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Ecco chi sono i cinesi - un articolo sconcertante tratto dal sito www.storialibera.it


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Ecco chi sono i cinesi - un articolo sconcertante tratto dal sito www.storialibera.it

 

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Milioni di persone schiave nei lager comunisti. Dove l'unica via di fuga è il suicidio.

I campi di concentramento cinesi dove sopravvive soltanto l'orrore.

Esecuzioni senza processo, traffico di organi atroci. Uno scampato: racconta:" Colpevoli di essere uomini".

 

 

FABBRICHE DI MORTE: Scariche elettriche, pestaggi manuali o con manganelli. L'utilizzo doloroso di manette ai polsi e alle caviglie.

La sospensione per le braccia. La privazione del cibo e del sonno. Questo succede nei lager cinesi. Le autorità li considerano delle fonti inesauribili di mano d'opera gratuita: milioni di persone rinchiuse che costituiscono la popolazione di lavoratori forzati più vasta del mondo. Un mondo, anche questo, di far volare l'economia.

 

Mani curate, cravatta rossa e una certezza: l'economia cinese è basata sullo schiavismo. Harry Wu vuole parlarci dei suoi diciannove anni rinchiuso in un laogai. Ci guarda mestamente: «Devi prima capire che cos'è davvero un laogai». E noi credevamo di saperlo: sono dei campi di rieducazione voluti da Mao Zedong che hanno accolto non meno di cinquanta milioni di persone dalla loro costituzione, praticamente l'Italia intera; si è calcolato che non esista un cinese che non conosca almeno una persona che vi è stata soggiogata.

 

E' una detenzione che non prevede processo, non prevede imputazione, tantomeno esame o riesame giudiziario o possibilità di confrontarsi con un'autorità. La decisione di rinchiuderti è a totale discrezione del Partito. «Ma loro» dice «per definirti usano la parola prodotto, e il primo prodotto sei tu, quello che devi diventare: un nuovo socialista. Il secondo è un prodotto vero e proprio, tipo scarpe, vestiti, spezie, tessuti, qualsiasi cosa. Ogni laogai ha due nomi: quello del centro di detenzione e quello della fabbrica.

 

Tu devi affrontare una quota di lavoro quotidiano, sino a 18 ore, sennò non ti danno da mangiare. Spesso devi lavorare in condizioni pericolose, come nelle miniere, con prodotti chimici tossici». Una pausa, scuote la testa: «Ma neppure questo, in realtà, è il laogai». E' come se Harry Wu, cinese fuggito negli Usa, non volesse parlare di sé. Eppure è presidente della Laogai Research Foundation, è una prova vivente, fu arrestato a ventidue anni dopo che all'università, leggendo un giornale assieme ad altri studenti, aveva semplicemente criticato l'appoggio cinese all'invasione sovietica di Budapest.

 

Delazione. Manette. Nessun tribunale, nessuna prova o indizio, nessuna accusa precisa se non quella d'essere un cattolico e un rivoluzionario di destra. «Il primo giorno, a Chejang, mi dissero che per potermi rieducare sarebbe occorso molto tempo. Poi mi spiegarono che non avrei neppure potuto pregare né sostenere di essere una persona: perché mi avrebbero punito o ucciso. Mi obbligarono a confessare delle presunte colpe dopo aver costretto alla confessione anche mio padre mio fratello, la mia fidanzata. Solo mia madre rifiutò di farlo. Sono stato molto orgoglioso di lei. Non ha confessato perché si è suicidata». «I primi due o tre anni», racconta Harry Wu, «pensi alla tua ragazza, alla tua famiglia, alla libertà, alla dignità: poi non pensi più a niente.

 

Perdi ogni dimensione, entri in un tunnel scuro. Preghi di nascosto. In un laogai non ci sono eroi che possano sopravvivere: a meno di suicidarti o farti torturare a morte. Scariche elettriche. Pestaggi manuali o con i manganelli. L'utilizzo doloroso di manette ai polsi e alle caviglie. La sospensione per le braccia. La privazione del cibo e del sonno. Questo ho visto, e così è stato per preti, vescovi cattolici, monaci tibetani».

 

Ci mostra la foto di un vescovo di 33 anni, e ancora altre foto in sequenza che nessun quotidiano o rotocalco potrà mai riportare: uomini e xxxxx inginocchiati, una xxxxxna immobilizzata da due soldati mentre un terzo le punta il fucile alla nuca, una foto successiva in cui è spalmata a terra con il cranio orribilmente esploso. Poi un filmato. E' un dvd curato dall'associazione, e dovrebbero vietarlo ai minori e agli occidentali in affari con la Cina: esecuzioni seriali, di massa, i condannati inginocchiati, prima la fucilata e poi lo stivale premuto forte sullo stomaco per controllare che morte sia stata, un ufficiale di partito che per sincerarsene usa una sbarra d'acciaio, e anche di questo qualcosa sapevamo, ma come dire: il video, un video.

 

Sapevamo pure delle fucilazioni e delle camere mobili di esecuzione: furgoni modificati che raggiungono direttamente il luogo dell'esecuzione con il condannato legato con cinghie a un lettino di metallo, il tutto controllato da un monitor accanto al posto di guida. Poi via, si riparte verso altre esecuzioni da effettuarsi pochi minuti dopo l'emissione della condanna a morte. Noi sapevamo che la maggior parte delle condanne è pronunciata in stadi e piazze davanti a folle gigantesche, e che le cose, in Cina, sono tornate a peggiorare dal 2003, laddove ogni anno vengono giustiziati più individui che in tutti i Paesi del mondo messi insieme. «Nel 1984, dopo un articolo di "Newsweek", smisero di portare i morti in giro per le strade come pubblico esempio», ci dice, «ma dal 1989 hanno ricominciato, e i familiari devono pagare le spese per le pallottole e per la cremazione».

 

E la faccenda degli organi? «Le autorità prelevano gli organi dei condannati a morte in quanto appartengono ufficialmente allo Stato. I trapianti sono effettuati sotto supervisione governativa: il costo è inferiore del 30 per cento rispetto alla media, e ne beneficiano cinesi privilegiati e cittadini occidentali e israeliani». E la faccenda dei cosmetici fatti con la pelle dei morti? «Dai giustiziati prendono il collagene e altre sostanze che servono per la produzione di prodotti di bellezza, tutti destinati al mercato europeo».

 

Nel settembre scorso, della pelle di condannati o di feti, parlò anche un'inchiesta del "Guardian": citò la testimonianza, in particolare, di un ex medico militare cinese che sosteneva d'aver aiutato un chirurgo a espiantare gli organi di oltre cento giustiziati, cornee comprese: senza ovviamente aver prima chiesto il consenso a chicchessia. Il chirurgo parcheggiava il suo furgoncino vicino al luogo delle esecuzioni e, stando alla testimonianza, nel 1995 tolsero la pelle anche a un uomo poi rivelatosi vivo. «Devi prima capire», ripete, «che cos'è un laogai».

 

Forse sì, forse dobbiamo capire: dobbiamo poterci raccontare, un giorno, tra vent'anni, che sapevamo. «I laogai sono parte integrante dell'economia cinese. Le autorità li considerano delle fonti inesauribili di mano d'opera gratuita: milioni di persone, rinchiuse, che costituiscono la popolazione di lavoratori forzati più vasta del mondo. E' un modo supplementare, ma basilare, che ha fatto volare l'economia: un'economia di schiavitù».

 

Il numero dei laogai è imprecisato: è segreto di Stato. Secondo l'Associazione, dovrebbero essere circa un migliaio. I prigionieri, se la rieducazione fosse giudicata non completata, possono essere trattenuti anche dopo la fine della pena: «Io avrei dovuto rimanerci per trentaquattro anni, se non fossi fuggito. Perché avevo delle opinioni. Perché ero cattolico. Perché ero un uomo. Il 20 novembre compio vent'anni da uomo libero». Ieri. «E continuerò a lavorare perché la parola laogai entri in tutti i dizionari, in tutte le lingue. Appena giunto negli Usa non ne volli parlare per cinque anni, non ci riuscivo, poi cominciai a vedere che in America la gente parlava dell'Olocausto, parlava dei gulag, e però a proposito della Cina parlava solo della Muraglia e del cibo e naturalmente dell'economia. Ma i laogai, in Cina, esistono da cinquantacinque anni». Ben più, quindi, dei ventisette anni che ci separano dalla nascita della cosiddetta politica del figlio unico instaurata nel 1979 da Deng Xiaoping, prassi che ha spinto milioni di contadini a sbarazzarsi della progenie femminile: almeno 550mila bambine l'anno secondo l'organizzazione Human Rights Watch. Più dei due anni che ci separano dal giro di vite giudiziario introdotto nel 2003 nel timore che l'arricchimento potesse portare troppa libertà: laddove le madri e i familiari delle vittime di Tienanmen sono ancor oggi perseguitate, e i sindacati proibiti, i minori deceduti sul lavoro impressionanti per numero, per non dire dei cosiddetti morti accidentali: prigionieri che precipitano dai piani alti degli edifici detentivi e che solo il racconto di pochi scampati ha potuto testimoniare.

 

A Reporter senza frontiere e ad Amnesty International è invece toccato il compito di raccontare della rinnovata abitudine di rinchiudere i dissidenti negli ospedali psichiatrici, spesso imbottiti di psicofarmaci senza che le ragioni degli internamenti fossero state neppure ufficialmente stabilite: accade nel Paese che per un anno e mezzo riuscì e celare l'epidemia Sars, giacché i dirigenti cinesi temevano che potesse scoraggiare gli investimenti occidentali. Cose delicate. La Cina cresce sino al 10 per cento annuo e si metterà in vetrina ai giochi olimpici del 2008: e ci sono da quattro a sei milioni di persone, rinchiusi nei laogai cinesi, che stanno lavorando per noi. Harry Wu domenica mattina è ripartito per Washington. Doveva incontrare Bush e festeggiare i suoi vent'anni da uomo libero. O forse bastava da uomo.

 

chissà se Prodi e D'Alema

sapevano queste cose quando

sono andati in Cina.....

 

Cina_Prodi.jpg

Modificato da castano_chiaro
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In Cina c'è stato pure Bush e precedentemente Nixon quando c'era Mao... povero allocco razzista........e sei pregato di parlare di "governo cinese" e non di cinesi in generale, come se appartenessero ad una razza inferiore... quando leggo certe cose mi vien voglia di giustificare i fatti di milano!!!!

E poi se il presidente del Consiglio non dovesse andare in quei Paesi che violano i diritti umani allora non dovrebbere andare neanche negli USA:

 

Interventi USA nel mondo

Mauro Pasquinelli, tratto dal libro «Il libro nero degli Stati Uniti»

 

 

- Bombardamenti

- Armi non convenzionali

- Aggressioni chimiche contro paesi stranieri

- Appoggio ad aggressioni chimiche di altri paesi

- Test chimici sulla popolazione

- Tortura

- Sovvertimento delle elezioni in paesi stranieri

 

Bombardamenti:

- Cina 1945-6

- Corea 1950-3

- Guatemala 1954

- Indonesia 1958

- Cuba 1959-61

- Guatemala 1960

- Vietnam 1961-73

- Congo 1964

- Laos 1964-73

- Perù 1965

- Cambogia 1969-70

- Guatemala 1967-69

- Grenada 1983

- Libano 1983-84

- Libia 1986

- El Salvador anni ‘80

- Nicaragua anni ‘80

- Iran 1987

- Panama 1989

- Iraq 1991-2002

- Kuwait 1991

- Somalia 1993

- Bosnia 1994-5

- Sudan 1998

- Afghanistan 1998

- Jugoslavia 1999

- Afghanistan 2001…

- Iraq 2003…

 

Utilizzo di armi non convenzionali:

- Uranio impoverito:

Utilizzo nella guerra del Golfo 1991 e in Jugoslavia 1999

Afghanistan 2001-?

