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Vano Revisionismo Da Sinistra.


curvadong

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http://www.lastampa.it/cmstp/rubriche/gira...o=1627&tp=C

dopo le parole di Napolitano adesso Ingrao.

 

Napolitano e Ingrao, due dei pilastri politici sulle cui trascrizioni ha poggiato per 40 anni l'ideologismo comunista italiano, sui quali si sono sviluppate e perse intere generazioni dietro alle fandonie irraccontabili di un mondo, quello del c.d. socialismo reale sovietico falso nei riscontri reali quanto utopico.

 

queste parole anteposte di 40 anni e pronunciate in tempo reale avrebbero fatto prendere un corso completamente diverso alla politica italiana.Giustissimo obiettare che con i se e i ma.....ma appunto l'analisi dietro alla quale si pronunciava l'adesione incondizionata alla causa socialista, quella stessa analisi che si condanna ora, era già allora evidentemente fallace, avvilente, improponibile.

 

provo una sommessa tristezza.

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Sono un po annoiato :dorme: dalle ossessioni e dalla marea di luoghi comuni che Curxadong scrive sul comunismo.....si vede che lo hanno traumatiizzato da piccolo su questi temi...e non ne ne esce fuori nemmeno da grande

 

Comunque

 

1) Molti militanti comunisti condannarono come vergognosa l'invasione e i fatti del 56, e se ne andarono dal partito, insomma la cosa divise la sinistra molto di più di quello che si vuol far credere. E comunque il partito comunista in Italia era arrivato ad avere 3 milioni di iscritti all'epoca, un segno di enorme rapprentatività e di prova evidente di aderenza ai bisogni della gente comune.

 

 

2) Nessuno ha diritto di fare l'esamino di legittimità a chi era da quella parte. Contesto storico diverso, logica dei blocchi hanno portato le persone ad estremizzare la loro logica e ovviamente a tenere da ambo le parti dei comportamenti vergognosi, quali quello citato da Curvadong.

Ma anche la organizzazione di asociazioni, loggie massoniche, stragi di stato per alimentare la strategia della tensione da parte di qualla parte politica che odiava il partito comunista e non lo voleva vedere al potere nemmeno all'interno di un contesto democratico sono da condannare. Ma se si gioca a fare il piccolo giudice non si riesce a capire

 

 

3) I tizi che votava / avrebbe votato Curvadong e che hanno dominato ll paese lo hanno portato allo sfascio di oggi, nel senso di creare modelli di comportamento e abitudini deleteri che hanno formato generazioni di italiani. QUesta è loro eredità. Ricordo anche che la sinistra ha amministrato per anni la regione ( o una delle regioni) piu ricca d'Italia. L'Emiia Romagna, quindi evidentemente nell'equazione "Comunismo = Povertà+ Violazione dei diritti umani" c'è qualcosa che non torna almeno nell'esperienza italiana che è la NOSTRA esperienza.

 

4) Per finire invito Curvadong a farsi un giro con me in Romania o in Bulgaria, e a parlare con persone comuni chiedendo loro semplicemente una valutazione comparativa su come la gente stava nel comunismo e come sta oggi. E forse capirà che le cose non sono cosi "biano e nero" come si è detto e se è certo che il comunismo ha sulla coscienza tanti crimini è altrattanto certo che il blocco occidentale ne ha commessi parecchi forse non meno. Dubito però che Curva vorrà. alla fine è più rassicurante leggersi i libri sui crimini del comunismo per sentirsi sicuri e dormire sonni (della ragione) tranquilli.

 

Sogni d'oro :fiorellino:

Modificato da Brasileiro
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strano, un topic di politica, di solito non sono permessi altrove, cmq potrebbe essere una buona idea, però aprirli già orientati non è molto bello, non si potrebbe fare un tread un po più super partes??

 

il thread è civilmente orientato, la risposta civile è ovviamente altrettanto libera.....qui si è sempre parlato di politica con piena assenza di vincoli se non quello del rispetto reciproco.

 

esprimi pure tutte le tue opinioni di qualunque colore esse siano.

