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Quanto Peserà La Finanziaria Su Ogni Famiglia.


curvadong

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Chiarisco ancora la mia posizione a faranio e agli altri interlocutori del forum.....aver votato, come me, questo governo non significa, per me, ritenere giusto fino a prova contraria tutto quanto da esso fatto.Significa, all'opposto, esaminarne i contenuti proposti in modo obiettivamente critico, senza apriorismi e senza enfasi.

 

Ma ricordando innanzitutto che l'avergli dato il voto conferisce a maggior ragione la qualifica di cliente di quel governo.Uscendo dalla logica del tifo da stadio, a me non può interssare soltanto se e quanto questo governo faccia meglio del precedente.Il mio quadro di riferimento è e deve essere quanto sarebbe stato possibile fare nella pratica reale e alla luce di quanto viene fatto altrove.Non su Marte ma in Europa.

 

affermare..."questa finanziaria magari nn sarà la migliore possibile ma.." non vuol dire nulla e vuol dire tutto.

 

a me interessa guardare nel merito dei singoli provvedimenti prima di stilare una legge generale inattaccabile.Il mio approccio alla politica è assolutamente a-ideologico.Solo così credo di poter portare avanti questioni sostanziali e non di appartenenza politica.Le mie critiche a sinistra provengono esclusivamente, oltre che da me medesimo, da fonti esse stesse autocollocantesi a sinistra, come le testate del corriere, della stampa, della voce.info, di repubblica (anche se lo considero il peggior quotidiano d'Italia per la faziosità).

 

parlo di sindacati e di mercato del lavoro citando Ichino e i suoi libri, ex sindacalista, uomo di sinistra.

 

parlo di macroanalisi citando Ricolfi, sociologo e analista contabile, uomo di sinistra.

 

cito cmq Giavazzi che di sinsitra non è, ma viene ascritto in carica alla parte che specificamente ho votato, vale a dire rnp.

 

ma la lista è lunga.....da Turci a Nicola Rossi, economisti una volta dessini e adesso nn più, per la crisi di riformismo che hanno visto in quella fila.

 

parlo di Salvati, di Boeri, di Di Vico, di Perotta, di Bruni, di Mario Monti, del presidente Draghi, insomma mi riferisco a quell'area ancora non ben definita che unirebbe riformisti veri e liberali in una nuova formula che superi le inattualissime dicotomie italiche.

 

in quest'ottica le critiche a sinistra appaiono dovute, motivate e sacrosante, le critiche a questa sinistra

diessina per non parlare di quella ancora più a sinistra, vergognosa, demagogica e socialmente criminale.

 

questa linea di pensiero politico ed economico esiste, alberga, è rappresentata sui nostri quotidiani nelle forme che ho indicato e molte altre.Se mai sarà maggioritaria rispetto alle scelte di governo questo paese avrà una sinistra realmente riformatrice e moderna.Se questo avvenisse domani il ritardo sarà cmq di buoni 15 anni.

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curva stringiamo il brodo per favore : tu pensi che questa finanziaria colpisca davvero i ricchi e soprattutto che sia utile a ridurre l'evasione fiscale record nel ns paese ? se si spiegaci come.

 

è inutile continuare a tergiversare vedendo da che punto di vista questa finanziaria sia giusta o sbagliata a me interessa capire come alla maggioranza degli italiani come questa finanziaria agisce verso chi evade il fisco ovvero campa alle spalle degli altri.

 

attendo risposte.

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Chiarisco ancora la mia posizione a faranio e agli altri interlocutori del forum.....aver votato, come me, questo governo non significa, per me, ritenere giusto fino a prova contraria tutto quanto da esso fatto.Significa, all'opposto, esaminarne i contenuti proposti in modo obiettivamente critico, senza apriorismi e senza enfasi.

 

Ma ricordando innanzitutto che l'avergli dato il voto conferisce a maggior ragione la qualifica di cliente di quel governo.Uscendo dalla logica del tifo da stadio, a me non può interssare soltanto se e quanto questo governo faccia meglio del precedente.Il mio quadro di riferimento è e deve essere quanto sarebbe stato possibile fare nella pratica reale e alla luce di quanto viene fatto altrove.Non su Marte ma in Europa.

