIO leggersi il sole24 ore per capirlo (BENCHE' TE LO CONSIGLI CALDAMENTE)....basta scendere al bar sotto casa..... Questa è l'ultima volta che scrivo di politica in questo forum....ribadisco...SPERO CHE QUESTO GOVERNO CADA...CHE SI FERMINO LE LIBERALIZZAZIONI....CHE SI RICOMINCI A PARLARE DI DAZI DOGANALI.... CHE SI RITORNI A PARLARE SOLTANTO DEGLI INTERESSI E DEI PROCESSI DI BERLUSCONI (OVVIAMENTE SOLO IN PARLAMENTO)... CHE CI SIANO ALTRE SPECULAZIONI SUI PREZZI SENZA CHE IL GOVERNO METTA BOCCA.....CHE LA NOSTRA POLITICA ESTERA TORNINO A FARLA GLI AMERICANI...CHE LA POLITICA SULLA FAMIGLIA TORNI A FARLA IL CARDINAL RUINI.... CHE SIA BRUCIATO IL PIANO FIRMATO CON I SINDACATI SULL'EFFICIENZA NEGLI UFFICI PUBBLICI.... CHE SI CONTINUINO A PAGARE I COSTI DI RICARICA....CHE IL PREZZO DELLA BENZINA NON SCENDA... CHE MIO FRATELLO CONTINUI A FARE L'APPRENDISTA AVVOCATO PER ALTRI DUE ANNI SENZA PRENDERE UNA LIRA... ETC.....ETC....ETC..... VI AUGURO DAVVERO TUTTO QUESTO...TANTO IO TRA QUALCHE MESE VADO IN FRANCIA CON LA SPERANZA DI NON METTERE PIU' PIEDE IN QUESTO PAESE DI COG....ONI! Modificato 14 Febbraio 2007 da faranio Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
castano_chiaro Inviato: 14 Febbraio 2007 Segnala Share Inviato: 14 Febbraio 2007 evidentemente tutti quei presunti esperti economisti del financial times ecc. hanno parlato tutti quanti a vanvera. però una cosa mi sorge strana faranio: se a voi di sinistra vi si chiede cosa ha fatto di buono questo governo la risposta è che è troppo presto per dirlo, almeno cosi mi avete risposto l'ultima volta. però quando si tratta di vantarsi va bene anche da subito. ebbene siamo appena a febbraio, i bilanci si fanno a fine anno, abbiate la pazienza di aspettare la fine del 2007 poi ne riparliamo. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
beavis Inviato: 14 Febbraio 2007 Segnala Share Inviato: 14 Febbraio 2007 Guarda che eravamo a crescita zero nel 2001 - 2005!!!! E la ripresa economica in Europa non è iniziata ieri..ma almeno da un paio d'anni!!! Ma guarda caso noi ne subiamo le conseguenze solo adesso, crescendo nell'ultimo trimestre più di Inghilterra e Stati Uniti!!! Curvadong...con te non ci parlo più.... sei preventivamente ostile a questo governo qualunque cosa faccia, ANCHE SE TI MANDASSE MANUELA ARCURI A CASA INFIOCCHETTATA E CON UN BIGLIETTO CON SU SCRITTO: "DONO DEL GOVERNO PRODI"....incominceresti a dire...ma perchè l'Arcuri!!!..io preferisco le bionde!!!!!... ... Dire che la politica economica dei governi non conta una mazza è una cosa palesemente falsa...il mercato non è un'entità che vive di vita propria...cosa credi che ci stia a fare Prodi in India con mezza Confindustria al seguito??? La politica economica di questo governo non mi fa impazzire ma esiste... col precedente governo semplicemente non esisteva una politica economica. E questo ha certamente pesato sull'economia, tanto che la crisi c'è stata in tutta Europa ma noI siamo stati per 5 anni il fanalino di coda dell'Europa. L'aumento del gettito fiscale è stato dovuto in gran parte... e lo hanno detto tutti i maggiori Istituti economici del Paese, per un aumento del pagamento dei tributi VOLONTARIO...quindi le scemenze le dici tu...E SINCERAMENTE MI FIDO DI PIU' DI UNA PERSONA PERBENE COME PADOA SCHIOPPA CHE DI TE.... e lo fai pure con malafede perchè lo sai benissimo che le cose stanno così... e non è NECESSARIO leggersi il sole24 ore per capirlo (BENCHE' TE LO CONSIGLI CALDAMENTE)....basta scendere al bar sotto casa..... Questa è l'ultima volta che scrivo di politica in questo forum....ribadisco...SPERO CHE QUESTO GOVERNO CADA...CHE SI FERMINO LE LIBERALIZZAZIONI....CHE SI RICOMINCI A PARLARE DI DAZI DOGANALI.... CHE SI RITORNI A PARLARE SOLTANTO DEGLI INTERESSI E DEI PROCESSI DI BERLUSCONI (OVVIAMENTE SOLO IN PARLAMENTO)... CHE CI SIANO ALTRE SPECULAZIONI SUI PREZZI SENZA CHE IL GOVERNO METTA BOCCA.....CHE LA NOSTRA POLITICA ESTERA TORNINO A FARLA GLI AMERICANI...CHE LA POLITICA SULLA FAMIGLIA TORNI A FARLA IL CARDINAL RUINI.... CHE SIA BRUCIATO IL PIANO FIRMATO CON I SINDACATI SULL'EFFICIENZA NEGLI UFFICI PUBBLICI.... CHE SI CONTINUINO A PAGARE I COSTI DI RICARICA....CHE IL PREZZO DELLA BENZINA NON SCENDA... CHE MIO FRATELLO CONTINUI A FARE L'APPRENDISTA AVVOCATO PER ALTRI DUE ANNI SENZA PRENDERE UNA LIRA... ETC.....ETC....ETC..... VI AUGURO DAVVERO TUTTO QUESTO...TANTO IO TRA QUALCHE MESE VADO IN FRANCIA CON LA SPERANZA DI NON METTERE PIU' PIEDE IN QUESTO PAESE DI COG....ONI! amen Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
