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Alemanno RE di Roma
Brasileiro ha risposto ad una discussione creata da speriamobene1 in Off topic / Paparazzate
Mah guarda non voto a Roma non avrei votato per nessuno dei due se votavo a Roma non avrei esultato affatto per la vittoria di Rutelli anche se non votavo Quindi non è andata così male. Certo che...il livello dei candidati a sto' giro era basso, molto basso. Da ambo le parti. Come sceglievi finivi male. Questo penso. ciao -
Alemanno RE di Roma
Brasileiro ha risposto ad una discussione creata da speriamobene1 in Off topic / Paparazzate
In effetti la politica vissuta come allo stadio Olè Olè Alemanno, Olè Olè Rutelli, mi sembra molto intelligente. Poco importanta se e chi governerà (bene o male) l'importante è Alemanno Rutelli 1-0- E palla al centro (fra 5 anni) :clap: -
http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/e...n-miliardo.html AirOne, banche e industriali un miliardo dalla cordata italiana Un terzo sarebbe riservato al patron di AirOne, Carlo Toto Il "nocciolo" di azionisti potrebbe poi negoziare con una compagnia straniera di GIOVANNI PONS MILANO - Ora che il prestito ponte da 300 milioni è assicurato e Berlusconi ha vinto le elezioni si comincia a capire qualcosa di più della famosa cordata italiana per Alitalia che ha infiammato gli ultimi giorni di campagna elettorale. Lo schema a cui sta lavorando da qualche settimana Bruno Ermolli, il consulente incaricato dal Cavaliere di sondare alcuni investitori per un eventuale intervento in Alitalia, in realtà è molto semplice. Le risorse complessive da mettere in campo sono stimate tra 700 milioni e un miliardo di euro da suddividersi in tre diverse categorie di investitori. Un terzo dovrebbe spettare a Carlo Toto, il patron di AirOne che potrebbe conferire la sua compagnia aerea, dotata di preziose opzioni su nuovi aerei, in cambio di una partecipazione azionaria importante ma non maggioritaria; un altro terzo delle risorse verrebbe versato dalle banche e l'ultimo terzo da una cordata di imprenditori privati. Una volta costituito questo "nocciolone" di investitori tutti battenti bandiera italiana si avrebbe la base sufficiente per negoziare una partnership con una importante compagnia straniera, da posizioni di forza e senza essere costretti ad accettare proposte irricevibili come quella sollecitata ad Air France-Klm. Se questo è lo schema cui stanno lavorando gli uomini vicino a Berlusconi è abbastanza intuibile come lo sforzo finanziario richiesto agli imprenditori sia tutto sommato limitato. Circa 300-350 milioni di euro da suddividersi tra coloro che aderiranno alla chiamata del governo. Tra questi ci sarà sicuramente Salvatore Ligresti, uscito ieri allo scoperto dopo le ultime indiscrezioni, ma è possibile che anche la Pirelli di Marco Tronchetti Provera possa mettere una piccola quota giustificando l'intervento con la necessaria salvaguardia di Malpensa. Ma anche finanzieri di lungo corso come Francesco Micheli potrebbero non tirarsi indietro di fronte alla possibilità di mantenere Alitalia in mani italiane e magari fare anche un buon affare. C'è però una pre-condizione da soddisfare prima di parlare di cordate e di interventi: bisogna conoscere il reale stato di salute dell'azienda. Gli ultimi numeri disponibili risalgono infatti all'autunno 2007 e nessuno, a parte Air France, ha potuto condurre una due diligence sui libri contabili. Senza la dovuta trasparenza, dicono fonti vicine alla trattativa, nessuno sarebbe disposto a metterci un euro. Dunque la diplomazia che sta lavorando intorno al salvataggio di Alitalia, in particolare il sottosegretario uscente Enrico Letta e il vicepremier entrante, suo zio Gianni Letta, potrebbero accordarsi entro breve affinché il cda di Alitalia permetta di visionare l'azienda dall'interno. Tutto ciò per evitare che si scivoli verso il commissariamento: una soluzione che non dispiacerebbe ai potenziali investitori ma che Berlusconi vorrebbe evitare a tutti i costi in quanto politicamente poco edificante. Il futuro premier ieri ha parlato di sacrifici da fare sul fronte del personale della compagnia di bandiera, ma allo stesso tempo ha assicurato che il governo non lascerà nessuno per strada. Se nelle prossime settimane Berlusconi riuscisse a fornire indicazioni precise anche su questo fronte la cordata italiana compierebbe un significativo passo in avanti. E per tornare ai potenziali investitori, mentre sembra molto improbabile una discesa in campo dell'Eni se non altro perché il futuro titolare del ministero dell'Economia, azionista della società petrolifera, sembra