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Dott. Massimo Morselli

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  1. BoyRM76: Grazie per la spiegazione Dott. Morselli. Però mi chiedo...ho visto le immagini sui libri e nei siti di come è fatto un capello...in effetti alla base c'è un collegamento con un capillare per il nutrimento del bulbo...quindi quando si trapianta un capello in un altro punto della testa, quel collegamento come fa a ricrearsi? L'innesto provoca solo una ferita che poi si dovrebbe rimarginare e NON collegarsi al bulbo...Me lo spiega gentilmente? Le immagini sono schematiche, non è necessario che il capillare venga a contatto con la matrice del capello perchè questa ottenga il nutrimento. Come il resto della cute, di cui peli e capelli sono un annesso, questi si nutrono del liquido interstiziale che circola nel derma superficiale e negli strati profondi dell'epidermide: per questo motivo gli innesti cutanei attecchiscono anche se non prelevati "a tutto spessore".
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    Dott. Morselli

    Shialone: “vorrei sapere per quanto possibile quanti capelli avrei bisogno per coprire buona parte della chierica un po avanti e un po sui lati i costi di circa 6000 capelli e come avviene in linea di massima un intervento”: Per fare una previsione dei capelli necessari occorre una visita, 6.000 capelli (2.500 unità follicolari) difficilmente si possono mettere in una sola seduta con garanzia di ricrescita completa; comunque in questo caso i costi si aggirano sugli 8.000 €. Le nostre “mega” sono in media di 1.400 – 1.500 fu (3.500 – 3.800 capelli), con costi di 4.500 – 5.000 €. Da quest’anno c’è la possibilità di rateizzare le spese fino a 3 anni. Klez: anche per il 2004 per i membri di Salusmaster le visite sono gratuite, anche con il prof. Uebel. Ai primi di marzo ci sarà a Modena un incontro tra Uebel e i membri di Salusmaster che vorranno partecipare. Per inciso, non sono d’accordo nel prescrivere Finasteride dopo i 38 anni (come fa la Tosti), perché a tale età non fa più effetto. Geronimo: A tal proposito vorrei fare una domanda ai più esperti : Tesauro, Morselli, Aragorn......che differenza esiste tra la scheletrizzazoine e l'innesto senza scheletrizzazione ? Quali sono i pro ed i contro ? “Scheletrizzare” significa eliminare dalle unità follicolari parte delle loro componenti (tessuto epiteliale, ghiandola sebacea, muscolo erettore etc.) per ridurre il volume dei graft. Prevede l’uso del microscopio, in certi casi è utile (ad es. se c’è scarsa densità nella zona donatrice, eccesso di connettivo, o in presenza di tessuto epiteliale in eccesso, o di ipertrofia ghiandolare), in altri può rivelarsi dannosa perché una scheletrizzazione spinta non necessaria indebolisce il follicolo per lesione delle cellule germinative. E’ praticata dai chirurghi che per impiantare ad alta densità hanno bisogno di ridurre il volume degli innesti. Brasileiro: 1) Morselli Uebel operano in anestesia totale: Hasson, Tesauro e altri invece operano in anestesia locale: quali sono i pro e i contro dei due procedimenti (sarei particolarmente interessato al parere di Morselli sul perchè secondo lui è meglio operare in anestersia totale)”. In realtà non operiamo in anestesia generale, ma in sedoanalgesia, una forma intermedia di anestesia che non presenta gli inconvenienti della narcosi (il paziente va a casa dopo mezz’ora), né i fastidi della locale. Durante l’intervento il paziente può essere in dormiveglia, o se preferisce dormire di un sonno leggero. 2) Da quanto so le graft possono essere tagliate con l'ausilio della lente o del microscopio. Quale delle due tecniche è preferibile e perchè? (anche qui i pareri dei doc sarebbero molto graditi e immagino avremo posizioni diverse) Non vi è una tecnica preferibile. Di regola conviene usare solo un leggero ingrandimento, nei casi detti sopra (scheletrizzazione) è tassativo l’uso del microscopio per evitare lesioni e transezioni. 3) Alcuni chirurghi fasciano la testa del paziente dopo il trapianto altri dicono che non è assolutamente necessario: Quali sono i pro e i contro della fasciatura? Perchè secondo alcuni è necessaria e in altri no? Fasciare per 1 – 2 giorni è una vecchia usanza che anche noi pratichiamo. Non è strettamente necessaria, è solo una misura in più di sicurezza contro urti accidentali e contatti con germi o sostanze irritanti.
