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Sentirsi in colpa....


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Ciao ragazzi, sono un semi nuovo del forum, e oramai anche un semi nuovo nel campo del utilizzo di protesi per risolvere il problema che ci accomuna tutti quanti noi utenti: le calvizie.

 

Questo topic non vuole minare assolutamente le sicurezze o le convinzioni dei portatori; rappresenta solamente un modo di confrontarmi con voi e di sapere da più utenti possibili, che avranno la voglia e il tempo di rispondere, di come la pensano.

 

Ho bisogno dei vostri pareri per capire se il problema che vado a esporvi, è stato anche motivo di riflessione in alcuni di voi.....

 

....e se lo è stato come lo avete risolto: quali soluzioni personali avete adottato per NON SENTIRSI IN COLPA di essere portatori.

 

Heeee già purtroppo, nel mio caso, oltre a dover affrontare il problema delle calvizie mi è sorta fuori pure questa strana sensazione latente, un retrogusto un pò amaro sorto dopo aver assaggiato tutta la dolcezza nel risolvere un problema estitico in meno di 10 minuti.

 

Intendiamoci le protesi sono a oggi l'unica soluzione realmente adottabile per risolvere gli inestetismi dei capelli, una soluzione estetica ad un problema estetico.

 

Tranne le eccezioni, che confermano solitamente una regola, non credo che imbottirsi di pillole, che salveranno sicuramente la chioma ma non ti permettono a lungo andare l'utilizzo di un altra parte del tuo corpo ( e molto più importante dei capelli ), o farsi tranciare la testa con cicatrici che ti porterai appresso per tutta la vita, siano le vere soluzioni.

 

Ovviamente la "vera" soluzione è accetarsi per come si è, radarsi, e distaccarsi dalla propria immagine riflessa nello specchio.

 

Ma non per tutte le persone è semplice, soprattutto per quelle che hanno una maggiore sensibilità (che non significa fragilità badate bene), e una spiccata voglia di riprendersi quello che ci spetta di diritto,ma che un piccolo "errore" del DNA non la pensa proprio allo stesso modo.

 

Quello che provo non è imbarazzo o paura di essere sgamato con la protesi, atteggiamenti che si possono riscontrare nei portatori, ma bensì è una sensazione di vero e proprio senso di colpa....

 

Colpa da cosa, mi chiederete voi.....

 

Sono un tipo che non ha mai amato molto le bugie, e la falsità, e forse la protesi nel mio incoscio rappresenta un modo di falsare la realtà, far vedere ciò che non è vero, anche se è quello che TU con tutto il tuo profondo vuoi far vedere, ed è l'immagine che SEMPRE TU vuoi trasmettere a te stesso in primis, e a chi ti circonda in secondo luogo.

 

L'immagine che ingiustamente ti viene tolta giorno dopo giorno, e che, sicuramente in un modo o nell'altro ( e qua spero vivamente di sbagliarmi) riuscirà a penalizzarti.

 

Sentirsi in colpa, nel pensare che un giorno dovrai spiegare la tua scelta a qualcuno che ritieni realmente importante: una moglie/marito, una ragazza/o, un genitore, un figlio.....

 

Inoltre una delle mie più grandi ambizioni, un sogno che mi frulla in testa da molto tempo ormai, è quello di andare in Africa per un paio di mesi (magari anche anche un pò di più) a fare il missionario. Capirete bene che viste le condizioni igenico sanitarie, il clima, e il duro lavoro da svolgere, non è proprio l'habitat del portatore.

 

Cosa fare? Seguire una vocazione o perdere la chanche per mantenere la l'aspetto che più desideriamo...

 

Spero solamente di ricevere pareri e consigli da chi utizza le protesi da molto più tempo di me, e magari si è inbattuto nelle mie stesse perplessità.....

 

....e spero inoltre di non aver offeso la sensibilità di nessuno di voi, dilungandomi con questo post: magari utilizzato in parte da me come valvola di sfogo, visto che l'uniche persone con cui posso confrontarmi in questo mio "incidente di percorso" durante la mia vita siete proprio voi: la comunità dei membri di Salus.

 

Auguro tanti capelli a tutti, tanta felicità e spensieratezza, e tanti figli ( ovviamente maschi e capelluti :rolleyes: )

 

Buona domenica.

A presto!

g.

Modificato da minib
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non capisco perchè sentirsi in colpa per una cosa che mi fa stare bene con me stesso, e in generale mi fa stare meglio. perchè? quale colpa ho? Che pane tolgo dalla bocca degli affamati? gli indiani donatori dei capelli della mia protesi sono forse stati torturati per convincersi a donare la chioma?

la realtà non è come ti vedi o come ti vedono, la realtà è quello che sei. "quello che sei" una protesi può soltanto migliorarlo, perchè se stai bene con te stesso sei più aperto al mondo, più disposto a metterti in gioco, paradossalmente anche più naturale... fa emergere la tua vera natura.

non voglio nemmeno addentrarmi nel discorso di quanta gente "falsi" la realtà con protesi di tutti i tipi, o semplicemente con trucchi, phard, tacchi, fondotinta... il vice portaborse ha un incarico "di grande responsabilità", il fattorino che porta i fogli da firmare da un ufficio all'altro di una fgrande azienda è un "addetto alle comunicazioni ed alle operazioni pianificate"...

no, non mi sento in colpa, nemmeno inconsciamente. non esiste che alla fine di tutto l'unico che "imbroglia" sono io, quando ho in testa semplicemente capelli, esattamente come moltissimi altri, con la sola differenza che me li tolgo per mezz'ora ogni dieci giorni.

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Credo che prima o poi tutti ci poniamo questo problema, non essere timoroso se vuoi parlarne.

Come diceva giustamente il mio amico FXP, il discorso andrebbe allora allargato a chi usa le lenti a contatto, o ha una capsula tra i denti, ecc.

Non voglio dilungarmi ma credo che la cosa più importante sia stare bene con se stessi, e se la protesi ti mette imbarazzo (contro il mio interesse :supersorriso: ) direi che è meglio toglierla.

Però potrebbe essere anche una fase transitoria dovuta al nuovo look, che necessita di tempo per essere accettato.

Io poi sono dell'idea che le persone più importanti della propria vita dovrebbero esserne a conoscenza.

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Nessun senso di colpa, almeno per me, per cosa poi? verso chi?

