Marliani
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Alpecin Sconsigliato Dal Dermatologo
Marliani ha risposto ad una discussione creata da Luca158 in Chiedi all'esperto
Probabilmente solo perché non lo conosce ... il principio dell'alpecin è la capsaicina che è sostanza utile nelle alopecie specie abbinata al minoxidil! -
Non dovrebbero esserci effetti collaterali ma solo perdita di tempo e di soldi!
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Per CandyCandy E' abbastanza logico che dopo l'interruzione del minoxidil ci sia un periodo di caduta di capelli ... non farti prendere dal panico, a fine luglio tutto dovrebbe esseresi ristabilito ... abbi pazienza e continua a fare come ti ho detto ... poi vedremi gli esni del sangue dopo l'eutirox. ciao
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Per Dottori,terapia Sbagliata?
Marliani ha risposto ad una discussione creata da sauron in Chiedi all'esperto
Fai il test diagnostico proposto su http://www.sitri.it/viadiag.html -
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Votateeeee! -
Un sondaggio sulle prossime elezioni per favore votate qui http://guide.supereva.it/tricologia/ per avere un idea di quelli che saranno i risultati delle prossime elezioni ... vediamo quanto ci si va vicino.
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VOTATE ! -
IL TELOGEN EFFLUVIO Il termine di “effluvio” o “effluvium” indica una situazione in cui la caduta di capelli è numericamente molto elevata (anche molte centinaia di capelli al giorno) e qualitativamente omogenea come fase del ciclo (tutti capelli cadono in telogen maturo, in anagen distrofico, in catagen 1 ecc). Con il termine “telogen effluvio” indichiamo una caduta di capelli in telogen abnormemente abbondante. II telogen effluvio, la causa più frequente di visita tricologica, è ancora spesso misconosciuto. E’ così frequente che ognuno lo sperimenta su di sé più volte nel corso della vita. La caduta dei capelli interessa diffusamente tutta la testa, comprese le parti laterali e posteriori. Quando l’effluvio è sufficientemente importante da provocare un diradamento l’alopecia che ne risulta è omogenea su tutto il cuoio capelluto. Distinguiamo un telogen effluvio acuto, subacuto e cronico. Telogen effluvio acuto Il telogen effluvio acuto segue episodi fisicamente o emotivamente importanti: febbre elevata, interventi chirurgici, incidenti stradali, emorragie, parto, avvelenamenti, somministrazione di eparina, di citostatici ecc. Il suo inquadramento clinico è relativamente recente (Kligman nel 1961) ma il sintomo che esso descrive, il rapido e diffuso diradamento, compariva già nella letteratura medica fin dall’inizio del secolo scorso. La caduta di capelli è improvvisa, violenta, quantitativamente molto elevata, qualitativamente omogenea e sostanzialmente diffusa su tutto il cuoio capelluto. Nel telogen effluvio acuto, il paziente, di solito una donna, lamenta l’improvvisa caduta di capelli a partire da un periodo, da una data o da un evento spesso ben ricordato ed indicato con precisione. Il paziente è quasi sempre fortemente preoccupato della brutalità e dell’intensità con le quali la patologia ha esordito e viene dal medico a chiedere aiuto. Spesso arriva con una busta o un sacchetto contenente i capelli caduti. Un tricogramma eseguito in questa fase mostrerà che fin’oltre l’85% dei capelli sono in fase telogen. La caduta dura due o tre mesi, quindi s’arresta spontaneamente e talvolta improvvisamente, come tutto era iniziato. Poi i follicoli ritorneranno alla normalità. Seguirà la lenta ricrescita, più o meno completa, dei capelli. Si è avuta cioè un “onda di muta”. L’evento causale del telogen effluvio dura pochi giorni o addirittura poche ore. Il recupero e il ritorno alla densità normale è invece molto lento e spesso può impiegare molti mesi. Telogen effluvio subacuto e cronico Nel telogen effluvio cronico il paziente o più spesso la paziente, lamenta da mesi (telogen effluvio subacuto) o