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Osservazioni


Kino Xidil

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Salve!

Dopo aver letto tanto sulla questione psicologica vorrei tentare una sintesi che metta a fuoco le questioni principali, giusto per essere lucidi davanti al problema. Innanzitutto cio’ che ci interessa che non è la calvizie ma più propriamente il processo di diradamento. Nasce subito la polemica se esso sia una malattia oppure no. Ebbene possiamo constatare che fa soffrire; in caso contrario non esisterebbe il sito anzi i siti per affrontare il diradamento e i vari consigli psicologici. E perche’ fa soffrire ? Perche’ e’ un cambiamento non voluto, spesso precoce e inarrestabile della nostra persona. Molti infatti quasi per consolarci col mal comune mezzo gaudio (cioè guarda le altre persone che soffrono come te e starai meglio) tendono a paragonare la persona che perde i capelli alla persona grassa, o con un naso con la gobba o con una persona bassa. In realta’ non è possibile fare paragoni, in quanto il diradamento:

- e’ irreversibile nel senso che minoxidil e finasteride (a parte fortunate eccezioni che spesso non possiamo verificare di persona) non riescono a debellarlo ma nei casi piu’ felici a rallentarlo. Una persona grassa invece con una opportuna dieta puo’ riuscire a recuperare la situazione di partenza;

- non e’ originario nel senso che non piomba su di noi alla nascita, bensi’ tra i 18 e i 21 in un periodo, tra l’altro, in cui non siamo ancora persone sicure di se’ ma stiamo per diventarlo e abbiamo bisogno di costruirci delle certezze. Percio’ se il basso ha avuto modo di costruirsi l’esistenza sulla sua caratteristica, noi veniamo colti di sorpresa

- interessa una parte del nostro corpo principale, nel senso che è la prima cosa che il nostro interlocutore vede (il viso e più in generale la testa)

- non è ancora pienamente risolvibile chirurgicamente. Mentre gli interventi ai nasi alla Dante o alle orecchie a Dumbo sono risolutivi e possibili in qualsiasi momento della nostra vita, l’intervento ai capelli è possibile in caso di situazione stabilizzata che puo’ essere a 35 anni come benissimo puo’ essere mai (nel senso che il processo non si arresta se non dopo aver divorato tutto o quasi). Inoltre non garantisce situazioni definitive perche’ i vecchi capelli continuano a cadere.

In tutto questo il nostro cervello vede una impossibilita’ di reagire (come invece accade in altre situazioni) e spesso la vanita’ di tutte le cure, cose che ci fanno soffrire spesso in silenzio.

Ma perche’ non vogliamo diventare calvi ? Perche’ il nostro immaginario collettivo associa il diradamento e la calvizie a situazioni di malattia o invecchiamento, a squilibri nel nostro corpo o in generale a qualcosa che non va nel nostro organismo.

E’ una riprova il fatto che in presenza di due fotografie (una di una persona diradata o calva, un'altra di una persona con una chioma fluente, che abbiano naturalmente la stessa eta’) si tende a “dare piu’ anni” alla persona diradata o calva.

Per tutto cio’ propendo a considerarla una malattia, anche se molto particolare. Non e’ mortale, non genera handicap fisici, ma cambia la vita del malcapitato.

Eccoci alla seconda questione: la “malattia” cambia la nostra vita e il rapporto con gli altri ?

Ad una prima visione superficiale sembrerebbe di no: teoricamente possiamo fare tutto quello che facevamo prima. Vediamo di approfondire:

- il diradato prima o poi comincia a diventare oggetto di scherno, battute fulminanti e commenti sottovoce, spesso anche senza l’intenzione di colpirci e farci soffrire (molte persone che non hanno il problema non sanno che si puo’ soffrire e credono di essere solo spiritose): ne deriva che qualcosa cambia e in qualche maniera si deve reagire. Allora spesso siamo costretti a controbattere con una battuta altrettanto velenosa che pero’ non serve a spegnere il conflitto, oppure a fare un sorrisino di circostanza e a chiederci perche’ questa grana doveva capitare proprio a noi;

 

- il diradato assume un aspetto disordinato senza volerlo e percio’ si rasa a zero oppure nasconde l’oggetto delle battutine con toppik, pettinature strategiche, riporti, lacca. Comincia a odiare vento pioggia e sole perche’ potrebbero rovinargli il trucchetto e si ritornerebbe alla situazione delle battutine con l’aggravante che l’interlocutore scopre che quella per te e’ una debolezza e quindi una piaga da riaprire ogni qualvolta si presenti un battibecco

 

- il diradato nota che quasi mai la societa’ costruisce il binomio: ragazzo (si badi bene, e non uomo) diradato = ragazzo fascinoso. I casi che solitamente vengono citati di Yul Brinner, Luca Zingaretti e Sean Connery sono viziati da un fatto: si tratta di attori, gente molto visibile e ricca che ha alle spalle fior di truccatori e che comunque hanno superato 35 anni. Quindi non sono xxxxx ma uomini maturi. Se il processo di diradamento venisse visto come elemento di bellezza, allora tutti vorrebbero diventare diradati e verremmo guardati come degli dei (vi immaginate ? Ma come hai fatto, beato te, dimmi come faccio a diventare anch’io diradato!)

 

- il diradato, vedendosi debole sotto questo punto di vista, cerca di valorizzare altre caratteristiche come la parlantina, la simpatia, la spigliatezza, gli abiti eleganti, i muscoli, la sicurezza di se’. Insomma deve sforzarsi spendendo non poche energie, tempo e denaro. Infatti non tutti siamo ugualmente simpatici, affabili e muscolosi. Pero’ avendo appurato che il diradamento non viene visto come elemento di bellezza, ci impegniamo a tappare le falle

 

- il diradato vive combattuto tra chi gli dice che non e’ cambiato niente e chi invece, anche in buona fede, gli fa notare il problema

 

Per questi motivi e per altri che sicuramente non ricordo, possiamo allora dire che in realta’ il processo di diradamento cambia la vita. Di sicuro non in meglio, in quanto se cosi’ fosse, tutti desidererebbero diventare diradati.