  3. Chi ha visto di persona pazienti trapiantati con peli del corpo a scopo di hair restoration rifugge da questa metodica, che crea più problemi di quanti ne possa risolvere. I peli corporei hanno caratteristiche anatomiche molto diverse dai capelli, si pettinano con fatica e conferiscono alla capigliatura un aspetto quantomeno “disordinato”. Si tenga presente che gli stessi capelli nucali a volte si “sposano” male con quelli dell’area ricevente, figuratevi operare con dei peli che con i capelli non sono nemmeno parenti. Periodicamente qualche chirurgo “scopre” il trapianto di “body hair” , esce qualche articolo che descrive questa tecnica come “promettente”, ma necessitante di successive verifiche, poi tutto cade nel dimenticatoio fino alla successiva “scoperta”.
  4. Dott. Massimo Morselli

    Dott. Morselli

    In effetti la tecnica di autotrapianto follicolare con megasession oggi adottata in tutto il mondo dai chirurghi della calvizie è ancora quella introdotta da Uebel nell’82: da allora né Uebel né altri chirurghi l’hanno sostanzialmente modificata.
  5. Giusta osservazione, mammo52. Mi sembra che si sia data troppa enfasi al "lateral slit", che utilizza una minima parte delle FU, cioè quelle di 3 follicoli in "fila indiana". Comunque, a parte il fatto che il miglior "effetto copertura" si realizza solo pettinandosi all'indietro, resta il fatto che l'inclinazione dei capelli così trapiantati è conflittuale con il 50% dei capelli indigeni sia frontali che temporali.
  6. Anche le donne si possono trapiantare, può vedere qualche foto su: www.piucapelli.it. I tempi di ricrescita sono più lunghi, alcuni capelli possono tardare anche oltre un anno a spuntare.
  7. Le considerazione di Under sono a mio avviso giuste ed equilibrate. Le condivido pienamente.
  8. Tranquillo, BoyRM76: La circolazione del cuoio capelluto calvo è ridotta rispetto a quello "normale": ciò è l'effetto della minor richiesta metabolica del tessuto privo di follicoli. Se fosse la causa, anzichè l'effetto della perdita di capelli, ci si dovrebbe aspettare che si perdano regolarmente tutti i capelli trapiantati. Ma ciò non avviene, come è ampiamente documentato da quasi 50 anni di osservazioni scientifiche in ogni parte del mondo. La loro persistenza nell'area ricevente è garantita dalla cosiddetta "donor dominance", dimostrata da Norman Orentreich nel 1959, per cui i grafts mantengono integralmente le proprie caratteristiche indipendentemente da dove vengono trapiantati. Si sono visti capelli attecchire su tessuti ustionati, ove la pelle sembra carta velina e la circolazione è quasi inesistente. Altro discorso è la scarsa ricrescita dovuta a tecnica non corretta (preparazione e conservazione dei grafts, manipolazione traumatica, densità eccessiva etc.).
  9. D'accordo su tutta la linea, Brasileiro: la chirurgia della calvizie, come tutta la chirurgia estetica, ha il dovere di ripristinare una situazione il più possibile vicina al "quo ante", non di camuffarla usando i tessuti del paziente come se fossero dei posticci. Buon Natale a tutti :babbonatale: :lol: :babbonatale:
  10. Grazie, Aragorn, come tu ben sai il trapianto nella donna è in certi aspetti diverso rispetto all'uomo. Posso dare alle interessate tutte le informazioni che desiderano. Buo Natale a tutti :babbonatale: :lol: :babbonatale:
  11. Tanti Auguri e Più Capelli a Tutti! :babbonatale: :lol: :babbonatale:
  12. GanjaMan: giusto, il consiglio è di non esagerare con la densità e di non disegnare una attaccatura troppo avanzata, in questo modo si rimedia all'iniziale diradamento senza creare problemi futuri.
