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Tasse e spesa.


curvadong

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http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economi...nti_tasse.shtml

 

 

La magistratura contabile ha spiegato che «solo una dinamica della spesa che resti significativamente distante dalla crescita del prodotto, può consentire una graduale riduzione della pressione fiscale» nel rispetto dei parametri europei. La Corte dei Conti ha anche segnalato come il recupero di entrate appaia «di notevole interesse» così come l'avanzo primario che è tornato a crescere. Ma «è però di rilievo - sottolinea la Corte - il fatto che un tale esito sia prevalentemente il frutto di incrementi di entrate e non, se non in parte minima, di una maggiore capacità di contenere la spesa corrente».
Modificato da curvadong
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La magistratura contabile ha scoperto l'acqua calda....lo sanno tutti.

 

Piuttosto Curva, non credi che forse quest'anno, con un governo più solido dell'anno scorso (e piu nella mani di Prodi di prima) forse si riuscirà a varare qualche riforma strutturale?

 

Io penso che l'anno scorso fosse altamente improbabile che questo accadesse per l'oggettiva debolezza del governo, quest'anno non ci sono più scuse.

 

ciao

 

B

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La magistratura contabile ha scoperto l'acqua calda....lo sanno tutti.

esatto Braz, lo sanno tutti, ma da qui ad ammetterlo corre un abisso e in politica purtroppo non si fanno che poche delle cose "ammesse" pubblicamente e a maggioranza.Chiedi a sindacati e sinistra estrema se sono d'accordo a tagliare la spesa corrente e dove magari!!

 

Piuttosto Curva, non credi che forse quest'anno, con un governo più solido dell'anno scorso (e piu nella mani di Prodi di prima) forse si riuscirà a varare qualche riforma strutturale?

mah...i segnali sono quelli che sono....ad esempio vengono annuciate periodicamente misure sulle pensioni (leggi riforma) e poi il discorso viene sempre rimandato perchè magari in quel momento preelettorale (in questo momento) serve di più redistribuire a suon di 30 euro cadauno l'anno quello che viene definito 'tesoretto', con grande agitazione di Draghi, dell'Ocse, dell'FMI etc etc etc.

 

Io penso che l'anno scorso fosse altamente improbabile che questo accadesse per l'oggettiva debolezza del governo, quest'anno non ci sono più scuse.

onestamente non vedo equilibri di forza spostati meno a sinistra dall'anno scorso.

Al congresso dei comunisti italiani pochi giorni fa Diliberto ha detto che la caduta del muro di Berlino segnò una pesante sconfitta delle masse dei lavoratori...capisci bene quali siano le premesse con le quali ci si siede al tavolo delle riforme in Italia.

Modificato da curvadong
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meraviglioso diliberto, sempre un piacere vedere uno del governo al passo con i tempi

 

io sono d'accordo con brasileiro, l'anno scorso e' stato un anno abbastanza anomale e le correnti di potere si sono affrontate piu' che collaborare. E non sento lo stesso spirito quest'anno, anche perche' dopo la serie di tasse messe, non si possono permettere di fare cadere il governo prima della fine della legislatura.

 

Il decreto Bersani, pur di ridotta entita' e con le sue pecche, mi era sembrato un buon punto di partenza per la prox finanziaria.

 

vediamo

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Mah il governo è già caduto....abbiamo avuto una crisi un mese fa....dove eravate voi???!!! :D

 

la speranza che qlcosa di strutturale venga fatto c'è tutta, il taglio di spesa corrente è appunto qlcosa di strutturale che ancora nn si è visto.Più che "sentire" un clima diverso io vorrei vederlo, se non negli atti parlamentari almeno nelle parole chiare come un impegno ineludibile di chi quegli atti dovrebbe promuoverli....se mi dite dove sono parole che non siano solo vaghe intenzioni magari inizio a sentire qlcosa ankio.

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Mah il governo è già caduto....abbiamo avuto una crisi un mese fa....dove eravate voi???!!! :D

 

"anche perche' dopo la serie di tasse messe, non si possono permettere di fare cadere il governo prima della fine della legislatura" mi tocca autocitarmi... era esattamente quello che intendevo con "non si possono permettere" e lo hanno capito.

 

vuoi ancora parole, impegni, etc...??? e questa volta invece a me non interessa sentire parole o impegni, lo voglio semplicemente vedere alla fine dell'anno. E, come ti dicevo, un primo passo l'ho visto. Non e' neppure lontanamente quello che si necessita ma era un primo passo. Se entro dicembre si e' fallito ancora allora si cadra' davvero nello sconforto.

 

Ma di parole e di impegni ne ho avuto abbastanza, li vorrei vedere silenziosi e a testa bassa verso la fine dell'anno.

 

a proposito, cosa dovrebbero tagliare secondo voi?

Modificato da Gurg
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spesa improduttiva e sprechi andandoseli a cercare, in mancanza di idee, a partire dai report della Gabanelli o dagli articoli di Gian Antonio Stella.Accorpamenti e/o eliminazione di enti inutili o doppioni di altri...il virtuoso Soru in sardegna ne ha eliminati una quarantina.

 

riforma strutturale del diritto del lavoro, quella attuale è propedeutica e sufficientissima a causare da sola un ammontare notevole di spesa improduttiva e morta:parametri di controllo della produttività e applicazione dei medesimi su scala nazionale a livello di pubblica amministrazione:chi non lavora viene avvisato in vari modi e poi licenziato.

 

Monitoraggio del rapporto fra estensioni comunali + polazione/ numero di effettivi assunti nella P.A.:eliminazione di esuberi dovuti a semplice clientelismo e/o mafia e/o la somma dei due.