Molte persone mi hanno fatto notare: “Non e’ vero che si soffre a essere diradati e calvi. Guarda quello li’ come e’ sorridente e non si fa problemi!”

Qui pero’ si cade in un altro errore: non si tiene conto che nella societa’ occidentale si tende a nascondere le proprie debolezze per non essere attaccati (avete notato che molta gente quando chiedete “come stai?”, risponde sempre “benissimo” oppure “da Dio”, tanto da sminuire ormai la domanda “come stai?”, che si dice tanto per dire) e quindi a dire e fare una marea di falsita’. Sarebbe come dire “Non e’ vero che esiste la mafia. Ho chiesto a tutti “ma sei un mafioso?” e mi hanno risposto di no). Infatti ho puntualmente scoperto (tramite pettegolezzi fra mamme che, si sa, faticano a tenere un segreto)che questi xxxxx soffrivano o avevano sofferto per il problema, solo che non andavano a dirlo in giro e si costruivano una maschera da persona sorridente e positiva.

 

Veniamo al capitolo donne: da una parte si dice che non cambia nulla nella nostra capacita’ di attrarre le donne, dall’altra invece si dice che si parte svantaggiati rispetto a un ragazzo con la chioma folta:

 

- le donne effettivamente cercano maggiormente nell’uomo la sicurezza di se’ ma paradossalmente l’insorgere del diradamento in un ragazzo va a minare proprio la sicurezza

- le donne non fanno caso al nostro processo di diradamento, ma solo se stanno gia’ con noi cioe’ quando hanno gia’ avuto modo di conoscerci e apprezzarci per altre caratteristiche

- al diradato sono preclusi i mordi e fuggi con le ragazze superficiali che badano alle nostre caratteristiche estetiche. Spesso si tratta di ragazze e xxxxxne dai 14 ai 21 anni: quindi dato che di solito le donne preferiscono gli uomini piu’ grandi e dato che un uomo dai 18 ai 26 anni di solito si mette proprio con quelle, allora al diradato è preclusa una bella fetta di pubblico femminile. A meno che non trovi delle ragazze gia’ mature dai 14 ai 21 anni

- il diradato ha il problema di confessare alla sua partner la presenza del toppik e la sofferenza per il diradamento. Dato che l’uomo e’ piu’ affascinante se si dimostra sicuro di se’, questo diventa un bel problema

 

- spesso ma non sempre, le donne meno superficiali e piu’ colte sono anche quelle visibilmente brutte (anche loro hanno dovuto mettere delle toppe e valorizzare altre caratteristiche, tra cui la sensibilita’, la simpatia, la cultura). Nasce il problema dato che noi uomini diamo maggior peso all’avvenenza fisica di una donna. Ma non perche’ siamo esseri superficiali, ma solamente per motivi di evoluzione cerchiamo la partner piu’ “graziosa” per avere una prole altrettanto sana.

 

- Non e’ vero che la donna non bada ai nostri capelli: le donne riescono a vedere delle macchie inesistenti sui vestiti o a ricordarsi come era vestito tizio quel giorno…Vuoi che non si accorgano del diradamento ?

 

Per le cose fin qui dette si evince che il diradato dai 18 ai 25 anni (valori approssimativi) vive una situazione diversa rispetto al diradato dai 26 ai 50 anni.

Il diradamento e la calvizie sono piu’ comuni nella seconda fascia di eta’ e quindi vengono guardati con piu’ indifferenza. Inoltre e’ proprio dai 26 ai 50 che si sviluppa in maniera concreta una certa sicurezza sia di carattere che economica (e cio’ non guasta) che permette, se non di accantonare, di mettere in secondo piano il problema.

Ho notato che spesso le due fasce di eta’ non riescono a comprendersi fra di loro: questo succede soprattutto fra genitori e figli diradati. I genitori tendono a sminuire il problema perche’ nella loro fascia di eta’ (sicurezza caratteriale ed economica) effettivamente conta meno. Spesso succede che non riuscendo questi genitori a “mettersi nei panni” dei figli, si disinteressano completamente causando solitudine nel ragazzo che alla fine si confida nel forum o con qualche amico fidato.

Capitolo a parte sono le mamme: di solito tendono a sminuire il problema, a dirci “non ti preoccupare, non si vede nulla”. Lo fanno perche’ ci vogliono bene e non vogliono farci soffrire. Quante volte mia madre mi ha detto “dai che non si nota affatto”; poi sono uscito e puntualmente qualcuno anche in buona fede, mi ha fatto notare la perdita dei capelli. Insomma, mai fidarsi del giudizio di una mamma: pensando di farci del bene finiscono col dire delle falsita’.

Spesso ci si costruisce anche delle false sicurezze:

- meglio diradati e colti che capelloni e stupidi. Ma essere capelloni non implica la stupidita’

- le persone che notano le nostre fattezze fisiche sono tutte superficiali (se fossimo tutti degli Aleandro Baldi, allora la teoria sarebbe giusta)

- le persone che ci fanno notare il diradamento sono tutte maleducate (non e’ detto che lo facciano per danneggiarci, spesso lo fanno per essere sincere. E cmq fanno piu’ danni le persone che se ne accorgono e non ci dicono nulla. Crederemo di essere dei pazzi che vedono il diradamento dove non c’e’)

- il problema non e’ sulla testa ma e’ dentro la testa (cioe’ il cervello): certo, ma anche la societa’ non contribuisce a farci sentire degli adoni. (se obiettate con gli esempi di Yul Brinner o Sean Connery, rileggete sopra) quindi non viene percepito solo da noi ma anche dagli altri, sia diradati come noi che capelloni

- la bellezza non conta: questa cosa viene detta di solito da chi la bellezza ce l’ha gia’ oppure l’ha avuta. Molte mie colleghe soffrono e si “acidificano” per la loro bruttezza che ha impedito loro di avere una vita sessuale soddisfacente…

- non pensare al diradamento, cerca di essere te stesso. Ma se il me stesso non e’ socialmente presentabile oppure non funziona con il gentil sesso (vedi timidezza, mutismo, etc), questo diventa un consiglio sbagliato. Quello migliore sarebbe: costruisciti un te stesso finto ma presentabile, in modo da far passare il tuo diradamento in secondo piano.

- Pensa ai bambini dell’Africa che muoiono di fame. Allora, non ho capito perche’ noi dovremmo godere sadicamente del mors tua vita mea. A ognuno i suoi problemi. Mi dispiace per i bambini dell’Africa ma anche io sono peccato (come si dice a Bari: cioe’ anche io soffro).

 

Appurate tutte queste cose, il consiglio pratico migliore che mi sento di dare non sara’ una delle banalita’ sopraccitate che, visto l’affollamento del forum psicologico, lasciano il tempo che trovano e spesso irritano perche’ non significano un bel piffero, ma una indicazione: iscrivetevi a dei corsi di recitazione. Vi insegnano a controllare tutte le emozioni, a essere ugualmente affascinanti anche col diradamento, a parlare in pubblico, a controbattere in maniera divertente alle battutine dei conoscenti sulla calvizie, ad adattarvi velocemente al ruolo del diradato sicuro di se’. Potete riuscirci anche da soli, solo che ci si mette piu’ tempo.

Solo cosi, si riesce a portare la calvizie o il diradamento con disinvoltura.

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Mi permetto di dissentire un pò di cose...

I farmaci per la calvizie,se assunti per tempo riescono a fare un discreto lavoro di mantenimento,anche guardando le statistiche...

Sicuramente andando avanti con gli anni uscirà qualche cura che risolverà definitivamente il problema,anche se non prima di una decina di anni credo...

Se nel frattempo tutti i diradati riescono a mantenere con gli attuali farmaci...

Il limite dei trapianti attuali rimane la densità ottenibile anche in relazione ovviamente alla disponibilità della donor area,ma anche qui entro una decina di anni con la clonazione o hair moltiplication il problema potrà essere risolto...

In ultimo se uno è bello lo è anche senza capelli,banalità lo so,ma secondo me ci sono talmente tanti pelati in giro anche nella fascia dai 18 ai 25 che la cosa non si nota più,e se veramente fosse questa tragedia psicologica essere senza capelli,tutti avrebbero la protesi,non credete?Invece tra quelli che hanno problemi di capelli,chi mette la protesi è in netta minoranza...

Quindi secondo me uno può andare in crisi se ha altri problemi estetici oltre ai capelli,ma solo per quelli no!Bisogna pensare positivo....

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penso sia un problema soggettivo alla fine di tutto..perdere i capelli non è bello per nessuno...tuttavia entrano in gioco vari fattori, personalità, carattere ecc..

anni fa stressato per il continuo e graduale peggioramento del diradamento ho adottato il taglio a zero..e sono rinato. dipende da come ci si vede e ci si sente. devo dire che prima del taglio radicale mi sforzavo per nascondere il mio imbarazzo...la spontaneità interiore l'ho ritrovata in concomitanza con la rasatura e mi sentivo più libero, come mi fossi tolto un peso che da anni mi impediva di essere sereno con me stesso..indipendentemente dai canoni estetici...non mi vedevo nè brutto nè bello, nè vecchio nè giovane..ero semplicemente IO..una sensazione di mera semplicità che non avevo mai provato (nemmeno quando ero un capellone) in vita mia... grasso, magro, pelato, capellone, alto, basso......è il sentirsi bene con se stessi (in maniera sincera) la cosa più importante. poi nel corso della vita le circostanze o i mutamenti anche fisici possono alterare "l'equilibrio"...

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Bella sintesi. Direi che c'è praticamente ogni aspetto del problema calvizie.

Soprattutto, sono d'accordo nel rilevare che francamente è snervante sentir dire che ci sono problemi, nel mondo terribili tipo la fame, guerre, pestilenze...

Sono sicuramente situazioni terribili.

MA che "c'azzeccano" con la calvizie?

E' lapalissiano che nel mondo ci siano realtà dolorose.

Ma il metterle in relazione con la calvizie è una fesseria.

Sono aspetti diversi.

Il disagio può anche nascere dal fatto che non si accetta il proprio cambiamento fisico. E questo disagio rischia anche di diventare fortemente limitante per lo sviluppo della personalità.

Allo stato, chi è davvero calvo, (un nw6, ad esempio), dato che con la tecnica attuale non può riavere una capigliatura folta, dovrebbe, a mio modo di vedere, puntare sul fatto di non pensare al proprio stato capillifero e provare ad essere cmq sicuro di sè. Qualche sorpresa può anche averla. Per il resto, aspetto con fiducia miglioramenti della tecnica che sicuramente arriveranno.

Il corso di recitazione? Lo sai che ci stavo già pensando anche prima di leggere questo post?...

Ciao! :60:

Modificato da clifford
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Risp per hellas: mi sono basato sullo stato attuale delle cose. Mi auguro come te che tra 10 anni (i famosi dieci anni che ripetono ogni anno. Ma io mi chiedo non dovrebbe essere un conto alla rovescia ? rimangono sempre 10) sia i farmaci che la chirurgia tirino fuori il coniglio dal cilindro. Nel frattempo i farmaci assomigliano tanto agli intrugli degli stregoni. Funzioneranno, non funzioneranno, non si sa...Insomma da' meno sicurezze di un antibiotico e sto provando sulla mia pelle e su quella degli altri che i farmaci hanno poca influenza. ALtrimenti se si riuscisse cosi' in tanti in quest'opera di mantenimento, potremmo goderceli per molto tempo.

Per keith: hai spostato la tua attenzione su qualcos altro, semplicemente dimenticando il problema diradamento/calvizie, un po' come una ex ragazza stronza che ti ha fatto soffrire. E' un atteggiamento giusto che per molte persone introverse si raggiunge con un buon corso di recitazione.

Altre armi infatti sono: la dizione, il tono di voce, la postura, lo sguardo

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il problema è che succede a chi si e a chi no.a chi succede perde una buona percentuale di tutte le qualità che ha(tipo la simpatia).i farmaci comunque sia vanno presi perchè piu capelli si hanno piu l estetica migliora anche nel caso della rasatura.io purtroppo penso di essere una delle persone di questo forum che piu soffrono per il diradamento.la mia vita con sempre meno capelli diventera quel che non doveva essere io sono un bel ragazzo di quelli che se ne vedono poco ma l innalzamento dell attaccatura mi sta peggiorando notevolmente,diciamo che qualche anno fa ero il tipo brad pitt,ma ora è tutto notevolmente cambiato e soffro perche per questo motivo la gente che mi circonda è felice perchè prima sicuramente era invidiosa di me.le battute non mancano ma ritengo che i pochi amici che ho sono validi infatti per loro sono sempre io.le ragazze di anni fa ora neanche mi salutano quindi pensate la mia sofferenze nel vedere i xxxxx che mi hanno superato esteticamente perche con una chioma folta.ora non sono affatto il piu bello sdaro diventato uno degli ultimi.anche la mia ragazza ormai sono mesi che non mi dice piu che sono troppo bello per lei anzi non mi ha proprio piu parlato di bellezza mentre prima me lo diceva 50 volte minimo al giorno come soffro.penso che senza capelli diventiamo altri esseri umani una specie insicura e meno apprezzata.anch io devo ammettere che vedo piu positive le persone con una folta chiomaquindi chi è bello(pieno di capelli)è piu simpatico,piu bravo e piu inteliggente secondo la maggior parte di persone.infatti sicuramente ad esempio notiamo piu unabattuta di chi ha i capelli che di chi non li ha.c h e s c h i f o c h e fà l e s s e r e u m a n o.io personalmente senza capelli credo che vivro strisciando. infatti che vita è se è vissuta male?forse preferiro alzarmi e morire che vivere strisciando se perdero altri capelli quindi medici e xxxxx se leggete datemi un consiglio

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Azz...un pò drastico! :60:

A parte il discorso carabina, il consiglio che mi viene da darti è di non farti "limitare" dal discorso calvizie.

Prova a comportarti come se non avessi la caduta dei capelli. Insomma, sii indifferente ad essa. E vedi che succede...

Riguardo al discorso della tua ragazza, probabilmente non ti dice + che sei il più bello perchè+ ormai, stando insieme da molto, ti dirà cose diverse...tutto qui!

Riguardo alle altre donne, una cosa: le persone cambiano.

Non è detto che le ragazze che una volta ti salutavano, ora non ti salutino + per la caduta dei capelli! E' assurdo davvero, non lo devi pensare!

Avrai molte altre qualità: coltivale, non ti far tarpare le ali dalla clavizie, e sperimentane i risultati!

Un abbraccio da uno che è già calvo! :60:

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Probabilmente sei diventato uno dei piu' brutti o diciamo dei meno desiderabili perche' ti hanno sgamato subito: sei diventato insicuro. Quindi come dico sopra, poiche' uno dei valori della societa' occidentale e' il farsi vedere sempre forti, sorridenti e mai toccati dai problemi (Come stai ? Benissimo, alla grande, da Dio) hanno capito che sei un possibile "elemento subente".

Un altro elemento che vorrei sottolineare e che mi ha suggerito xxxxxman e' questo, anche se banale:

Innanzitutto non e' vero che chi e' bello e' simpatico, divertente, affascinante etc

Chi e' bello sente quasi di avere il mondo a portata di mano. Fin dalla tenera eta' e' abituato a ottenere tutto: ragazze senza sforzarsi tanto, amici che si servono di lui per conoscere le suddette ragazze, favori etc. Questo vale sia per uomini che per donne. Chi e' brutto spesso rimane al palo: meno occasioni per distrarsi, piu' tempo per studiare, piu' tempo per riflettere, tutte le cose deve conquistarsele. Tutto questo naturalmente con grosse sofferenze e sforzi che cmq intaccano l'equilibrio psicologico. Ho un ricordo delle scuole superiori in cui le ragazze carine uscivano spesso e non sentivano la minima esigenza di studiare, mentre le bruttine non avevano scelta. Naturalmente le bruttine erano leggermente incavolate nere perche' anche a loro sarebbe piaciuto uscire sempre e avere tanti possibili partner.

Veniamo al caso della persona che invece da bella si sente/diventa brutta per colpa dei capelli. Si cerca subito un rimedio per tornare alla situazione di partenza: ma capisce che non si puo', almeno con le tecniche attuali. Allora cerca di sopperire con altre qualita'/capacita': intelligenza, simpatia, bel parlare. Il tutto come abbiamo visto per i brutti, con notevoli sforzi e stress e con la segreta nostalgia per la situazione iniziale.

Ne consegue:

uomo/donna stupido che da bello diventa brutto ----> sembra quasi costretto dagli eventi a diventare una persona intelligente e simpatica---->questo genera stress e sofferenza

uomo/donna intelligente che da bello diventa brutto----->potenziera' le sue qualita' e caratteristiche con gli stessi livelli di stress

uomo/donna bello ----->sia colto che incolto, a parita' di eta' o circostanze sentono di meno lo stress derivante dal lavoro incessante su di se' e dalla carenza del fascino "fisico"

Ora la sofferenza per la perdita alcuni la manifestano, altri la chiudono in un cassetto come un vecchio ricordo che genera un po' di nostalgia.

Questo per dire che il diradamento non passa mai inosservato al nostro stato psicologico e solo un duro lavoro su noi stesso puo' rinchiudere il problema nel cassetto. Ma il duro lavoro non passa inosservato al nostro equilibrio psicologico (per studiare e migliorarsi, per parlare bene, per superare esami, per rendersi affascinanti c'e' bisogno di tempo sottratto a bisogni e piaceri piu' "immediati")

Il corso di recitazione serve a fingere, mascherando questo rancore, fingendo di essere perfettamente equilibrati.

Modificato da Kino Xidil
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Innanzitutto complimenti a Kino Xidil per la lucidità di analisi.

 

xxxxxman, prima ti ho detto di spararti perchè invece, scusa se te lo dico, ma tu di lucidità di analisi non ne hai per niente. Mi dai l'idea di essere la classica persona che ha investito tutto sull'aspetto fisico e al primo contraccolpo si vede cadere tutto addosso. Se non ti fossero arrivati i capelli a 20 ti sarebbero arrivate le rughe a 30, a rovinare il tuo "equilibrio".

 

Sono il primo a dire che chi è bello, in un mondo che gira in questo modo, deve sfruttare questa possibilità ai limiti della correttezza, dominare in lungo e in largo sul proprio sesso (sottomissione) e sull'altro (conquista), al pari di qualsiasi altra risorsa, ma il tuo discorso è pieno zeppo di sentenze estreme ed opinabili, sintomo che investire tutto sulla bellezza, ed ottenere dei risultati, può anche significare che uno si costruisce un castello di carte...

 

 

a chi succede perde una buona percentuale di tutte le qualità che ha(tipo la simpatia)

 

Questa è la regina delle scemenze, ma non mi meraviglia più di tanto: è il tipico ragionamento di chi investe tutto sulla bellezza. Se sei bello sei simpatico, se sei bello hai fascino, se sei bello VALI.

Cazzate: la bellezza va presa per quello che è, una merce di scambio che oggi è importante e che permette di avere molte cose con facilità. Le altre qualità ne sono completamente indipendenti. A meno che uno non si lasci abbattere, e dalla acquisita bruttezza inizi a diventare insicuro, quindi meno aperto e meno simpatico... Forse intendevi questo, ma anche qui, non è un processo automatico. Un consiglio: non assolutizzare certi concetti.

 

 

per questo motivo la gente che mi circonda è felice perchè prima sicuramente era invidiosa di me

 

Apri gli occhi, è il momento più bello della tua vita!

Finalmente capisci come funzionano le cose, ti hanno detronizzato dal piedistallo e da ora in poi dovrai combattere per ottenere ciò che vuoi, anche tanto tempo per un solo attimo di felicità, soprattutto capisci che non puoi fidarti di nessuno in senso assoluto, ma soltanto di determinate persone in determinati frangenti... ossia, quando loro possono ricavare un utile da te e tu un utile da loro.

Hai la possibilità di buttare via l'antico personaggio del bel bambolotto di plastica e i ruoli relativi ad esso implicati, e diventare un autentico guerriero completamente libero di reinventarsi: cosa puoi volere di più?

 

 

qualche anno fa ero il tipo brad pitt

 

Ad ogni modo, al di là della metafora del guerriero, se Brad Pitt fosse calvo forse non sarebbe un sex-symbol dei rotocalchi, ma stai tranquillo che le ragazze in strada lo guarderebbero lo stesso.

 

 

le ragazze di anni fa ora neanche mi salutano quindi pensate la mia sofferenze nel vedere i xxxxx che mi hanno superato esteticamente perche con una chioma folta.

 

Ti salutavano perchè sei un bel ragazzo e ti consideravi tale. Un adone consapevole del suo prodotto, che lo vendeva bene. Sono sicuro che anche oggi sei un bel ragazzo, sia che tu abbia la fronte alta sia che tu non abbia più l'ombra di un capello, ma ormai ti sei convinto di non esserlo, e vedi segnali ovunque. Se cinque amiche ti salutano lo stesso, e la sesta no, tu inevitabilmente fai valere la sesta anche per tutte le altre, ti convinci che il motivo per cui ti saluta è che non hai i capelli, e che quell'occhiata che ha dato al tuo amico cesso e ipertricotico significa che lo apprezza per il suo cuoio capelluto: tu non lo hai più, e sei senza speranze.

Fidati, quando ci mettiamo in testa una cosa, ci comportiamo in modo da ottenerne conferme di continuo.

 

 

 

penso che senza capelli diventiamo altri esseri umani una specie insicura e meno apprezzata.anch io devo ammettere che vedo piu positive le persone con una folta chiomaquindi chi è bello(pieno di capelli)è piu simpatico,piu bravo e piu inteliggente secondo la maggior parte di persone.

 

Sulla prima frase: mah, meno apprezzato e più insicuro forse sarai tu. Io no di certo, e sono calvo uguale, senz'altro più diradato di te, a parità di età. Non ti sto insultando: cerca di capire quello che intendo, ossia che non puoi estremizzare il tuo ragionamento; il rischio di diventare insicuri c'è per tutti, non tutti lo diventano. Pensa alla depressione: ci sono persone che geneticamente sono più portate di altre a diventare depresse, ma questo non significa che lo diventeranno per forza, anzi.

 

Sulla seconda frase: scusa di nuovo la crudezza, ma è la tipica cazzata di chi vuole piangersi addosso. Quando i capelli ce li avevi una frase del genere non l'avresti mai detta (a meno che tu non sia davvero la persona più superficiale del pianeta), poi i capelli spariscono e improvvisamente tutto diventa più triste e crudele.

Per non parlare poi dell'equazione bello=pieno di capelli, ma ne abbiamo già parlato.

 

 

c h e s c h i f o c h e fà l e s s e r e u m a n o.io personalmente senza capelli credo che vivro strisciando. infatti che vita è se è vissuta male?forse preferiro alzarmi e morire che vivere strisciando se perdero altri capelli

 

Eh già, che schifo l'essere umano, homo homini lupus!

Anzi, visto che sei d'accordo con questa visione del mondo, ti dispiace se ne approfitto per scoparmi le tue donne assieme ai tuoi amici ipertricotici, mentre tu sei intento a strisciare per terra? :rolleyes:

 

Ciao xxxxxman, fuori le palle, su! :)

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Innanzitutto complimenti a Kino Xidil per la lucidità di analisi.

 

xxxxxman, prima ti ho detto di spararti perchè invece, scusa se te lo dico, ma tu di lucidità di analisi non ne hai per niente. Mi dai l'idea di essere la classica persona che ha investito tutto sull'aspetto fisico e al primo contraccolpo si vede cadere tutto addosso. Se non ti fossero arrivati i capelli a 20 ti sarebbero arrivate le rughe a 30, a rovinare il tuo "equilibrio".

 

Sono il primo a dire che chi è bello, in un mondo che gira in questo modo, deve sfruttare questa possibilità ai limiti della correttezza, dominare in lungo e in largo sul proprio sesso (sottomissione) e sull'altro (conquista), al pari di qualsiasi altra risorsa, ma il tuo discorso è pieno zeppo di sentenze estreme ed opinabili, sintomo che investire tutto sulla bellezza, ed ottenere dei risultati, può anche significare che uno si costruisce un castello di carte...

Questa è la regina delle scemenze, ma non mi meraviglia più di tanto: è il tipico ragionamento di chi investe tutto sulla bellezza. Se sei bello sei simpatico, se sei bello hai fascino, se sei bello VALI.

Cazzate: la bellezza va presa per quello che è, una merce di scambio che oggi è importante e che permette di avere molte cose con facilità. Le altre qualità ne sono completamente indipendenti. A meno che uno non si lasci abbattere, e dalla acquisita bruttezza inizi a diventare insicuro, quindi meno aperto e meno simpatico... Forse intendevi questo, ma anche qui, non è un processo automatico. Un consiglio: non assolutizzare certi concetti.

Apri gli occhi, è il momento più bello della tua vita!

Finalmente capisci come funzionano le cose, ti hanno detronizzato dal piedistallo e da ora in poi dovrai combattere per ottenere ciò che vuoi, anche tanto tempo per un solo attimo di felicità, soprattutto capisci che non puoi fidarti di nessuno in senso assoluto, ma soltanto di determinate persone in determinati frangenti... ossia, quando loro possono ricavare un utile da te e tu un utile da loro.

Hai la possibilità di buttare via l'antico personaggio del bel bambolotto di plastica e i ruoli relativi ad esso implicati, e diventare un autentico guerriero completamente libero di reinventarsi: cosa puoi volere di più?

Ad ogni modo, al di là della metafora del guerriero, se Brad Pitt fosse calvo forse non sarebbe un sex-symbol dei rotocalchi, ma stai tranquillo che le ragazze in strada lo guarderebbero lo stesso.

Ti salutavano perchè sei un bel ragazzo e ti consideravi tale. Un adone consapevole del suo prodotto, che lo vendeva bene. Sono sicuro che anche oggi sei un bel ragazzo, sia che tu abbia la fronte alta sia che tu non abbia più l'ombra di un capello, ma ormai ti sei convinto di non esserlo, e vedi segnali ovunque. Se cinque amiche ti salutano lo stesso, e la sesta no, tu inevitabilmente fai valere la sesta anche per tutte le altre, ti convinci che il motivo per cui ti saluta è che non hai i capelli, e che quell'occhiata che ha dato al tuo amico cesso e ipertricotico significa che lo apprezza per il suo cuoio capelluto: tu non lo hai più, e sei senza speranze.

Fidati, quando ci mettiamo in testa una cosa, ci comportiamo in modo da ottenerne conferme di continuo.

Sulla prima frase: mah, meno apprezzato e più insicuro forse sarai tu. Io no di certo, e sono calvo uguale, senz'altro più diradato di te, a parità di età. Non ti sto insultando: cerca di capire quello che intendo, ossia che non puoi estremizzare il tuo ragionamento; il rischio di diventare insicuri c'è per tutti, non tutti lo diventano. Pensa alla depressione: ci sono persone che geneticamente sono più portate di altre a diventare depresse, ma questo non significa che lo diventeranno per forza, anzi.

 

Sulla seconda frase: scusa di nuovo la crudezza, ma è la tipica cazzata di chi vuole piangersi addosso. Quando i capelli ce li avevi una frase del genere non l'avresti mai detta (a meno che tu non sia davvero la persona più superficiale del pianeta), poi i capelli spariscono e improvvisamente tutto diventa più triste e crudele.

Per non parlare poi dell'equazione bello=pieno di capelli, ma ne abbiamo già parlato.

 

 

Eh già, che schifo l'essere umano, homo homini lupus!

Anzi, visto che sei d'accordo con questa visione del mondo, ti dispiace se ne approfitto per scoparmi le tue donne assieme ai tuoi amici ipertricotici, mentre tu sei intento a strisciare per terra? :rolleyes:

 

Ciao xxxxxman, fuori le palle, su!  :)

 

GRANDE come al solito...hai tutta la mia stima! :60:

Insomma xxxxx, quello che vorrei dirti, ed è anche in parte il senso del post di Corgan (che contiene anche dell'altro), è di provare a non pensare di perdere i capelli. Fregatene. Prova a comportarti come se ce li avessi tutti. E ti accorgerai, che per gli altri, comprese le donne, non è cambiato nulla!!!!

Un abbraccio di nuovo! :60:

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Vero quello che dice Corgan.

Investire tutto sulla bellezza e invece non fare un investimento misto, genera grandi rischi, soprattutto se ci si imbatte in un problema estetico non risolvibile e non c'e' tempo per diventare tutto d'un botto colti, brillanti, simpatici etc

Vero e' anche che la percezione del diradamento e calvizie cambia a seconda dell'ambiente socio-culturale e forse anche geografico.

Un ragazzo che ha come unico ambiente di svago la discoteca vedra' la calvizie come una malattia mortale. Chiaro...in discoteca nonostante io sia brillante non si parla, si va li' per scaricare la tensione dimenandosi e per rimorchiare gente dell'altro sesso possibilmente appariscente. Chi ci va spesso non ha molta voglia di parlare, altrimenti odierebbe a morte il casino che non permette di conoscersi, di scherzare etc. Una parte di questi oltre a non aver voglia di parlare, non sa parlare. Quante volte alle cene a casa di amici, molti volevano assolutamente mettere su della musica per combattere il silenzio (assordante per loro). Viziati dalla discoteca, non erano piu' in grado di tenere conversazione.

Stessa cosa dicasi per la spiaggia, una trasmissione di Maria de Filippi etc

Questa percezione cambia anche a livello culturale.

In una comitiva di persone colte e sensibili (si badi, colte, e non laureate. Spesso si confonde il semplice laureato che sta studiando solo per guadagnare di piu', per fregiarsi di un titolo o per mandare avanti la farmacia di papa' con la persona colta che e' curiosa, umile ed e' innamorata del sapere) il disagio per l'aspetto scende sensibilmente perche' qui l'aspetto e' visto come secondario.

In una comitiva di tamarri con macchina sgommante, arbre magique e musica di gigi d'alessio sparata al massimo, purtroppo l'esser diradato conta di piu' perche' l'unica cosa che i tamarri possono avere e' la bellezza e percio' ti giudicano n base a quello.

La cosa si estende a livello geografico: in citta'/regioni/nazioni in cui si parla poco, in cui l'alienazione e' dietro l'angolo e i rapporti sociali sono freddi, il mio diradamento pesera' come un macigno. Infatti la mia simpatia e la mia cordialita' vanno a farsi benedire. Quindi rimane il mio aspetto magari non eccezionale.

Concludendo dico: una volta acquisita una certa cultura, affabilita', parlantina, conviene diventare razzisti nei confronti della gente che non apprezza o non capisce. Inutile diventare brillanti nella conversazione e poi andare in discoteca: nessuno notera' il fatto che sei diventato brillante nella conversazione. Quindi se xxxxxman decidesse di diventare colto e brillante non potrebbe piu' divertirsi con gli stessi amici, altrimenti tutto il lavoro fatto su di se', svanirebbe e lui verrebbe qui sul forum a dire che essere simpatici e brillanti non serve a un amato piffero

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Surreale ma bella l'immagine per la quale si "decide" di diventare "colti e brillanti".

In realtà la 'cultura' c.d. è il frutto dell'albero della sensibilità,di quello dell'attrazione per i temi e le questioni,per la 'complessità' in grado di scollare dal 'tutto' indistinto e monocorde, massificante e alienante.E a parità di sofferenza per il problema calvizie,le strade dei due profili psicologici afferenti e differenti da quello sopra descritto divergono subito e in modo netto.Paradossalmente e nemmeno tanto 'colti' si nasce.

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Vero quello che dice Corgan.

Investire tutto sulla bellezza e invece non fare un investimento misto, genera grandi rischi, soprattutto se ci si imbatte in un problema estetico non risolvibile e non c'e' tempo per diventare tutto d'un botto colti, brillanti, simpatici etc

Vero e' anche che la percezione del diradamento e calvizie cambia a seconda dell'ambiente socio-culturale e forse anche geografico.

Un ragazzo che ha come unico ambiente di svago la discoteca vedra' la calvizie come una malattia mortale. Chiaro...in discoteca nonostante io sia brillante non si parla, si va li' per scaricare la tensione dimenandosi e per rimorchiare gente dell'altro sesso possibilmente appariscente. Chi ci va spesso non ha molta voglia di parlare, altrimenti odierebbe a morte il casino che non permette di conoscersi, di scherzare etc. Una parte di questi oltre a non aver voglia di parlare, non sa parlare. Quante volte alle cene a casa di amici, molti volevano assolutamente mettere su della musica per  combattere il silenzio (assordante per loro). Viziati dalla discoteca, non erano piu' in grado di tenere conversazione.

Stessa cosa dicasi per la spiaggia, una trasmissione di Maria de Filippi etc

Questa percezione cambia anche a livello culturale.

In una comitiva di persone colte e sensibili (si badi, colte, e non laureate. Spesso si confonde il semplice laureato che sta studiando solo per guadagnare di piu', per fregiarsi di un titolo o per mandare avanti la farmacia di papa' con la persona colta che e' curiosa, umile ed e' innamorata del sapere) il disagio per l'aspetto scende sensibilmente perche' qui l'aspetto e' visto come secondario.

In una comitiva di tamarri con macchina sgommante, arbre magique e musica di gigi d'alessio sparata al massimo, purtroppo l'esser diradato conta di piu' perche' l'unica cosa che i tamarri possono avere e' la bellezza e percio' ti giudicano n base a quello.

La cosa si estende a livello geografico: in citta'/regioni/nazioni in cui si parla poco, in cui l'alienazione e' dietro l'angolo e i rapporti sociali sono freddi, il mio diradamento pesera' come un macigno. Infatti la mia simpatia e la mia cordialita' vanno a farsi benedire. Quindi rimane il mio aspetto magari non eccezionale.

Concludendo dico: una volta acquisita una certa cultura, affabilita', parlantina, conviene diventare razzisti nei confronti della gente che non apprezza o non capisce. Inutile diventare brillanti nella conversazione e poi andare in discoteca: nessuno notera' il fatto che sei diventato brillante nella conversazione. Quindi se xxxxxman decidesse di diventare colto e brillante non potrebbe piu' divertirsi con gli stessi amici, altrimenti tutto il lavoro fatto su di se', svanirebbe e lui verrebbe qui sul forum a dire che essere simpatici e brillanti non serve a un amato piffero

Vero.

Poi, una cosa.Ho qualche anno alle spalle, ma sinceramente tutti questi "rimorchiamenti" da discoteca non li ha mai visti.

Alla fine, secondo me, la percentuale di rimorchiamenti in disco è molto bassa rispetto ad altre situazioni come l'ambiente universitario, per esempio, o altri ambienti in cuila comunicazione è, tendenzialmente, più approfondita!

Saluti!

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Ciao a tutti,

sono un nuovo membro ma già da parecchi giorni leggo con interesse i vostri interventi su questa sezione del forum. A proposito della questione della calvizie e di come essa ci condiziona nei rapporti umani, soprattutto con le donne, vorrei portare un piccolo esempio tratto dal mio posto di lavoro. Nel negozio dove lavoro, ho una quarantina di colleghe, la cui età varia dai 20 ai 50 anni, e tra single, fidanzate, sposate e divorziate, mi sembra di poter dire che questo spaccato rappresenti un campione del mondo femminile statisticamente rilevante. Ebbene, quando parlano di uomini (magari facendo commenti sui clienti più avvenenti, o semplicemente discutendo di quest'attore o di quel personaggio famoso) il modello di bellezza maschile che ne emerge è sempre e univocamente il capellone con viso, stile e look alla Costantino che, ve lo garantisco, non piace solo alle quindicenni. Mai uditi invece dei commenti positivi su uomini calvi (neanche famosi, per altro). Per carità, quella di cui dispongo è una visione parziale dell'universo femminile, eppure ho l'impressione che qualità come sicurezza di sè, eleganza, cultura non siano più sufficienti, e che le donne oggi in fatto di estetica stiano diventando esigenti almeno quanto noi maschi, e dunque meno indulgenti nei confronti dei nostri difetti fisici, calvizie in primis. Voi che ne pensate? Un caro saluto a tutti

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Ok, e allora? Mica dobbiamo piacere loro, dobbiamo solo portarcele a letto! :ok2: :lol:

 

A parte gli scherzi (...scherzi?), io di commenti favorevoli su uomini calvi ne ho sentiti parecchi, anche da parte di diciannovenni all'università riferite ai professori... Comunque che la calvizie sia un difetto invalidante, SI. Che le donne stiano diventando esigenti dal punto di vista estetico, SI. Ma per forza...

 

... oggi la bellezza è potere, essere calvi e belli allo stesso tempo è difficile e presuppone una notevole cura del proprio aspetto. La bellezza è potere, le donne cercano potere... grazie al cielo esistono ancora altre forme di questo "potere" capaci di offrire delle garanzie.

 

...le donne cercano l'estetica, anche perchè cercare il carattere, la sicurezza di sè, la personalità oggi in un uomo è impossibile. Siamo un mondo di mezze seghe, ecco la verità. Una mezza sega bella è sopportabile, una mezza sega brutta no.

 

Il mio consiglio? Proviamo a piantarla. Facciamo un proposito: nei prossimi sette giorni niente Salusmaster, niente pensieri rivolti a farmaci/cosmetici/trapianti/protesi, invece di teorizzare ciò che piace ad una donna, invece di elucubrare su ciò che le donne/gli amici/gli altri dicono sul posto di lavoro o in universitào dal benzinaio, diamoci da fare. Sperimentiamo, telefoniamo, buttiamoci in gioco... Se va male si torna tutti quanti su Salusmaster a piangerci addosso. Adesso basta con quello che gli altri dicono/pensano della calvizie, sperimentiamolo sulla nostra pelle, se è davvero così invalidante, le conclusioni arrivino dopo. Siamo davvero il popolo di Internet: non tocchiamo con mano nulla, a parte la tastiera.

Modificato da Corgan
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Proprio oggi si parlava dei tipi umani che scelgono determinate facolta'. Alla domanda: che tipi sono quelli che frequentano ingegneria ?

una ragazza 25enne carina mi ha risposto: "sono tutti calvi con gli occhiali"

Se siete ancora capelloni, non iscrivetevi a ingegneria.

Insomma le ragazze lo notano questo problema. Pero' questa e' una cartina di tornasole per scegliere le ragazze piu' sensibili e intelligenti.

Confermata la mia teoria: il diradato/calvo per forza di cose e' costretto a diventare intelligente, a frequentare persone sensibili a migliorare il suo carattere. Naturalmente questa e' la tendenza con le dovute eccezioni...

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...si, ma diventare intelligente (che, come dice curvadong, è impossibile), migliorare il carattere, etc. etc. sono caratteristiche che andrebbero fatte proprie da CHIUNQUE, calvi e capelloni, per scopi che vadano molto oltre il rimorchio/accoppiamento che dir si voglia! Idem per la frequentazione di persone sensibili... se uno è una persona sensibile, frequentare degli insensibili sarebbe un suicidio sociale. Infatti gli insensibili di solito si aggregano tra di loro, le aggregazioni tra persone sensibili e superficiali raramente durano nel tempo, quantomeno si raffreddano.

 

So che non era questa l'intenzione di Kino o Bellachioma, ma a volte ho l'impressione che dalle cose che scriviamo emerga un ritratto di utente medio il cui principale scopo nella vita sia diventare un bel bambolotto senza cervello...

Modificato da Corgan
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Esatto, stavo appunto per postare un nuovo messaggio il cui contenuto era proprio un invito a migliorare il carattere e diventare più sicuri PERCHE' E' GIUSTO PER NOI STESSI, non per compiacere gli altri (= cercare di imbarcarsi piùl tipe)!

 

PS Scusate ma sono rincoglionito e impedito, come si fanno i quote "parziali" di un messaggio postato da un altro?

Modificato da Commissario Bellachioma
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Il mio consiglio? Proviamo a piantarla. Facciamo un proposito: nei prossimi sette giorni niente Salusmaster, niente pensieri rivolti a farmaci/cosmetici/trapianti/protesi, invece di teorizzare ciò che piace ad una donna, invece di elucubrare su ciò che le donne/gli amici/gli altri dicono sul posto di lavoro o in universitào dal benzinaio, diamoci da fare. Sperimentiamo, telefoniamo, buttiamoci in gioco... Se va male si torna tutti quanti su Salusmaster a piangerci addosso. Adesso basta con quello che gli altri dicono/pensano della calvizie, sperimentiamolo sulla nostra pelle, se è davvero così invalidante, le conclusioni arrivino dopo. Siamo davvero il popolo di Internet: non tocchiamo con mano nulla, a parte la tastiera.

Difatti, è quello che penso pure io.

Tra l'altro, vi assicuro che se uno si butta senza pensarci...ottiene belle sorprese! E nn lo dico per vantarmi!

Baci :60:

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