  13. Ciccio79, non ho mai detto di non praticare la FUE, ma di non consigliarla per il trattamento dell'alopecia androgenetica. Una persona con capigliatura normale e una piccola area da ricoprire può farla tranquillamente, non rischia di impoverire il proprio patrimonio di follicoli. Per inciso, i "nuovi" bisturi da 0,6 mm sono in commercio almeno dal 1976.
  14. Aragorn: Perfettamente d'accordo con lei e con Cole: non sono coscienziosi quei chirurghi che per soddisfare le richieste si buttano a impiantare ad alta densità fin dal primo intervento. Anche con la strip si possono prelevare lateralmente le u.f., ma è sconsigliabile perchè si esce dalla zona donatrice di capelli permanenti. Anch'io pratico la FUE negli interventi di riparazione, su zone limitate. GanjaMan: la mia "provocazione" aveva proprio questo scopo: informare sui pericoli di interventi troppo aggressivi specie su persone giovani, e convincere a moderare le pretese. A queste condizioni si può operare chiunque, ma opto sempre per la strip per non sprecare follicoli. Mysterprada: le "gravi affermazioni" le trova su "Dermatologic Surgery" (Follicular Unit Extraction: Minimally Invasive Surgery for Hair Transplantation, W. R. Rassman, R. M. Bernstein, R. Jones et al., DS, 28:8:August 2002, 720-28). E' una delle poche documentazioni scientifiche sulla FUE, altri che dicono di avere risultati migliori non l'hanno mai scritto se non su Internet. Come ampiamente dimostrato, i "transected hair" o non ricrescono o ricrescono molto deboli e sottili.
  15. Supponiamo che voi siate il chirurgo della calvizie e che un giovane con una modica stempiatura venga a chiedervi consiglio su come rimediare al suo “piccolo” problema. Supponiamo anche che voi siate dotati di capacità divinatorie, e che sappiate che il ragazzo diventerà calvo nel volgere di qualche anno. Nascondendogli quanto sapete, gli proponete un intervento ad alta densità con la “poco invasiva” tecnica FUE, che lui accetta di buon grado e che lo rende soddisfatto. Dopo due o tre anni il ragazzo ritorna da voi, con una discreta progressione della calvizie, ancora però rimediabile con due o tre prelievi FUE, che vengono regolarmente eseguiti e che lo rendono nuovamente soddisfatto. Dopo altri due o tre anni però il giovanotto ha ancora bisogno di voi, perché come sapevate la calvizie progredisce, e ha bisogno di altre notevoli quantità di FU per coprire, o almeno camuffare l’estendersi del diradamento, e soprattutto per compensare l’antiestetica perché innaturale ”inversione”, cioè la presenza di una densità di capelli (trapiantati) maggiore sul davanti. Tenete presente che il patrimonio iniziale di FU nucali del vostro paziente potrebbe anche essere stato non eccezionale. Considerato che con la FUE se ne possono danneggiare anche il 30% con la sola estrazione (se il FOX test dimostra danni maggiori del 40% l’intervento è sconsigliato da chi applica questa tecnica), voi potreste a questo punto aver creato un danno estetico irrimediabile per avere esaurito buona parte se non tutto il patrimonio di FU trapiantabili, oltre ad avere anche discretamente diradato l’area donatrice. La domanda è: che cosa proponete questa volta al vostro paziente? :P
  16. Su un'area così modesta concordo sulla possibilità di utilizzare la tecnica FUE, anche se più indaginosa e lunga (nonchè costosa). Nel nostro centro di Modena siamo in grado di effettuare questo intervento, come anche il tradizionale autotrapianto con prelievo di una piccola strip. Quanto ai costi, non mi sembra conveniente parlarne sul forum, se mi scrive in privato Le darò tutte le informazioni che desidera.
