silversnow Inviato: 15 Novembre 2006 Segnala Share Inviato: 15 Novembre 2006 Dopo la breve descrizione della dieta da seguire e della sua importanza, affronto le possibili relazioni tra flora batterica, funzioni intestinali e DS Descrizione dell'intestino, della flora intestinale e delle loro funzioni L’intestino ha un ruolo fondamentale nel complesso sistema che è l’organismo umano: attraverso la digestione degli alimenti assimila le sostanze nutritive indispensabili alla vita ed elimina ciò che non viene utilizzato. In condizioni ottimali (eubiosi) ha la capacità di eliminare scorie e tossine, favorendo così il ricambio e la rigenerazione necessaria al mantenimento della salute e dell’equilibrio dell’organismo. L’intestino può essere definito il nostro cervello inferiore: ha forma e aspetto simili a quello superiore e in modo analogo riceve e trasmette segnali e stimoli reagendo ad ogni tipo di agente esterno, sensazione, stati d’animo, emozione e stress. L’intestino è abitato (colonizzato) da microrganismi di origine batterica e non batterica che vivono in simbiosi con l’organismo stesso e che intervengono in differenti processi fisiologici. La microflora batterica intestinale, così vengono definiti i microrganismi che vivono nell’intestino, è immunomodulante, e cioè interviene nel mantenimento della risposta immunitaria agli agenti patogeni, e interviene nel metabolismo dei cibi regolando la digestione, l’assorbimento e l’assimilazione delle sostanze nutritive. I ritmi di vita esasperati, lo stress, la moderna alimentazione, a base di grassi e zuccheri raffinati o l’utilizzo prolungato di farmaci, possono compromettere la funzione disintossicante dell’intestino con conseguenze potenzialmente dannose anche a carico di altri organi quali, per esempio, fegato, reni, muscoli, articolazioni e pelle (disbiosi). L’insieme dei microrganismi presenti nel nostro intestino, comunemente definito microflora intestinale, risulta composto principalmente da microrganismi di origine batterica, come per esempio i Lattobacilli e i Bifidobatteri, e da microrganismi di origine non batterica, come per esempio i Lieviti. L’intera microflora intestinale è costituita da oltre 400 specie batteriche diverse distribuite su una superficie intestinale di circa 300 m2. Nel solo intestino crasso (composto da colon, cieco, retto) i batteri residenti raggiungono valori che variano dai 10 ai 100 miliardi di batteri per grammo di contenuto intestinale. Questi microrganismi “amici” che vivono in simbiosi con il nostro organismo intervengono in differenti processi fisiologici: _controllano le funzioni metaboliche che avvengono nell’intestino, quali l’elaborazione di proteine, carboidrati e grassi e produzione di gas intestinali; intervengono attivamente nei processi metabolici di digestione dei cibi e nell’assorbimento delle sostanze nutritive attraverso la mucosa intestinale favorendone l’assimilazione nei vari distretti dell’organismo umano _ostacolano l’insediamento e lo sviluppo di batteri patogeni o “nemici” _stimolano costantemente i fisiologici meccanismi di difesa immunitaria Sulla mucosa intestinale esiste un vero e proprio sistema immunitario capace di “dialogare” con le cellule di tutto l’organismo avvisandole dell’arrivo di sostanze potenzialmente dannose. Quando il normale equilibrio della microflora batterica intestinale (eubiosi) subisce un’alterazione (disbiosi), l’intestino riduce il proprio ruolo fondamentale di protezione dell’organismo con conseguente calo della risposta immunitaria e maggiore facilità all’insorgere di malattie e disturbi di varia natura che potrebbero essere non immediatamente collegabili all’intestino. La disbiosi intestinale può essere associata a specifici disturbi che differiscono a seconda della variabilità individuale. I microrganismi batterici che compongono la microflora intestinale necessitano di nutrimento e di stimolo affinché possano mantenere al massimo la loro attività. Le fibre alimentari rivestono un ruolo importante in tal senso, ma è necessario fare distinzione sul tipo di fibre: fibre insolubili e fibre solubili. Le fibre insolubili si comportano come “spugne”: assorbono l’acqua e, aumentando la massa fecale, ne favoriscono l’eliminazione. Le fibre solubili, contenute in cereali, legumi, verdura e frutta, vengono scomposte dalla microflora intestinale e sono in grado di stimolare lo sviluppo e l’attività di alcune specie batteriche amiche residenti nell’intestino come i Lattobacilli e i Bifidobatteri. Si può affermare che le fibre solubili siano il “cibo” della microflora batterica intestinale e per tale ragione sono definite prebiotiche. Qualora l’alimentazione risulti povera in cereali integrali, frutta, verdura e legumi, può essere utile associare un’integrazione a base di fibre solubili ad attività prebiotica. I prebiotici sono in grado di stimolare e nutrire la flora batterica, in maniera specifica. Tra le loro proprietà, la ricerca scientifica evidenzia la capacità di: _garantire il mantenimento e la vitalità della flora intestinale _stimolare lo sviluppo della microflora intestinale Interconnessioni tra intestino e DS (e altre malattie dermatologiche) _Un esempio di interconnessione tra intestino e malattie dermatologiche è la presenza di una condizione clinicamente definibile come dermatite atopica (che ha molte analogie con la DS), vista la natura immunologica della malattia, e la sua frequente associazione ad allergeni ambientali e alimentari, dovremo prestare attenzione agli eventi a carico della mucosa intestinale che è l’organo di screening immunologico più vasto del corpo umano; le mucose intestinali infiammate sono meno efficaci nello screening immunitario e permettono il passaggio di un maggior numero di possibili allergeni (ad esempio frazioni proteiche poco digerite). Inoltre stimolare le secrezioni gastrointestinale permette di ridurre i possibili allergeni (ad esempio le proteine) ai loro minimi termini, abbattendo il carico di allergeni. _Secondo alcuni autori quasi il 70% dei bambini con DS sviluppano anche allergie alimentari entro il 10 anno. In molti casi di allergie alimentari/allergeni alimentari, la condizione delle mucose intestinali è un fattore fondamentale. L'infiammazione comporta una perdita di capacità di screening da parte delle mucose che possono permettere il passaggio ad una percentuale maggiore di molecole complesse e potenzialmente allergeniche. L'utilizzo di piante ad azione tonica ed antinfiammatoria sulle mucose contribuisce a riportarle alla massima funzionalità ed a ridurre il carico di allergeni. _Una carenza di biotina nei bambini è associata alla DS, e la somministrazione di biotina alle madri che allattano migliora la condizione. E' possibile, dato che la biotina viene normalmente sintetizzata dalla flora batterica, che alla base della carenza ci sia un disturbo della flora intestinale. Nell'adulto la sola biotina non è stata efficace e si consiglia una supplementazione dell'intero complesso B che migliorerebbe la sintesi degli acidi grassi nella pelle lesionata. l semi di lino sono prescritti come