- Bombe a grappolo :

Utilizzo in Laos 1965-73, Vietnam 1961-1973, Cambogia 1969-70, Jugoslavia 1999, Afghanistan dal 2001 in poi

 

Aggressioni chimiche e batteriologiche contro paesi stranieri:

- Bahamas anni ’40-50 (esperimento: segreto di stato)

- Canada 1953 (esperimento: diffusione di solfuro di zinco-cadmio sulla città di Winnipeg)

- Cina e Corea anni ’50 (attacco batteriologico, bombardamenti con napalm)

- Corea anni ’60 (cospargimento dell’erbicida diossinico Agent Orange)

- Vietnam anni ’60-70 (cospargimento dell’erbicida diossinico Agent Orange, bombardamenti con napalm)

- Laos anni ’70 (utilizzo di gas nervino Sarin, Cbu-15 o Gb)

- Panama anni ’40-90 (vari test di Agent Orange, Iprite, VX, Sarin, Cianuro di idrogeno e altri gas nervini ed erbicidi)

- Cuba anni ’50-60 (probabile diffusione di zanzare portatrici di febbri dengue e febbre emorragica poi effettivamente verificatesi; contaminazione dello zucchero; contaminazione di allevamenti di tacchini con il morbo di Newcastle; contaminazione degli allevamenti di maiali con virus della febbre del maiale africano; varie contaminazioni delle coltivazioni.

 

Appoggio ad aggressioni chimiche e batteriologhe di altri paesi:

- Egitto anni ’60 (addestramento e supporto all’attacco con gas venefici sullo Yemen)

- Sudafrica anni ’70 (addestramento e supporto)

- Iraq 1984-89 (addestramento ed esportazione dei progetti e delle attrezzature necessarie a produrre virus e batteri e installarli su testate missilistiche, nonché degli stessi virus e batteri Bacillus Antracis (Antrace), Clostridium Botulinum (Botulino), Citoplasma Capsulatum Brucella Melitensis, Clostridium Perfringens, Clostridium Tetani (Tetano).

 

Test chimici sulla popolazione interna:

- New York 1950 (test per provocare epidemie di ruggine dei cereali)

- San Francisco 1957 (test di attacchi batteriologici di Bacilllus globigii e Serratia marcescens)

- Minneapolis 1953 (test di rilasci di zinco-cadmio)

- St. Louis 1953 (test di rilasci di zinco-cadmio)

- Washington DC 1953 (test di rilasci di zinco-cadmio)

- Florida 1955 (test di epidemia di pertosse)

- Florida 1956-58 (test di diffusione di zanzare)

- New York City 1956 (test di irrorazione nella metropolitana del Bacillus subtilis variant niger)

- Chicago 1960 (test di irrorazione nella metropolitana del Bacillus subtilis variant niger)

 

Sperimentazione dirette su persone: migliaia di esperimenti di sostanze chimiche e batteriologiche, agenti nervini, radiazioni nucleari, droghe su persone parzialmente inconsapevoli.

 

Tortura:

- Grecia anni ’40-70 (Cia: addestramento e attrezzature per la tortura)

- Iran anni ’50-79 (Cia: costituzione e addestramento della Savak, la polizia segreta)

- Germania anni ’50 (tortura direttamente praticata dalla Cia)

- Vietnam anni ’60-70 (tortura direttamente praticata dalla Cia e dall’Esercito)

- Bolivia 1967 (Cia: supervisione e addestramento)

- Uruguay anni ’60-70 (Cia e Agenzia internazionale per lo sviluppo: addestramento)

- Brasile anni ’60 (Cia e Agenzia internazionale per lo sviluppo: addestramento)

- Guatemala anni ’60-90 (Cia: addestramento e attrezzature)

- El Salvador anni ’80 (Cia: addestramento e attrezzature)

- Honduras anni ’80 (Cia ed Esercito: addestramento, attrezzature e «operatività»)

- Panama anni ’90 (tortura direttamente praticata dall’Esercito USA)

- Iraq 2003/04 (tortura direttamente praticata dall’Esercito USA)

 

Sovvertimento delle elezioni in paesi stranieri:

- Filippine anni ‘50

- Libano anni ‘50

- Indonesia 1955

- Vietnam 1955

- Guyana 1953-64

- Giappone 1958- anni ‘70

- Nepal 1959

- Laos 1960

- Brasile 1962

- Rep. Dominicana 1962

- Guatemala 1963

- Bolivia 1966

- Cile 1964

- Portogallo 1975

- Australia 1974

- Giamaica 1976

- Panama 1984, 1989

- Nicaragua 1984, 1990

- Haiti 1987-88

- Bulgaria 1990-92

- Albania 1991-92

- Russia 1996

- Mongolia 1996

- Bosnia 1998

 

 

www.disinformazione.it

Modificato da faranio
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Premesso che il 'sovvertimento delle elezioni' (presunto) o i test di armi chimiche fatti negli anni 40' e 50' non sono minimamente paragonabili ai campi di prigionia in cina di oggi, non puoi rispondere con degli esempi di questo genere.

 

la questione è che la cina è un paese blidato dove avvengono orribili esecuzioni, torture e la gente e ridotta in schiavitù. ci sono esecuzioni senza processi e la gente viene imprigionata solo se manifesta idee politiche contrarie al regime.

 

quella della cina è una situazione inammissibile, 10 volte peggiore di ciò che accadeva in iraq o che accade in iran e in altri paesi islamici.

 

ma dico vuoi scherzare? ma hai letto quell'articolo? mi sa che non lo hai letto bene.

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Ecco chi sono i cinesi - un articolo sconcertante tratto dal sito www.storialibera.it

 

Ciao castano, ti seguo poco ultimamente, ma mi regali sempre delle chicche incredibili :supersorriso:

L'articolo sui cinesi nemmeno l'ho letto, ma si sono andato a dare una spulciata sel sito da cui è tratto.

 

Il sito è fantastico! Spicca per acume ed obiettività, per genialià e pluralismo. Un must, oserei dire.

 

Qualche chicca..

 

"Proprio quel giorno in cui cominciava la guerra, in vista dello sforzo totale cui la Germania doveva prepararsi, Hitler autorizzava l'eutanasia per quelli che chiamava «malati e deformi ritenuti irrecuperabili in base ai parametri umani».

"Teniamo allora presente che se, come dicono, la lotta per l'eutanasia è davvero "progressista", logica e storia impongono di annoverare anche Hitler tra i campioni del progressismo."

 

"Ecco, nel '68 l'uomo ha preteso di farsi "animale", nel senso più neutrale e meno offensivo del termine. Di stare tranquillo e di eliminare dalla scena ogni distrazione dal mangime del "solo pane", dal gregge della "società perfetta" (quella in cui a tutti gli animali sia data la giusta razione), dall'istinto di riproduzione (la libertà sessuale) elevato a ragione di vita, e via belando. Per assecondare meglio la beluinità, l'uomo si è dotato anche di apposita erba, da fumare e non da brucare, il cui effetto era (ed è) comunque quello di produrre lo stesso "appagamento" facile della pecora leopardiana (l'unica differenza aggravante è che la bestia non si sente particolarmente trasgressiva e "di tendenza" mentre s'impecorisce, invece l'uomo sì). Non che tutto questo non esistesse anche prima del '68, ma, certamente, in quel fatidico anno è successo che quest'ansia di "autoriduzione" si sia improvvisamente trasferita prima ai giovani studenti e poi alle masse, diventando opinione comune, anzi "pensiero unico"."

 

"Tutto sommato la Resistenza non accelerò affatto la dipartita dei Tedeschi; anzi trasformò in un calvario di rappresaglie (ai danni dei civili inermi) quella che poteva essere una ordinata ritirata. Lo scopo era quello di permettere ai comunisti, che non avevano fino a quel momento alcun ruolo rilevante nella vita politica e sociale italiana, di guadagnarsi un posto di primo piano nel futuro assetto del paese."

 

Chiariamoci, io non sono "comunista", non mi interessa difendere nessuno, non credo che la resistenza non abbia i suoi crimini.. ma confondere la causa con l'effetto e gli antecedenti con i conseguenti... e poi come si dipinge il 68, che certo ha avuto i suoi eccessi.. ma mettarla giu cosi, non considerando un ritorno alla partecipazione civile alla vita politica, la creatività e gli ideali di quel periodo è ridicolo. Per fartela capire meglio, io apprezzo Pasolini e condivido in parte la sua visione delle cose: tra i poliziotti e le masse di studenti, magari di buona famiglia che bruciavano le auto nelle manifestazioni, sto dalla parte dei poliziotti. Ma mettere giu le cose in questo modo svilisce anche chi cerca di ragionare in modo obiettivo. Stessa cosa per il commento su Hitler.. un progressista!

 

Ma poi, dove si è visto che un esercito sconfitto esegua una "ordinata" ritira.. ah gia, si i tedeschi. Loro in effetti avevano un certo aplomb in certe situazioni.. ma su..

 

In quel sito si cerca di sdoganare fascismo e nazismo come fenomeni tutto sommato non troppo negativi, e il negativo che si portano, secondo loro, deriva dall'eredità comunista che hanno nelle radici. Che poi il comunismo in buona parte della sua storia, sia stato un tragedia, sono sicuramente d'accordo, ma che il nazifascismo lo sia stato altrettanto e autonomamente anche. E che poi, io attribuisca a questi fenomeni la maggior colpa per il secolo di sange appena passato, mi pare storicamente scontato. Ma non pare certo scontato agli autori del sito, che si dovrebbe chiamare "storialiberavistadadestra.it" o quasi quasi "storialiberadiforzanuova.it"

 

ciao

Modificato da cripto
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Castano messo alle corde ormai;cambia fonte ti prego :D !

Mettiti in testa una cosa:l ascesa economica della Cina non ha nulla a che fare col comunismo.

L apertura agli investimenti stranieri ha determinato una crescita incredibile del paese,in termini di prodotto nterno,ma dal punto di vista di diritti umani la Cina è molto indietro. propio questa situazione rende il paese "appetibile"agli occhi degli imprenditori stranieri.Se vengono rispettati gli orari di lavoro per esempio,rientrando nelle norme dei paesi evoluti democraticamente,quanti andrebbero ad investire a Pechino?Nessuno!

I burocrati del partito popolare cinese ,sono dei capitalisti a tutti gli effetti che si mascherano da comunisti;insomma la situazione è molto complessa rispetto a quello che vogliono farci capire quelli di forza Nuova.

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Mettiti in testa una cosa:l ascesa economica della Cina non ha nulla a che fare col comunismo.

 

Lo sappiamo tutti che il comunismo è solo una facciata ma la minestra non cambia perchè è una cmq una dittatura e come tutte le dittature si basa sul terrore e l'orrore e infatti tu giustamente scrivi:

 

billo

propio questa situazione rende il paese "appetibile"agli occhi degli imprenditori stranieri.Se vengono rispettati gli orari di lavoro per esempio,rientrando nelle norme dei paesi evoluti democraticamente,quanti andrebbero ad investire a Pechino?Nessuno!

