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Dott. Massimo Morselli

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  1. Dott. Massimo Morselli

    Dott. Morselli

    Gentile 0black0, la riduzione della cicatrice nucale, vale a dire l'intervento di chirurgia plastica finalizzato a ridurne lo spessore, è generalmente possibile con buoni risultati. Ovviamente è bene affidarsi a uno specialista del settore, cioè a un chirurgo plastico, che saprà scegliere la metodica migliore da adottare nel caso specifico. Generalmente un discreto numero di follicoli è prelevabile anche dopo ripetuti prelievi nucali, il che si può eseguire contestualmente alla plastica della cicatrice. Le sconsiglio invece di trapiantare i peli corporei, che hanno una struttura assai diversa dai capelli e offrono risultati esteticamente inaccettabili.
  2. No Sansone, il dott. Tesauro ha detto: La cosa è ben diversa da come lei la trascrive, non le pare? Farsi trapiantare capelli destinati alla miniaturizzazione (e aggiungo io alla conseguente possibile caduta entro qualche anno) non credo sia nelle aspettative di chi si fa operare. O no?
  3. Per quanto bravi, Hasson e Wong non moltiplicano i capelli, ma come tutti i chirurghi della calvizie li trasferiscono dall'area nucale a quella diradata. Che ne spostino molti in una sola seduta, e li mettano molto concentrati in una determinata zona è una scelta loro: in ogni caso il numero dei capelli trapiantabili per il singolo paziente resta il medesimo, quelli che non sono stati trapiantati sono ancora tutti presenti nell'area donatrice, utilizzabili in qualunque momento. Se al paziente in questione fosse stato fatto il tanto decantato e tanto richiesto "dense packing" sul davanti, ora si troverebbe con una mezza corona di capelli frontali, cioè l'esatto opposto di quanto si presenta in natura, e magari con un'area donatrice esaurita. Non si deve trascurare la dimensione "tempo che passa", me lo suggeriscono oltre 20 anni di esperienza.
  4. Capisco che il risultato possa non piacere, ma al paziente è stato fatto un solo intervento nel ’94, dopodiché i capelli indigeni sono continuati a cadere. Se non fosse stato operato, ora sarebbe completamente calvo, mentre con una nuova “mega” potrebbe migliorare la sua situazione, più o meno triplicando quelli che si vedono ora. Senza far polemiche, se qualcuno chiedesse a Hasson o a Wong di mostrare qualche foto di calvi completi dopo un loro intervento, e che densità si può ottenere, ci potremmo chiarire meglio le idee. Per inciso, ho recentemente parlato con il paziente in questione, che si è detto soddisfatto del risultato.
  5. Sto studiando di migliorare il mio swing nel gioco del golf.
  6. E' uscito recentemente su “Dermatologic Surgery”, pubblicazione ufficiale della ASDS (American Society for Dermatologic Surgery) e della ISHRS (International Society of Hair Restoration Surgery) un articolo concernente una ricerca su un campione di 1.261 pazienti trattati con finasteride (Propecia). L’articolo, a firma del Dr Marvin J. Rapaport della UCLA (University of California, Los Angeles) è intitolato: “Follow-Up of 1 mg Finasteride Tratment of Male Patterns Baldness – Difference between Clinical Trias and Private Office Follow-Up: Influences on Prescribing Habits Evaluated”. In sostanza, lo studio dimostra che l’effetto della finasteride è sostanzialemente modesto, e l’autore afferma che …“Il minimo beneficio riscontrato solamente in una piccola parte del gruppo studiato suggerisce che nel migliore dei casi la percezione del paziente sull’effetto del farmaco va da minimo a moderato”… L’articolo si conclude con un richiamo alle corrette modalità di esecuzione delle ricerche in campo farmacologico: “Per valutare i benefìci veri e a lungo termine di molti farmaci dermatologici si dovrebbero eseguire studi su larga scala non sponsorizzati dalle ditte farmaceutiche”.
  7. Lo shock loss è imprevedibile, e non dipende nè dal chirurgo nè dalla tecnica usata: é una perdita temporanea che si riscontra anche in seguito a stress, malattie, uso di farmaci, e può interessare sia i capelli indigeni che quelli trapiantati. Nel giro di qualche mese i capelli ricrescono regolarmente.
  8. La nostra legge nazionale sulla pubblicità sanitaria è una delle più restrittive del mondo, perché consente di pubblicare esclusivamente cognome, nome, specialità, indirizzo, e n° telefonico del medico sulla targa (massimo cm 30 x 40) e (con formato massimo di cm 5 x 10) con inserti sugli elenchi del telefono, sulla stampa destinata ai colleghi e ora anche su quella d’informazione. Tutto quanto esula da queste disposizioni è considerato abusivo. Per questo si ricorre a vari espedienti: editoriali, interviste, corsi di aggiornamento finalizzati a far conoscere lo specialista di turno, Internet e quant’altro. Si debbono però osservare anche le norme contenute nel codice deontologico, che vieta al medico che si presenta in pubblico di citare la sede dove lavora e di far riferimento in qualunque modo ai propri pazienti, si figuri se gli si facesse aprire un sito con tanto di foto! Sui siti dei pazienti è però abbastanza attenta anche la ISHRS, che se n’è lamentata in un recente numero del suo notiziario.
  9. La terapia è corretta, ma bisogna sempre tenere presente che la finasteride non cura l'alopecia, come pure il Minoxidil: sono farmaci che hanno talvolta il potere di non far cadere e più raramente di far ricrescere per un tempo più o meno lungo, i capelli comunque destinati a cadere. E' bene saperlo, per evitare crisi di panico se dopo la sospensione del farmaco si verifica in breve tempo (3 o 4 mesi) la caduta di tutti i capelli tenuti in vita o ricresciuti durante la terapia. Anche la certezza che i capelli cresceranno più forti non si può dare, è assai frequente non notare nessun beneficio, nel qual caso è inutile continuare la terapia dopo 3 - 4 mesi dal suo inizio. A questo punto, mi corre l’obbligo di segnalare un articolo comparso sul numero di maggio dei “Dermatologic Surgery”, che è la pubblicazione ufficiale della ASDS (American Society for Dermatologic Surgery) e della ISHRS (International Society of Hair Restoration Surgery) che riguardante una ricerca su un campione di 1.261 pazienti trattati con finasteride (Propecia). L’articolo, a firma del Dr Marvin J. Rapaport della UCLA (University of California, Los Angeles) è intitolato: “Follow-Up of 1 mg Finasteride Tratment of Male Patterns Baldness – Difference between Clinical Trias and Private Office Follow-Up: Influences on Prescribing Habits Evaluated”. In sostanza, lo studio dimostra che l’effetto della finasteride è sostanzialemente modesto, e l’autore afferma che …“Il minimo beneficio riscontrato solamente in una piccola parte del gruppo studiato suggerisce che nel migliore dei casi la percezione del paziente sull’effetto del farmaco va da minimo a moderato”… L’articolo si conclude con un richiamo alle corrette modalità di esecuzione delle ricerche in campo farmacologico: “Per valutare i benefìci veri e a lungo termine di molti farmaci dermatologici si dovrebbero eseguire studi su larga scala non sponsorizzati dalle ditte farmaceutiche”. Ognuno è libero di trarre le proprie conclusioni.
  10. Ho appena parlato con il parente di Toponet, da noi operato a Modena nel '94, e che non sentivo da 10 anni: si è detto pienamente soddisfatto dell'intervento e mi ha ringraziato della telefonata! Pertanto invito Toponet (al secolo tale - (nota del moderatore Brasileiro: il nome è stato cancellato dalla prima versione del post per tutelare la privacy dell'utente) a chiedere pubblicamente scusa agli iscritti al forum per le falsità da lui pubblicate, e a smetterla di infangare il nostro nome con notizie inventate. Altrimenti procederò nei suoi confronti a norma di legge. Fortunatamente in questo caso si è smascherato il colpevole. Ma quanti altri possono impunemente usare il sito per gli stessi scopi? Credo sia giunto il momento di fare chiarezza nei riguardi dei frequentatori dei forum, la cui identità deve sempre essere all'occorrenza verificabile. Chi si comporta con onestà non ha nulla da temere: e non ha senso che per colpa di pochi irresponsabili venga compromessa la credibilità di un intero sito.
  11. Noto parecchie cicatrici nella parte inferiore sinistra della zona rasata, e sotto i primi capelli non rasati, inferiormente. Nel resto dell'area rasata non si notano cicatrici, ma nemmeno assenza di FU. Non le pare?
  12. Dott. Massimo Morselli