 

affermare..."questa finanziaria magari nn sarà la migliore possibile ma.." non vuol dire nulla e vuol dire tutto.

 

a me interessa guardare nel merito dei singoli provvedimenti prima di stilare una legge generale inattaccabile.Il mio approccio alla politica è assolutamente a-ideologico.Solo così credo di poter portare avanti questioni sostanziali e non di appartenenza politica.Le mie critiche a sinistra provengono esclusivamente, oltre che da me medesimo, da fonti esse stesse autocollocantesi a sinistra, come le testate del corriere, della stampa, della voce.info, di repubblica (anche se lo considero il peggior quotidiano d'Italia per la faziosità).

 

parlo di sindacati e di mercato del lavoro citando Ichino e i suoi libri, ex sindacalista, uomo di sinistra.

 

parlo di macroanalisi citando Ricolfi, sociologo e analista contabile, uomo di sinistra.

 

cito cmq Giavazzi che di sinsitra non è, ma viene ascritto in carica alla parte che specificamente ho votato, vale a dire rnp.

 

ma la lista è lunga.....da Turci a Nicola Rossi, economisti una volta dessini e adesso nn più, per la crisi di riformismo che hanno visto in quella fila.

 

parlo di Salvati, di Boeri, di Di Vico, di Perotta, di Bruni, di Mario Monti, del presidente Draghi, insomma mi riferisco a quell'area ancora non ben definita che unirebbe riformisti veri e liberali in una nuova formula che superi le inattualissime dicotomie italiche.

 

in quest'ottica le critiche a sinistra appaiono dovute, motivate e sacrosante, le critiche a questa sinistra

diessina per non parlare di quella ancora più a sinistra, vergognosa, demagogica e socialmente criminale.

 

questa linea di pensiero politico ed economico esiste, alberga, è rappresentata sui nostri quotidiani nelle forme che ho indicato e molte altre.Se mai sarà maggioritaria rispetto alle scelte di governo questo paese avrà una sinistra realmente riformatrice e moderna.Se questo avvenisse domani il ritardo sarà cmq di buoni 15 anni.

 

PIENAMENTE DACCORDO CON TE

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ILSOLE24ORE (QUELLO CHE SUCCEDE OGGI)

 

3 gennaio 2007

 

Conti pubblici: il fabbisogno 2006 cala a 35,2 miliardi

di Luigi Lazzi Gazzini

 

Superando in meglio ogni previsione, il deficit di cassa è risultato, nel 2006, di 35,2 miliardi. Erano stati 60 miliardi nel 2005.Il successo andava delineandosi col procedere dell'anno ma, nella sua dimensione, ha sorpreso gli osservatori. E ha sorpreso anche il Tesoro, se si pensa che a primavera il fabbisogno del settore statale era stimato in 66,5 miliardi. Col Dpef di luglio è stato riveduto a 59 miliardi e, a ottobre, a 47,7 miliardi.

Un successo che non eviterà, purtroppo, un ben diverso saldo in termini di competenza economica: sentenza Iva sulle auto e accollo dei debiti ex Ispa lo porteranno verso gli 84 miliardi, il 5,7% del Pil. E sarà questo il dato che presenteremo a Bruxelles.

Comunque,essendo l'indebitamento di competenza 2006 gonfiato da eventi eccezionali, con ragione il ministro Tommaso PadoaSchioppa si compiace del risultato dei conti di cassa, avvertendo tuttavia che occorre continuare nello sforzo di risanamento.

«Il consuntivo del 2006 pubblicato oggi — ha detto il titolare dell'Economia — è un risultato molto positivo. Il netto miglioramento del fabbisogno costituisce una base solida per l'attuazione della manovra finanziaria appena approvata dal Parlamento. Questi dati incoraggianti non autorizzano in alcun modo — precisa tuttavia il ministro — ad allentare l'azione di risanamento dei conti pubblici. La politica di bilancio avviata dal Governo deve essere continuata con determinazione, al fine di sostenere in maniera strutturale la crescita del Paese».

Al risultato annuale ha concorso l'imponente avanzo di dicembre.