curvadong Inviato: 14 Febbraio 2007 Segnala Share Inviato: 14 Febbraio 2007 Faranio...il differenziale di crescita....è rimasto immutato.....eravamo a zero e gli altri crescevano 2, oggi cresciamo forse 2 e gli altri quanto crescono????? questo governo l'ho votato come te, proprio per il rifiuto di ri-votare l'indecente Berlusconi.Ma questo non può voler dire azzerare il mio senso critico.Portami una fonte seria, o anche solo una fonte, che affermi che la crescita del 2% è merito di Visco e ne discutiamo. Evita queste scenate isteriche. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Anyway Inviato: 14 Febbraio 2007 Segnala Share Inviato: 14 Febbraio 2007 Faranio...il differenziale di crescita....è rimasto immutato.....eravamo a zero e gli altri crescevano 2, oggi cresciamo forse 2 e gli altri quanto crescono????? Ma dove le hai prese queste cifre? Dal Corriere della Sera di oggi, prima pagina della sezione Economia: Tassi di crescita dell'economia nel IV trimestre 2006: Germania 0,9 Spagna 1,1 Francia 0,6 Italia 1,1 Slovacchia 2,2 Gr. Bretagna 0,8 Olanda 0,6 Lituania 1,7 Media zona Euro 0,9 USA 0,9 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
curvadong Inviato: 14 Febbraio 2007 Segnala Share Inviato: 14 Febbraio 2007 appunto, lì si parla di IV trimestre, non è su base annua per la quale il dato è diverso. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
curvadong Inviato: 15 Febbraio 2007 Segnala Share Inviato: 15 Febbraio 2007 Articolo pregnante di Tito Boeri (insigne :60: ) economista di area inequivocabilmente progressista www.lavoce.info 14/2/2007L’Italia va con un po’ di fiatone La Stampa 14/2/2007 TITO BOERI Dopo cinque anni di crescita tumultuosa del prodotto interno lordo mondiale, il nostro Paese ha finalmente cominciato a partecipare al banchetto. Per diversi anni abbiamo ascoltato la musica degli «zero assoluto» (0,3% medio di crescita del Pil nel periodo 2000-05). Oggi possiamo con piacere commentare un'economia che torna a crescere a un tasso del 2 per cento. Ma i dati resi pubblici ieri dall'Istat non devono indurre ad un facile ottimismo. I problemi strutturali della nostra economia sono ancora tutti lì. Lo dimostra il ritardo con cui saliamo sul treno della crescita della domanda mondiale. L'Economist due anni fa si chiedeva, con una certa dose di scaramanzia, quando sarebbero finite le buone notizie che continuavano ad arrivare sull'economia mondiale. Da allora il prodotto interno lordo del nostro pianeta ha continuato a crescere del 5 per cento ogni anno. Mancavamo solo noi. Ci arriviamo, col fiatone, solo adesso. Anche se cresce il reddito degli italiani, continuiamo ad accumulare un ritardo rispetto agli altri Paesi dell'area Ocse. La crescita negli Stati Uniti nel 2006 dovrebbe raggiungere il 3,4 per cento. In Germania e Regno Unito si viaggia al 2,7 per cento, nell'Unione Europea al 3 per cento. Dopo aver visto scendere il nostro reddito pro capite al di sotto del livello medio della Ue nel 1999, oggi temiamo il sorpasso della Spagna, avviata a concludere l'anno con una crescita del 3,5 per cento, una velocità quasi doppia rispetto alla nostra. Questi ritardi e questa maggiore lentezza rispetto anche agli altri Paesi europei si spiegano con i problemi strutturali della nostra economia, ancora largamente irrisolti. Per affrontarli dovremo riuscire ad ampliare i mercati e ad utilizzare la nostra arma in più, le grandi riserve di capitale umano inutilizzato che si celano fra le donne, i giovani e gli anziani che oggi non partecipano al mercato del lavoro. Da noi si va in pensione prima (a 57 anni contro i 62 nella media Ocse), ci sono molte meno donne al lavoro (il divario qui è di quasi 15 punti percentuali) e la disoccupazione giovanile continua ad essere doppia rispetto alla media Ocse. Per tornare a correre come gli altri dovremo anche ridurre il fardello fatto cadere sulle nostre imprese da costi dell'energia e dei trasporti più alti che negli altri Paesi con cui le nostre imprese competono sui mercati internazionali. Le mancate liberalizzazioni in questi settori sono una tassa sulle nostre esportazioni. Mentre la forte tassazione sui redditi da lavoro e di impresa (doppia rispetto a quella dei Nuovi Stati Membri dell'Unione) scoraggia l'arrivo in Italia di cervelli e i flussi di investimenti esteri diretti verso il nostro Paese. Per tutti questi motivi il governo non può attribuire alle proprie politiche questo risultato. E farebbe molto male a sentirsi appagato. I meriti della crescita non sono suoi. Le parziali liberalizzazioni avviate da poco cominceranno a dare qualche frutto in termini di crescita del Pil fra qualche anno e i settori davvero strategici, come trasporti ed energia, non sono stati ancora toccati dalle riforme. Semmai la crescita ha aiutato il governo nel riprendere il controllo dei conti pubblici. Alla luce dei dati diffusi ieri, circa un terzo dei forti incrementi di gettito registrati nel 2007 potrebbe essere attribuito alla più forte crescita della nostra economia. Queste risorse devono oggi essere investite per rendere la crescita duratura, per completare le riforme. Si potranno compensare coloro che perdono posizioni di rendita con le liberalizzazioni, accelerando questi processi che offrono nuovo dinamismo alla nostra economia. Si potranno anche creare condizioni di contesto favorevoli al cambiamento della nostra specializzazione produttiva. Ci sono segnali che durante la stagnazione in cui è caduta la nostra economia nel Nuovo Millennio le imprese hanno avviato importanti ristrutturazioni. I forti cali occupazionali nei settori tradizionali del Nord-Est segnalano uno spostamento di risorse verso settori tecnologicamente più avanzati nell'industria e nei servizi. Perché questo processo che ci può riportare ad essere protagonisti nell'economia mondiale continui, perché si acceleri, è fondamentale dotarsi di un moderno sistema di ammortizzatori sociali. http://www.lavoce.info/news/view.php?id=10...