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faranio

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  1. faranio

    Fascismo Vs Comunismo

    Per me fa differenza invece... anche la rivoluzione francese fu fatta nel sangue, eppure quella rivoluzione resta la base del moderno diritto europeo, quel diritto in cui noi Paesi democratici oggi ci riconosciamo...una cosa è spargere del sangue con lo scopo di liberare un popolo o una classe sociale dall'oppressione di un altro popolo o di un'altra classe sociale; altra cosa è spargere sangue col solo scopo di assoggettare un popolo o un'intera classe sociale, secondo una logica fondata esclusivamente sui rapporti di forza. Certo, quando la difesa di un popolo o di una classe diventono solo una scusa per perpetrare dei crimini, a danno magari di quella stessa classe o di quello stesso popolo che si pretende di difendere (vedi Iraq), è tutta un'altra storia...Quanto alla svastica, è evidente che oggi andare in giro con una svastica ha un preciso significato...dubito che qualcuno oggi lo faccia pensando al sole dei celti... Ciao
  2. faranio

    Fascismo Vs Comunismo

    Castano, ti informo che sotto il fascismo e per causa del fascismo sono morte circa 250.000 italiani, soltanto tra il 1940 e il 1945 (la maggior parte durante la seconda guerra mondiale...qualche migliaio con la Resistenza). E questo per quanto riguarda i morti italiani. In Etiopia tra il 1935 al 1936 furono usate circa 500 tonnellate di iprite, con un vero e proprio massacro di "innocenti", come li chiami tu. Le leggi razziali del 1938 portarono migliaia di ebrei italiani alla deportazione coatta in Germania. Come fai a dire che il fascismo non fece vittime?! Aggiungo i circa 500 omicidi politici nel periodo dal 1919 al 1922, quando il fascismo era ancora agli albori. Riguardo l'altro fronte...c'è una spiegazione molto semplice. Ci sono stati storicamente Paesi comunisti o sedicenti tali che hanno applicato una politica di sterminio. Il problema però è che il comunismo storicamente nasce come movimento anti-capitalistico e anti-borghese, che prevedeva certamente una rivoluzione violenta, di tipo armato, ma che si configurava come un movimento di liberazione, non di dominio sugli altri, come i movimenti nazi-fascisti. Inoltre il comunismo ha trovato storicamente applicazioni e approcci molto diversi tra loro, per cui non si può assimilare Gramsci a Stalin, come oggi non si può assimilare Bertinotti a Castro. In Italia i comunisti hanno scritto insieme agli altri la Costituzione; quando ci fu l'attenato a Togliatti in Italia si era sul punto di una sommossa popolare, di una vera e propria rivolta armata: bene, fu lo stesso Togliatti a scongiurarla ordinando ai suoi di stare calmi. Per quanto riguarda i "fascismi" invece, non esistono molte differenze, e comunque sono accomunati tutti dall'idea del dominio sugli altri. La bandiera rossa è stata usata per commetere i crimini più schifosi, ma resta un simbolo di libertà e di riscatto sociale. Paragonarla alla svastica, sarebbe come mettere quest'ultima sullo stesso piano della croce cristiana, sotto la quale si sono commessi i crimini più atroci.
  3. La mia è certamente un'aga e ad uno stadio già molto avanzato. Dal momento che attualmente la terapia base per l'aga è rappresentata da minoxidil e anti-dht per uso topico e orale, non vedo quale vantaggio reale potrei avere rivolgendomi ad un dermatologo che mi direbbe cose che già so. Inoltre sto usando prodotti senza obbligo di ricetta, e quindi presumo che non si tratti di prodotti potenzialmente "letali". Aggiungo che non sono benestante, quindi non ho nessuna intenzione di spendere centinaia di euro per andare da uno che magari mi prescriverebbe della fina (che non prenderei mai). Se dovessi avere risultati nei prossimi mesi o anni con questa terapia, e poi per qualche ragione decidessi di passare a percentuali più elevate di minoxidil, certamente ne parlerei con il mio medico di famiglia, e poi eventualemnte con un dermatologo (ma in un'azienda pubblica). Per quanto riguarda l'applicazione, aggiungo che attualmente porto i capelli rasati a zero, quindi penso che il problema con l'evaporizzatore non si porrebbe. Grazie e ciao
  4. Ieri mi è arrivato finalmente il Regaine 2% dalla Germania. Ho intenzione di usarlo una volta al giorno, con una applicazione di 2 ml. Con la pompetta 2 ml bastano a mala pena a coprire tutta l'area interessata da diradamento. Credo che sarebbe più comodo utilizzare la pompa a spruzzo che ho trovato nella confezione, oppure un altro applicatore che ho trovato nella confezione certamente più comodo della pompetta. Il problema però è questo. Soltanto usando la pompetta so precisamente quanto minox applico, essendoci la tacca che mi indica la quantità. Qualcuno mi saprebbe dire a quanti spruzzi corrisponderebbero 2 ml di minox usando il Regaine? In alternativa, per distribuire il prodotto uniformemete è meglio usare i polpastrelli delle dita o il cotton fioc? Grazie
  5. X GAVIN3 Allora...è trascorso un mese.... ho filtrato la soluzione e ho aggiunto 30 cl di decotto d'ortica....ma la lozione adesso è di un litro. Ricapitolando: ho usato 50 cl di alcool (95°) + 50 cl di acqua. Togliendo le erbe dalla bottiglia e aggiungendo 30 cl di decotto di ortica la lozione è adesso di un litro. Ho l'impressione che un po' di alcool sia evaporato...comunque temo di aver fatto pasticci. Non vorrei che la percentuale di alcool sia ancora eccessiva, anche se frizionando i capelli non ho avvertito bruciori, o rilevato arrossamenti. E' possibile che lo sia e questo sia controproducente per i capelli? La lozione ha un colore molto scuro. Per quanto tempo posso conservarla? Grazie
  6. allora mi scuso sul babbo....per il resto confermo.