Grazie alle scadenze fiscali, l'attivo è stato di 21 miliardi, vicino al record di 23,3 miliardi di dicembre 2005 che, pur sostenuto da entrate una tantum, non bastò a capovolgere il pesante deficit accumulatosi nei mesi precedenti.

Sul confronto tra 2005 e 2006 gravano, informa l'Economia, «fattori avversi». Dicembre 2005 fu sostenuto da incassi una tantum ( cartolarizzazione dei crediti Inps e vendita di Patrimonio1) che ne ridimensionano l'eccezionale avanzo. A dicembre 2006, ecco invece pagamenti alle Regioni per arretrati sanitari, alla Tav e ad altri progetti. Somme ingenti, al netto delle quali il fabbisogno 2006 sarebbe non lontano dai 33 miliardi.

È appena da sottolineare come le entrate siano state le protagoniste del miglioramento del saldo di cassa che,in rapporto al Pil, è sceso nel 2006 a un modesto 2,4% dal 4,2% del 2005. L'Economia ricorda come l'anno appena terminato abbia tratto vantaggio da un afflusso, durante l'intero esercizio, di entrate fiscali risultate superiori alle previsioni fattefino alla scorsa estate.E cita pure le iniziative per il controllo della spesa pubblica, a cominciare dalla gestione per dodicesimi imposta ai pagamenti dalla Finanziaria 2006, che fu del ministro Giulio Tremonti. Il quale ha commentato: «A differenza del Governo Prodi, il tempo è galantuomo».L'Economia evoca anche il «rigoroso controllo operativo della spesa effettuato da giugno scorso».

Tuttavia,dalla Relazione previsionale e programmatica 2007 si apprende (Il Sole24 Ore del 30 dicembre scorso) che la spesa pubblica al netto degli interessi toccherà, nel 2006, il record del dopoguerra: il 44,5% del Pil, ovvero il 45,7% tenendo conto dei rimborsi della sentenza Iva sulle auto. Essendo modeste le variazioni degli interessi, ne consegue che il miglioramento dei conti di cassa è da attribuire al gettito fiscale. Le ragioni che ne hanno determinato la crescita non sono tutte chiare agli studiosi.

 

 

 

Da nordestimpresa.com (QUELLO CHE SUCCEDEVA IERI)

 

 

Primo Piano

Conti pubblici 2005: in aumento il debito pubblico

 

Il fabbisogno statale e delle amministrazioni pubbliche in sensibile crescita nel 2005, il rafforzamento della manovra correttiva per il 2006, le preoccupazioni del Fondo monetario, espresse in questi giorni dalla delegazione di ispettori nella periodica ricognizione sui conti italiani, sono tutte manifestazioni del nuovo allarme sul problema più grave della nostra politica economica nello scenario di medio termine: l'aumento del debito pubblico, che si sta registrando per la prima volta dopo la fase di ininterrotta discesa in atto dalla metà degli anni 90; ciò si verifica mentre i tassi d'interesse riprendono a salire e viene meno, pertanto, il fattore che ci ha consentito di abbattere gli oneri del debito, con il rischio di un'inversione di tendenza nelle dinamiche della finanza pubblica, secondo un processo difficilmente controllabile in prospettiva.

 

Anche nel 2005 gli obiettivi programmatici di contenimento del deficit pubblico si sono rivelati molto ambiziosi; gli impegni con l'Unione europea di far scendere il rapporto con il Pil dal 4,3% al 3,8% entro il prossimo anno si scontrano, infatti, con i dati tendenziali dell'indebitamento netto in forte crescita sul 2004 fino al 5% circa, quasi due punti percentuali in più rispetto al 3,2% calcolato dall'Istat per lo scorso anno. Le conseguenze sul disavanzo 2006 sarebbero, quindi, quelle di portare il deficit tendenziale ben oltre il 5%, rendendo con buone probabilità insufficiente l'intervento restrittivo, pari all'1,1% del Pil - equivalente a 16,5 miliardi di euro, che correggono la precedente stima di 11,5 miliardi - contenuto nella Legge finanziaria in queste settimane all'esame del Parlamento. In più, le previsioni governative indicano un aumento del Pil pari all'1,5% nel 2006, un risultato tutt'altro che agevole da mettere a segno, anche alla luce della migliorata situazione congiunturale nell'ultimo scorcio del 2005.