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strano, un topic di politica, di solito non sono permessi altrove, cmq potrebbe essere una buona idea, però aprirli già orientati non è molto bello, non si potrebbe fare un tread un po più super partes??

 

Già c'è una sfilza di topic da "La sinistra colpisce ancora" a "Vano revisionismo di sinistra" passando per Prodi che avrebbe liberato i delinquenti, affamato i tassisti e i farmacisti, derubato i pensionati, addirittura (potenza della disinformazione e degli allocchi che tutto si bevono) sarebbe pure il cognato (secondo l'utente Askanio) di Anna Maria Franzoni (solo perchè la moglie di Prodi si chiama Franzoni, della serie se qualcuno in questo forum si chiama Rossi è automaticamente il figlio di Paolo Rossi)!!!

Modificato da luca4313
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http://www.lastampa.it/cmstp/rubriche/gira...o=1627&tp=C

ma appunto l'analisi dietro alla quale si pronunciava l'adesione incondizionata alla causa socialista, quella stessa analisi che si condanna ora, era già allora evidentemente fallace, avvilente, improponibile.

 

provo una sommessa tristezza.

 

sai benissimo che "l'adesione incondizionata" ha prodotto una marea di dibattiti, scissioni, polemiche, creazioni di formazioni politiche fuori dal partito comunista.

 

La tua è una rappresentazione perlomeno approssimativa della realtà.

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Già c'è una sfilza di topic da "La sinistra colpisce ancora" a "Vano revisionismo di sinistra" passando per Prodi che avrebbe liberato i delinquenti, affamato i tassisti e i farmacisti, derubato i pensionati, addirittura (potenza della disinformazione e degli allocchi che tutto si bevono) sarebbe pure il cognato (secondo l'utente Askanio) di Anna Maria Franzoni (solo perchè la moglie di Prodi si chiama Franzoni, della serie se qualcuno in questo forum si chiama Rossi è automaticamente il figlio di Paolo Rossi)!!!

 

esattamente...i thread che hai citato sono la logica e contestuale continuazione uno dell'altro (......)

 

a part from l'ironia.....inserite voi le discussioni che ritenete più plausibili.All'interno dei binari del rispetto altrui

non farete che cosa utile al forum.

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concordo con la ricerca di piu' obbiettivita', partnedo con "vano revisionismo di snistra" si capisce gia' un giudizio di merito.

 

Voglio dire, Ingrao ammette un errore fatto nel 1956, e allora? nel 1956 l'Inghilterra e la Francia si inventavano la crisi di Suez.. qualcuno si scandalizzerebbe se Eden (mi sembra che fosse lui il primo ministro inglese...) avesse chiesto poi scusa..? nel 1956 alcuni stati degli USA avevano ancora la segregazione razziale...

 

quello che sto dicendo ora e' che adesso e' il momento di uscire dalla logica "comunista Vs capitalista", il comunismo ha fallito e il mondo ne e' una prova. Che abbia fallito per ragioni intrinseche nel modello oppure per incapacita'; di applicaizone non oggetto di discussione, pero' ha fallito. Voglio dire, i comunisti non esistono piu' (anche se si chiamano ancora cosi') e la paura del comunismo e' ormai anacronistica.

 

se rimaniamo nella logica "comunista Vs capitalista" allora e' legittimo dire che Fini e' nu fascista, no? invece non Fini, non e' fascista, lo e' stato ma adesso fa parte di un movimento che non ha le stesse finalita' del fascismo.

 

Io non ci credo che Bertinotti o Cossutta credano ancora che un giorno vedranno l'Italia comunista, magari lo sognano di notte nel buio della loro cameretta ma realisticamente non ci credono piu'...

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sai benissimo che "l'adesione incondizionata" ha prodotto una marea di dibattiti, scissioni, polemiche, creazioni di formazioni politiche fuori dal partito comunista.

 

La tua è una rappresentazione perlomeno approssimativa della realtà.