 

Forse verso me stesso, perche' ogni volta che mi guardo allo specchio dovrei vedere un'immagine falsata, non naturale della mia persona, se avessi lasciato corso alla natura, l'immagine riflessa sarebbe molto diversa, assolutamente no, credimi, entrano i gioco vari fattori, innati dentro di noi, noi che non accettiamo il nostro look naturale, noi che forse pecchiamo di presunzione, ma noi che soprattutto teniamo alla nostra persona, noi forse fragili, che una semplice protesi ci rida' in dieci minuti quell'autostima e quel coraggio di stare e confrontarci quotidianamente con gli altri, senza bisogno di acquisirla camminando sui carboni ardenti.

 

Ammiro e supporto la tua idea di recarti in africa come missionario, ammiro la tua volonta', il tuo coraggio, la tua generosita', una volonta' questa che ti pone al di sopra di noi, noi comuni persone che rincorriamo traguardi materiali: una protesi, un cellulare, una automobile etc, etc,

 

pertanto e scusami sulla durezza della domanda:

 

come puo' un uomo così "eletto" come te avere nella testa il problema o meno di mettere una protesi?

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Caro G., potrei fare un lungo discorso, invece sarò brevissimo... :diavoletto:

 

Ti senti in colpa semplicemente perché qualcuno ti fa sentire in colpa...

 

Scena 1) me ne sto in pizzeria. D'improvviso un cameriere mi urta col gomito ed il posticcio vola sulla pizza. Tutti si mettono a ridere ed io, pieno di vergogna, debbo allontanarmi dal locale dove, logicamente non potrò mai più mettere piede...

 

Scena 2) me ne sto in pizzeria. D'improvviso mi resta la dentiera sul bicchiere. Tutti si mettono a ridere ed io, pieno di vergogna...etc...etc...

 

Scena 3) me ne sto in pizzeria. D'improvviso mi cade una lente a contatto sul tavolo. La gente se ne accorge e non commenta neppure, né io vado più in là di un semplice "Uffa!".

 

Ma guarda un po': se sei pelato o sdentato e ti sgamano sei finito. Se hai quattr'occhi, interessa poco a tutti...

Purtroppo, a differenza delle lenti a contatto, dentiere e parrucche sono artifici secolari nella nostra cultura, solitamente, quando l'età media era molto più bassa di quella attuale, utilizzati da vecchi bavosi ma ricchi per sembrare più giovani e magari fare vita di società con ambizioni da seduttori.

 

Ecco quindi che il vecchio che perde la parrucca o la dentiera è diventato un classico dell'operetta.

Sì, il vecchio, per definizione calvo, sdentato ed impotente...

 

Ora che sono arrivati ed immediatamente sdoganati i farmaci per l'impotenza (evidentemente il loro uso è maggioritario e quindi c'è poco da ridere per tutti), ora che le dentiere sono diventate impianti endossei e come tali trattamenti medico-chirurgici, si ride solo con i posticci, cui il nome di protesi nulla giova.

 

Non sono accettate perché posticce e quindi ridicole, mentre gli impianti endossei o le protesi di seno sono fisse.

 

Giusto. Ma allora perché, nell'esempio di sopra, non ci si sganascia per una lente a contatto che cade rivelando l'orrido quattr'occhi?

No, anzi, chi porta le lenti a contatto è figo... perché migliora la propria immagine.

 

Chi porta un posticcio invece è solo una persona ridicola che non ha capito che il fascino nella vita nasce da ben altro... etc...etc...

Questo ti dicono i Profeti del Nulla che esaltano l'accettazione dell'alopecia e flagellano il vanitoso che cerca una bellezza che non gli spetta.

 

Vedi persone di 1,50 con 10 cm di tacchi, seni prosperosi, capelli biondi, girivita da vespa, ciglia chilometriche, pelli levigate, abbronzature africane.

Poi suoni il campanello ad uno di prima mattina e ti trovi di fronte a Sesostris III della XII dinastia. Il suo aspetto era tutto falso.

Però è figo e nulla puoi dire, né lui ha sensi di colpa per mostrarsi completamente diverso da com'è, perché non c'è nulla che tu gli possa staccare di dosso...

 

Il posticcio invece è incollato, si può rimuovere. Dio mio rimuovere! Si può staccare, dunque, e quindi può volare via per un colpo di vento e quindi...e quindi...

 

Apparire o essere realmente falsi?

 

Io porto il posticcio. Dovessi smettere sarei un pelato, come Natura vuole...

 

Io mi faccio la barba ogni giorno. Dovessi smettere sarei un barbone, come Natura vuole...

 

Io curo la mia alimentazione. Dovessi smettere diventerei un bue, come Natura vuole...

 

Quante modificazioni ci imponiamo ed imponiamo alla Natura, solo per motivi estetici.

 

Conosco non so più quante persone che da giovani erano bellissime ed ora sono dei catorci immondi.

A volte ne incontro qualcuno per strada e non lo riconosco nemmeno. Quando mi saluta capisco che lui mi ha riconosciuto.

I valori estetici da apprezzare sono in positivo da giovani (bei capelli, begli occhi, bei denti, bel corpo) ma in negativo da vecchi (non essere grassi, non essere calvi, non essere sdentati, non essere gobbi, non avere grinze, non avere occhiaie o borse etc...), per cui una bruttina ben conservata a 50 anni sopravanza in bellezza una ex-dea in putrescenza...

 

Un ex-campione di windsurf che assomigliava a David Hasselhoff, capelli biondi e ricci, fisico statuario, conteso da stuoli di ragazze, ora sembra mio zio con pancia alla zuava e pelata. Sì, pelata, arrivata a 50 anni ma sempre pelata...

E' cambiato radicalmente rispetto al momento in cui sua moglie, ancora una bella signora, se ne è innamorata e se ne è innamorata in prima istanza solo per il suo aspetto.

Cosa dovrebbe fare adesso che lui "si è rivelato" completamente diverso da quello che era? Lasciarlo disgustata?

 

Quanti si curano fino ad un certo punto (il matrimonio, il lavoro fisso) e poi "si lasciano andare"?

Il palestrato sportivo dal fisico scultoreo che diventa obeso (Tardelli, Bud Spencer, Galeazzi), la divina attrice o cantante che diventa una megera (Brigitte Bardot, Britney Spears), il calciatore che lascia la vita da sportivo e si dà al vizio (Recoba, Adriano, Ronaldo, Cassano).