da anni (telogen effluvio cronico) una anomala, abbondante caduta di capelli senza variazioni stagionali, senza tendenza alla remissione spontanea e, con il tempo, la comparsa di miniaturizzazione e diradamento diffuso di varia gravità. Dal punto di vista cosmetico la capigliatura è come “spenta”, anelastica, non “tiene la piega”, non “accetta” trattamenti estetici. L’evento causale il più delle volte non può essere ricordato. La causa o le cause non sono intuitive e sono spesso sfumate: problemi psicologici persistenti, diete inadeguate, somministrazione di farmaci, malattie autoimmuni croniche quali il LES, la colite ulcerosa ecc. Fra le cause di telogen effluvio molto frequenti ed insidiose sono le anemie croniche di ogni natura e le tiroiditi autoimmuni in ipotiroidismo. Frequentemente la tricodinia accompagna il telogen effluvio. Si tratta di una sensazione soggettiva di dolenzia fastidiosa e continua riferita alla base dei capelli o al cuoio capelluto. La tricodinia scompare quando l’effluvio si risolve o sta per risolversi. La sua causa è discussa ma ci pare troppo semplicistico attribuirla solo alla emotività od alla labilità psichica del paziente. Il meccanismo con il quale si ha la caduta dei capelli nel telogen effluvio non è chiaro ma sembra probabile che si possa ricondurre ad un problema nell’utilizzo della fonte prima di energia cellulare, il glucosio, con danni alla formazione della guaina interna ed arresto delle mitosi nella matrice pilare. Approccio al telogen effluvio In presenza di una caduta di capelli abbondante e diffusa il medico deve essere in grado di eseguire una corretta diagnosi basata sull’indagine anamnestica, sull’esame clinico, sugli esami di laboratorio e su eventuali osservazioni microscopiche (se occorre anche mediante biopsia ed istologia). L’approccio al paziente, come spesso avviene in dermatologia ed a differenza di quanto sempre si fa in medicina generale, potrà cominciare con l’esame obiettivo. Per prima cosa verificheremo se i capelli sono “normali” per quantità e qualità, anche in relazione ad età e sesso del soggetto che stiamo esaminando. Facilmente potremo verificare se si è in presenza di un diradamento diffuso o localizzato (ipotrichia) e se tale diradamento è stato o meno preceduto da assottigliamento dei capelli (miniaturizzazione). Dopo un parto, ad esempio, si verifica frequentemente un effluvio diffuso senza che i capelli si assottiglino (telogen effluvio acuto post parto). Durante una dieta dimagrante squilibrata, con carenze proteiche, si può assistere invece ad un assottigliamento dei capelli seguito poi da caduta di capelli in telogen con bulbi che appaiono al microscopio spesso strozzati, come a clessidra (telogen effluvio subacuto o cronico carenziale). Il test della carezza è un primo esame clinico che consiste nel far scorrere la mano sopra il cuoio capelluto come per accarezzare la testa ed i capelli. Piccole alterazioni, di solito subito evidenti, ci daranno un primo immediato orientamento. Facciamo alcune considerazioni solo a titolo di esempio. Potremo renderci conto “a vista” di quanti sono i capelli corti e sottili, “miniaturizzati”, se i capelli sono particolarmente sottili, se sono sottili in toto o solo in zone particolari, se vi sono elementi fratturati ecc. - Si potrà subito, grossolanamente, determinare il rapporto fra capelli miniaturizzati (corti e sottili) e capelli normali. Un eccesso di capelli miniaturizzati indica una riduzione del tempo di anagen ed un aumento del numero dei telogen che, se accompagnato da irregolare distribuzione con prevalente rarefazione del vertice e risparmio della nuca, ci farà, specie in un uomo, porre diagnosi di defluvio in telogen o ipotrichia o alopecia androgenetica. - Se la miniaturizzazione è regolare su tutto il cuoio capelluto senza zone di particolare prevalenza ci orienterà verso un telogen effluvio cronico. - Una rarefazione dei capelli senza miniaturizzazione, omogenea sulla nuca, sulle tempie e sul