  7. Senti adesso hai rotto... ti informo che sono sempre davanti al pc per il semplice fatto che sto scrivendo la mia tesi di laurea... dato che ho impostato la notifica via email delle risposte, posso rispondere prontamente alle tue idiozie!!! Tu piuttosto non dici di essere ricco? Come li guadagni i soldi, visto che anche tu sei sempre davanti al pc mi pare...te li passa il babbo parassita che non sei altro?
  8. Castano userò un linguaggio molto semplice in modo che anche tu possa capire. Prima dell'entrata in vigore dell'euro il nostro Paese poteva porre rimedio alla crescita dell'inflazione attraverso uno strumento semplice: la svalutazione della lira (come avvenne nel 1993, quando la lira fu svalutata del 40%). Oggi non può più farlo. Il fatto che in ogni Paese ci sia un tasso di inflazione diverso, dipende dal fatto che ogni Paese ha il suo mercato e la sua economia: così in Germania il Regaine costa 20 euro e in Italia 40 (e non mi chiedere perchè!). Il primo declassamento da parte delle agenzie di Rating risale a maggio 2006, cioè a quando il parlamento era ancora impegnato nelle nomine dei presidenti delle Camere e nessun provvedimento in materia economica era stato preso (ma vedo che sei "furbo" e non hai citato nè le date nè la fonte della notizia). Quindi il declassamento è sicuramente addebitabile al precedente governo. Quel declassamento era in fatti nell'aria almeno dal 2005, tanto che Ballarò dedico una una puntata proprio sull'imminente declassamento (e si era sotto la CDL). Domandi perchè in Italia l'inflazione è salita di più che in altri Paesi, ignorando, o facendo finta di ignorare che questo è avvenuto negli anni precedenti ed in misure certamente maggiori di quelle segnalate dall'ISTAT (nel cui paniere c'è di tutto, dal pane alle Ferrari), a causa dei mancati controlli sulle speculazioni post-euro (quindi qui in Italia, il precedente governo è riuscito perfino a far schizzare l'indice dell'inflazione che in teoria non avrebbe potuto influenzare). Dalle dichiarazioni dei responsabili economici delle agenzie di Rating che posto si evincono incontestabilmente tre cose: 1) Che il declassamento è avvenuto a partire da maggio 2006 2)che le agenzie restano scettiche sul fatto che si riesca a passare dallo 0 del PIL registrato nel 2005 all' 1,6 (cioè, per tradurtelo, le agenzie dicono: fino al 2005 non siete cresciuti, l'economia è andata a puttane; adesso, non crediamo che la Finanziaria basti a risollevare l'economia dal disastro degli anni precedenti; ma il problema ovviamente resta a monte: chi ha mandato i Conti pubblici a puttane? Non certo questo governo!) 3) Il responsabile di Fitch in Italia afferma che nella Finanziaria non ci sono abbastanza tagli e abbastanza tasse!! Quindi mettiti d'accordo con te stesso Castano! Se questa è una finanziaria di sole tasse, le maggiori entrate a cosa servirebbero, se non a porre rimedio ai disastri precedenti? Preferivi più tasse compagno Castano, come suggeriva Fitch? Preferivi la macelleria sociale compagno Castano? Faccio infine notare che nel 2001, il centrosinistra lasciò al governo Berlusconi un avanzo primario del 5% del PIL. Nel 2005 l'avanzo primario (cioè i soldi che lo Stato ha effettivamente in cassa) è stato pari a 0!!!! Ora, le agenzie non credono che si posso arrivare al 3,5%, ma il problema anche qui è a monte: chi ha dilapidato l'avanzo primario portandolo a 0, ripeto 0!!!!!!!??????? Corriere della sera , 19 ottobre 2006 NEW YORK (USA) - Piccolo declassamento del debito pubblico italiano da parte dell'agenzia di rating internazionale Fitch. Il livello è stato spostato da "AA" a "AA-". L'outlook è stato rivisto a "Stabile" al posto dellla classificazione "Negativo" assegnata nel maggio 2006. E un declassamento, da "AA-" ad "A+" arriva anche da Standard & Poor's. Il titolo del documento sull'Italia è «Finanziaria italiana 2007: si chiude la porta su un'altra possibilità di risanamento». Nessuna modifica in vista invece per l'agenzia Moody's. Fitch riconosce l'impegno dei «leaders» del governo Prodi per un «bilancio responsabile» ma ritiene che «sarà difficile che riuscirà ad attuare le forti riforme di bilancio necessarie per riportare l'avanzo primario al 3,5% del Pil nel breve o nel medio termine, come sarebbe necessario per riportare fermamente il debito pubblico su un percorso di discesa nei confronti del Pil». «Non è chiaro quanto dell'aumento a sorpresa del gettito fiscale sia strutturale o rappresenti un miglioramento soltanto ciclico che riflette l'attesa accelerazione della crescita del pil all'1,6% dal livello zero del 2005» L'analista responsabile di Fitch per l'italia, Brian Coulton, in un'intervista al quotidiano britannico Daily Telegraph aveva anticipato la tendenza. «E' molto difficile trovare veri tagli alle spese nella Finanziaria- ha detto Coulton al quotidiano britannico - non c'è molto a livello di tasse straordinarie. Per quanto gli sforzi siano lodevoli, non riusciranno a raccogliere molto denaro rapidamente. Questo tipo di misure ci lascia piuttosto scettici come agenzia di rating».
