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sfogo e racconto di una vita molto sfigata


travis84

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Credevo che questo fosse il forum,per parlare dei problemi psicologici provocati dalla caduta dei capelli.Evidentemente la discussione si spostata su altri fronti e questa sezione cambiera' presto nome.Di prediche ne sentiamo,tutti i gioni,proprio da tutti....

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Questa volta sono anche io (in parte) d'accordo con quanto scrive Khil.

E 'chiaro che la sofferenza è sempre un fatto individuale ma è altrettanto vero che ogni problema deve essere collocato nella giusta prospettiva.

Dare il giusto peso e il giusto valore alle problematiche della vita significa cercare di raggiungere una maturità interiore che è la condizione indispensabile per poter affrontare l'esistenza.

Quando la caduta dei capelli è vissuta come un DRAMMA che sconvolge e altera irreparabilmente l'esistenza portando l'individuo al pensiero del suicidio o estraniandolo dalla vita sociale rappresenta una risposta "inadeguata" a problematiche di personalità latenti e pre-esistenti all'inizio della stessa.

A questo stadio qualsiasi evento (difetto fisico,incidente, malattia etc.) esterno o interno al soggetto che avesse modificato la sua immagine corporea avrebbe prodotto lo stesso risultato dell'alopecia androgenetica.

 

 

A Jined vorrei dire che trovo molto "arroganti" le sue affermazioni e che ha ragione Geronimo quando afferma che se ti dovessi alzare alle 3 di mattina per andare a lavorare ai Mercati Generali a sfiancarti per pochi soldi forse avresti meno energia per pensare alle problematiche "alopeciche".

Che ne sai poi di cosa significhi trovarsi senza occupazione all'improvviso a 40 o 50 anni e con una famiglia da mantenere e dei figli a cui devi provvedere?

Pensi che a quell'età tutti ti vengano a cercare per offrirti una nuova occupazione oppure credi che basti riciclarsi frequentando un corso di "restauro".

Abbi più rispetto per le persone che lavorano non tutti "scaldano" la sedia come pensi tu!

Ti auguro di non doverti mai confrontare nella tua vita con questo tipo di problemi!

 

Beijinhos...........Careca.

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Nel 20 Luglio 2002 alle 12:00 il Dr.Careca Nunca Mais disse:

 

< A Jined vorrei dire che trovo molto "arroganti" le sue affermazioni e che ha ragione Geronimo quando afferma che se ti dovessi alzare alle 3 di mattina per andare a lavorare ai Mercati Generali a sfiancarti per pochi soldi forse avresti meno energia per pensare alle problematiche "alopeciche".

>

 

Veramente e' quello che avevo scritto io! Se rileggi il mio post iniziale..

 

E secondo, hai proprio cannato alla grande perche' io qua dentro sono uno di quelli a cui dell'alopecia frega poco e niente...si, perdo i capelli, ma sono fidanzato, ho una salute decente, ho un lavoro, una casa e un pezzo di ferro con le ruote. L'autostima non mi viene dai capelli, percio' il resto e' semplice vanita', ecco perche' non ho mai preso farmaci x i capelli ma solo lozioncine e vegetali.

 

<

Che ne sai poi di cosa significhi trovarsi senza occupazione all'improvviso a 40 o 50 anni e con una famiglia da mantenere e dei figli a cui devi provvedere?

Pensi che a quell'età tutti ti vengano a cercare per offrirti una nuova occupazione oppure credi che basti riciclarsi frequentando un corso di "restauro".

Abbi più rispetto per le persone che lavorano non tutti "scaldano" la sedia come pensi tu!

>

 

Fammi capire...mi stai dicendo che l'Italia e' come cuba? Che le decine di migliaia anzi centinaia di migliaia di attivita' che ci circondano, BMW e Mercedes parcheggiate ovunque come biciclette non significano niente relativamente all'economia del paese? Se fai una passeggiata in via Tuscolana trovi decine di negozi che cercano commessi, sui giornali decine di ditte cercano autisti... e cosi' come benzinai, fruttaioli, operai specializzati o braccianti, elettricisti, pittori restauratori, autisti, commessi, tecnici, camerieri, cuochi, domestici, contadini, e via dicendo...ma sono tutti lavori che ormai la gente non vuole piu' fare e percio' li lascia ai filippini, ai russi, agli africani e agli indiani, e la gente cerca dalla mattina alla sera un bel lavoro seduto davanti ad una scrivania a battere una lettera a macchina a stamparla e a mandarla via fax. Ormai i computer le lettere se le scrivono da soli...nel senso che tutto e' automatizzato e questo tipo di lavoro e' molto difficile da trovare, ecco il perche' della "disperazione". La verita' e' che "il lavoro" che non si trova e' proprio il suddetto, perche' la gente come "lavoro" vuole solo uno stipendio senza fare nulla. Lavorare e' duro...specie per un popolo pigro.