prebiotico per migliorare le condizioni della flora intestinale. _I probiotici sono batteri che fanno parte della flora batterica intestinale e servono a garantire il normale stato di salute. Essi sono in grado di favorire il corretto funzionamento della barriera intestinale, di garantire la normalizzazione della permeabilità intestinale e di promuovere le risposte immunitarie della mucosa stessa. Sono impiegati, classicamente, nella prevenzione e terapia delle patologie diarroiche, ma sono stati studiati anche per il trattamento della dermatite atopica. La loro introduzione nel trattamento della dermatite atopica nasce dalla cosiddetta "teoria igienica" ovvero dall'ipotesi che l'aumentata incidenza della malattia sia correlata al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie, con conseguente riduzione delle infezioni a cui i bambini sono esposti nella prima infanzia. Alla nascita il tratto gastro-intestinale è sterile, ma nei primi mesi/anni di vita viene colonizzato fino a divenire una popolazione stabile. Questa flora intestinale svolge un importante ruolo sullo sviluppo del sistema immunitario dell'ospite, soprattutto verso antigeni degli alimenti che introduciamo con la dieta. Alcuni autori hanno dimostrato che due mesi di somministrazione, una volta al giorno, di Lactobacillus GG o Bifidobacterium lactis Bb-12 sono sufficienti a migliorare l'eczema atopico e a ridurre i livelli di molte molecole responsabili della risposta allergica, senza interferire con la crescita dei bambini. Attraverso meccanismi diversi e ancora non ben noti, essi favoriscono il controllo dell'infiammazione intestinale. Altri Autori ne hanno studiato, invece, il possibile ruolo preventivo. Hanno osservato che facendo assumere Lactobacillus GG una volta al giorno a mamme con familiarità per atopia nelle due/quattro settimane antecedenti la presunta data del parto, e successivamente ai loro bambini nelle prime settimane di vita, si osserva un effetto protettivo verso lo sviluppo della malattia. Essi sostengono che si riduce del 50% l'incidenza della malattia rispetto a bambini che non lo assumono e che è minore la gravità della malattia e la sua necessità di trattamento. Non sono state descritte differenze, invece, per quanto riguarda il livello di IgE nel sangue. Non è ancora chiaro quale sia l'esatto meccanismo d'azione, quale sia la durata ottimale della terapia con Lactobacillus GG per ottenere un risultato clinico visibile e se questo risultato è transitorio o meno. E' pertanto opportuno guardare con fiducia a questo nuovo approccio, ma consapevoli dei limiti che ancora esso presenta. _Alcuni medici specialisti sostengono che nei pazienti con DS è importante verificare se sono presenti intolleranze alimentari e in particolare una intolleranza ai lieviti. Secondo questo schema è possibile correlare la DS con le altre manifestazioni comuni dermatologiche: anche questa condizione è caratterizzata da una possibile intolleranza, oltre che al latte, anche ai lieviti, e da una fluttuazione ormonale tipica dell’adolescenza. In casi come questi consigliano di agire riconoscendo e controllando le intolleranze alimentari. Il trattamento di queste comprende una dieta di rotazione sulle classi di alimenti a cui si è risultati intolleranti in associazione con il rimedio iposensibilizzante più adatto al quadro globale. Le intolleranze alimentari sono un fenomeno in continua crescita e, spesso, sono la spiegazione a quei disturbi che, senza una causa diretta, affliggono molte persone: mal di testa, insonnia, eczemi, gonfiori addominali, dolori articolari, stipsi, diarrea, fino ad alterazioni dell’umore o del ciclo ormonale. Le intolleranze alimentari hanno caratteristiche diverse dalle allergie, soprattutto per il modo in cui si determinano e per i tempi necessari alla comparsa dei sintomi, anche se spesso i sintomi che si evidenziano sono identici. A differenza delle allergie alimentari che si manifestano immediatamente, la reazione che porta ai sintomi di una intolleranza assomiglia molto di più ad una specie di avvelenamento lento; ciò è dovuto all'intervento di altre cellule o di altri anticorpi, diversi dalle IgE. Sono reazioni più lente e insorgono dopo ore o addirittura giorni dalla introduzione dell'alimento, talora anzi è necessario ripetere per più giorni l'introduzione dell'alimento per poter vedere comparire i sintomi. Esistono infatti nell'organismo dei meccanismi di regolazione e di controllo (in pratica dei 'pompieri'), che in caso di intolleranza riescono ad agire meglio che nel caso di allergia, cercando di evitare lo 'scoppio' delle polveriere coinvolte (ovvero dei basofili e dei mastociti, cellule che contengono l'istamina). È necessaria la reintroduzione ripetuta della sostanza per scatenare la reazione. L'introduzione di un alimento verso cui esista intolleranza agisce in pratica come una specie di lento 'avvelenamento', anche se l'organismo è in grado di riconoscere la presenza del nemico in modo quasi istantaneo. In pratica l'organismo riconosce subito 'il nemico', e poi per qualche giorno 'lo tiene d'occhio', cercando dove possibile di limitare i danni dipendenti dalla sua ingestione, e alla fine 'scoppiando' solo se l'introduzione dell'alimento continua, al di là delle possibilità di controllo esistenti in ciascun individuo. Nel caso di una allergia (in cui agiscono le IgE), ad esempio nel confronti delle fragole, la introduzione delle fragole provoca l'immediato superamento dei livello di guardia da parte degli anticorpi, e quindi la comparsa repentina dei sintomi (e infatti chi ne soffre arriva dal medico già segnalando la probabile esistenza dell'allergia). Si sta approfondendo di recente lo studio di una serie di fenomeni fisici e psichici dell'organismo umano, verosimilmente correlati con l'assunzione di particolari cibi ritenuti 'innocui'. I fenomeni di intolleranza alimentare possono essere infatti una importante concausa, quando non addirittura la causa di gran parte delle malattie in cui sia presente infiammazione. È importante conoscere l'esistenza di questo fenomeno, perché gli effetti di una intolleranza sull'organismo non sono di tipo immediatamente evidente, ma giorno dopo giorno provocano la crescita di fatti infiammatori che determinano malattie sicuramente impegnative. Inoltre, in presenza di intolleranza alimentare si consumano molti globuli bianchi e quindi si vengono spesso a determinare quelle forme di malattia da carenza di difese. Una volta identificata una intolleranza alimentare, lo scopo non è comunque quello di eliminare la sostanza dall'alimentazione, ma di aiutare l'organismo a recuperare la tolleranza nei confronti di quegli alimenti. _Alcuni medici specialisti in Scienza dell'Alimentazione sostengono che, in un organismo sotto stress, il sistema nervoso produce sostanze (catecolamine) che nel tratto gastrointestinale provocano piccole lesioni (microulcerazioni) delle pareti intestinali alterandone la permeabilità Questa è un'ampia descrizione in termini generici delle possibili interconnessioni tra funzioni dell'intestino e ds Per