vertice orienterà verso un effluvio acuto o subacuto. - La rarefazione isolata della zona fronto-parietale, la così detta “stempiatura”, sarà oltremodo orientativa per una alopecia fronto-parietale maschile. - Una alopecia areata sarà, il più delle volte, subito evidente. - La presenza di capelli fratturati, simili a barba ispida, farà pensare a danni provocati da trattamenti cosmetici, a malformazioni del fusto, alla tricotillomania, alla tigna. Saranno cioè diagnostici di una pseudo alopecia. - Capelli assottigliati ma non da sempre geneticamente sottili, specie se con irregolari assottigliamenti fusiformi e strozzature lungo il fusto, potranno far pensare ad uno stato carenziale. L’esperienza del medico sarà in tricologia, come in tutta la dermatologia (branca “visiva” della medicina), spesso decisiva per una diagnosi corretta e, di solito, immediata. L’osservazione del cuoio capelluto potrà poi evidenziare la presenza di comuni disturbi dermatologici come la pitiriasi secca (forfora), la dermatite seborroica, la psoriasi ed anche cicatrici, atrofie, ustioni, infezioni, tumori ecc. Il pull test verrà eseguito subito dopo. - Quando con il pull test ci rimane fra le dita un numero elevato di capelli con i loro bulbi in telogen è di per se già diagnostico per un telogen effluvio. Se la caduta dei capelli costituisce per il paziente l’unico sintomo di calvizie incipiente, paradossalmente, tanto più questa è vistosa tanto meno, corrisponde, nella maggior parte dei casi, ad un reale pericolo di calvizie. L’effluvio come ormai ben sappiamo, è impressionante e comunissimo e la sua benignità rende ragione della apparente efficacia di tante “cure” irrazionali. Nell’effluvio in telogen acuto la caduta è abbondate, anche di centinaia e migliaia di capelli in telogen, senza segni di involuzione. Nell’effluvio in telogen cronico la caduta è più modesta, sempre in telogen, sempre accompagnata da diradamento più o meno obiettivo, talvolta anche spiccato, e da un certo grado di miniaturizzazione. Anamnesi L’anamnesi richiede un’attenta valutazione della storia familiare, degli stati fisiologici e/o parafisiologici, delle abitudini alimentari, delle malattie passate o in corso, dell’uso di farmaci o cosmetici (tinture, colorazioni, lavaggi ecc.). - Se, con l’esame obiettivo, abbiamo posto diagnosi di effluvio in telogen (caduta di capelli abbondante ed omogenea) l’anamnesi facilmente ci farà distinguere un effluvio in telogen acuto da un effluvio in telogen cronico (durata temporale dell’effluvio). L’evento causale dell’effluvio acuto spesso viene riferito dal paziente stesso. Se invece l’anamnesi non è già di per sé dirimente chiederemo al nostro paziente una serie di esami, nel tentativo di trovare la causa dell’effluvio. Fra le cause di telogen effluvio cronico dobbiamo sempre sospettare una anemia, un distiroidismo, una carenza alimentare o vitaminica ma anche la lue, una epatite, una leucemia, una collagenopatia sistemica con andamento clinicamente iposintomatico ecc. Dobbiamo cioè ricordare anche le cause più temibili, di difficile diagnosi e spesso, almeno inizialmente, misconosciute La diagnosi di telogen effluvio acuto e/o cronico impone quindi una serie minima di esami che permettano di escludere od individuarne le origini più gravi. - Esami clinici minimi di base in caso di telogen effluvio: emocromo, sideremia, ferritina, zinchemia, protidogramma, glicemia, fT4, TSH, acido folico, vitamina B12, VES. - Esami di secondo livello: Ra Test, proteina C, VDRL, HAV, HBsAg, HCV, dye test, mono test, HIV, esame delle feci, calcemia, magnesiemia, transferrina, anticorpi antigliadina, test delle resistenze globulari, fetoemoglobina, glucosio-6-fosfato deidrogenasi, ricerca di autoanticorpi antinucleari. --------------------------- Nutrienti, Vitamine ed Oligoelementi (serici e/o plasmatici) margini di normalità Valori normali in Medicina Valori normali in Tricologia albumina: 3,5-5 gr/dl > 4,5 gr/dl calcemia: 8,5-10 mg 9-10 mg/dl