 

allora diciamo che ci sta bene che nelle ns creme c'è il collagene estratto dai cadaveri e che ci sta ugualmente bene che i maglioni e i jeans che acquistiamo a 5 euro costano così poco perchè c'è dietro lo sfruttamento disumano di nostri simili che non hanno avuto la fortuna di nascere in uno stato di diritto (per quanto lo sia il nostro).

 

però la cosa più allucinante sai qual'è? è che quegli stessi cinesi scappati dal loro paese hanno importato qui gli stessi metodi di chiavismo e di sfruttamento infatti in quelle centinaia di fabbriche (forse di più) presenti in italia sono tutte gestite da cinesi che sfruttano cinesi, allora se non possiamo permetterci di intervenire in cina come in iraq almeno potremmo evitare che nel ns paese avvengano queste cose perchè quelle fabriche a differenza delle bancarelle non scappano.

 

per Cripto:

anche se quel sito lo chiamassimo 'storia libera vista da destra' non cambierebbero molto le cose perchè la realtà è quella li e quell'articolo è tratto dalla storia vera di un esule cinese e dal suo sito

 

http://www.laogai.org/news/index.php

 

 

 

Ecco un altro articolo.

 

titolochina.jpg

 

Il segreto dell'economia cinese

a cura di Fabio GALANTE

 

Il segreto è semplice: schiavismo. La mano d'opera (tutti detenuti condannati ai lavori forzati) è a costo zero e talvolta anche la materia prima (i cadaveri dei poveretti finiscono per alimentare l'industria cosmetica e il traffico di organi). Ricordate i filmati delle atrocità naziste in cui si vedevano lumi e giacche di pelle umana fatte dalla pelle degli internati dei lager? Beh, queste cose accadono ancora, ma Hitler non c'entra niente... In Cina i detenuti sono costretti ad orari di lavoro inimmaginabili per i nostri sindacalisti rossi CGL -CISL e UIL, ovvero 23 ore su 24, come le galline ovaiole, che quando non producono più uova diventano polli da ammazzare. Quindi c'è sempre un margine di guadagno anche dalla carcassa, anzi un bel margine di guadagno visto che gli organi umani qui sono venduti in gran numero e a prezzi elevatissimi a noi occidentali. Lo sanno bene i medici residenti in Giappone, a Hong Kong, a Singapore e a Taiwan, che fanno da intermediari e dirigono i propri pazienti negli ospedali di Wuhan, Beijing e Shangai. Il sistema è molto efficiente in quanto gli stranieri non devono aspettare giorni o settimane perché gli organi siano disponibili: le esecuzioni vengono programmate per andare incontro alle esigenze di mercato. È difficile fare una stima esatta della quantità di organi trapiantati in Cina, e quindi del giro di soldi di questo business. Se ci si basa unicamente sulle esecuzioni riportate dalla stampa, ogni anno almeno quindicimila persone sono condannate a morte, ma Amnesty International calcola che siano almeno il doppio. E tutte le esecuzioni hanno luogo con l’aiuto di un medico che “prepara” il condannato per l’espianto. Bello non vi pare? Come può un prodotto occidentale competere con quello che arriva dall'oriente? In Cina esistono da sempre i campi di concentramento (anche se si preferisce ricordare solo Aushwitz di 60 anni fa). Si chiamano “Laogai” e vi sono detenute milioni di persone (alcune stime affermano quasi 10 milioni) in condizioni pessime e costrette ai lavori forzati e dai quali esce il prodotto MADE IN CHINA che tutti conosciamo. La Laogai Research Foundation aiuta a far luce su questo aspetto poco noto del sistema repressivo cinese che alimenta l'economia. Harry WU, detenuto nei Laogai per 19 anni ne è oggi il più importante nemico. Dalla creazione del sistema dei Laogai (un sistema ideato dal profeta Mao) vi sono state imprigionate fra i 40 e i 50 milioni di persone, tanto che in Cina praticamente ogni cittadino è imparentato o conosce qualcuno che è finito in quei campi di concentramento. Nei dettagli, i laogai, che in cinese significa "riforma attraverso il lavoro", sono i campi di concentramento della Repubblica Popolare Cinese. I campi dell'era comunista comparirono negli anni '50 e vennero riempiti con chiunque avesse mosso critiche al governo, o spesso con persone prese a caso dalle loro case, allo scopo di raggiungere le quote di prigionieri. L'intera società era organizzata in piccoli gruppi nei quali la lealtà al governo veniva rafforzata, cosicché chiunque avesse punti di vista dissidenti fosse facilmente identificabile. Questi campi erano (e purtroppo lo sono ancora) moderni campi di lavoro schiavistico, organizzati come fabbriche. Capita adesso l'economia cinese? Maledetti cinesi del cxxxx, sono un popolo barbaro, cattivo nel D.N.A., sono tutti la perfetta reincarnazione degli asiatici più cattivi della storia come Attila o Gengis Khan. Dalle loro parti, oltre ai prodotti a basso costo, provengono anche altre fregature, come l'influenza stagionale (viste le schifose condizioni igieniche della magg. parte del Paese) o peggio arriva la S.A.R.S. su cui il governo cinese non si esprime e non permette la diffusione di informazioni a riguardo. Periodicamente esplodono fabbriche chimiche e riversano la loro xxxx nell'atmosfera e nelle acque... e anche qui le informazioni arrivano distorte o non arrivano per niente, per non parlare del nucleare made in China del quale non si sa nulla. Poi arriva l'influenza dei polli e a noi (poveri fessi occidentali) fanno vedere che i polli infetti vengono inceneriti... Ma daiiii... Un popolo così bastardo da non aver riguardo per nessuno, tanto da ammazzare i bambini in sovrannumero e sparare alla testa dei dissidenti politici per poi far pagare il prezzo del proiettile alla famiglia, non può cremare migliaia di polli infetti ma li fa mangiare ai detenuti!! O meglio... mi correggo: li fa mangiare ai cinesi, visto che la Cina è un enorme campo di sterminio. Non andate nei ristoranti cinesi: potrebbero servirvi la specialità della casa, e non si tratta di pollo... Evitate di andare in Cina per turismo: potreste finire nei campi Laogai quando meno ve lo aspettate, ma se siete militanti comunisti andateci perchè un vero "compagno" sa cosa vuol dire essere al servizio del Partito Comunista.

 

madeinchina.gif

 

l'articolo è tratto dal sito

 

http://www.komunismo.clara.co.uk/laogai.htm

Modificato da castano_chiaro
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Mi sembri un po' razzistello eh castano? (notare la mia bandiera).

Logorroico anche. Non ti rompi da solo le balle ogni tanto nel pensare?

 

Io sono italianissimo ma conosco dei xxxxx cinesi molto bene (lavoro all'estero). Ti posso dire che sono dei xxxxx estremamente educati e molto gentili. Sempre pronti a darti una mano e soprattutto umili.

Molte di queste qualita' la media del popolo "italico" se le sogna. Dovete anche capire i difetti che abbiamo: la maggior parte se la tira, ci si sente un po' superiori e ognuno pensa ai ca--i suoi. Non e' un caso se il fascismo e' nato in Italia. (cio' non toglie che il nostro e' il piu' bel paese al mondo..)

Per quanto riguarda il governo cinese non saprei. Io credo che questo ibrido di comunismo con le sue regole ferree e un fortissimo potere centrale abbinato al libero mercato abbia generato questa crescita. Qualcosa di simile avvenne anche in URSS quando Lenin si vide costretto a concedere diversi diritti ai privati e la Russia passo' da paese sottosviluppato a seconda potenza mondiale nel giro di 3 o 4 anni (primo e unico caso nella storia). Meditate su questo. Su come i proventi del lavoro ridistribuiti equamente e non disintegrati in eccessi e sprechi, generino crescita.

P.S. la BMW se la meritano certamente piu' loro che probabilmente si sono rotti il sedere lavorando che tu che stai ogni ora a scrivere put-tanate qui sul forum.

 

Cordialmente,

Palla

Modificato da palladabiliardo
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P.S. la BMW se la meritano certamente piu' loro che probabilmente si sono rotti il sedere lavorando che tu che stai ogni ora a scrivere put-tanate qui sul forum.

 

Caro PAlla, vedi io almeno pago da sempre le tasse, non evado il fisco e a mio modo il culò a lavoro me lo faccio a parte le 'puxxxxxte' che scrivo nel forum e a differenza dei cinesi non abito con 10 connazionali in un bilocale pagando la tassa dei rifiuti per 2, non vendo merce contraffatta o pericolosa per la salute e non spacco la testa a un vigile se mi fa la multa.

 

il fatto che tu conosca dei xxxxx cinesi per bene nessuno lo mette in dubbio, per me i cinesi sono tutti educatissimi anzi, ma questo non significa niente se poi non rispettano le ns leggi.

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Mi sembri un po' razzistello eh castano? (notare la mia bandiera).

Logorroico anche. Non ti rompi da solo le balle ogni tanto nel pensare?

 

Io sono italianissimo ma conosco dei xxxxx cinesi molto bene (lavoro all'estero). Ti posso dire che sono dei xxxxx estremamente educati e molto gentili. Sempre pronti a darti una mano e soprattutto umili.

Molte di queste qualita' la media del popolo "italico" se le sogna. Dovete anche capire i difetti che abbiamo: la maggior parte se la tira, ci si sente un po' superiori e ognuno pensa ai ca--i suoi. Non e' un caso se il fascismo e' nato in Italia. (cio' non toglie che il nostro e' il piu' bel paese al mondo..)

Per quanto riguarda il governo cinese non saprei. Io credo che questo ibrido di comunismo con le sue regole ferree e un fortissimo potere centrale abbinato al libero mercato abbia generato questa crescita. Qualcosa di simile avvenne anche in URSS quando Lenin si vide costretto a concedere diversi diritti ai privati e la Russia passo' da paese sottosviluppato a seconda potenza mondiale nel giro di 3 o 4 anni (primo e unico caso nella storia). Meditate su questo. Su come i proventi del lavoro ridistribuiti equamente e non disintegrati in eccessi e sprechi, generino crescita.

P.S. la BMW se la meritano certamente piu' loro che probabilmente si sono rotti il sedere lavorando che tu che stai ogni ora a scrivere put-tanate qui sul forum.

 

Cordialmente,

Palla

Non è andato esattamente cosi un Urss;ci ha impiegato molto di piu coi famosi piani quinquennali di Stalin che trasformarono il paese in potenza industriale sfruttando però il lavoro di milioni dioperai mentre l elite si grattava la pancia.chiamiamo le cose col loro nome!!

La Cina comunista ha avuto un senso quando le terre furono date ai contadini che per volere di Mao ,potevano gestire la "pianificazione "in maniera autonoma(un pò quello che voleva fare Gorbaciov ma ormai era troppo tardi!).

Quello di oggi,il paese cinese è una vergogna;diritti umani calpestati e quelli dei lavoratori pressocchè inesistenti;funzionari del partito comunista cinese che si ingrassano come maiali grazie agli investitori stranieri che a loro volta,traggono profitto dall assenza di sindacati autonomi.

Insomma il parallelo con L urss ,perodonami,ma è inesistente.

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Mi sembri un po' razzistello eh castano? (notare la mia bandiera).