concludere, il normale equilibrio della microflora batterica intestinale (eubiosi) e l'integrità delle mucose intestinali sono basilari per una cura ottimale di diverse malattie dermatologiche; dieta, cicli di probiotici, prebiotici e un piano fitoterapeutico sono gli strumenti per intervenire e per questo devono essere approfonditi Le prossime considerazioni sono sul fegato (1) dieta 2) intestino 3) fegato 4) pancreas 5) varie 6) cura locale) Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Visitatore Salvio Inviato: 18 Novembre 2006 Segnala Share Inviato: 18 Novembre 2006 Ero dibattuto se rispondere, silversnow tu e peter al momento siete gli unici che mi convingono, poiche basano le loro teorie su riscontri scientifici, purtroppo i dermatologi moderni loro malgrado (perchè non è compito dei medici ma dei ricercatori, in quanto loro danno solo la cura attualmente disponibile a seguito delle ricerche) si limitano solo a usare dei metodi tamponanti (cortisonici principalmente) come metodi di cura di lunga durata cosa pericolosissima. Tuttavia c'è una differenza sostanziale tra ciò che espone peter e ciò che espone silver, il primo ci dice il come il secondo il perchè, un pò come la differenza tra le leggi di Keplero e quella di Newton, il punto per me è questo, continuare a tamponare non è inutile, ma si tampona in previsione di una ricerca che migliori drasticamente la situazione, usare un cortisonico in crisi acute è giusto, ma ho visto persone che si sono rovinate usandolo nelle terapie di mantenimento. Posso dire una cosa poi in merito alla dieta, io da bambino trovavo disgustoso il sapore di hamburgher e wustel ma con il tempo li ho mangiati, ora per un pò non consumavo più wustel stasera ne ho mangiato uno, quasi vomitavo, il solo sapore del grasso mi ha nauseato. Credetemi eliminate una settimana ste skifezze e uno la pelle migliora di brutto e due quando le rimangierete vi farnno vomitare, spesso uno mangia delle cose più per abitudine che per fame reale e lo stess peggiora la situazione facendo consumare energie in eccesso e costringendo a mangiare di più. "Sulla mucosa intestinale esiste un vero e proprio sistema immunitario capace di “dialogare” con le cellule di tutto l’organismo avvisandole dell’arrivo di sostanze potenzialmente dannose. Quando il normale equilibrio della microflora batterica intestinale (eubiosi) subisce un’alterazione (disbiosi), l’intestino riduce il proprio ruolo fondamentale di protezione dell’organismo con conseguente calo della risposta immunitaria e maggiore facilità all’insorgere di malattie e disturbi di varia natura che potrebbero essere non immediatamente collegabili all’intestino. La disbiosi intestinale può essere associata a specifici disturbi che differiscono a seconda della variabilità individuale." Quì silver magistralmente introduce un concetto di prima categoria, l'estrema integrazione delle parti del corpo umano, un lieve disagio in un punto qualsiasi del sistema corpo produce variazioni a cascata, figuriamoci una forte variazione intestinale, inoltre i cinesi si erano accorti di questa cosa già millenni fa, non per neiente collegavano l'intestino tenue e grasso (in misura minore) con le malattie della pelle. "n pratica l'organismo riconosce subito 'il nemico', e poi per qualche giorno 'lo tiene d'occhio', cercando dove possibile di limitare i danni dipendenti dalla sua ingestione, e alla fine 'scoppiando' solo se l'introduzione dell'alimento continua, al di là delle possibilità di controllo esistenti in ciascun individuo. Nel caso di una allergia (in cui agiscono le IgE), ad esempio nel confronti delle fragole, la introduzione delle fragole provoca l'immediato superamento dei livello di guardia da parte degli anticorpi, e quindi la comparsa repentina dei sintomi (e infatti chi ne soffre arriva dal medico già segnalando la probabile esistenza dell'allergia). " Tolleranza biologica, se il sistema non può metabolizzare il veleno oltre quelle che sono le sue capacità, lo attacca subito cercando di ripristinare una situazione di equilibrio a minimo dispendio di energia, inoltre siccome la funzione deve essere prioritaria può modificare anche la struttura in questione. Mai sentito di persone che hanno mal di schiena soffrendo di stipsi oppure alcune donne che in quei giorni particolari soffrono dolori addominali atroci, in quanto i muscoli diventano durissimi perchè il corpo non riesce a liberarsi delle scorie e inizio una corsa contro il tempo, se ciò accade all'intestino può portare anel corso degli anni a micidiali accorciamenti muscolari con alterazioni morfologiche delle osse in crescita. Si signori è probabile che di Ds state soffrendo da quanto siete praticamente nati, ma che il corpo dopo ripetuti sopprusi ha esploso questa condizione quando ha superato completamente la tolleranza biologica, immaginate di aver intossicato il vostro corpo con stress e sostanze nocive dai 14 anni in poi avendo una tendenza genetica(che di per sè non è determinante) a incasinare l'intestino se vi stressate, sommati gli errori alimentari il risultato è questo disastro che chiamiamo DS. " Una volta identificata una intolleranza alimentare, lo scopo non è comunque quello di eliminare la sostanza dall'alimentazione, ma di aiutare l'organismo a recuperare la tolleranza nei confronti di quegli alimenti." Concordo pienamente anche quà, l'allergene va eliminato appena il corpo recupera la sua capacità adattativa e riesce a muoversi in range molto vasti di adattamento biologico si può lentamente reintrodurre l'allergene facendolo riabituare, un pò come si fa nella riabilitazione di chi subisce una frattura. "_Alcuni medici specialisti in Scienza dell'Alimentazione sostengono che, in un organismo sotto stress, il sistema nervoso produce sostanze (catecolamine) che nel tratto gastrointestinale provocano piccole lesioni (microulcerazioni) delle pareti intestinali alterandone la permeabilità" Importanza del rilassamento se il sistema ortosimpatico è in attività piena scordatevi di guarire, tra l'altro giustifica un osservazione personale se dormo molto bene e non semplicemente se dormo con il cervello che anche durante il sonno mi bombarda di stimoli sensori, la Ds stranamente si attenua o comunque sento meno dolore da infiammazione. Finalmente qualcuno sta affrontando il perchè e non solo il come della cosa, è importante riuscire a tamponare l'estetica, ma credetemi la DS non sta creando casini solo alla pelle, ma anche ad altri sistemi di cui forse i medici ignorano perfino le iterazioni, continuiamo così e almeno avremmo uno straccio di probabile meccanismo di azione, che è l'unica cosa che ci può aiutare. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
mariolino Inviato: 18 Novembre 2006 Segnala Share Inviato: 18 Novembre 2006 bene , dopo questi discorsi interessanti il punto è : come fate ad individuare le intolleranze alimentari? dieta ad eliminazione o test come il vega o il dria etc etc (ce ne sono parecchi non convezionali) ? qualcuno ha già individuato alimenti a cui è intollerante? ciao m Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