  9. SOLE24ORE (giornale bolscevico...secondo castano_chiaro) 4 gennaio 2007 Findomestic, boom di acquisti per casa e auto. Ottimismo sul 2007 Gli italiani esprimono previsioni positive per i prossimi 12 mesi che si concretizzano in una ripresa delle intenzioni d'acquisto per il 2007. Sono i più ottimisti d'Europa dopo il Belgio, a pari merito con la Spagna, circa l'immediato futuro del Paese. Sono questi i principali risultati della tredicesima edizione dell'Osservatorio di Findomestic Banca sul consumo dei beni durevoli in Italia e in Europa. In particolare Il 17% degli italiani prevede di comprare un'auto nuova. L'intenzione di acquisto cresce rispetto alle previsioni per il 2006, quando l'11% degli italiani affermava di voler comprare un'auto. Il dato italiano è al di sopra della media europea (12%) e segue Francia (22%), Regno Unito (21%) e Belgio (18%). Il comparto dei beni durevoli ha ripreso nel corso dell'anno un trend marcatamente crescente sia in termini di volumi sia di valori di spesa. Il mercato che ha dimostrato la maggiore dinamicità è rappresentato dall'elettronica di consumo, tuttavia ad assorbire le maggiori risorse delle famiglie sono stati ancora i settori del mobile e della mobilità (auto e moto). Il mercato degli elettrodomestici "bianchi" ha chiuso il 2006 con una espansione della domanda di circa il 6% in quantità e del 4% in valore. In questo settore i leader di spesa sono i trentini con 233euro di spesa per nucleo familiare su una media italiana di 197 euro. I piccoli elettrodomestici registrano un andamento positivo guidato in particolare da bilance da cucina (+29%), grill e bistecchiere (+23%), asciugacapelli (+26%) e bollitori (+23%). La dinamica degli elettrodomestici "bruni" registra un aumento delle quantità del 26%, un calo dei prezzi del 16% ed un incremento in valore del 5%. La star del comparto è il segmento della car navigation portatile che nel primo semestre è aumentata del 130%, seguita dai lettori Mp3 che hanno registrato un aumento del 106% in valore. In base alle stime passate il comparto mobili è passato da un calo del 3% registrato nel 2005 ad un aumento del 4,5% in valore e del 2% in quantità nel 2006. La regione che ha evidenziato la spesa media maggiore è il Trentino con 824 euro di spesa media su un valore medio nazionale di 593 euro. Allargando il focus all'Europa i tedeschi sono i maggiori acquirenti di mobili con una spesa media familiare di 702 euro, davanti ai britannici (647 euro) e agli italiani (587 euro). Il settore della telefonia è trainato dal buon andamento del segmento Umts (+18%), che tuttavia non riesce a controbilanciare la flessione delle telefonia fissa (-3%) e di quella mobile (-2%). Se si analizza il comparto auto per classi di cilindrata i risultati migliori si registrano per le classi di cilindrata situate agli estremi: crescita del 14% per le auto oltre 2000 e di circa dieci per quelle inferiori a 1050. Per quanto riguarda le intenzioni d'acquisto per il 2007 il nostro Paese mostra una straordinaria coerenza tra questa ultime e quelle per prodotto con previsioni di spesa in generale superiore alle medie europee. -------------------------------------------------------------------------------- Questo è lo scenario di miseria, di morte e disperazione che il compagno castano_chiaro prospetta! ahahahhahahahahhahahahahahahaha
  10. Io assolderei un killer per liberarci finalmente di castano_chiaro che affolla il forum con queste minchiate.
  11. Caro castano...ti informo che con l'entrata in vigore dell'euro il governo italiano non può più influenzare direttamente il tasso di inflazione, dato che la politica monetaria si decide in Europa... a meno che non ci sia un governo che con l'entrata in vigore della nuova moneta non applica i dovuti controlli e si rende complice della speculazione sui prezzi negando per tre anni gli aumenti (e non mi riferisco ovviamente all'attuale governo). La crescita inflazionistica ( e di proporzioni scandalose!) c'è stata quando governavano i tuoi amici!Come sempre proietti nell'oggi degli eventi realmente accaduti nel passato, di cui è stato protagonista il precedente governo. Questo fenomeno è molto comune in psichiatria caro_castano...purtroppo non mi sovviene il termine tecnico del suddetto disturbo...ma ti farò sapere... quanto al fatto che il debito pubblico può peggiorare è un'affermazione priva di significato (come dire che può anche migliorare o rimanere stabile!!). Continuo a ricordarti che il debito pubblico è iniziato a salire dal 2004 dopo che per 10 anni era diminuito!!!! I picchi maggiori si sono registrati nel 2005 (o 2004) e nel 1994 (ma guarda che combinazione!!!!). Ma forse è una cosa troppo difficile da capire per te. Una buona parte di miliardi di questa finanziaria è stata usata proprio per coprire lo sforamento del debito oltre i limiti consentiti dall'Europa!!! Ma forse nel tuo immaginario i miliardi della Finanziaria sono stati donati a qualche coperativa rossa, o sono stati investiti in camionate di mortadella....