ferritina: 12-200 ng/ml >30 ng/ml sideremia: 40-160 mcg/dl >60 mcg/dl folati: 1,8-12 ng/ml >3 ng/ml magnesio: 1,3-2,1 mEq/l >1,8 mEq/l proteine tot: 6-8 g/dl >6,5 g/dl rame: 70-160 microg/dl 80-120 microg/dl vit. A: 30-65 microg/dl 40-65 microg/dl Vit. B6: 3,6-18 ng/ml >5 ng/ml vit. B12: 220-940 pg/ml >300 pg /ml vit. C: 0,6-2,0 mg/dl >8 mg/dl vit. D: 1,5-3,5 ng/ml 2-3 ng/ml zinco: 70-150 microg/dl >80 microg/dl --------------------------- Terapia Nel telogen effluvio acuto la terapia è inutile. E’ essenziale rassicurare il paziente. Farmaci a rischio devono essere sospesi, a meno che non siano indispensabili. Il telogen effluvio è un sintomo, non una malattia; l’unico trattamento razionale è ovviamente quello di allontanare la causa che ha scatenato l’evento ma spesso si renderà necessario fornire al paziente terrorizzato una terapia di supporto (anche solo un placebo) che gli dimostrerà l’interessamento del medico al suo caso e farà trascorrere il tempo necessario a ché l’effluvio si risolva spontaneamente. E’ comunque interessante notare come dopo un grave telogen effluvio superato vi sia sempre un periodo più o meno lungo, talvolta anche di anni, in cui, con grande soddisfazione del paziente “guarito”, cadono pochissimi capelli perché tutti gli elementi in telogen e/o che si avviavano al telogen sono caduti. Il normale ciclo annuale è alterato, il numero di anagen al tricogramma può superare il 95% . Nel telogen effluvio. cronico, invece, è sempre opportuna una terapia. Di solito questi pazienti hanno già affrontato una quantità di trattamenti locali e generali e ne sono stati delusi. Non è sufficiente, quindi, rassicurarli. La prima cosa sarà sempre la ricerca della causa (o delle cause) che ha provocato l’effluvio per poterla risolvere quando possibile. La terapia sintomatica del telogen effluvio, da effettuare nella impossibilità o in attesa di una terapia causale, è fondata sull’uso dei cortisonici topici (in lozione) o/e per via generale. Spesso anche una sola fiala intramuscolare di metilprednisolone da 40 mg da risultati sorprendentemente buoni. Inizialmente dovrebbe essere tentata l’applicazione locale di un cortisonico a bassa/media potenza e possibiulmente non fluorurato. La terapia per via generale seguirà in caso di fallimento. Il dosaggio non dovrebbe comunque superare 0,25 mg/kg/die di prednisone. Anche l’ACTH a dosi basse (0,5 ml ogni 5 giorni) può rivelarsi utile. Ovviamente quando fosse in gioco una malattia sistemica quale il lupus eritematoso sistemico il dosaggio dovrà essere adeguato alla gravità. Nei casi nei quali un Raynaud, leucopenia o una fotosensibilità facciano sospettare una condizione di pre-lupus, si può tentare un ciclo di clorochina, 500 mg/die, diminuendo il dosaggio appena possibile. Nelle giovani donne è bene far attenzione alla dieta. Ci può essere una anoressia nervosa o un quadro similare o una dieta intrapresa per dimagrire. Nel primo caso, difficilissimo da gestire, è opportuno richiedere il parere di uno psichiatra. Fra le cause più frequenti di telogen effluvio vi sono le anemie, anche sfumate. Occorre fare molta attenzione alla emoglobina, all’ematocrito, alla ferritina, alla vit B12, all’acido folico. Chi si occupa di tricologia deve conoscere le forme principali di anemia. Altra causa frequente e spesso misconosciuta è l’ipotiroidismo. BIBLIOGRAFIA Aron B.R., Binet O., Dompmartin P.D.: “Diagnostic des alopécies diffuses. Une approche objective: le trichogramma” Rev. Médicine 1977; 18: 1263. Barman J.M., Astore I., Pecoraro V.: “The normal trichogram of the adult” J. Invest. Derm 1965; 42: 421. Bekhor P.S.: “Common hair disorders” Australian Family Physician 1986; 7: 868. Bertamino R.: “Alopecie” in F. Serri et al (Eds) “Trattato di Dermatologia” Piccin, Padova 1987, cap 75. 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Il telogen effluvio ha una causa. Perché cessi occorre che la causa sia rimossa. Se questo non avviene il telogen effluvio può durare una vita!
