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calvizie e relazioni esterne


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....beh, è veramente dura lavorare nel campo delle pubbliche relazioni quando non sei fornito di un gradevole appeal. Io ho un lavoro di un certo livello per un'importantissimo ente pubblico; per molti sarebbe un lavoro gredevolissimo: sempre a relazionarsi con interlocutori pubblici e privati. IO LO ODIO!!!!!!! Porcaccia miseria, mi sto esaurendo! frown.giffrown.giffrown.gif

Qualcuno di voi ha problemi simili?

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Io non capisco come si possa stare male anche sul luogo di lavoro per questa malattia. xxxxx sveglia! Dobbiamo preoccuparci noi che abbiamo un problema molto comune (i maschi con problemi di capelli ce ne sono in quantità industriale), e allora quelli con difetti più rari e quindi più visibili tipo naso grosso, denti storti, occhi strabici cosa dovrebbero fare, impiccarsi? Non dobbiamo portare il nostro problema anche in luoghi dove non dobbiamo far valere l'aspetto esteriore ma le nostre capacità intellettuali e culturali. Naturalmente poi c'è chi reagisce in un modo e chi in un altro, tutta questione di personalità e carattere.

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Beh MIKA, in tutta franchezza, i tuoi paragoni non calzano per nulla.

La nostra condizione (non mi sbilancio dicendo "malattia") è ben più pesante di un paio di incisivi storti o di un naso grosso, perchè, come ben sai, mentre il nostro problema è una cosa che ci porteremo dietro fino alla tomba, le imperfezioni che tu hai elencato sono aggiustabili.

 

Non è nemmeno facile - per chi ci soffre molto - non trascinare il problema calvizie sul posto di lavoro, con gli amici, la fidanzata e via dicendo.

Uno ci sta male a prescindere dal posto in cui si trova, la stempiatura o il diradamento ti seguono ovunque. No?

 

E' giusta quanto banale la tua frase riguardo le nostre capacità intellettuali, ma, parafrasando banalità per banalità: "mente sana in corpore sano"; uno può essere intelligentissimo e con un bagaglio culturale della madonna, ma se non riesce a convivere serenamente con il suo problema è ovvio che poi finisca con il riversare il suo stato di calvo anche nel modo di relazionarsi con gli altri, e quindi anche nel suo lavoro.

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Guarda io ti do ragione perchè so che questa malattia (io la chiamo proprio malattia) ci mette in una condizione di inferiorità psicologica rispetto agli altri. Il problema ad esempio può esserci se si lavora in un luogo dove ci sono tutti capelloni e belle donne. Ma io non credo che nella vita si abbia a che fare sempre con capelloni, anzi credo soprattutto con gente che ha questo problema visto che sono la maggioranza. Sta chi la prende in un modo e chi in un altro. Tutto qui, l'unica cosa è non farne un problema esistenziale, altrimenti che campiamo a fare?

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A me sembrano molto esagerate le affermazioni che vengono fatte qui...Anch'io ho seri problemi di capelli ma non lo considero un problema invalidante anche se ci sono stato male, ci sto male e magari ci staro' male.. non vorrei essere banale, ma vi siete mai guardati in giro, non avete mai frequenato dei xxxxx handicappati (io lo posso dire perche' sono volontario in un'associazione di assistenza agli handicappati), non vi immaginate quali sfide devono affrontare ogni giorno, con quanta dignita' e forza accettano cioe' che la sorte gli ha riservato altro che 2 capelli in piu' o in meno...

Insomma secondo me qualche volta dovremmo pensare un po' di piu' a cio' che abbiamo e non a cio' che ci manca e forse le palle per affrontare questo problema ed anche ad accettarlo verrebbero fuori.

La mia non vuole essere una predica ma solo uno spunto di riflessione.

Ciao Giorgio

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Ovviamente nessuno vuole asserire che non esistano sofferenze ben peggiori di quelle che un inestetismo comporta.

 

Ma il dolore è estremamente democratico, non fa differenze fra chi colpisce, e lo fa sempre nella maniera che fa piu male.

 

Il problema è nella nostra capacità di sopportazione.

 

Gli psicologi parlano di "TOLLERANZA ALLA FRUSTRAZIONE", ed in alcuni di noi, questa è estremamente bassa.

 

Per quanto mi riguarda io non vivo il problema calvizie con DOLORE, ma piuttosto come uno stato costante di malessere, come una carie mentale allo stato iniziale, che si trascina senza abbastanza forza da invalidarmi completamente la vita, ma con la capacità di non farmela vivere.

 

Ma nel mio caso particolare, la calvizie si pone come la ciliegina su una torta di inestetismi ben piu gravi.

 

La paura fondamentale risulta sempre quella comunque,il non essere scelti, risultare esclusi dal gioco della selezione amorosa, il non trovare una rispondenza in qualcuno che ci interessa.

 

Scava e scava, si torna sempre li.

 

Uno brutto puo essere bello dentro, ma se non ti ci avvicini per parlargli, non te ne accorgerai mai.

 

E purtroppo, nella società attuale, di voglia di avvicinarsi per parlare, ce n'è proprio poca.... frown.gif

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