  17. La "lateral slit" era già conosciuta come "coronal slit" (più precisamente "Coronal Angled Grafting" - CAG, termine anatomicamente più corretto), e da qualche anno utilizzata da alcuni chirurghi per la miglior distribuzione dei capelli che garantirebbe un maggior effetto - copertura. L'unica documentazione scientifica che la descrive ha avuto lo scopo preliminare di verificare la ricrescita dei capelli trapiantati con tale tecnica, confrontata con quella dell'incisione longitudinale ("sagittal slit", o meglio "Sagittal Angled Grafting" - SAG). Dopo 6 mesi dall'intervento, eseguito nel 2002 a Orlando durante un workshop della ISHRS, c'era con la CAG una ricrescita di 123 su 200 grafts trapiantati, con la SAG (Sagittal Angled Grafting) la ricrescita era di 160 su 200. Probabilmente la CAG determina maggior sacrificio alla microcircolazione, che è diretta longitudinalmente. Un successivo lavoro di J. H. Martinick (Perth, Australia) rileva migliori risultati cosmetici della CAG rispetto alla SAG, ma non confronta quantitativamente il tasso di ricrescita con le due tecniche. L'orientamento dell'incisione appartiene a mio avviso più alla sensibilità "artistica" dell'operatore, i brasiliani non usano nè la "sagittal" nè la "lateral" (o "coronal"), in quanto viene localizzato il "vortice" e le incisioni vengono eseguite secondo lo schema naturale di orientamento della capigliatura che non è nè sagittale nè coronale, ma appunto "a vortice", tenendo sempre conto di non danneggiare più di tanto il circolo superficiale.
  18. Le FU che si possono prelevare dall’area donatrice (cosiddetta “permanent zone”) sono in totale un numero compreso tra le 4.200 e le 8.300, risultante della sottrazione dal numero totale delle presenti (12.500) di quelle da lasciare “in situ” per conservare una buona copertura nucale, considerato il numero di follicoli da cui sono costituite, che varia da persona a persona. Finchè non vi sarà la hair multiplication, o qualche altro ritrovato che consenta di aumentare il numero delle FU trapiantabili, questo è il patrimonio di FU sul quale ogni candidato al trapianto può contare, indipendentemente dalla tecnica e dal numero di sedute. La densità di FU che si potrà ottenere è il quoziente tra la superficie da coprire e il numero di FU trapiantate, aumentato del numero delle “indigene”, cioè presenti nell’area ricevente. Con adeguate tecniche (attenta preparazione dei grafts, buona conservazione delle FU, rispetto delle distanze tra i grafts nelle singole sedute etc.) si possono salvare quasi tutte le FU trapiantate, e con opportuni artifici (es.variazione per zone della densità d’impianto, incisioni “lateral slit” etc.) potenziare l’effetto-volume dei capelli che ricresceranno: ma la densità media ottenibile sarà sempre quella indicata sopra. Quanto al numero di capelli, esso varia notevolmente in quanto nei candidati al trapianto la media di capelli per FU va da 1,5 a 3, perciò alcuni potranno avere un numero di capelli notevolmente maggiore (fino a 4 volte) rispetto ad altri.
  19. Uebel sarà in Italia ai primi di marzo. In gennaio verrà il suo aiuto Jorge da Silvera che opera nella nostra clinica da circa 7 anni.
  20. Sansone, considerata la mole di lavoro che ti è stata fatta, un arrossamento è da considerare normale, probabilmente avrai notato che lentamente va spegnendosi. Non credo che il Minoxidil sia responsabile, puoi sospenderlo per qualche giorno e riprenderlo se non noti benefìci. Ciao.
  21. Scusatemi per la temporanea assenza, riprendo i contatti con Salusmaster. Vorrei dire a Blu di non scoraggiarsi, è nel momento peggiore dopo l'intervento, quando molti capelli sono caduti e non hanno ancora cominciato a ricrescere. Quanto alla cicatrice, la situazione di partenza era molto compromessa (faccia vedere anche le foto del "prima" per dare un'idea ai membri di SM), ma una volta stabilizzata la situazione l'aspetto sarà migliore. L'aspetto comunque per un controllo in qualsiasi momento. Le 50 FU si possono ottenere in due interventi di 25 FU ciascuna su una "tabula rasa": se, come nel caso di Mammo c'erano ancora dei capelli indigeni, e precedentemente trapiantati nella zona da rinfoltire, questi si dovranno sommare ai trapiantati per stabilire la densità finale. Sulla FUE non ho cambiato idea, anzi mi sono rafforzato sulla valutazione della reale portata di questa tecnica in base a quanto è stato presentato al congresso di New York.
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