Questo non sta in piedi.Le analisi di castano sono tutto fuori che indiscutibili evidentemente, ma non trovo l'appiglio per definire razzista quanto scrive.Non vedo la discriminazione sulla razza in quanto tale, ma solo un giudizio, sempre opinabile ovviamente, su di un atteggiamento specifico.

 

Io sono italianissimo ma conosco dei xxxxx cinesi molto bene (lavoro all'estero). Ti posso dire che sono dei xxxxx estremamente educati e molto gentili. Sempre pronti a darti una mano e soprattutto umili.

Molte di queste qualita' la media del popolo "italico" se le sogna. Dovete anche capire i difetti che abbiamo: la maggior parte se la tira, ci si sente un po' superiori e ognuno pensa ai ca--i suoi. Non e' un caso se il fascismo e' nato in Italia. (cio' non toglie che il nostro e' il piu' bel paese al mondo..)

questo, per contro invece, non vuol dire nulla...introdurre nel dibattito categorie imprescindibili come "Dovete anche capire i difetti che abbiamo: la maggior parte se la tira, ci si sente un po' superiori e ognuno pensa ai ca--i suoi." appare peraltro zelante e degno di nota.

Per quanto riguarda il governo cinese non saprei. Io credo che questo ibrido di comunismo con le sue regole ferree e un fortissimo potere centrale abbinato al libero mercato abbia generato questa crescita. Qualcosa di simile avvenne anche in URSS quando Lenin si vide costretto a concedere diversi diritti ai privati e la Russia passo' da paese sottosviluppato a seconda potenza mondiale nel giro di 3 o 4 anni (primo e unico caso nella storia). Meditate su questo. Su come i proventi del lavoro ridistribuiti equamente e non disintegrati in eccessi e sprechi, generino crescita.

questa finalmente è la summa delle tue opinioni e, davvero imprevedibilmente, sono kazzate... avvilenti e abbastanza vergognose.

 

 

parafrasando un pò viene da dirti...amico mio tu hai "nessuna idea, ma soprattutto nessuna da poter confondere" .

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Per Billo, forse hai ragione tu riguardo ai piani quinquennali (potrei fare confusione ma non molto di piu' di 3 o 4 anni come tu dici). Ricordo pero' bene il fatto che Lenin introdusse benefici ai privati e questo risollevo' un po' la zoppicante URSS dei primi tempi. Per il resto sono opinioni, anche il fatto che non si possa fare un parallelo tra URSS e Cina di oggi mi sembra francamente una tua personale posizione (volendo potrei fare anche un parallelo tra il nazismo e l'antica Grecia per fare un esempio o tra cappuccetto rosso e Rocky Balboa). Giusto per divagare un po', mi ricordo qualche anno fa in una trasmissione di Santoro c'era uno che faceva un paragone tra Mussolini e Berlusconi (come la mia vicina di casa..) e tutti i rappresentanti della cdl urlavano che non era possibile fare questo paragone. Santoro (che non e' un mio idolo certamente) disse giustamente "ora mi dovete spiegare perche' non e' possibile fare questo paragone, cosa impedisce di farlo." Nessuno rispose.

 

La risposta di Castano mi ha un po' stupito in quanto non incaz..ata quanto credevo :D . Alla fine mi sei quasi simpatico cosi' convinto come sei.

 

Per CurvaDong: il fatto che io non abbia nessuna idea mi fa sorridere (tu ne hai tante invece :clap: ...Bravo bravo). Inoltre ribadisco che le affermazioni di Castano sono razziste (altro che non sta in piedi :D ) e puramente tali visto che si riferisce sempre ed in tono sprezzante ai "cinesi". I cinesi non rispettano le leggi, i cinesi non pagano le tasse. Basta leggere il titolo, "ecco chi sono i cinesi". Scommetto che ne ha da dire anche sugli "Albanesi" e compagnia bella come se il mondo o l"Italia fosse sua.

Leggetevi a definizione di razzismo contenuta nel mandato d'arresto europeo:

 

Razzismo:

"Il convincimento che la razza, il colore, la discendenza, la religione o i convincimenti, l'origine nazionale o l'origine etnica siano fattori determinanti per nutrire avversione nei confronti di singoli o di gruppo".

 

 

P.S. l'avvilente Curvadong ha scritto: ".....questa finalmente è la summa delle tue opinioni e, davvero imprevedibilmente, sono kazzate... avvilenti e abbastanza vergognose."

Complimenti per lo stile. Non mi va di entrare nel merito con un ignorante del tuo calibro dunque ignorero' ogni tuo ulteriore commento in questo forum.

Adios.

Modificato da palladabiliardo
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palladabiliardo

Inoltre ribadisco che le affermazioni di Castano sono razziste (altro che non sta in piedi ) e puramente tali visto che si riferisce sempre ed in tono sprezzante ai "cinesi". I cinesi non rispettano le leggi, i cinesi non pagano le tasse. Basta leggere il titolo, "ecco chi sono i cinesi". Scommetto che ne ha da dire anche sugli "Albanesi" e compagnia bella come se il mondo o l"Italia fosse sua.

 

Vuoi che dico realmente tutto quello che penso? beh stamattina ne ho per tutti. iniziamo dai tuoi amici cinesi:

 

ti dirò che i cinesi mi iniziano a stare sulle scatole perchè non rispettano le ns leggi, producono merci sfruttando altre persone in barba alle Norme Cee, abitano in 10 in monolocali per 2 persone e pagani le tasse dei rifiuti x 2, se poi vogliono fare tutto ciò nel loro paese aiutati dai vari Della Valle & Co cavoli loro ma tutti quelli che infrangono la legge.... TUTTI A CASA E A SPESE LORO...

 

si da in affitto un palasport per far riunire i fratelli musulmani d'Italia.... parlano di invasione, di sottomissione, di dar morte a chi non è come loro, a cominciare da quelli che li ospitano... gli italiani... sovvertire l'ordine mondiale delle cose, tagliandoci la testa e le palle in tutti i sensi.... TUTTI A CASA E A SPESE LORO....

 

i nomadi, gli zingari che infestano l'Italia... una fazza una razza... mantenerli mentre ci derubano, ripulirli mentre loro ci sporcano... in nome di cosa?? di un trattato che li permette di esser tollerati ovunque in nome del loro essere "parassiti"... BASTA! usiamo il ddt e MANDIAMOLI VIA DALL'ITALIA..... VENDENDO LE LORO MACCHINONE AVRANNO I SOLDI PER PAGARSI IL RIENTRO, NON A CARICO NOSTRO!

 

i no-global, i pacifinti, i parassiti dei centri sociali, gli statali e chi li rappresenta.... TUTTI A CUBA/VENEZUELA/CINA ECC. ECC. A SPESE LORO....

 

i 'galeotti', impigriti dalle gioie della galera... UN GIORNO ESCI PER INDULTO, IL GIORNO DOPO RIENTRI PER PERSEVERANZA DEL REATO, MA POI RIESCI ANCORA....li mandiamo a ramazzare le strade, costruire case, pulire le fogne e spazzare i marciapiedi.... E NOI SENZA SPESE DOVUTE ALLA LORO SUSSISTENZA...

 

i politici poi (tutti), a rifonderci dei danni morali, fisici, psichici dovuti ad anni e anni di sopraffazione.... costretti ad ANDARE A LAVORARE per mantenersi...

 

c'è qualcosa che ho dimenticato?? ah si, un interessante articolo apparso sulla Stampa dal titolo 'I cinesi? Una comunità criminogena'

 

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezion...20558girata.asp

 

Il procuratore antimafia Grasso: ci sono legami con il terrorismo internazionale

 

ROMA

Criminalizzazione generalizzata no ma un approccio prudenziale sì. E’ la linea suggerita dal procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, nel rapporto con le popolose comunità cinesi presenti in Italia: «Sappiamo - ha detto parlando ad un convegno a Firenze - che le comunità cinesi sono, al loro interno, criminogene. Non è giusto criminalizzare tutta la loro comunità. Il problema da risolvere è quello di cercare l’integrazione, distinguendo la parte onesta, che va integrata, da quella criminale che va espulsa».

 

Il rischio infatti, secondo il procuratore, non è solo quello di un collegamento tra criminalità cinese e italiana, ma anche del supporto che una malavita così strutturata e con collegamenti internazionali possa dare al terrorismo: «Le triadi cinesi sono organizzazioni molto potenti - ha detto Grasso - e si collegano con altre organizzazioni criminali per reati criminali e reati transnazionali. Il fenomeno delle mafie straniere è un fenomeno che va seguito attentamente, soprattutto in collegamento con i paesi di origine di queste etnie e con tutti i collegamenti internazionali che riescono ad instaurare. Va prestata la massima attenzione a tutto questo, anche perché possono esserci dei collegamenti tra criminalità organizzata e terrorismo, soprattutto sotto il profilo degli approvvigionamenti logistici di armi e di esplosivi o sotto il profilo della falsificazione di documenti. Infatti queste organizzazioni possono funzionare come una sorta di agenzie che aiutano chiunque abbia bisogno di queste produzioni illecite. Si tratta, con tutta evidenza, di un pericolo ulteriore per la nostra collettività internazionale».

 

Ma se questa è la minaccia latente, l’integrazione - secondo il commissario europeo Franco Frattini - è l’unica soluzione possibile e praticabile: «Il sindaco di Milano Letizia Moratti - ha detto - ha di fronte a sé un problema serio, quello della comunità cinese che in molte occasioni rifiuta di integrarsi, che rifiuta di apprendere la lingua italiana, di mandare i figli nelle scuole italiane. Quindi il nostro dovere è di incoraggiare le comunità come quella cinese ad integrarsi finalmente in tutto, a combattere il lavoro nero, a non far lavorare più i bambini nel mercato dei prodotti contraffatti. Sono tutti atti di incoraggiamento che noi vogliamo».

 

L’ex presidente della camera Luciano Violante, parlando a Bergamo, ha voluto però ricondurre le difficoltà della città di Milano con la comunità cinese, a problema italiano, senza ulteriori implicazioni internazionali: «Non è una vicenda di politica internazionale ma di scontri come ne accadono in tante altre città occidentali. C’è però una difficoltà di integrazione che deve far riflettere. In Italia - ha proseguito - ad esempio a Milano, la comunità cinese è molto grande e i cinesi investono molto e si integrano con difficoltà. Ci vuole pazienza da parte nostra ma anche intransigenza nel far rispettare la regole».

Modificato da castano_chiaro
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Per CurvaDong: il fatto che io non abbia nessuna idea mi fa sorridere (tu ne hai tante invece :clap: ...Bravo bravo). Inoltre ribadisco che le affermazioni di Castano sono razziste (altro che non sta in piedi :D ) e puramente tali visto che si riferisce sempre ed in tono sprezzante ai "cinesi". I cinesi non rispettano le leggi, i cinesi non pagano le tasse. Basta leggere il titolo, "ecco chi sono i cinesi". Scommetto che ne ha da dire anche sugli "Albanesi" e compagnia bella come se il mondo o l"Italia fosse sua.

Leggetevi a definizione di razzismo contenuta nel mandato d'arresto europeo:

Razzismo:

"Il convincimento che la razza, il colore, la discendenza, la religione o i convincimenti, l'origine nazionale o l'origine etnica siano fattori determinanti per nutrire avversione nei confronti di singoli o di gruppo".

P.S. l'avvilente Curvadong ha scritto: ".....questa finalmente è la summa delle tue opinioni e, davvero imprevedibilmente, sono kazzate... avvilenti e abbastanza vergognose."