&from=index 13-02-2007Non è ancora l'ora di brindare Francesco Daveri Le stime sulla crescita del Pil nel quarto trimestre sono molto buone. E con l’economia italiana nel suo complesso è tornata ad andare bene anche l’industria. Ma non è il momento di accontentarsi dei risultati ottenuti. Altrimenti, se si esaurisse la congiuntura positiva in Germania, tra qualche mese potremmo trovarci con l’amara sorpresa di non avere fatto i compiti a casa. L’economia italiana e l’economia mondiale dopo il quarto trimestre 2006 Come riportato nell’ultima colonna della tavola 1, nel quarto trimestre 2006, l’economia italiana è cresciuta dell’1,1 per cento rispetto al trimestre precedente e del 2,9 per cento rispetto allo stesso trimestre del 2005. È un risultato migliore delle attese, che pure già da qualche mese hanno cominciato a incorporare il miglioramento della situazione economica. È il dato congiunturale più positivo dal 1999. La rapida crescita del quarto trimestre porterà probabilmente l’economia italiana a un tasso di crescita medio per il 2006 di circa il 2 per cento su base annua.(1) Sono dati ben diversi da quelli cui siamo abituati. Nel 2001-2005, la crescita media del Pil era infatti stata solo dello 0,6 per cento, meno di un terzo di quella attuale. E il dato è comunque migliore anche di quello medio per il periodo 1995-2005, che comprende sia gli anni a crescita rapida della new economy che quelli a crescita lenta dopo la crisi delle imprese dotcom, l’11 settembre e la recessione del 2004-05. Nel 1995-2005, la crescita media del Pil era stata di solo 1,3 per cento l’anno, più di mezzo punto percentuale meno che nel 2006. Un’altra buona notizia che si apprende dalla tabella è che, nell’ultimo trimestre, l’economia italiana ha fatto meglio di tutti i principali partner europei, anche se non per l’anno nel suo complesso. Buone notizie arrivano in realtà da quasi tutti i paesi europei (e l’Italia continua anzi ad essere la più lenta nel gruppo). L’origine delle buone notizie non è misteriosa, però. Come dice il presidente della Bce Jean Claude Trichet, qualcuno che doveva farli – Germania e Italia – ha fatto, o cominciato a fare, i compiti a casa. Ma soprattutto l’economia mondiale va bene: il Pil mondiale è cresciuto del 5 per cento nel 2006 e le stime dicono che continuerà a farlo anche nel 2007. Anche l’economia americana sembra aver superato il rallentamento dei mesi precedenti. Perché non accontentarsi Daniel Gros ha efficacemente esposto le ragioni dell’ottimismo sul futuro dell’economia italiana. (2) Alle sue ragioni si può anche aggiungere che la ripresa del 2006 avviene in corrispondenza di un aumento del Pil del settore industriale. Si interrompe cioè una tendenza negativa in atto da diversi anni. Oggi il Pil dei paesi più ricchi è, per il 70 per cento e più, produzione di servizi. Ma la deindustrializzazione non implica la scomparsa del manifatturiero. La riduzione della quota di occupati manifatturieri in atto da decenni può (e deve) essere controbilanciata da aumenti della produttività. Proprio questo era mancato negli ultimi dieci anni, nei quali anzi il rallentamento della produttività nel manifatturiero ha contato per quasi due terzi nell’azzeramento nella crescita della produttività nell’economia italiana. (3) Ci sono però tre ragioni che suggeriscono di non accontentarsi dei risultati ottenuti. L’ambiente internazionale potrebbe diventare meno favorevole. La ripresa del quarto trimestre in Germania, per quanto trainata soprattutto dalle esportazioni, probabilmente include anche un temporanea anticipazione dei consumi di beni durevoli in vista dell’aumento dell’Iva in essere dal gennaio 2007. Quindi la Germania potrebbe rallentare, almeno nella prima parte dell’anno. E anche il deficit nella bilancia commerciale americana è un evergreen dei punti interrogativi sulla crescita futura: è sempre lì, anche se per ora non ha prodotto il temuto rapido deprezzamento del dollaro (e apprezzamento dell’euro) che indebolirebbe la crescita in Europa. I trasporti e l’energia continuano a rappresentare tasse nascoste che impediscono alle imprese manifatturiere di ottenere risultati ancora migliori. I miglioramenti (citati da Gros nel suo articolo) registrati tra il 