contrario a una diversificazione nel settore dei trasporti, sul fronte del coinvolgimento delle banche non si può escludere niente. Intesa Sanpaolo da molti mesi a questa parte ha manifestato la sua disponibilità ma alla banca guidata da Corrado Passera potrebbero aggiungersene altre, come per esempio Mediobanca ripetendo a grandi linee quell'impostazione che le vede presenti entrambe in Telecom Italia. Dunque, al di là delle parole, qualcosa si sta muovendo nella costituzione della cordata italiana per Alitalia, anche se non si è ancora entrati nella fase operativa. L'importante, dicono fonti vicine ai potenziali investitori, è che anche a sinistra si stiano rendendo conto che ha senso mantenere la compagnia di bandiera entro i confini nazionali. E soprattutto che così facendo si evita il ridimensionamento di Malpensa proprio quando sarebbe necessario un suo potenziamento in vista dell'Expo del 2015. (24 aprile 2008)
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Italia alla deriva
Brasileiro ha risposto ad una discussione creata da faranio in Off topic / Paparazzate
Gurg, queste sono chiacchiere da intellettuali con le quali puoi convincere me e Curva e altri come noi a NON votare Berlusconi. Ma il punto è che Prodi e quella banda di inetti del PD hanno messo le mani in tasca ai cittadini, e se ne sono pure beati ("le tasse sono bellissime" "mandiamo fuori i bamboccioni" tra le tante). Ma lo ha sentito Fassino che diceva da Santoro tempo fa che "se Alitalia non ha più il volo Milano Atene, il passaggero può prendere quello dell'Olympic?". E questa è la gente che ha responsabilità politiche? Questi dovrebbero andare a lavorare, come dicono agli stadi, alzandosi alle 7 di mattina, facendo 10 ore al giorno di lavoro produttivo, e poi prendendo 1200 euro al mese. Forse capirebbero e saprebbero megli ocosa succede nella società da cui dicono di prendere ispirazione. Lo ripeto sono una banda di inetti che l'unica cosa che sanno fare nella vita è studiare alleanze, candidature ed assegnare posti nelle amministrazioni centrali, comunali, provinciali e regionali. Non hanno nessun altro fine che quello di autoperpetuarsi, dando fiato alla bocca. Almeno Berlusconi è uno che ha fatto nella sua vita, avrà fatto male, avrà imbrogliato, ma ha fatto. L'unica cosa che hanno fatto di buono loro erano le Feste dell'Unità ma anche quelle mi sa che adesso tramontano. ciao -
Italia alla deriva
Brasileiro ha risposto ad una discussione creata da faranio in Off topic / Paparazzate
Caro Curva, su FT Economist e altri giornali d'elite inglesi e americani ci sarebbe molto da dire. Io li leggo ogni tanto per informazioni e c'è spesso una disonestà intellettuale ed una pacchianeria figlie di pregiudizi che nel lettore medio dovrebbero provocare come minimo disgusto. Chi scrive spesso non fa una analisi onesta dei fatti italiani, ci mette sopra una base di pregiudizi con un carico di falsità. Al di là delle doverose critiche nei confronti di atteggiamenti e decisioni di Berlusconi, non è accettabile (e nessuno si dovrebbe prestare al gioco) fare da sponda a persone che sono pagate per buttare giù il peso di certi paesi nel consesso internazionale, a prescindere. Ti ricordi il caso di Forbes e i milioni di dollari di Fidel Castro? Tutto falso alla fine e nessuna prova. Pochi mesi fa il valore delle esportazioni italiane ha superato quello della Gran Bretagna ma con incredibile puntualità sull'Economist il giorno che ciò è avvenuto è tornato il solito articolo sulla solita questione del debito e del deficit. Quello che è curioso è vedere come in Italia e fuori tutti prendono gli articoli di questi giornali come pezzi di verità autorevole...tutto va vagliato e criticato e senza sconti. Se contassimo il numero di stronzate scritte dal Financial Times o dal Wall Street Journal nella sua storia (pensa per esempio all'entrata dell'Italia nell'euro) si potrebbe riempire una collana di libri.... Spero di leggerti più spesso Curva :) -
Italia alla deriva
Brasileiro ha risposto ad una discussione creata da faranio in Off topic / Paparazzate