 

E non dire a me che dovrei andare ai mercati generali visto che sono uno che si e' fatto il cxxx sempre da dopo il liceo, tu piuttosto spero che sia un professionista meglio di come sembri, altrimenti immagino che stiano anche in Francia i MG.

 

Basta siamo off-topic.

 

saluti,

 

 

Kim

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Caro Jined,

 

Io personalmente faccio parte di quella schiera di italiani "pigri" e "sfaccendati" che per trovare un lavoro adeguato alla propria professionalità e aspettative se ne è andato all'estero (Francia)........sicuramente (penserai tu) per lavorare ancora di meno di quanto si faccia in Italia.

Naturalmente prima di lavorare ho passato 23 anni della mia vita a sollazzarmi con i libri (5+3+5+6+4=23)........per non stressarmi troppo!

Sono poi talmente "pigro" e "ozioso" che, oltre a scaldare la sedia su cui sono seduto, parte del mio tempo libero la dedico (gratis) ad attività di tipo umanitario (Caritas) perchè al mondo ci sono miliardi di persone che crepano di fame e malattie ma.........poveretti è colpa loro! Sono talmente "sfaccendati" che non hanno nemmeno la voglia di prendere un aereo e arrivare fino a Roma alla Tuscolana per cercarsi uno straccio di lavoro!

Posto che il "nostro" paese è diventato quello di "bengodi" (da come lo descrivi) e che il problema della disoccupazione (soprattutto giovanile ) è un'invenzione.........fai una cosa...........alle prossime elezioni candidati anche tu alla presidenza del Consiglio! Così almeno avremo finalmente trovato un personaggio capace di risolvere il problema del lavoro agli italiani! Con buona pace di tutti i milioni di "sfaccendati" , "pelandroni" e "nullafacenti" che popolano la nostra penisola!

Siamo proprio "off topic" ma (come dicono a Roma) "quanno cé vò cé vò"!

 

Beijinhos..........Careca.

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Quando la caduta dei capelli è vissuta come un DRAMMA che sconvolge e altera irreparabilmente l'esistenza portando l'individuo al pensiero del suicidio o estraniandolo dalla vita sociale rappresenta una risposta "inadeguata" a problematiche di personalità latenti e pre-esistenti all'inizio della stessa.

A questo stadio qualsiasi evento (difetto fisico,incidente, malattia etc.) esterno o interno al soggetto che avesse modificato la sua immagine corporea avrebbe prodotto lo stesso risultato dell'alopecia androgenetica.

 

 

SOTTOSCRIVO AL 1000%.

Se si hanno queste reazioni i problemi sono altri,non l'a.a.

Credo che se invece dell'a.a.una persona di questo tipo avesse avuto un'altra menomazione,anche tipo un dito del piede x esempio,oppure una cicatrice in un posto visibile,oppure una malattia non troppo grave ma fastidiosa(che so,un aforte gastrite cronica)o ancora un male psicologico(attacchi di panico)avrebbe reagito esattamente allo stesso modo.

Ne sono certo.

E'un modo un modo sbagliato i porsi di fronte agli imprevisti.....

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Mi pare insomma che il concetto più volte espresso e ripetuto sia chiaro.Sarebbe ora

che venisse assunto come punto fermo nelle discussioni di questo forum,non certo per emarginare i xxxxx che si disperano ma

per suggerire loro di valutare la possibilità

che una reazione all'a.a. di un certo tipo

sia da trattare integralmente con un approccio alla persona intesa come psiche.

Ci vuole inizialmente un certo coraggio ad

ammettere con sè stessi che il problema,ripeto in certi casi,non sia la calvizie,ma siamo noi,ma tant'è, non essendoci altra strada percorribile che porti ad un '"evoluzione" dello stato angoscioso in qualcos'altro che si chiami adattamento.Un adattamento attivo,il contrario della rassegnazione che alcuni postulano essere in tal caso l'unica scelta,un adattamento che porti l'individuo a curarsi l'alopecia con interesse vivo per le cure nuove e migliori,ma che ne scongiuri definitivamente la ricaduta nel baratro del pensiero ossessivo-totalizzante-abnorme.

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  • 3 weeks later...

Allora ... Doc Careca, veniamo al punto senza tanti discorsi di contorno:

 

Vorrei qui, su questo post, per favore, il nick, almeno UN nick ( oltre a Careca ) che dovendo scegliere tra:

 

1 - Perdere il lavoro, dovendo darsi da fare x trovarne un altro

 

2 - Perdere tutti i capelli rimasti compresi quelli recuperati con le cure

 

Vorrei trovarne uno che SCEGLIEREBBE la opzione numero 2.

 

Ne chiedo uno solo oltre al Doc Careca.

Avanti !

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Se il lavoro in questione e'un lavoretto cosi'e dio posso tranquillamente trovarne un'altero scelgo la 1.

 

Se ho 3040 anni e ho un buno posto,delle spese,delle responsabilita',scelgo i capelli.

 

Perche'sai,senza capelli posso pure magiare,vestirmi,viaggiare,vivere meglio.

Senza soldi no.

 

Ma tu quanti anni hai?

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