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L’”idea Meravigliosa” Di titolo censurato Versus L’autotrapianto Di Capelli: Due O Tre Cose Che Nessuno Vi Ha Mai Detto E Che (forse) Fareste Bene A Sap


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L’”IDEA MERAVIGLIOSA” DI xxxxx xxxxx VERSUS L’AUTOTRAPIANTO DI CAPELLI: DUE O TRE COSE CHE NESSUNO VI HA MAI DETTO E CHE (FORSE) FARESTE BENE A SAPERE

 

 

Perdere i capelli è un problema che tormenta molte persone. Poi puoi trovare quelli che, per disinvoltura o (più spesso) per rassegnazione scelgono la via più drastica: si rasano a zero e rimangono così per tutta la vita. Altri cadono in uno stato di profondo disagio, consapevoli di essere afflitti da un problema che mina fortemente la propria immagine e, di conseguenza, la propria serenità interiore. Non ho mai creduto molto ai “buonisti” che dicono che anche senza capelli si sta bene, che il pelato ha un suo fascino, che l’uomo senza capelli piace alle donne, che Bruce Willis cucca di più da quando è pelato..……. e potrei continuare in questa saga di ipocrisia.

Quando cominci a perdere i capelli (e lo consideri un problema grave) perdi buona parte della tua razionalità e saresti disposto a fare quasi qualsiasi cosa pur di riuscire a ritrovare la chioma e la serenità di un tempo. A me è successo questo.

Avevo appena cominciato l’università, ero entrato in un ambiente nuovo, dove tutti sembravano più preoccupati di apparire “fighi” piuttosto che studiare, e la ricerca dell’immagine era talmente ossessionante che sembrava di essere nel backstage di una sfilata di moda. Io invece mi ritrovavo a 19 anni a vedere i miei amatissimi capelli diventare sempre più sottili e poi abbandonarmi l’uno dopo l’altro, regalandomi una fronte sempre più alta e una capigliatura non proprio invidiabile. Sono consapevole che ci sono problemi ben più gravi al mondo, ma dico che trovarsi così giovane e vedere che i tuoi coetanei girano con delle foreste rigogliose in testa mentre i tuoi capelli sembrano quelli di un 50enne, non è piacevole. Come se non bastasse, la tua testa diventa oggetto di mille sguardi fugaci e discreti (ma di cui non puoi non accorgerti) dei tuoi coetanei che, terrorizzati dall’idea di poter perdere i capelli, vedono in te un perfetto esemplare del tempo che passa impietoso.

Anche grazie a mia madre ho cominciato a rivolgermi a qualche medico per avere indicazioni sul da farsi: a questo punto mi sono scontrato con la mediocrità e l’ignoranza di chi ti dice “non c’è niente da fare”, “rassegnati”, “fatti fare un bel taglio corto”. Ho sempre odiato la gente poco combattiva e rinunciataria, non potevo rassegnarmi subito. Dopo vari peregrinaggi tra riviste, TV, pagine gialle (internet non era ancora così diffuso), ho scelto di affidarmi a quello che, per visibilità pubblica, era il più importante: xxxxx xxxxx.

Prendo appuntamento in uno dei suoi centri e quando mi presento trovo un ambiente molto gioviale, come se stessero aspettando proprio me. Vengo fatto accomodare e mi si presenta un consulente: trattasi del classico “patacchino” (in emiliano si descrive così un tentato fighetto che ha abbondantemente superato i 40 anni ma pare non essersene ancora reso conto) tirato a lucido e cotto da miliardi di lampade abbronzanti (capirò poi che la lampada sarebbe dovuta diventare la migliore alleata di quelli che si mettono in testa “l’idea meravigliosa” di xxxxx perché la pelle abbronzata attenua il contrasto con un parrucchino scuro e folto come il piumaggio di un merlo).

Da questo momento inizia un periodo durato circa sei anni, durante il quale ho accumulato tanta esperienza portandomi in testa i parrucchini di xxxxx xxxxx. Vorrei portare la mia storia a conoscenza delle persone che possono essere afflitte da questo problema. Purtroppo, essendo la calvizie ancora un tabù inviolabile, trova poche fonti “ufficiali” di informazione e ti lascia l’angoscia di decidere in solitudine un passo molto delicato perché condizionerà poi tutta la tua vita.

Adesso sto bene, mi guardo allo specchio con soddisfazione, ho ripreso il piacere di sentire la mia testa: da alcuni mesi ho abbandonato quegli squallidi parrucchini di xxxxx xxxxx perchè ho fatto ricorso all’autotrapianto. Adesso “indosso” solo i miei capelli, la mia testa non è più coperta da un toupet come prima e ho riacquistato finalmente la mia indipendenza economica, estetica e psicologica (capirete tra poco che cosa intendo dire).

Potevo fermarmi qui, contento della mia scelta, ma guardandomi indietro ho rivisto anni di disagi, di rinunce, di “schiavitù”. Ho pensato allora che raccontare quello che ho passato potesse servire a tante altre persone. La mia voglia di “raccontare tutto” è poi sempre stata solleticata dagli spot TV di xxxxx xxxxx che enfatizzano una soluzione che, per carità, potrà anche essere sopportabile, ma pone delle limitazioni notevoli a chi desidera una vita naturale e “schietta”. Quello che xxxxx xxxxx propone è solo un mascherone per camuffare (in molti casi anche rasentando il ridicolo, vogliamo parlare di Lucio Dalla, Ron, Walter Zenga, Totò Schillaci, Marco Masini, Massimo Boldi per un brevissimo periodo? Sono tutte soluzioni del mitico xxx xxxxx) un problema che invece ho scoperto che può essere risolto in maniera spettacolare.

Andiamo per gradi: vi farò capire cosa vuol dire “mettersi in testa l’idea meravigliosa” di xxxxx xxxxx, in tutti i dettagli fisici, economici e psicologici (e credo di essere persona assai titolata a parlarne avendola portata per ben sei anni dal 1999 al 2005).

Cosa significa “mettersi in testa l’idea meravigliosa” di xxxxx xxxxx?

Dopo aver firmato il contratto (a suo tempo spesi 11 milioni di lire per 4 “impianti di resina dermocompatibile” – che io chiamerei più realisticamente parrucchini), devi aspettare tra gli otto e i dieci mesi prima che gli impianti siano pronti, poi ti chiamano per la loro “integrazione”. Ti fanno entrare in un camerino, ti siedi di fronte ad uno specchio che viene oscurato con una tendina perché tu non “soffra visivamente” il cambiamento che sta per avvenire. Ti tagliano i capelli nella parte sulla quale andrà applicato il xxxxx (capelli naturali a contatto, come lo chiamano loro, con una delicatezza filosofica davvero encomiabile), dopodichè ti incollano sulla testa il xxxxx.

E’ chiaro che il disagio iniziale è elevatissimo, ti ritrovi in testa un baraccone che non senti tuo. Per quanto cerchino di camuffare il cambiamento (magari variandoti il taglio dei capelli rispetto a prima) è ovvio che lo shock si nota, e la gente (non tutti a dire il vero) ti chiede cosa tu abbia fatto: è chiaro che tu la racconti come puoi “eh, ho cambiato taglio”, oppure “me li sono tinti”, eccetera. I più rincoglioniti (o forse i più delicati) fanno finta di crederci (o ci credono davvero), gli altri capiscono che c’è qualcosa che non va. Provate ad immaginare: vi ritrovate da mattina a sera con una specie di copertone da trattore in testa, scuro, liscio e folto come il pelo di un topo. Proprio lì dove fino a qualche ora prima avevate qualche pelo che resisteva per miracolo.