 

eliminazione monopoli locali delle compartecipate pubbliche, sempre in rimessa e sempre coi soldi dei cittadini, ove in guadagno invece gestite con dividendi appannaggio esclusivo dei soci/ente (sindaco, assessorato etc etc etc ).

 

riforma A.S.L. ad oggi gestite come aziende private ma ripianate costantemente dallo stato.

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"anche perche' dopo la serie di tasse messe, non si possono permettere di fare cadere il governo prima della fine della legislatura" mi tocca autocitarmi... era esattamente quello che intendevo con "non si possono permettere" e lo hanno capito.

scusa non capisco, dopo la serie di "tasse messe" il governo è già caduto una volta quindi si son già permessi, se cade un altra volta il nuovo mandato nn ci sarà più.....non so, al di là della speranza, quanta plausibilità abbia preconizzare a questo governo l'intera legislatura rimasta.

 

vuoi ancora parole, impegni, etc...??? e questa volta invece a me non interessa sentire parole o impegni, lo voglio semplicemente vedere alla fine dell'anno.

fatti non parole, manco a dirlo.E' che anche nell'uso dello strumento comunicativo tutte le affermazioni lasciano ogni volta aperta qualunque via d'uscita.E' un governo che a parte la campagna elettorale non riesce a fare nemmeno promesse sui quali poterlo vincolare inequivocabilmente.Da una parte abbiamo tutti i rapporti "terzi", nazionali e non, sullo stato delle cose e sui rimedi da prendere con urgenza, dall'altra abbiamo questo navigare a vista sfruttando ora quell'equivoco ora quell'altro per non dire nulla di strutturale su tutto.

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mah...i segnali sono quelli che sono....ad esempio vengono annuciate periodicamente misure sulle pensioni (leggi riforma) e poi il discorso viene sempre rimandato perchè magari in quel momento preelettorale (in questo momento) serve di più redistribuire a suon di 30 euro cadauno l'anno quello che viene definito 'tesoretto', con grande agitazione di Draghi, dell'Ocse, dell'FMI etc etc etc.

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economi...to_debito.shtml

 

BRUXELLES - «Le entrate inaspettate dovrebbero essere effettivamente utilizzate per ridurre il disavanzo ed il debito» ha detto il commissario Ue agli affari economici e monetari, Joaquin Almunia, rispondendo a chi gli chiedeva di commentare la decisione del governo italiano di utilizzare una parte dell'extragettito per altre misure non legato al risanamento.

L'ACCORDO - «L'accordo raggiunto all'unanimità nell'ultima riunione dell'Eurogruppo è molto chiaro», ha detto Almunia, ricordando come «il gettito fiscale in eccesso rispetto a quello previsto è destinato a ridurre disavanzo e debito». «Valuteremo sullo sfondo di questo accordo usi alternativi» dell'extragettito, ha quindi aggiunto il commissario Ue.

03 maggio 2007

Modificato da curvadong
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scusa non capisco, dopo la serie di "tasse messe" il governo è già caduto una volta quindi si son già permessi, se cade un altra volta il nuovo mandato nn ci sarà più.....non so, al di là della speranza, quanta plausibilità

 

ma dai, ci eri cascato anche tu... quando parlo di cadute di governo, sono serio, cose da nord europa. Quello che citi tu e' una scaramuccia all'italiana. Il governo che cade fa molto piu' tonfo, e' che noi non lo abbiamo mai sentito. Quando c'era la crisi, io non ho davvero mai creduto che la sinistra radicale sarebbe andata fino in fondo come nel 96. Adesso se crollano non si rialzano piu'. Lo sanno e non credo che nessuno voglia cadere prima di dimostrare che non sanno solo tassare. Adesso sarebbe un regalo alla destra, dopo una manica di balzelli per risanare le casse, consegnano tutto nelle mani della destra...? a meno che il PD non sappia di bruciato alla sinistra radicale, ma non credo, se si cade, cadono anche loro, fragorosamente

 

questi

spesa improduttiva e sprechi andandoseli a cercare, in mancanza di idee, a partire dai report della Gabanelli o dagli articoli di Gian Antonio Stella.Accorpamenti e/o eliminazione di enti inutili o doppioni di altri...il virtuoso Soru in sardegna ne ha eliminati una quarantina.

 

riforma strutturale del diritto del lavoro, quella attuale è propedeutica e sufficientissima a causare da sola un ammontare notevole di spesa improduttiva e morta:parametri di controllo della produttività e applicazione dei medesimi su scala nazionale a livello di pubblica amministrazione:chi non lavora viene avvisato in vari modi e poi licenziato.

 

Monitoraggio del rapporto fra estensioni comunali + polazione/ numero di effettivi assunti nella P.A.:eliminazione di esuberi dovuti a semplice clientelismo e/o mafia e/o la somma dei due.

 

eliminazione monopoli locali delle compartecipate pubbliche, sempre in rimessa e sempre coi soldi dei cittadini, ove in guadagno invece gestite con dividendi appannaggio esclusivo dei soci/ente (sindaco, assessorato etc etc etc ).

 

riforma A.S.L. ad oggi gestite come aziende private ma ripianate costantemente dallo stato.