    La Guerra Delle Uf

    Credo di conoscere abbastanza bene la terminologia della chirurgia della calvizie, anche perchè il prof. Uebel che ha coniato il termine "Megasession" per indicare le sedute con almeno 1.000 grafts opera tuttora nella mia clinica di Modena. Da allora tutti i chirurghi del mondo, compresi gli americani che per questo hanno conferito al prof. Uebel il loro premio più prestigioso, usano questo termine. Quanto a far pratica, all'estero ci sono andato per anni, finchè mi sono reso conto che era più quello che insegnavo che quello che imparavo. Quanto all'entità delle "mega", ognuno è libero di farle grandi quanto vuole, ma non si dimentichi che il numero totale di FU prelevabili nell'area donatrice è tra 6.000 e 8.000. Chiunque può calcolare a quante "mega", grandi o piccole, o giganti potrà essere sottoposto (a meno di non incontrare un chirurgo che moltiplichi le FU come fa Sai Baba con la sua polverina).
  13. Con questa densità di trapianto si ottiene una densità finale (mancata ricrescita del 30%) di meno di 50 FU/cmq su una superficie massima 100 cmq circa, dopo aver esaurito l'intero patrimonio di FU trapiantabili. Visto che una calvizie può arrivare a interessare un'area di 350/400 cmq, con che cosa si copriranno i 250 - 300 cmq restanti? E' molto raro che si abbia nell'area nucale una densità di 100 FU/cmq (230 capelli), la media è di 60-70, chiunque lo può verificare esaminando con una lente un amico rasato a zero (le FU si riconoscono perchè costituite da 1 - 4 capelli che spuntano assai ravvicinati).
  14. Dott. Massimo Morselli