E’ vero che alla xxxxx xxxxx ti offrono la possibilità di attenuare l’impatto incollando al cuoio capelluto “zone” di parrucchino via via più grandi per non destare troppi sospetti e regalare l’effetto della gradualità, ma andreste a spendere delle cifre che neanche vi immaginate.

L’impatto visivo è quindi molto pesante, ma devo dire che dopo qualche settimana ti ci abitui, e quasi non fai più caso di avere un corpo estraneo in testa (ricordiamo che si tratta pur sempre di un pezzo di plastica, che alla xxxxx xxxxx chiamano molto delicatamente “resina”, spesso circa 3 mm che ti viene incollato in testa). Del resto, anche le persone intorno a te si abituano a vederti in quel modo e quasi non ci fanno più caso, fatta eccezione per gli osservatori più acuti (e più velenosi) che ogni tanto risollevano pubblicamente il dubbio che tu ti sia messo in testa un parrucchino, cosa che devi puntualmente essere pronto a smentire con argomenti validi.

Ti pare che la vita possa continuare esattamente come prima, e in parte è vero: ci sono tanti momenti della giornata in cui neanche ti ricordi di avere un parrucchino, diventa un tuttuno con la tua testa, salvo alcuni, e tragici, momenti, in cui ritorni alla dura realtà, e pensi a quante cazzate dicano xxxxx xxxxx e i suoi consulenti “noi proponiamo trattamenti solo quando necessario, e cioè quando non siamo in presenza di una calvizie androgenetica”, “riprendetevi anche voi il piacere dei capelli”, “potrai fare la stessa vita di prima, fare sport, pettinarti i capelli come vuoi, andare dal solito barbiere di sempre, farti passare la mano nei capelli dalle innamorate”.

Vediamo di smontare una ad una le tremende presunzioni di cui sopra.

 

“NOI PROPONIAMO TRATTAMENTI SOLO QUANDO NECESSARIO, E CIOE’ QUANDO NON SIAMO IN PRESENZA DI UNA CALVIZIE ANDROGENETICA”

Se fosse vero non mi spiegherei perché mi abbiano fatto pagare più di due milioni di lire per farmi dei trattamenti quando si vedeva benissimo che la mia calvizie era di tipo ereditario e progrediva mese dopo mese senza il minimo recupero. Prima di propormi l’acquisto della loro “idea meravigliosa” mi hanno propinato mesi e mesi di massaggi con lozioni, creme, fanghi, addirittura con un infernale marchingegno che, una volta attaccato alla testa una specie di casco, creava il vuoto e mi “risucchiava” il cuoio capelluto, nella più idiota illusione di riattivare la circolazione e quindi stimolare la crescita e ricrescita dei capelli. Ma vi rendete conto? Quando mi mettevano in testa quell’aggeggio sembravo un pazzo di quelli che si vedono nei film degli anni ‘30. Mi hanno consigliato inoltre di prendere per mesi e mesi integratori di ogni genere (e ben costosi) tipo omega-3 e multivitamine. Questa buffonata è durata circa un anno, e si vedeva benissimo che la mia situazione anziché migliorare peggiorava, ma nessuno nel centro xxxxx xxxxx che mi abbia detto “ragazzo, queste cose non contano a niente, stai sbattendo via dei soldi”. Ovvio, tutto fa budget, e prima di spennarmi con il costo dei loro parrucchini hanno pensato bene di rinfrescarmi le idee e ripulirmi il portafoglio con una qualche lozione “miracolosa” pagata a carissimo prezzo.

 

“RIPRENDETEVI ANCHE VOI IL PIACERE DEI CAPELLI!”

Probabilmente per xxxxx xxxxx “riprendersi il piacere dei capelli” significa avere un pezzo di plastica incollato al cuoio capelluto, con sopra inseriti dei capelli che dopo un po’ di tempo assumono un colore vagamente fulvo (con riflessi rossicci) che sei costretto a mascherare con continue tinture che, quanto sei sotto la doccia, anche quindi nei locali pubblici tipo spogliatoi, fanno colare un’acqua dalla colorazione bluastra, situazione non poco imbarazzante.

“Riprendersi il piacere dei capelli” significherà anche incollarsi il xxxxx con un mastice puzzolente, che esala fumi che quando ti scendono a livello degli occhi ti fanno sempre un po’ commuovere e che quando ti viene applicato sul cuoio capelluto brucia per 5-10 secondi. Non discuto che siano tutti preparati ipoallergenici, testati dermatologicamente, dico però che è una schifezza chimica con la quale ti devi abituare a convivere per tutta la vita (pensateci bene, per tutta la vostra vita, e vi auguro che sia lunga……..).

“Riprendersi il piacere dei propri capelli” forse significherà anche trascorrere in media un’ora ogni 15 giorni chiusi nel cesso per fare la cosiddetta procedura della “manutenzione” o “gestione”, ossia l’operazione di scollamento del xxxxx (il parrucchino) dalla testa, pulizia di quello che vi si trova sotto e successiva riapplicazione del xxxxx. Un calvario che non augurerei a nessuno.

xxxxx xxxxx ed i suoi consulenti dicono che “sono sufficienti 30 minuti al mese e sei come prima”. Bene: se qualcuno ci mette 30 minuti in un mese vorrei conoscerlo.

A parte che non è umanamente pensabile tenere il xxxxx per un mese intero senza fare pulizia (notate che per rispetto a xxxxx xxxxx il xxxxx cercherò di non chiamarlo più parrucchino nel corso di questa lettera, anche se la sua “idea meravigliosa” non è nient’altro che un parrucchino, è solo che invece di attaccarlo con le graffette o lo spago come si fa a carnevale, lo si incolla alla testa). Dovete sapere che incollarsi un parrucchino alla testa comporta una serie di inconvenienti igienici di non poco conto.

Tutti noi sudiamo, cambiamo la pelle, perdiamo i capelli, insomma: siamo vivi e si vede. Bene: le persone che hanno la testa libera hanno modo di pulirsi con docce o bagni; chi porta il xxxxx no! Succede quindi che tutte le schifezze organiche di cui sopra (pelle morta, capelli caduti, sudore, e altro) ti rimangono in testa, e macerano insieme al mastice (che tecnicamente si chiama “one pick”) per intere settimane.

Quando è il momento di rimuovere il xxxxx dalla testa, fare pulizia e reincollarlo ti devi armare di: pettine, shampoo, spugne varie, spazzola, sapone in tavoletta, cotone, “pick” (che è il famoso mastice che serve per incollare il xxxxx al cuoio capelluto), solvente per la pulizia della cute, solvente per la pulizia del xxxxx, salviette, nastro “tape” da associare al “pick” per una migliore tenuta dell’impianto. Praticamente, io avevo una valigetta mia che portavo in bagno e da li estraevo tutto il necessaire.

Non è esattamente come “fare la stessa vita di prima”: quando stacchi il xxxxx dal cuoio capelluto servendoti del solvente, a volte fai fatica perché il mastice si è incollato in modo deciso a quei pochi capelli rimasti e quindi devi tirare con forza strappando di frequente quegli unici poveretti rimasti in testa. Una volta tolto l’impianto il tuo cuoio capelluto è paragonabile ad una discarica fatta di sudore raffermo, cute morta, capelli caduti, il tutto condito con il mastice che residua. Mi ero poi abituato alla costante (e sei anni sono tanti!!) di avere il cuoio capelluto leggermente arrossato laddove poggiava il bordo del xxxxx.