  12. Non giustifico proprio niente...ma faccio un esempio...una cosa è prendere soldi illegalmente per finanziare il proprio partito, un'altra è prendere soldi illegalmente e depositarli sul proprio conto personale. Questo non vuol dire che giustifichi il finanziamento illecito ai partiti. Faccio notare che in Italia esiste il finanziamento legale ai partiti da parte di privati. Secondo voi un'azienda che ha "donato" qualche milione di euro, mettiamo ai DS, lo ha fatto per ragioni ideali? E' ovvio che una volta che esponenti importanti di quel partito vanno al governo, qualche favore glielo facciano. Questo riguarda tutti, nessuno escluso (anzi, escluso Di Pietro, che da quanto mi risulta è stato l'unico a rifiutare finanziamenti ingenti da privati). Questo è il sistema, funziona così. A me come sistema fa schifo, ma non posso farci niente. E' ovvio che l'interesse pubblico se ne vada a putt.... ma ripeto, non è un problema di singoli partiti o di coalizioni, è un problema di "sistema". Certo, qualcuno potrebbe proporre una legge che vieti i finanziamenti privati (non quelli pubblici, che garantiscono anche a chi non ha i soldi di fare polica), ma io ne dubito. P.S. A Castano chiaro voglio dire che fino ad oggi l'economia e i conti pubblici sono in netto miglioramento... quindi fossi in lui non andrei ancora avanti per molto con questa solfa....faccio notare che l'Unione in campagna elettorale è stata di fatto appoggiata dai vertici di Confindustria e dal Corriere della Sera (notoriamente il "giornale della ricca borghesia del nord): evidentemente la crescita economica non è andata proprio a gonfie vele sotto il precedente governo...è ridicolo paventare la recessione visto che la recessione l'abbiamo avuta davvero (e tecnicamente, non per modo di dire) sotto il precedente governo, mentre oggi tutti gli indici economici sono in netto miglioramento. Davvero non ti vergogni a fare certe affermazioni?
  13. Gli intrecci tra mondo dell'economia e politica sono una delle caratteristiche proprie delle società capitalistiche.... se leggi il saggio di Lenin sull'Imperialismo puoi fartene un'idea...non è certamente addebitabile solo ad una parte politica...è una cosa che succede in tutti i Paesei democratici (v. Stati Uniti). Certo, una cosa è favorire gli interessi di qualche potentato economico amico (che magari finanzia qualche partito della maggioranza), un'altra è favorire direttamente i propri interessi economici (non faccio nomi se no Curvadong s'incaz....). Questa è la democrazia, questo è il capitalismo. Castano... niente niente stai diventando un po' comunista?
  14. Scusa ma in 8 mesi ti aspetti la rivoluzione d'ottobre?
  15. curvadong, non si può prescindere da un confronto con il precedente governo e con l'attuale opposizione, visto che al momento l'alternativa a Prodi sarebbe ancora Berlusconi... soprattutto quando c'è gente in giro che paventa scenari di miseria e di morte, di catastrofe incombente (senza fare nomi...), quando la catastrofe l'abbiamo avuta alle spalle... io non ho mai esaltato la politica di questo governo.... ho detto solo che i fatti per adesso dimostrano un miglioramento della politica economica, ed inoltre sono state avviate le liberalizzazioni (mai fatte dal precedente governo) che penso ti stiano a cuore... se sei favorevole alla liberalizzazione delle professioni non puoi non riconoscere un'inversione di tendenza significativa che non si è ancora attualizzata pienamente, ma che ha iniziato a determinarsi. Sulla politica fiscale si è smesso di annunciare condoni, e già questo è un'inversione di tendenza che secondo me (e non sono il solo a crederlo) ha portato alle maggiori entrate di questi mesi. Guarderai favorevolmente al fatto che in questo governo la ricerca scientifica sia meno vessata da divieti ideologico-confessionali, spero (v. cellule staminali). Questo è un governo certamente molto più liberale del precedente, specie in politica economica, e te lo dice uno che liberale non lo è per niente. Se poi non vuoi fare paragoni, allora diciamo che è liberale e basta. Io cerco di fare un discorso oggettivo, valuto i dati, i numeri, i fatti, non sono particolarmente affezionato all'attuale governo, ma non posso evitare per quanto mi sforzi, di fare paragoni col precedente governo.
  16. IL SOLE24ORE UN GIORNALE DI PARTE!!!!!! IL SITO DI NORDESTIMPRESA UN SITO DI PARTE!!!!!!! MA NON TI RENDI CONTO DI QUANTO SEI RIDICOLO CASTANO? IO TI PORTO DATI INOPPUGNABILI...CERCA DI USARNE ANCHE TU SE CI RIESCI, INVECE DI BLATERARE LA SOLITA SOLFA !!!
