gennarino Inviato: 30 Aprile 2008 Segnala Share Inviato: 30 Aprile 2008 Salve.Una domanda semplice, scaturita da una recente risposta di Luca ad un nostro amico del forum: per quale motivo i capelli indiani vengono decuticolati e non inseriti come essi sono la naturale sulle basi? Forse per colorarli nelle varie sfumature di noi europei? Grazie a tutti, Gennaro. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Arn Inviato: 30 Aprile 2008 Segnala Share Inviato: 30 Aprile 2008 (modificato) Ciao! I capelli che i cinesi lavorano, ma vorrei dire la maggior parte dei capelli che vengono venduti a balle sul mercato delle parrucche e protesi, hanno origine indiana, indonesiana o cinese. Spiegare il perché può essere superfluo o forse no: basti dire che gli indiani, gli indonesiani ed i cinesi sono tanti, molti hanno redditi insufficienti, hanno dei bei capelli e per di più adatti a tutti i processi chimici cui devono essere trattati. Sì, perché i trattamenti sono una logica necessità. Non è infatti possibile trovare capelli naturali del colore giusto ed in quantità sufficiente, anche perché sapete che i calvi sono in larga parte caucasici con i capelli castani. Dove la trovate quindi una fornitura inesauribile di capelli europei di quel colore? Impossibile: vanno creati... Ora la Natura ha voluto che ogni razza (il pesce, naturalmente, se no ci arrestano... :ok2: ) abbia il suo particolare tipo di capelli, da quelli fini e biondi degli svedesi a quelli fini e rossi dei danesi, da quelli spessi castani e lisci dei latini a quelli crespi grossi e neri dei nordafricani, fino ad arrivare a quelli massicci e neri di indiani, cinesi e giapponesi a grandezza crescente ed esagerata rispetto ai nostri standard. In parole povere: se ad uno di noi pelatoni fosse trapiantata la chioma di un cinese... avete voglia a mettere balsamo o usare decoloranti. Si vedrebbe benissimo che avete una capigliatura di cinese! Innanzitutto una suddivisione basilare. I capelli protesici si dividono in 7 categorie: A,B,C,D,E,F e G, a seconda della percentuale di capelli non umani (sintetici, animali, vegetali) presente. La A è la categoria che contiene il 100% di capelli umani. La G il 100% di capelli non-umani. C'è poi la suddivisione remy e non-remy. I capelli remy, quasi esclusivamente indiani o indonesiani, sono capelli vergini, non trattati, accuratamente selezionati per la loro bellezza e raffinatezza (somigliano agli europei e per questo sono considerati pregiati) e vengono mantenuti, dopo la raccolta, orientati tutti nello stesso verso, capaci quindi di essere inseriti nella protesi con un grande effetto di naturalezza e senza aggrovigliamenti. Fossero lavorati alla rinfusa, venendo poi inseriti come capita, si avrebbero affiancati capelli con verso discordante ed ovvio ed inevitabile agganciamento tra le squame del cuticolo (capelli intricati ed impettinabili) ed effetti cromatici innaturali, soprattutto alla luce del sole. La bellezza dei capelli ed il vincolo del mantenere l'orientamento naturale lungo tutte le fasi della lavorazione (con ovvi maggiori costi) porta ad un logico aumento del prezzo del prodotto finito. I capelli non-remy sono tutti gli altri, quelli che vengono raccolti e lavorati alla rinfusa, visto che tanto subiranno molti trattamenti che li renderanno privi di verso, in quanto decuticolati e resi lisci, ed inseribili sulla protesi così come capita. I capelli cinesi (o semplicemente asiatici): sono molto spessi, quasi tre volte quelli europei; sono naturalmente lisci, e con una colorazione nera o castano scura. Sono di buona qualità, molto resistenti chimicamente e meccanicamente e disponibili a bassissimo costo. I trattamenti però li danneggiano grandemente, così da renderli incapaci di resistere all'ossidazione per più di qualche mese. I capelli indiani o indonesiani (a volte definiti anche italiani): hanno una struttura più simile alla nostra, che va dal sottile al medio spessore, e un "corpo" dal dritto al leggermente mosso. Sono di buona qualità, e soprattutto disponibili in discreta varietà. La lavorazione viene eseguita a costo basso, anche perché, essendo più sottili e fragili dei capelli cinesi, richiedono e sopportano meno trattamenti. Sono quindi convenienti, specialmente se si sceglie materiale remy, e anche se non particolarmente economici alla fine dei conti il costo è sensibilmente inferiore a quello dei capelli europei. Se per ridurre il costo si usa materiale non remy si ottiene invece un prodotto davvero scadente: la energica rimozione del cuticolo li rende troppo sottili e quindi fragili. I capelli europei (detti anche russi o caucasici) sono quelli più adatti alle nostre capigliature. Sono lisci o leggermente mossi, con colori dal biondo al