E non è finita: dopo che il xxxxx è stato rimosso, questo e il tuo povero cuoio capelluto meritano una accurata pulizia (quella che non hai potuto fare per interi giorni). Devi prepararti ad insudiciare mani, pettini, lavandini, con sostanze a volte collose e a volte oleose, che lasciano i tuoi sanitari in condizioni disastrose. Poi devi applicare sul cuoio capelluto il mastice “pick”, eventualmente applichi il tape (ossia il nastro adesivo) nella parte interna del xxxxx e poi cospargi questa parte sempre con il “pick” dove desideri.

Infine occorre scaldare con il phon la parte interna del xxxxx (quella che poggerà sul cuoio capelluto) per avere massima aderenza e far evaporare l’eccesso di acqua nel mastice (potrebbe capitare che, se ti premi in testa il xxxxx con il “pick” ancora troppo liquido, ti ritrovi questo mastice – potente, non c’è che dire – fuoriuscire dai bordi del xxxxx e andarti ad incollare tutti i tuoi capelli, con effetti catastrofici).

E secondo voi, in una situazione del genere, è sufficiente mezzora al mese? Ma cosa fate con mezz’ora al mese? Ci vuole almeno un’ora ogni 15 gg asserragliati in bagno, e per fortuna che vivo in casa con la mia famiglia, se abitassi con altre persone non potrei portare come giustificazione il fatto che ho riscoperto i piaceri della masturbazione adolescenziale!

Senza considerare che poi occorre almeno un quarto d’ora in più per rimettere il bagno in condizioni almeno decorose. Credetemi, in quei pochi momenti in cui il cuoio capelluto rimane scoperto hai una sensazione quasi celestiale, che ti devi preparare a tarpare subito riattaccandoti alla testa quel pezzo di plastica. Senò non puoi uscire di casa: questa è libertà? Questo è riprendersi il piacere dei capelli?

 

“POTRETE CONTINUARE A FARE LA STESSA VITA DI PRIMA”

Altro capitolo, l’illusione di poter continuare a fare la solita vita di prima, praticare sport, fare docce e bagni senza timore, farsi accarezzare i capelli dalle innamorate, andare dal solito barbiere di sempre.

Innanzitutto quanto ho scritto prima penso che già serva a farvi render conto dei pesanti condizionamenti a cui vi dovete abituare. Sul fatto di poter fare sport è verissimo: si può fare tutto come prima. In testa hai un impianto che, se ben “saldato”, non si smuove neanche con le cannonate. Sul fatto della doccia e dei bagni avrei qualche dubbio in più. A parte il problema della tintura che cola quando vi lavate i capelli, c’è anche un effetto “topo morto” da non sottovalutare. Quando fate il bagno in piscina o al mare e riemergete dall’acqua, avete in testa una specie di cuffia di pece simile ad un topo squoiato messo in testa. La conformazione del xxxxx ti fa infatti apparire con una capigliatura molto innaturale, e rivedendo certe foto di quando ero al mare con la testa bagnata provo sempre un po’ di vergogna.

Vogliamo poi parlare dell’ipotesi di mettersi una fascia per capelli (di quelle elastiche che vanno molto di moda adesso)? Non se ne parla proprio, perché non puoi tenere la fascia molto alta altrimenti la tua “attaccatura” (ossia la linea di stacco tra la tua fronte e il xxxxx) appare fine come lo scalino di un marciapiede. E se tieni la fascia molto bassa, oltre ad avere un effetto ringoboys, perché la tua fronte risulterà mezza abbronzata e mezza no, spunterà comunque da sotto la fascia uno “scalino” assai poco naturale. E alla xxxxx xxxxx cosa fanno? Consigliano sempre, quando si va al mare e/o ci si espone molto al sole, di indossare una bandana per evitare che il xxxxx si rovini troppo. A parte che la bandana è di uno squallore epocale (e andava di moda quando andava di moda mia nonna) poi, diciamolo, è proprio da sfxxxti; io mi sono sempre rifiutato di indossare troppi orpelli che proteggessero la “mia” capigliatura xxxxx, era contro il mio desiderio di libertà; infatti mi ritrovavo puntualmente alla fine di ogni estate con i capelli che avevano assunto la classica colorazione fulva (bella eh?!). Avevo quindi necessità di applicare la tintura (tecnicamente il prodotto si chiama “CROMOS”) con il famoso effetto acqua blu miracolosa che ti scendeva dalla schiena e ti scorreva intorno ai piedi quando facevi la doccia (magari anche in mezzo ad altre persone).

E poi, xxxxx, d’estate fa caldo, si suda, vien voglia di grattarsi il capo ogni tanto. E come fate? Vi grattate un pezzo di plastica? Se gratti con decisione sulla plastica, premendo, è vero che riesci, seppur molto indirettamente, a grattarti anche il capo, ma se il xxxxx non è perfettamente aderente alla cute ed è quindi anche leggermente sollevato (cosa che, per fortuna, succede spesso) l’effetto sonoro è molto simile a quello che si leva grattando la scatola di plastica di un monitor (provate adesso a grattare la plastica del vostro monitor, e sentite l’effetto che fa). A me una volta è capitato di grattarmi abbastanza energicamente il capo, ero sovrappensiero e non ho pensato agli effetti sonori. Bene, dalla mia testa si è levato un “boato” innaturale tanto che le persone vicine (ed ero all’università con l’aula magna iperaffollata) si sono voltate verso di me e mi hanno guardato con aria molto interrogativa.

 

“POTRAI PETTINARTI COME VUOI ED ANDARE DALLO STESSO BARBIERE DI SEMPRE”

Anche per quanto riguarda questo altro vantaggio sventolato dai consulenti xxxxx xxxxx avrei talune censure da sollevare.

Bene, secondo voi quale libertà può avere uno che si ritrova in testa un pezzo di plastica? Provate voi ad andare dal barbiere (che appartiene ad una delle categorie più pettegole al mondo) e a farvi mettere le mani in testa. Sentirà immediatamente una superficie dura, che è impossibile da massaggiare, manipolare, e soprattutto, rivela chiaramente che portate un parrucchino. Vi ritrovereste quindi spuxxxxxti in tutta la città nel giro di pochi giorni.

Inoltre, come ben sapete, i capelli che sono inseriti nel xxxxx non crescono (c’è ancora qualcuno che crede il contrario?); al barbiere dovreste quindi raccomandare estrema accortezza nel tagliare ed acconciare solo i vostri capelli e non quelli di “pertinenza” del xxxxx, perché una volta tagliati ve li ritroverete così per sempre. Quindi io mi sono immaginato andare dal mio barbiere e dirgli “puoi tagliare solo i capelli di sotto e non quelli di sopra perché non sono miei ma del parrucchino”. Risultato: per sei anni ho smesso di andare da qualunque barbiere che non fosse in un centro xxxxx xxxxx. Questa si che è vera libertà di fare la stessa vita di prima! Grazie, xxxxx!