  17. ILSOLE24ORE (QUELLO CHE SUCCEDE OGGI) 3 gennaio 2007 Conti pubblici: il fabbisogno 2006 cala a 35,2 miliardi di Luigi Lazzi Gazzini Superando in meglio ogni previsione, il deficit di cassa è risultato, nel 2006, di 35,2 miliardi. Erano stati 60 miliardi nel 2005.Il successo andava delineandosi col procedere dell'anno ma, nella sua dimensione, ha sorpreso gli osservatori. E ha sorpreso anche il Tesoro, se si pensa che a primavera il fabbisogno del settore statale era stimato in 66,5 miliardi. Col Dpef di luglio è stato riveduto a 59 miliardi e, a ottobre, a 47,7 miliardi. Un successo che non eviterà, purtroppo, un ben diverso saldo in termini di competenza economica: sentenza Iva sulle auto e accollo dei debiti ex Ispa lo porteranno verso gli 84 miliardi, il 5,7% del Pil. E sarà questo il dato che presenteremo a Bruxelles. Comunque,essendo l'indebitamento di competenza 2006 gonfiato da eventi eccezionali, con ragione il ministro Tommaso PadoaSchioppa si compiace del risultato dei conti di cassa, avvertendo tuttavia che occorre continuare nello sforzo di risanamento. «Il consuntivo del 2006 pubblicato oggi — ha detto il titolare dell'Economia — è un risultato molto positivo. Il netto miglioramento del fabbisogno costituisce una base solida per l'attuazione della manovra finanziaria appena approvata dal Parlamento. Questi dati incoraggianti non autorizzano in alcun modo — precisa tuttavia il ministro — ad allentare l'azione di risanamento dei conti pubblici. La politica di bilancio avviata dal Governo deve essere continuata con determinazione, al fine di sostenere in maniera strutturale la crescita del Paese». Al risultato annuale ha concorso l'imponente avanzo di dicembre. Grazie alle scadenze fiscali, l'attivo è stato di 21 miliardi, vicino al record di 23,3 miliardi di dicembre 2005 che, pur sostenuto da entrate una tantum, non bastò a capovolgere il pesante deficit accumulatosi nei mesi precedenti. Sul confronto tra 2005 e 2006 gravano, informa l'Economia, «fattori avversi». Dicembre 2005 fu sostenuto da incassi una tantum ( cartolarizzazione dei crediti Inps e vendita di Patrimonio1) che ne ridimensionano l'eccezionale avanzo. A dicembre 2006, ecco invece pagamenti alle Regioni per arretrati sanitari, alla Tav e ad altri progetti. Somme ingenti, al netto delle quali il fabbisogno 2006 sarebbe non lontano dai 33 miliardi. È appena da sottolineare come le entrate siano state le protagoniste del miglioramento del saldo di cassa che,in rapporto al Pil, è sceso nel 2006 a un modesto 2,4% dal 4,2% del 2005. L'Economia ricorda come l'anno appena terminato abbia tratto vantaggio da un afflusso, durante l'intero esercizio, di entrate fiscali risultate superiori alle previsioni fattefino alla scorsa estate.E cita pure le iniziative per il controllo della spesa pubblica, a cominciare dalla gestione per dodicesimi imposta ai pagamenti dalla Finanziaria 2006, che fu del ministro Giulio Tremonti. Il quale ha commentato: «A differenza del Governo Prodi, il tempo è galantuomo».L'Economia evoca anche il «rigoroso controllo operativo della spesa effettuato da giugno scorso». Tuttavia,dalla Relazione previsionale e programmatica 2007 si apprende (Il Sole24 Ore del 30 dicembre scorso) che la spesa pubblica al netto degli interessi toccherà, nel 2006, il record del dopoguerra: il 44,5% del Pil, ovvero il 45,7% tenendo conto dei rimborsi della sentenza Iva sulle auto. Essendo modeste le variazioni degli interessi, ne consegue che il miglioramento dei conti di cassa è da attribuire al gettito fiscale. Le ragioni che ne hanno determinato la crescita non sono tutte chiare agli studiosi. Da nordestimpresa.com (QUELLO CHE SUCCEDEVA IERI) Primo Piano Conti pubblici 2005: in aumento il debito pubblico Il fabbisogno statale e delle amministrazioni pubbliche in sensibile crescita nel 2005, il rafforzamento della manovra correttiva per il 2006, le preoccupazioni del Fondo monetario, espresse in questi giorni dalla delegazione di ispettori nella periodica ricognizione sui conti italiani, sono tutte manifestazioni del nuovo allarme sul problema più grave della nostra politica economica nello scenario di medio termine: l'aumento del debito pubblico, che si sta registrando per la prima volta dopo la fase di ininterrotta discesa in atto dalla metà degli anni 90; ciò si verifica mentre i tassi d'interesse riprendono a salire e viene meno, pertanto, il fattore che ci ha consentito di abbattere gli oneri del debito, con il rischio di un'inversione di tendenza nelle dinamiche della finanza pubblica, secondo un processo difficilmente controllabile in prospettiva. Anche nel 2005 gli obiettivi programmatici di contenimento del deficit pubblico si sono rivelati molto ambiziosi; gli impegni con l'Unione europea di far scendere il rapporto con il Pil dal 4,3% al 3,8% entro il prossimo anno si scontrano, infatti, con i dati tendenziali dell'indebitamento netto in forte crescita sul 2004 fino al 5% circa, quasi due punti percentuali in più rispetto al 3,2% calcolato dall'Istat per lo scorso anno. Le conseguenze sul disavanzo 2006 sarebbero, quindi, quelle di portare il deficit tendenziale ben oltre il 5%, rendendo con buone probabilità insufficiente l'intervento restrittivo, pari all'1,1% del Pil - equivalente a 16,5 miliardi di euro, che correggono la precedente stima di 11,5 miliardi - contenuto nella Legge finanziaria in queste settimane all'esame del Parlamento. In più, le previsioni governative indicano un aumento del Pil pari all'1,5% nel 2006, un risultato tutt'altro che agevole da mettere a segno, anche alla luce della migliorata situazione congiunturale nell'ultimo scorcio del 2005. Nei primi dieci mesi di quest'anno il fabbisogno di cassa del settore statale - reso noto a cadenza ben più frequente e tempestiva del dato sull'indebitamento delle amministrazioni pubbliche, rilevante ai fini del Patto di stabilità