 

La vita dura decenni, non una sola stagione.

 

Quando c'è l'amore si vede col cuore, non più con gli occhi.

Ma quando l'amore non c'è ancora, si vede SOLO con gli occhi.

 

Puoi essere gentile, dolce, educato, colto, serio, responsabile, buono ma se appari male, perché sei trasandato o malvestito o magari non appari attraente per via di occhiali orribili da NERD, un taglio di capelli alla Dumb & Dumber, dei denti storti o mancanti, una pelata, una brutta cicatrice sul volto, molti chili di troppo, la pelle sudaticcia, l'acne o migliaia di altri dettagli classicamente e statisticamente sgraditi nell'estetica di un individuo, non apparirai male, sarai semplicemente trasparente, solo per non dire invisibile. Ed allora potrai metterti in mostra, fare anche la foca acrobata ma sarai già stato scartato dalla fatale e terribile "prima impressione".

 

Una infinità di studi hanno determinato ciò che ognuno di noi sa per esperienza: la prima impressione è fondamentale e pone una ipoteca pesantissima sulla considerazione che gli altri avranno di noi in futuro.

Arrivate in ritardo il primo giorno di lavoro, fatevi espellere alla prima partita di calcio che giocate, litigate con un nuovo compagno di scuola e poi vedrete quanto dovrete penare per rovesciare la situazione.

Così pure apparite non attraenti e poi vedrete quanto dovrete penare per risultare almeno interessanti e non stagnare nelle basse zone dell'amicizia o del cameratismo.

 

Sì, lo so, ci sono storie d'amore nate dal nulla dopo mesi o magari dopo anni.

Anche le reazioni chimiche difficili avvengono a volte, in condizioni particolari, magari a pressione o temperatura maggiore del naturale.

Allora nascono storie dopo mesi, magari sul posto di lavoro, tra persone che si vedono ogni giorno e sono costrette a stare a contatto.

Questo permette a chi ha virtù nascoste di dispiegarle con calma e di sopperire ad un aspetto non vincente.

Ma nascono storie d'amore anche dopo due anni di contatto: magari come risultato di reciproche solitudini o reciproche necessità. I matrimoni dei vedovi esistono da secoli e sono stati addirittura statuiti da alcune religioni, quali l'ebraismo e l'islamismo.

 

Ma noi parliamo di "visibile con gli occhi" e quindi di estetica.

Noi parliamo di casi maggioritari e quindi poco ci cale del fatto che, su migliaia e migliaia di nostri possibili partners incontrati nella vita, due o tre siano costretti a convivere a stretto contatto con noi, così da darci la possibilità di instaurare gratificanti e comodi rapporti di comunicazione diretta.

Nella maggioranza dei casi ci troviamo di fronte a persone che appaiono per breve o brevissimo tempo nella nostra vita e subitaneamente scompaiono.

Al bar, sul treno, alla posta, da un amico, in un rapporto commerciale o professionale, in una biblioteca, ad un matrimonio e persino ad un funerale: è tutto un susseguirsi di attimi fuggenti!

 

Lì non abbiamo alcun tempo di dimostrarci esperti conoscitori di Anacreonte, bravi otorinolaringoiatri o cavalieri serventi.

Dobbiamo generare un interesse, sia pur minimo, sul piano fisico, un fuoco di preparazione che ci permetta poi di tentare una avanzata senza essere respinti al primo assalto.

 

Si torna al punto di partenza: ti fai avanti, conosci Anacreonte a memoria, sei un primario otorinolaringoiatra, sei uno zerbino di devozione ma... sei pelato, sei un ciccione, hai l'alito pestilenziale, sei vestito malissimo o magari hai una voce sgradevolissima!

Mentre ti arrabatti per risalire la china e guadagnare punti, scocca la mezzanotte e Cenerentola se ne va, lasciandoti lì con il rimpianto, mentre le proponi pateticamente un vermouthino...

 

L'alopecia è un difetto fisico e su questo siamo tutti d'accordo, compreso chi si rasa a zero, perché altrimenti si terrebbe la sua bella Corona Ippocratica naturale, e compreso chi si accetta, perché altrimenti non avrebbe nulla da accettare.

 

Ora, si dà il caso che i difetti siano poco graditi, per non dire classicamente svantaggiosi, sia per chi li manifesta che per chi li scopre, tanto che chi li manifesta cerca di nasconderli e chi li scopre ne trae un'impressione negativa.

 

Dove sta allora il male nel cercare di nascondere un difetto fisico con un artificio cosmetico così da ottenere una restitutio ad integrum estetica che ci dà sì una immagine che non è nostra, per come la Natura ci vuole allo stato attuale, ma che è pur sempre un'immagine che storicamente ci è un tempo appartenuta e che avremmo ancora se non fosse stata una repentina e rovinosa anomalia a togliercela?

 

Sono più falsi i capelli finti o un lifting? Più falsi i capelli finti o una pancera? Più falsi i capelli finti o delle scarpe Bugarri?

Ma ancora e ben più crudamente: "Un guardarobiere ha diritto di presentarsi a degli sconosciuti con un completo di Armani? Ha diritto di girare con una SLK acquistata a rate? O forse dovrebbe mettersi al collo una targhetta in ottone che precisa che è solo un guardarobiere e non un avvocato di grido o un chirurgo?"

 

Vanitas vanitatis et omnia vanitas...

 

In ultima analisi: tutti coloro che si mostrano volutamente migliori di quanto lo siano in realtà dovrebbero forse avvoltolarsi nel rimorso e nella vergogna per tutta l'eternità?

Fosse così non sarebbe necessaria l'illuminazione pubblica perché tutte le strade di tutte le città sarebbero rischiarate dalla luce che filtra dalle finestre illuminate delle abitazioni...

 

Il posticcio è un artefatto innaturale e non stiamo qui a negarlo, ma ha almeno il pregio di garantire, salvo abnormità, un aspetto fisiologico.

Ha il solo compito di riempire la fossa dalla quale deve partire chi ha un qualsiasi difetto fisico, quei famosi cinque gradini sottoterra che bisogna salire per poter essere a quota zero, cioé il punto dal quale partono gli altri.

Tutto il resto il posticcio non lo dà.