    La Guerra Delle Uf

    Grazie per la segnalazione
  15. Raffaele1, lei è troppo simpatico ma perchè casca sempre nelle trappole? Mi prenda meno sul serio certe volte (ma le mega si chiamano così, che siano da 1.000 o da 10.000 FU). Le confido un segreto: a Modena facciamo prezzi su misura. Non posso fornirle il listino (è una delle poche cose che ci distingue ancora dai droghieri, e a questo punto chiedo scusa a tutti i droghieri che leggono Salusmaster), ma lo schema è pressapoco questo: Paziente antipatico che tira sul prezzo: prezzo molto alto. Paziente antipatico: prezzo alto Paziente normale che non tira sul prezzo: sconto leggero Paziente simpatico (il paziente simpatico non tira mai sul prezzo): grosso sconto Ci sono varie situazioni intermedie di cui è inutile parlare, comunque avrà capito che conviene essere simpatici, o almeno non tirare sul prezzo.
  16. Come al solito parla a vanvera, si aggiorni anzichè dare informazioni sbagliate e fuorvianti sulla chirurgia della calvizie alle persone che leggono questo forum aspettandosi di ricavarne dati utili al loro problema. Ma chi è lei, un emissario della CR? Tutto lo lascia pensare. Per i lettori: per megasession s'intendono sedute di autotrapianto di almeno 1.000 FU.
  17. E’ la procedura corretta L’ossessione di identificare l’alta densità (e bassa ricrescita, 30% di FU sprecate come si legge in un rapporto dell'americana ISHRS) con il buon risultato non deve indurre ad eseguire interventi sbagliati sul piano concettuale. A parte il fatto che il buon risultato si giudica dalla soddisfazione del cliente (e pep1930 dice ”…sto vivendo 2 anni fantastici.”), i chirurghi che hanno lunga esperienza di autotrapianto follicolare sanno che utilizzare grandi quantità di FU per trapiantare ad alta densità su aree limitate nelle fasi precoci del diradamento può compromettere la futura possibilità di rinfoltimento. Impiantare ad alta densità non è difficile, quello che è difficile (e talvolta impossibile) è far fronte all’ulteriore diradamento se si è inutilmente depauperata la riserva donatrice. Le 1.500/2000 FU per seduta non sono un’idea scaturita dal nulla, ma dall'esperienza di decenni di autotrapianti follicolari eseguiti. Molti chirurghi nei primi anni di pratica si affannano a trapiantare quantitativi record di FU in un'unica seduta, poi con l’esperienza ridimensionano l’entità delle sedute, che verranno distribuite nel tempo con intervalli diversi a seconda del progredire del diradamento: di regola se la calvizie avanza fino alle estreme conseguenze si possono eseguire in tutto 3 (raramente 4) megasession da 1.500/2.000 FU, utilizzando così senza spreco e con il massimo del risultato l’intero patrimonio di follicoli permanenti presente nell’area nucale.
  18. La densità delle FU trapiantate nella zona frontale può essere arrivata a 30, prevalentemente da 1 capello, questa pertanto può essere la densità attuale nelle zone che erano completamente scoperte, mentre in quelle attigue vi si debbono aggiungere i capelli presenti, e superare così le 40. Ne è sicuro? Non dimentichiamo la dimensione tempo... Capisco che i giovani pensino poco al futuro, ma 22 anni di autotrapianti follicolari, qual’ è l’esperienza unica al mondo di Carlos Uebel, servono molto. Nell’eseguire un autotrapianto su una persona giovane, lui e i suoi allievi seguono un principio molto semplice, ignorato da molti colleghi e difficile da accettare da molti pazienti: operare prevedendo che possa divenire un calvo totale. Risparmiando il massimo di FU, c'è la possibilità di conservarne un quantitativo sufficiente per far fronte dignitosamente a future cadute anche cospicue. Lo stesso non si può garantire se si utilizzano eccessivi quantitativi di FU impiantati ad alta densità negli stadi precoci dell’a.a., che è, non dimentichiamolo, una forma progressiva di diradamento. E' stato inoltre dimostrato che impiantando 50 FU/cmq in un’unica seduta il 30% va perduto: lo riferisce il californiano Melvin Mayer, incaricato dalla ISHRS nel 2003 di una ricerca sul "dense packing". Mai detto. Ripeto che impiantando ad alta densità si sprecano FU in grande quantità, anche 1/3 di quelle prelevate. Trapiantare ad alta densità è l’ultimo dei problemi, anche se