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I tuoi esami in 18° giornata sono regolari, il progesterone 8,3 dimostra che hai anche ovulato ed il testosterone va bene!
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Puoi continuare ad usare INDEFINITAMENTE il progestogel senza effetti collaterali. Il progesterone è la sostanza antiandrogena ad effetto locale più conosciuta, più sperimentata e che gode di più vasta letteratura.
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Guardate che il Testosterone aumenta sotto stress e non è facilmente dosabile! Viene prodotto a picchi e una sua valutazione va fatta valutando la media di almeno 5 prelievi a riposo. Quando il testosterone è davvero alterato anche il ciclo è alterato e le mestruazioni bloccate. Il testrosterone è veramete alto in una donna solo se superiore a 10ng/ml ed accompagnato da altri sintomi importanti.
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Aiuto Dott. Marliani
Marliani ha risposto ad una discussione creata da gioia in Discussioni generali
Massaggia la cute con acqua depurata o distillata a cui avrai aggiundo aceto di mele ... un cucchiaio di aceto di mele in mezzo litro di acqua ... lava spesso, a giorni alterni se possibile, con un olio shampoo tipo Olio d'Erbe ... poi vedremo. ciao -
La Mia "breve" Storia!
Marliani ha risposto ad una discussione creata da FaB|3Tt0 in Chiedi all'esperto
Gigli ha ragione in quel che ti dice ... Non puoi alla tua età persare ad un trapianto ... vediamo se ti posso spiegare ... Nella pratica quotidiana l’utilizzo della terapia chirurgica è riservato a malattie non curabili altrimenti o a quelle che non hanno precedentemente risposto alla terapia medica. Nel caso dei capelli abbiamo ritenuto opportuno fornire una descrizione abbastanza dettagliata delle metodiche chirurgiche disponibili per ridurre le aspettative di quanti credono, una volta calvi, che sia possibile risolvere il problema con l’utilizzo del “bisturi”. La terapia chirurgica può essere utilizzata anche in casi di alopecia diversi da quella androgenetica (ad esempio un’area di cuoio capelluto divenuta alopecica in seguito ad un’ustione). Detonsurazione (riduzione del cuoio capelluto - scalp reduction). E’ la tecnica più semplice e consiste nell’asportare chirurgicamente una “losanga” di area alopecica e suturare poi i lembi. Prima dell’intervento occorre valutare empiricamente con i polpastrelli delle dita l’elasticità del cuoio capelluto (scala valori da 1 a 10) per evitare di trovarsi poi, una volta eseguito l’intervento, nell’impossibilità di ricucire la breccia operatoria. L’intervento viene effettuato in anestesia locale o generale e, se necessario, può essere ripetuto una o due volte (sempre con qualche mese di intervallo). Possono residuare edema e/o cefalea che normalmente scompaiono in qualche giorno. Recentemente, al posto del classico bendaggio (24 ore), è stato in qualche caso utilizzato un film plastico protettivo spruzzato direttamente sul cuoio capelluto. Il lavaggio della testa è in genere consentito dopo 3-4 giorni. Una variante tecnica prevede l’uso di “espansori cutanei”. Si tratta, in pratica, di “sacchetti” di materiale inerte che, alcuni mesi prima dell’intervento, vengono introdotti nel tessuto sottocutaneo in vicinanza dell’area da “detonsurare” e, mediante una siringa, progressivamente riempiti, attraverso una valvola, con soluzione fisiologica in modo da espandere la cute circostante (provvista di capelli!). In questo modo, al momento dell’intervento, sarà disponibile una maggiore quantità di tessuto. Il rovecio della medaglia è dato dal disagio di portare questi palloncini in attesa dell’intervento. Trapianto ad isole (tecnica di Orentreich - innesti a zolle - trapianto di punch grafts). E’ il conosciuto intervento di “trapianto” nel quale, in anestesia locale, dalle aree in cui sono ancora presenti capelli (regione occipitale) vengono prelevate delle zolle di cuoio capelluto mediante un bisturi circolare (punch) di 4 mm. Le