 

te li cito e quoto tutti. e ne sottolineo la riforma strutturale del lavoro, solo per un esempio la costante improduttivita;' di alitalia, in queste situazionin puo' portare solo ad un crescente passivo. Il nostro contratto a progetto e' un fallimento completo e sarebbe ora che ce ne si accorgesse, magari puntando su misure flessibili per il lavoro giovanile (oddio, i francesi mi brucerebbero un paio di macchine adesso). Pero' il contratto a progetto e' davvero la vergogna del nostro sistema lavorativo, in linea di massima sarebbe potuto essere un ottimo strumento per i freelance ma la mancanza di regolamentazione, di sanzioni e di controlli lo ha trasformato in un contratto a tempo determinato senza garanzie e senza contributi. (uscito un poco dal tema eh... ho lavorato per un po' a progetto e adesso mi accorgo di quanto fatuo e ridicolo possa essere come modello contrattuale.

 

per quanto riguarda le PA anche l'impossibilita' di cumulare salari uno sopra l'altro.

Modificato da Gurg
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Quando c'era la crisi, io non ho davvero mai creduto che la sinistra radicale sarebbe andata fino in fondo come nel 96. Adesso se crollano non si rialzano piu'

 

perchè qlcuno ci credeva ne '96? Eppure hanno finito una legislatura con non meno di 3 governi....questi le kazzate le fanno seriamente Gurg e per questa volta hanno fatto il massimo di quello che potevano cioè far cadere il governo, se faranno o meno cosa lo vedremo la prossima.In un paese 'normale' o cmq in quello che sarebbe auspicabile una caduta sulla politica estera avrebbe determinato nuove elezioni (anche se rimandare al governo Berlusconi sarebbe stato pessimo ...), per dire che quel che è successo è drammaticamente serio nella sua impresentabilità.

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per fortuna almeno i contributi per i co.co.co., come per gli apprendisti stanno man mano aumentando. finiranno per diventare uguali a quelli da dipendente e togliere quindi una parte succulenta di risparmio a spese dei lavoratori in quelle condizioni.

tuttavia qusto non aiuterà in toto i collaboratori poichè il ricongiungere le posizioni contributive parasubordinato/FPLD rimane un problema che porta a perdere soldi ed avere pensioni ridicole :ph34r:

per lo meno con l'ultima finanziaria qualche tutela è aumentata.

un bacio

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perchè qlcuno ci credeva ne '96? Eppure hanno finito una legislatura con non meno di 3 governi....questi le kazzate le fanno seriamente Gurg e per questa volta hanno fatto il massimo di quello che potevano cioè far cadere il governo, se faranno o meno cosa lo vedremo la prossima.In un paese 'normale' o cmq in quello che sarebbe auspicabile una caduta sulla politica estera avrebbe determinato nuove elezioni (anche se rimandare al governo Berlusconi sarebbe stato pessimo ...), per dire che quel che è successo è drammaticamente serio nella sua impresentabilità.

 

 

nel 96 avevano una concezione diversa della politica e il bipolarismo era ancora lontano dall'essersi radicato. Ognuno tirava l'acqua al suo mulino. Credevano che le alleanze si potessero rimescolare come era stato dal dooguerra e non si erano accorti di come questo rimescolamento venisse vissuto male. Oggi il bipolarismo sta diventando sempre piu' una realta' (e qui ho altissimi margini di errore, ancora la Francia docet e anche da noi potrebbe davvero crearsi un polo di centro) difficile da sfuggire.

 

voglio credere (nota come non ci metto la mano sul fuoco pero') che se il governo cadesse seriamente, nessuno del centrosinistra potrebbe o vorrebbe sostituire prodi e si tornerebbe ad elezioni anticipate. E questa volta la destra tornerebbe a casa con almeno il 58%... anzi, non la destra, proprio berlusconi. E quindi si pone anche la bilancia dall'altra parte, davvero la destra ha interesse a fare cadere adesso il governo?

 

per fortuna almeno i contributi per i co.co.co., come per gli apprendisti stanno man mano aumentando. finiranno per diventare uguali a quelli da dipendente e togliere quindi una parte succulenta di risparmio a spese dei lavoratori in quelle condizioni.

tuttavia qusto non aiuterà in toto i collaboratori poichè il ricongiungere le posizioni contributive parasubordinato/FPLD rimane un problema che porta a perdere soldi ed avere pensioni ridicole :ph34r:

per lo meno con l'ultima finanziaria qualche tutela è aumentata.

un bacio

 

non ho seguito molto e spero che tu abbia ragione pero' da come lo descrivi sembra essere una serie di aggiustamenti in corsa per fare diventare il contratto a progetto un'altra cosa da una collaborazione specifica. magari sarebbe davvero il caso di NON dare piu' tutele e, invece, restringere il campo di attuazione. Farlo diventare quello che dovrebbe essere insomma, la retribuzione per una collaborazione in uno specifico progetto e non un contratto a tempo determinato. Successivamente studiare un contratto a tempo determinato piu;' adatto, oppure flessibilizzare in genere il contratto a tempo indeterminato. Cosi' mi sembra solo un pasticcio.