castano scuro. Non richiedono quindi decuticolazione e spesso neppure colorazione, a tutto vantaggio della naturalezza, dell'integrabilità, della setosità e soprattutto della durata. Sono però difficili da trovare e, per questo, costano molto. Come si vede, i capelli indiani e cinesi, nella larga maggioranza dei casi (cioè se non sono remy), vanno ridotti di calibro e privati delle squame del cuticolo. Per fare questo si deve effettuare la cosiddetta decuticolazione, ovvero la spellatura del capello, rimuovendo gli strati esterni del cuticolo, in modo da lasciare esposta la parte più interna, la corteccia, con uno strato cuticolare residuo ridottissimo che i numerosi trattamenti fondono sulla corteccia come una vernice. Per i cinesi occorre una decuticolazione doppia rispetto a quella necessaria per gli indiani. Un capello è costituito in gran parte da cheratina ed è strutturato, sinteticamente, come segue: Vari strati cuticolari ricoprono la corteccia che protegge il midollo. I capelli vengono prima decuticolati, cioè privati del rivestimento cuticolare con un bagno in acido formico a caldo per un'ora. Questo permette la manipolazione cromatica maanche, come dice quello, una necessaria forma di sterilizzazione, vista la ben nota fauna che popola le teste, soprattutto nel subcontinente indiano... :fischietto: A quel punto parte la decolorazione chimica che li rende bianchi. Da qui i capelli vengono suddivisi a mazzi e messi a colorare nei pentoloni con le varie tonalità di colore, dal biondo al nero. Tutti questi trattamenti fanno sì che i capelli perdano le loro naturali proprietà, tanto più quanto meno accorto, accurato o esperto è stato il processo di trattamento. Senza cuticolo sono più esposti all'ossidazione dei pigmenti con cui sono stati colorati e quindi tendono a diventare rossi, anche per la minor protezione dall'azione dei raggi ultravioletti. Senza cuticolo si comportano in modo imprevedibile nei confronti di colorazioni e trattamenti di vario genere: sarebbe buona norma evitare la ricolorazione con coloranti aggressivi (ammoniaca, resorcina etc...) e limitarsi ad usare un riflessante, uno dei tanti shampoo-color in commercio. Modificato 30 Aprile 2008 da Polywater Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gennarino Inviato: 30 Aprile 2008 Autore Segnala Share Inviato: 30 Aprile 2008 Esauriente come sempre e al massimo livello, come sempre del resto.Grazie Poly. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
maxime Inviato: 1 Maggio 2008 Segnala Share Inviato: 1 Maggio 2008 Ciao!I capelli che i cinesi lavorano, ma vorrei dire la maggior parte dei capelli che vengono venduti a balle sul mercato delle parrucche e protesi, hanno origine indiana, indonesiana o cinese. Spiegare il perché può essere superfluo o forse no: basti dire che gli indiani, gli indonesiani ed i cinesi sono tanti, molti hanno redditi insufficienti, hanno dei bei capelli e per di più adatti a tutti i processi chimici cui devono essere trattati. Sì, perché i trattamenti sono una logica necessità. Non è infatti possibile trovare capelli naturali del colore giusto ed in quantità sufficiente, anche perché sapete che i calvi sono in larga parte caucasici con i capelli castani. Dove la trovate quindi una fornitura inesauribile di capelli europei di quel colore? Impossibile: vanno creati... Ora la Natura ha voluto che ogni razza (il pesce, naturalmente, se no ci arrestano... :ok2: ) abbia il suo particolare tipo di capelli, da quelli fini e biondi degli svedesi a quelli fini e rossi dei danesi, da quelli spessi castani e lisci dei latini a quelli crespi grossi e neri dei nordafricani, fino ad arrivare a quelli massicci e neri di indiani, cinesi e giapponesi a grandezza crescente ed esagerata rispetto ai nostri standard. In parole povere: se ad uno di noi pelatoni fosse trapiantata la chioma di un cinese... avete voglia a mettere balsamo o usare decoloranti. Si vedrebbe benissimo che avete una capigliatura di cinese! Innanzitutto una suddivisione basilare. I capelli protesici si dividono in 7 categorie: A,B,C,D,E,F e G, a seconda della percentuale di capelli non umani (sintetici, animali, vegetali) presente. La A è la categoria che contiene il 100% di capelli umani. La G il 100% di capelli non-umani. C'è poi la suddivisione remy e non-remy. I capelli remy, quasi esclusivamente indiani o indonesiani, sono capelli vergini, non trattati, accuratamente selezionati per la loro bellezza e raffinatezza (somigliano agli europei e per questo sono considerati pregiati) e vengono mantenuti, dopo la raccolta, orientati tutti nello stesso verso, capaci quindi di essere inseriti nella protesi con un grande effetto di naturalezza e senza aggrovigliamenti. Fossero lavorati alla rinfusa, venendo