 

guarda Braz..... non volevo sollevare animosità tra il sonno :dorme: e l'incubo... :diavoletto:

 

i dissensi ci furono come no.....se vuoi possiamo parlarne nel dettaglio, quello che mi interessava mettere in luce è il fatto che al di là dei medesimi.....comunque la parte che continuò a votare quel partito di sinistra, quei personaggi, quelle idee fu la metà del popolo italiano.Io, mi sembra chiaro ormai..., non discuto l'ontologia di sinistra in quanto tale.....ma analizzo il decorso di quella italiana.....e arrivo a concludere per strade diverse che la sinistra italiana avrebbe potuto e dovuto essere un'altra, profondamente lontana da come è risultata.Anche in tal caso ci sarebbe stato cmq lo schieramento di due grandi blocchi politici, una certa radicalizzazione dello scontro, il verificarsi di alterne, oscure ed equivicine sconcezze...questa è la storia della politica occidentale dell'ultimo secolo.

Ma da noi è successo qualcosa di più e di peggio.

 

Ed è successo nel nome e nei fatti della declinazione italica al comunismo sovietico.Varietà unica e singolare nel panorama cmq variegato delle socialdemocrazie europee.Questo dico.

 

concordo con la ricerca di piu' obbiettivita', partnedo con "vano revisionismo di snistra" si capisce gia' un giudizio di merito.

 

si capisce xchè era mio desiderio si capisse!!!!!nessuno obbliga nè me nè voi alla terzietà delle posizioni politiche...non siamo mica la RAI!!!!!!!

 

esprimere un parere non vuol dire necessariamente mancare di obiettività.La garanzia all'obiettività del dibattito, lo dico per l'ultima volta, è che tutti i pareri debbano avere lo stesso indistinto diritto di essere scritti.

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http://www.dsonline.it/stampa/documenti/de...sp?id_doc=36200

 

questo bell'articolo della Mafai chiarisce bene il mio punto di vista, soprattutto sull'opportunità che l'Italia ebbe di avere una sinistra diversa da quella occorsale se lo strappo di Nenni e del PSI avesse trovato nel pci risposte diverse.

 

 

 

 

 

30 Agosto 2006

Quanto pesa quell´errore

di Miriam Mafai - La Repubblica

 

 

Per molto tempo la rivoluzione ungherese non ebbe neanche diritto ad essere definita tale dai comunisti italiani

 

Il fantasma della rivoluzione ungherese del 1956 interroga ancora la coscienza di coloro che allora erano comunisti e non ebbero il coraggio o la lucidità politica di dissociarsi dalle posizioni del loro partito. Giorgio Napolitano, che allora aveva trent´anni ed era segretario della federazione di Caserta, ha già ricordato nel suo bel libro di memorie di aver seguito, da quella postazione di periferia «in modo piuttosto distaccato la discussione tra gli intellettuali dissenzienti». Tra questi intellettuali e dirigenti che rifiutarono di aderire alla linea del partito, di condanna per gli insorti ungheresi e di sostegno all´intervento dell´Urss c´era anche Antonio Giolitti che «aveva pronunciato il solo discorso di netto e sostanziale dissenso dalla tribuna dell´VIII Congresso. Tra i primi interventi polemici nei suoi confronti c´era stato il mio» ricorda Giorgio Napolitano. «L´intervento sovietico – affermò allora il giovane dirigente del Pci – oltre ad impedire che l´Ungheria cada nel caos e nella controrivoluzione ha contribuito a salvare la pace nel mondo». E non è certamente per caso se, appena eletto presidente della Repubblica, egli abbia voluto far visita ad Antonio Giolitti, che in quella occasione, dopo quell´intervento congressuale, aveva abbandonato il Pci. Non fu il solo.

 

Italo Calvino racconta così quelle drammatiche giornate: «Quella sera in cui arrivarono le notizie dell´invasione dell´Ungheria ero a cena con Amendola a Torino, a casa di Luciano Barca, che dirigeva l´edizione torinese dell´Unità. Amendola era venuto a Torino per incontrare me e gli altri amici dell´Einaudi, per "tenerci buoni" perché si capiva che le difficoltà stavano arrivando e noi davamo segni di grande impazienza. Mentre Amendola parlava, Gianni Rocca che allora era redattore capo dell´Unità, telefonò a Barca. Aveva la voce rotta di pianto. Ci disse: i carri armati stanno entrando a Budapest, si combatte per le strade. Guardai Amendola.