 

Nei primi dieci mesi di quest'anno il fabbisogno di cassa del settore statale - reso noto a cadenza ben più frequente e tempestiva del dato sull'indebitamento delle amministrazioni pubbliche, rilevante ai fini del Patto di stabilità europeo - ha raggiunto i 66,9 miliardi, a fronte dei 61,4 miliardi nello stesso periodo dell'anno precedente. Un'analisi in dettaglio della recente dinamica del fabbisogno mette in evidenza i principali punti deboli dei conti pubblici: innanzitutto, il ricorso a correzioni temporanee, con effetto sia sul deficit di cassa (fabbisogno), così come su quello di competenza (indebitamento netto); nel periodo 2002-2004 le misure una tantum sono ammontate a circa due punti di Pil in media d'anno. C'è, in secondo luogo, il mancato controllo della spesa, anch'essa oggetto di misure correttive temporanee, non certo idonee a frenarne la dinamica sotto il profilo strutturale.

 

Cala l'avanzo primario, sale il debito

Il saldo primario di bilancio, che si ottiene sottraendo al deficit la spesa per interessi sul debito, si è pressoché azzerato nel corso del 2005, dopo ben un decennio di valori positivi più o meno consistenti. Questo avanzo netto, oggi praticamente esauritosi, è l'indicatore della capacità dell'Italia di ripagare nel lungo termine l'ingente debito pubblico accumulato, riducendone in primo luogo il rapporto nei confronti del Pil, stimato oggi vicino al 110% dal 106-107%, il livello minimo toccato negli scorsi due anni. Con un saldo primario negativo, in altre parole, riparte il circolo vizioso del debito, in crescita rispetto al Pil e rimborsato a scadenza con il ricorso a nuovi debiti.

 

Nel 2005, per la prima volta dalla metà degli anni 90, il debito pubblico è tornato a salire in misura abbastanza significativa nei confronti del Pil, portandosi un paio di punti percentuali sopra il 106,6% toccato nel 2004, dopo un decennio di flessioni ininterrotte, sia pure a ritmi altalenanti (il livello massimo, sempre in rapporto al Pil, è stato il 124,8% raggiunto nell'ormai lontano 1994). Altrettanto sfavorevoli sono, poi, le prospettive per i prossimi anni, quando si teme un ulteriore incremento al 110% e oltre, nonostante i più recenti documenti programmatici (Dpef e Relazione previsionale) indichino un rapporto debito/Pil in discesa al 100,9% entro il 2009. Con una dinamica delle spese correnti tendenzialmente superiore a quella delle entrate, il risparmio pubblico e l'avanzo primario vanno in rosso, riflettendosi di conseguenza sul livello del debito.

 

 

Fonte: Il Sole 24 Ore - a cura di Michele de Gaspari

Modificato da faranio
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ma anzicchè fare copia e incolla da giornali di parte non sarebbe più bello riportare a braccio le proprie impressioni? perchè vi nascondete dietro presunti esperti del settore?

 

parlate da cittadini, da persone che alla fine del mese devono fare i conti con lo stipendio e le tasse.

 

vi ricordo che il titolo del 3d nonè fate la gara a chi posta l'articolo migliore ma 'quanto peserà la finziaria 2007 sulle famiglie?

 

ebbene peserà perchè sono state introdotte tasse 'sovietiche' ovunque colpendo anche la prima casa, tassando le auto di ogni cilindrata, aumentando le spese dei consumi e dei trasporti, si sta tentando di scassare il sistema pensionistico e non si fa nulla per movimentare l'economia.

 

è una finanziaria che si basa solo sulla pressione fiscale e non fa nulla contro gli evasori.

 

il buon padre di famiglia è incazzàto nero perchè lui con 1200 euro deve pagare tante nuove tasse poi vede il bel tipo in porsche coi soldi che guadagna 10 volte il suo stipendio ma ne dichiara la metà e questo stato sta a guardare perchè questo stato sovietico ha capito che è piu facile spremere il lavoratore dipendente del professionista imbroglione.