europeo - ha raggiunto i 66,9 miliardi, a fronte dei 61,4 miliardi nello stesso periodo dell'anno precedente. Un'analisi in dettaglio della recente dinamica del fabbisogno mette in evidenza i principali punti deboli dei conti pubblici: innanzitutto, il ricorso a correzioni temporanee, con effetto sia sul deficit di cassa (fabbisogno), così come su quello di competenza (indebitamento netto); nel periodo 2002-2004 le misure una tantum sono ammontate a circa due punti di Pil in media d'anno. C'è, in secondo luogo, il mancato controllo della spesa, anch'essa oggetto di misure correttive temporanee, non certo idonee a frenarne la dinamica sotto il profilo strutturale. Cala l'avanzo primario, sale il debito Il saldo primario di bilancio, che si ottiene sottraendo al deficit la spesa per interessi sul debito, si è pressoché azzerato nel corso del 2005, dopo ben un decennio di valori positivi più o meno consistenti. Questo avanzo netto, oggi praticamente esauritosi, è l'indicatore della capacità dell'Italia di ripagare nel lungo termine l'ingente debito pubblico accumulato, riducendone in primo luogo il rapporto nei confronti del Pil, stimato oggi vicino al 110% dal 106-107%, il livello minimo toccato negli scorsi due anni. Con un saldo primario negativo, in altre parole, riparte il circolo vizioso del debito, in crescita rispetto al Pil e rimborsato a scadenza con il ricorso a nuovi debiti. Nel 2005, per la prima volta dalla metà degli anni 90, il debito pubblico è tornato a salire in misura abbastanza significativa nei confronti del Pil, portandosi un paio di punti percentuali sopra il 106,6% toccato nel 2004, dopo un decennio di flessioni ininterrotte, sia pure a ritmi altalenanti (il livello massimo, sempre in rapporto al Pil, è stato il 124,8% raggiunto nell'ormai lontano 1994). Altrettanto sfavorevoli sono, poi, le prospettive per i prossimi anni, quando si teme un ulteriore incremento al 110% e oltre, nonostante i più recenti documenti programmatici (Dpef e Relazione previsionale) indichino un rapporto debito/Pil in discesa al 100,9% entro il 2009. Con una dinamica delle spese correnti tendenzialmente superiore a quella delle entrate, il risparmio pubblico e l'avanzo primario vanno in rosso, riflettendosi di conseguenza sul livello del debito. Fonte: Il Sole 24 Ore - a cura di Michele de Gaspari
  18. Mi dispiace ma non ho visto operai in piazza...inoltre non conosco operai che investono in bot... chi ha una fiat punto di 5 anni pagherà pochi euro in più... sulla precarietà ti posto questo articolo tratto dal Corriere della sera. Non dico che questo governo risolverà la questione, ma almeno si incomincia a parlare di riduzione del precariato (e si mettono i soldi incassati con le tasse per farlo!!!!...ma possibile che siete così idioti da non chiedervi mai che cosa si farà con quei soldi? Credete che li portino in Svizzera quei soldi? Quando vi metterete in testa che i soldi delle tasse sono soldi di tutti, che continuano ad appartenervi anche quando li date allo Stato? Quando vi metterete in testa che quei soldi sono incassati e spesi anche per voi?!!). Niente contratti che non siano stabili per i prossimi 5 anni Finanziaria, nuove risorse per i precari Ma è incerto il numero di assunzioni nella pubblica amministrazione. Bersani contestato a Bologna ROMA — Il fondo per la stabilizzazione dei precari si rafforza. Oltre agli interessi dai conti «dormienti», il governo sta pensando di incrementarlo con una parte (forse il 5%) degli aumenti dei ricchi dividendi delle società controllate dal Tesoro rispetto all'anno precedente. Tra le novità più importanti che saranno introdotte nell'emendamento pro precari anche il divieto assoluto — per le amministrazioni che utilizzeranno i fondi — di assumere nuovi precari per cinque anni. A parte la cifra di 5 milioni di euro, stanziati subito per attivare il fondo, non ci sono ulteriori indicazioni di quanti precari verrebbero regolarizzati né del costo maggiore per lo Stato. Mentre Oliviero Diliberto, segretario dei Comunisti Italiani, parla di 350 mila precari, ieri il ministro della Funzione pubblica Luigi Nicolais ha ridotto il numero a 8 mila per il 2007 per passare «fino a 240 mila nei prossimi 6 anni». Il ministro dello Sviluppo Pierluigi Bersani parla invece di 500 mila. CONTI DORMIENTI - Mentre il governo cerca di arginare questa nuova grana, Bersani — peraltro contestato a Bologna da una cinquantina di precari della ricerca con striscioni e volantini — cerca di prendere le distanze dalle polemiche. «Con i soli conti dormienti non si risolve il problema dei precari — ha detto — non è che con la bacchetta magica domani mattina prendiamo quei soldi che sono in banca e risolviamo il problema dei 500 mila precari». A parte il presidente della Confindustria Luca di Montezemolo, che ieri ha colto l'occasione per precisare meglio il suo pensiero sostenendo come non sia «dubbio che c'è un'Italia che rema e una che sta seduta a poppa e che occorre premiare il merito», la polemica si è quasi tutta consumata a sinistra. Se il ministro degli Affari europei Emma Bonino dichiarava che l'emendamento sui precari era la «solita sanatoria» e il senatore Tiziano Treu (nonché presidente della Commissione lavoro a Palazzo Madama) si è detto «nettamente contrario a una infornata indifferenziata perché bisogna fare i concorsi», il senatore diessino xxxxx Salvi se l'è presa con i politici. «SCIOCCHEZZE» - «Stanno dicendo un cumulo di sciocchezze — ha tuonato il presidente della Commissione giustizia al Senato e uno degli autori dell'emendamento in questione — si tratta solo di trasformare lavoro precario in lavoro a tempo determinato. Quei politici che chiedono concorsi pubblici — ha continuato — comincino a liberarsi dei consulenti nei loro uffici che non hanno fatto alcun concorso, nel caso contrario non si devono meravigliare se vanno a Mirafiori e li