 

smart boy :dorme: ...dov'è il legame tra quanto scrive Castano e "....Il convincimento che la razza, il colore, la discendenza, la religione o i convincimenti, l'origine nazionale o l'origine etnica siano fattori determinanti per nutrire avversione nei confronti di singoli o di gruppo"....lui potrebbe semplicemente fare (fa) affermazioni discutibili su quanto osserva in riferimento a quella data comunità e non il contrario, vale a dire convincersi che qualunque cosa faccia quella data razza/comunità debba risultare cmq sbagliata e inaccettabile per assioma razzista.....

 

 

 

Non mi va di entrare nel merito con un ignorante del tuo calibro dunque ignorero' ogni tuo ulteriore commento in questo forum.

peccato davvero, le qualità fatte solo intravedere erano sopraffine....ripensaci....

Modificato da curvadong
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CASTANO.. VOGLIO RICORDARTI CHE ESISTONO MIGLIAIA DI CINESI REGOLARI E ONESTI NEL NOSTRO PAESE, CHE NON VIOLANO LE LEGGI E CHE ANZI SONO PIU' ONESTI DELL'ITALIANO MEDIO. CINESI CHE HANNO COMPRATO A SUON DI EURO I LOCALI IN CUI OGGI VENDONO...LE CASE IN CUI OGGI VIVONO... E LE LICENZE CON CUI OGGI COMMERCIANO.... MOLTI DI LORO POI SONO ITALIANI A TUTTI GLòI EFFETTI ESSENDO NATI E VISSUTI IN ITALIA.... CONCORDO CON IL COMPAGNO PALLADABILIARDO QUANDO SOSTIENE CHE LE AFFERMAZIONI DI CASTANO SONO RAZZISTE.....

E POI FINITELA DI RIMPROVERARE LA GENTE PER IL FATTO DI ESSERE DI SINISTRA!!! SEMBRA QUASI CHE UNO DI SINISTRA NON POSSA CHE AVERE NECESSARIAMENTE UNA VISIONE DISTORTA E CARICATURALE DELLA REALTA'.... MENTRE CIO' CHE LEGGO SU QUESTO FORUM DIMOSTREREBBE L'ESATTO CONTRARIO....

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il 'Compagno Palladabiliardo'??? ahahahaha questa è buona! :lol: ma poi dove lo vedi il razzismo? il razzismo è quello di chi offende, usa termini 'denigratori', giudica inferiori etc. gli extracomunitari, io non ho mai detto simili cose e il mio pensiero è tutt'altro che razzista siete voi che non sapete leggere (tu e il 'compagno') :lol:

 

io sto dicendo da una vita solo una cosa:APPLICARE LA LEGGE CONTRO GLI EXTRACOMUNITARI ILLEGALI O CHE COMMETTONO REATI (anche a sfruttare loro simili o a vendere merci non a norme), che poi siano 'musi gialli' o 'figli di allah' poco mi frega. rimandiamo a casa quelli che fanno i furbi. non ci vedo nulla di strano in questo.

 

poi un'ultima cosa: tu lavori per caso all'Istat? sulla base di cosa puoi affermare che ci sono migliaia di cinesi nel ns paese che non violano le leggi?? sei forse veggente? :lol: ma fammi il piacere.

 

nb. chiedo scusa per 'musi gialli' :lol:

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MEDITATE GENTE!!!!!!!!!!!!

DA http://nero.noblogs.org/post/2007/04/13/mi...ffetti-opinioni

 

Milano e la psicosi delle bandiere rosse</b>

 

 

 

Come volevasi dimostrare le trasmissioni televisive e i quotidiani di oggi sono un rullo compressore a senso unico: gli scontri nella Chinatown milanese di giovedì 12 aprile sono un aggressione premeditata all'ordine costituito da parte di immigrati illegali che vogliono sovvertire l'ordine costituito della magnificente capitale economica del paese. Quando Milano ha un problema, quando viene segnata dai conflitti che storicamente le appartengono, dalle frizioni tipiche di un luogo in cui la pressione economica per la sopravvivenza è sempre alta, la scena che gli opinion-wannabe-maker dipingono è sempre la stessa: l'apocalisse, la crisi dell'ordine costituito, l'attacco al senso di ineluttabilità del modo in cui le cose funzionano qui da noi, in Italia.

 

Basta ovviamente spostare leggermente gli occhi dal pensiero unico propagandato con prosopopea di tromboni ovunque per farsi venire più che qualche legittimo dubbio. Con una importante nota: non stiamo parlando di una rivolta proletaria, nonostante il terrore che l'esposizione delle bandiere della Repubblica Popolare Cinese ha evocato in tutti i benpensanti milanesi, ma dell'esplosione della frustrazione di una comunità fortemente conservatrice, fortemente "borghese", anche se vorrebbero farci credere il contrario per accorpare il mostro immigrato al mostro economicamente subalterno e "rivoluzionario".

I cinesi si sono iniziati a stabilire a milano sin dai lontani anni Venti, e la zona di Paolo Sarpi è stato sempre l'epicentro di questa comunità. In quella zona i cittadini cinesi si sono comprati a suon di centinaia di migliaia di euro i negozi e gli appartamenti della zona, hanno pagato le loro licenze (anche per la vendita all'ingrosso), hanno pagato le loro mazzette ai vigili urbani. Ora, in assenza di cose più utili da fare, Letizia Moratti (che traghetta la destra nel suo quattordicesimo anno di governo nella metropoli) ha ben pensato di invocare "la legge uguale per tutti" e di decidere arbitrariamente che via Paolo Sarpi è l'unico posto a Milano dove il trasporto su carrello delle merci è proibito. La legittimità di una misura discriminante di questo tipo è più che dubbia, il fatto che si inserisca nella battaglia per misure legali uguale per tutti è assolutamente escluso.

 

Ma non basta: non solo la Moratti predica uguaglianza di fronte alla legalità e poi pratica il contrario, ma ovviamente l'applicazione della cosa è totalmente a senso unico. Gli italiani continuano a scaricare le bibite per i bar della zona con il loro carrellino, mentre i cinesi non possono farlo. Vorrei capire dove sta la differenza tra uno e l'altro, e vorrei capire perché in corso Vittorio Emanuele posso girare con un carrellino e in via Paolo Sarpi no.

 

Come se non bastasse, il Fuhrer cittadino ha deciso bene di proporre Paolo Sarpi come prossima zona pedonale. I motivi di questa scelta sono quanto meno nebulosi, dato che Paolo Sarpi non è una zona ricca di attrazioni turistiche o di altro. Se è per facilitare lo shopping, allora dovrebbe proporre la stessa cosa anche in corso Buenos Aires, ma ho il sospetto che non se lo possa permettere (proprio in termini di viabilità, prima ancora che di "economie locali").

 

Se confrontiamo tutte queste misure alle proteste che le hanno generate ("non riesco a camminare sui marciapiedi che sono troppo stretti" [come se non bastasse allargare i marciapiedi]; "non ci sono più negozi italiani" [come se i negozi si fossero venduti da soli]) ci risulta un po' fuori misura il tutto. Se poi sommiamo l'ultima illuminante proposta della destra i dubbi diventano anche peggiori: perché la proposta formale della Moratti è "delocalizzare i cinesi", tradotto in parole povere deportare le persone che hanno comprato a caro prezzo case e negozi, alimentando i nuovi borghesucci milanesi, in periferia.

Pensare che io credevo che la Moratti fosse liberista, ma deve essere un vizio dei liberisti nostrani quello di invocare il libero mercato e poi gettarsi nel protezionismo più becero e nel controllo della produzione e del territorio come neanche la fu Unione Sovietica si sarebbe azzardata a fare. Quello che mi chiedo è perché nessuno noti questa lievissima idiosincrasia.

 

Ieri sera alle 18.30 via Paolo Sarpi era ancora completamente militarizzata, con gli elementi più grossi, pelati e violenti del III Reparto Mobile schierati a guardare in cagnesco i cinesi che ancora tenevano chiuse tutte le saracinesche. Verso le 21.30 sono andato nel mio ristorante di fiducia, il Long Chang, (a pari merito con il Ju Bin che da vero ras del quartiere non ha neanche lontanamente pensato di tenere chiuso sfidando gli sguardi dei solerti tutori dell'ordine), e poi più tardi sono passato dal mio bar di cinesi di fiducia in quartiere Isola. Alla mia curiosità mi hanno risposto nello stesso modo (faccio una compilation): "la gente ha fatto debiti per duecento mila euro, ha una famiglia da mantenere, perché non può lavorare?"; "se non volevano i cinesi, non accettavano i soldi e non ci vendevano il negozio"; "la legge è uguale per tutti, e allora perché gli italiani possono scaricare come vogliono e io invece no?"

 

Molte domande per i cinesi di Milano, ma se le traduciamo sono le stesse domande che un po' tutti dovrebbero farsi sulla morale e la giustizia a corrente alternata che caratterizza da sempre il governo destro cittadino, la logica del double standard che protegge i caz.zi miei a scapito dei caz.zi degli altri, senza soluzione di continuità e dietro il paravento del mostro che mette in pericolo l'ordine sociale, la legalità e la sicurezza. Con la collezione di danni e scontri che in 15 anni ha raccolto la destra a Milano, chiunque con un po' di dignità si sarebbe ritirato, mentre nella illuminata metropoli gli specchietti per le allodole della necessità di 500 poliziotti, di maggiori controlli, di maggiore rigore, di maggiore questo e quello, funzionano perfettametne nel distrarre menti troppo poco allenate a ragionare e troppo spesso abituate ad obbedire.

 

 

 

poi un'ultima cosa: tu lavori per caso all'Istat? sulla base di cosa puoi affermare che ci sono migliaia di cinesi nel ns paese che non violano le leggi?? sei forse veggente? :lol: ma fammi il piacere.

 

NO.. HO SOLO UN PO' DI FIDUCIA IN PIU' DI TE NELLE FORZE DELL'ORDINE...MA PROBABILMENTE PER TE LA GUARDIA DI FINANZA E' FILOCINESE...QUINDI AI CINESI I CONTROLLI NON LI FA....HAHAHAHAHAHAHAHHHAHAHAH....E TUTTI I RISTORANTI CHE VEDI IN GIRO SONO ILLEGALI VERO????? GODONO DELL'IMMUNITA' DIPLOMATICA VERO CASTANO???? AHAHAHAHAH

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Ripeto la mia domanda:

 

Faranio: sulla base di cosa puoi affermare che ci sono migliaia di cinesi nel ns paese che non violano le leggi?? sei forse veggente? :lol:

 

cinesi_mercato.gif

 

SE TI DICO CHE CI SONO MILIONI D'ITALIANI CHE PAGANO LE TASSE MI CHIEDI DI CITARTI I DATI DELL'ISTAT PEZZO DI RAZZISTA CHE NON SEI ALTRO??

COSA VUOI DIRE CHE I CINESI SONO TUTTI IRREGOLARI E CHE LA FINANZA NON FA UN TUBO DALLA MATTINA ALLA SERA?

comunque se vuoi i dati ufficiali leggiti questo docimento (p. 3in particolare):

 

http://www.solidarietasociale.gov.it/NR/rd...eripp149153.pdf

 

Mi sa che i pdf non li legge... comunque c'è scritto tra le altre cose che senza il reddito e quindi il contributo fiscale degli immigrati nel 2005 il prodotto interno lordo del Paese sarebbe sceso a - 0,9 % !!!!! E il oro contributo è stato di 87,6 miliardi di euro!!!! E stai tranquillo che tra qegli immigrati ci sono pure i cinesi!!!!