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ma anzicchè fare copia e incolla da giornali di parte non sarebbe più bello riportare a braccio le proprie impressioni? perchè vi nascondete dietro presunti esperti del settore?

 

parlate da cittadini, da persone che alla fine del mese devono fare i conti con lo stipendio e le tasse.

 

vi ricordo che il titolo del 3d nonè fate la gara a chi posta l'articolo migliore ma 'quanto peserà la finziaria 2007 sulle famiglie?

 

ebbene peserà perchè sono state introdotte tasse 'sovietiche' ovunque colpendo anche la prima casa, tassando le auto di ogni cilindrata, aumentando le spese dei consumi e dei trasporti, si sta tentando di scassare il sistema pensionistico e non si fa nulla per movimentare l'economia.

 

è una finanziaria che si basa solo sulla pressione fiscale e non fa nulla contro gli evasori.

 

il buon padre di famiglia è incazzàto nero perchè lui con 1200 euro deve pagare tante nuove tasse poi vede il bel tipo in porsche coi soldi che guadagna 10 volte il suo stipendio ma ne dichiara la metà e questo stato sta a guardare perchè questo stato sovietico ha capito che è piu facile spremere il lavoratore dipendente del professionista imbroglione.

 

IL SOLE24ORE UN GIORNALE DI PARTE!!!!!! IL SITO DI NORDESTIMPRESA UN SITO DI PARTE!!!!!!! MA NON TI RENDI CONTO DI QUANTO SEI RIDICOLO CASTANO? IO TI PORTO DATI INOPPUGNABILI...CERCA DI USARNE ANCHE TU SE CI RIESCI, INVECE DI BLATERARE LA SOLITA SOLFA !!!

Modificato da curvadong
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ne consegue che il miglioramento dei conti di cassa è da attribuire al gettito fiscale. Le ragioni che ne hanno determinato la crescita non sono tutte chiare agli studiosi.

a proposito dell'attribuzione e della paternità delle maggiori entrate fiscali di cui discutevamo l'altro giorno....

 

 

per il resto al di là del caso specifico ..... ripeto, la contrapposizione che tu proponi tra ieri e oggi per me nn è mai sufficiente a dare giudizi di positività per definizione sull'operato del governo, nemmeno parziale.Questo governo verrà da me giudicato sulla base della qualità delle riforme promesse in campagna elettorale, soprattutto irrinunciabili.Lo scorso governo è stato da me nn più votato proprio perchè non aveva messo mano a queste riforme, oltre al resto cui invece ha messo mano.

 

capisci bene che se la cifra di questa destra è bassa e noi la facciamo diventare il termine di paragone da cui allontanarsi per giudicare le politiche di Prodi, ecco che le stesse rimangono comunque in un ambito relativo in quanto a qualità e sostanza.

 

faranio, al di là delle tue opinioni specifiche, cmq sempre rispettabili, impara a moderare i termini, cancella per cortesia le frasi offensive o dovrò farlo io.

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a proposito dell'attribuzione e della paternità delle maggiori entrate fiscali di cui discutevamo l'altro giorno....

per il resto al di là del caso specifico ..... ripeto, la contrapposizione che tu proponi tra ieri e oggi per me nn è mai sufficiente a dare giudizi di positività per definizione sull'operato del governo, nemmeno parziale.Questo governo verrà da me giudicato sulla base della qualità delle riforme promesse in campagna elettorale, soprattutto irrinunciabili.Lo scorso governo è stato da me nn più votato proprio perchè non aveva messo mano a queste riforme, oltre al resto cui invece ha messo mano.

 

capisci bene che se la cifra di questa destra è bassa e noi la facciamo diventare il termine di paragone da cui allontanarsi per giudicare le politiche di Prodi, ecco che le stesse rimangono comunque in un ambito relativo in quanto a qualità e sostanza.