qualcuno se ne fa un vanto smodato: chi ha dimestichezza con le tecnica microchirurgica è oggi in grado di suturare vasi del diametro di 3 mm con punti dati a mano lungo la loro circonferenza, che non debbono ostacolare il flusso del sangue: trapiantare FU anche ad alta densità è infinitamente più grossolano, non si può nemmeno considerare un intervento microchirurgico. Come ho detto sopra, è proprio allora che si potrà reintervenire con la massima garanzia di rinfoltimento su un'area anche cospicua. E’ invece quando si è impiantato abbondantemente ad alta densità nelle fasi precoci del diradamento che lo “scoperto” può diventare un problema insolubile.
  19. Le opinioni diventano “fatti” solo dopo che sono state convalidate dall’iter accettato oltre che da me anche da tutta la comunità scientifica internazionale, e che è quello da me indicato. Di conseguenza ciò che a lei basta non sono fatti, ma opinioni, che dal punto di vista scientifico non hanno valore: ciò che non è dimostrato semplicemente non esiste. “sti punti bianchi” non sono le FU che mancano, ma le piccole cicatrici che ci sono. Ripeto che “il mio resoconto” altro non è che quanto pubblicato da “Dermatologic Surgery”, organo ufficiale della ISHRS: gradirei che il confronto si facesse con dati pubblicati su riviste dello stesso livello anziché su opinioni espresse da medici anche validi ma che non sono in grado di offrire lo stesso supporto scientifico. Perché Rassman non sia stato invitato dalla ISHR lo si dovrebbe chiedere alla ISHR. La FUE/FIT attrae notevolmente l’interesse dei medici, e un congresso medico ha il dovere di approfondire le conoscenze sulla tecnica, anche se si presta a numerose critiche. Dove altro se ne dovrebbe parlare? La ISHRS nel prossimo congresso presenta un Workshop diretto da John Cole al quale partecipano anche Rober Jones e William Rassman: sarà senz’altro un equilibrato e costruttivo confronto tra opinioni divergenti su questa tecnica, che a mio avviso ha le indicazioni limitate (ma valide) proposte dal dr Rassman. E chi la afferma allora la verità, visto che lei boccia la più importante rivista di chirurgia dermatologica del mondo, che è oltretutto anche l’organo ufficiale della ISHRS? Ci dica, ci dica. Le offese sono le risposte di chi non ha argomenti. Quanto alla categoria medica, la sua difesa sarebbe credibile se lei ne facesse parte (o ne fa parte, non l'ha mai detto...?).
  20. Falso. Come si apprende dal lavoro pubblicato su “Dermatologic Surgery” organo ufficiale della ISHRS nell agosto 2002, W. Rassman ha cominciato a sperimentare la FUE assieme a R. Bernstein e altri 4 ricercatori alla Columbia University di New York nel 1997, dopo averla appresa su segnalazione del dott. R. Shiell dal dott. Masumi Inaba, giapponese, che l’aveva descritta in una pubblicazione del 1996. Prima che da Cole gli operati da Woods furono visti dagli australiani dott. R. Shiell, dal dott. R. Knudsen e dalla dott.sa J. Martinick, che non ne riportarono buone impressioni, a causa dei segni cicatriziali della zona donatrice: non si capisce nemmeno bene che tipo d’intervento praticasse Woods, dal momento che non ha mai pubblicato nulla al riguardo, e poiché ha cominciato a parlare di FUE solo dopo la pubblicazione di Rassman, è lecito ritenere che praticasse delle banalissime isole. Cole ha cominciato a sperimentare sui suoi pazienti la FIT (come lui chiama la FUE) soltanto nel 2002: pertanto ammesso che abbia dei buoni risultati, debbono passare ancora 3 anni prima che sia in grado di presentarli in sede scientifica. Quando alla “tecnica definita senza alcuna pratica da Rassman”, non si comprende il significato di questa frase. Se si intende che Rassman non l’ha praticata, si sappia che la pubblicazione del 2002 riguarda 200 pazienti controllati per 5 anni, se invece s'intende che la tecnica non ha applicazioni pratiche, come al solito Aragorn dice il falso, in quanto Rassman le indica con molta precisione. Non dubito che il sig. Woods usi questi punch che sono sul mercato da oltre 30 anni, ma quanto alla percentuale di transection non ha mai pubblicato niente: solo chiacchiere e internet. Come sopra: chi glie l'ha detto, la nonna? Parole, parole, parole…
  21. Dott. Massimo Morselli