Come se non bastasse (ma questa è una situazione personale, che voglio comunque raccontare), io ho rinunciato persino ad andare a fare esperienze all’estero quando ero all’università (tipo progetto ERASMUS), e questo è uno dei rimpianti più grandi che mi porto dentro. Provate a pensare: siete lontano da casa, in un paese estero, per sei/nove mesi, tornate a casa solitamente una volta ogni 3 o 4 mesi (anche perché i costi dell’aereo non sono sempre abbordabili). Ci pensate stare da soli, voi e il vostro incubo (ossia il xxxxx) per così tanto tempo? Pazzesco, impensabile. Capisco anche che tu possa arrangiarti nella famosa “manutenzione” o “gestione” , che comunque comporterebbe ore e ore chiuso in bagno che dovresti quantomeno giustificare ai tuoi coinquilini di stanza (che sarebbero indotti a pensare che sei un terrorista chimico visto che quando hai finito nelle operazioni di “manutenzione” nel bagno si è levato un “puzzo” chimico inquietante). Ma se succede qualcosa? Se l’impianto si danneggia, ha bisogno di revisioni (capirete tra poco, purtroppo, di cosa sto parlando) o se semplicemente ho bisogno di una ritoccatina dal barbiere cosa faccio? Prendo l’aereo e torno a casa per andare in un centro xxxxx xxxxx? Si perché trovare un centro xxxxx xxxxx non è esattamente come trovare una bottiglia di latte in un supermercato. E’ vero, lo scaltro xxxxx si è impegnato ad aprire in questi anni tanti centri anche all’estero (Malta, Miami, New York, ecc..), ma non è che tutti quelli che vanno all’estero vadano a Malta, Miami, New York, ecc… c’è anche chi va ad Augsburg, nella sperduta baviera germanica. Quindi, il fatto di avere sulla capoccia un “corpo estraneo” come il xxxxx ti limita fortemente anche nei tuoi spostamenti. Be careful!

Forse un piccolo accenno lo merita anche la possibilità (nulla) di pettinarsi con una certa fantasia. Partendo dal presupposto che in testa avete un casermone innaturale, non vi potete permettere pettinature all’indietro o tagli moderni che tutti sappiamo quanto stiano bene soprattutto ad un ragazzo di vent’anni. Io, qualunque fosse la situazione, mi ritrovavo la testa simile a quella di un teddyboy anni ’80, con acconciature che mi invecchiavano il viso di almeno 10 anni. Inoltre devi sempre essere in grado di mascherare l’”attaccatura” sul davanti, e se scegli tagli troppo studiati rischi di farti scoprire perché in pratica la tua fronte ad un certo punto si interrompe di botto e viene sostituita da una foresta: non avete alcuna sfumatura naturale, non avete attaccatura, non avete la tanto naturale “riga” nel mezzo o da una parte. Per dirla in parole povere è come se aveste i capelli di un playmobil (ve li ricordate? Quegli omini di plastica con cui si giocava da bambini…).

 

“POTETE ANCHE FARVI PASSARE UNA MANO FRA I CAPELLI DALLE INNAMORATE”

Eccoci giunti al capitolo erotico – amoroso. xxxxx xxxxx, in uno dei suoi innumerevoli spot TV dice l’ormai leggendaria frase “potete anche farvi passare una mano fra i capelli dalle innamorate”, mentre sullo sfondo scorrono le immagini di due che scaricano il loro eros sui reciproci capelli, arruffandosi a più non posso.

Bene, scommetto i miei attributi che nessuno di questi due possiede in testa un xxxxx. Da cosa lo capisco? Se uno porta un xxxxx rischia prima o poi di vedere le proprie dita o quelle degli altri incastrarsi nell’impianto. E’ vero che se ben incollato al cuoio capelluto l’impianto tende a camuffarsi, ma se una persona si accanisse sui tuoi capelli ti darebbe del buffone dopo 1 minuto, visto che le probabilità di accorgersi del xxxxx sono molto elevate. Pensate solo a questo. Immaginate di passare una mano con decisione partendo dalla fronte e andando verso i capelli, come per scoprire la fronte (massaggio che a me piace molto fare): credete che non sia percettibile lo “stacco” tra la vostra cute e il xxxxx? A maggior ragione se portate un xxxxx “di vecchia generazione”, che è spesso circa il doppio di quelli di “ultima generazione” (ebbene, anche alla xxxxx xxxxx fanno Ricerca&Sviluppo, urca! Quindi esistono impianti di nuova generazione, che vi dirò poi quali metodi democratici usano per farveli provare, visto che costano circa il doppio degli altri impianti).

Tutte le volte che ho avuto occasione di avere contatti umani ravvicinati, ho sempre vissuto con ansia la fase della “mano che ti passa tra i capelli”, perché avevo paura che questa mano si accorgesse casualmente che in testa avevo una lastra di plastica che mi copriva il capo. Pensate che bella libertà di vita che avete, anche sul più bello, quando avreste voglia di godervi in assoluta discrezione un piccante momento a due! Nossignore! xxxxx xxxxx si fa sentire anche in quei momenti! Questa si che è libertà di vita! Grazie, xxxxx!

 

PARRUCCHINI DI “VECCHIA” GENERAZIONE VS PARRUCCHINI DI “NUOVA” GENERAZIONE

Cambiamo argomento. Vi parlavo prima degli impianti di vecchia e di nuova generazione. Bene: dovete sapere che gli impianti di xxxxx xxxxx, essendo di plastica, si usurano (ca va sans dire, è ovvio!) come tanti altri materiali e prodotti. Possono crepare nella “rosetta” (che è la sommita del capo, il cosiddetto vertex, dove i capelli cambiano inclinazione e si orientano per scenderti fino alla nuca), possono perdere i capelli (e praticamente tendi a ritornare calvo come prima, e questo è forse l’unico caso in cui il xxxxx regala un effetto naturale), possono sfaldarsi nella pellicola che ricopre la parte superiore dell’impianto (e praticamente cominciate a perdere una specie di “forfora”), oppure sgretolarsi lungo il bordo, graffiarsi e progressivamente lacerarsi nella parte interna (quella che aderisce al vostro cuoio capelluto). Questi sono i principali problemi che presenta l’impianto dopo un po’ di tempo dal suo uso. Devo dire che a me un impianto usato intensivamente (cioè quasi senza alternarlo ad altri) durava circa un anno, dopodiché dovevi mandarlo a revisionare (si proprio come la vostra vecchia cinquecento) o addirittura a rigenerare. La differenza? Innanzitutto il costo. Per la revisione me la cavavo con circa 500 Euro mentre per la rigenerazione me ne venivano chiesti circa 1000. La revisione era possibile quando si verificavano difetti che potevano essere risolti senza andare ad intervenire in modo significativo sulla base di plastica del xxxxx (caso tipico, rinfoltire i capelli che il xxxxx aveva perso). Negli altri casi era necessaria la rigenerazione: praticamente ti veniva riconsegnato un impianto (quasi) nuovo perché subiva dei trattamenti più laboriosi.

Operava poi un fitto sistema di “garanzie” (mesi per i quali ti veniva garantita la buona qualità dell’impianto senza bisogno di cacciare una lira nel caso di difetti): a seconda del tipo di intervento che facevi la garanzia era diversa. Io non ci ho mai voluto capire più di tanto in questo sistema, semplicemente perché ho sempre avuto l’idea che fossero solo una fregatura.

Primo motivo: ogni tanto le condizioni cambiavano.