Se uno è una rapa, non ci sarà posticcio capace di fargli trovare un nuovo posto di lavoro, una nuova fidanzata o anche solo il gradimento della gente con la quale viene a contatto.

Però è un piccolo prestito, spendibile in interesse iniziale ed utilizzato per saldare il debito estetico che incontestabilmente subiamo.

 

Chi ci vedrà arrivare si chiederà chi siamo e come siamo, cercando di dare un colore ad un foglio bianco. Non comincerà col pensare cosa voglia da lui o da lei "questo pelato", trovandosi un foglio con una macchia nera sopra.

 

Perché il ciccione o il pelato, come il nanetto o il nasone, hanno il tragico destino di essere "qualcosa" prima ancora di essere completamente a fuoco nella retina di chi li vede.

Essere oggettualizzati prima ancora di aprire bocca. "Quel nasone", "il pelato che stava con te", "lo riconosci perché è un nanetto", "ti ho visto con quel ciccione".

 

Molto bello, molto gratificante, sapere che, per quanto ci si possa sforzare o si possa valere, poi alla fine, quando dovremo essere definiti, si sceglierà la strada più breve... e così sia!

 

Il posticcio è un artefatto e quindi chi lo porta vuole ingannare chi lo vede.

Sì, ma perché? In cosa consiste il danno per chi viene ingannato?

Forse frode in commercio? Una persona si acquista e quindi si gode del diritto alla garanzia biennale?

Se ha un difetto occulto, tipo un posticcio che copre una pelata, si può restituire indietro?

Interessante, direi.

Ma allora anche se si rompe si può invocare la garanzia?

Se mi trovo la moglie col cancro, posso restituirla ai genitori e prendermene una nuova?

Io non ho scelto una moglie col cancro. Io ho diritto ad averne una sana, porca miseria!

 

E vai con l'anafora del posticcio che è un artefatto...

Domanda: "Dopo l'interesse iniziale, il partner si innamora e quindi sta con te per i tuoi singoli componenti (gli occhi, i capelli, i denti, le mani etc... tanto per limitarsi a quelli citabili), oppure per una visione globale che è largamente trasfigurata dal sentimento amoroso?".

In pratica: cambia qualcosa se alcuni di tali componenti degradano in qualità? Se il partner ingrassa o si veste anche solo meno bene, se va dal parrucchiere solo una volta al mese o perde due denti, sono questi legittimi motivi per non amarlo più?

 

Se io scopro che la mia donna è una finta bionda la lascio? Se scopro che da ragazza è stata ricoverata a Tossicologia per abuso di anfetamine la lascio?

 

Quante cose, oltre al posticcio, si celano al primo incontro...

 

Forse è vero, ognuno dovrebbe girare con la summenzionata targa di ottone al collo.

 

Io sono stato in carcere

Io ho picchiato la nonna

Io sono sieropositivo per l'HIV

Io sono un bugiardo patologico

Io guido come un pazzo

Io sono un pedofilo

Io ho la Quinta Elementare

Io sono separato

Io vado a prostitute ogni sera senza profilattico

Io tiro strisce immense di cocaina

Io sono un vagabondo

Io ho ucciso due miei amici in un incidente

Io sono totalmente impotente

Io cambio lavoro ogni 3 mesi

Io ho avuto una leucemia

Io spendo tutto ciò che ho nel lusso

Io mi sono prostituito fino ad un mese fa

Io vivo in una pensione

Io sono infedele per credo

Io non voglio figli

Io sono un pentito di Mafia e vivo nascosto

Io soffro d'insonnia

Io ho il conto in banca in rosso da due anni

Io ho avuto anche 40 partners al mese

Io ho abbandonato i figli

Io sono bisex

Io sono un violento

Io cerco solo sesso

Io ho l'Herpes Genitalis

 

Storia vissuta: mi è capitato recentemente di conoscere una ragazza che ha un ex in carcere che ha tentato di ucciderla per motivi di gelosia. Me lo ha detto dopo un paio di mesi che ci frequentavamo, così, incidentalmente, come si racconta di quando il gatto è rimasto incastrato nel cancello. Beh, quantomeno il posticcio è innocuo, no? :D

 

Di fronte alla maggior parte di queste affermazioni, "Io porto un posticcio" diventa una nota a metà tra il patetico ed il tenero.

Perché allora, se chi ti sta di fronte ha il diritto di sapere PRIMA che tu porti il posticcio, tu non dovresti avere ANALOGO diritto di sapere PRIMA che lui è divorziato con figli, pregiudicato, portatore di virus, affetto da disturbi psichiatrici, senza un soldo in tasca o anche solo pervertito?

 

Semplicemente perché tutti hanno diritto di avere delle possibilità.

Se io fossi sieropositivo per l'HIV, pensi che potrei trovare una ragazza presentandomi dicendo: "Salve, CD4 14, repliche 400.000, come va?".

Magari avrei più possibilità suscitando PRIMA un interesse sincero e POI rivelando la verità, sperando che ciò che ho costruito resista allo tsunami che una rivelazione del genere comporta, "leggermente superiore" a quella che manifesta il famigerato posticcio.

 

Che poi... il posticcio c'è ed è un artefatto innaturale, come sappiamo, però non è che ci facciamo conoscere, apprezzare e magari amare con quello e poi, ottenuto ciò che vogliamo, ce lo strappiamo di testa costringendo il malcapitato a relazionarsi, da quel momento in poi, con un pelato, così come lo spiantato che gira col Ferrari a noleggio vorrebbe costringere chi lo ha scambiato per un miliardario ad economizzare pure sul cibo e sul riscaldamento.

Il posticcio, nella larga maggioranza dei casi, c'era, c'è e ci sarà: è una modifica definitiva del proprio aspetto, anche se è appositicius!

 

Il fatto, poi, che prima o poi (meglio prima che poi) l'artificio debba essere rivelato è fuori da ogni discussione.

Va rivelato a meno che non si tratti di una conoscenza futile ed occasionale.

Parenti, amici intimi ed amori importanti DEVONO sapere, quantomeno a grandi linee.

 

Devo dire che, in venti anni, a me è successo varie volte: non ho mai suscitato particolari reazioni, tra persone che già se ne erano accorte e persone che sono rimaste più incuriosite che desolate o arrabbiate.