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ed in effetti E' solo un pasticcio. soprattutto perchè c'è una mentalità tipica volta a fregare tutto e tutti, sfruttare ogni buco di una legge per far più soldi fregandosene di chi lavora per te.

ti faccio un esempio. quando uscì la Biagi, si organizzarono quì (parlo di mamma FIAT) dei corsi: 2 giorni cui hanno dovuto partecipare tutti i capi del personale/ amministratori del personale, indipendentemente dalla loro sede.

facevo parte del gruppo di docenti ed ho sentito cose da far cadere le mutande...

non sapevano neanche che cosa diceva la legge, e va bene...no! va malissimo, diavolo! è il tuo lavoro di capo del personale consocere le leggi del lavoro. ti spiego tutti i punti del tipo di contratto in questione....quale è la tua prima domanda? "si, ma come posso aggirare questa norma?" :cry:

insomma, neanche si ponevano il problema di come utilizzare i vari contratti, la loro flessibilità (già di suo abbastanza alta). solo di come fottere tutto e tutti: dallo stato ai lavoratori, per fare i fighi e far vedere che si fa risparmiare l'azienda.

così come è la mentalità quì in italia, contratti come apprendistato, collaborazioni, tempo determinato servono solo a fregare il lavoratore. non c'è alcuna intenzione di utilizzarli nel loro senso tecnico e nel valore che in quell'accezione possono avere (progetti veri ad esempio nel caso delle collaborazioni - il che vuol dire che prendi professionisti non pivelli alle prime armi come manovalanza).

non passa settimana che non mi chiamino per sapere cosa mettere come "progetto" nel contratto di collaborazione ...ovviamente per mascherare lavori che di progetto non hanno nulla. oppure per fare un contratto di apprendistato a ragazze che hanno fatto (facendo lo stesso lavoro che vogliono far loro fare come "apprendisti") 2 anni di stage, 1 di contratto a termine e 5 di co.co.co.

è disgustoso, ancor di più dover dare loro le dritte per poterlo fare. per carità, faccio dei cazziatoni piuttosto pesanti e qualche volta sono riuscita a dissuadere, ma sono talmente presi dal fregare che non stanno neppure a valutare se ve ne sia davevro bisogno :(

le tutele che stanno man mano mettendo , dalla biagi in poi, almeno hanno il lato positivo di far perdere man mano interesse in questi contratti, rendendoli poco a poco meno vantaggiosi per i datori di lavoro

un bacio

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Siamo tutti per la flessibilità del lavoro ma non deve diventare un mezzo per fregare il lavoratore.

Sono riforme che vanno inserite in un quadro generale piu ampio,tenendo conto delle aspettative che un tale lavoro può offrirti.Io mi sono davvero rotto ,scusate signori,ma avete mai lavorato a tempo?Quanto avete guadagnato?Con questi soldi che ci avete fatto?Avete provato a comprarvi una casa o chiedere un mutuo?I grandi economisti e tecnici propongono ricette contro la disoccupazione ma loro lavorano a contratto???I figli di questi signori,lavorano ai callcenters?Sono qualunquista?Può darsi,ma tanto di cappello anzi di capello,a chi mi spiega come si può vivere in questo modo.E non tiratemi in mezzo la demagogia di Diliberto,ma mettiamoci realmente dei panni di un 30 enne che vuola lavorare e che non è nato in una famiglia benestante.

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Siamo tutti per la flessibilità del lavoro ma non deve diventare un mezzo per fregare il lavoratore.

Sono riforme che vanno inserite in un quadro generale piu ampio,tenendo conto delle aspettative che un tale lavoro può offrirti.Io mi sono davvero rotto ,scusate signori,ma avete mai lavorato a tempo?Quanto avete guadagnato?Con questi soldi che ci avete fatto?Avete provato a comprarvi una casa o chiedere un mutuo?I grandi economisti e tecnici propongono ricette contro la disoccupazione ma loro lavorano a contratto???I figli di questi signori,lavorano ai callcenters?Sono qualunquista?Può darsi,ma tanto di cappello anzi di capello,a chi mi spiega come si può vivere in questo modo.E non tiratemi in mezzo la demagogia di Diliberto,ma mettiamoci realmente dei panni di un 30 enne che vuola lavorare e che non è nato in una famiglia benestante.

 

provo di rispondere anche se questo post me lo hai scritto piu' con il cuore...

 

secondo me non e' vero che siamo tutti per la flessibilita' del lavoro, immagino che molte persone siano ancora affascinate dal "posto fisso" (prova a licenziare qualcuno da una PA). Appunto che non deve diventare un modo per fregare il lavoratore. Questo contratto a progetto si inseriva proprio in una logica di imbroglio, sin dall'inizio era palesemente qualcosa d'altro e cercava semplicemente di rintuzzare i problemi del cococo (ma un altro nome non glielo potevano dare???).

 

una reale flessibilita' lavorativa mette in gioco molto di piu', questo contratto a progetto e' un'arma a doppio taglio perche' non smuove per niente il mercato del lavoro in generale (cioe' non lo rende piu' flessibile a tutti i livelli) e lascia solo una categoria di persone (i trentenni di oggi, appunto) in mano alle aziende.

 

secondo me un po' siamo nati in una congiuntura sbagliata, i trentenni fra 8 anni avranno studiato parecchio di meno e lavorato di piu acquisendo anche piu' potere di negoziazione con il datore di lavoro. il contratto a progetto ha segnato l'era dello sfruttamento del trentenne in quanto attingeva ad un serbatoio di disperati, una massa critica di laureati con aspirazioni da trentenni (derivate dai titoli di studio che un tempo fornivano un ombrello maggiore di quanto non sia oggi a causa dell'inflazione di laureati) e l'esperienza lavorativa di ventiduenni.

 

poi ovvio che dipende da quello che fai, dal mestiere che fai. Dalle ambizioni. Da DOVE sei (geograficamente parlando, non solo socialmente).

 

faccio ancora il brutto paragone con l'estero. L'inghilterra e' un compromesso di flessibilita' onorevole (non selvaggia come gli USA): perdi il lavoro facilmente ma lo ritrovi altrettanto facilmente, il mercato e' fluido e le menti scorrono. Li' poi si genera anche un mercato dei cervelli mancante in italia dove molto spesso si crede che fare un certo tipo di mestieri sia una cosa meccanica. La francia che ha un meccanismo come il nostro soffre di intriseche debolezze strutturali, con uno stato sociale davvero elefantiaco (quello francese e' veramente incredibile).