silversnow Inviato: 18 Novembre 2006 Segnala Share Inviato: 18 Novembre 2006 (modificato) Veramente no, è uno degli argomenti da approfondire, ma non è il solo e non è il principale; la sintesi del precedente intervento non è "le intolleranze alimentari sono la causa della ds" Non ho inserito i link delle fonti per un motivo: i contenuti sarebbero apparsi sconnessi tra di loro, ma così non è. Ad esempio i ricercatori che hanno studiato l'uso di probiotici nella cura della dermatite atopica hanno ottenuto buoni risultati ma parziali perchè non hanno considerato tutte le altre componenti responsabili della salute dell'intestino, inoltre non hanno dato importanza alla dieta e alla funzionalità di altri organi. Che senso ha fare una cura di probiotici senza modificare la dieta? La gran parte delle patologie che hanno origine nel tratto gastrointestinale sono dovute ad abitudini alimentari non corrette negli anni, i probiotici da soli possono avere effetti irrisori e instabili Per una cura integrale della ds tutti gli aspetti che ho riportato devono essere considerati e nessuno deve essere trascurato. Quasi tutte le cure hanno risultati scarsi o poco duraturi perchè si commette l'errore di concentrarsi solo su determinati aspetti trascurando tutti gli altri; anche la cura a base di antiossidanti non è razionale, lo stesso Dott Passi ha ricordato che 1-2 compresse di Immugen non avevano alcun effetto sulla dermatite, per raggiungere risultati visibili la posologia era di 4-6 compresse al giorno, ma anche in questo caso come aveva ricordato un paziente del Dott Passi la ds scompariva in alcuni periodi e si ripresentava in altri. Questo per dire che gli antiossidanti presenti nella dieta sono importanti ma basare una cura solo sull'uso di queste sostanze non è una buona scelta Le intolleranze alimentari non sono da trascurare perchè generano stati infiammatori cronici nell'intestino e nel resto dell'organismo, purtroppo i numerosi test diagnostici per le intolleranze non sono riconusciuti dalla medicina perchè spesso non si basano su metodi oggettivi e i risultati non sono ripetibili. Numerose però sono le testimonianze positive delle persone che hanno eseguito i diversi test per i motivi più diversi. Ci sono inoltre medici specialisti che eseguono questi test (ad esempio il DRIA) e sostengono di aver prove scientifiche della loro validità. L'unico metodo empirico attualmente è una dieta ad esclusione. Ma le intolleranze alimentari sono connesse in modo stretto con l'integrità della flora batterica buona, con la presenza e il transito degli allergeni, con la presenza di batteri, lieviti patogeni, con abitudini alimentari scorrette(diete monotematiche, diete povere di frutta e verdura e con prevalenza di alimenti animali). In altri termini, in un intestino sano e in presenza di una dieta che mantiene la corretta funzionalità dell'intestino difficilmente potranno generarsi intolleranze Modificato 18 Novembre 2006 da silversnow Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
NINNO Inviato: 19 Novembre 2006 Segnala Share Inviato: 19 Novembre 2006 se puo essere utile http://www.mednat.org/Cap3/visualizzazione_patologica.htmIl mio sito Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
vlee Inviato: 20 Novembre 2006 Segnala Share Inviato: 20 Novembre 2006 (modificato) se puo essere utile http://www.mednat.org/Cap3/visualizzazione_patologica.htmIl mio sito Abbastanza semplicistico anche se interessante la mappa del corpo, ma con una conclusione surreale: La tecnica di sollecitazione cutanea dei punti trovati, che chiami morfologica, citando il famoso prof. Calligaris, altro non è che una rivisitazione in chiave occidentale della ben più antica medicina ayurvedica, infatti la tecnica di stilmolazione dei Chakra risale a quettromila anni fa. Conosco una persona che la pratica, ma io sono sempre stato molto scettico, una cosa è sicura: queste persone riescono in qualche modo ad infondere un senso di benessere e tranquilità nel prossimo, anche solo con la conversazione. Essendo la DS alimentata dal nervosismo, un consiglio che posso dare è quello di farseli amici e passare più tempo possibile con loro; è sempre meglio circondarsi di persone emotivamente stabili e gioiose, per sentirsi più sereni ed affrontare i problemi quotidiani in modo equilibrato e civile. Modificato 20 Novembre 2006 da vlee Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
vlee Inviato: 23 Novembre 2006 Segnala Share Inviato: 23 Novembre 2006 1) A proposito degli esami ematochimici dei livelli plasmatici delle membrane cellulari e delle misure delle capacità antiossidanti, ho trovato un'azienda che vende dei kit interessanti e di facile impiego da poter far comprare ai nostri dermatologi, così almeno iniziano a rendersi utili. http://www.randox.com/Italian/products.cfm?ccs=486 2) Cosa ne pensate del DMAE (2-dimetil-ammino-etanolo) esaltato e screditato subito dopo per diverso tempo, poichè l'effetto lifting era dovuto alla stimolazione della contrazione muscolare che svaniva quando si lavava via il cosmetico. Ora torna alla ribalta per merito di alcune ricerche che lo consigliano nella cosmesi in combinazione con l'Acido Alfa Lipoico, per potenziare le proprietà di vit E, A, C. http://www.leamazzoni.it/index.cfm?SEZ_ID=...=155&L_ID=1 3) E di questo siero, vera ammucchiata di antiossidanti? http://www.shopnbc.com/product/?familyid=C...-_-Engine-_-MSN O di questo tonico antiossidante: "Aloe Toning Complex (Spray) 250 ml $28 http://www.dermatologistrx.com/cart/Search...?Criteria=12810 Ciao e grazie. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Visitatore Token Ring Inviato: 24 Novembre 2006 Segnala Share Inviato: 24 Novembre 2006 Ciao a tutti :) Premetto che non ho letto tutti i post (ci vorrebbe una settimana..), vorrei fare una osservazione su alcuni vostri interventi dove affermate che la dieta sia una componente determinante per la risoluzione della DS. Io personalmente non penso sia così importante. Parlo per esperienza personale...se fossero così correlati magiando determinati alimenti si avrebbe letteralmente una esplosione di dermatite...a me questo non accade. Nel mio caso è molto più importante il meteo, nel senso che l'umidità/temperatura influenza decisamente la condizione della mia ds...ovviamente tutto è soggettivo ma comunque non trovo alcuna correlazione tra alimenti e dermatite seborroica nel mio caso (ne soffro da 8 anni). Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