fischiano». Non si sa con chi ce l'avesse Salvi, visto che a Torino hanno fischiato solo i tre leader sindacali, ma ieri la confusione è stata totale. Lo stesso Nicola Sartor, l'uomo che Romano Prodi ha messo di guardia alla Finanziaria, ha dovuto ammettere che sui precari «credo ci sia stato qualche malinteso». Per esempio, ha precisato, si tratta di mettere «nel fondo solo i risparmi sui minori interessi dal debito pubblico visto che i conti dormienti andranno alla riduzione del debito». «E' evidente — ha precisato — che non si può utilizzare una somma fissa a copertura di oneri permanenti». PATTO SUL LAVORO - Il sindacato nel frattempo ha mandato un messaggio chiaro al governo: nessun Patto sul lavoro pubblico (destinato ad aumentare l'efficienza dei servizi e la produttività) senza la soluzione del problema del precariato. E sia la Cisl che la Cgil accusano l'esecutivo di «vaghezza di propositi con le sua posizioni inadeguate e lacunose che vanno ad alimentare irresponsabili demagogie». Paolo Nerozzi, della segreteria Cgil, butta acqua sul fuoco. «E' un problema che non esiste — spiega — si tratta di gente che lavora nella pubblica amministrazione (sanità, enti locali, ricerca) da molti anni con contratti a tempo determinato ed è giusto (qualora esistano i requisiti come i concorsi) che venga riconosciuto loro un contratto fisso». E' evidente che in questo caso — e secondo Nerozzi si tratta della stragrande maggioranza — i costi aggiuntivi sono minimi visto che prendono già uno stipendio. LA GRANDE CONFUSIONE - Anche il ministro Nicolais, a Napoli a margine di un convegno, ha sposato la teoria della «grande confusione» e che comunque l'assunzione dei 300 mila precari della Pubblica amministrazione (che scendono a 240 mila al netto del turn over) «è possibile nel progetto varato con il collega al Lavoro xxxxx Damiano». «Il problema dei precari l'abbiamo affrontato tutti insieme con i sindacati — ha detto — e nei prossimi giorni presenteremo il piano di stabilizzazione». Piano che, ha aggiunto, «parte dall'assunto che un precario da stabilizzare senza concorso è soltanto quel precario che ha già fatto un concorso e che lavora da più di tre anni». Quanto ai 150 mila precari «supplenti nella scuola e che stanno nella condizione di poter essere messi in ruolo perché sono nella graduatoria e hanno fatto supplenza per oltre tre anni, hanno già superato un concorso, ci sarà per loro un piano di tre anni di assunzioni». Ma questo era già previsto in un articolo nel maxiemendamento. Roberto Bagnoli 13 dicembre 2006
  19. Non ho mai scritto che questa finanziaria punisce i ricchi, anzi!!!! E' proprio questo il punto davvero criticabile della finanziaria: aver lasciato le aliquote come stavano per i redditi sopra i 100.000 euro! Quello che dico è che per i ceti medio-bassi non c'è nessun salasso, non almeno nei termini che descrivi! Che sotto i 40.000 euro si paghino meno tasse è un fatto. Che le aziende abbiano avuto qualche miliardo in sgravi fiscali è un fatto. Ammettiamo l'aumento delle tasse comunali...ci sarà in quel caso al massimo un pareggio!!! Per quanto riguarda il prontosoccorso, il ticket verrà pagato solo dai furbi, non certo da da chi va lì perchè ha seri problemi; poi guarda che ci sono i medici che valutano, non lo decide mica livia Turco se uno sta male veramente o sta lì per saltare le liste d'attesa!!!! Come sempre sei in malafede o disinformato. Castano_chiaro..senza offesa..ma quando fai certi discorsi non sei credibile...non puoi dire che a te la finanziaria non fa un baffo, che non te ne frega nulla, tanto le tue magagne le fai lo stesso, e poi ergerti a difensore dei poveri. Sono due atteggiamenti inconciliabili. Il salasso vero c'è stato negli anni precedenti, quando si sono raddoppiati i prezzi senza che nessuno del Governo facesse parola. Anzi, Berlusconi per tre anni ha continuato a dire che il caro vita era "percepito" rendendosi così complice degli speculatori. Nel 2001 si stava meglio di oggi: questo è un fatto irrefutabile. E in quei 5 anni non ho governato io. Quanto all'antipatia nei confronti di Berlusconi, a me è perfino simpatico Berlusconi. Il problema è che ha portato in recessione economica il Paese; il problema è che i prezzi sono scoppiati sotto di lui; il problema è che siamo diventati famosi nel mondo per le leggi vergogna fatte ad personam; il problema è il conflitto d'interessi; etc...etc...etc...altro che antipatia.... Berlusconi è un grande affarista, un grande comunicatore, un grande comico...non certo un grande uomo politico.
  20. ahahhahaa....finalmente sei uscito allo scoperto....hai il porshe...per questo ti rode il cxxx....e poi fai il paladino della povera gente...ma vergognati!!...la gente come te mi fa schifo....quelli che si parano il cxxx dietro una falsa difesa degli interessi delle masse, col solo fine di tutelare solamente i propri interessi.... Poi senti...sono stufo di discutere con chi preferisce avere due euro in tasca in più oggi, che qualche certezza in più sul proprio futuro e su quello degli altri. Una riflesione infine: i tarantini da qui ai prossimi cinque anni avranno un aumento del 100% di tuttte le tasse urbane a causa del dissesto economico provocato dalle precedenti amministrazioni di centro-destra, quelle che hanno vinto le elezioni con lo spot "meno tasse per tutti". Per cinque anni a Taranto non si faranno più investimenti. C'è stato un momento in cui gli stipendi dei comunali aTaranto non erano più garantiti. Il piano di riassetto è stato messo a punto da Francesco Boccia (centro-sinistra) nominato commissario straordinario. Ora, i tarantini dopo questa batosta sanno benissimo con chi prendersela; se oggi un tarantino si lamentasse della situazione dando la colpa a Boccia sarebbe linciato dalla folla! Criticare Prodi per questa finanziaria sarebbe come criticare Boccia per il suo piano di riassetto economico.