 

Le storie poi sono finite, casualmente, sempre per motivi diversi dal posticcio. Spero che, almeno una volta, qualcuna mi dica: "Ti lascio perché porti il posticcio!"...

 

Ma veniamo alla seconda parte del tuo post...

 

Tu dici, millantesimo di millanta tuoi predecessori, che la "vera" soluzione è accettarsi. Io potrei chiosare: "anche accecarsi con due sorsate metanolo lo è: lontano dagli occhi, lontano dalla mente".

"Ma così perdo la vista!" potresti ben replicare tu.

"Certo - concluderei io - accecandoti hai il vantaggio di poter valutare ciò che hai perso pensando di aver risolto il problema calvizie; accettandoti calvo, questo ti sfugge ma è ancora peggio perché non ti rendi conto di quanto perdi e quanto continuerai a perdere lungo tutto quello che ti resta da vivere!"

 

Non metterti ad invidiare i Profeti del Nulla, non farlo anche tu!

 

La ricorrente litania dell'AAA (accettarsi, accettarsi, accettarsi) è assolutamente egocentrica e viziata da una notevole dose di mancanza di rispetto nei confronti degli altri...

Io sono calvo e me ne faccio un problema, quindi sto male e la mia vita è menomata.

Io sono calvo e non me ne faccio un problema, quindi sto bene e la mia vita è pari a quella di uno con i capelli.

Questa è una delle più grandi str...ate che si possano proferire perché prescinde dall'elemento "altri".

L'alopecia nata sopra la testa non si limita ad entrare dentro la testa ed a turbare la nostra tranquillità. Ha il passaporto e va fuori dal nostro corpo, facendo viaggi al cui confronto Alpitour fa ridere...

Va in giro e parla di noi prima di noi ma non parla mai bene di noi.

Immaginatevi di cercare un lavoro e di avere un conoscente che vi precede e che preannuncia che siete sfaticati ed inaffidabili. Ora andate a cercare lavoro...

Il nostro gradimento presso gli altri non dipende solo da noi, dal nostro umore, dal nostro atteggiamento, dalle nostre capacità, in ultima analisi dal nostro essere. Non siamo noi, grazie a Dio, a dominare gli altri imponendo loro le nostre idee e le nostre scelte: questo è delirio superomista e non è un caso che ogni volta che muovo questa obiezione ai Profeti del Nulla questi cambino discorso senza nemmeno provare a formulare una tremula risposta...

Se agli altri i calvi non piacciono (valutazione legittima, spontanea e non coercibile da parte della ragione, visto che siamo nelle ime profondità del gusto personale) non sarà certo la nostra accettazione a renderci gradevoli.

Perché prima di arrivare all'essere bisogna cominciare con l'apparire, il che, a volte, se il nostro aspetto non è gradevole, significa scomparire...

E' agli altri che dobbiamo piacere perché noi, se non avessimo inventato gli specchi, nemmeno potremmo vederci distintamente. Non è previsto dalla Natura che noi ci guardiamo, ma è previsto che gli altri lo facciano e che scelgano seguendo i loro personali canoni estetici.

Ma, si dice, chi rifiuta un calvo per il suo aspetto fisico (o anche solo gli preferisce un crinuto) è un imbecille che non merita di essere frequentato.

Non ha testa, è sconsiderato, è superficiale, è ubriaco di edonismo e cerca solo l'esteriore senza valutare il contenuto del contenitore.

Così ora sappiamo che in un milione di anni di evoluzione, dove le persone sane di mente hanno sempre preferito il bello al brutto (poi esistono anche necrofili, coprofili etc...etc...), sono stati tutti imbecilli.

Fidia era un imbecille, Prassitele pure. Brunelleschi e Palladio, Dante e Milton: tutti imbecilli.

Chi preferisce Mozart ad un martello pneumatico, poi, senza aver nemmeno valutato cosa ci sia dentro il martello pneumatico, è proprio un koglione di una superficialità unica!

 

L'alopecia esiste, non è una nostra proiezione mentale come un senso di inadeguatezza o di solitudine e non la possiamo cancellare con 50 sedute di psicoterapia. Così come la vediamo e la valutiamo noi, la vedono e la valutano anche gli altri in modo assolutamente e legittimamente autonomo e, come ben sappiamo, come ben vediamo e come ci viene spesso riferito anche qui, si tratta di una valutazione quasi sempre a netto svantaggio del calvo.

Il perché, lo abbiamo detto molte volte: il calvo-giovane è come un'auto nuova con la ruggine. E' nuova ma sa già di vecchio, di usurato, di prossimo alla fine, non attira. Magari qualcuno se la prende lo stesso e magari fa pure un grande affare perché si tratta di un'ottima vettura ma forse si tratta di qualcuno con pochi soldi, qualcuno che non sa ancora guidare bene, qualcuno insomma che non si sente adeguato all'acquisto di un'auto nuova ed integra. Altrimenti acquisterebbe quella, non la nostra rugginosa... Chi non è all'altezza cerca tra chi non è all'altezza per non sentirsi in difetto, per essere rassicurato.

Sì, lo so che ci sono le Sette Adoratrici della Testa Monda (non fraintendete, sette non è il plurale di setta bensì il numero cardinale) ma la stragrande maggioranza delle donne e degli uomini, potendo scegliere liberamente, preferisce un crinuto ad un calvo, come ben sappiamo, come ben vediamo e come ci viene spesso riferito anche qui.

E' legittimo, è fisiologico, è giusto. Sì, diciamolo, anzi gridiamolo senza ipocrisie: E' GIUSTO e lo sarà finché l'alopecia sarà un dismorfismo e non un dimorfismo...

Poi c'è chi va in cerca del grassone o del timido patologico, della dentona o della brufolosa, così come del pelatino, non sempre e non solo per spirito caritatevole o per amore del brutto: esistono una infinità di soggetti, altamente insoddisfatti delle possibilità che la vita offre loro rispetto alle loro millantate qualità, che vanno in cerca solo di capri espiatori da prendere a calci in corpo da mane a sera. Povere vittime che, con i loro palesi difetti, facciano sentire loro migliori ed in diritto di ricevere servile devozione, cieca ubbidienza ed assoluta fedeltà.

