Vai al contenuto

Banca Mediolanum...ormai Siamo Al Ridicolo


Geronimo

Messaggi raccomandati

non mi pare proprio che la tv sia monopolizzata dal centrodx, anzi, e' finalmente una tv "neutra"

ma cosa dici?????????

 

 

guarda il tg1 e noterai che le interviste a esponenti del centro destra CHIUDONO SEMPRE LA DISCUSSIONE.........e questa sarebbe par condicio???

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Risposte 75
  • Created
  • Ultima Risposta

Top Posters In This Topic

Secondo me i fondamenti della destra sono l'ordine e il rigore, vale a dire lo stabilire delle regole e il rispettarle punendo in modo severo ed esemplare chi ne fuoriesce.

AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH :lol: :P :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

 

 

era una battuta? huh.gif

Link al commento
Condividi su altri siti

Viva la Tv pluralista.. allego un'articolo di due giorni fa di un giornale locale. So gia che alcuni di voi dopo averlo letto ripeteranno, come si fa sempre, che questo articolo non vale perchè i giornalisti sono tutti comunisti.

 

 

da "La Gazzzetta di Mantova" 29-gennaio-2004

 

Annunziata:"la Rai è un mattatoio"

Il Tg1 ignora la reprimenda della Corte dei conti, nuova bufera Torna in aula la legge Gasparri, maggioranza ancora divisa

 

ROMA. Lucia Annunziata getta le spugna per la scelta dei conduttori della fascia “elettorale” che fu di Enzo Biagi e del “Fatto” e denuncia:

~Questa azienda sta diventando un mattatoio delle professionalità, non ho più intenzione di occuparmi della fascia delle 20,30», dice la presidente dopo che il consiglio d’amministrazione ha bocciato perché non graditi al governo, Ferruccio De Bortoli e Giulio Anselmi da lei proposti come conduttori in alternanza a Vespa.

Le parole della presidente precedono di poche ore l’infuocata assemblea del Tg1 che di fatto sfiducia il direttore Clemente Mimun. Predisponendo anche un pacchetto di scioperi, tre giorni, come ultima ratio in assenza di «atti concreti», in grado di ripristinare un livello minimo di pluralismo.Il documento dà mandato al cdr di organizzare iniziative adeguate, ma l’idea è quella di un clamoroso blackout. Ma la bufera non è finita: poco dopo il Tg1 viene a trovarsi al centro di un nuovo, clamoroso caso: il notiziario minimizza la notizia del-

le dure critiche rivolte dalla Corte dei conti al governo, e in particolare a Tremonti, scoppia un’altra polemica e interviene anche la Federazione della stampa.

A fine serata la Conimissione di Vigilanza annuncia di aver convocato per martedì Mimun sul «disagio» nel suo telegionale. A Saxa Rubra, dopo quattro ore di discussione, mezzibusti del Tg1 votano all'unanimità un documento con il quale si chiede che il principale telegiornale italiano «torni ad essere uno strumento di garanzia per tutti». All’assemblea partecipano 70 dei 110 giornalisti. Tra gli assenti si notano Attilio Romita e Susanna Petruni, entrambi considerati vicini a Forza Italia e appena promossi da Mimun tra i conduttori. E’ Daniela Tagliaflco, vicedirettore dimissionario dopo aver denunciato in una lettera le manipolazioni pro maggioranza effettuate dalla direzione con il metodo «panino», a parlare per prima.

Gli interventi sono moltissimi e in alcuni casi «sorprendenti». A manifestare il disagio professionale si alzano Bruno Mobrici e Massimo De Angelis, ai quali certamente nessuno può imputare simpatie per l’opposizione. Ognuno racconta episodi e scorrettezze subite. «Se raccogliamo testimonianze contro il caro prezzi e lamentele per le cose che non vanno spesso non trovano spazio nei servizi». «Non usciamo neanche più per raccogliere le dichiarazioni dei politici», aggiunge un altro, ricordando che spesso dal ministro di turno viene mandato il solo operatore, lasciando all”’intervistato” il compito di autointervistarsi.