silversnow Inviato: 24 Novembre 2006 Segnala Share Inviato: 24 Novembre 2006 (modificato) Nessuno in questa discussione ha mai scritto che l'assunzione di uno o determinati alimenti provochi un peggioramento della dermatite e neppure che l'assunzione di uno o determinati alimenti causi la dermatite. Le argomentazioni che abbiamo sostenuto descrivono un quadro molto più complesso Le stesse intolleranze alimentari, come ho evidenziato, pur essendo una possibile aggravante della dermatite, non agiscono mai con una reazione avversa immediata (peggioramento della dermatite), ma hanno una reazione che si manifesta nel tempo e per questo è difficile riconoscere quali alimenti particolari l'hanno causata. Le intolleranze sono solo una parte del quadro, e dieta, funzionalità dell'intestino / fegato / pancreas / sistema nervoso non sono separati, ma interconnessi. Mi rendo conto che leggere tutto in modo accurato richiede tempo, ma nessuna frase è insignificante, omettere di leggere anche singoli passaggi preclude la comprensione corretta dei temi affrontati Con le sensazioni non si raggiungano risultati, anche nel mio caso la dermatite è presente da 6-7 anni, e in questi anni ho cercato di osservare come interferiscano con la dermatite l'alimentazione, le condizioni atmosferiche, l'attività fisica, la detergenza; le sensazioni sono molte ma le certezze maturate minime, per questo ho pensato che il metodo dell'osservazione non avrebbe prodotto alcun risultato: i processi biologici del nostro organismo sono molto complessi e le osservazioni dei sintomi sono poco utili se non siamo in grado di comprendere la fisiopatologia della malattia X Vlee Ci sono molte sostanze naturali che hanno lo stesso meccanismo d'azione del DMAE, ad esempio la fosfatidilcolina da soia o i flavonoidi del Sylibum Marianum, a differenza del DMAE queste sostanze naturali non derivano dalla sintesi di ossido di etliene e dimethylamina. Inoltre questa sostanza è un’ammina terziaria e anche se non esistono restrinzioni sul suo uso nei cosmetici, non è esente da rischi se combinato con altre sostanze come le nitrosammine, ma in buone formulazioni sono rischi remoti Modificato 24 Novembre 2006 da silversnow Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Visitatore Token Ring Inviato: 24 Novembre 2006 Segnala Share Inviato: 24 Novembre 2006 Nessuno in questa discussione ha mai scritto che l'assunzione di uno o determinati alimenti provochi un peggioramento della dermatite e neppure che l'assunzione di uno o determinati alimenti causi la dermatite. Le argomentazioni che abbiamo sostenuto descrivono un quadro molto più complesso Le stesse intolleranze alimentari, come ho evidenziato, pur essendo una possibile aggravante della dermatite, non agiscono mai con una reazione avversa immediata (peggioramento della dermatite), ma hanno una reazione che si manifesta nel tempo e per questo è difficile riconoscere quali alimenti particolari l'hanno causata. Le intolleranze sono solo una parte del quadro, e dieta, funzionalità dell'intestino / fegato / pancreas / sistema nervoso non sono separati, ma interconnessi. Ti stai contraddicendo però... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
silversnow Inviato: 25 Novembre 2006 Segnala Share Inviato: 25 Novembre 2006 (modificato) Non sostieni la tua osservazione La differenza tra allergie alimentari IgE mediate e le intolleranze alimentari è consolidata dalla medicina (puoi chiedere a un allergologo o ad un immunologo o ad un gastroenterologo): le allergie a cui fai riferimento provocano una reazione immediata con l'introduzione degli alimenti a cui si è allergici, le intolleranze alimentari no, non c'è nessuna contraddizione Ma chi ha letto tutto, sa che tutto quello che viene scritto proviene da studi empirici e sa bene che che leggere interventi sparsi è controproducente Modificato 25 Novembre 2006 da silversnow Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
MarcAntonio Inviato: 25 Novembre 2006 Segnala Share Inviato: 25 Novembre 2006 secondo me la dieta conta, almeno cosi mi pare sia stato per me Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
vlee Inviato: 26 Novembre 2006 Segnala Share Inviato: 26 Novembre 2006 se fossero così correlati magiando determinati alimenti si avrebbe letteralmente una esplosione di dermatite Concordo pienamente con Silver, prima di arrivare a conclusioni affrettate bisognerebbe almeno leggere tutto il post; per giusto si dovrebbero anche leggere tutte le ricerche linkate, compreso quelle in inglese, IN OGNI CASO elaborarne una propria e parlare con cognizione di causa riportando tutti gli studi che in qualche modo possono contraddire ciò che è stato affermato sino ad ora. Quindi Token.... una settimana ti assicuro che non basterebbe! Tutto sommato ogni sensazione ed esperienza personale è ben accetta, in futuro il consiglio che mi sento di darti è di riportare quelle che sono le tue soggettive sensazioni e se devi contraddire o affermare una opinione, una buona abitudine è andare a ricercare le controprove su internet , riportandone i link, in modo da creare una discussione costruttiva....."in rete esiste già ogni cosa, basta cercare". Si può essere non allergici, ma allo stesso tempo sviluppare una intolleranza ad un qualche alimento. Infatti tra allergia e intolleranza esistono nette differenze, prima fra tutte la produzione di anticorpi. Nell'allergia, infatti, l'organismo produce quantità esagerate di IgE (Immunoglobuline di tipo E), mentre le intolleranze sono dovute generalmente a deficit enzimatici come avviene, per esempio, nell'intolleranza al latte che è causata da un deficit di lattasi. Si è perlato molto in questo post di molte ricerche serie che riscontravano nei soggetti affetti dei deficit enzimatici di acidi grassi polinsaturi. Anche i tempi di manifestazione dei sintomi sono diversi, dal momento di contatto con l'antigene, più rapidi nella allergia e più lunghi (anche di alcuni giorni) nella intolleranza. La DS ha molto in comune con l'intolleranza, niente a che vedere con le allergie, una cosa che caratterizza la DS è la reazione molto più lenta, insidiosa e tardiva, (tipica distinzione tra le intolleranze e le allergie che sono immediate) caratterizzata da sintomi prima sfumati, che possono essere: irascibilità, affaticamento e nervosismo, che spesso rendono difficile la diagnosi da parte del medico. In alcuni casi l'intolleranza può restare latente nei primi anni di vita, proprio come la DS, per poi manifestarsi nell'età adulta. Per quanto riguarda i sintomi delle intolleranze, ogni caso può evidenziare un quadro clinico diverso: dalla cefalea alle coliche addominali, dal catarro alla febbre, dall'eczema alla dermatite. Altra fondamentale differenza tra allergia e intolleranza è la caratteristica della seconda di essere "dose-dipendente", quindi può essere che se sei intollerante a qualcosa, ma non ne assumi la giusta dose, non sviluppi alcuna reazione, mentre nelle allergie si parla di meccanismo dose-indipendente. Un punto fermo e chiaro nella ricerca è la presenza di un'accellerato consumo di sostanze antiossidanti nelle zone eczematose con la presenza di un alterato equilibrio ossido-riduttivo locale, dovuto alla presenza di un tessuto danneggiato ed il nostro organismo come risposta fisiologica produce in maggior misura radicali liberi come meccanismo di difesa. Ora il problema è capire la causa che genera tutto ciò, da qui capisci che di sicuro una dieta mirata, con l'assunzione di molti antiossidanti naturali, contenuti nella frutta e verdura non può fare altro che migliorare il tuo quadro clinico generale. Token volevo chiederti una cosa: che tipo di crema o sciampo usi? descrivici la tua DS, in che parti del corpo ti colpisce maggiormente? Nel mio caso è molto più importante il meteo, nel senso che l'umidità/temperatura influenza decisamente la condizione della mia ds... Sei metereopatico? Sai che un italiano su 3 soffre di disturbi legati ai cambiamenti atmosferici? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
