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Desiderata


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DESIDERATA

 

Passa tranquillamente tra il rumore e la fretta, e ricorda quanta pace può esserci nel silenzio. Finché è possibile senza doverti abbassare, sii in buoni rapporti con tutte le persone. Di' la verità con calma e chiarezza; e ascolta gli altri, anche i noiosi e gli ignoranti; anche loro hanno una storia da raccontare. Evita le persone volgari ed aggressive; esse opprimono lo spirito. Se ti paragoni agli altri, corri il rischio di far crescere in te orgoglio e acredine, perché sempre ci saranno persone più in basso o più in alto di te. Gioisci dei tuoi risultati così come dei tuoi progetti. Conserva l'interesse per il tuo lavoro, per quanto umile; è ciò che realmente possiedi per cambiare le sorti del tempo. Sii prudente nei tuoi affari, perché il mondo è pieno di tranelli. Ma ciò non acciechi la tua capacità di distinguere la virtù; molte persone lottano per grandi ideali, e dovunque la vita è piena di eroismo. Sii te stesso. Soprattutto non fingere negli affetti e neppure sii cinico riguardo all'amore; poiché a dispetto di tutte le aridità e disillusioni esso è perenne come l'erba. Accetta benevolmente gli ammaestramenti che derivano dall'età, lasciando con un sorriso sereno le cose della giovinezza. Coltiva la forza dello spirito per difenderti contro l'improvvisa sfortuna. Ma non tormentarti con l'immaginazione. Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine. Al di là di una disciplina morale, sii tranquillo con te stesso. Tu sei figlio dell'universo, non meno degli alberi e delle stelle; tu hai diritto ad essere qui. E che ti sia chiaro o no, non vi è dubbio che l'universo ti si stia schiudendo come dovrebbe. Perciò sii in pace con Dio, comunque tu Lo concepisca, e qualunque siano le tue lotte e le tue aspirazioni, conserva la pace con la tua anima pur nella rumorosa confusione della vita. Con tutti i suoi inganni, i lavori ingrati e i sogni infranti, è ancora un mondo stupendo. Fai attenzione. Cerca di essere felice.

 

TROVATA NELL'ANTICA CHIESA DI SAN PAOLO - BALTIMORA

DATATA 1692 (traduzione di Enrico Orofino)

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Fai bene, è sempre meglio essere ottimisti ;) chi è pessimista alla fine fa solo male a se stesso e alle persone che gli stanno affianco... :mago:

...finkè l'ottimismo non diventa illusione...perkè in tal caso, l'è dura da digerire, la realtà....

 

:quadrifoglio:

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:) E questa vi piace???

 

 

CHI MUORE

(Ode alla Vita)

 

 

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,

ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,

chi non cambia la marca,

chi non rischia e cambia colore dei vestiti,

chi non parla a chi non conosce.

 

Lentamente muore chi fa della televisione il suo guru.

 

Muore lentamente chi evita una passione,

chi preferisce il nero su bianco

e i puntini sulle "i"

piuttosto che un insieme di emozioni,

proprio quelle che fanno brillare gli occhi,

quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,

quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

 

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,

chi è infelice sul lavoro,

chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno,

chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.

 

Lentamente muore chi non viaggia,

chi non legge,

chi non ascolta musica,

chi non trova grazia in se stesso.

 

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,

chi non si lascia aiutare.

 

Muore lentamente chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

 

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,

chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,

chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

 

Evitiamo la morte a piccole dosi,

ricordando sempre che

essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

 

Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

 

 

Pablo Neruda

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Meglio l'altra,Neruda mi è sempre sembrato banale,tu ne avresti scritta una migliore in 10 minuti... :o

:rolleyes: Ma scritta da me...non avrebbe lo stesso valore...x ki legge...

 

E poi le mie poesie non le faccio leggere a nessuno!!! ;)

 

Cmq...ne cerkerò altre...adoro la poesia e la letteratura.

 

Anzi, se trovate qualcosa di bello e volete postarlo, lo leggerei volentieri.

 

:fiorellino:

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:lol: :lol: :lol: Ahahahaha...ma io non so mentireeeeeeeee!!!!