Il popolo ha dato al Centro Sinistra due opportunità di governare negli ultimi 14 anni. Nella prima dal 1996 al 2001 sono riusciti a far cadere 3 governi (Prodi, D’Alema I, D’Alema II) di cui 2 non scelti direttamente dal popolo e a farne un quarto per transitare il paese alle elezioni. Nella seconda dopo aver giurato e stragiurato che “non sarebbe accaduto più” hanno torturato il governo Prodi fino a farlo cadere per una squallida questione personale, che la dice lunga sulla sensibilità circa i temi della giustizia che alberga anche a sinistra (vedi l’indulto). Senza tante complicazioni, la sinistra si è dimostrata incapace di governare. Dall’altra parte si governa male, ma si governa. Non è nemmeno una questione di scegliere tra due alternative ma tra il nulla e qualcosa. Così ha ragionato l’elettore. Se avessero un minimo di dignità tutti gli esponenti della sinistra (Veltroni e D’Alema in primis) dovrebbero dimettersi e lasciare il campo ad una nuova generazione di dirigenti. Due anni fa cantavano una canzone esattamente opposta a quella che cantano oggi, mettendo nella baracca della coalizione tutto e di più. Occorreva un grande genio politico per capire come sarebbe andata a finire? Molti ci hanno creduto e si sono sentiti ingannati, perché se non si riesce a mettere insieme un progetto di governo allora è meglio nemmeno proporsi come tale agli elettori. Tutto ciò ha determinato la scelta verso Berlusconi, che io critico. Ma io dico senza il minimo problema che non sono andato a votare, e che sono contento che abbia vinto Berlusconi. Secondo me trascinerà l’Italia al disastro, ma; 1) è esattamente quello che i miei connazionali si meritano; 2) l’alternativa a Berlusconi nei fatti non esiste, quindi niente rimpianti. Mangiamo il cibo che ci servono. Saluti. -
Italia alla deriva
Brasileiro ha risposto ad una discussione creata da faranio in Off topic / Paparazzate
E' spiegabilissimo altrochè....non ci nascondiamo dietro un dito.... -
Ti ricito questo punto e ti faccio una domanda; se tu hai dei manager pessimi li coinvolgeresti nella scelta dell'acquirente della tua azienda? Daresti loro un ruolo decisionale / approvativo? Io non lo farei MAI. E ancora: accettersti una clausola che impedisce all'azionista qualsiasi azione futura contro i precedenti amministratori e Presidenti di Alitalia? E' quello che c'è nell'offerta Air France!. Però i nostri pluridecorati Padoa Schioppa e Prodi (il vero iniziatore all'IRI del baratro di Alitalia) hanno fatto esattamente così. E Padoa Schioppa se ne va al FT a dare una intervista dicendo che "sono tutti impazziti"? Per me lui potrebbe al massimo vendere le patate al marcato rionale oppure diventare Presidente del FMI (più o meno ci vuole lo stesso livello intellettuale per i due incarichi) per come ha gestito tutta questa vicenda...
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Provo a rispondere, in parte sulla base di quello che so in parte sulla base di quello che suppongo. Banca Intesa c'è stata e molto nella fase sia del beauty contest che delle offerte non vincolanti: Passera in particolare aveva detto chiaramente che darla ad Air France significava regalarla. C'era stata poi la querelle sul piano "bancario" contro il piano "industriale" che però non aveva numeri tempi e dimensioni per essere valutato e allora che bel confronto!. Gli advisor, che come ti dicevo hanno semplicemente ratificato decisioni già prese, e che in alcuini casi avevano un chiaro conflitto di interessi che impediva loro di dare delle raccomandazioni imparziali, sono stati conivolti nella fase di selezioni delle offerte non vincolanti. Questo procedimento è assurdo...meglio sarebbe stato se proprio li si doveva far lavorare almeno impegnarli su offerte vincolanti. Banca Intesa ovviamente ha capito che c'era un forte indirizzo politico a privilegiare Air France, se si scartava un piano che poggiava su una offerta non vincolante e (soprattutto) una banca solida con una storia di successo incontestabile. A quel punto la scelta era quella di fare le barricate contro il governo o lasciar perdere. Passera ha preferito lasciar perdere, a quei livelli ci si ritrova sempre. Nel momento in cui la situazione dovesse cambiare e la pregiudiziale politica cadere, ho fondati sospetti che Passera cautamente ritornerà in corsa con Air One, , l'unica con cui si può fare l'operazione italiana. E comunque la condizione per rientrare è che il governo chieda esplicitamente di fare una offerta. Toto ha parlato di 3 settiamen per una due diligence, se ha parlato è perchè è pronto, non da solo, a farla. Il discorso dell'hub andrebbe spiegato meglio, ossia un punto su cui converge il traffico intercontinentale di una area. Io credo che il discorso dell'hub sia al tramonto e che se si sviluppa una massa critica di flotta si ritorna tranquillamente ad una logica point to point. Perchè andare ad Amsterdam per prendere un volo verso il Canada se c'è un collegamento diretto (o con scalo) dall'Italia?. Sicuramente non si possono duplicare i voli intercontinentali in tutti i periodo dell'anno, ma focalizzare quelli a maggior vocazione turistica a