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La Calvizie Aiuta La Carriera


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La calvizie aiuta la carriera, da Bezos a Ballmer

gli uomini senza capelli che dominano il mondo

 

Una ricerca americana dimostra la correlazione: «Sono considerati più virili e dominanti»

 

 

 

Cinque casi su tutti. Jeff Bezos, di Amazon, Jeffrey Katzenberg della Dreamworks, Steve Ballmer di Microsoft, Dan Akerson, di General Motors e Marc Andreessen di Andreessen Horowitz. Tutti Ceo, tutti uomini al comando. E tutti calvi. Questi cinque esempi, secondo il Wall Street Journal, sarebbero la dimostrazione che la calvizie aiuta a fare carriera.

Calvi e potenti: tutti gli uomini di successo senza capelli

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IL MODELLO MILITARE - È di pochi giorni fa uno studio uno studio condotto dalla Wharton School, dell'Università della Pennsylvania, secondo cui gli uomini calvi sono percepiti come più virili, dominanti e, alcune volte, dotati di maggiori capacità di leadership rispetto ai loro colleghi dotati di chioma. Questo potrebbe spiegare, il look dominante negli ultimi anni nel mondo degli affari. Gli studiosi hanno condotto tre esperimenti per testare la percezione verso gli uomini calvi o che si rasano la testa e in tutti e tre è emerso che i soggetti con la testa rasata sono percepiti leggermente più alti e circa il 13% più forti rispetto a quelli dotati di capigliatura. Lo studio ha anche rivelato che gli uomini con capelli radi sono considerati come i meno attraenti e i meno potenti. Il responsabile della ricerca, Albert Mannes, ha indicato come possibile spiegazione dell'esito dell'indagine l'associazione che viene fatta tra l'uomo calvo e le immagini iper-virili dei militari, degli atleti professionisti o anche di star hollywoodiane come Bruce Willis.

I CASI ITALIANI - In Italia l'equazione uomo calvo uguale uomo potente pare funzionare meno. Sembrano infatti essere meno gli uomini al comando sprovvisti di capelli. O, quanto meno, di capelli naturali. Eccezione fatta per Corrado Passera, ministro del governo Monti, Pierluigi Bersani, leader del Pd e il manager Elio Catania.

M.Ser.

http://www.corriere....3db4485d4.shtml

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La "fotografia" che hai fatto,

 

e' condivisibile, anche se vi sono le relative contropartite, ad esmpio: Al Pacino, Robert De Niro etc........

 

Credo pero', che cio' dipenda e sia un retaggio del passato, o meglio, di come si e' evoluto il mondo fino ad ora.

 

Forse, sono un illuso, un sognatore, ma ho tanta fiducia futura nelle nuove tecnologie, tecnologie che possono aprire la strada e permettere di essere conosciuti, anche a chi, prima, purtroppo, era costretto a rimanere nei bassifondi.

 

Credo e spero, che la totalita' dei futuri posti di comando e/o di un certo peso, non saranno piu' appannaggio di eredita' prestabilite.

 

Come credo e spero, che il boom della tecnologia e la conseguenza possibilita' di apertura e strada per tutti, avverra' quando cadra', l'ultimo "vecchio" ancora al posto di comando.

 

Volente o nolente, non lo si potra' mai paragonare ad un giovane di oggi ed ancor meno di domani, sul capire ed apprezzare la vastissima possibilita' che la rete puo' dare.

 

Sicuramente, sono un illuso ma spero, che ci saranno grandi cambiamenti, anche nelle palle di biliardo ai posti importanti.

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Sempre detto io.

In alcuni settori, soprattutto in quelli dove per il capo non è facile valutare quanto una persona stia effettivamente lavorando, essere pelatini (più che rasati) dà l'idea di uno che si ammazza di lavoro e aumenta l'età, che in paesi dove la carriera si fa molto per anzianità come il nostro è un vantaggio. Avere invece tutti i capelli fa sembrare più giovani e quindi con meno esperienza e, se i capelli sono ben pettinati, dà l'idea di uno che si dedica più al look che al lavoro.

 

Sto ovviamente parlando di posti di lavoro normali, non nel mondo dello spettacolo e men che meno di lavori "di punta", come grandissimi dirigenti o politici famosi.

 

ciao,

za'

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Ste ricerche sono per me di una ridicolaggine unica.

 

Non capisco nemmeno come fanno a sponsorizzarle,investendo dei soldi,in progetti cosi' astrusi ,inconcludenti e soprattutto molto stupidi.

 

Prima che venisse smentita,girava addirittura la leggenda di uno studio dove si farneticava che,siccome nei primati,i calvi erano nel branco sottomessi a quelli non calvi,potesse esserci una correlazione anche per quanto riguarda l' uomo.

 

Sara' sempre troppo tardi quando si capira' che la calvizie' e' un semplice difetto fisico,che come tale puo' causarti degli imbarazzi.Poi c'e' chi riesce a metabolizzarlo e se ne frega e chi come noi si porta comunque dietro degli strascichi e dei retaggi da questa condizione.

 

Sulla qualita' della vita,sul lungo periodo influisce in maniera veramente marginale e gli si vogliono per forza attribuire delle implicazioni piuttosto strambe.

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Posso rispondere in maniera ruspante?

 

 

Chiedo appoggio dell'ala femminile del forum...

Saranno anche titolari di posti di lavoro conpoltrone fatte in pelle umana, ma non ce ne è uno delle foto postate che faccia venir voglia di ballare il bunga bunga sotto le lenzuola.

Se per qualcuna hanno attrattiva, è per il richiamo dei soldi e del potere.

 

Li hanno fatti grazie alla pelata della boccia?... Non credo proprio...

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La cosa divertente è riuscire ad auto-convincersi (in questo caso chi ha scritto l'articolo) che la calvizie sia un problema esistenziale, che nei capelli ci sia un'anima, che le ciocche cadute se toccate da uno sciamano svelino l'ultimo segreto di Fatima...bisognerebbe accettare il fatto che si tratta di una predisposizione genetica e che VOLENDO ci sono diversi modi per non essere pelati...da qui a dire che addirittura il pelato "incute" riverenza o "è un duro" mi sembra ne passi...siamo a livelli di pseudo-eugenetica in cui si vuole giustificare se stessi per non essersi accettati...sarei poi curioso di vedere le foto dei cinque esempi prima dei 30, sicuramente nel periodo in cui dovevano "formarsi" non avevano ancora problemi (primo esempio che mi viene in mente Steve Jobs), per cui :ciao: ...

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