Modificato da faranio
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SE TI DICO CHE CI SONO MILIONI D'ITALIANI CHE PAGANO LE TASSE MI CHIEDI DI CITARTI I DATI DELL'ISTAT PEZZO DI RAZZISTA CHE NON SEI ALTRO??

COSA VUOI DIRE CHE I CINESI SONO TUTTI IRREGOLARI E CHE LA FINANZA NON FA UN TUBO DALLA MATTINA ALLA SERA?

 

Ahahahah! gli italiani sono 60 milioni e passa, i cinesi nel ns paese sono 300 mila non mi pare così difficile controllarli. non so cosa fa la finanza forse non è abbastanza cmq sono centinaia le fabbriche cinesi fuorilegge e le merci fuori norme cee cosi come i cinesi che abitano in 15 in case per 4 persone e non sto parlando di irregolari.

 

io sarà razzista, tu peggio, sei ignorante (nel senso che ignori) :lol:

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Ahahahah! gli italiani sono 60 milioni e passa, i cinesi nel ns paese sono 300 mila non mi pare così difficile controllarli. non so cosa fa la finanza forse non è abbastanza cmq sono centinaia le fabbriche cinesi fuorilegge e le merci fuori norme cee cosi come i cinesi che abitano in 15 in case per 4 persone e non sto parlando di irregolari.

 

io sarà razzista, tu peggio, sei ignorante (nel senso che ignori) :lol:

 

Quindi quegli 87 miliardi di euro dovuti agli immigrati si sono creati da soli secondo te..... essere definito un ignorante da te è un complimento Castano....ahahahahhahahahahahahahahahhahahahahahahahahahaahhahahahahahahaahahha

... è come se Hitler desse del nazista ad un ebreo!!!..hahahahahaahahahahahahah

Come al solito quando non sai rispondere al merito delle questioni la butti in caciara.....

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Mi sembri un po' razzistello eh castano? (notare la mia bandiera).

Logorroico anche. Non ti rompi da solo le balle ogni tanto nel pensare?

 

guardiamo cosa c'è sotto la tua bandiera

 

 

Cina, i dannati del Falun Gong

13/06/2005 | L'Unità | CHINA |

Flaminia Lubin

Da New York a Taiwan i racconti delle persecuzioni subite da chi pratica la disciplina spirituale del Falun Dafa. Fondata nel 1992 è diventata popolare. Fu Jang Zemin a dichiararla una minaccia per la stabilità del Paese.

 

Camminando per New York nei punti più frequentati della città, come sulla quinta strada, davanti al grande magazzino Bloomingdale's, all'angolo di Grand Central, la stazione centrale, gruppi di cinesi dalle facce angosciate bloccano letteralmente la gente che passa per essere ascoltati e per distribuire volantini. Quei volti chiedono aiuto e quei volantini informano la gente che li legge che una grande violazione dei diritti umani è in corso in Cina. Per capire meglio di cosa si tratti abbiamo parlato con queste persone. In un attinio il gruppetto di cinesi che ci aveva fermato si è moltiplicato sono arrivati in decine a raccontare il dramma per il quale si mobilitano. Queste persone ci informano che a essere perseguita dal governo di Pechino è una disciplina spirituale dal nome falun dafa. Pratica fondata e diffusa nel 1992 da Li Hongzhi. Il falun dafa, meglio conosciuto come falun gong, si basa su un sistema avanzato di coltivazione e pratica del corpo e della mente. In pochi anni questa disciplina è diventata popolarissima e nel 1999,1’ex presidente cinese, Jiang Zemin, ha dichiarato il falun gong una minaccia alla stabilità sociale dcl paese e per questo ha ordinato persecuzioni brutali contro coloro che la praticano e la diffondono. I praticanti in Cina non demordono, anzi nello stesso anno in cui viene dato l'annuncio delle persecuzioni il gruppo organizza un sit-in pacifico, di fronte alla sede del partito, a cui partecipano migliaia di persone. La dimostrazione coglie di sorpresa il governo che non si aspettava una reazione di questa fermezza e coraggio. Spaventati dal movimento le repressioni si fanno più incessanti. Gli adepti del falun gong vengono scovati nelle loro case, nei parchi dove praticano e rinchiusi nei penitenziari o nei campi di lavoro. E’ molto difficile provare e testimoniare queste persecuzioni. In Cina il falung gong è bandito dal governo occuparsene vuoI dire andare incontro a problemi seri con le autorità. I cinesi in America legati a questa disciplina si sentono di poter liberamente denunciare questa ingiustizia. Una donna praticante di Pechino è riuscita a fuggire in America dopo essere stata rinchiusa nei penitenziari della città e torturata, picchiata e malmenata perehè rinunciasse al falun gong. La donna vive ora nel quartiere di Queens. La praticante parla cinese gli amici vicino traducono le sue parole. “Mi chiamo Amy Lee a Pechino avevo una famiglia e una carriera come stilista ho perso tutto perché ho deciso di non rinunciare a ciò in cui credo e cioè al falung gong. Il mio incubo ha avuto inizio proprio l'anno in cui sono state annunciate le repressioni contro la pratica. Immediatamente sono stata sequestrata e rinchiusa in una prigione. Tutto il giorno e la notte si è obbligati a vedere video in televisione e ascoltare i secondini che proclamano che il falun gong è malvagio che è una pratica legata al diavolo che è un' infamia e gli insegnamenti sono falsi e pericolosi. Tutto questo per farmi firmare un documento di rinuncia. Io non l'ho mai voluto firmare e allora è arrivato il momento per me di essere richiusa nell'ospedale psichiatrico di Chang Ping a Pechino. Un'esperienza atroce dove si sperimenta che l'orrore umano può non avere limiti. Mi legavano a un letto con delle cinghie e mi torturavano in tutti i modi: mi infliggevano scosse elettriche al ccrvello, mi ferivano sul corpo. Spesso perdevo conoscenza, ma quando mi svegliavo i miei sei carcerieri erano lì. Stavo morendo lì dentro, poi mi hanno rilasciata perché pensavano che visto che ero cosi mal ridotta sarei morta a casa”.

 

Amy Lee riprende il suo racconto: “Avevano obbligato mio marito a divorziare da me e mi avevano separato dalla mia bambina. Mi sono spostata in un appartamento nel quartiere di Guan Cho. Il primo giorno che mi sono trasferita non c'era acqua, elettricità, riscaldamento e questo valeva per me perchè tutti gli altri inquilini dcl palazzo avevano questi servizi. La polizia dopo pochi giorni mi ha sequestrata di nuovo e sono ricominciate le torture. Poi mi hanno liberata un'altra volta ho cominciato a nascondermi per non essere ritrovata. Ero diventata una senza tetto. Scappavo, non sapevo più dove andare. Con l'aiuto di alcuni parenti sono riuscita a fuggire a Hong Kong e poi a New York». Perché il falun gong è cosi importante? “Prima di cominciare a praticare il falung gong ero una donna con tanti dolori e tante malattie croniche. Non stavo mai bene e spesso ero infelice. Dopo aver cominciato a praticare i cinque esercizi previsti da questa disciplina ho cominciato a sentirmi bene e piena di energia. Mi sentivo io salute, ero serena”.

 

La diplomazia internazionale ha aiutato la figlia di Amy Lee a raggiungere la madre dopo anni di separazione. La signora mostra le fotografie della figlia e del loro ricongiungimento all'aereoporto di New York,

 

Ma perchè il falun gong è così perseguitato in Cina? Cosa è esattamente questa pratica? Perché è diventata cosi popolare? Il professor Thomas Bernstein a capo dell'East Asian Institute della Columbia Univcrsity spiega: «lì punto è che le autorità cinesi temono tutto quello che possa destabilizzare il governo. Sono terrorizzati dal caos. Un timore antico che trova un riscontro recente con quello che si è verificato durante la rivoluzione culturale. Ed esiste una particolarità molto evidente del falun gong che li intimorisce e cioè che questa pratica viaggia nella società a tutti i livelli anche quelli amministrativi. In altre parole ci aderiscono i contadini, i cittadini, i soldati e addirittura anche alti rappresentati del governo. Questo fa molto paura perché esistono le potenzialità di un movimento a livello nazionale contro il regime e viene demolito per questa ragione: la potenzialità del movimento di mobilitare la gente e di diventare popolare».

 

Vado a Taiwan, l'isola si trova a circa 160 chilometri dalle coste della Cina. Ama definirsi la Cina buona, quella democratica, libera dal governo di Pechino. Qui le ideologie non sono perseguite. E il falung gong ha una sua centralità in quanto a popolarità e mobilitazione contro le persecuzioni. A Taipei, la capitale di Taiwan, nella meravigliosa piazza dove si trova il Memoriale a Chiang Kai-Shek un sabato all'alba si sono riuniti almeno 700 praticanti. I seguaci del falun gong praticano sempre all'alba per due ore prima di andare al lavoro. Lo spettacolo è incredibile. Tutti indossano una tuta da ginnastica gialla. Giallo è il colore amato dai buddisti e il falun dafa è una delle 84 mila vie della coltivazione della scuola di Budda. Nella piazza aspetta il professor Chang Chin-Hsin, insegna economia all' università di Taipei è un praticante e uno studioso di questa disciplina. Ci spiega che il falung gong si basa su tre principi: zhen, shan e ren, verità, compassione e tolleranza. Falun gong perché Fa significa legge, Lun ruota e Gong è il riferimento alla coltivazione della propria anima. «Questa è una pratica spirituale, assolutamente non una religione. La disciplina è pacifica», precisa il professore e continua «Prima si chiamava falun dafa, falung gong è diventato più popolare perché è più usato in Cina per via del cigong che è molto comune, ma falun gong e falun dafa sono la stessa cosa. Il falung dafa è una pratica per la coltivazione del corpo e della mente le due cose sono strettamente legate. Prima occorre coltivare la propria mente dopo di che occorre coltivare il proprio corpo. Tutto questa reca un grande beneficio sia al nostro fisico che al nostro spirito. I cinque esercizi che si usano sono molto facili da imparare e compiere. La sua popolarità è dovuta ai grandi benesseri che si riscontrano per la salute. Per diventare praticante non si paga niente, non ci sono contributi economici, non occorre registrarsi con nessuna organizzazione. Questa è una disciplina libera. Quando Jiang Zemin ha iniziato le persecuzioni c’erano almeno cento milioni di adepti in Cina. Una ragione di questo odio sviscerato nei confronti di questa pratica è forse dovuto al fatto che i praticanti erano più numerosi dei membri del governo comunista».

 

Gang Chen è un altro praticante cinese, un ragazzo, torturato quasi a morte nel suo paese; lui per sopravvivere ha firmato un documento di rinuncia alla pratica in cui c'era scritto che il falun gong rappresenta il male e per questo deve essere radiato e perseguito. ”Mi hanno richiuso per 18 mesi nel campo di lavoro di Tuan Hen. Sono quasi morto. Non sei trattato come un essere umano, ma peggio di un animale. Quello che succede è che i secondini hanno un unico obiettivo deciso dall' ufficio 610.