I maldipancia sono acuti e molto trasversali. Coinvolgono anche il ventre centrista del notiziano. E persino qualche simpatizzante di An. «Oggi la missione del servizio pubblico del Tg1 è gravemente compromessa da una gestione che non rispetta le regole di informazione equilibrata», recita il testo fmale. «Il Tg1 è soprattutto dei cittadini non solo perché pagano il canone ma perché hanno diritto di essere informati ogni sera correttamente sui fatti che accadono in Italia e nel mondo». «Da tempo invece la direzione del Tg1 sembra non voler vedere quello che accade nella vita quotidiana delle famiglie, piccole e grandi questioni vengono cancellate o rese incomprensibili dal dibattito politico alle battaglie sindacali, alle emergenze sociali». I redattori ricordano a Mimun uno dei principi base delle democrazie:conoscere per deliberare.

Mentre la Rai va in pezzi, la maggioranza martedì spera di dare il via libera alla legge Gasparri. Oggi il ddl tornerà in aula ma nell’Udc c’è chi annuncia battaglia sul Sic. Un altro fronte bollente.

Link al commento
Condividi su altri siti

Visitatore zortek
Secondo me i fondamenti della destra sono l'ordine e il rigore, vale a dire lo stabilire delle regole e il rispettarle punendo in modo severo ed esemplare chi ne fuoriesce.

AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH :mago: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

 

 

era una battuta? huh.gif

in effetti hai centrato il punto: pensare che ci possa essere "ordine" e "certezza della pena" nell'italietta di oggi e' assolutamente ridicolo.

Link al commento
Condividi su altri siti

Potrei sapere, invece quali sono gli ideali su cui dovrebbe poggiare la cultura di destra e  che gli intellettuali di destra dovrebbero sposare? Spiegatemelo voi, perché io ancora non l'ho capito. Davvero, mi fate un favore, sono aperto a qualsiasi suggerimento.

"Alla cultura della destra appartengono i valori dell'onore e della fedeltà, di cui la sinistra può fare a meno, essendo filosoficamente incline al relativismo pragmatico."

Gianfranco de Turris

 

Cito poi per intero un interessante articolo:

 

Intellettuali & "Intellettuali"

Tra «Uomini, mezz'uomini, ominicchi, pigliancxxx e quaquaraquà».

di: Alberto B. Mariantoni

 

Generati direttamente dal verbo latino «intellegere» o «inter-legere» (scegliere tra, discernere, comprendere), i vocaboli «intellectio, onis» (senso, significato, comprensione), «intellectualitas, atis» (facoltà di comprensione) e «intellectus, us» (percezione, azione di discernere e/o di comprendere) ci permettono immediatamente di intuire il significato ed il senso della parola INTELLETTUALE («intellectualis, e»). E, allo stesso tempo, ci lasciano ugualmente individuare, facilmente identificare ed inequivocabilmente distinguere la peculiare caratteristica che emana o risulta da chi possiede la particolare facoltà (o la singolare e specifica

inclinazione/propensione) di riuscire celermente a rendersi conto e, quindi, a capire o comprendere con rapidità e prontezza, perspicacia e disinvoltura.

Il potersi alacremente rendere conto ed il capire o comprendere agevolmente ee spigliatamente, sono - in linea di massima - dei «doni» della natura. «Doni» che - grazie alla loro variabile ampiezza, differenziata intensità e variegata profusione - permettono al genere umano di diversificarsi, ed a certi uomini di distinguersi particolarmente da altri, in una naturale e spontanea scala gerarchica di qualità, capacità, abilità, ingegnosità e talenti.

 

In modo particolare, «l'intellettuale tipo» (da non confondersi con il classico «secchione» che è costretto ad impegnarsi giorno e notte per riuscire leggermente a "svettare" nei confronti di altri suoi simili), nel senso weberiano del termine: l'essere umano, cioè, che, più degli «altri», è portato ad impiegare, valorizzare e capitalizzare le sue «doti naturali» nell'ambito o nel contesto della cultura in generale, nonché ad accrescere e ad arricchire - per quella via e/o con quell'accorgimento - gli elementi di base e l'impatto effettivo delle sue «prerogative innate», attraverso la qualità e la quantità delle nozioni, delle cognizioni e delle esperienze che, nel tempo, sarà riuscito ad acquisire, accumulare, assimilare ed integrare.

 

Il fatto, però, di essere velocemente in grado di rendersi conto e di capire o comprendere facilmente, non sempre comporta, provoca o produce il successivo ed automatico trasferimento, nella vita di tutti i giorni, del risultato pratico di quella potenziale facoltà e/o di quell'eventuale o possibile inclinazione/propensione.