Eravano tutti e tre come colpiti da una mazzata. Poi Amendola mormorò: "Togliatti dice che ci sono momenti nella storia in cui bisogna essere schierati da una parte o dall´altra. Del resto il comunismo è come la Chiesa, ci vogliono secoli per cambiare posizione…"».

 

Non ci sono voluti secoli perché il Pci rivedesse le sue posizioni a proposito dell´Ungheria, perché rompesse quello che è stato chiamato il «legame di ferro» con l´Urss. Non secoli, ma un paio di decenni sì. Per molto tempo la rivoluzione ungherese del 1956 non ebbe nemmeno diritto ad essere definita tale dai comunisti italiani. Prima, nel corso di quelle drammatiche settimane, sul quotidiano del Pci e nelle assemblee di sezione quella rivolta venne qualificata di «terrore bianco» o «controrivoluzione». Poi con il passar del tempo quelle vicende vennero pudicamente ricordate come «i fatti d´Ungheria».

 

Dieci anni dopo, nel 1968, un altro paese che faceva parte del campo socialista vivrà la sua rivoluzione democratica. Sarà la primavera di Praga, la rivolta in nome di un socialismo «dal volto umano». Anche questa volta il movimento sarà stroncato dall´intervento sovietico. Ma in quella occasione il Pci esprimerà, il suo primo dissenso da Mosca. Verranno poi, finalmente, le più esplicite prese di distanza di Berlinguer dall´Urss e dalla sua politica.

 

E tuttavia le poche righe con le quali oggi Giorgio Napolitano, ricordando gli eventi del 1956, riconosce «la validità dei giudizi di Pietro Nenni e di gran parte del Psi in quel cruciale momento» possono, forse debbono, essere interpretate anche come un invito a rileggere con maggiore equilibrio e attenzione le vicende del Pci e del Psi nel più lungo periodo. Con il Congresso di Venezia del 1957 infatti il Psi, liberandosi dal patto di unità d´azione con i comunisti e dal legame con l´Urss, si avvierà sulla strada di un accordo con la Dc che arriverà pochi anni dopo, nel 1960.

 

Ma ci arriverà profondamente indebolito, sia per le divisioni interne sia per la polemica cui è esposto da sinistra. Da parte sua il Pci, ancora convinto della superiorità del sistema socialista su quello capitalista, alimentava la polemica contro la «deviazione socialdemocratica» del partito di Nenni, una polemica che trovava un´eco particolarmente favorevole nella sua base.

 

I due partiti della sinistra italiana accentuavano così, dopo la crisi del 1956, quella divaricazione che li avrebbe portati alla fine alla reciproca, comune sconfitta

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si capisce xchè era mio desiderio si capisse!!!!!nessuno obbliga nè me nè voi alla terzietà delle posizioni politiche...non siamo mica la RAI!!!!!!!

 

esprimere un parere non vuol dire necessariamente mancare di obiettività.La garanzia all'obiettività del dibattito, lo dico per l'ultima volta, è che tutti i pareri debbano avere lo stesso indistinto diritto di essere scritti.

 

beh, dipende... l'impressione che ho avuto io e' che non esprimessi un parere sulla cosa in particolare ma avessi gia' un giudizio prefrabbricato sulla sinistra e lo applicasse a TUTTO quello che li riguarda... questo e' molto lontano dall'obiettivita' (quello di cui parli tu e' liberta', non obiettivita')

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Certo....il dibattito come vedi segue un suo sviluppo con articoli di esponenti a vario titolo della sinistra italiana.....mi pare ci sia il materiale per esprimere un'analisi contestuale e non prefabbricata.....volta a rileggere pagine di storia quanto mai attuali non nel senso dell' antinomia grossolana capitalismo/comunismo....ma in quello di soffermarsi sulla gènesi della sinistra italiana e sulle sue implicazioni moderne.