  21. Allora Curvadong...ammetto che non ero al corrente del fatto che il governo potesse mettere il becco sui pedaggi.... faccio però notare che nelle ricerche che ho fatto sull'argomento, non mi risulta che nel testo della finanziaria siano stati inseriti aumenti; nel testo che ho postato (da Repubblica) si parla di aumenti ancora da stabilire, e solo per alcuni tratti (almeno fino a prova contraria). Inoltre i fondi così recuperati verranno investiti nelle infrastrutture ferroviarie (avete presente...quei treni che ogni tanto qui in Italia deragliano e fanno qualche morticino....). FINANZIARIA: IN VISTA AUMENTI SU PEDAGGI AUTOSTRADE Aumenti in vista sui pedaggi autostradali: le maggiori risorse andranno ad alimentare un nuovo Fondo per gli investimenti in infrastrutture ferroviarie. E' una delle novita' introdotte dal maxiemendamento del governo alla legge finanziaria che prevede come al Fondo confluiscano "gli introiti derivanti da ulteriori sovrapprezzi sui pedaggi autostradali, da istituire per specifiche tratte della rete". Le modalita' di attuazione di tale misura verranno definite con decreto del ministro delle infrastrutture (di concerto con il ministro dei trasporti e sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, regioni e province autonome), entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della finanziaria. A favore delle infrastrutture ferroviarie, si stabilisce inoltre che nei contratti di servizio con le imprese, una quota corrispondente alle risorse confluite nel Fondo vadano destinate all'acquisto di materiale rotabile per i servizi ferroviari regionali e metropolitani, e alla copertura dei costi di gestione di questi servizi. (AGI) Sulla questione della non deducibilità della prima casa...niente da eccepire...è una boiata. Comunque faccio una domanda: secondo voi il governo è autolesionista? Insomma, se non ci fosse bisogno di questa "riformulazione" del quadro delle spese e delle entrate, perchè attuarla? Tutti presi da una smania di perdere le prossime elezioni? Tutti masochisti? Io non ho mai detto che questa fosse la migliore finanziaria possibile; dico solo che il problema dei conti pubblici era reale, e che gli scenari di miseria e di morte paventati da castano_chiaro e da altri cadono perlomeno nel ridicolo... e basta parlare di quella manifestazione....erano due milioni di elettori del centrodestra quelli...in qualsiasi paese del mondo se l'opposizione organizza una manifestazione raggiunge quelle cifre... così come sono state raggiunte più volte (e probabilmente erano anche maggiori) nelle manifestazioni organizzate dal centro-sinistra nella scorsa legislatura.
  22. Grazie gavin3.... per la nipo galenica cosa devo chiedere esattamente in farmacia? Devo farmi fare la prescrizione anche per quella? E poi, credi che il biofoltil da solo possa essere sufficiente come terapia "sistemica" (ho intenzione di assumere contemporaneamente minox e ell cranell)? Ciao
  23. Gli effetti a livello gasrtointestinale sono stati valutati anche durante le varie sperimentazioni... per quanto riguarda la sensazione di stanchezza non sono l'unico ad everla sperimentata. Faccio notare che questi effetti sono diventati insopportabili dopo 40 giorni, quando cioè mi ero ormai abituato all'idea di assumerla. Se fosse stato un problema psicologico, si sarebbe verificato fin dall'inizio, quando ero molto più titubante di adesso. "In generale, pochi pazienti si sono ritirati dalle prove di Serenoa a causa degli effetti contrari segnalati. Generalmente, i repens di Serenoa è tollerato bene nelle prove che durano 3 months. Più il terreno comunale che gli effetti contrari sono gastrointestinali, per esempio, nausea e dolore addominale. Alcuni avvenimenti di ipertensione, dell'emicrania, del ritegno urinario e del dolore alla schiena inoltre si sono verificati. I cambiamenti significativi nei parametri del laboratorio non si sono presentati clinicamente nelle prove cliniche ai dosaggi di 160-320 mg/giorno." George Nemecz, Ph.D. Il professor di aiuto di biochimica, reparto delle scienze farmaceutiche, scuola dell'università del Campbell di farmacia, insenatura di Buies, NC
  24. Punto primo: dal grafico non si evince nessun "notevole calo"; anzi, sul trimestre dell'anno precedente c'è un aumento (abbi almeno la decenza di leggere i dati che posti!!) Punto secondo: la Finanziaria entra in vigore dal primo gennaio, quindi non vedo il nesso. Punto terzo: gli imprenditori pagheranno il 3% in meno sul costo del lavoro (è la detassazione a vantaggio delle imprese più imponente della Storia repubblicana!!); tra un paio d'anni il 5%. Mai sentito parlare di "riduzione del cuneo fiscale"? Punto quarto: non è vero che ci sono più aumenti di tasse per commercianti; ci saranno solo più controlli (almeno in teoria). Informati meglio prima di sparare baggianate!
  25. Nalla finanziaria è previsto l'aumento delle pizza e delle calze piene di dolci? Castano...con tutto il rispetto...fatti vedere da uno bravo. L'aumento dei beni di largo consumo c'è stato.... ma negli anni precedenti...gli anni in cui il governo (amico amico dei commercianti) ha negato per tre anni l'aumento dei prezzi, rendendosi così complice di chi ha speculato dopo il 2001. Ma dove sei stato in tutti questi anni, quando i prezzi raddoppiavano e il governo faceva finta di niente, diceva che il caro vita era "percepito" ma non era reale? "Conseguenze catastrofiche"....guarda che la catastrofe c'è già stata, e c'erano i tuoi amici al governo. Ribadisco...fatti vedere da uno bravo!
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