Rome e quelli business a Milano funzionerebbe. Il concetto di hub è stato usato molto impropriamente in questa vicenda, e anche Air One non ha mai parlato di due hub ma di due aeroporti con collegamenti point to point. Questa non è affatto una idea balzana. Sul fatto di "tagliare quello che genera perdite" faccio una considerazione banale: qual è la ragione delle perdite? La tratta, o il costo complessivo di funzionamento dell'aeromobile? E' il costo di rotazione dell'aeromobile o il costo del personale? Perchè se la radice del problema è la tratta allora la si taglia, ma questo nella maggior parte dei casi non è il vero problema!. Chi sta dentro e ci capisce veramene (ci sono oasi di grandi competenze in Alitalia) mi ha dimostrato che il vero problema è la strutturatazione della flotta, il tasso di rotazione degli aeromobili e una serie di accordi svantaggiosi con alcuni soggetti protetti dalla politica (tipo SEA). A questo occorre apportare una correzione verso l'alto del network delle destinazioni. Il pianoi di Air France mira a fare di Alitalia una compagnia locale, e a girare il grsso del business, sia cargo che passeggeri su Parigi. Per inciso, quello che ho detto sopra si applica anche al cargo. Tagliare le rotte in perdità perchè sono in perdità non ha senso; agire sulle cause e risolvere i problemi sì. Le ragioni sono in parte politiche e in parte culturali: dentro Lufthansa c'è stata una battaglia per decidere se provarci o meno ma alla fine hanno avuto paura di rovinarsi il rating. I tedeschi sono poi culturamente incapaci di gestire bene e capire un ambiente e una cultura come quella che c'è in Alitalia. Gli altri se ne sono andati perchè il governo aveva posto delle condizioni impossibili per il beauty contest e alla fine devono aver saputo che aveva raggiunto un accordo con Air France (motivo per cui era fallita l'asta). La cordata come detto esiste. Se si va in amministrazione controllata è probabile che alla fine se la comprino con meno debiti, e con un numero comunque non superiore di esuberi a quelli previsti da Air France (molti più dei 2100 annunciati, perchè loro in realtà si compravano solo un pezzo di Alitalia, e di quel pezzo uscivano 2100 persone). Qualcuno se la comprerà, comunque e Toto metterà gli aerei. Magari sbaglio, magari no :) ciao
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Non vorrei sembrarti supponente, ma Il "peso di Alitalia" è stato al 90% il management scelto dall'azionista (ossia il Ministero del Tesoro) che l'ha trasformata in una vacca da mungere per soddisfare una serie di interessi diffusivi e illeciti. Se metti dentro un management valido, il 10% è solo aritmetica, non creatività. Che l'Alitalia sia una azienda fortemente sindacalizzata è vero, meno vero è che i sindacati siano i principali responsabili del disastro o che lo siano in una misura preponderante i dipendenti. Parliamoci chiaro: io viaggio tantissimo per lavoro , quindi nessuno meglio di me conosce il livello di qualità del servizio e le disfunzioni di Alitalia. Però ti assicuro che il vero male di Alitalia è nella conduzione e nella pianificazione e gestione del network di destinazioni, nella struttura della flotta, nel tasso di rotazione di aeromobili. Sono problemi di matrice prettamente industriale, che se risolti, e non servono grandissime conoscenze per farlo, insieme ad una gestione etica (non dico efficiente) porterebbero rapidamente Alitalia all'utile. La ragione è molto semplice: nonostante non abbia la dimensione di Lufthansa e Air France-KLM Alitalia ha un mercato nazionale molto ampio e un network di destinazioni internazionali potenzialmente ottimo per serive un paese che (ricordo) recentemente ha superato il Regno Unito per valore delle esportazioni. Quindi diciamo che ALitalia, se gestita decentemente, non può non andare almeno discretamente. Che poi gli assistenti di voli siano abbastanza scortesi e che i voli siano in ritardo...non giustificherebbe di per sè la scelta per un passeggero italiano di andarsene a Parigi o a Francoforte. Il vero punto è che Alitalia potrebe e dovrebbe riprendersi, diventando una compagnia regionale di buon livello come Iberia, e poi in un secondo tempo, aggregarsi ad un grande gruppo con una condizione privilegiata, perchè una Alitalia in salute, se decide di entrare in un grande gruppo, può modificare gli equilibri del mercato e spostare l'ago della bilancia. La partita di fusione e concentrazioni è ancora in corso e se Alitalia aspetta ed entra in un secondo momento può essere davvero l'ago della bilancia. Il vero snodo per far andare bene Alitalia è aumentare la