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Certo....il dibattito come vedi segue un suo sviluppo con articoli di esponenti a vario titolo della sinistra italiana.....mi pare ci sia il materiale per esprimere un'analisi contestuale e non prefabbricata.....volta a rileggere pagine di storia quanto mai attuali non nel senso dell' antinomia grossolana capitalismo/comunismo....ma in quello di soffermarsi sulla gènesi della sinistra italiana e sulle sue implicazioni moderne.

 

 

appunto, pero' con la definizione "fandonie irraccontabili di un mondo" a me sembra che fai una bella dichiarazione di pregiudizio, no? per quello che avevo risposto citando questa "antinomia grossolana". Provo tristezza quando vedo Berlusconi che mostra Il Libro Nero del Comunismo perche', a parte il valore storico che avra' il libro (che non ancora letto pero'), lo sta veramente strumentalizzando.

 

Quello che intendo dire e' che sento troppo spesso critiche ad esponenti della sinistra ancora in vita basato su errori che ha fatto 50 anni fa che non sento riservate a esponenti di destra. Forse pero' e' solo percezione...

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guarda Braz..... non volevo sollevare animosità tra il sonno :dorme: e l'incubo... :diavoletto:

Alessio, tu meriti almeno un tentativo di essere recuperato, non posso lasciare cotanta intelligenza soffocata dal peso di consimili fregnacce. :60:

 

Sulla tua capacità di valutazione degli eventi di cui parli e della chiave interpretativa sei sicuramente pronto per reggere un esame di quinta elementare in una scuola cattolica svizzera prendendo il massimo dei voti...i comunisti cattivi....il mondo avrebbe potuto essere migliore....etc.etc.. ma credo che non ti dovresti accontentare e dovresti stirarcchiarti un po di più. ^_^

Modificato da Brasileiro
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appunto, pero' con la definizione "fandonie irraccontabili di un mondo" a me sembra che fai una bella dichiarazione di pregiudizio, no?
.

No.E' un giudizio senza pre-, legittimo quanto personale lasciamelo dire, nel senso che quel mio 'fandonie' si riferisce evidentemente al giudizio che la storia ha dato sul comunismo come sistema politico.Ma il resto del mio intervento esprime la forte perplessità che fatti come quello dell'invasione dell'Ungheria potessereo essere plausibilmente letti anche nel 1956 come lo sono stati dal partito comunista italiano.Non era impossibile un approccio decisamente critico se non assolutamente dissensuale,e parlo non solo di singoli ma di quadri politici nazionali, prova ne fu la vicenda del PSI e di Nenni.

 

Quello che intendo dire e' che sento troppo spesso critiche ad esponenti della sinistra ancora in vita basato su errori che ha fatto 50 anni fa che non sento riservate a esponenti di destra. Forse pero' e' solo percezione...

il topic propone, ancora evidentemente, una disamina e una riflessione sulle vicende della sinistra italiana a partire, o anche a partire, da quell'episodio.Topic sull' analisi delle forze di diverso orientamento sono possibili e anzi auspicabili, questo non toglie che si possa focalizzare su singole questioni.Ho l'impressione, ma certo mi sbaglierò, che è il tuo approccio ad essere appena appena prevenuto.Esprimi le tue idee nel merito delle questioni se ritieni che siano attinenti con quanto trattato.

 

 

p.s. l'intermezzo di castano chiaro è evidentemente una battuta.....o vogliamo far corrispondere il thread al suo post???????Eddai su!!!!!!!!

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.si riferisce evidentemente al giudizio che la storia ha dato sul comunismo come sistema politico.

 

 

La storia è troppo vicina alla cronaca per dare con sicurezza un giudizio. Forse tra 100 anni si potrà avere una prospettiva corretta per valutare l'esperienza dei paesi comunisti.

 

Solo per farti un esempio, gli ideali della rivoluzione francese in Europa apparivano sconfitti e sepoliti nell'1815, ma poi in forme e tempi diversi si sono affermati nel corso dei seguenti 150 anni.

 

Non auspico una rivalutazione del comunismo come esperienza politica e sociale, dico solo che è molto pericoloso dare giudizi storici dopo cosi pochi anni.