 

Quel «risultato», purtroppo, il più delle volte, è inevitabilmente ed irrimediabilmente condizionato, ipotecato o inquinato dalle altre qualità e/o difetti che ognuno di noi possiede o detiene nel contesto della sua particolare o peculiare natura.

 

Non dimentichiamo, infatti, che ognuno di noi è, e resta, quello che è, per tutto l'intero arco della sua vita: è e resta, cioè, «l'alchimia» o il «compendio» di ciò che la natura gli ha voluto affidare o trasmettere come specifica eredità.

 

Quella precisa «alchimia» o quel determinato «compendio» - se lo vogliamo - la/lo possiamo facilmente potenziare o infiacchire, perfezionare o peggiorare, correggere o accentuare, camuffare o rivelare ma, in nessun caso, la/lo possiamo interamente rimuovere, completamente modificare o intrinsecamente cambiare, trasformare o snaturare.

 

Niente e nessuno, in realtà, potrà mai riuscire a modificare di un solo «iota» ciò che effettivamente siamo in natura: cioè, vili o coraggiosi, deboli o forti, molli o energici, indecisi o risoluti, infidi o leali, imbroglioni o galantuomini, ambigui o chiari, ipocriti o trasparenti, egoisti o altruisti, avidi o generosi, calcolatori o ingenui, corruttibili o incorruttibili, ecc.

 

E' la ragione per la quale, accanto agli audaci, accattivanti ed esaltanti Foscolo, Pisacane, Mazzini, Corridoni, Giusti, D'Annunzio, Sorel, Mosca, Pareto, Michels, Marinetti, Giovanni Gentile, Gioacchino Volpe, Edmondo Rossoni, Giovanni Papini, Prezzolini, Evola, Berto Ricci, Pavolini, Robert Brasillac, Drieu La Rochelle, José Antonio Primo de Rivera, Georges Oltramare, Paul Gentizon, de Vries de Heekelingen, J.S. Barnès, Thadé Dzieduszycki, Paul Teleki, Walter Starkie, Nae Ionescu, Ezra Pound, Ernst Jünger, Carl Schmitt, Martin Heidegger, Jean Thiriart, Robert Faurisson, Carlo Mattogno, ecc. - ma ugualmente Gramsci, Gaetano Salvemini, Riccardo Bauer, Federico Garcia Lorca, Bertrand Russell, Pablo Neruda, André Malraux, Hemingway, Jean-Paul Sartre, Roger Garaudy, Régis Debray, Gabriel García Márquez, Darcy Ribeiro, Pacciardi, Pietro Ingrao, Rossana Rossanda, Luigi Pintor, Lelio Basso, Giorgio Bocca, Paul Rassinier, Serge Thion, ecc. - abbiamo (senza necessariamente doverne elencare i nomi ed i cognomi) gli inevitabili ed oscuri «topi di biblioteca», i maggioritari «arrivisti», gli ineluttabili «doppiogiochisti», i fatali «leccacxxx», gli ordinari «striscia per terra» ed i soliti «cacasotto». Senza dimenticare, coloro che «vorrebbero essere. senza purtroppo poterlo essere»; quelli che «hanno tendenza a mettersi sulle punte dei loro piedi per farsi notare»; quelli che «tirano il "sasso". e poi nascondono la mano»; quelli che «si occultano furbescamente dietro ad un loro dito»; quelli che «preferiscono fare i c. loro»; quelli che «incensano sistematicamente qualunque potere costituito»; quelli che «fanno finta di non vedere, di non sentire e di non sapere»; ed in fine, quelli che «cercano semplicemente il "posto"» o «fanno del tutto per non farsi licenziare»!

 

In altri termini, per dirla con il linguaggio di don Mariano xxxxx (Leonardo Sciascia, Il giorno della civetta, Adelphi edizioni Spa, Milano, 10° ristampa, Aprile 1999), diciamo che - anche all'interno di questa specifica categoria - l'umanità non cambia.