    Trapianto In Italia

    Raffaele: Potremmo fare così: mi paga il primo, e facciamo gratis gli altri 2: prendi 3, paghi 1, mica male. Ma non so se ci sto.
  22. Perfezionista: Il "bisturi circolare", traduzione italiana dell'inglese "punch", utilizzato nella FUE/FIT è un cilindro a bordo tagliente del diametro da 0,5 a 1 mm. Con esso si ricava un "graft" (innesto) a spessore parziale sezionando la sola cute intorno alle unità follicolari combinando la pressione sulla cute con un movimento rotatorio. Una volta sezionata la cute, le FU vengono estratte per trazione ("extraction") assieme al restante tessuto dermo-ipodermico non sezionato dal punch. Questa tecnica darebbe un vantaggio di minor traumatismo alle FU rispetto alle vecchie isole (v. sotto). Per evitare di ledere le FU vicine si rasa a zero l'intera area donatrice e si cerca di mantenere una distanza di sicurezza tra i singoli prelievi. Nell'applicare il punch bisogna tener conto dell'inclinazione ("direction") dei follicoli, in modo da penetrare nella cute paralleli ad essi, e anche del fatto che nelle unità a follicoli multipli questi divergono in profondità aprendosi come un mazzo di fiori rovesciato. Per questo motivo alcuni chirurghi (Rassman, Bernstein) raccomandano di non usare punch di diametri di meno di 0,9 mm per evitare di ledere i bulbi durante l'estrazione. Tempo fa con procedura analoga si ricavavano le "isole": allora il punch penetrava più profondamente, poi con le pinzette si trazionava il graft e lo si sezionava sotto i bulbi con delle forbicine. Il notevole sacrificio di follicoli "divergenti" che si aveva con questa tecnica faceva optare per punch di diametri maggiori (2 - 3 mm e oltre), con l'inevitabile conseguenza di risultati antiestetici ("effetto bambola") delle isole trapiantate. Per questo motivo fu accolta con entusiasmo la procedura "strip", che ovviava a molti degli inconvenienti delle isole, e consentiva di trapiantare elevati quantitativi di FU in un'unica seduta ("megasession"). Ora si propongono megasession anche di FUE/FIT (oltre 1000 FU per seduta), ma resta il dubbio se il vantaggio rispetto alle isole sia così consistente da indurre ad abbandonare la strip. La incertezze maggiori riguardano il danno subito dai follicoli in fase di estrazione, che i fautori della FIT affermano essere irrilevante, e l'aspetto della cute nell'area donatrice a cicatrizzazione avvenuta (1 anno dall'intervento) dopo prelievo di un elevato numero di FU.
  23. Dott. Massimo Morselli

    Trapianto In Italia

    visitor: E chi le dice che non l'abbia fatto?
  24. Dott. Massimo Morselli

    Dott Uebel

    Brasileiro: Mi scuso, la domanda mi era sfuggita, ma è cosa di poco conto: conosco un'infinità di strumenti che portano il nome del loro inventore, e che non differiscono sostanzialmente (se non per il prezzo) da quelli anonimi usati quotidianamente da tutti i chirurghi. Per definire questo tipo di inventori a Modena si dice che hanno scoperto la macchina per tagliare il burro. Spero con la risposta a freemax72 sulla percentuale di attecchimento stimoli qualche persona ben informata a rivelarci che cosa si è detto di diverso a Chicago: io c'ero, ma forse mi è sfuggito. Vorrei soltanto ricordare che ciò che conta non sono le FU trapiantate, ma i capelli che poi ricrescono.
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