 

Al massimo essi sono legittime, personalissime opinioni.

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Alessio, tu meriti almeno un tentativo di essere recuperato, non posso lasciare cotanta intelligenza soffocata dal peso di consimili fregnacce. :60:

 

Sulla tua capacità di valutazione degli eventi di cui parli e della chiave interpretativa sei sicuramente pronto per reggere un esame di quinta elementare in una scuola cattolica svizzera prendendo il massimo dei voti...i comunisti cattivi....il mondo avrebbe potuto essere migliore....etc.etc.. ma credo che non ti dovresti accontentare e dovresti stirarcchiarti un po di più. ^_^

 

Brasileiro..... imponiti un limite.Il dibattito in essere è sui quotidiani nazionali da settimane, per firma di esponenti di spicco della sinistra e non.Se vogliamo discuterne serenamente e con contributi degni di essere letti benissimo, altrimenti diciamocelo con chiarezza.

 

Mafai stessa dalle pagine di Repubblica nell'articolo che ho quotato e che tu non hai letto interpreta il coming out di Napolitano come uno stimolo a rileggere quella pagina della storia per trovare conclusioni nuove in più a quelle già dedotte sugli equilibri politici tra pci e psi osservati da allora a oggi.

 

se hai critiche da muovere alla mia capacità interpretativa falle nel merito e sarò lieto di prenderle in esame.

 

 

 

La storia è troppo vicina alla cronaca per dare con sicurezza un giudizio. Forse tra 100 anni si potrà avere una prospettiva corretta per valutare l'esperienza dei paesi comunisti.

 

Solo per farti un esempio, gli ideali della rivoluzione francese in Europa apparivano sconfitti e sepoliti nell'1815, ma poi in forme e tempi diversi si sono affermati nel corso dei seguenti 150 anni.

 

Non auspico una rivalutazione del comunismo come esperienza politica e sociale, dico solo che è molto pericoloso dare giudizi storici dopo cosi pochi anni.

 

Al massimo essi sono legittime, personalissime opinioni.

distinguiamo ...il comunismo è storicamente e miserabilmente fallito nelle sue varie declinazioni.

Non è che dobbiamo aspettare i marziani per sancire che i sistemi ove la libertà del singolo è così

statutariamente organizzata e limitata non possano attendere rivalutazione alcuna!!!!

 

altra cosa le teorie di marx e progenie...che sul piano squisitamente teorico rimangno attualissime...ma come uno dei termini di paragone in un dibattito che pone le questioni fondamentali dei rapporti tra uomini.

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Curva,

queste sono operazioni cosmetiche, mi sembra incredibile che tu ci metta su un dibattito e le prenda sul serio, parlo del merito non della legittimità.

 

Si valuta con la prospettiva di oggi comportamenti di ieri, semplicemente assurdo,. non sense.

 

Brasileiro..... imponiti un limite

:) ?????????

 

 

 

se hai critiche da muovere alla mia capacità interpretativa falle nel merito e sarò lieto di prenderle in esame.

distinguiamo ...il comunismo è storicamente e miserabilmente fallito nelle sue varie declinazioni.

Non è che dobbiamo aspettare i marziani per sancire che i sistemi ove la libertà del singolo è così

statutariamente organizzata e limitata non possano attendere rivalutazione alcuna!!!!

 

altra cosa le teorie di marx e progenie...che sul piano squisitamente teorico rimangno attualissime...ma come uno dei termini di paragone in un dibattito che pone le questioni fondamentali dei rapporti tra uomini.

 

No No.....sai bene che è quasi impossibile emettere giudizi storici obiettiv su eventi recenti, insomma non sono io che mi invento ste cose...è un principio cardine della storiografia....poi scrivi quello che vuoi ovviamente...

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le operazioni in sè, le dichiarazioni da cui tutto muove, posso esserlo cosmetiche certo....il dibattito conseguente infatti prende in esame anche questa ipotesi.......il medesimo nasce e si implementa anche proprio nell'ipotesi da te suggerita....dal momento che a fare dette operazioni sono alte cariche dello stato nonchè esponenti emeriti della storia della sinistra italiana.