Secondo motivo: mai che mi sia stato consegnato un foglio scritto con riportate tali garanzie (io del resto non l’ho però mai preteso).

Terzo motivo: l’unica volta in cui mi sono trovato a dover rimandare indietro un impianto difettoso ed ero in garanzia completa (quindi non dovevo pagare niente) non ne ho mai più saputo niente. In tutti gli altri casi, quando cioè dovevo pagare, mi venivano a trovare nella cabina dell’operatore e con lauti sorrisoni mi invitavano a passare alla reception per lasciare un acconto sulla lavorazione (mediamente il 50%, il saldo era dovuto ad integrazione avvenuta, cioè quando ti incollavano il nuovo impianto alla capoccia circa 6-8-10 mesi dopo aver pagato il primo acconto).

Quarto motivo: le garanzie sembravano studiate apposta per fregarti comunque, nel senso che quando l’impianto cominciava a dare problemi evidenti era, guardacaso, da poco scaduta la garanzia.

Io ho fatto una botta di conto e in un anno, considerando le sole sedute di manutenzione, controllo, taglio dei capelli e revisione, rigenerazione dei miei impianti spendevo mediamente 3.000 euro.

Avete bisogno di un’ulteriore prova di quanta libertà perdete quando entrate in un maledetto centro xxxxx xxxxx? Non ne avete già abbastanza? Allora sentite questa. Avevo un impianto non più revisionabile ma soltanto rigenerabile (operazione per la quale mi erano sempre fatti pagare 1.000 euro). Si presenta il mio consulente e mi propone di passare ad una “nuova, rivoluzionaria membrana sottilissima”, niente a che vedere con la plasticaccia alla quale ero stato abituato. Decido di approfondire e, in men che non si dica mi ritrovo in mano un preventivo di 12.000 euro per sei xxxxx di nuova generazione “comodamente pagabili a mezzo di finanziamento bancario a tasso praticamente zero in cinque anni”. La cosa mi fa rabbirividire e decido di andare per gradi: chiedo che mi venga presentata un’offerta per un solo impianto della “nuova generazione”: costo 2.000 euro. A questo punto decido di rimanere fedele alle mie abitudini: comunico al consulente che avrei preferito far rigenerare il mio vecchio impianto (visto che le rigenerazioni mi erano sempre costate 1.000 euro) anziché provare il xxxxx di nuova generazione (che aveva un costo esattamente doppio). Evidentemente non era la risposta che il consulente desiderava, visto che all’improvviso il costo di una rigenerazione era schizzato a circa 1.800 euro, cioè l’80% in più del solito, guarda caso un costo quasi pari al nuovo impianto che mi stavano gentilmente offrendo. Come dire, un modo molto efficace per costringere un cliente a comprare quello che tu gli vuoi vendere. Dopo una breve rimostranza, decido a questo punto di accettare l’offerta per il nuovo impianto. Del resto poi, cosa potevo fare, dire “no grazie, la vostra offerta è troppo costosa, vado a comprare un parrucchino nel supermercato all’angolo?”

Quando alla xxxxx xxxxx decidono che il cliente rende troppo poco e devono fargli spendere di più, state pur certi che ci riescono; non avete modo di dire di no, anche perché non ve lo potete permettere: loro diventano i monopolisti della vostra testa. Se non volete stare alle loro condizioni potete solo ritornare pelati, allora molti preferiscono subire piuttosto che esporre dopo tanti anni la loro calvizie in stato avanzato.

Una cosa mi sono giurato, uscendo dal centro xxxxx xxxxx quel giorno: non avrei mai più accettato di farmi prendere in giro da una simile banda di truffatori, dovevo trovare al più presto un rimedio per uscire da una schiavitù economica e psicologica che in quel momento mi aveva davvero umiliato e fatto sentire impotente. Non potevo accettare che i miei soldi, che facevo fatica a risparmiare venissero polverizzati con una tale nonchalanche (avevo appena finito l’università e cominciato a fare i primi lavoretti, mettendo da parte con fatica dei risparmi per cose ben più importanti, una casa, una macchina, di certo non un fottuto pezzo di plastica da incollarmi in testa come un buffone di corte).

La mia rabbia e lo sconforto avevano raggiunto livelli davvero insostenibili, e da allora ho cominciato con tenacia e pazienza a cercare strade alternative, ancora una volta da solo, senza l’aiuto di manuali, esperienze di altre persone o consigli di esperti del settore. Perché nelle tramissioni di benessere e medicina in televisione parlano 100 volte all’anno di prostata e quasi mai di problemi di capelli?

Sapevo che mi esponevo al rischio classico di chi cerca da solo la soluzione ai propri problemi, ma non potevo fare diversamente. Avevo conservato (forse precursore dei tempi che sarebbero presto arrivati) un ritaglio di giornale visto da mia nonna qualche anno prima (non mi ricordo se fosse OGGI o GENTE) con un piccolo servizio su un chirurgo che si occupava di AUTOTRAPIANTO DI CAPELLI (tale dottor Emilio ######) e da li ho cominciato la mia nuova avventura.

Nel giro di qualche mese sono stato due volte da questo esperto (aprile e luglio 2005). Mi sono accollato un rischio enorme: farmi mettere le mani in testa da una persona che, sebbene apparisse esperta e ben titolata con tanto di curriculum degli interventi eseguiti, poteva essere un nuovo xxxxx xxxxx, e cioè un venditore di illusioni a caro prezzo. Si perché anche l’autotrapianto non è che fosse così economico.

La mia disperazione e la voglia di togliermi di torno quello che ormai era diventato un ridicolo, pesante ed insopportabile parrucchino di plastica ebbe un però un sopravvento indiscusso: a settembre 2005 ho fatto il mio primo intervento di autotrapianto. Ho aspettato con ansia i risultati, che subito sembravano tardare creandomi un po di sconforto. Sono però stato premiato con tanto di interessi: dopo circa 4-5 mesi ho cominciato ad avere una sensazione che non avete idea di quanto possa essere fantastica: ho cominciato a vedere i miei (e sottolineo miei!) capelli ricrescere laddove per tanti anni c’era stata solo calvizie e quel maledetto parrucchino a camuffarla. Li vedevo crescere, sempre di più, diventare sempre più densi e grossi. Poi, e questo perché tendo ad essere molto perfezionista, ho chiesto al dottore di poter fare un successivo intervento, perché non mi potevo acontentare di una capigliatura “ancora troppo rada, per i miei gusti”. Del resto, la mia zona calva era piuttosto estesa (praticamente tutta la parte superiore del cranio) e i miracoli non li fa nessuno. A febbraio 2006 mi sono sottoposto ad un secondo intervento i cui risultati cominciano a consolidarsi adesso, dopo i classici 6-7 mesi.

Che dire: provate a pensare cosa si prova, all’improvviso, a dire: “adesso basta”. Ti “scolli” il parrucchino dalla testa, prendi la macchinetta rasacapelli e nel giro di mezzora sei un’altra persona. Esci di casa, per la prima volta dopo sei anni con la tua testa libera, e al posto di un ridicolo parrucchino hai i tuoi (tuoi veramente, non come intende xxxxx xxxxx) capelli che si mettono in bella mostra agli occhi di tutti. A me è successo un caldo pomeriggio dei primi di luglio 2006: non ne potevo più, i miei capelli autotrapiantati erano ormai cresciuti sotto al parrucchino e ho quindi deciso di fare il grande passo. A parte l’imbarazzo iniziale, perché il cambio lo senti davvero in maniera pesante, ti prende una strana euforia per sentirti di nuovo libero, e devo dirlo, adesso si, libero di fare la solita vita di prima, cosa che il parrucchino di xxxxx xxxxx mi ha impedito per sei lunghissimi anni.