matt Inviato: 26 Novembre 2006 Segnala Share Inviato: 26 Novembre 2006 Buongiorno a tutti, Ho letto una parte del forum e ho trovato i contributi davvero interessanti. Sto cercando di approfondire meglio l'approccio 'delicato' ( ad es. la cura proposta da Silversnow nel suo post del 26/11/05). ho 40 anni e una DS ricorrente che si era manifestata sul corpo e sul viso in età adolescenziale ed è poi tornata (soprattutto sul cuoio capelluto ma anche sulla nuca e dietro alle orecchie) in modo ricorrente (con pause da 6 mesi a 2 anni) e sempre più acuto negli ultimi 10 anni. In passato Nizoral era sufficiente a tenere la situazione sotto controllo ma adesso non funziona più. Ora me la cavo con Stiproxal e Flubason ma ho paura che alla lunga si verifichi la stessa 'assuefazione' con i più i danni correlati all'uso di questi farmaci Per il momento vorrei sapere se a vostro avviso lo shampoo Restivoil specifico per forfora (Complex con US ARGINATO e PIROCTONE OLAMINA) è da considerarsi nella categoria 'aggressivi' come i menzionati Nizoral ecc. oppure in quelli più delicati (Revivogen, Physiogel ecc.) e quindi indicati nella ricostituzione del film idrolipidico ? Chiedo questo perchè ho utilizzato questo shampoo (ogni due giorni) nell'ultimo mese con buoni risultati ma appena ho diminuito la frequenza, la DS è tornata come prima. Grazie fin d'ora per le vostre risposte. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
silversnow Inviato: 26 Novembre 2006 Segnala Share Inviato: 26 Novembre 2006 (modificato) Per Matt, la cura a cui fai riferimento a base di antiossidanti non è una mia proposta, ma è studio condotto da alcuni Istituti di Ricerca in dermatologia alcuni anni fa, uno dei ricercatori era il Dott Passi; il nostro intento era verificare se la cura a base di antiossidanti da loro proposta funzionasse, ma purtroppo sono necessari esami emato-chimici specifici per verificare se ci sono carenze sistemiche effettive di antiossidanti nel nostro organismo. Il mio pensiero è che la cura del Dottor Passi si occupi solo di un aspetto del quadro clinico della dermatite, trascurando altri apparati che sono interconnessi tra di loro Il messaggio per tutti, è di aspettare qualche mese quando sarà possibile definire nuove linee guida per la cura della dermatite, l'intento è di ottimizzare il controllo dei sintomi della ds senza usare farmaci, ma con la dieta e la fitoterapia MarcAntonio non sei l'unico ad avere buoni risultati con la dieta, ma come riporta Token, molte altre persone non hanno notato benefici. In questa discussione vorremmo capire come e perchè la dieta può essere utile nella cura della ds, e per questo motivo è necessario studiare la fisiologia dei nostri organi interni (come intestino, fegato, pancreas, sistema nervoso, sistema immunitario) che è provato non essere separati dalla fisiopatologia dell'exxxxxmide e del derma Modificato 26 Novembre 2006 da silversnow Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Visitatore Salvio Inviato: 26 Novembre 2006 Segnala Share Inviato: 26 Novembre 2006 "In questa discussione vorremmo capire come e perchè la dieta può essere utile nella cura della ds, e per questo motivo è necessario studiare la fisiologia dei nostri organi interni (come intestino, fegato, pancreas, sistema nervoso, sistema immunitario) che è provato non essere separati dalla fisiopatologia dell'exxxxxmide e del derma" Quoto! :) "molte altre persone non hanno notato benefici." Ma hanno specificato cosa hanno mangiato, se sono in periodo di stress della loro vita, se hanno seguito in maniera impeccabile la dieta, quale hanno seguito, se hanno problemi digestivi con determinati cibi; lo so ossessiva come cosa, ma non si può tracciare un quadro omogeneo se 10 di noi per comprovare una ipotesi seguono comportamenti alimentari e fisici molto diversi, entrano in gioco troppe variabili così facendo e non concludiamo niente. Inoltre per coloro che non funziona debbono riferire se è cambiato qualsiasi cosa, perfino la frequenza con cui vanno in bagno. Sembrano cose banali ma credetemi è necessario sapere al variare di un paramentro nella vita come varia il resto. Io per esempio usando aloe + vitamina e ho trovato che l'eczema diminuisce notevolmente, ma non l'infiammazione, che non appena consuma la vitamina E fa tornare l'eczema, quindi posso assumere che se permane l'infiammazione anche se leggera, ci vorrà solo pù tempo per far comparire l'eczema, questo mo è solo un esempio indicativo, ma almeno pone un certo ordine su un traguardo raggiunto che apre uno spirraglio di ricerca di altre cause che incentrano di più il problema sulla causa reale di sta cosa. Alla prossima... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
matt Inviato: 26 Novembre 2006 Segnala Share Inviato: 26 Novembre 2006 Gentile Silversnow, ti ringrazio per la risposta e sicuramente attenderò la definizione di nuove linee guida per la cura. In questo momento però sto cercando di verificare se riesco a fare a meno dei farmaci sia in forma di shampoo che di pomate. Per questo ero interessato ad una opinione circa il Restivoil antiforfora ma credo che i pincipi attivi indicati (US ARGINATO, PIROCTONE OLAMINA ecc.) siano comunque degli antimicotici e quindi non molto diversi dai vari Nizoral, Stiproxal ecc. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
silversnow Inviato: 27 Novembre 2006 Segnala Share Inviato: 27 Novembre 2006 Non è importante sapere cosa hanno mangiato, e per quanto tempo, oppure se hanno eliminato determinate sostanze dalla dieta. Come descrive Token, la maggior parte delle persone osserva se con l'introduzione/esclusione degli alimenti X,Y,Z la dermatite ha delle ricadute immediate o se si verifica una remissione dei sintomi La nostra intenzione è diversa: la dieta deve essere uno strumento di lungo periodo funzionale a ristabilire la normale fisiologia del nostro organismo, perchè siamo in procinto di verificare come il funzionamento non ottimale dei nostri organi interni può influire sul decorso della dermatite Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
silversnow Inviato: 27 Novembre 2006 Segnala Share Inviato: 27 Novembre 2006 (modificato) X Matt, non credo che l'uso di una crema o di un detergente siano risolutivi per la DS; se leggi testimonianze di persone che hanno avuto una remissione definitiva della DS solo usando un detergente o una crema diversi, in questi casi non è DS ma una dermatite allergica da contatto, oppure è DS in forma molto lieve; per questi motivi non devi aspettarti grandi risultati con la sola cura locale che è solo coadiuvante Non me la sento di darti indicazioni su prodotti precisi, perchè la reazione e la resa dei prodotti è sempre soggettiva; so che diverse persone si stanno trovando bene con la Base Lavante eudermica della Most-TC, con Restivoil Verde e Restivoil fisiologico, Mavioil, BioKap, Revivogen, olioderbe; sono detergenti che non dovrebbero contenere antimicotici e sono adatti per un uso frequente, sono solo alcuni esempi. Se vuoi provare un prodotto diverso, di cui non ho esperienza, ma ha una formulazione ottimale è lo shampo della Officina Naturae (esiste anche il balsamo) A presto Modificato 27 Novembre 2006 da silversnow Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