poi inseriti come capita, si avrebbero affiancati capelli con verso discordante ed ovvio ed inevitabile agganciamento tra le squame del cuticolo (capelli intricati ed impettinabili) ed effetti cromatici innaturali, soprattutto alla luce del sole. La bellezza dei capelli ed il vincolo del mantenere l'orientamento naturale lungo tutte le fasi della lavorazione (con ovvi maggiori costi) porta ad un logico aumento del prezzo del prodotto finito. I capelli non-remy sono tutti gli altri, quelli che vengono raccolti e lavorati alla rinfusa, visto che tanto subiranno molti trattamenti che li renderanno privi di verso, in quanto decuticolati e resi lisci, ed inseribili sulla protesi così come capita. I capelli cinesi (o semplicemente asiatici): sono molto spessi, quasi tre volte quelli europei; sono naturalmente lisci, e con una colorazione nera o castano scura. Sono di buona qualità, molto resistenti chimicamente e meccanicamente e disponibili a bassissimo costo. I trattamenti però li danneggiano grandemente, così da renderli incapaci di resistere all'ossidazione per più di qualche mese. I capelli indiani o indonesiani (a volte definiti anche italiani): hanno una struttura più simile alla nostra, che va dal sottile al medio spessore, e un "corpo" dal dritto al leggermente mosso. Sono di buona qualità, e soprattutto disponibili in discreta varietà. La lavorazione viene eseguita a costo basso, anche perché, essendo più sottili e fragili dei capelli cinesi, richiedono e sopportano meno trattamenti. Sono quindi convenienti, specialmente se si sceglie materiale remy, e anche se non particolarmente economici alla fine dei conti il costo è sensibilmente inferiore a quello dei capelli europei. Se per ridurre il costo si usa materiale non remy si ottiene invece un prodotto davvero scadente: la energica rimozione del cuticolo li rende troppo sottili e quindi fragili. I capelli europei (detti anche russi o caucasici) sono quelli più adatti alle nostre capigliature. Sono lisci o leggermente mossi, con colori dal biondo al castano scuro. Non richiedono quindi decuticolazione e spesso neppure colorazione, a tutto vantaggio della naturalezza, dell'integrabilità, della setosità e soprattutto della durata. Sono però difficili da trovare e, per questo, costano molto. Come si vede, i capelli indiani e cinesi, nella larga maggioranza dei casi (cioè se non sono remy), vanno ridotti di calibro e privati delle squame del cuticolo. Per fare questo si deve effettuare la cosiddetta decuticolazione, ovvero la spellatura del capello, rimuovendo gli strati esterni del cuticolo, in modo da lasciare esposta la parte più interna, la corteccia, con uno strato cuticolare residuo ridottissimo che i numerosi trattamenti fondono sulla corteccia come una vernice. Per i cinesi occorre una decuticolazione doppia rispetto a quella necessaria per gli indiani. Un capello è costituito in gran parte da cheratina ed è strutturato, sinteticamente, come segue: Vari strati cuticolari ricoprono la corteccia che protegge il midollo. I capelli vengono prima decuticolati, cioè privati del rivestimento cuticolare con un bagno in acido formico a caldo per un'ora. Questo permette la manipolazione cromatica maanche, come dice quello, una necessaria forma di sterilizzazione, vista la ben nota fauna che popola le teste, soprattutto nel subcontinente indiano... :fischietto: A quel punto parte la decolorazione chimica che li rende bianchi. Da qui i capelli vengono suddivisi a mazzi e messi a colorare nei pentoloni con le varie tonalità di colore, dal biondo al nero. Tutti questi trattamenti fanno sì che i capelli perdano le loro naturali proprietà, tanto più quanto meno accorto, accurato o esperto è stato il processo di trattamento. Senza cuticolo sono più esposti all'ossidazione dei pigmenti con cui sono stati colorati e quindi tendono a diventare rossi, anche per la minor protezione dall'azione dei raggi ultravioletti. Senza cuticolo si comportano in modo imprevedibile nei confronti di colorazioni e trattamenti di vario genere: sarebbe buona norma evitare la ricolorazione con coloranti aggressivi (ammoniaca, resorcina etc...) e limitarsi ad usare un riflessante, uno dei tanti shampoo-color in commercio. Bravissimo poly esauriente xxxxx Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
medusa Inviato: 1 Maggio 2008 Segnala Share Inviato: 1 Maggio 2008 Post da incorniciare Poly, come minimo va messo nelle discussioni in evidenza. :okboy: Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
quintoj Inviato: 1 Maggio 2008 Segnala Share Inviato: 1 Maggio 2008 Complimenti Poly, sei un'enciclopedia :ok2: :60: :60: :60: Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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