Da quel momento ho cominciato una “missione sociale”, cercare di divulgare il più possibile la mia esperienza perché, ai miei tempi, se avessi trovato qualcuno che mi avesse “illuminato” avrei fatto molta meno fatica a prendere delle decisioni e, soprattutto, le avrei prese molto prima.

Mi sono quindi iscritto ad un forum sull’argomento (sul sito www.salusmaster.com), ho aperto un indirizzo email apposito (sarà codardia, ma volevo mantenere il massimo anonimato) e ricevuto alcune richieste di persone che volevano avere notizie sulla mia esperienza. Ho quindi condensato una serie di email che riporto di seguito, nelle quali ho scritto ad altre persone il risultato della mia esperienza. Ne è nato un piacevole (e segreto) scambio di idee che spero possa aver aiutato qualcuno.

 

luca balli <[email protected]> ha scritto:

Data: Tue, 4 Jul 2006 23:07:54 +0200 (CEST)

Da: luca balli <[email protected]>

Oggetto: Re: ..un consiglio...

A: "[email protected]" <[email protected]>

Caro XXXXX,

scusa del ritardo con cui ti rispondo, ma questo indirizzo lo controllo solo ogni tanto, anche perchè credevo fosse molto + "gettonato"; in realtà sei la quinta persona che mi scrive in cinque mesi...quindi tendo un po a dimenticare di averlo.

comunque non ci poteva essere occasione migliore per risponderti, visto che proprio ieri sera ho deciso di fare il grande passo e togliermi quell'orrendo topo morto dalla testa, prendere la macchinetta e rasarmi quasi a zero!!!! cxxxx, che liberazione!!!!!

Ormai sotto ho i miei capelli cresciuti dopo il primo autotrapianto, quelli del secondo autotrapianto è ancora presto per vederli del tutto, visto che sono passati appena quattro mesi e, almeno nel mio precedente intervento, i primi risultati apprezzabili si sono visti dopo sei mesi (anche se i primi capelli cominciano a "sbucare" dopo circa 3 mesi). Comunque, avendo mantenuto un taglio molto corto (0,9 cm), la densità sembra tutta uniforme, anche se un occhio allenato (tipo il mio!!) noterebbe una piccola differenza di densità tra la zona che non era calva e invece quella trapiantata.

E' chiaro che se facessi crescere i capelli molto lunghi si vedrebbe di + questa differenza di densità. Ad ogni modo, nella speranza che succeda esattamente quanto successo nel primo intervento, tra qualche mese dovrei già notare un incremento della densità nella zona trapiantata, e allora potrò permettermi di far crescere di + i capelli.

Non sai cosa vuol dire sentirsi finalmente la testa libera, grattarsi e sentire tanti puntini duri dove prima c'era solo la pelata (e quel parrucchino di xxxx!), poter andare in bici, correre, fare la doccia e sentire l'aria e l'acqua in testa, sensazione che fino a due giorni fa era sostituita dalla consapevolezza di avere un rottame di plastica incollato al cranio che ti precludeva ogni possibilità di avere la capoccia libera (se poi penso a quel fregasoldi di xxxxx xxxxx che dice: "riprendetevi anche voi il piacere dei capelli" (????????!!!!!!!!!) capelli ?????!|!!!!!! di quali capelli parla ???????!!!!!!!!! un volgare parrucchino lui lo chiama capelli ????!!!!!.

Dopo sette anni di schiavitù psicologica ed economica ho ripreso finalmente i miei capelli (quelli veri, non quelli che dice xxxxx xxxxx).

Potrei dilungarmi per delle ore a raccontarti la mia esperienza, nella quale ho rischiato molto (mi sono messo nelle mani di un chirurgo che non sapevo neanche chi fosse e al quale ho dato un bel po di soldi) ma devo dire che ne è valsa la pena: i risultati arrivano a poco a poco, basta avere pazienza, e la spesa non è poi così stratosferica, perchè se penso a tutto quello che spendevo ogni anno nei centri cr (solo per controlli, taglio, prodotti e revisioni/rigenerazioni di impianti) ho fatto i conti e nel giro di pochi anni recupero la spesa, dopodichè non ci pensi + per tutta la vita!!!!!

Per quanto riguarda il taglio dietro: saggia domanda!!!! Allora, io ieri mi sono rasato partendo da dietro e dalla lunghezza maggiore del rasacapelli (4 cm - i capelli dietro li avevo tenuti molto lunghi ultimamente - poi 3, 2, 1.90, 1.50); fino alla lunghezza di 1,50 (quindi 1 cm e mezzo) non si vedeva assolutamente niente; poi ho voluto fare la cazzata di andare oltre (1,20 cm) e mi si è leggermente scoperta la cicatrice in qualche punto. Roba da poco però, perchè basta qualche settimana per sistemare il tutto; saprò quindi che lunghezze inferiori a 1,5 cm non me le posso permettere (almeno per il momento). Nella parte sopra e un po ai lati, giusto per avere uniformità, sono invece sceso a 0,9 cm per camuffare al massimo la differente densità di capelli tra la zona trapiantata e quella folta. Spero che tutto proceda come previsto e cioè che entro qualche mese la zona cominci a infoltirsi in maniera massiccia per effetto del secondo autotrapianto.

Ad ogni modo, ho pensato di incollarti sotto una email che avevo già inviato ad un'altra persona alla quale ho raccontato la mia esperienza. Rileggendo quella mail penso che ci sia un po tutto quello che ti può servire.

Intanto ti saluto e mi farà molto piacere se vorrai farmi avere notizie sulle tue decisioni e su come vanno le cose. Ciao!!!!!

------------ECCO UNA PRECENTE MAIL CHE HO INVIATO-------------------------

caro silvestro,

nella speranza che tu non sia un dipendente di xxxxx xxxxx mascherato da finto cliente deluso (e anche se fosse fa lo stesso, anzi meglio!!!!!), sono ben contento di raccontarti la mia esperienza. Non ti aspettare una mail formale e ordinata..adesso mi metto a scrivere e quello che esce esce (farò in modo comunque di toccare tutti i punti che hai elencato).

- il chirurgo è il dott Emilio ######, che opera a Lugano e a Como (per l'esattezza ad Appiano Gentile alla clinica "Le Betulle"dove sono andato io). Lo puoi trovare sul suo sito www.######.ch e la sua mail è ######@bluewin.ch (se non ti è di troppo disturbo, se decidi di contattarlo ti chiedo la cortesia di dirgli che il suo nominativo te l'ha dato XXXXX di XXXXXXX - ho promesso al dottore che, visti i risultati positivi, avrei avuto cura di diffondere la mia esperienza con chi mi fosse capitato, quindi avrei piacere che gli arrivasse anche in questo modo la mia gratitudine!). Sul sito trovi spiegato tutto in maniera completa e trovi anche casi di gente trapiantata con foto prima/dopo.