syncster Inviato: 28 Novembre 2006 Segnala Share Inviato: 28 Novembre 2006 (modificato) xxxxx secondo me vi state muovendo nella direzione giusta, cioè quella di vedere la ds come una conseguenza del malfunzionalmento dell'intero corpo (si sa ormai che gli organi sono collegati fra loro) Per il riequilibrio dell'intestino (pensate che l' 80 % del sistema immunitario viene formato nell'intestino) vi consiglio Vitabiosa , ecco il link: http://www.biosa.it/it/vbd-kurzfassung.htm , leggetevi per bene tutto. Circa 3 anni fa io avevo un alimentazione vegetariana e consumavo moltissima soia, poi ho ricominciato a mangiare carne e dopo una vacanza dove stavo molto al sole mi è comparsa la ds...ho provato a eliminare ancora la carne e ritornare ad avere cosi un alimentazione vegetariana però notavo che tutti quegli alimenti che una volta consumavo in grandi quantita (soia, tè verde ecc) mi facevano scatenare una ds forte. Da li ho capito che c'era qualscosa che non andava con l'alimentazione quindi mi sono fatto le intolleranza e sono risultato intollerante proprio a quegli alimenti (soia tè verde, ecc) che consumavo molto. Ora però vorrei reintegrarli nella dieta ritornando ad un alimentazione vegetariana. L'intolleranza agli alimenti è data da molti fattori tra cui consumo eccessivo degli stessi alimenti. Quando c'è un intolleranza la mucosa dell'intestino da impermeabile diventa permeabile, l'alimento cosi entra in circolo e viene aggrdito dal nostro sistema di difesa. Eccovi un mail che mi hanno mandato quelli di vitabiosa:Vitabiosa può essere utile in caso di dermatite seborroica, intolleranze alimentari e stitichezza? In particolar modo vorrei sapere agise sulle intolleranze? Grazie Il 90 % delle malattie derivano dall'intestino e 80 % del sistema immunitario viene formato dall'intestino. La pelle è collegato con l'intestino, perciò se Lei rigenera la flora intestinale con Vitabiosa, Lei rigenera anche la pelle. Riguardo intolleranze voglio sottolineare che una delle grandissime cause è la mucosa intestinale distrutta dall'acidosi e Le assicuro che ben poche persone non sono iperacide. Vitabiosa rigenera la mucosa intestinale e conciò tante intolleranze come anche allergie spariscono da solo. Sappi però che ci vogliono quasi 2 anni per rigenerare la mucosa intestinale. Siccome Vitabiosa è un alimento che non ha controindicazioni, non c'è assefuazione. Ovvio che anche la stitichezza (fonte di autointossicazione), rigenerando la flora batterica con Vitabiosa, sparisce. In questo caso, per avere un ritorno alla normalità più veloce, aggiungerei anche il nostro papaiana (polpa di papaia e ananas). Se desidera ulteriori informazioni, la prego di contattarmi sull'email diretto. Cordiali saluti ed ancora: quando, come nel Suo caso, la mucosa intestinale, che è un filtro impermeabile, quando è sana, diventa permeabile, le sostanze, a qui Lei è allergico, passano la mucosa, entrano nella circolazione sanguigna, nel tessuto connettivo. Il sistema immunitario crea degli anticorpi verso queste sostanze e così nascono le allergie e le intolleranze. Vitabiosa rigenera la mucosa intestinale e conciò questo filtro ritorna ad essere impermeabile. Le sostanze non circolano più e la conseguenza e che tante allergie e intolleranze spariscono da solo. In quanto Lei può cominciare a mangiare di nuovo i suoi alimenti preferiti, dipende dalla rigenerazione della mucosa. Incominci ad assumere Vitabiosa e poi faccia una prova. Se reagisce allergicamente, può sempre lasciare via di nuovo la sostanza. Io, come tanti altri clienti, assumiamo Vitabiosa da oltre 3 anni. Siccome ogni tanto non mangio sempre bene, almeno con il Vitabiosa rimedio i danni. Gli effetti si manifesteranno velocemente, ma per una disintossicazione completa ci vuole un pò di pazienza. Una cosa è sicura: rigenerare la flora intestinale è la miglior via per tornare in salute. Comunque io sto pensando a tutte e le cause che possono derivare da questa stressante situazione, come anche il fattore psicologico che secondo me non è da trascurare (ansia, incertezza, scarsa autostima ,boh) alla fine parte tutto dalla mente!! :34: Ne sto uscendo pazzo :blink: Speriamo bene Spero di esserervi stato utile. Ah silversnow ho visto delle novità tipo curcuma ecc.. puoi riassumermi in breve le news..grazie Modificato 28 Novembre 2006 da syncster Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
silversnow Inviato: 28 Novembre 2006 Segnala Share Inviato: 28 Novembre 2006 vi state muovendo nella direzione giusta, cioè quella di vedere la ds come una conseguenza del malfunzionalmento dell'intero corpo Questa è un'ipotesi auspicabile, ma non è la più accreditata: in altri termini, l'intento è di ristabilire la corretta fisiologia dell'intero organismo (intestino, fegato, pancreas, ripristino delle difese antiossidanti, sistema nervoso) con dieta, fitoterapia e stile di vita. Ripristinando questi sistemi la fisiologia di epidermide e derma ne risentirà in modo positivo perchè anche questo sistema (epidermide-derma) è interconnesso con gli altri (nei precedenti interventi sono state esaminate alcune possibili interconnessioni tra intestino e ds) L'intento è ripristinare nel tempo un equilibrio, però la sensazione è che questo equilibrio sia sempre instabile in alcune persone, a causa di disfunzioni non ancora identificate determinate da una predisposizione genetica. Questa è un'ipotesi che deve essere verificata, ma forse la più realistica. In tutte e due le ipotesi, la cura che stiamo cercando di definire è indicata, perchè l'obiettivo è ripristinare nel tempo un equilibrio e mantenerlo, anche se è instabile a causa di una predisposizione determinata dai geni Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