scala delle operazioni (non ridurla) proprio per non dare ai passagger italiani la alternativa di andare da un altra parte a prendere l'aereo. Che i giornali dicano che la causa della perdita di Alitalia sia Malpensa...per i cosiddetti "voli di federaggio" ...ti rendi conto che è ridicolo. Il motivo è che Alitalia paga il trasferimento agli assistenti di volo? se questo fosse veramente il problema basterebbe trasferirli in pianta stabile a Milano, e stai sicuro che i sindacati piuttosto che vederseli licenziare accettebbero questa condizione. Capisci quando dico che c'è una demenzialità bipartisan sulla faccenda Alitaia? By the way...il Piano Toto Intesa cosi bistrattato e sottovalutato dal management corrente, che ha dimostrato di capirci così bene da aver portato l'Alitalia a questo punto, è pubblicato su internet e dice CHIARAMENTE i risultati di medio periodo sia finanziari sia industriali quale sarebbe stato il dimesionamento della flotta, quali le basi, quali gli investimenti, Questi risultati sono stati pubblicati fin dall'inizio: perchè Air France non ha mai fornito le stesse informazioni? se ti interessa vedere i numeri consulta http://www.aironeperalitalia.net/ Avevi letto da qualche parte che le cifre genere del piano erano state pubblicate? ciao
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13 Motivi per non andare a Votare
Brasileiro ha risposto ad una discussione creata da agwesh in Off topic / Paparazzate
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13 Motivi per non andare a Votare
Brasileiro ha risposto ad una discussione creata da agwesh in Off topic / Paparazzate
Ciao Gurg, dico semplicemente che le grandi compagnie aeree di bandiera avevano storicamente un mercato nazionale, (dove agivano da monopolisti) e uno internazionale, normalmente point to point. Il mercato nazionale si è aperto molto in Inghilterra, in Germania, Spagna ed in Italia per la particolare struttura degli aeroporti e anche per l'atteggiamento della politica degli enti locali che ovviamente aumentavano l'indotto utilizzando i piccolo aeroporti. Basta pensare che Ryan Air ha un hub a Ciampino e ad Orio al Serio e vorrebe farne un altro a Malpensa. In Francia c'è stato invece un chiaro disegno "protezionista" a favore di Air France, nel senso che chi vuole volare Low Cost vola in aeroporti tendenzialmente molto lontati e mal collegati e quindi l'effetto di sostituzione rispetto alle realtà sopraindicate è rimasto inesistente. Credo che Air France controlli circa il 70-80% del traffico nazionale e ha margini piu ampi di mercato per il traffico internazionale dalla Francia rispetto ad altri paesi, una cosa che non ha paragoni con altre realtà europee. Questo significa grandi margini e prezzi tendenzialmente alti e una situazione concorrenziale ridotta rispetto ai competitors. Non è completamente vero che le low cost e le linee aree tradizionali servono segmenti di mercato diverso: certamente lo studente va con Ryan Air, ma il piccolo imprenditore sicuramente risparmia anche sui voli e cerca le soluzione più economiche. E ricordiamoci che Francia, Italia e Spagna hanno un tessuto imprenditoriale costituito prevalentemente da piccole e medie imprese, sempre più focalizzate verso l'esterno per ragioni di export e riduzioni dei costi. L'unico segmento stabile per le compagnie tradizionali è quello di business (sensibile agli orari) e di chi semplicemente ha soldi da spendere. Non vedo in Air France le capacità imprenditoriali che posso riconoscere a Lufthansa o British Airways, che (soprattutto la prima) si misurano con una realtà veramente competitiva e quindi con merito emergono come punti di riferimento del mercato. Air France è più un arnese del passato che si muove in una logica protezionista. Non vedo la ragione per guardare ai francesi come punto di riferimento in termini di capacità manageriali e industriali, quando vedo la Germania che oltre a far camminare gli aerei per il mondo il progetta li costruisce e li vende (Airbus). In sintesi, Air France è proprio il simbolo di quella concezione arcaica del mercato del trasporto aereo che i critici sventolano quando parlano di Alitalia. Tutti questi elementi mi fanno pensare che non ci sia nessun valore aggiunto per Alitalia e per il nostra paese se si finisce con i francesi. Inoltre da informazioni che ho di persone che lavorano in KLM, la capacità di creare consenso e di gestire in modo collegiale il processo decisionale è pari a 0. Vedo quindi un problema culturale notevole da gestire per Alitalia se dovesse entrare. Potrei sbagliarmi completamente, ma questo è quello che penso....e lo dico prima.. :) -