 

Anche in questo caso, infatti, se si esclude quell'infima e notoria minoranza di «Uomini» a cui si può senz'altro attribuire la «U» maiuscola, coloro che normalmente definiamo Intellettuali (e che con il loro «genio», «estro» o «talento» naturale potrebbero senz'altro contribuire a fare riconquistare la libertà, l'indipendenza, l'autodeterminazione e la sovranità politica, economica, culturale e militare ai Popoli-Nazione ai quali appartengono), continuano purtroppo ad essere quelli di sempre, ed a qualificarsi e distinguersi in un'invariabile e costante scala gerarchica di maggioritari «mezz'uomini, ominicchi, pigliancxxx e quaquaraquà»!

Alberto B. Mariantoni

Link al commento
Condividi su altri siti

Annunziata:"la Rai è un mattatoio"

Il Tg1 ignora la reprimenda della Corte dei conti, nuova bufera Torna in aula la legge Gasparri, maggioranza ancora divisa

 

ROMA. Lucia Annunziata getta le spugna per la scelta dei conduttori della fascia “elettorale” che fu di Enzo Biagi e del “Fatto” e denuncia:

~Questa azienda sta diventando un mattatoio delle professionalità, non ho più intenzione di occuparmi della fascia delle 20,30», dice la presidente dopo che il consiglio d’amministrazione ha bocciato perché non graditi al governo, Ferruccio De Bortoli e Giulio Anselmi da lei proposti come conduttori in alternanza a Vespa.

Le parole della presidente precedono di poche ore l’infuocata assemblea del Tg1 che di fatto sfiducia il direttore Clemente Mimun. Predisponendo anche un pacchetto di scioperi, tre giorni, come ultima ratio in assenza di «atti concreti», in grado di ripristinare un livello minimo di pluralismo.Il documento dà mandato al cdr di organizzare iniziative adeguate, ma l’idea è quella di un clamoroso blackout. Ma la bufera non è finita: poco dopo il Tg1 viene a trovarsi al centro di un nuovo, clamoroso caso: il notiziario minimizza la notizia del-

le dure critiche rivolte dalla Corte dei conti al governo, e in particolare a Tremonti, scoppia un’altra polemica e interviene anche la Federazione della stampa.

A fine serata la Conimissione di Vigilanza annuncia di aver convocato per martedì Mimun sul «disagio» nel suo telegionale. A Saxa Rubra, dopo quattro ore di discussione, mezzibusti del Tg1 votano all'unanimità un documento con il quale si chiede che il principale telegiornale italiano «torni ad essere uno strumento di garanzia per tutti». All’assemblea partecipano 70 dei 110 giornalisti. Tra gli assenti si notano Attilio Romita e Susanna Petruni, entrambi considerati vicini a Forza Italia e appena promossi da Mimun tra i conduttori. E’ Daniela Tagliaflco, vicedirettore dimissionario dopo aver denunciato in una lettera le manipolazioni pro maggioranza effettuate dalla direzione con il metodo «panino», a parlare per prima.

Gli interventi sono moltissimi e in alcuni casi «sorprendenti». A manifestare il disagio professionale si alzano Bruno Mobrici e Massimo De Angelis, ai quali certamente nessuno può imputare simpatie per l’opposizione. Ognuno racconta episodi e scorrettezze subite. «Se raccogliamo testimonianze contro il caro prezzi e lamentele per le cose che non vanno spesso non trovano spazio nei servizi». «Non usciamo neanche più per raccogliere le dichiarazioni dei politici», aggiunge un altro, ricordando che spesso dal ministro di turno viene mandato il solo operatore, lasciando all”’intervistato” il compito di autointervistarsi.

I maldipancia sono acuti e molto trasversali. Coinvolgono anche il ventre centrista del notiziano. E persino qualche simpatizzante di An. «Oggi la missione del servizio pubblico del Tg1 è gravemente compromessa da una gestione che non rispetta le regole di informazione equilibrata», recita il testo fmale. «Il Tg1 è soprattutto dei cittadini non solo perché pagano il canone ma perché hanno diritto di essere informati ogni sera correttamente sui fatti che accadono in Italia e nel mondo». «Da tempo invece la direzione del Tg1 sembra non voler vedere quello che accade nella vita quotidiana delle famiglie, piccole e grandi questioni vengono cancellate o rese incomprensibili dal dibattito politico alle battaglie sindacali, alle emergenze sociali». I redattori ricordano a Mimun uno dei principi base delle democrazie:conoscere per deliberare.