Modificato da Gurg
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Billo, che dire? la penso come te. il lavoro flessibile "all'americana" è una gran cosa, ma lo è in un mercato del lavoro molto attivo come il loro. in uno completamente impantanato come il nostro quel tipo di flessibilità crea solo incertezze, nuovi poveri, consumatori mancati se vogliamo metterla sul pratico. è un circolo vizioso: le aziende mettono nel precariato con sottostipendi un sacco di xxxxx, quelli più portati a spendere, questi non hanno nulla da spendere e le aziende non vendono più una cippola, al che cercano il risparmio e abbassano ancora il tiro dei contratti :34:

inoltre la presenza di contratti ad alta flessibilità è per paesi maturi, non densamente popolati da arraffoni e tendenti a fregare il mondo intero sogghignando sotto ibaffi fieri delle fregature date come il nostro.

un bacio

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billo

mettiamoci realmente dei panni di un 30 enne che vuola lavorare e che non è nato in una famiglia benestante.

 

Per questo spesso ho sottolineato come sposarsi e far figli se anche è un diritto di ognuno è in realtà vincolato da situazioni socio-economiche e culturali. non per niente al Sud dove c'è il piu alto livello di disoccupazione c'è anche la maggioranza dei matrimoni e nascite tra disoccupati.

 

che la Flessibilità sia una buffonata io non sono cmq d'accordo. il fatto è che siete tutti con la cultura del posto fisso quando il posto fisso non c'è piu da anni ovvero c'è ancora (forze dell'ordine, grandi aziende, banche) ma è molto vincolato alla raccomandazione e lo sappiamo tutti.

 

cmq da quanto ne so al centro nord la flessibilità funziona. al centro nord i centri per l'impiego funzionano bene e anche parecchi extracomunitari trovano lavoro flessibile. da me ci sono lavoratori a progetto e hanno busta paga e tutto in regola anche i contributi, certo guadagnano poco e sono part-time.

 

ma mettiamoci nei panni delle aziende che assumono. a me conviene assumere un tizio che magari mi servirà per un lavoro a termine di 1 anno? cosa gli faccio il tempo indeterminato? e dopo? cosa lo metto a fare? prendiamo un'azienda di mobili: ha una commessa per 300 mila euro di merce, assume 10 operai a termine e dopo 1 anno fatto tutto li manda a casa. cosa dovrebbe fare tenerseli? e come li paga se non ha commesse?

 

la verità è che la società di oggi attraversa una fase di stagnazione e sono poche le aziende a cui gli affari vanno realmente bene. dovete mettervi anche nei panni di chi assume e questo non lo fa mai nessuno.

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nel 96 avevano una concezione diversa della politica

magari!!!

Ognuno tirava l'acqua al suo mulino.

e ora no? :60:

Credevano che le alleanze si potessero rimescolare come era stato dal dooguerra e non si erano accorti di come questo rimescolamento venisse vissuto male.

credeva (bertinotti) piuttosto che per continuare ad esistere dovesse riscuotere il plauso della sua contrapposizione ad un sistema che diversamente lo avrebbe risucchiato.Dal suo punto di vista è stato coraggioso al limite della follia e ha avuto ragione .

 

Oggi il bipolarismo sta diventando sempre piu' una realta' (e qui ho altissimi margini di errore, ancora la Francia docet e anche da noi potrebbe davvero crearsi un polo di centro) difficile da sfuggire.

la realtà che vedo consolidarsi da noi è quella del multipartitismo a maggioranza variabile, una declinazione nominalmente bipolare di quanto in auge da più di mezzo secolo.Vedere il casino che fanno sul referendum che gli rompe un altra volta le uova nel paniere, tutti nessuno escluso a parte i miei amici radicali.Non hai sentito Bertinotti che da presidente della camera si permette di affermare che "questo referendum farà male alla democrazia"???????!!!!!!!!!!

voglio credere (nota come non ci metto la mano sul fuoco pero') che se il governo cadesse seriamente, nessuno del centrosinistra potrebbe o vorrebbe sostituire prodi e si tornerebbe ad elezioni anticipate. E questa volta la destra tornerebbe a casa con almeno il 58%... anzi, non la destra, proprio berlusconi. E quindi si pone anche la bilancia dall'altra parte, davvero la destra ha interesse a fare cadere adesso il governo?

 

se il governo cade seriamente, come appunto un mese fa, a chi lo fa cadere nn frega nulla del paese.

far cadere un governo da sinistra estrema o da destra (vedi lega...) è una questione di cassa elettorale:

si rinsaldano posizioni ideologizzanti in vista della tenuta alle urne, per lontana che sia ( ma in Italia ogni anno si vota qlcosa..).E' il prezzo da pagare alla politica degli estremismi.Se vai al voto proponendo un programma estremo, magari per solo conservativismo e faziosità, sei obbligato ad alzare la voce a metà legislatura, magari anche all'inizio e un pò prima della fine.Sennò nessuno ti crede più e il buon senso prevale anche in quelle teste dove è specie protetta e virtualmente estinta.

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Castano se vogliamo parlare di politica dobbiamo parlare di cose concrete,sennò rischiamo di emulare Ballarò o Porta a porta.A me fa piacere che ci siano persone benestanti ed imprenditori che investono ma se non ci si pone il problema dei "nuovi poveri",ossia di coloro che non hanno un lavoro redditizio,se non ci si pone il problema dei costi della vita che lievitano sempre piu,il nostro sistema rischia un implosione ,un collasso interno,di cui tutti ignoriamo le conseuenze.