1998 e il 2003 negli indici Ocse di liberalizzazione dei mercati dei prodotti e dei servizi rendono apparentemente l’Italia uno dei paesi che ha "liberalizzato" di più negli anni scorsi. Ciò è in contrasto con la percezione comune. Gli indicatori dell’Ocse mostrano solo il risultato delle privatizzazioni senza liberalizzazione (o con liberalizzazione del commercio bloccata a livello locale) degli anni Novanta. Che poco hanno lasciato nelle tasche di imprese utilizzatrici e consumatori e molto nelle tasche dei produttori di servizi. Infine, le alte tasse sul reddito di impresa continuano a scoraggiare la localizzazione di nuove attività imprenditoriali entro i nostri confini. In Italia le aliquote sui profitti societari sono al 33 per cento, maggiorate dell’Irap che pesa per il 4,25 per cento del costo del lavoro, degli interessi sul leasing e degli utili di partecipazione. La tassazione per le imprese che impiegano molti lavoratori può arrivare a superare il 50 per cento dei profitti societari. Nella Repubblica Ceca, molto più vicina all’appetibile mercato tedesco, l’aliquota sul reddito d’impresa è al 24 per cento. In Estonia è al 23 per cento e in ulteriore riduzione. E già la Macedonia pubblicizza un regime fiscale con imposte sugli utili al 10 per cento. Per essere competitiva, l’Italia non deve inseguire la Macedonia, ma affrontare con maggiore consapevolezza il problema dei disincentivi all’accumulazione derivanti dalla attuale struttura della tassazione del risparmio e del reddito d’impresa. leggere poi la tabella a fondo pagina. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
curvadong Inviato: 15 Febbraio 2007 Segnala Share Inviato: 15 Febbraio 2007 1)Beh...mio papà fa l'impiegato e paga meno tasse di prima....per quanto riguarda il cuneo fiscale non te ne sei accorto perchè non possiedi un'azienda probabilmente e non fai l'operaio.... riguardo al fatto che tuo padre adesso paga di più...a me risulta che uno che guadagna 150.000 euro l'anno dovrà pagare in più 1750 euro l'anno...ti chiedo: è un sacrificio che non si può fare in cambio di un'economia che finalmente incomincia a girare...in cambio conseguentemente di una speranza in più per i giovani di trovare un'occupazione...in cambio della certezza che grazie alle nuove entrate si incominceranno di nuovo a fare degli investimenti importanti? Se io fossi in tuo padre oggi sarei contento di pagare qualcosa in più... perchè oggi avrei una speranza in più per i miei figli...ma credi che quei soldi se li sia pappati qualcuno forse? 2)Francamente sono stanco di ascoltare gente che preferisce avere due euro in più nella tasca oggi, che avere qualche certezza in più sul proprio futuro e su quello dei propri figli. Spero sinceramente che questo governo cada....che ritorni Berlusconi...che ci siano altri 5 anni di recessione economica...di speculazioni sui prezzi...di assicurazioni che fanno quello che cxxxx vogliono....etc...poi certo forse pagheremo meno tasse...ma continueremo ad essere precari..disoccupati.....chi se ne frega vero? Sono disoccupato...sono un precario che lavora tre mesi l'anno ma sono felice....perchè col Berlusca pago meno tasse!!!! Mi dispace dirlo ma questa è una logica da cogl....... Faranio..... la logica conseguenziale con cui provi ad assemblare i 2 paragrafi sopra è assolutamente improbabile. L'ultima frase invece è offensiva.L'utente esprimeva in modo civile una sua opinione personale, condivisibile o meno, temo però non etichettabile con il titolo di 'logica da cog.lioni', a maggior ragione se supportato dalle tue poderose proiezioni economiche e politiche. Faranio, se non impari a comunicare educatamente con le persone, senza offenderle per legittime posizioni personali, non ancora regolate da leggi matematiche universali e inappellabili, dovrò sospenderti. E SINCERAMENTE MI FIDO DI PIU' DI UNA PERSONA PERBENE COME PADOA SCHIOPPA CHE DI TE... questa pure, rivolta a me, non è per nulla carina. Ultimo avviso. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Anyway Inviato: 15 Febbraio 2007 Segnala Share Inviato: 15 Febbraio 2007 Scusa dong, ma gli articoli che hai postato non è che confermino le tue tesi. Il differenziale si è ridotto, non è aumentato. E poi certo, non è che in qualche mese si risolvono tutti i problemi accumulati, ma si è invertita la tendenza, questo è l'importante. E si è cominciato a fare qualcosa di strutturale, che nei 5 anni precedenti non era stato fatto, e che nel medio comincerà a dare frutti (es. liberalizzazioni). Tutte cose scritte negli articoli che hai postato tu. Però non vale discutere con te, ti offendi alla prima critica un po' colorita, e sei pure moderatore, quindi puoi bannare... Cioè tu puoi dire "Evita queste scenate isteriche" gli altri invece no. :angry: Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