- ero senza capelli in maniera completa nella prima metà della parte superiore del cranio (praticamente dall'attaccatura - o almeno quella che era l'attaccatura - fino a metà testa). Da lì fino al vertex mi erano rimasti dei capelli che, poverini, dopo anni di strappi e sofferenze causate da quella xxxx di pick mi chiedo come avessero il coraggio di essere ancora li. Nelle zone laterali e posteriori i capelli c'erano (e ci sono ancora). Praticamente dovevo rifare da zero la parte davanti e infoltire in buona quantità la parte che andava da metà cranio fino al vertex.

- nel corso del primo intervento mi sono state messe circa 1900 unità follicolari distribuite in tutta la zona da trapiantare (con la densità maggiore nella parte completamente pelata). L'intervento mi è costato circa 6.800 euri tra chirurgo, clinica (ho pernottato lì) e anestesista. Sono stato chiuso in casa - mi sono messo in ferie - una settimana (per precauzione) senza attaccare il parrucchino alla capoccia; giusto per dare il tempo alla zona operata di fare il suo decorso. Dopo una settimana ho fatto il mio primo shampoo molto delicatamente e ho riattaccato il topo morto facendo super-attenzione a non andare con il pick e il nastro sulla zona operata. Praticamente ho messo nastro e pick solo sulla parte posteriore in modo che l'impianto facesse presa sui capelli già esistenti. E' chiaro che ho rischiato molto a uscire così: bastava che qualcuno mi prendesse il parrucchino dal davanti e facevo effetto cabriolet...ma per fortuna non è successo!!!!!

Questo modo di attaccare il parrucchino è continuato per i 5 mesi successivi, anche se, dopo che ho visto i capelli spuntare in quantità notevole, ho pensato di attaccare il parrucchino sul davanti anche con il nastro (SOLO NASTRO, GUAI USARE IL PICK!!!!!) che riscaldato con il phon e poi premuto sui capelli mantenuti corti (max 1 cm) dà una buona adesione per circa 1 settimana. Ogni settimana facevo la manutenzione, che credo sia indispensabile per garantire l'igiene di una situazione così delicata. Procedevo quindi all'applicazione con tape lungo tutto il bordo e pick SOLO nella parte posteriore, in modo tale che l'incollatura avvenisse solo sui capelli già preesistenti.

- Dopo l'intervento le croste hanno cominciato a cadere dopo circa 2/3 settimane, e con esse cadevano di solito anche i capelli trapiantati (solo la parte esterna, il follicolo era ovviamente ben piantato in sede!). Per quanto riguarda il taglio posteriore...beh quello mi ha dato un po più di problemi , con una sensazione di dolenzia che è durata per circa un mesetto; è poi proseguito, anche se molto lievemente una sensibilità al tatto nella zona alta della nuca per circa 3 mesi dopo l'intervento (cioè, se picchiettavo con le dita nella zona del cranio sopra alla nuca sentivo "tirare" un po). Altra cosa da considerare è lo "smaltimento" dell'anestesia: per impedire che dopo l'intervento scenda e ti gonfi la faccia e le palpebre, ti fanno portare per alcuni giorni una garza elastica che mantenga il liquido sottocutaneo sopra alla linea degli occhi e se ne favorisce il drenaggio con massaggi dalla fronte verso le tempie.

- i primi capelli cominciano a crescere dopo circa 2/3 mesi, e a dire il vero (almeno a me) non tutti i capelli trapiantati sono caduti prima di riscrescere.

- per quanto riguarda invece la "cronaca" dell'intervento, ti attacco un pezzo che ho scritto a un altro ragazzo che mi chiedeva le stesse cose ....troverai anche ripetizioni ma rileggendolo mi è sembrato fatto abbastanza bene per capire come sono andate le cose

".......Ad ogni modo, per farla breve, l'estate scorsa ho deciso che ero stanco di farmi prendere per il cxxx e spuxxxxxre i miei soldi con quei truffatori (mediamente in un anno spendevo, tra revisioni, rigenerate e impianti nuovi circa 3.300 euro). Avevo trovato su un giornale un contatto di un chirurgo che si occupa di autotrapianti e ho provato a contattarlo (pur con tutto lo scetticismo del caso).

A settembre 2005 ho fatto l'intervento, che innanzitutto non è economico (tra operazione, clinica ed anestesia ho speso circa 7.000 euri!!!!).

Sono arrivato in clinica alla mattina alle dieci e dopo circa 2 ore ero già "all'opera".

L'intervento è durato circa 4/5 ore, di preciso non mi ricordo, durante le quali, dopo avermi anestetizzato "la testa" con iniezioni nella nuca e nella parte alta (dove avverranno gli inserimenti dei bulbi) mi hanno fatto sdraiare a testa in giù (con la testa appoggiata su uno speciale cuscino con il buco in mezzo) e mi hanno prelevato progressivamente una striscia di cute dalla nuca. La striscia di cute, man mano che viene asportata, viene data alle assistenti del dottore che sezionano i bulbi che poi verranno impiantati. Successivamente, vieni fatto girare di schiena, ti mettono un paio di occhiali per farti riposare e non "accecarti" con la luce della sala operatoria e il chiururgo ti pratica centinaia di piccoli fori sulla parte da infoltire. Vengono poi inseriti in questi fori i bulbi che sono stati ricavati dalle assistenti del dottore.

Terminato l'intervento (era metà pomeriggio) mi hanno fasciato la testa con una benda elastica per impedire (tra l'altro) la fuoriuscita dei bulbi. Sono tornato nella mia camera dove ho pernottato. Alla mattina successiva il dottore mi ha sbendato, medicato e mandato a casa dopo avermi dato tutte le indicazioni sulle medicazioni da fare e le precauzioni da osservare. Sono rimasto chiuso in casa per una settimana, anche perchè non potevo uscire rimettendomi in testa il parrucchino sulla zona appena operata.

Dopo una settimana sono tornato a lavorare, attaccandomi il parrucchino sulla parte trapiantata facendo molta attenzione a non mettere assolutamente il pick sulla parte operata; non avevo quindi un'adesione adeguata dell'impianto alla testa, ma non potevo permettermi di rischiare.

Oggi, a distanza di 5 mesi dall'intervento posso dire.......MIRACOLO!!!!! Non hai idea della foresta che mi è spuntata in testa. Ovviamente, data l'ampiezza dell'area da trapiantare e il numero limitato dei bulbi che sono stati prelevati in un unico intervento (non si può prelevare una striscia troppo ampia in una volta sola) rimangono delle zone da infoltire.

Ho deciso quindi di fare un altro intervento (tra circa due settimane, e saranno altri 7.000 euri), che avrà la stessa "portata" di quello precedente, per rifinire alcune zone ed infoltirne altre. Soprattutto, mi serve questo altro intervento (nonostante il chirurgo mi avesse detto che non era secondo lui essenziale) per perfezionare la zona frontale, che è quella più visibile e che vorrei quindi fosse quasi perfetta.

Credimi, è stata veramente un'ottima idea, anche ho rischiato molto (ho speso un capitale senza sapere quali sarebbero stati i risultati, ma adesso ne sono felicissimo!!).

Entro l'estate (giugno) ho deciso che mi voglio liberare dell'opprimente topo morto di xxxxx xxxxx. E sotto avrò finalmente i MIEI (e sottolineo MIEI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!) capelli, neri, forti, spessi e che crescono all'infinito. Finalmente potrò tornare a frequentare i normali saloni di parrucchieri, non avrò più niente a che fare con quelle schifose colle, solventi, tinture, nastri, manutenzioni che ti costringono a stare un'ora chiuso al cesso, eccetera......oltre a spendere un capitale!