 

Questo ufficio opera al di sopra della legge e della costituzione. Ogni secondino riceve un compenso se può con successo convincere un praticante a rinunciare. Il compenso equivale in Cina a due mesi di vita per una persona o una piccola famiglia. Ma se un secondino non riesce nel compito va incontro a sanzioni economiche. Per questo le guardie non hanno nessuno scrupolo e usano qualsiasi metodo per convincere i praticanti. Mi picchiavano con manganelli elettrici. Non con uno solo, ma con tanti insieme è come prendere fuoco e bruciare vivo. Ero tutto piagato e allora mi fa-cevano stare piegato per tutto il giorno e poi la notte. Non mi facevano mai dormire. Se a un praticante manca la sua famiglia cosa fanno? Portano al campo membri della sua famiglia come i figli e poi obbligano i figli a picchiare il padre o la madre in faccia e gli fanno dire “è tutta colpa tua se noi soffriamo così. Tu sei il vero colpevole”. Molti amici sono morti in questi peni4 tenziari, nei campi di lavoro o negli ospedali psichiatrici. Io non ce l'ho fatta e ho firmato tutti i documenti che loro mi hanno sottoposto. Anche questa e' una cosa che uccide». Il governo di Pechino sulla vicenda è irremovibile: riguardo al falun gong nessuno deve mettere bocca. Negli Stati Uniti prima il presidente Clinton o ora Bush condannano le persecuzioni, ma si attengono alla richiesta della Cina e cioè di non coinvolgersi in questa vicenda interna del paese. Molti rappresentati del Congresso amencano invece sono impegnati in una grande mobilitazione perché la Comunità Internazionale cominci a occuparsi di questa violazione. A Taiwan l'attività di denuncia è in mano a Theresa Chu, avvocato di diritto internazionale. L'avvocato riferisce dati non sono ufficiali perché è impossibile, in Cina, verificare questi numeri si parla di almeno tre mila praticanti uccisi. Ma, il bilancio potrebbe essere molto più alto. Ora la media delle vittime è di 19 al mese. Molte donne sono state violentate e stanno cominciando a uccidere anche i bambini. “Il caso legale che riguarda il falun gong è il più grande nella storia dei diritti umani. I Paesi coinvolti in questa denuncia legale sono 14. Noi non ci daremo pace finche' le persecuzioni non avranno fine. Il mondo non può rimanere muto rispetto a questa tragedia. Le organizzazioni umanitarie di maggior rilievo ogni anno pubblicano dei rapporti di terrore che riguardano i crimini commessi dalla Cina. Per il falun gong parliamo di genocidio perché il governo cinese vuole uccidere altri cinesi”.

 

però dai.....forte la tua bandiera.....

 

niente male davvero, me la voglio comprare ankio la tua bandiera

Torino, 18 marzo 2005

 

Questa mattina, alle ore 11:00, una ventina di attivisti dei diritti umani ha tenuto un sit-in a Torino, davanti alla sede di Skylogic (società controllata da Eutelsat, uno dei più importanti network di satelliti a livello mondiale, con sede legale a Parigi); Skylogic ha da poco raggiunto un importante accordo con ChinaSAT e si suppone che, in questo modo, il governo cinese sia riuscito ad ottenere la loro collaborazione per bloccare le trasmissioni della televisione in lingua cinese NTD-TV (con sede a New York), che utilizza il satellite di Eutelsat.

 

Alle ore 11:30, si è svolta una conferenza stampa nel vicino Hotel Concord.

 

Ha preso la parola Alfredo Fava Minor (uno dei rappresentanti dei Falun Gong in Italia):

“Il 1° maggio 2004, NTD-TV ha iniziato a trasmettere in Cina; il contratto di concessione con Eutelsat (che ha sede legale a Parigi) scadrà fra due giorni, il 20 marzo; Eutelsat ha comunicato che non intende rinnovarlo, violando in tal modo l’art. 3 della convenzione Inter-governativa (è stata aperta una causa legale presso il foro di Parigi). NTD-TV trasmette in lingua cinese ed è del tutto indipendente; certo, ha dedicato spazio alla feroce repressione alla quale, a partire dal 1999, il regime di Pechino ha sottoposto il movimento Falun gong, che contava all’epoca dai 70 agli 80 milioni di praticanti. L’allora segretario comunista Jang Zemin fornì le tre parole d’ordine su cui tale repressione doveva basarsi: diffamare; rovinare economicamente; distruggere fisicamente. Sono state finora accertate 1.400 uccisioni di Falun Gong ma è solo la punta dell’iceberg.

L’altra grave “colpa” di NTD-TV è di aver fornito un “forum” aperto a tutte le comunità cinesi d’oltremare e di aver trasmesso lezioni di storia (quella vera, non quella che i cinesi imparano sui libri di testo ortodossi) e di diritto (… compresi i “diritti umani”, termine che non ha ancora oggi un corrispettivo nella lingua cinese). Anche grazie a queste trasmissioni, il numero di coloro che hanno restituito la tessera del partito comunista cinese ha raggiunto una cifra impressionante: 350.000.

Di fronte a tutto questo, i governi europei sono ciechi; i difensori dei diritti umani riscuotono l’appoggio dei parlamenti nazionali e del Parlamento Europeo (56 eurodeputati hanno scritto al vertice di Eutelsat chiedendo di “mantenere il nostro impegno collettivo verso i valori e gli accordi europei, così che questa ‘finestra satellitare aperta’ possa continuare a crescere ed allargarsi”) ma poi prevale sempre la “realpolitik”: la Francia di Chirac antepone gli affari con Pechino alla difesa dei quei diritti dell’uomo che sbandiera sempre ai quattro venti.

 

Per Claudio Tecchio (CISL-Iscos) la vicenda “NTD – Eutelsat” è la prova generale di un’offensiva che coinvolgerà molti media europei; i cinesi useranno tutte le armi di ricatto possibili, compresa quella relativa ai diritti televisivi sulle Olimpiadi di Pechino del 2008.

Oscurare NTD-TV significa oscurare la possibilità per i cinesi di accedere ad una libera informazione: in Cina non esiste alcuna libertà di stampa; l’unico strumento in grado di superare la disinformazione e la censura potrebbe essere Internet ma il regime ha già preso le sue contromisure: sono stati chiusi migliaia di “Internet Cafè”, che non potevano essere controllati; abili hackers sono al lavoro ogni giorno per sabotare sia i siti interni sia quelli esterni che danno noia (per esempio, www.dossiertibet.it).

E’ proprio vero che la libertà tecnologica porterà con sé la libertà d’informazione? Tecchio cita il caso del magnate delle telecomunicazioni Rupert Murdoch: non appena ha concluso lucrosi contratti con i cinesi ha attaccato il Dalai Lama!

 

Ha poi preso la parola Laura Cima (deputata dei Verdi), che ha annunciato la presentazione di un’interrogazione al governo sulla vicenda ed ha ricordato come anche Monica Frassoni (co-presidente del Gruppo Verde al Parlamento Europeo) abbia preso una netta posizione contro l’oscuramento di NTV-TV.

 

Giulio Manfredi (Comitato Nazionale Radicali Italiani) ha portato il saluto e il sostegno dei consiglieri regionali radicali Palma e Mellano (a Roma per l’apertura del Comitato Nazionale) ed ha sottolineato l’importanza della presenza, ancora una volta, del servizio pubblico di Radio Radicale, che permetterà ad alcune decine di migliaia di cittadini di essere informati su una vicenda di cui gli altri 50 milioni sono stati, sono e saranno totalmente allo scuro: “Siamo costretti ad operare in mezzo a due gravi patologie: in Occidente, il sistema d’informazione fornisce un’informazione non corretta e non completa, quando la fornisce. Un esempio eclatante si è verificato ieri sera, quando milioni di italiani sono stati informati dai telegiornali che, improvvisamente, il Dalai Lama aveva abbandonato la causa indipendentista e si era rassegnato a un Tibet autonomo all’interno della Cina; di fronte a questa “verità” propinata senza alcuna verifica, che cosa vale la verità autentica che abbiamo cercato di comunicare in questi anni, quella che è da oltre vent’anni che il Dalai Lama propugna l’autonomia tibetana all’interno dei confini della Repubblica Popolare Cinese?

In Cina (ma il discorso vale, purtroppo, per tanti altri Paesi), le persone non hanno possibilità di accedere nemmeno alla nostra scadente informazione. Ecco perché la lotta di NTV-TV è la lotta di noi tutti, senza distinzioni di partito, gruppo, nazionalità, lingua.”.

 

Al termine della conferenza stampa, Alfredo Fava Minor si è recato presso la sede di Skylogic per consegnare una lettera ai dirigenti della società, che si sono rifiutati sia di ricevere l’attivista dei diritti umani sia, addirittura, di prendere la lettera.

 

che fi.gata dai.....

 

che buontemponi....

Risoluzione del Parlamento europeo sulle violazioni dei diritti umani in Cina, in particolare in materia di libertà di religione

Il Parlamento europeo ,

 

– visto il trattato sull'Unione europea e le sue disposizioni in materia di diritti umani,

 

– viste le sue precedenti risoluzioni sulle violazioni dei diritti umani, dei diritti delle minoranze e della libertà religiosa in Cina,

 

– vista la lunga tradizione filosofica e religiosa della Cina,

 

– vista la sua risoluzione del 28 aprile 2005 sulla relazione annuale sui diritti dell'uomo nel mondo 2004 e la politica dell'UE in tal settore(1) ,

 

– vista la sua risoluzione del 24 febbraio 2005 sulle priorità e le raccomandazioni dell'UE in vista della 61a sessione della Commissione ONU per i diritti dell'uomo a Ginevra (14 marzo - 22 aprile 2005)(2) ,

 

– viste la relazione e le raccomandazioni del seminario del 20-21 giugno 2005 sul dialogo in materia di diritti umani UE-Cina,

 

– vista la dichiarazione comune del Vertice UE-Cina del 5 settembre 2005,

 

– visto l'articolo 115, paragrafo 5, del suo regolamento,

 

A. ben consapevole del fatto che la persecuzione religiosa in Cina è un problema di carattere generale e che colpisce molte chiese e comunità religiose, in particolare i cristiani, i buddisti tibetani e i musulmani, tra gli altri,

 

B. considerando che il rispetto dei diritti umani rappresenta una priorità centrale delle politiche dell'UE nonché uno dei principi fondamentali dell'Unione,

 

C. considerando che la promozione dei diritti umani qual è stabilita nei trattati, è un obiettivo della Politica estera e della sicurezza comune,

 

D. considerando che il Vertice UE-Cina del 5 settembre 2005 ha contrassegnato il 30° anniversario dei legami diplomatici UE-Cina con l'accordo su di un nuovo dialogo strategico; considerando che la questione dei diritti umani rappresenta una delle questioni chiave che si è convenuto di trattare;

 

E. considerando che il dialogo UE-Cina in materia di diritti umani fa delle libertà di religione o di credo una questione prioritaria,

 

F. considerando che, malgrado il fatto che l'Articolo 36 della Costituzione della Repubblica popolare cinese preveda la libertà di credenza religiosa, le autorità, di fatto, cercano di limitare le pratiche religiose ad organizzazioni approvate dal governo e a luoghi di culto registrati, e di controllare lo sviluppo e la portata delle attività dei gruppi religiosi,

 

G. considerando che le nuove regolamentazioni in materia di religione della Cina, entrate in vigore il 1° marzo 2005, hanno rafforzato i controlli del governo sulle attività religiose,

 

H. considerando che tra le chiese cristiane, la Chiesa cattolica ha sofferto nella Repubblica popolare cinese un lungo periodo di persecuzione ed è ancora costretta in parte ad agire nella clandestinità in conseguenza di tali pratiche,