 

Gli altri esistono, esistono davvero fuori di noi, non sono idoli nella nostra immaginazione. E' per gli altri che il problema-alopecia si struttura. Vivessimo su un'isola deserta non c'importerebbe nulla del nostro aspetto esteriore. Gli altri in gran parte provocano il tuo stare male quando perdi i capelli, semplicemente perché non si comportano quasi mai in maniera neutrale, lasciandoti alle tue sexxe mentali di perdita di fascino e di successo, ma intervengono e molto spesso, come ben sappiamo, come ben vediamo e come ci viene spesso riferito anche qui, reagiscono, sottolineano, commentano, a volte persino infieriscono, dimostrandoti che, poi in fondo, tanto sexxe mentali non devono poi essere visto che, come ben sappiamo, come ben vediamo e come ci viene spesso riferito anche qui, nessuno ti viene mai a dire che da quando perdi i capelli stai meglio...

Ma tu sei forte, sei un Superuomo, che te ne cale? Nulla e continui spavaldo con la tua pelata esposta al vento ed alla pioggia, mordendoti il labbro come un oplita. Gli altri però, come ben sappiamo, come ben vediamo e come ci viene spesso riferito anche qui, continuano a non gradire la tua alopecia. Che fai, Superuomo, li uccidi perché rifiutano di sottomettersi? No, semplicemente decidi autorevolmente di privarti di chi ti rifiuta (tanto sono scemi e superficiali) e cerchi un altro gruppo dove i calvi siano accettati o quantomeno tollerati. Big in Japan, insomma...

In parole povere ciò significa ammettere di essere in qualche modo menomati e di doversi accontentare di quello che la vita offre come ripiego alla nostra prima scelta, purtroppo sfumata.

Complimenti, bella prospettiva, bell'ideale. Bell'ideale davvero...

Eh, sì, cari miei, pare proprio che gli altri abbiano il sacrosanto diritto di preferire la gente con i capelli e di ritenerti brutto o non gradevole né gradito e questo sia che tu soffra terribilmente per la calvizie, sia che tu sia entusiasta della calvizie e la acceleri facendo impacchi di Viakal. Che imbecilli sono gli altri e che lenza il Superuomo!

 

La società esiste. Non viviamo sulla Luna. La vita è interazione e, come diceva Re Enzo, bisogna mettersi "in piacere de la gente" se vogliamo che la gente contraccambi e si metta in piacere nostro.

Invece spesso si sentono ragionamenti equivalenti a quello di chi entri in una stanza pestando i piedi a tutti pretendendo poi di riscuotere gradimento dagli stessi ai quali ha appena pestato i piedi "perché ha un bel carattere".

Non è quindi che, crinuto, calvo o parruccato, purché si sia in pace con se stessi, il risultato sia lo stesso. Non lo è affatto!

No, non lo è, perché un calvo è comunque meno apprezzato di un crinuto ma anche di un buon protesizzato.

Possiamo giocarci, sofisteggiare quanto si vuole, citare --censurato-- e Napoleone ma ciò non toglie che, per la larghissima maggioranza delle persone, come ben sappiamo, come ben vediamo e come ci viene spesso riferito anche qui, la calvizie sia un grosso handicap, vissuto e sentito come tale in quanto verificato come tale, altro che sexxe mentali!

Un calvo che pensa di aver risolto i suoi problemi accettandosi somiglia ad un malato di cancro che pensa di averlo sconfitto solo perché la morfina gli ha tolto il dolore... Non lo sente più e sta bene ma il cancro continua a danneggiarlo, anche se lui non se ne accorge più e non ne soffre più.

Spessissimo neppure l'alitosi viene avvertita da chi la manifesta e magari non si capacita di come la gente lo sfugga o eviti di parlare con lui. Gente stupida, naturalmente...

Se poi uno se ne frega di ciò che perde e si accontenta del giolittiano parecchio che pur resta, buon per lui. C'è pane per tutti e questo è vero: belli e brutti, ricchi e poveri, giovani e vecchi ma come al vecchio difficilmente tocca in sposa la ventenne o un nuovo posto di lavoro, così come al povero difficilmente tocca l'uscita con Aida Yespica o un corposo finanziamento, allo stesso modo difficilmente al brutto tocca la bella o un ingaggio da divo.

Può però capitare ed infatti esistono le eccezioni, certo, ma qualunque persona sana di mente desidera stare dalla parte largamente avvantaggiata o vogliamo dire a qualcuno che sia normale girare col cappotto a luglio ed in bermuda a gennaio?

Sono dinamiche vecchie quanto l'uomo ed è deprimente e forse pure offensivo anche il solo farne oggetto di discussione, almeno finché non compaia un uomo che, avendo tutti i propri capelli, si faccia diatermocoagulare i bulbi per migliorare il proprio look assumendo l'agognato aspetto di un Hamilton VII. Fino a quel giorno, le litanie ed i mantra dei Profeti del Nulla saranno solo morfina estetica, biada da perdenti ma soprattutto uva per volpi...

 

Basta sapersi accontentare e c'è chi si accontenta e chi no ma il mondo progredisce soltanto perché, grazie a Dio, c'è sempre qualcuno che non si accontenta...

 

Scusa questo lungo sfogo ma ogni tanto bisogna svuotare le fosse biologiche dal loro contenuto e farlo ben vedere ed annusare, prima che la gente pensi di avere un tesoro in casa come alcuni vorrebbero loro far credere...

 

 

L'ho vinto il premio per il post più lungo (e più fazioso)? :supersorriso:

 

P.S.: mi scuso per gli inevitabili ed innumerevoli errori. Ho scritto di getto e non posso certo mettermi pure a fare le correzioni!

Modificato da Polywater
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Scena 1) me ne sto in pizzeria. D'improvviso un cameriere mi urta col gomito ed il posticcio vola sulla pizza. Tutti si mettono a ridere ed io, pieno di vergogna, debbo allontanarmi dal locale dove, logicamente non potrò mai più mettere piede...