 

faranio, al di là delle tue opinioni specifiche, cmq sempre rispettabili, impara a moderare i termini, cancella per cortesia le frasi offensive o dovrò farlo io.

curvadong, non si può prescindere da un confronto con il precedente governo e con l'attuale opposizione, visto che al momento l'alternativa a Prodi sarebbe ancora Berlusconi... soprattutto quando c'è gente in giro che paventa scenari di miseria e di morte, di catastrofe incombente (senza fare nomi...), quando la catastrofe l'abbiamo avuta alle spalle... io non ho mai esaltato la politica di questo governo.... ho detto solo che i fatti per adesso dimostrano un miglioramento della politica economica, ed inoltre sono state avviate le liberalizzazioni (mai fatte dal precedente governo) che penso ti stiano a cuore... se sei favorevole alla liberalizzazione delle professioni non puoi non riconoscere un'inversione di tendenza significativa che non si è ancora attualizzata pienamente, ma che ha iniziato a determinarsi. Sulla politica fiscale si è smesso di annunciare condoni, e già questo è un'inversione di tendenza che secondo me (e non sono il solo a crederlo) ha portato alle maggiori entrate di questi mesi. Guarderai favorevolmente al fatto che in questo governo la ricerca scientifica sia meno vessata da divieti ideologico-confessionali, spero (v. cellule staminali). Questo è un governo certamente molto più liberale del precedente, specie in politica economica, e te lo dice uno che liberale non lo è per niente. Se poi non vuoi fare paragoni, allora diciamo che è liberale e basta. Io cerco di fare un discorso oggettivo, valuto i dati, i numeri, i fatti, non sono particolarmente affezionato all'attuale governo, ma non posso evitare per quanto mi sforzi, di fare paragoni col precedente governo.

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Paragonarsi solo col precedente governo non ha nulla di asettico e di inequivocabile e ha tanto di ideologico invece.Paragonati anche con la sinistra spagnola, con i provvedimenti presi sui singoli temi, o con il labour di Blair, vedrai che i conti non tornano.Il fatto che Berlusoni sarebbe in questo momento l'alternativa non è un motivo sufficiente per circoscrivere il giudizio dell'azione di governo solo al paragone con lui.Le riforme fatte finora sono poche e labili, questi sono i fatti.

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Paragonarsi solo col precedente governo non ha nulla di asettico e di inequivocabile e ha tanto di ideologico invece.Paragonati anche con la sinistra spagnola, con i provvedimenti presi sui singoli temi, o con il labour di Blair, vedrai che i conti non tornano.Il fatto che Berlusoni sarebbe in questo momento l'alternativa non è un motivo sufficiente per circoscrivere il giudizio dell'azione di governo solo al paragone con lui.Le riforme fatte finora sono poche e labili, questi sono i fatti.

 

Scusa ma in 8 mesi ti aspetti la rivoluzione d'ottobre?

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allora, il discorso dei mesi lo facevo anch'io qualche tempo fa ma dopo 8 mesi e parecchie occasioni sprecate ora si comincia gia' a vedere cosa NON succedera'. Vediamo il prossimo anno, a questo punto quello decisivo, pero' francamente parecchie posizioni sono state deludenti.

 

D'altro canto, assolutamente condivisibile il discorso che si aspira a qualcosa di piu’ che a un voto contro pero’ anche il confronto ha le sue ragioni in senso pragmatico.

 

Realisticamente, se si votasse domani come ti rapporteresti alla decisione di voto?

Modificato da Gurg
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Ripeto ad infinitum...si guardi anche all'altrove confinante o vicino, è una questione di logica spicciola, non di voto.Il voto è una cosa, il giudizio sugli esiti legislativi del medesimo un'altra.

 

 

nessuno toglie la logica e il giudizio (era un nessuno ipotetico) ma pragmaticamente non c'e' bisogno di ripetere all'infinito, c'e' bisogno di una risposta nel mondo reale della politica italiana: se si votasse domani con che logica adesso ti porresti?

Modificato da Gurg
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ma è una dimensione diversa anche se la risposta è scontata ...capiscilo dai... :60: dirti come voterei non può esaurire la totalità dei giudizi sull'operato di chi ho votato.Tu per pragmatismo intendi asservimento alla politica fatto secondo l'appartenenza.Così non va.Se il monitoraggio mediatico sul corso della legislatura venisse fatto secondo il metro di chi voterei adesso sarebbe perfino peggiore di quello già esistente, pensa un pò.....