Mentre la Rai va in pezzi, la maggioranza martedì spera di dare il via libera alla legge Gasparri. Oggi il ddl tornerà in aula ma nell’Udc c’è chi annuncia battaglia sul Sic. Un altro fronte bollente.

parole sante......

 

ed è inutile ANLAN che insisti nel difendere l'indifendibile....

 

il fatto che siamo in una situazine a dir poco paradossale del sistema informativo-televisivo italiano è un fatto oggettivo.Siamo messi alla berlina da mezzo mondo per il fatto che l'italia è l'unico paese al mondo dove il presidente del consiglio POSSIEDE 3 televisioni e le CONTROLLA altre tre(oltretutto STATALI).

 

 

 

se poi te la pensi diversamente,fa come credi...ma fidati che la STRAGRANDE MAGGIORANZA degli italiani ne ha PIENI I COGLIONI DEL SILVIO.

 

 

P.S:mi sembra che quando c'era la sinistra al governo FEDE era tutti giorni in onda...com'è che ora SANTORO non va più in onda,manco una volta al mese??? :lol:

 

10 ANNI DI LOTTA PER LA LIBERTA'.....COME DIREBBE TOTO':MA MI FACCIA IL PIACERE!

Link al commento
Condividi su altri siti

Geronimo, non puoi chiudere questo topic.?... wink.gif

penso che kendì si riferisca ai post troppo politicizzati,io mi ricordo che anni fa qui di politica non si poteva parlare ph34r.gifph34r.gif ,dittatura o meno, mi sembra giusto evitare temi politici dry.gif

abbracci

miao

Link al commento
Condividi su altri siti

Accolgo l'invito dei miei DUE compatrioti de Roma (hehehe) e finisco qui la polemica...

 

Daltronde io ho più di un amico di idee opposte alla mie e l'unico modo per poterci andare d'accordo è non parlare di politica!

 

:fiorellino: clover.gif :fiorellino: clover.gif :fiorellino: clover.gifph34r.gifph34r.gif

Link al commento
Condividi su altri siti

se poi te la pensi diversamente,fa come credi...ma fidati che la STRAGRANDE MAGGIORANZA degli italiani ne ha PIENI I COGLIONI DEL SILVIO.

 

1) Chi fa più rumore non è detto che sia la "stragrande" maggioranza

2) Come al solito vedremo alle prossime elezioni: magari sarete la maggioranza (numerica) ma in quanto a capacità di aggregazione siete proprio un disastro.

 

E intanto, CON IL VOSTRO PLACET, il cavaliere continua la sua "cavalcata".

 

Se poi "il cambiamento" sarà passare dal Berlusca a Rutelli .... che dio ce ne scampi!

In effetti non c'è una alternativa "migliore" all'attuale: sono tutte alternative tristemente equiparabili. Credo che cambierò volentieri la mia cittadinanza: essere italiani in questo contesto socio/politico non è un vanto per nessuno. Purtroppo.

Link al commento
Condividi su altri siti

Credo che cambierò volentieri la mia cittadinanza: essere italiani in questo contesto socio/politico non è un vanto per nessuno. Purtroppo.

Mi sto informando sul prossimo volo x Marte...in alternativa, ho sempre in ballo la richiesta di cittadinanza Ugandese... wink.gif

 

:fiorellino: smack

Link al commento
Condividi su altri siti

L'argomento di questo topic è in parte politico in parte no, dal momento che i toni della dicussione sono un pò accesi invito tutti ad abbassare il livello altrimenti sarò costretto (nel rispetto delle "regole del forum") mio malgrado a chiudere questa discussione.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 2 weeks later...

avete visto berlusconi da vespa?

 

 

ha detto che in Italia,da quando c'è il suo governo,la gente si è arricchita,le tasse sono diminuite,l'inflazione reale è al 2%!!!!!!!!!!!!! e che tutto va bene...........poerello.....è una caso patologico da curare...

 

 

HA DESCRITTO UN PAESE DEL BENGODI CHE ESISTE SOLO NELLA SUA TESTA MALATA

Link al commento
Condividi su altri siti

Ogni giorno che passa quell'uomo vuole sempre di più entrare nella storia come "una barzelletta umana".......la cosa che fa incacchiare è che dalle sue cazzate dipendono le sorti di tutti gli italiani......che non si meritano certo un presidente del consiglio come lui :angry:

 

 

p.s.:se alla prossime elezioni rivince Berlusconi(cosa che ritengo impossibile),cambio paese.Uno,perchè non vorrei più vivere in una paese dove c'è berlusconi come presidente del consiglio,due perchè vorrebbe dire che gli italiani che lo rivotano sono delle emerite teste di cxxxx.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 1 year later...
Oggi in ufficio un mio collega di lavoro mi ha girato una mail su Silvio Berlusconi...una delle tante che circolano da quando stò personaggio è diventato presidente del consiglio.