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Castano, il problema non è nei contratti "atipici" (anche se ormai questa dicitura è errata essendo stati tutti "tipicizzati" con la Biagi) utilizzati nel modo corretto, ma nel loro uso per risparmio e basta senza motivo contingente vero.

quì è strapieno di contratti co.co.co. che vanno avanti con rinnovi continui da più di 10 anni, c'è qualcosa di profondamente errato in questo. tagli le gambe alla persona che ormai lavora da te come uno a tempo indeterminato. stessa cosa per l'apprendistato, ho visto fare contratti di apprendistato a gente che in vario modo e con vari contratti diversi faceva lo stesso lavoro da 7 anni!

questo è imbroglio allo stato puro dello stato, della società, ed è sfruttamento del lavoro fisico e delle condizioni psicologiche in cui un precario è.

rinnovano i contratti alle 18 dell'ultimo giorno, mi spiace, ma una persona valevole non si comprota in sto modo. il vero capo, in tutti campi, sa valorizzare i suoi, li rispetta.

Tu hai un lavoro sicuro, facile parlare da quella poltrona. ew non sei nel campo del diritto del lavoro di una grande azienda, non vedi tutta la xxxx e la spregevolezza dei comportamenti verso persone che lavorano con te da 10 anni e che tu continui a tenere nel precariato.

flessibilità al nord? ma dove vivi? il mercato del lavoro in piemonte e lombardia è stagnante da almeno 5 anni pieni. certo gli extracomunitari trovano, saltellano da un lavoro all'altro di bassa manovalanza ogni 10 giorni....e non è vita neanche quella!

io non dico "fissa per il posto sicuro", dico che la flessibilità a vantaggio solo imprenditoriale va bene quando il lavoro c'è ed è di facile rotazione per tutti, e così non è.

la speculazione forzata porta ad un'implosione, buttando continuamente fuori gente, con la scusa di finti progetti di 1 anno, che sommati diventano 35 di anni, sempre dello stesso lavoro, magari svolto da 35 persone, si crea una sola cosa: inefficienza, mancata crescita delle professionalità, mancato utilizzo delle esperienze.

la mia tesi di laurea è stata sulla formazione, una tesi economica con 40 pagine di derivate parziali e integrali (ho mandato in tilt la commisione...figuriamoci, tutti legali... non ci capivano una cippola) , una dimostrazione matematica basata sugli studi di un premio nobel per l'economia che dimostra come la formazione e la crescita del lavoratore portano nel lungo termine una dose di guadagno non indifferente per l'azienda, e che la non valorizzazione delle potenzialità dà guadagno bassi immediati ma zero crescita futura.

se le aziende non fossero così tipicamente fregone italiane, guidate da altrettanti fregoni italiani, si renderebbero conto che il guadagno che hanno è ridicolo e fittizio.

nel lungo periodo le loro aziende falliranno e crolleranno, imploderanno su se stesse, perchè avranno sempre solo un sacco di pivelli, che non fanno mai crescere nulla.

io non parlo di errore nell'esistenza di certi contratti, parlo di vigliaccheria nel loro uso a sproposito, per una miserevole piccolezza mentale tipica per cui ti frego oggi e poi domani troverò un altro modo per sopravvivere fregando.

un bacio

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http://www.radicali.it/view.php?id=94598

 

per concessione ai massimaleros :D togliamo pure a Brunetta il 40% di quel che dice, ne rimane sempre tanta di roba da eliminare:(bisogna premettere però che quando lui consigliava il testone megalomane al governo queste cose non gliele ha fatte fare.... :okboy: )

«Dalle Province in giù, carrozzoni per pagare tanti politici trombati»

Intervista a Renato Brunetta.

 

• da Il Messaggero del 4 maggio 2007, pag. 7

 

di Sandro Vacchi

 

Come aprire le para­tie di una diga. La parola "sprecopoli", condita da "enti inuti­li", suscita una reazione del genere in Renato Brunetta, economista di Forza Italia che non pranza mai, ma si nutre di indignazione come primo piat­to e di vis polemica come se­condo.

 

 

 

Da dove cominciamo?

 

«Qualsiasi punto va bene. Il problema è dove finiamo, per­ché la montagna Enti Inutili è altissima, si sa».

 

 

 

Ecco, appunto: si sa, ma non si fa niente.

 

«Se si ipotizzano tagli, ma non si dice a favore di chi, ci si fa dei nemici e basta. Dove collo­care i vantaggi delle minori spese? A questa domanda va data risposta. Gli americani parlano di ear marking, marca­re l'orecchio».

 

 

 

Vogliamo provare? Regioni a statuto speciale.

 

«Per quale motivo la loro auto­nomia dev'essere pagata con sussidi più che proporzionali rispetto ai compiti? Sussidi non a pie' di lista, ma tout court. E sovrabbondanti».

 

 

 

Un esempio?

 

«In Trentino Alto Adige la finanza derivata, cioè la diffe­renza fra quanto lo Stato dà e quanto preleva, è la stessa cifra del Veneto. Solo che i Veneti sono quattro volte più numero­si dei trentini, quindi a ogni trentino tocca il quadruplo di un veneto. E più del quadruplo al valdostano, due volte e mez­za al friulano, due al siciliano e quasi due al sardo».

 

 

Traducendo in euro?

 

«Decine di miliardi. Fatte salve le autonomie, l'insularità, la montuosità, ma eliminando certi vantaggi, si potrebbero redistribuire. Basta col grasso che cola da fuori, con gli uscie­ri della Regione Sicilia pagati cinquemila euro al mese, coi sussidi agli albergatori trentini e non - che so? - a quelli romagnoli».