zolle vengono poi sistemate in appositi “pozzetti” scavati, nella zona calva, mediante un bisturi circolare più piccolo, di 3 mm, in modo che, malgrado la retrazione elastica del tessuto, il frammento occupi lo spazio per intero (in caso contrario gli spazi rimasti liberi verrebbero occupati da sangue e tessuto di riparazione). Di particolare importanza è l’angolo di incidenza del bisturi che, se non corretto (come descritto nella parte dell’anatomia il capello è infatti inclinato rispetto al piano cutaneo e non verticale), porterà al taglio della radice e del bulbo di alcuni capelli e quindi alla loro definitiva perdita. In genere si fanno 3-4 arcate di innesti ad U. Nella prima seduta gli innesti devono essere distanziati di almeno 4 mm in modo da lasciare spazio per il secondo trapianto. Ogni zolla di 4 mm contiene da 17 a 25 capelli. Per riempire eventuali piccoli spazi rimasti liberi si possono usare le minizolle (2-3-4 capelli) e le microzolle (un solo capello !). In ogni seduta operatoria è consigliabile non superare il numero massimo di 100 innesti (solitamente si arriva a 50-60) e quindi il numero totale di capelli sarà di circa 1500. I capelli trapiantati, privi per un breve periodo di qualsiasi sostegno nutritivo, cadono entro il 1° mese. Se l’intervento è stato effettuato correttamente la papilla viene rivascolarizzata e consente alla matrice di riprendere la sua attività: entro i 3 mesi successivi compariranno i nuovi capelli, stabili. Dal momento che i capelli della regione occipitale non sono sensibili ai “meccanismi” della calvizie e che conservano questa caratteristica anche dopo essere stati trapiantati non dovrebbe esserci il rischio di vederli cadere in un periodo successivo. Condizioni preliminari indispensabili per questo intervento sono. a) che la calvizie sia stabilizzata (in caso contrario esiste la possibilità di trapiantare capelli già “condannati” a cadere); B) che, conseguentemente, l’età non sia troppo bassa (almeno 30 anni); c) che i capelli presenti in sede occipitale siano abbastanza folti (non meno del 60% rispetto alla densità originale esistente prima dell’inizio della caduta), di buona qualità (elevata percentuale di anagen e buone condizioni strutturali) e che formino una “banda” alta non meno di 8 cm. Dopo l’intervento viene lasciato un bendaggio per 24 ore. Il lavaggio è in genere consentito dopo 7 giorni. Se necessario, un secondo intervento sarà effettuato dopo 6 settimane, un terzo dopo 3-4 mesi dal secondo e un quarto dopo 3-4 mesi dal terzo. Per evitare di lasciare una serie di cicatrici “a scacchiera” nella zona di prelievo viene modernamente seguita la tecnica di Nordström che prevede di prelevare tutte le zolle da una losanga di cuoio capelluto (della regione occipitale) che sarà poi suturata. In questo modo residua una cicatrice lineare poco visibile che viene coperta con facilità dai capelli rimasti. Per evitare forti emorragie i pozzetti riceventi vengono prelevati utilizzando l’emostato frontale, lungo nastro metallico flessibile fornito di una cavità pneumatica sulla faccia concava, che viene gonfiata, con una pompa manometro, un pò al di sotto della pressione arteriosa massima del paziente. Il prelievo delle zolle nell’area occipitale viene invece effettuato con l’emostato occipitale, riquadro metallico (sulla cui superficie concava è anche qui presente la pompa manometro) fornito di una finestra rettangolare attraverso la quale l’operatore fa il prelievo. La tecnica dà buoni risultati solo se la zona da coprire è relativamente piccola, altrimenti l’aspetto finale sarà di “capelli a bambola”, non pettinabili, radi e assolutamente non “naturali”. L’utilizzo delle mini e delle microzolle ha comunque ridotto al minimo questa fastidiosa evenienza che era invece quasi la consuetudine negli interventi degli anni passati. Per ora medica il cuoio capelluto con Locoidon lozione, lava poi la testa dopo alcune ora, o meglio il giorno dopo, con un detergente delicato come Triderm Oil shampoo a cui aggiungerai un poco di Nizoral scalp fluid. Massaggia la cute, lavandola, per almeno un minuto e sciacqua bene, ripeti tutto questo abitualmente ogni 3 - 7 giorni Fai il test diagnostico proposto su http://www.sitri.it/viadiag.html poi fammi sapere il risultato. Fai i seguenti esami: Emocromo, ves, colesterolo tot, sideremia, magnesiemia, cupremia, zinchemia, ferritina, ft4, TSH, vit Bl2, ac folico. Se vuoi fammi avere, copiati su e-mail e non come allegato, i risultati. -