 

Il contenuto di questa mail non era ironico...anzi...denunciava un fatto che definirei proprio tragico !

 

Banca Mediolanum è di proprietà di Berlusconi.

Banca Mediolanum è una banca on-line, ovvero non ha nessuno sportello e nessuna filiale. I clienti  di Banca Mediolanum possono effettuare operazioni e consultazioni soltanto attraverso internet.

Quindi....sono esclusi dalla categoria di potenziali clienti di Banca Mediolanum tutte quelle persone che non hanno una connessione alla rete, non la vogliono avere oppure non hanno molta dimistichezza con i moderni strumenti informatici (come ad esempio gli anziani).

 

Cosa si è inventato Berlusconi per ovviare a questo problema ?

Tenetevi forte...........gli sportelli delle Poste Italiane diventeranno anche sportelli della Banca Mediolanum. Sarà quindi possibile rivolgersi ad un qualsiasi ufficio postale per diventare cliente della banca di proprietà del presidente del Consiglio ed accedere a tutti i suoi servizi.

Gli sportelli delle Poste Italiane sono 14.000, praticamente ne esiste uno in ogni comune o quasi. Grazie a questo "accordo" Banca Mediolanum diventa l'istituto di credito con la maggior diffusione capillare su tutto il territorio nazionale, soppiantando in termini di presenza sul territorio tutti gli altri istituti di credito attualmente esistenti.

 

Non ho parole...davvero.

Ormai stiamo diventando una Repubblica delle Banane.

Forse è il caso di finirla con questa caccia all'untore, dai...

è un uomo entrato in politica con una botta di soldi alle spalle per coprirsi, probabilmente, da un futuro a striscie...ma difficile pensare ad uno imbottito di soldi in carcere..tanzi, ad esempio, mahhhhh!!! dove è?

 

il punto è, se questo fa business, e gli viene anche bene, tra banche , tv, giornali, sport, cazzuli e mazzi...che c'è che non va?

 

soliti italiani!!!!!!!!!!!

Link al commento
Condividi su altri siti

Secondo me i fondamenti della destra sono l'ordine e il rigore, vale a dire lo stabilire delle regole e il rispettarle punendo in modo severo ed esemplare chi ne fuoriesce.

Si badi bene che questo non ha niente a che vedere col fascismo, significa solo lo stabilire un sistema di diritti e di doveri dove esistano la certezza della pena e un'organizzazione di controllo inflessibile. Se ben applicato, un sistema del genere non solo garantirebbe la sicurezza ai cittadini, ma eliminerebbe le mazzette e la corruzione, assicurerebbe alla giustizia ladri, assassini mafiosi e quant'altro senza le mollezze del sistema attuale che fa restare i malviventi, quelli veri, piu' fuori che dentro, lasciando dentro solo i poveretti, drogati e ladri di motorini.

Il tutto, s'intende, senza trascurare tutti gli aspetti sociali quali ad esempio la solidarieta' verso i meno abbienti, senza tuttavia le inaccettabili deformazioni introdotte dalla sinistra negli scorsi anni, come gli assegni di disoccupazione e il sistema dei lavori socialmente (in)utili che, in sostanza, hanno il solo risultato di premiare disoccupati e fancazzisti.

Perche' l'intellettualismo di destra e' dormiente? Perche' verrebbe associato al fascismo e quindi rifiutato; l'Italia attuale sembra preferire vivere nel suo sistema di mollezze e corruzione dove piu' o meno tutti riescono a mangiare o a fregare il prossimo passandola liscia, in un modo o nell'altro.

ma cosa dici? ma quanti anni hai? ma nn puoi fare del populismo a questo modo dai: nn siamo tutti cretini!

Ma x favore....

Ma come si possono fare analisi così banali?

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi Subito

Sei già registrato? Accedi da qui.

Accedi Adesso

×
×
  • Crea Nuovo...