 

Poly, una new-gen non sarà una protesi endossea ma di certo non vola via a causa di un di un colpo di vento o di un urto al ristorante, il cameriere può mettersi pure a tirare che non viene via nulla... Sicuramente scherzavi, ma dopo aver letto il primo km del tuo post mi viene da dirti quanto segue:

 

ATTACCATELA MEGLIO!!! :lol:

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Poly, una new-gen non sarà una protesi endossea ma di certo non vola via a causa di un di un colpo di vento o di un urto al ristorante, il cameriere può mettersi pure a tirare che non viene via nulla... Sicuramente scherzavi, ma dopo aver letto il primo km del tuo post mi viene da dirti quanto segue:

 

ATTACCATELA MEGLIO!!! :lol:

 

Voglio precisare che il tuo post ha un senso piuttosto articolato, la mia era chiaramente una battuta :supersorriso: :okboy:

Modificato da Danibellicapelli
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Condivido in pieno e per tutto quanto scritto da Poly.

 

Leggerti e' sempre piacevole, sopratutto per l'ottima padronanza della lingua, per la forma grammaticale e per la correttezza nell'esprimere ogni concetto, sinonimo di una grande preparazione alle spalle.

 

Ho molto apprezzato qualche tuo richiamo alla lingua latina, lingua ormai morta ma che adoro.

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Ahahahahaha, BUGIARDISSIMI! :supersorriso:

 

Mica vorrete farmi davvero credere che, senza nemmeno prendere le ferie, davvero... L'AVETE LETTO TUTTO? :diavoletto:

 

Nemmeno io l'ho fatto... :unsure:

 

@ Dani: volevo solo mettermi nell'ordine di idee dei non portatori. Per loro il posticcio è mobile e precario PER DEFINIZIONE!

Quindi se lo urti si sposta sulle 23. Se tira il vento decolla come un F/A-18 dalla Kennedy. Di notte te lo ritrovi tra i piedi. Quando tossisci resta sospeso in aria mentre sposti il busto in avanti etc...etc...

 

E' anche e soprattutto per questo che il posticcio è così screditato.

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Ahahahahaha, BUGIARDISSIMI! :supersorriso:

 

Mica vorrete farmi davvero credere che, senza nemmeno prendere le ferie, davvero... L'AVETE LETTO TUTTO? :diavoletto:

 

Nemmeno io l'ho fatto... :unsure:

 

@ Dani: volevo solo mettermi nell'ordine di idee dei non portatori. Per loro il posticcio è mobile e precario PER DEFINIZIONE!

Quindi se lo urti si sposta sulle 23. Se tira il vento decolla come un F/A-18 dalla Kennedy. Di notte te lo ritrovi tra i piedi. Quando tossisci resta sospeso in aria mentre sposti il busto in avanti etc...etc...

 

E' anche e soprattutto per questo che il posticcio è così screditato.

 

Io l'ho letto tutto in circa dieci minuti... ma a leggere è più semplice. Mi piacerebbe sapere in quanto tempo è stato scritto :unsure:

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Io l'ho letto tutto in circa dieci minuti... ma a leggere è più semplice. Mi piacerebbe sapere in quanto tempo è stato scritto :unsure:

 

Ieri sera dopo cena, quando ho letto l'interessante post di G.

 

Ogni tanto certe cose vanno dette.

A forza di vivere tra non udenti, migranti, collaboratrici familiari, attività extracurricolari e rifiuti solidi urbani non differenziati, siamo purtroppo e fatalmente portati a pensare di trovarci a Disneyland, regolata dal dovrebbe essere, e non nella solita giungla della vita, regolata dall'è, dove se hai un problema... è un grosso problema!

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Io l'ho letto tutto in circa dieci minuti... ma a leggere è più semplice. Mi piacerebbe sapere in quanto tempo è stato scritto :unsure:

 

anch'io l'ho letto prima di uscire stamani, ma ci ho messo ben + di 10': e infatti ho fatto tardi in cantiere..... :wacko:

 

C'è dentro talmente tutto di tutto, ma anche il suo contrario, che prima di parlarne credo debba essere riletto, varie volte e con molta attenzione.

 

L'unica domanda: ma dopo la brevissima e semplicissima esternazione di Poly non è che G. si è volatilizzato disperatamente e definitivamente nel buio dell'alba? :cry:

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anch'io l'ho letto prima di uscire stamani, ma ci ho messo ben + di 10': e infatti ho fatto tardi in cantiere..... :wacko:

Maddai, anche tu :supersorriso: ???Siamo compagni di sventura :supersorriso: allora!!

 

Incipit a parte, volevo congratularmi con Poly, già da me ribattezzato ARBITER ELEGANTIAE, per la sua pregevole ars scribendi!

 

In verità, tornando al topic, penso di non essere mai stato pervaso da un sentimento così distruttivo, così almeno lo ritengo io, solo per aver scelto di indossare una protesi.

Credo che farsi delle domande e cercare delle risposte (ma chi sono, Marzullo :supersorriso: ??), sia sinonimo di sensibilità e di larghezza di vedute; mettersi in discussione, segno di grandezza d'animo...ma crearsi problemi di tale natura penso sia francamente troppo; probabilmente esso racchiude in sè già la risposta sul da farsi: non si è pronti ad intraprendere quest'avventura, o per eccesso di sensibilità, come dicevo poc'anzi, o per incapacità di gestire le proprie decisioni, perchè non si può vedere il marcio, perchè di marcio si parla, su una decisione personale che non toglie nulla agli altri, ma dà solo molto a noi.

 

Un saluto,

MDM

Modificato da Massimo Decimo Meridio
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Purtroppo, caro MDM (grazie per i complimenti! :wub: ), sono molto spesso gli altri a farci sentire in colpa.

Niente idee persecutorie ma semplice verità, triste verità deglutita quando ti capita di vedere che persino alcuni tuoi cari amici infieriscono sulla tua calvizie.

 

Una volta neri, omosessuali, ebrei dovevano nascondersi e modificare i loro comportamenti in modo da non subire ingiuste conseguenze dal loro libero agire.

Ora nero è bello, i gay sfilano in parata, gli ebrei dominano il mondo ma i pelati ed i parruccati?

 

Stai tranquillo, dopo la scolopendra e prima del bruco geometra, concederanno l'emancipazione pure a noi! :ok2:

 

Segnalo a tutti una bella riflessione, non in questo thread ma scritta come se volesse rispondere a G.

Inutile dire che ne approvo ogni singola lettera!

 

http://forum.salusmaster.com/index.php?sho...st&p=345245

 

E basta con questo posticcio = nuova maschera di ferro! :D

 

LIBERTA' DI SOLUZIONE!

Modificato da Polywater
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Ciao, Minib.