faranio Inviato: 15 Febbraio 2007 Autore Segnala Share Inviato: 15 Febbraio 2007 (modificato) Faranio..... la logica conseguenziale con cui provi ad assemblare i 2 paragrafi sopra è assolutamente improbabile. L'ultima frase invece è offensiva.L'utente esprimeva in modo civile una sua opinione personale, condivisibile o meno, temo però non etichettabile con il titolo di 'logica da cog.lioni', a maggior ragione se supportato dalle tue poderose proiezioni economiche e politiche. Faranio, se non impari a comunicare educatamente con le persone, senza offenderle per legittime posizioni personali, non ancora regolate da leggi matematiche universali e inappellabili, dovrò sospenderti. questa pure, rivolta a me, non è per nulla carina. Ultimo avviso. Mi sembra di avere già detto che non parteciperò più a discussioni politiche su questo forum, quindi la tua minaccia di esplusione è fuori luogo. Tanto lo abbiamo capito che in questo forum vige il pensiero unico e che non sono gradite opinioni contrarie alla tua (che sostieni che le mie sono "scemenze"!!!!..oh...oh...oh...Curvadong....anche tu non sei sei stato affatto "carino"!!!!) o a quella di qualche altro qui dentro. Poi sei davvero forte...minacci di sospendere me perchè parlo di logica da cogl.ioni (mentre tu puoi dire che le mie opinioni sono scemenze)...e poi consenti tranquillamente che si qui dentro si facciano affermazioni razzistiche. Complimenti. Modificato 15 Febbraio 2007 da faranio Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
alopecio Inviato: 15 Febbraio 2007 Segnala Share Inviato: 15 Febbraio 2007 evidentemente tutti quei presunti esperti economisti del financial times ecc. hanno parlato tutti quanti a vanvera. però una cosa mi sorge strana faranio: se a voi di sinistra vi si chiede cosa ha fatto di buono questo governo la risposta è che è troppo presto per dirlo, almeno cosi mi avete risposto l'ultima volta. però quando si tratta di vantarsi va bene anche da subito. ebbene siamo appena a febbraio, i bilanci si fanno a fine anno, abbiate la pazienza di aspettare la fine del 2007 poi ne riparliamo. Giusto.... Nel 2006 fino al 31 dicembre è stata in vigore la finanziaria Tremonti. E' a tutti evidente che è stata la miglior finanziaria degli ultimi 15 anni, dati i risultati eviudenti: maggiori entrate fiscali maggiore crescita del PIL aumento considerevole dell'occupazione Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
faranio Inviato: 15 Febbraio 2007 Autore Segnala Share Inviato: 15 Febbraio 2007 (modificato) Giusto....Nel 2006 fino al 31 dicembre è stata in vigore la finanziaria Tremonti. E' a tutti evidente che è stata la miglior finanziaria degli ultimi 15 anni, dati i risultati eviudenti: maggiori entrate fiscali maggiore crescita del PIL aumento considerevole dell'occupazione Chissà come mai le finanziarie del 2001, del 2002, del 2003, del 2004, del 2005 non hanno sortito questi risultati ed anzi hanno portato il Paese alla recessione... (a parte che l'occupazione è in crescita da 12 anni....poi....aumento dell'occupazione.....certo..oggi lavoro due mesi lì...domani lì..poi per 7 mesi non lavoro....poi per un mese lavoro lì...uh caspita...tre posti di lavoro in un anno!!! che c.ULO...come sono felice.....un vero record!!!! ahahahahah...e poi li hai calcolati i 700.000 extracomunitari irregolari regolarizzati? Sai, non è esattamente come creare 700.000 posti di lavoro ex novo...è una cosa un po' diversa. Ma li leggi i giornali?)...forse Tremonti ha fatto un corso accelerato di finanza creativa nel 2005: "COME PASSARE IN QUATTRO SETTIMANE DALLA RECESSIONE AL BOOM ECONOMICO!!!"..chissà.... Questa è l'ultimo intervento davvero... però è divertente questo forum, devo ammetterlo...quasi meglio di zelig.... Modificato 15 Febbraio 2007 da faranio Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
alopecio Inviato: 15 Febbraio 2007 Segnala Share Inviato: 15 Febbraio 2007 (modificato) Chissà come mai le finanziarie del 2001, del 2002, del 2003, del 2004, del 2005 non hanno sortito questi risultati ed anzi hanno portato il Paese alla recessione... (a parte che l'occupazione è in crescita da 12 anni....poi....aumento dell'occupazione.....certo..oggi lavoro due mesi lì...domani lì..poi per 7 mesi non lavoro....poi per un mese lavoro lì...uh caspita...tre posti di lavoro in un anno!!! che c.ULO...come sono felice.....un vero record!!!! ahahahahah...e poi li hai calcolati i 700.000 extracomunitari irregolari regolarizzati? Sai, non è esattamente come creare 700.000 posti di lavoro ex novo...è una cosa un po' diversa. Ma li leggi i giornali?)...forse Tremonti ha fatto un corso accelerato di finanza creativa nel 2005: "COME PASSARE IN QUATTRO SETTIMANE DALLA RECESSIONE AL BOOM ECONOMICO!!!"