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c’e’ il giudizio sull’operato che resta indipendente ma alla fine quello che conta e’ l’atto del voto, atto che adesso mette di fronte due schieramenti. Quello che tu vedi come asservimento io lo vedo come bilanciamento tra il giudizio, ineccepibile, e una realta’ diversa che non permette di esprimere a fondo questo giudizio. Chi si adegua, la realta’ politica o i giudizi?

 

In sostanza quanto pesti sul giudizio non lo pesti sul cosa faresti adesso (non mi interessa sapere chi voteresti, mi interessa sapere a cosa guarderesti per votare) che e’ il meccanismo pragmatico del potere.

 

Ma adesso ho piu’ la sensazione che stiamo giocando a rimbalzino, sulle proprie posizioni...

Modificato da Gurg
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si si, lo avevo letto oggi pomeriggio ma trovo la situazione un poco diversa, rossi e' interno al partito, e' un parere autorevole nei DS, il suo giudizio critico puo' trasformarsi in atto molto piu' facilmente. (non tiriamo in ballo adesso i problemi della democrazia rappresentativa qui pero'...).

in ogni caso, a mio parere, avrebbe potuto aspettare almeno la fine del 2007 per esaurire totalmente ogni risorsa possibile e poi, se clamorosamente sconfitto, dimettersi. O forse lo aveva gia' fatto...

io spero che sia davvero emergente

Modificato da Gurg
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Consiglio ai sinistri di casa nostra, acculturati oltre ogni dire, la lettura a fondo dell'articolo di Nicola Rossi pubblicato sul Corriere della Sera del 5 ottobre scorso (credo sia lo stesso linkato da Cruva). Nicola Rossi è un altro comunista deluso per le scelte fatte con la finanziaria dalla sinistra e dice a chiare lettere che il sogno liberale è finito. dice anche che la sinistra ha fatto scelte incompatibili con lo sviluppo del paese e che appare patetico il progetto di dar vita ad un partito democratico.

 

l'articolo evidenzia come anche un uomo di spessore come Nicola Rossi esprime il proprio disappunto per di l'operato di Prodi di cui fa parte tanta bella gente che vive e prospera con stipendi da favola all'ombra delle Botteghe Oscure senza far nulla dalla mattina alla sera e senza rispondere del proprio operato.

 

e come al solito il cittadino paga e tanti di voi sono qui a continuare a difendere questa finziaria che metterà in ginocchio chi va avanti a stento continuando con queste balle che a pagare saranno solo i più ricchi.

 

ora a dimostrazione vi faccio un banale esempio sui legami della cosidetta politica-goldman sachs (colossi multinazionali e amici ben protetti) leggetelo perchè vi farà capire chi avete votato.

http://www.effedieffe.com/interventizeta.p...ametro=economia

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Consiglio ai sinistri di casa nostra, acculturati oltre ogni dire, la lettura a fondo dell'articolo di Nicola Rossi pubblicato sul Corriere della Sera del 5 ottobre scorso (credo sia lo stesso linkato da Cruva). Nicola Rossi è un altro comunista deluso per le scelte fatte con la finanziaria dalla sinistra e dice a chiare lettere che il sogno liberale è finito. dice anche che la sinistra ha fatto scelte incompatibili con lo sviluppo del paese e che appare patetico il progetto di dar vita ad un partito democratico.

 

l'articolo evidenzia come anche un uomo di spessore come Nicola Rossi esprime il proprio disappunto per di l'operato di Prodi di cui fa parte tanta bella gente che vive e prospera con stipendi da favola all'ombra delle Botteghe Oscure senza far nulla dalla mattina alla sera e senza rispondere del proprio operato.

 

e come al solito il cittadino paga e tanti di voi sono qui a continuare a difendere questa finziaria che metterà in ginocchio chi va avanti a stento continuando con queste balle che a pagare saranno solo i più ricchi.