 

Le tue riflessioni sono molto interessanti e mi sento in dovere di risponderti, benché io non sia ( almeno per il momento ) un portatore.

 

A mio parere hai fatto benissimo ad esporre i tuoi dubbi, ad esternare il tuo "senso di colpa" per un'eventuale soluzione protesica.

Non sei infatti il solo a vivere la possibilità di questo passaggio con uno stato d'animo di inquietudine. Anch'io, in certi momenti, pensando alla possibilità di installare un sistema protesico, ho provato una disposizione psicologica che ho talora interpretato come te. Anch'io qualche volta l'ho definita, con le tue stesse parole, "senso di colpa".

 

Credo che si tratti di una condizione frequente in coloro che sono in questa condizione di passaggio.

 

Alcuni superano questa disposizione psicologica con l'installazione della protesi, si abituano all'idea, diventano portatori convinti, dimenticano queste inquietudini come tutti coloro che, raggiunta una stabile condizione, relegano nell'oblio il travaglio spirituale precedente.

L'abitudine, forse, può cancellare il ricordo di precedenti dubbi ed inquietudini al punto che si giudicano insensate le persone che ancora li esprimono.

 

Altri non installano la protesi, perdono il momento opportuno, superano il "punto di non ritorno" ( ossia lo stadio di calvizie dopo cui diventa temerario installare una protesi ) e continuano la loro vita da calvi, dimenticando anche loro.

 

Provare questo "senso di colpa" è pertanto, sempre secondo il mio modesto avviso, umano e naturale.

 

Però anche io, come Polywater ( ammesso che abbia compreso il senso del suo articolato intervento ), tendo a ritenere questo sentimento soprattutto un riflesso del condizionamento sociale sul nostro modo di intendere noi stessi e la realtà che ci circonda.

 

Se consideriamo razionalmente che cosa significa indossare una protesi, se ci limitiamo a "rappresentarci la nuda essenza della cosa", non dovremmo poi ritenerla così diversa da indossare, mutatis mutandis, un altro accessorio teso a valorizzare la nostra immagine.

 

Ma in noi non c'è solo razionalità...

Noi giudichiamo in base alle convenzioni della società a cui apparteniamo... e forse è il nostro destino di "animali socievoli".

La società, purtroppo, ci instilla il tarlo che la protesi sia un'ipocrisia della nostra immagine, un artefatto ingannevole.

 

L'immagine sociale che noi abbiamo dei "rinfoltimenti non chirurgici" non è però razionale, perché sarebbe potuta essere diversa da come effettivamente è.

 

Secondo me ciò è dimostrato dal fatto che non ci sono nemmeno spiegazioni sicure del motivo per cui altri procedimenti cosmetici sono tollerati, a differenza della "tanto aborrita" protesi.

Polywater cita, come possibile motivo, il carattere non permanente dell'impianto, ma lui stesso giustamente osserva che ci sono altre soluzioni estetiche non permanenti e comunque socialmente accettate.

La nostra società ritiene persino meno disdicevole indossare una parrucca "migliorativa", pur avendo i propri capelli naturali, piuttosto che ricorrere ad una protesi quando ormai i capelli naturali non ci sono più! A pensarci bene, potrebbe essere ritenuto un controsenso...

 

La "socievolezza", insomma, non sempre coincide con la "razionalità"!

Le società, del resto, mostrano una sorprendente capacità di complicare semplici aspetti della vita ( magari fosse solo un

problema di accettazione di protesi! ). La ragione, al contrario, dovrebbe tendere a semplificare, nelle sue spiegazioni, il carattere complicato dell'esistenza.

 

A questo punto, se scegliamo di far prevalere la razionalità, non dovremmo, forse, considerare le protesi "sopra" il cuoio capelluto come un'inautenticità tale da far scattare un fondato senso di colpa.

Diverso è il caso di posticci che nascondono ciò che è "sotto" il nostro cuoio capelluto, ma questo è un altro discorso...

 

Mi permetto di chiarire ulteriormente il mio pensiero.

La ragione, beninteso ( e ammesso che le mie elucubrazioni siano fondate ), non ci dice se installare o no la protesi. Ci dice soltanto che una eventuale installazione non dovrebbe essere vissuta con sensi di colpa.

 

Sta alla nostra volontà, pur razionalmente orientata, decidere quale può essere per noi la soluzione giusta.

Modificato da nemicodelvento
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Vorrei, se me lo permettete, condividere un mio personale ricordo che potrebbe dimostrare come non ci sia nulla di logico o inevitabile nell' "orrore sociale" verso la protesi...

 

La prima volta che vidi in televisione Maurizio Crozza avevo 14 anni e un'invidiabile chioma riccioluta.

 

Crozza ( all'epoca già calvo ma non in sovrappeso come oggi ) sfoggiava in uno sketch una protesi totale da scena, che avrebbe forse fatto inorridire qualche portatore veterano e purista, ma che, secondo me, gli donava più della pelata.

 

Quando lo rividi "al naturale" pensai che, qualora le convenzioni sociali fossero state "diverse", Crozza avrebbe fatto meglio a tenersi la parrucca.

In quel momento non avevo un personale interesse a pensarlo, dato che non avevo alcun problema di capelli ( e poi, secondo le indiscrezioni dell'epoca, tra non molto la calvizie sarebbe stata sconfitta... )

 

Forse sarebbe stata più "razionale" una società in cui una protesi susciti la stessa reazione di un taglio un po' più elaborato oppure una tintura dei capelli "naturali". Questa, però, è un'opinione personale che lascia il tempo che trova.

 

Sicuramente in una società del genere, "senza scrupoli protesici", non sarebbero fiorite tante speculazioni e "imperi", che hanno praticato prezzi giustificabili solo con il fatto che una protesi è in fondo "roba che scotta", neanche fosse droga ( scusate il paragone un po' azzardato ).

 

E' questa mentalità, più a monte della stessa disinformazione, che ha fatto ( secondo il mio parere ma credo non solo per me ) nascere l'Impero di cui si parla in altre discussioni.

 

Se non ci fosse stato quel dittatore caduto alle Idi di marzo, sicuramente ce ne sarebbe stato un altro.

 

Scusatemi se forse sono andato un po' Off Topic ma ho pensato, spero non sbagliando, di riuscire a rendere un po' più chiaro quanto ho detto in precedenza.

Modificato da nemicodelvento
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