E poi, secondo un mio calcolo, l'importo totale di questi interventi (circa 14.000 euro) verrebbe ammortizzato in circa 5 anni rispetto ai costi che sostengo ogni anno dal xxx (circa 3.000 euro).

Insomma, caro Silvestro, adesso che ho fatto il secondo intervento (perchè come avrai capito il primo non bastava per arrivare all'effetto estetico che desideravo) posso dirti che:

- per il secondo intervento ho speso altri 5.800 euri (chirurgo+anestesista+pernottamento)

- mi hanno ricostruito l'attaccatura che desideravo ( ho "concordato" con ######, anche se lui non era molto d'accordo, di scendere di mezzo cm al centro della fronte e di 1 cm circa ai lati - l'attaccatura del primo intervento era troppo alta!!) e infoltito ulteriormente la zona precedentemente trapiantata

- il decorso è stato molto + leggero rispetto alla prima volta, con minor dolenzia al taglio dietro alla nuca (tra l'altro anzichè fare una seconda cicatrice - la prima era oltretutto sottilissima - ha eliminato la prima cicatrice in modo che ne risulti di nuovo una sola) e gonfiore da anestesia praticamente nullo.

 

Adesso chiudo perchè ho le dita infuocate a forza di scrivere ( e penso ti sarai già annoiato); era mio scrupolo però dirti tutto quello che secondo me ti può servire per farti una prima idea........non sai cosa vuol dire contare alla rovescia i giorni che mi separano dalla "rottamazione" del parrucchino (aspetto aprile/maggio, tempo che la zona si sistemi e poi......ADDIO xxx...almeno spero........). Se avessi altre cose da chiedere non aver paura a riscrivere...magari per dirmi com'e andata se intanto hai deciso di fare anche tu l'intervento.......

Saluti,

XXXXXXXXXX

 

P.S.: Scusa, devo comunque riconoscere che per diversi anni la soluzione di CR mi ha permesso di mitigare almeno in parte un forte disagio che ha cominciato a colpirmi a 18 anni, quando io cominciavo a spelacchiarmi e vedevo i miei amici (quasi tutti con delle foreste in testa) che mi guardavano sospetti e mi facevano capire (.......ahahah....ti stai pelando eh?!!!). xxxxx xxxxx sarà uno stregone succhiasoldi ma per alcuni anni mi ha fatto comodo.....voglio essere sincero!

 

"[email protected]" <[email protected]> ha scritto:

Ciao,

ho letto i tuoi interventi sul forum di salusmaster e vista la tua disponibilità ho deciso di disturbarti... Purtroppo sono anch'io un portatore di xxxxx C.R. da ormai 5 anni, io ne ho 27... Ma ormai mi sono stufato, poco pratico, costoso x gli anni a venire e esteticamente non mi piace più... Mi sono deciso, mi informo sull'autotrapianto e se non mi convince mi rapo a zero! Volevo chiederti da chi hai deciso di farti operare, se sei soddisfatto del risultato ottenuto e se dopo l'operazione hai continuato a portare il xxxxx fino a che la cute non mosstrasse più i segni dell'autotrapianto. Ultimo mio dubbio, ma la cicatrice della zona donatrice è molto visibile?

Grazie 1000 se vorrai rispondermi...

 

In conclusione, penso che a qualche malizioso potrebbe venire il dubbio che io abbia scritto questo “poema” spinto da qualche pressione o dietro qualche interesse particolare; non è così, e qualora non mi credeste, i problemi sono vostri. Io i miei li ho già risolti. Sarò comunque ben disponibile a fornire prove ed approfondimenti di quanto ho scritto.

Tanti cari saluti,

Il giustiziere senza parrucchino (ops, pardon, intendevo dire xxxxx)

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Tutto quello scritto su xxxxx xxxxx purtroppo è vero.

 

Per quanto riguarda protesi di nuova generazione o trapianto è una scelta personale.

 

Riguardo le protesi alcuni problemi ci sono e ci saranno in futuro, per molti sono tollerabili per alcuni meno, credo comunque che sia vero che la completa libertà anche con una protesi di nuova generazione non ci sia. Bisogna valutare se i benefici che abbiamo superano abbondantemente i disagi che avremmo senza protesi.

 

Per quanto riguarda il discorso autotrapianto a me il tuo post sembra una pubblicità evidente.

 

Negli ultimi tempi è uscita la tecnica dell'autotrapianto che si dice abbia il vantaggio che poi i capelli non ti cadono poichè i parietali avrebbero una genetica diversa da quelli del vertice per cui spostati li non cadrebbero. Caro amico, si dice così, lo dicono i medici forse per rilanciare un settore che era in crisi per scarsità di risultati, non è assolutamente dimostrato al giorno d'oggi che sia vero.

 

Io posso pensare che la genetica di tutti i capelli sia la stessa e che i parietali non cadano perchè essendo all'altezza degli occhi e delle orecchie, i vasi sanguigni irrorano abbondantemente quella zona a differenza della parte sopra dove di solito si perdono i capelli. Cioè secondo me il problema non è il capello più o meno forte geneticamente ma è la "fertilità del terreno". Questo per ora non è dimostrabile, ma nemmeno che l'autotrapianto sia la soluzione definitiva alla calvizie.

 

Tu hai fatto due autotrapianti e ancora non ti sono cresciuti i capelli del secondo intervento e secondo me è un pò presto per poter dare giudizi definitivi. Avrai sicuramente meno limitazioni e scocciature rispetto a portare una protesi ma se tu dovrai ogni qualche anno effettuare nuovi trapianti sei sicuro che alla fine il tuo portafoglio sarà così più pesante rispetto a quando andavi da xxxxx? E quanto non avrai più capelli ai lati da poter prelevare e dovrai rivolgerti a un donatore sei sicuro che non avrai problemi di rigetto, di differenza del capello, di cambio di colore nel tempo dovuto alla diversa genetica?

 

Io capisco il tuo entusiasmo adesso che sei libero da manutenzioni e quant'altro e ti auguro che tutto vada come speri, ma ho dei forti dubbi, magari facci sapere a distanza di qualche anno come va, sono questi i tempi per valutare un trapianto, ora è troppo presto per venire nella sezione protesi e praticamente dirci che siamo degli schiavi e che ancora non abbiamo capito niente.

 

Auguri

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E' risaputo che l' autotrapianto può donare solo "qualche capello" NON certo la foltezza di una protesi.

Basta guardare i VIP...con i loro fantamiliardi si sono indubbiamente tutti rivolti ai migliori del settore...eppure i risultati sono molto tristi...non faccio nomi ma basta guardare il boss dei boss...3 capelli in croce e vai di toppik....ma x favore....chi vuoi prendere in giro???

 

l' autotrapianto va bene a chi ha 1 piccolo diradamento nulla di più...x i calvi non c'é speranza....e parla 1 che si é rivolto a 2 dei migliori nel settore qui in italia....

 

passo e chiuso...

 

x Medusa....mi pare che questo post sia nella sezione sbagliata.

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A mio parere l'autotrapianto puo' andare bene esteticamente ad uno che ha superato i 50 anni.

Per chi e' piu' giovane la protesi da piu' naturalezza.

 

Certo che occorre pero' valutare la vastita' della calvizie.

 

Qualcuno forse si accontenta di 4 peli in piu a discapito di un aspetto piu' giovanile.

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