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Gestire Alitalia somiglia molto più ad uno start up che ad una transizione...occorre fare tanti e tali interventi che solo una forte visione può assicurarli, sicuramente un modo non convenzionale di vedere il mercato. E comunque Air One voleva mettere 5.3 miliardi di euro dentro Alitalia e rinnovare / espandere la flotta in 5-7 anni, mi sembra molto più da entrepreneur che tagliare la flotta per i prossimi 3 anni al fine di perdere di meno: tu che ne pensi? Ps: Air One non ha presentato una offerta vincolante perchè non gli è stato consentito, in quanto non ha avuto accesso ai conti. Quando in fase di beauty contest ha chiesto al governo di comprare le obbligazione a prezzo di mercato gli dissero che non se ne faceva nulla, o si compravano a prezzo di emissione o niente. Indovina a che prezzo compra Air France oggi? :innocente: -
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Passera è freddino perchè ha capito che il governo si è messo d'accordo con Air France e non vuole il muro contro muro così come Toto (ci si rincontra sempre a quei livelli, meglio non forzare). Per chi conosce il business degli aerei, chi ci sta dentro, Air France è un esempio assolutamente negativo di protezionismo , guarda la diffusione delle low cost e la dislocazione degli aeroporti in Francia vs. Italia e poi parliamo di quante opzioni abbiano i francesi di volare dalla francia verso fuori con una low cost con una ragionevole comodità Per intenderci, non c'è paragone con Lufthansa e questo te lo potrebbero dire tutti quelli del settore. Il discorso del "grande gruppo" e della "capacità di gestire una compagnia di certe dimensioni" sono specchietti per le allodole, in realtà la complessività non è esponenziale ma cresce a tassi decrescenti con l'ampliamento del network e comunque ripeto nessuno pensa che Air France sia un esempio di eccellenza in tal senso, è semplicemente protetta dal governo più protezionista dell'Unione Europea. Non credo che tu ti renda conto cosa vuol dire alienare una compagnia come Alitalia, che è un indotto pari a 4 + volte il suo fatturato in una situazione del genere. Significa condannare al declino il nostro paese, e subordinare gran parte della politica dei trasporti a Parigi. Se l'alternativa a Toto sono i francesi...guarda molto meglio Toto! Io non sono affatto favorevole all'alienazione di asset strategici del mio paese e soprattutto a chi è protezionista all'ennesima potenza e fautore del libero mercato secondo le convenienze e le circostanze. Hanno chiesto il congelamento dei diritti di traffico di Alitalia su Malpensa per 1 anno...ti sembra questo un atteggiamento concorrenziale? Anche 8 anni fa, lo stesso discorso che si fa adesso per Alitalia si faceva per Fiat e GM, si diceva che la scala della competizione non permetteva a FIAT di restare sul mercato da sola, poi i fatti si sono incaricati di smentire totalmente queste fesserie. Io conti alla mano credo che Alitalia possa essere rilanciata molto bene con il piano Air One e poi fra 2-3 anni entrare in uno dei grandi gruppi a condizioni dignitose, non come adesso. Gli Italiani purtroppo non si rendono conto che è in gioco il futuro del paese molto più di quanto le elezioni possano farlo con la vicenda Alitalia. Ciao -
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Brasileiro ha risposto ad una discussione creata da agwesh in Off topic / Paparazzate
http://www.corriere.it/economia/08_marzo_2...44f486ba6.shtml vedi Gurg, un tipico esempio di ignoranza travestita da presunzione, il male che ha affossato Alitalia, altro che i dipedenti che sono l'ultimo anello della catena. Certa gente non conosce nemmeno per sbaglio le basi della finanza e parla a vanvera pensando di dire cose giuste. Il "flusso di cassa" serve al massimo a fare la spesa al supermercato per un cittadino qualsiasi. Se Steve Jobs, o Bill Gates o più modestamente Renato Soru avessero fatto affidamento sul loro "flusso di cassa" non avrebbero certo mai costruito la Microsoft, la Apple o Tiscali (ovviamente non c'è paragone tra le prime 2 e le seconde). Chiediti anche come l'esimio Financial Times che pontifica dal tetto del libero mercato la tendenza di Berlusconi a "proteggere" Alitalia non si sia meravigliata del fatto che il governo non abbia lasciato il "libero mercato" operare, e quindi avere due offerte vincolanti. Ho letto sul Financial Times qualche giorno fa che Air One sarebbe in "bancarotta" e che unirsi ad Alitalia sarebbe l'unica possibilità per evitarla. Verebbe da chiedersi se è veramente così, come mai