 

Inoltre, sono gelosa delle mie poesie...anzi, io sono gelosa di tutto ciò ke è mio! :innocente:

 

Eppoi...a me piacciono...e tanto basta!!!

 

Tu non hai qualcosa di artistico da postare? :okboy:

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..ne metto una anch'io...

 

Istanti

 

Se potessi vivere di nuovo la mia vita.

Nella prossima cercherei di commettere più errori.

Non cercherei di essere così perfetto, mi rilasserei di più.

Sarei più sciocco di quanto non lo sia già stato,

di fatto prenderei ben poche cose sul serio.

Sarei meno igienico. Correrei più rischi,

farei più viaggi,

contemplerei più tramonti,

salirei più montagne,

nuoterei in più fiumi. Andrei in più luoghi dove mai sono stato,

mangerei più gelati e meno fave,

avrei più problemi reali, e meno problemi immaginari. Io fui uno di

quelli che vissero ogni minuto

della loro vita sensati e con profitto;

certo che mi sono preso qualche momento di allegria. Ma se potessi

tornare indietro, cercherei

di avere soltanto momenti buoni.

Chè, se non lo sapete, di questo è fatta la vita,

di momenti: non perdere l'adesso. Io ero uno di quelli che mai

andavano da nessuna parte senza un termometro,

una borsa dell'acqua calda,

un ombrello e un paracadute;

se potessi tornare a vivere, vivrei più leggero. Se potessi tornare a

vivere

comincerei ad andare scalzo all'inizio

della primavera

e resterei scalzo fino alla fine dell'autunno. Farei più giri in

calesse,

guarderei più albe,

e giocherei con più bambini,

se mi trovassi di nuovo la vita davanti.

Ma vedete, ho 85 anni e so che sto morendo.

 

Jorge Luis Borges

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:okboy: Mi piace molto, Pessola!

 

Un po' di mitologia, adesso...

 

V e n e r e (Afrodite)

 

 

 

I greci la chiamavano Afrodite, perché era nata dalla spuma (aphròs) del mare. Era figlia del Cielo e del Mare: divinità più mediterranea di così…!

 

Ed era bella, bellissima, anzi la raffigurazione divina della bellezza assoluta: e fu sùbito annoverata fra i vip dell’Olimpo, perché una bellezza così folgorante non poteva essere mortale.

 

Venere vive, si può dire, ancora oggi, perché è la dea dell’amore e della seduzione: persino dèi rozzi come il brutto Vulcano, che ne fu il marito, o “rambo” nerboruti come Marte, che ne fu uno degli amanti, ne subirono il fascino ( godendone ovviamente anche delle… generose prestazioni ). Mentre altre dèe nutrivano verso di lei un forse giustificabile risentimento.

 

Fu una dea capricciosa e volubile, e molti guai combinò ai mortali suscitando o sciogliendo vincoli e passioni amorose. Capricci di cui essa stessa fu poi a sua volta vittima, quando il suo malizioso figlio, Amore (Eros), le scagliò una delle sue frecce e la fece invaghire di Adone: un giovane e bellissimo cacciatore, la cui prematura morte gettò l’innamorata dea nella disperazione. Il burbero-benefico Giove, che di amori e amorazzi se ne intendeva, se ne impietosì e consentì che ogni anno il bell’Adone tornasse fra i vivi e trascorresse quattro mesi con l’amata dea. Ed è in questa resurrezione che gli antichi videro l’eterno rifiorire della natura e il risorgere di ogni tenace amore.

V e n e r e (Afrodite)

 

 

Tratto integralmente dal sito SALA DI LETTURA " www.alalba.it

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Mitologia greca - gli dèi dell'Olimpo, gli eroi dei Miti

 

il Pomo della Discordia

 