 

ora a dimostrazione vi faccio un banale esempio sui legami della cosidetta politica-goldman sachs (colossi multinazionali e amici ben protetti) leggetelo perchè vi farà capire chi avete votato.

http://www.effedieffe.com/interventizeta.p...ametro=economia

 

Gli intrecci tra mondo dell'economia e politica sono una delle caratteristiche proprie delle società capitalistiche.... se leggi il saggio di Lenin sull'Imperialismo puoi fartene un'idea...non è certamente addebitabile solo ad una parte politica...è una cosa che succede in tutti i Paesei democratici (v. Stati Uniti). Certo, una cosa è favorire gli interessi di qualche potentato economico amico (che magari finanzia qualche partito della maggioranza), un'altra è favorire direttamente i propri interessi economici (non faccio nomi se no Curvadong s'incaz....). Questa è la democrazia, questo è il capitalismo. Castano... niente niente stai diventando un po' comunista?

Modificato da faranio
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Questa è la democrazia, questo è il capitalismo. Castano... niente niente stai diventando un po' comunista?

 

No questo è vergognoso, è vergognoso che un governo che si propone come cura ad un centro destra che si fa le leggi ad personam poi agisca così sperperando i conti pubblici che dice di voler difendere spremendo poi come limoni i cittadini già in difficoltà.

 

posso farti un lungo elenco di nuove spese e tasse che graveranno con questa finanziaria sulle spalle dei ceti più esposti che già fanno mille sacrifici.

 

non sto diventando comunista, sono felicemente di centro destra ma non accetto che una sinistra interna al governo prodi accetti queste assurdità e mi chiedo come mai bertinotti, diliberto e gli altri non lo hanno ancora mollato. evidentemente anche i loro cari ideali che li facevano scendere in piazza quando erano all'opposizione non valgono rispetto alle loro poltrone.

 

una cosa è il capitalismo un'altra le prese per il culò. questa finanziaria lo è.

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Certo, una cosa è favorire gli interessi di qualche potentato economico amico (che magari finanzia qualche partito della maggioranza), un'altra è favorire direttamente i propri interessi economici (non faccio nomi se no Curvadong s'incaz....)

incaz.zarmi ...?Non ho votato più Berlusconi proprio per i motivi cui tu alludi, e l'ho detto ad abundantiam mi pare....

 

nel merito di quanto dici faranio....favorire non tanto qlcuno specificamente che poi finanzi il partito (quale partito...?!!!) ma estendere una zona franca fiscale ad una categoria elettorale (questo è il punto) ai fini dell'utile comunitario è altrettanto grave che difendere il proprio peculiare interesse.Leggi centellinandolo l'articolo di Nicola Rossi e prova a capire quale sia la visione di chi, come lui e gli altri da me citati nei post, critica questa sinistra da sinistra.

 

perchè finchè tu giustifichi gli errori di questo governo con quelli fatti dal precedente, si torna lì, non vai da nessuna parte nell'elaborazione di una credibilità politica assoluta della sinistra (e fin qui).Soprattutto il paese non va da nessuna parte.

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curvadong

perchè finchè tu giustifichi gli errori di questo governo con quelli fatti dal precedente, si torna lì, non vai da nessuna parte nell'elaborazione di una credibilità politica assoluta della sinistra (e fin qui).Soprattutto il paese non va da nessuna parte

 

in questo caso ti quoto ed è un fenomeno molto diffuso ragionare così. ieri ne parlavo con un mio amico il quale non è per niente di sinistra ma odia berlusconi ed ha votato prodi. gli dico: ma ti rendi conto dell'errore che hai fatto? e lui: no, berlusconi doveva andarsene.

 

cioè questi qui (credo anche faranio) erano consci di che impasto avrebbero votato ma lo hanno fatto ugualmente solo per mandare a casa berlusconi ecco di questo si dovrebbe discutere, quanto è valsa la pena?

 

e soprattutto cosa faremo quando ci accorgeremo che la ricetta dell'oppressione fiscale avrà creato stagnazione economica ovvero recessione?

 

togli troppo = sani i conti pubblici= la gente non ha danaro da spendere= l'economia rallenta= le aziende vanno in crisi.

 

la prima avvisaglia la vedrete con i saldi che iniziano domani.

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