Elezioni Europee
Marliani ha risposto ad una discussione creata da Marliani in Off topic / Paparazzate
Votate, votate! -
Per Il Dott.marliani
Marliani ha risposto ad una discussione creata da pessola in Discussioni generali
Ti confermo quello che ti ho detto. Una permanente ben fatta, occorre che il parrucchiere sia capace, può mascherare i vortici o vertigo come le chiami tu. -
Per Il Dott.marliani
Marliani ha risposto ad una discussione creata da pessola in Discussioni generali
Non c'è un rimedio, ma se davvero ti danno noia puoi chiedere al parrucchiere di permanentarti sapientemente la zona. -
Un sondaggio sulle prossime elezioni per favore votate qui http://guide.supereva.it/tricologia/ per avere un idea di quelli che saranno i risultati delle prossime elezioni ... vediamo quanto ci si va vicino.
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andate a leggere anche qui http://guide.supereva.it/tricologia/ mi fate piacere !
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Hai cessato la pillola a gennaio? sei fuori rischio!
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Andate A Leggere Anche Qui
Marliani ha risposto ad una discussione creata da Marliani in Chiedi all'esperto
:gatto: -
Stai tranquillo una prolattina di 25 ng in un maschie è normale.
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La "dermatite seborroica" è un’affezione molto comune caratterizzata dalla presenza di squame giallastre e untuose che, a differenza della pitiriasi steatoide, si associano ad eritema del cuoio capelluto, a piccole formazioni crostose e a prurito spesso intenso. Sono spesso interessate anche altre zone, solchi naso-genieni, sopracciglia, ciglia, condotto auricolare esterno, regione retroauricolare, zona centrotoracica e margine d’inserzione frontale del cuoio capelluto (che interessando la cute della parte alta della fronte fino anche a più di un terzo, porta alla formazione della cosiddetta “corona seborroica”). Nella dermatite seborroica, la cui causa è sconosciuta, l’incremento del Pityrosporum ovale è maggiore rispetto a quanto descritto per la forfora mentre la velocità di secrezione sebacea non è necessariamente aumentata e può, anzi, in taluni casi, essere diminuita. La composizione qualitativa del sebo è invece modificata: alla riduzione di trigliceridi, squalene e cere esterificate si contrappone l’aumento degli acidi grassi e del colesterolo (con conseguente formazione di prostaglandine - soprattutto PGE2 - attivazione del turn-over cellulare per attivazione dell’adenilciclasi di membrana, attivazione della glicolisi e infine incremento della moltiplicazione cellulare - in modo non dissimile da quanto presunto per la forfora - ). Medica il cuoio capelluto con Locoidon lozione, lava poi la testa dopo alcune ora, o meglio il giorno dopo, con un detergente delicato come Triderm Oil shampoo a cui aggiungerai un poco di Nizoral schalp fluid. Massaggia la cute, lavandola, per almeno un minuto e sciacqua bene, ripeti tutto questo abitualmente ogni 3 - 7 giorni ciao!
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Caduta Indotta Col Revivogen
Marliani ha risposto ad una discussione creata da Cosini in Chiedi all'esperto
penso proprio di no. -
Come Fare A Trovare Ell Cranell Alpha?
Marliani ha risposto ad una discussione creata da Eraiser in Terapie al femminile
Perché non ti fai preparare in farmacia idrocortisone butirrato 0,05% estrone 0,05% alcol 80° funziona MEGLIO dell' Ell Crannell Alfa e costa meno. Ti occorrerà comunque la ricetta!