 

suvvia...il sistema comunista nella sua applicazione politica è un fallimento nella migliore delle ipotesi, quando non è un crimine...cosa stiamo dicendo...è come affermare che per esprimere un parere sicuro sul nazismo si debba aspettare chissà quale tempo...!!!!!

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No.E' un giudizio senza pre-, legittimo quanto personale lasciamelo dire, nel senso che quel mio 'fandonie' si riferisce evidentemente al giudizio che la storia ha dato sul comunismo come sistema politico.Ma il resto del mio intervento esprime la forte perplessità che fatti come quello dell'invasione dell'Ungheria potessereo essere plausibilmente letti anche nel 1956 come lo sono stati dal partito comunista italiano.Non era impossibile un approccio decisamente critico se non assolutamente dissensuale,e parlo non solo di singoli ma di quadri politici nazionali, prova ne fu la vicenda del PSI e di Nenni.

il topic propone, ancora evidentemente, una disamina e una riflessione sulle vicende della sinistra italiana a partire, o anche a partire, da quell'episodio.Topic sull' analisi delle forze di diverso orientamento sono possibili e anzi auspicabili, questo non toglie che si possa focalizzare su singole questioni.Ho l'impressione, ma certo mi sbaglierò, che è il tuo approccio ad essere appena appena prevenuto.Esprimi le tue idee nel merito delle questioni se ritieni che siano attinenti con quanto trattato.

p.s. l'intermezzo di castano chiaro è evidentemente una battuta.....o vogliamo far corrispondere il thread al suo post???????Eddai su!!!!!!!!

 

appunto, ma tu proponi uno scenario che ha un giudizio di valore, "queste parole anteposte di 40 anni"...? ed e' esattamente per questo che ti ho detto che nello stesso anno c'e' stata la crisi di Suez (se la vuoi metter sull'attualita', come ti ho detto e' apparso nu articolo sul Guardian appena poche settimane fa, probabilmente meta' agosto). E mi trovo a disagio a vedere un esponenete politico schiacchiato sulla sua posizione del 1956. Personalmente trovo la repressione del 1956 un capitolo disgustono ma io vivo oggi, lontano dalle logiche di blocco. Le sue colpe politiche? Non avere condannato la repressione e averla anzi falsificata. Onore anche a chi riconosce l'errore (errore senza conseguenze per l'UIngheria... chi avrebbe ascoltato Ingrao in Russia...?). Vorrei vedere Andreotti fare lo stesso... (per inciso, mi ricordo un bellissimo pezzo di Montanelli a inizio carriera "Andreotti e De Gasperi vanno in chiesa assieme ma De Gasperi parla con Dio e Andreotti parla con il prete").

 

Il revisionismo sulle colpe politiche di 40 anni fa? La sinistra italiana avrebbe potuto prendere un'altra strada? Probabilmente no, visto che nessun movimento la intraprese (a parte i singoli). Rimane disgustoso che abbiano appoggiato la repressione ma la questione morale e' estranea alla storia.

 

Questo rende le questioni particolarmente attinenti, perche' parla di una sinistra dal passato dirigista da cui si e' ampiamente affrancata, anzi, adesso ognuno va per i cazzi suoi a sinistra, uno dei motivi per cui ormai ci rimetteva le elezioni. Anch'io ho scritto in questo post che il comunismo e' fallito come sistema politico, ecoomico e umanitario, ma l'ideologia e' sopravvissuta e si e' profondamente trasformata all'interno di un sistema europeo: Ingrao e Napolitano ne sono due esempi. Napolitano oggi e' Presidente della Repubblica, indipendentemente dagli orientamenti politici dovremmo esserne tutti contenti perche' finalmente si e' stabilita la regola che non esistono piu' i comunisti e i fascisti. Ti ricordo che cosi' si sdogana anche Fini che dai giornali stranieri e' etichettato come ex-fascista (definizione che a me fa personalmente irritare).

 

non riduco il post all'intervent di castano ma sono francamente allibito dal fatto che uno come Fini abbia potuto approvare una cosa del genere...

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