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come dire a un collega che porta una protesi brutta e grossolana?


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sono un ex portatore, dunque conosco bene i pensieri e problemi quotidiani e quanto odioso e delicato sia il discorso.

lavoro in un magazzino in Germania e un trasportatore (polacco) viene da noi tutti i giorni a caricare e ad aspettare che preparino la sua merce.

Questo signore di circa 45 anni porta una protesi brutta, antica, del tipo che si usavano negli anni '80, ha proprio il retro piatto, che cade male, e la densità sbagliata, con i ciuffi in alto al centro, non sta bene davvero.

Lo si vede subito, da lontano, è brutto per me da vedere perché mi viene da pensare che glielo dovrei dire, e che lui sarebbe magari contento di sentire un giudizio critico.

E ogni giorno che arriva, lo saluto come normale ma mi viene da pensare al suo disagio, o al mio se fossi nella sua situazione (ho la protesi messa male e non lo so, e nessuno me lo dice)

ma poi penso: Sarebbe davvero contento se iniziassi a dirgli che si vede la protesi e che potrebbe migliorarla e migliorarsi tantissimo, perché così non va? 

sarei io contento al suo posto?

No.

Devo farmi gli affari miei? tenermi le considerazioni per me?

Sì.

C'è anche un problema di natura tecnica: questo parla solo polacco e niente tedesco, o inglese, o francese, o italiano, dunque ho provato martedì a parlare del più e del meno ed è stato un disastro, pensava che ogni cosa gli dicessi (da dove vieni di bello? ha piovuto oggi sull'autostrada?) fosse un ordine di fare qualcosa, e si metteva come sull'attenti.

Per parlare con lui in modo normale dovrei chiamare magari un altro collega polacco, parlare con lui in tedesco e fargli tradurre.

ma non ci penso nemmeno, già queste sono cose iper personali, non è il caso di mettere in mezzo altri.

Ma oggi ho avuto un pensiero e fatto una considerazione che voglio condividere con voi e chiedere consiglio.

 

Attenzione: ACHTUNG. 

sono io che lo vedo male e lo sgamo subito, non è un problema suo o degli altri.

Gli altri? Mai nessuno che parlando abbia fatto cenno ai suoi capelli strani.

Nessun altro collega o collegh(essa) ha mai detto niente.

Ma neanche quando litiga con qualcuno, o qualcuno col muletto gli urla di spostarsi (non capisce bene la lingua appunto) mai visto neanche un'occhiata strana, un'osservazione sui suoi capelli, mai niente.

A nessuno importa, lui sta bene così e agli altri va bene così, lui è così.

Ed è un pensiero molto bello per me da fare, perché ricordo le paranoie quando andavo in giro con un qualcosina non al 100%, altro che un disastro come ha questo!

E se la gente non nota nulla a lui, allora tutti noi qui presenti passati e futuri siamo in una botte di titanio doppio!! Altro che "sgamabilità", è una cosa mentale di chi è portatore, solo lui nota subito i capelli anomali altrui.

Tutti gli altri e le altre proprio non se ne interessano.

Dunque, che devo fare?

devo insistere per aprirlo al mondo moderno e alle soluzioni moderne, o lasciarlo col suo ehm... coso e farmi gli affari miei?

-come fareste voi? 

-cosa vorreste venisse detto a voi, nel suo caso?

 

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Se posso dire la mia, non credo abbia senso questo tipo di ragionamento, nel caso in cui adottassimo questo modo di agire nei confronti delle persone che ci circondano, in particolare conoscenti, la società odierna si trasformerebbe in un programma televisivo condotto da Barbara D’urso (Anche se qualcosa mi dice che tutto ciò sta già accadendo). A fatica comprendo il tuo ragionamento e i tuoi intenti gentili, ma il fatto di non dirglielo non significa essere necessariamente delle persone spregevoli, bensì significa essere persone educate e che sanno convivere all’interno di una società. 
Se dovessi adottare questo tipo di ragionamento, potrei tenere un comizio non stop in cui contesto scelte estetiche e morali di tantissimi conoscenti, indovina un po’? Non lo faccio, semplicemente perché darebbe fastidio al diretto interessato. A questo punto, se considerassimo il tuo ragionamento corretto, potrei andare dai conoscenti che stanno perdendo i capelli e dire con tono caritatevole ‘’Sai, stai perdendo i capelli, perché non ti metti un parrucchino di ultima generazione? Se vuoi ti guido io passo passo…’’. 
Ma poi, tra parentesi, come straca..o gli spieghi tutti i tecnicismi legati alla protesi in polacco? Piuttosto usa Google traduttore per chiedergli se la sua schiena è ancora a posto dopo non so quanti anni di scarico merci.

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Ridevo pensando ad un barbiere della mia città che si è convertito in "centro protesi". Personaggio noto, é protesizzato anche lui ...ma non si può guardare, tanto è ridicolo.

Ha il coraggio di camminare per le vie del centro munito di biglietti da visita che distribuisce a calvi, quasi calvi e protesizzati (riesce ad individuarli bene)...."vieni a trovarmi che ti trasformo"...dice...🤣
Non lo ha menato nessuno...finora 🤣🤣

Modificato da pifevo
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Il problema, non problema,

sta nel fatto secondo me che dipende da quanto si vuole piacere agli altri e soprattutto a se stessi,

io mi vedo se l'impianto su di me mi restituisce un immagine falsa innaturale, come lo posso notare su altri (come i portatori di impianti di vecchia generazione),

anch'io come ex portatore di impianti old gen tranne all'inizio, ho poi notato che c'era qualcosa che non quadrava, piccole cose quali densità,colore,staticità del taglio (taglio di capelli alla playmobil) e altre,

questo probabilmente perché sono, forse siamo vanitoso/i,

se non me ne fosse fregato di apparire e cercare di essere più piacente, con buona probabilità sarei rasato o porterei ancora un impianto spesso mezzo centimetro e con densità mostruosa,

invece esistono persone a cui importa di più nascondere aldilà del risultato estetico e non sono come gli Italiani alla ricerca della perfezione, ricerca di perfezione che ha creato artisti di caratura mondiale e che ancora oggi sono e vengono ammirati grazie alle loro opere create.

I più famosi li trovi qui:

https://www.lifestar.it/2021/10/13/108371/pittori-famosi-italiani/

Quindi penso che al tuo collega dia meno fastidio il farsi guardare che al farsi dare consigli da lui non richiesti.

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