La Discordia, divinità minore e malefica associata al culto di Marte. Per vendicarsi dell'insulto fattole da Giove che non l'aveva invitata alle nozze di Pelèo e Teti, essa vi intervenne ugualmente e, per gettare lo scompiglio tra le invitate, lanciò fra loro una mela d'oro (il Pomo della Discordia), con incisa la scritta: alla più bella! Gesto che scatenò fra le dèe Giunone, Minerva e Venere una tumultuosa contesa per il possesso del simbolico frutto. Il compito di assegnare l'ambìto riconoscimento fu affidato a Paride, principe-pastore troiano, fratello dell'eroe omerico Ettore. Il premio fu assegnato a Venere, che aveva promesso al giovane l'amore della più bella donna del mondo: la dea dell'amore, infatti, aiutò poi Paride a rapire Elena, l'infedele moglie di Menelao, altro eroe omerico, in tal modo assecondando inconsapevolmente le intenzioni della Discordia e dando quindi origine alla decennale guerra di Troia. La temibile dea era sempre rappresentata insieme ai suoi terribili figli, lo Spavento e il Terrore, i quali nelle battaglie eccitavano gli animi dei combattenti alla crudeltà ed alla strage.

 

Tratto integralmente dal sito SALA DI LETTURA " www.alalba.it

 

Pieter Paul Rubens - Il Giudizio di Paride - National Gallery, Londra

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E così scorre tutta la vita.Si cerca il riposo combattendo certi ostacoli;e superati questi,il riposo diviene insopportabile:perchè o si pensa alle miserie che si hanno,

o a quelle che ci minacciano.E quand'anche ci si vedesse abbastanza al sicuro da tutte le parti,la noia,di sua propria iniziativa,non mancherebbe di salire dal fondo del cuore,ove ha naturali radici,e di riempire l'animo col suo veleno.

Così l'uomo è tanto infelice,che si annoierebbe anche senza causa di noia,per la natura propria della sua indole;ed è così frivolo,che,pur essendo pieno di mille cause essenziali di noia,la minima cosa,come un biliardo e una palla da spingere,è sufficiente a divertirlo.

 

Ma ,direte voi,qual'è il suo scopo in tutto ciò?Quello di vantarsi domani coi propri

amici di aver giocato meglio di un altro.Così altri sudano nel loro studiolo per mostrare ai dotti che essi hanno risolto una questione di algebra che finora non aveva trovato soluzione;e tanti altri si espongono ad estremi rischi per potersi poi vantare di una piazzaforte che avranno espugnata;e infine altri si ammazzano a notare tutte queste cose,non per divenire con ciò più saggi,ma unicamente per mostrare che essi le sanno:e costoro sono i più sciocchi della compagnia,poichè essi lo sono con conoscenza,mentre degli altri si può pensare(sbagliando)che non lo sarebbero,se avessero tale conoscenza.

 

Un tale passa la sua vita senza annoiarsi,giocando tutti i giorni per un piccolo importo.Dategli tutte le mattine il denaro ch'egli può guadagnare giuocando ogni giorno,a patto che non giochi più:voi lo renderete infelice.Si dirà forse ch'egli cerca il divertimento del gioco e non già il guadagno.Fatelo dunque giocare per niente:non ci si riscalderà e si annoierà.Non è dunque solo il divertimento ch'egli ricerca:un divertimento fiacco e senza passione lo annoierà.Bisogna ch'egli ci si riscaldi e inganni se stesso,immaginandosi che sarebbe felice col guadagnare quanto non vorrebbe gli si desse sotto patto di non giocare,e cioè allo scopo di fabbricarsi un oggetto di passione e di eccitare su di esso il suo desiderio,la sua collera,il suo timore per l'oggetto che egli si è fabbricato,come i bambini che si spaventano della faccia da loro stessi impiastricciata.

 

Pensieri Blaise Pascal

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Visitatore zortek

l'ottimista e' vulnerabile alla vita, al contrario del pessimista. Come sempre, l'atteggiamento giusto sta nel mezzo, e cioe' e' l'essere realista, ma senza per questo essere disincantato :)

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  • 3 weeks later...

Ciao Astrella,

sono il webmaster di SALA DI LETTURA My Webpage.

Desidero ringraziarti per aver citato nei tuoi post alcuni brani di Mitologia greca tratti dal mio sito, ma soprattutto per aver citato la fonte.

Colgo l'occasione per segnalarti che nel sito ho da poco inserito uno spazioMy Webpage dove è possibile porre domande su argomenti di mitologia.

Se tu o qualche tua amicizia foste interessati, sarete i benvenuti.

Grazie ancora e complimenti per la tua correttezza.

:quadrifoglio:

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