piazza ordini voluminosi di aerei, e ha una Banca dietro che la sostiene. La verità è che se Air One piazzasse l'offerta vincolante sarebbe impossible per i politici dire di no, ma allo stesso tempo il management di Alitalia sarebbe cacciato (giustamente dico io, visti i risultati di questi anni) e loro...loro non potrebbe spendere il favore fatto alla Francia per le loro carriere post governative (pensa gli europeisti alla Bonino, Prodi etc. etc.). La verità è che il grado di informazione attendibile che riceviamo dalla stampa (anche quella a torto considerata più prestigiosa e che invece è campione di ipocrisia) è simile a quello che i rumeni avevi sotto la Romania di Ceausescu. La differenza è che non soffriamo la fame, ed è già qualcosa, ma sia chiaro che siamo COSTANTEMENTE ingannati. Ciao -
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Gurg, non posso darti dettagli per ovvi motivi di privacy, ma ti basti sapere che "A MIO AVVISO" :) 1) L'Alitalia ha cassa almeno per un altro anno: ha degli asset facilmente monetizzabili alcuni di questi sconosciuti al pubblico e volutamente nascosti, quindi non c'è assolutamente rischio di bancarotta e il piano di sopravvivenza è solo fumo negli occhi.... se la si fa fallire è perchè la si vuole far fallire... 2) I motivi per i quali si è scelto Air France sono più legati ad aspirazioni di carriera personale di alcuni esponenti del governo che a vero interesse nazionale 3) Stesso discorso per il management attuale di Alitalia, che appoggia la soluzione per avere contropartite di carriera all'interno o a contorno del più grande gruppo del mondo. 4) IL piano di Air France era noto internamente a certi livelli da diverso tempo, incluso la riduzione della flotta di circa il 35%, (bella operazione di rilancio detto tra noi) . 5) Nessun giornalista ha notato che Air France valuta il capitale di Alitalia come il 2% (e Air France ha già il 2% di Alitalie e viceversa) e "da" ad Alitalia un consigliere...peccato che il consigliere Alitalia nel CDA di Air France ce l'abbia da 4-5 anni! :) Altri punti di interesse 1) Se tu devi vendere la tua macchina e hai due compratori, ammetti tutti e due i compratori a fare una offerta vincolante: perchè il governo si è privato della possibilità di trarre vantaggio da una competizione virtuosa? Perchè nessun giornalista caga tuoni e fulmini su questo? Perchè Padoa Schioppa non è richiesto di motivarlo? Ah si...gli advisor...tu pensi che gli advisor dicano qualcosa di diverso da quello che li vuole assumere? chi sa come lavorano in questi casi sa anche bene che non fanno altro che mettere il sigillo a decisioni già prese. 2) L'offerta di Air One Banca Intesa è stata giudicata poco solida: peccato che la Banca che supporta Air One abbia come amministratore un certo Corrado Passera il quale è stato uno dei pochi manager che è riuscito a far funzionare molto meglio un carrozzone come le Poste Italiane. Peccato che Banca Intesa sia una Banca con performance ottime. Peccato anche che per entrare nel business del trasporto aereo devi avere gli aerei, e questi si ordinano e opzionano anni addietro...Air One è uno dei clienti maggiori di Airbus e ha in mano uno dei più grossi pacchetti di ordini per i prossimi 5/6 anni. Peccato che Air France invece di aumentare la flotta voglia ridurla e poi aumentarla dopo 3 anni (sì, ovvio fra 3 anni possono anche dire ooops...ci siamo sbagliati). Peccato che è sbagliato dire che se uno "non c'ha i soldi" non si può comprare una azienda...tutte le grandi scalate a grandi aziende sono supportate dalle banche...peccato che qualunque studentello al primo anno di Economia potrebbe dimostrarti che avendo una composizione equlibrata fra debito e capitale proprio, se fai MEDIAMENTE bene il tuo lavoro, guadagni di più di quanto faresti se mettessi tutto tu il capitale. E io (noi) dobbiamo sentire il Presidente di Alitalia che si spaventa per una scalata debito :) 3) La cordata italiana esiste. Non posso dire di più, ma spero che sia stato sufficiente ciao -
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Brasileiro ha risposto ad una discussione creata da agwesh in Off topic / Paparazzate
No Gurg, non credo che stai sulla pista giusta, in questo momento semplicemente le persone non hanno raggiunto un livello di oppressione tale da far scattare le barricate e/o la ribellione, e Grillo non si gioca tutto in una partita truccata come queste elezioni. Ma il punto di non ritorno è più vicino di quello che sembra. -
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Brasileiro ha risposto ad una discussione creata da agwesh in Off topic / Paparazzate