..chissà.... Questa è l'ultimo intervento davvero... però è divertente questo forum, devo ammetterlo...quasi meglio di zelig.... Nessuna recessione: il PIL è sempre cresciuto, seppur di poco, come in tutta Europa. L'occupazione sempre aumentata. L'occupazione, escludendo l'emersione del nero, è aumentata di 1.100.000 unità. Modificato 15 Febbraio 2007 da alopecio Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Anyway Inviato: 15 Febbraio 2007 Segnala Share Inviato: 15 Febbraio 2007 Giusto....Nel 2006 fino al 31 dicembre è stata in vigore la finanziaria Tremonti. E' a tutti evidente che è stata la miglior finanziaria degli ultimi 15 anni, dati i risultati eviudenti: maggiori entrate fiscali maggiore crescita del PIL aumento considerevole dell'occupazione Quindi non sei d'accordo con curvadong che dice che la crescita 2006 è deludente perchè permane il differenziale... Cioè il 2006 è andato bene o male? Ah ho capito, le cose positive dipendono dal governo precedente, mentre quelle negative sono frutto del nuovo governo. Cmq dai primi dati il 2007 è fortemente migliorativo rispetto al 2006. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
faranio Inviato: 15 Febbraio 2007 Autore Segnala Share Inviato: 15 Febbraio 2007 (modificato) Nessuna recessione: il PIL è sempre cresciuto, seppur di poco, come in tutta Europa.L'occupazione sempre aumentata. L'occupazione, escludendo l'emersione del nero, è aumentata di 1.100.000 unità. ahahahahahahhahahhaahahhaaahhahahahhaahaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahahahhahhahahahahahahah ahahahahahaahahahahahahahahahahahhahahahahahahahahahahahahahahahahahahahhahahaha ahahahahahahahahahahahahahahahahahah da http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4...ulesView=Libero 9 giugno 2006 L'azienda Italia fa i conti: Pil in crescita zero nel 2005 di Michele De Gaspari Un anno deludente, di economia debole, con un trimestre finale pressoché fermo. Ristagnano i consumi delle famiglie, le esportazioni sono stazionarie, gli investimenti di nuovo in flessione. La variazione del Pil passa da zero a +0,1%, se calcolata a parità di giorni lavorativi (quattro in meno nel 2005 rispetto al 2004). I conti economici nazionali in dettaglio. La Relazione generale sulla situazione economica del paese - 2005, presentata al Parlamento e al Consiglio dei ministri, è il documento annuale messo a punto, come di consueto in primavera, dal ministero dell'Economia e delle Finanze per illustrare in dettaglio le statistiche sulla contabilità nazionale che descrivono l'attività economica dell'azienda Italia. Le stime degli aggregati monetari sono indicate dal 2002 in euro; in particolare, i dati in precedenza presentati in miliardi di lire sono ora espressi in milioni di euro, utilizzando il tasso di conversione fissato il 1° gennaio 1999 anche nel periodo antecedente, quando la nuova moneta ancora non esisteva. Ciò rende possibile il confronto dei dati in serie storica. L'edizione 2005 conferma gli andamenti macroeconomici già resi noti dall'Istat nello scorso mese di marzo, attraverso i suoi comunicati, testi e tabelle: il Pil 2005 è in crescita zero, così come nel 2003 e a fronte del modesto +1,1% del 2004, un risultato che rappresenta la peggiore performance per la nostra economia dal 1993 (-0,9%) . Negli altri principali paesi dell'area Ocse l'aumento del Pil, sempre nella media del 2005, è stato pari al 3,5% per gli Stati Uniti, al 2,6% in Giappone, allo 0,9% in Germania, all'1,2% in Francia, all'1,8% in Gran Bretagna, al 3,4% in Spagna e all'1,3% nella media dei dodici paesi di Eurolandia (1,6% nell'Unione europea a 25). Nella zona euro, in particolare, si è registrata una crescita modesta, indebolita dalla stagnazione di due dei maggiori paesi dell'area. Per l'economia italiana il 2005 è stato, dunque, un nuovo anno deludente: con la replica della crescita zero essa torna al punto più basso dell'ultimo quinquennio, quando il nostro paese è aumentato in media dello 0,6% annuo. L'apporto delle componenti della domanda si distribuisce in misura non troppo squilibrata, pur nella complessiva irrilevanza delle variazioni, tra consumi delle famiglie (con un contributo pari a zero alla crescita del Pil), investimenti (-0,1%) e domanda estera netta (-0,3%), consumi pubblici (+0,2%) e variazione delle scorte (+0,1%). Preoccupa, in particolare, l'andamento del quarto trimestre dello scorso anno, in cui il Pil è rimasto invariato sul periodo precedente, rendendo così poco significativo l'effetto di trascinamento sul 2006. Nel 2005 il valore del Pil ai prezzi di mercato è stato pari a 1.417 miliardi di euro correnti, in aumento del 2,0% rispetto al 2004, che si riduce a zero se calcolato a valori costanti. Dal lato degli impieghi, la crescita in termini reali è stata dello 0,1% per quanto riguarda i consumi delle famiglie residenti e dell'1,2% per i consumi collettivi (amministrazioni pubbliche e istituzioni sociali private), mentre sono diminuiti dello 0,6% gli investimenti fissi lordi. Le esportazioni di beni e servizi, a loro volta, hanno fatto registrare un aumento insignificante dello 0,3%, che ha riguardato entrambe le componenti delle merci e dei servizi. Dal punto di vista della formazione del prodotto, i servizi e le costruzioni hanno evitato la caduta del valore aggiunto, mettendo a segno una modesta crescita (+0,7%), che ha bilanciato l'ulteriore declino (-2%) dell'industria in senso stretto (attività manifatturiere) e dell'agricoltura. La Relazione generale vede la luce nei primi anni 50, a seguito di una delibera del Parlamento risalente al 1949 (e alla successiva legge del 1951); essa ha, pertanto, superato il mezzo secolo di vita. La Relazione è articolata in un insieme di conti che costituiscono uno studio statistico del sistema economico italiano: il conto delle entrate e uscite di beni e servizi (produzione e importazioni, consumi privati e collettivi, investimenti fissi lordi, esportazioni e variazioni delle scorte); il conto della produzione o del valore aggiunto; il conto della distribuzione e utilizzazione del reddito; il conto della formazione del capitale. Ai dati di contabilità nazionale si aggiungono, poi, una sezione di statistiche sociali (lavoro, previdenza, sanità) e una sugli aggregati di finanza pubblica. Il documento è, infine, completato da un volume di appendici statistiche, che ne fanno il principale strumento conoscitivo sulla recente evoluzione dell'economia italiana, grazie al prezioso lavoro di raccolta, trattamento e analisi dei dati curato dall'Istat e dall'Isae. Relazione generale sulla situazione economica del Paese nel 2005 (testo integrale) da http://www.repubblica.it/2003/h/sezioni/ec...il/pil/pil.html Il Prodotto interno lordo scende per il secondo trimestre Non accadeva dal 1992. L'Istat prudente: "Solo stagnazione" ll Pil cala ancora l'Italia è in recessione ROMA - L'Italia è in recessione. Per il secondo trimestre consecutivo il Prodotto interno lordo è in calo. Non accadeva dal 1992. Il Pil ha segnato -0,1% come nel primo trimestre, con una crescita dello 0,3% rispetto allo stesso periodo del 2002. Il dato acquisito per il Pil di quest'anno dopo i risultati dei due trimestri è dunque dello 0,2 tendenziale. Un dato che entra in conflitto con le previsioni del governo che nel Documento di programmazione economico finanziaria 2004-2007 ha indicato un pil allo 0,8% su anno. E che ci sia preoccupazione nell'esecutivo è confermato dalla dichiarazione di Mario Baldassarri, viceministro dell'Economia: "Che siamo in una situazione difficile lo sapevamo, c'è da pensare a come costruire una strategia di rilancio dello sviluppo". Anche se tecnicamente, secondo le regole degli analisti, si può parlare di recessione, i tecnici dell'Istat si mostrano prudenti. Per l'istituto si tratta più che altro di una stagnazione. Il dato sarà infatti rivisto dal 10 settembre in poi perché quello di oggi è un indicatore preliminare. Ma potrebbe anche diventare ancora più negativo portando quindi ad una recessione vera e propria, oppure girare in positivo di poco portando quindi ad una sostanziale stagnazione. In tutti e due i casi non si tratta comunque di una situazione facile anche perché il dato sul prodotto interno lordo va preso in considerazione insieme al dato sulla produzione industriale che ha segnato due cali consecutivi negli ultimi due mesi del trimestre, ovvero maggio e giugno (su maggio e giugno 2002) ed è rimasta ferma a giugno 2003 rispetto al mese prima. Per quanto riguarda il Pil, indipendentemente dalla definizione dell'andamento, è certo che il dato odierno mette a rischio l'obiettivo di crescita indicato dal governo nel Dpef per l'anno in corso (+0,8%) anche se gli economisti sono quasi tutti concordi nel prevedere una ripresa a partire dalla seconda metà dell'anno. Ma dovrebbe essere una ripresa robusta. Ad oggi, infatti, il Pil acquisito per l'intero 2003 è pari appena allo 0,2%. Per arrivare a centrare lo 0,8%, nel terzo e quarto trimestre la crescita, secondo gli analisti, dovrebbe essere dello 0,7%. Tutto questo a fronte di una situazione decisamente migliore negli Usa (+0,6% nello stesso periodo) e in Gran Bretagna (+0,3%) mentre ancora non sono disponibili i dati di Francia e Germania che arriveranno solo dopo Ferragosto. Non va meglio per la produzione industriale che, dopo il vero e proprio crollo di maggio (-7%) ha ridimensionato le perdite a giugno (-1,7%). Ma tra i due mesi la produzione dell'industria italiana è rimasta praticamente ferma: la variazione tra maggio e giugno è pari a zero. Il dato sconta un aumento netto della produzione di energia elettrica dovuto alle particolari condizioni climatiche e un tiepido riavvio della produzione auto (+2,6% dopo il -9,6% di maggio). Ma calano le attività manifatturiere (e tra queste le industrie alimentari) mentre è fermo l'indice sulla produzione dei mezzi di trasporto. (8 agosto 2003) ALOPECIO...MA PERCHE' CI TIENI COSI' TANTO A FARTI RIDERE DIETRO? Modificato 15 Febbraio 2007 da faranio Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
faranio Inviato: 15 Febbraio 2007 Autore Segnala Share Inviato: 15 Febbraio 2007 Questi i dati dellandamento del PIL dal 2001 al primo trimestre del 2005: TRIMESTRE CRESCITA PIL SU TRIMESTRE PRECEDENTE I 2001 +0,9% II 2001 0,0% III 2001 0,0% IV 2001 -0,1% I 2002 0,0% II 2002 +0,3% III 2002 +0,3% IV 2002 +0,3% I 2003 -0,2% II 2003 -0,2% III 2003 +0,4% IV 2003 0,0% I 2004 +0,5% II 2004 +0,4% III 2004 +0,4% IV 2004 -0,4% I 2005 -0,5% Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
faranio Inviato: 15 Febbraio 2007 Autore Segnala Share Inviato: 15 Febbraio 2007 QUESTO INVECE E' QUELLO CHE AVVIENE OGGI da http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economi...io/15/fmi.shtml Il debito pubblico dovrebbe stabilizzarsi intorno al 107% Fmi: «Il Pil crescerà nel 2007 dell'1,5%» Il Fondo monetario internazionale certifica il buon momento dell'economia italiana WASHINGTON (USA) - La ripresa c'è ed ha «basi ampie»: anche il Fondo monetario internazionale certifica il buon momento dell'economia italiana e prevede che il Pil crescerà di «circa l'1,5%» nel 2007. La stima è contenuta nelle conclusioni dell'executive board che rivedono al rialzo la previsione dell'1,4% contenuta nel Rapporto messo a punto dagli ispettori di Washington al termine della procedura «ex article 4». I direttori esecutivi si dicono anche ottimisti sul fatto che «la Finanziaria 2007 probabilmente raggiungerà l'obiettivo di portare il deficit sotto la soglia del 3% del Pil», con una stima fissata al 2,7%. E il debito, dopo gli incrementi registrati nel 2005 e nel 2006, «dovrebbe stabilizzarsi attorno al 107%», con previsione al dettaglio al 106,9%. Sotto controllo, «appena sopra il 2%», l'inflazione. Ma «il rimbalzo ciclico», avverte il Fondo, non deve «mascherare il malessere a lungo termine dell'economia italiana», il cui tasso potenziale di crescita è sceso «da circa il 4% dei primi anni '70 all'attuale circa 1,25%». Un eccesso di regolamentazione e protezione dei mercati, un sistema legale troppo lento e la pesantezza dell'imposizione fiscale «hanno scoraggiato l'innovazione e impedito la ristrutturazione». E di conseguenza «l'Italia continua a perdere competitività». Al contrario, sottolinea il rapporto, il buon momento delle condizioni economiche «è probabilmente il migliore per realizzare le riforme necessarie a innalzare il potenziale di crescita». E in questa direzione il Fondo promuove le liberalizzazioni contenute nei due pacchetti Bersani. Netto invece il no del board a ogni ipotesi di annacquamento della legge Biagi «che ha contribuito alla forte crescita dell'occupazione» a partire dal 2003. Piuttosto, viene raccomandato «lo sviluppo di una rete di sicurezza sociale, con un miglior sostegno alla disoccupazione», in grado di «mitigare gli effetti della necessaria maggiore flessibilità del lavoro». Quanto alla riforma delle pensioni, l'invito è a salvaguardare i risparmi già previsti dalle leggi Dini e Maroni. «Ogni intesa», affermano a Washington, «dovrebbe almeno preservare in toto l'impatto finanziario delle riforme già approvate». Secondo l'Fmi, occorre puntare ad «aumentare il bassissimo tasso di partecipazione degli anziani» e, «tramite gli incentivi, ad allungare la media della vita lavorativa». 15 febbraio 2007 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
alopecio Inviato: 15 Febbraio 2007 Segnala Share Inviato: 15 Febbraio 2007 Se è merito di Prodi allora sarà merito di Prodi anche il record dei debito pubblico avvenuto nel dicembre 2006..... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
faranio Inviato: 15 Febbraio 2007 Autore Segnala Share Inviato: 15 Febbraio 2007 (modificato) Certo che sì... tuttavia il Fondo monetario internazionale prevede per il 2007 un contenimento del debito dovuto alla manovra finanziaria e soprattutto un abbassamento del deficit (dovuto soprattutto all'aumento del PIL) che è il dato macroeconomico più importante... per ridurre il debito sono necessari o grossi tagli di spesa o riforme come quella delle pensioni o entrambe le cose...per adesso si è tagliata solo un po' di spesa....per questo il debito è ancora alto (ma tra qualche mese scenderà un po' anche quello, se non è già sceso)... insomma per risolvere il problema del debito bisogna mettere mano a riforme strutturali importanti che investano sul lungo periodo (e che a me piacciono poco)....mentre le misure per la crescita sono di più immediata attuazione (esempio: è bastata l'offerta di vendita di Alitalia perchè il titolo salisse in borsa, avendo così un'immediato riscontro economico).....e comunque voglio ricordarti che dal 1992 al 2001 il debito pubblico è sceso (e soprattutto è sceso con il primo governo di centrosinistra...se no col cavolo entravamo in Europa)....ed è ripreso a salire nel periodo 2001-2006...ma anche questo probabilmente è un caso...... Modificato 15 Febbraio 2007 da faranio Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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