 

 

 

 

 

Ecco perché alcuni Comuni Veneti vogliono traslocare in Trentino. Non teme una lot­ta fra enti locali?

«Province, intende? Sono più di cento, con la tendenza a diventare 150. E non servono ad altro che a procurare seggiole e poltrone. Ci sono anche trecento comunità montane, che non fanno pressoché nien­te, se non stipendiare politici trombati. Tagliare, eliminare: altri dieci miliardi di euro ri­sparmiati».

 

 

 

Da impiegare in che modo?

«Se li si spalmasse sulla finan­za locale, si abbatterebbe di qualche punto la pressione fi­scale dei governi locali. Meno lei, meno Irpef e così via. Qual­cuno sa spiegare perché un albergatore "a statuto specia­le" può ristrutturare l'hotel con interventi a fondo perduto mentre il suo collega sfortuna­to che sta a pochi chilometri di distanza non può?».

 

 

 

Il nuovo titolo quinto della Costituzione...

 

«Sì, consente un federalismo a geometria variabile, e a costo zero. Insomma, non c'è più la cortina di ferro: è ancora neces­sario un Friuli a statuto specia­le? Capisco i problemi della montagna, ma quante regioni montane non sono a statuto speciale? E non c'è più il sepa­ratismo siciliano, eppure... E che dire del Trentino, dove la maggior industria è il settore pubblico? Altroché etnia, lin­gua, eccetera: liberare risorse, diminuire le tasse, alleggeri­re».

 

 

 

E le pensioni di invalidità?

 

«Bel tema. Se si eliminassero quelle false, si potrebbero alza­re le pensioni minime, oggi ferme a 560 euro. Le pensioni totali sono venti milioni, ma i pensionati sono in tutto quat­tordici milioni. Alcuni hanno più pensioni, ma quanti? Io penso che un paio di milioni di pension i di in validità siano fal­se. Le minime potrebbero sali­re a mille euro al mese, forse».

 

 

 

Bisognerebbe segnalarlo ai patronati sindacali.

«Un altro pozzo di San Patri­zio. Prendono 260 milioni dall'Inps, 80 dall’Inpdap e 15 dall'Inail. Ai Centri di assistenza fiscale, i Caf, vanno dodici euro per ogni dichiarazione dei redditi: totale 84 milioni. Più altri 60 erogati dall’Inps perle dichiarazioni dei pensio­nati. Altri 370 e rotti milioni l'Inps li passa ai sindacati co­me trattenute sulle pensioni, e almeno seicento milioni van­no sempre ai sindacati dalle trattenute ai lavoratori attivi».

 

 

 

Polemico con il sindacato, onorevole?

«Con questo sindacato. In tut­to il mondo i sindacati vivono delle quote degli iscritti, per­ché da noi no? Con tutti quei soldi si potrebbero finanziare ammortizza tori sociali veri: cassa integrazione, disoccupa­zione».

 

Che dire del pubblico impie­go?

«Tutto il male possibile. Tre milioni e mezzo di dipendenti, più mezzo milione di atipici, sono troppi. Pagati troppo ri­spetto alla produttività, anche se non in senso assoluto. Con un milione di dipendenti in meno si recupererebbero pro­duttività e valore degli stipen­di».

 

 

 

Anche le case pubbliche so­no una "non resa".

 

«Se gli ex Istituti case popolari vendessero gli alloggi agli in­quilini, incasserebbero venti miliardi. Significherebbero appartamenti per le giovani cop­pie e maggior gettito lei. Se il Comune di Roma vendesse tutto il suo patrimonio immobiliare, dimezzerebbe il debito con la Cassa depositi e prestiti, Venezia lo azzererebbe. Inve­ce questi patrimoni restano bloccati».

 

 

 

Finito, onorevole?

 

«Finito? Questa è l'introduzio­ne. Parliamo del Cnel che co­sta trenta milioni l'anno, l'80 per cento in stipendi, e non serve quasi a niente? E del Formez?». Un'altra volta.

 

La carica dei 101 enti, così inutili e duri a morire

 

• da Il Messaggero del 4 maggio 2007, pag. 1

 

di Sandro Vacchi

 

È la carica dei 101. Tanti sono gli enti inutili soppressi e non ancora liquidati. E, visto il tempo che occorre per estinguersi, a questi organismi solo in apparenza malati ma in realtà semi-immortali, c’è da scommettere che sarà durissima stanarli dalla giungla: come certi soldati giapponesi, ancora nelle Filippine quarant’anni dopo Hiroshima. L’atomica fu sganciata sugli enti inutili il 4 dicembre 1956, si chiamava legge 1404: ha avuto lo stesso effetto di un petardo. In questo mezzo secolo, infatti, gli enti sono passati da 823 degli esordi a 101 attuali, con una mortalità di una quindicina scarsa all’anno. In compenso, le Lati hanno resistito 48 anni prima di volatilizzarsi. Lati stava per Linee aeree transcontinentali italiane, creatura littoria del trasvolatore Italo Balbo e del primogenito di Mussolini, Bruno, morto giovanissimo in un incidente aereo.