silversnow Inviato: 28 Novembre 2006 Segnala Share Inviato: 28 Novembre 2006 (modificato) In questo mese non avrò molto tempo, ma alcuni utenti sono aggiornati e ti possono riassumere gli ultimi interventi; rispondo in breve al tuo intervento: i prodotti come quello che proponi hanno senz'altro un effetto positivo per l'intestino, altri prodotti simili si trovano nel circuito dei prodotti biologici e biodinamici: in sostanza il principio è la fermentazione dei vegetali attraverso diverse sostanze come lo zucchero o l'acido lattico. E' possibile prepare questi prodotti anche a casa ( http://www.lafinestrasulcielo.mercurio.it/...ofermentati.htm ) La loro funzione è probiotica, sostituiscono i fermenti presenti nello yogurt per chi decide di eliminare latticini e lattosio. Il trattamento probiotico d'urto però va fatto con fermenti lattici introdotti con veicoli gastroresistenti e che garantiscano l'effettiva colonizzazione (i fermenti presenti nello yogurt non sono adatti) Come avevo ricordato è inutile fare cicli di fermenti lattici senza modificare dieta e stile di vita; come ha ricordato Syncster le diete mono-tematiche(ad es nelle diete tradizionali si consuma solo pasta e prodotti a base di farina di frumento) sono controproducenti e introdurre nel nostro organismo le stesse sostanze senza alternarle con altre può portare nel tempo ad intolleranze alimentari non IgE mediate Le intolleranze che sono spesso frequenti in persone con acne e dermatiti sono ai latticini, alle uova e ai lieviti, queste sostanze sono presenti nelle diete tradizionali e almeno per alcuni mesi è possibile sostituirli. Modificato 28 Novembre 2006 da silversnow Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Visitatore Salvio Inviato: 28 Novembre 2006 Segnala Share Inviato: 28 Novembre 2006 La pelle è collegato con l'intestino, perciò se Lei rigenera la flora intestinale con Vitabiosa, Lei rigenera anche la pelle. Riguardo intolleranze voglio sottolineare che una delle grandissime cause è la mucosa intestinale distrutta dall'acidosi e Le assicuro che ben poche persone non sono iperacide. Ecco perchè avevo consigliato di usare del bicarbonato di sodio, non voleva essere una cura definitiva, ma capire quamto l'ipearcidità entrasse in gioco e credetemi, almeno nel mio caso entra di brutto. quando, come nel Suo caso, la mucosa intestinale, che è un filtro impermeabile, quando è sana, diventa permeabile, le sostanze, a qui Lei è allergico, passano la mucosa, entrano nella circolazione sanguigna, nel tessuto connettivo. Il sistema immunitario crea degli anticorpi verso queste sostanze e così nascono le allergie e le intolleranze. Adesso sorge spontanea un'osservazione, il sistema immutario trova una sua forte origine e applicazione grazie al sistema linfatico, dunque come io e credo anche voi avete osservato i linfociti tendono nelle crisi acute a gonfiarsi, io l'ho notato per quelli del collo. Inoltre sei il sistema linfatico funziona male, molte sostanze non ritornano nel circolo venoso, creando un basso gradiente oncotico (le proteine polarizzate attirano acqua creando pressione nel connettivo, questo nè aumenta la pressione insieme a quella osmotica e favorisce il ritorno venoso) quindi stando a questo se il sistema linfatico viene coinvolto oltre il dovuto, ci dovrebbe essere una familiarità anche con le vene varricose. Inoltre questo può influire nella formazione di un pericolossissimo nemico, la fibrosi del tessuto. In poche parole le proteine accumulate che non ritornano nel circolo venoso vanno a intasare il connettivo, facendo si che l'acqua che essi trattengono non faccia trattenere altra acqua, con il tempo il tessuto è perso questo per inciso accade anche nell'attrite. In tutte e due le ipotesi, la cura che stiamo cercando di definire è indicata, perchè l'obiettivo è ripristinare nel tempo un equilibrio e mantenerlo, anche se è instabile a causa di una predisposizione determinata dai geni Quì io credo che una propensione genetica sia auspicabile a livello neurologico, evidentemente c'è predisposizione affinchè il sistema ortosimpatico tenda a lavorare oltre il dovuto con una scarsa capacità di metetrlo a riposo, questo potrebbe determinare una spropositata risposta a stress anche poco stressanti (scusate il gioco di parola). Lo stress viene visto come un qualcosa di negativo, ma tutto quello con cui veniamo a contatto dalla nascita ci stressa, solo che siamo poi in grado di tornate a uno status di minimo consumo energetico, privo di allerta una volta finito,, ho notato in parecchi che hanno problemi nel riposare o comunque di stanchezza cronica tra quelli con cui ho parlato di dermatite, in molti casi sembra che la corteccia sia sovrastimolata, in pratica non si riesce a smettere di "pensare". Ma per il momento è un ipotesi supportata solo dai fatti e da riscontri più che dalla fisiologia. Le intolleranze che sono spesso frequenti in persone con acne e dermatiti sono ai latticini, alle uova e ai lieviti, queste sostanze sono presenti nelle diete tradizionali e almeno per alcuni mesi è possibile sostituirli. Io sono di Napoli quì è dura sostituire la pasta che la fa da padrona, pensare che pagano ha demonizzato il simbolo della mia città, la pizza, ne potrei fare quasi una guerra ideologica, comunque volevo chiederti linee guida per le sostituzioni? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
vlee Inviato: 29 Novembre 2006 Segnala Share Inviato: 29 Novembre 2006 x Silver e Salvio Per quanto riguarda l'intolleranza ai lieviti (compreso pane e pizza) ci andrei cauto. 1) le vere intolleranze ai lieviti sono molto rare 2) esistono ricerche recenti che consigliano l'uso di lievito di birra (fonte maggiore di lieto vivo) nella cura della DS, per me è abbastanza inutile visto che qualche anno fa ho provato, per l'intero inverno ad assumerlo tutti i giorni per altri motivi e non mi ha dato nessun effetto sia positivo che negativo per quanto riguarda la DS, anzi quello lo ricordo come un periodo in cui la mia DS non mi creava particolari problemi, probabilmente perchè avevo un'alimentazione migliore. 3) la pizza ha un vago ricordo del lievito. Quello che troviamo negli alimenti come il pane e la pizza, è stato sottoposto a cottura oltre i 300°(i lieviti di birra muoino già a 50° circa) e quindi è quasi impossibile che crei fenomeni di intolleranza. Ho visto che ci sono studi che asseriscono che la maggior parte delle persone con un'ipersensibilità non IgE mediata ai lieviti trae giovamento dall'esclusione o rotazione nella dieta anche di tutti i prodotti variamente fermentati, ma sono supposizioni basate su dati statistici. 4) molti fanno un test DRIA e risultano intolleranti ai lieviti: quindi via il pane e tutti i prodotti da forno, poi vanno da un altro a fare le stesse prove o dallo stesso e dopo un mese risultano improvvisamente intolleranti ad altro. Non ci rimane altro che sperimentare su noi stessi a cosa siamo intolleranti, ma sono sufficienti dei cicli di poche settimane, all'organismo bastano 48 ore per eliminare il sovraccarico dovuto ad una intolleranza alimentare, altrimenti non ha senso rinunciare a cibi così buoni e nutrienti come il pane e la pizza. 5) La pizza fuori casa dovrebbe essere evitata in ogni caso, non per una improbabile intolleranza alimentare al lievito, ma per il contenuto in grassi di origine animale di dubbia provenienza. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
anthonyk Inviato: 30 Novembre 2006 Segnala Share Inviato: 30 Novembre 2006 Ciao, vi faccio i complimenti per la vostra continua ricerca contro questo problema, da diversi punti di vista, e ne approfitto per chiedervi una cosa, secondo voi la dermatite e l'eccesso di sebo, possono essere causa di caduta di capelli, cioè, esiste una risposta certa oppure c'è chi sostiene che sia cosi e chi sostiene che è una cretinata. ciao Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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