 

I. considerando che le autorità cinesi hanno intensificato i controlli sulle chiese protestanti non registrate e le interferenze nelle procedure di nomina dei vescovi,

 

J. considerando che molti ecclesiastici cristiani hanno patito una brutale repressione essendo stato loro impedito non soltanto di praticare pubblicamente il culto ma anche di portare avanti il loro ministero; profondamente preoccupato per l'aumento di arresti arbitrari, torture, sparizioni inspiegabili, lavori forzati, isolamento e campi di rieducazione, di cui sono vittime il clero e i laici cristiani,

 

1. invita il governo cinese a porre fine alla repressione religiosa e ad assicurare il rispetto delle norme internazionali in materia di diritti umani nonché dei diritti religiosi, garantendo la democrazia, la libertà di espressione, la libertà di associazione, la libertà dei mezzi d'informazione e la libertà politica e religiosa in Cina;

2. sollecita il governo cinese ad abolire la differenza tra comunità di culto approvate e comunità di culto non approvate, come propone il relatore speciale ONU sulla libertà di religione o di credo sin dal 1994;

 

3. chiede alla Commissione e al Consiglio di chiarire alle autorità cinesi che un partenariato autentico può svilupparsi solo quando sono pienamente rispettati e tradotti in pratica valori condivisi;

4. sollecita la Commissione, il Consiglio e gli Stati membri a sollevare specificamente la questione della persecuzione dei cristiani cinesi e di ottenere dal governo cinese:

a) informazioni sulla situazione dei vescovi cattolici Mons. James Su Zhimin (diocesi di Baoding, Hebei), 72; Mons. Francis An Shuxin (vescovo ausiliario della diocesi di Baoding, Hebei), 54; Mons. Han Dingxian (diocesi di Yongnian/Handan, Hebei), 66; Mons. Cosma Shi Enxiang (diocesi di Yixian, Hebei), 83; Mons. Philip Zhao Zhendong, (diocesi di Xuanhua, Hebei), 84; Padre Paul Huo Junlong, amministratore della diocesi di Baoding, 50; Mons. Shi Enxiang (diocesi di Yixian, Hebei),83; nonché notizie su ecclesiastici scomparsi e arrestati, in particolare Zhang Zhenquan e Ma Wuyong (diocesi di Baoding, Hebei); Padre Li Wenfeng, Padre Liu Heng, e Padre Dou Shengxia (diocesi di Shijiazhuang, Hebei); Padre Chi Huitian (diocesi di Baoding, Hebei); Padre Kang Fuliang, Chen Guozhen, Pang Guangzhao, Yin Ruose, e Li Shujun (diocesi di Baoding, Hebei); Padre Lu Xiaozhou (diocesi di Wenzhou, Zhejiang); Padre Lin Daoming (diocesi di Fuzhou, Fujian); Padre Zheng Ruipin (diocesi di Fuzhou, Fujian); Padre Pang Yongxing, Padre Ma Shunbao, e Padre Wang Limao (diocesi di Baoding, Hebei); Padre Li Jianbo (diocesi di Baoding, Hebei) e Padre Liu Deli; chiede inoltre che sia sollecitato il rilascio incondizionato di tutti i cattolici cinesi arrestati per le loro idee religiose e la cessazione immediata di ogni sorta di violenza nei loro confronti;

B) informazioni sulla situazione del pastore Zhang Rongliang (53), uno dei fondatori della Cina per la Chiesa di Cristo, un gruppo formato da più di dieci milioni di cristiani, che è stato arrestato il 1° dicembre 2004 e che è ancora in carcere senza aver subito alcun processo; chiede inoltre che sia sollecitato il rilascio incondizionato del pastore e di tutti gli altri cristiani cinesi arrestati per le loro idee religiose nonché la cessazione immediata di ogni sorta di violenza nei loro confronti;

 

5. esorta il governo cinese ad applicare l'articolo 36 della Costituzione della Repubblica popolare cinese ed ha ratificare e rendere esecutiva la Convenzione internazionale sui diritti civili e politici e la Convenzione internazionale sui diritti economici, sociali e culturali;

 

6. prende atto che il governo cinese ha finalmente accettato la richiesta avanzata dal relatore speciale ONU sulla libertà di religione o di credo e dal relatore speciale sulla tortura di potersi recare in Cina entro la fine dell'anno; invita il governo cinese a fissare una data vicina per tale visita; chiede alle autorità cinesi di consentire al relatore speciale ONU sulla libertà di religione o di credo di visitare il Panchen Lama designato dal Dalai Lama;

 

7. si compiace dell'esistenza di un dialogo strutturato UE-Cina in materia di diritti umani; si dice tuttavia deluso per la mancanza di risultati sostanziali per quanto riguarda tale dialogo; invita il Consiglio e la Commissione a sollevare tali questioni preoccupanti nel corso della prossima sessione UE-Cina in materia di diritti umani, nel quadro di una valutazione approfondita della sua efficacia;

 

8. incarica il suo presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, dei paesi in via di adesione e dei paesi candidati, ai paesi membri della Commissione ONU per i diritti umani nonché al governo della Repubblica popolare cinese.

Modificato da curvadong
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mi hai convinto...sono dei ganzi!!!! ("notare la mia bandiera")

 

» 24/11/2004 13:08

CINA

Licenziata e torturata perche' ha il secondo figlio

 

Beijing (AsiaNews/Scmp) - Essere colpita alla testa, e rimanere sospesa legata alle caviglie sono solo alcune delle torture alle quali è sottoposta una donna cinese contraria alla politica governativa del figlio unico. La denuncia arriva da Human Rights in China (HRIC), gruppo che si batte per i diritti umani.

Mao Hengfeng, cittadina di Shangai e madre di 2 figli, sta scontando una pena di 18 mesi in un campo di lavoro forzato, dove è oggetto di torture e soprusi. Secondo fonti di HRIC, la donna "subisce un trattamento sempre più brutale: la polizia del campo le lega mani e caviglie, la frusta con strisce di cuoio e poi le tira gli arti in direzioni opposte chiedendole se riconosce di aver sbagliato". Lo confermano anche i familiari, che hanno raccontato di aver visto le ferite su polsi e caviglie. La stessa Mao ha mostrato i segni delle torture all'udienza del 18 novembre. Questo aprile, Mao è stata condannata a un anno e mezzo di rieducazione attraverso il lavoro, dopo aver cercato per più di 15 anni di far valere i suoi diritti appellandosi al governo.

Negli anni '80 Mao andò contro la "politica del figlio unico" partorendo il suo secondo figlio. Per questo, la fabbrica di sapone dove era impiegata la licenziò e lei ha cominciato una battaglia legale per il suo diritto al lavoro. Nel momento dell'udienza chiave del suo caso, la donna era al settimo mese della terza gravidanza; il giudice le promise che, se avesse abortito, si sarebbe espresso a suo favore nella sentenza. Mao abortì contro sua volontà, ma alla fine il tribunale decise che la fabbrica aveva il diritto di licenziarla in quanto aveva infranto la politica del figlio

unico.

Liu Qing, presidente del HRIC, ha denunciato che la brutalità degli ufficiali dei campo di lavoro "contravviene apertamente la Convenzione Onu contro la tortura", ratificata anche dalla Cina. "Le autorità - ha concluso Liu Qing - devono prendere provvedimenti perché finiscano queste atrocità contro Mao Hengfeng e gli altri prigionieri".

La "politica del figlio unico" in Cina è stata inaugurata nel 1978 da Deng Xiaoping e imposta a tutto il Paese con adattamenti nelle varie realtà locali.

 

un pessimo testo di propaganda eversiva

 

Il libro nero della Cina. Documenti e testimonianze raccolti e presentati da Reporter senza frontiere

 

Prezzo di copertina: Euro 15,50

 

Spedito normalmente in 3-5 giorni lavorativi

Brossura | 190 | Guerini e Associati | 2004 | ISBN: 8883355563

 

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Contenuto:

Paese in grandissima ascesa economica, la Cina è un esempio anomalo ed eclatante di sviluppo capitalistico e di dirigismo politico. All'enorme ricchezza creata dal paese si contrappone un rigido controllo delle libertà civili e sociali da parte del Partito e del suo braccio poliziesco. Il volume svela e denuncia, attraverso testimonianze documentarie delle organizzazioni non governative, l'ampiezza delle violazioni dei diritti civili all'interno dell'"Impero Rosso": pena di morte, rieducazione al lavoro, tortura, repressione delle minoranze, controllo della libertà di espressione.

 

Indice:

Presentazione dell'edizione italiana. Cina: maneggiare con cura, di Piero Ostellino;

Il libro nero della Cina;

Prefazione, di Marie Holzman e Liu Qing;

I. Rapporti sulle violazioni di massa dei diritti umani;

Il governo è cambiato, ma le violazioni dei diritti umani persistono, Amnesty International;

L'esecuzione capitale in Cina: il regno dell'arbitrio, Marie Holzman;

"Vogliamo mangiare, vogliamo lavoro." Proteste operaie e repressione, Amnesty International;

La stampa fra privatizzazione e controllo, Reporter senza frontiere;

Che cosa sono i "Laogai"?, The Laogai Research Foundation;

Gli abusi politici della psichiatria legale in Cina, Human Rights Watch e Human Rights in Cina;

Cyberpolizia contro cyberdissidenti, Reporter senza frontiere;

"Vivere nella rete pericolosamente". Censura e sorveglianza dei forum di discussione in Internet, Reporter senza frontiere;

"Ucciso sul nascere". Com'è stato soffocato il partito democratico, Human Rights Watch;

La situazione dei diritti umani in Tibet, Centro tibetano per i diritti umani e la democrazia (TCHRD);

Legislazione antiterrorista e repressione nella regione autonoma Uyghur dello Xinjiang, Amnesty International;

II. Documenti e testimonianze;

L'esclusione dei più poveri: la politica discriminatoria condotta contro i figli dei lavoratori migranti economicamente svantaggiati, gli esclusi dalle scuole pubbliche, Human Rights in Cina;

Le madri di piazza Tienanmen chiedono giustizia, Amnesty International;

La giustizia negata. Il processo a Tenzin Delek Rinpoche e gli arresti legati a questo caso, Amnesty International;

Disposizioni concernenti il divieto di organizzazioni settarie eretiche, la prevenzione e le sanzioni relative alle attività settarie, Decisioni della Commissione permanente dell'Assemblea nazionale popolare, adottate durante la 12° Sessione della Commissione permanente della 9° Assemblea nazionale popolare, 30 ottobre 1999;

L'esodo invisibile. I nordcoreani nella Repubblica Popolare Cinese, Human Rights Watch;

Lettera aperta a favore di un'interpretazione giudiziaria della legge antisovversione, Petizione di intellettuali e utenti di Internet;

Il manifesto dei diritti degli utenti di internet, Petizione di intellettuali e utenti di Internet;

Schede biografiche di un giornalista e di un cyberdissidente prigionieri, Reporter senza frontiere;

Porte chiuse. I diritti umani dei malati di AIDS in Cina Human Rights Watch.

 

Traduttore : Emanuela Ciprandi

Curatore : Reporters sans frontières

Introduttore : Piero Ostellino

Prefatore : Marie Holzman, Liu Qing

| Italiano | Tradotto dalla lingua: Francese | Titolo orig. : Chine, le livre noir

Modificato da curvadong
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