 

 

La Fintecna - C’era una volta l’Iged, vale a dire Ispettorato generale per la liquidazione degli enti disciolti. Bene o male riuscì a far fuori centinaia di organismi, ma per la legge del contrappasso cinque anni fa fu dichiarato ente inutile. Avete capito bene: suo compito divenne suicidarsi. Nel 2004 le funzioni dell’Iged passano alla Fintecna, antica creatura Iri che si occupa anche della cartolarizzazione, la vendita del patrimonio immobiliare pubblico. Per un milione e mezzo di euro annui, l’azienda fa il lavoro del vecchio Iged e ogni anno deve presentare un piano al Parlamento. Da quello del 2006 risultano chiuse 34 liquidazioni gestite da Iged e Fintecna, soprattutto casse mutue artigiani e commercianti, e 4 liquidazioni affidate a commissari esterni. Queste ultime sono il Fondo di previdenza per gli uffici del lavoro e della massima occupazione, la Finanziaria agricola meridionale, la Ricerca economica statistica e servizi e le gloriose Lati.

 

 

Immobili - Il patrimonio immobiliare degli enti sopravvissuti comprende 419 unità. Alcuni anno or sono, a proposito di cartolarizzazione, qualche anima candida tentò di venderle. «Esperimento revocato a seguito delle difficoltà in ordine alla realizzazione di questa procedura», dice la relazione al Parlamento sullo stato della liquidazione degli enti disciolti. Così, la legge 296 dell’anno scorso dispone che Fintecna si faccia carico degli immobili delle gestioni liquidatorie di cui alla legge 1404 del paleolitico 1956. Vale a dire: se questa roba non si riesce a vendere, se la comperi la società di liquidazione. Per non meno di 180 milioni di euro, però.

 

 

Crediti e debiti - La Fintecna stima che gli enti superstiti abbiano crediti per 137 milioni di euro e debiti per 208. «Bisognerà quindi procedere alla verifica sia dell’eventuale intervenuta prescrizione per decorso dei termini delle pretese vantate nei confronti delle liquidazioni, sia dell’esigibilità dei crediti, nonché dell’opportunità di procedere alla loro cancellazione qualora l’incasso risulti troppo oneroso», recita la relazione. Sì, perché una delle innumerevoli mine sulla strada dell’estinzione è che non vi siano contenziosi aperti.

 

 

Sempre le Lati sugli scudi: s’è trascinata per anni una causa per certi terreni in Brasile che non si capiva di chi fossero. Altro ostacolo non da poco: se il personale “dismesso” fa causa, prevalentemente perché contesta nuovi o vecchi contributi previdenziali, ecco che l’ente non si liquida. Cioè, è morto ma non sepolto. «Con la dismissione del patrimonio immobiliare e la definizione delle posizioni previdenziali del personale degli enti soppressi, molti ostacoli saranno superati», si sbilancia Paolo Cento, sottosegretario all’Economia con delega a falciare gli enti inutili.

 

 

Gli archivi - Centinaia di enti dichiarati morti significano migliaia, milioni, miliardi di incartamenti. Che pesano. Da molti anni tutta questa carta è in via Salaria 971 a Roma, in uno stabile dell’Ente nazionale cellulosa: ente inutile e soppresso, naturalmente. Si è però deciso di spostare tutto a Monterotondo, in uno stabile del Tesoro. Come in tutti i traslochi, si è decisa una scrematura, via la cartaccia inutile. Come si fa in Italia? Si forma un gruppo di lavoro, che legge, vaglia e pensa: cinquantamila faldoni si possono... sopprimere? Non sia mai! Sottoporre «all’apposita Commissione di sorveglianza sugli atti d’archivio». La commissione ha deciso in pochi mesi, a onor del vero, che 38 mila faldoni di Fapi e Onpi pace all’anima loro possono essere distrutti. In attesa del rogo, la Sestito Traslochi trasporta a Monterotondo altri duecentomila faldoni. Più armadi vari.

 

 

Riduzione dei costi - Le liquidazioni “distinte”, condotte cioè da commissari liquidatori e non affidate a Fintecna, sono state trasferite, con tanto di archivi e sedi legali, nella sede dell’Iged. «Per realizzare significative sinergie organizzative», spiega la relazione. La Ragioneria dello Stato ha inoltre nominato dei comitati di liquidazione, presieduti dai liquidatori uscenti e composti da dirigenti della Fintecna. Al presidente andrà il 40 per cento del compenso percepito un tempo come commissario liquidatore, agli altri componenti il 30 per cento. Il 31 dicembre questi comitati scadranno.

 

 

Napoli e l’avvocato - Nonostante fosse stata messa in liquidazione, la società che si occupava del bradisismo nell’area flegrea, a Napoli, lavorava lo stesso. La relazione alla Camera parla anzi di «rilevante attività (ma non era un ente inutile?) per affidare in concessione lavori per interventi infrastrutturali finanziati dallo Stato, dalla Regione Campania e dall’Unione Europea». Compromesso all’italiana immancabile: cessata l’attività della gestione liquidatoria, tutta la baracca è passata a una gestione commissariale regionale.

Una bella grana è quella messa in piedi da tale avvocato xxx Traldi, che avrebbe assistito Ente cellulosa e Iged. Per venti mesi di lavoro chiede la bellezza di 21,5 milioni di euro, 43 vecchi ma bei miliardi di lire. Fintecna non intende tirare fuori tanti soldi.

 

 

E in futuro? - «Possibile che in mezzo secolo un problema del genere non sia stato risolto?», si domanda Enrico Costa, deputato figlio di quel Raffaele Costa per anni fustigatore di malcostumi e di enti-zombi. Promette una mozione, chiede una commissione parlamentare poi l’occhio gli cade sulla legge del ’56. E allarga le braccia, prima di aprire un libro di papà. «Trecento enti dei quali non si conclude la liquidazione costano allo Stato dodici miliardi l’anno», scriveva. Sono passati quasi dieci anni.

Modificato da curvadong
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