Io non dico che tutto quello che accade in Italia è negativo, sono in questo momento a Roma è sicuramente c'è del buono. Però, non è possibile tollerare più il fatto che c'è un gruppo di politici che tiene in ostaggio il paese, da destra come da sinistra, che goverano il paese come se fosse un feudo, che sono oltretutto stupidi ed ottusi, e parlano il 99,99% delle volte di cose che non sanno dicendo delle fesserie. Dop mesi e mesi che ne sentivo parlare ho avuto modo di vedere Anno Zero la settimana scorsa, parlavano di Alitalia. Era veramente il festival dell'idiozia, Formigoni da una parte e Fassino dall'altra, che dice che "se il volo dell'Alitalia non va più ad Atane da Malpensa tanto c'è l'Olympic" mi sarebbe venuta voglia di passare alle vie di fatto. (Tra l'altro - per inciso - tutto quello che vi dicono su Alitalia è una colossale balla, a cominciare dal fatto che abbia finito la cassa in 2 mesi) Non posso dare il voto a nessuno. -
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Brasileiro ha risposto ad una discussione creata da agwesh in Off topic / Paparazzate
http://www.beppegrillo.it/ Dimmi che senso ha votare, ne aveva di più forse nella Romania di Ceasescu..... -
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Brasileiro ha risposto ad una discussione creata da agwesh in Off topic / Paparazzate
Se Curva si candida io lo voto, e comunque anche io non andrò a votare alle prossime elezioni. Se ci fosse un astensionismo fortissimo (del 70%) il segnale sarebbe chiaro e non potrebbe essere ignorato. Il discorso di Raffaele è il motivo per cui da 50 anni abbiamo una classe politica che pensa di poterne fare di cotte e di crude, poi però alla fine se non voti.....no grazie l'ho sentita troppe volte -
Lady umana!!!!
Brasileiro ha risposto ad una discussione creata da dede in Messaggi, Esperienze personali
direi che piu' umana di cosi Lady non poteva uscire da questa discussione :D :D :D -
Lady umana!!!!
Brasileiro ha risposto ad una discussione creata da dede in Messaggi, Esperienze personali
Sicuramente per una donna e' un grosso problema, per tutte. Dopo un po' di tempo (o molto, dipendendo dalla persona) se non si puo' porre rimedio ce ne si fa una ragione. Ci sono persone che convivivono con malattie o handicap per tutta la vita, la psicologia e' la stessa anche se il problema dei capelli non e' ovviamente paragonabile come serieta'. All'inizio c'e' una fase di incredulita', panico e disperazione, seguito da un lungo periodo di depressione. Poi la questione e' tra lo scegliere di cogliere quello che la vita puo' dare, pur in una situazione difficile, o buttare via tutto. Molte persone scelgono la prima e ovviamente la loro psicologia e' lontana a quel punto dalla stessa psicologia della persona che sta nei primi stadi. Nel caso della calvizie femminile, credo che alla fine ci si rassegni cercando di trovare un equilibrio, e convivendo il piu' serenamente possibile con il problema. Ciao -
Lady umana!!!!
Brasileiro ha risposto ad una discussione creata da dede in Messaggi, Esperienze personali
Scusate l'intromissione, ma spezzo una lancia in favore di Lady, alla fine uno semplicemente si stanca di farsi condizionare dal problema e ci convive possibilmente in modo sereno. Non ci sono spiegazioni sofisticate, e'semplicemente cosi'. E' solo una questione di tempo, poi semplicemente ci si adatta. ciao -
salustore e monopolio
Brasileiro ha risposto ad una discussione creata da Vieri in Off topic / Paparazzate
Stai studiando l'esame di Microeconomia? :) -
cosa pensate di una ragazza.....
Brasileiro ha risposto ad una discussione creata da charly80 in Off topic / Paparazzate
Lady, non credo che la situazione sia così. Io penso che se un uomo esce con una donna e nella fase del corteggiamento / conoscenza sfoggia il suo curriculum vitae, insistentemente e non richiesto, è poco elegante. Insomma vale ancora il principio che in un corteggiamento occorre far sentire la persona al centro dell'attenzione? Se siamo d'accordo su questo, allora una donna che costantemente fa riferimenti a particolari intimi della propria vita passata in una fase di conoscenza (non di intimità, di conoscenza!) secondo me è poco elegante e mostra di non avere alcun interesse a far sentire il ragazzo che le sta di fronte speciale, così come dovrebbe essere. Poi che è costituzionalmente garantito che ognuno posso parlare di quello che vuole non ce lo devi dire te :radioattivo: , diciamo che il nostro amico ci chiedeva un parere e noi lo abbiamo dato. Sulla dicotomia zoccola o meno stendo un velo pietoso /affettuoso :quadrifoglio: