Il mio rapporto con te iniziò in modo un po stizzoso, quasi una gara a chi la sapeva più lunga. Poi alla convention di Firenze mi facesti prigioniero, non la smettevamo più di parlare e continuammo anche in seguito con lunghe telefonate, anche se non parlavamo mai di capelli, ormai i temi di conversazione si erano spostati ben oltre. Caro Stefano, avevi un gran bisogno di considerazione e io mi sento colpevole di non averti considerato di più, nonostante i pochissimi chilometri che ci separavano. Porterò sempre con me la tua voce gentile e sorridente che spesso assumeva i toni di un bambino entusiasta .... e questo di te mi piaceva tantissimo. Ti abbraccio forte, forte, forte e perdonami se puoi !