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Per tutti coloro che indossano una protesi!


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personalmente sono partito quasi 10 anni fa con un infoltimento a nido d'ape, in pratica una maglia di nylon con capelli annodati su tutta la trama che era abbastanza aperta da consentire di far passare anche i propri capelli (con un ferro da uncinetto). Non ero calvo, ma abbastanza diradato. Subito prima di decidere per quella soluzione utilizzavo uno spray che inspessiva i capelli raddoppiandone il volume. Passarono, ma solo per caso, circa 3 settimane o poco più prima che la maggiorparte dei miei amici mi vedessero, ma sebbene stupiti, nessuno disse nulla, anche perché nel frattempo avevo cambiato completamente cambio di capelli. Quindi se era chiaro che avevo fatto qualcosa, non si capiva COSA avessi fatto, il cambiamento era palese, ma non drastico, quindi nessuno approfondì. Oggi uso una protesi vera e propria. Oggi -presumo- se dicessi di avere una protesi, c'è chi direbbe "immaginavo qualcosa cosa del genere", e chi invece direbbe di non averlo mai pensato.

 

Non ho esperienza con le newgen, ho appena ordinato la prima. In base alla mia lunga esperienza con una protesi 'classica', posso dirti che in genere ci si mette da soli nelle condizioni di farsi beccare, mi spiego:

 

-se il lunedì assomigli a Massimo Boldi e il martedì a Little Tony, è evidente che il risultato non è frutto di una cura miracolosa, ma solo e unicamente di un toupet.

 

-non esiste una persona che in natura abbia più capelli in cima alla testa che ai lati, anche quando si hanno tutti i capelli, c'è chi per natura è più folto, chi meno. Quindi una protesi non deve semplicemente coprire la calvizie, ma deve integrarsi bene ai propri capelli ma anche al proprio viso. Un pò per inesperienza, un pò per entusiasmo, spesso si tende ad esagerare con protesi troppo folte.

 

-attaccatura: tallone di achille di qualsiasi protesi, che ne rivela la presenza -newgen a parte, e non avendola provata ancora di persona spero, ma se non vedo non credo- , in quanto per quanto sottile, la base costituisce cmq un rilievo rispetto al proprio cuoio capelluto, e l'ancoraggio dei capelli alla base fa il resto, evidenziandone la non naturalezza. Quindi inutile illudersi, con una protesi "classica" (non il classico parruccone eh? Intendo una qualsiasi protesi di un certo livello) non si può sfoggiare con disinvoltura un'acconciatura all'indietro, anche parzialmente, senza che ad una normale occhiata ci si accorga di qualcosa. Portare i capelli almeno un pò sul davanti è molto limitativo dal punto di vista delle acconciature e tagli possibili, ma è un limite che solo recentemente a quanto pare è stato possibile superare (new gen).

 

-riflessi: i capelli di una protesi, sebbene siano veri, sono morti. Non vengono nutriti e col tempo tendono a seccarsi, perdere tono e colore, e soprattutto ad avere, controluce o controsole, un fastidiosissimo riflesso rossiccio che neanche una tinta elimina del tutto (esistono prodotti antirosso di cui sono venuto a conoscenza solo ora e che sono ansioso di provare!). Riflessi che ovviamente i nostri capelli restanti non hanno, e che quindi evidenziano uno "stacco" più o meno marcato tra quelli veri e quelli della protesi.

 

In generale (e qui parlo per esperienza personale, non è detto che sia così per tutti) quando si indossa una protesi avviene un piccolo miracolo psicologico, si torna automaticamente indietro di x anni, ovvero si azzerano gli effetti estetici della calvizie. Tuttavia, superato l'entusiasmo iniziale, si comincia a desiderare o esigere che la propria protesi si comporti come una capigliatura naturale. E se prima curavamo ogni singolo capello "esule" come se fosse un figlio, ora pretendiamo di assomigliare a Cruise, Pitt o Vattelapesca. Più si forza la mano (acconciature troppo particolari, capigliature troppo folte, taglio troppo corto, attaccature alla fronte troppo in avanti, capelli troppo all'indietro, poca manutenzione e non accurata) più si rischia di essere "scoperti", oltre che rendersi ridicoli.

 

Oggi fortunatamente ci sono le cosiddette new-gen, che durando in media 3-6 mesi, anche in virtù del costo relativamente contenuto e soprattutto dell'ottimo realismo estetico, consentono di passare gradualmente a capigliature sempre più folte, simulando così l'ottimo risultato di una cura dermatologica che di fronte ad amici e conoscenti può spazzare via supposizioni "maligne" quanto dolorose. Il tutto sta a utilizzarle con intelligenza: Burt Reynolds da pensionato ha il triplo di capelli di quando era poco più che trentenne, invece John Travolta raramente ha offerto il fianco a qualche sospetto. Eppure entrambi portano protesi. Solo che il primo sfoggia un look che anche da giovane si sognava, l'altro conserva l'immagine che lo ha reso famoso.

 

Come in tutte le cose, ci vuole equilibrio. Se io cominciassi oggi, inizierei con una protesi poco più folta della mia capigliatura normale, cercherei di far coincidere la "svolta" con un periodo di ferie che mi tenga lontano dalla "compagnia" per almeno un paio di settimane e mi ripresenterei con un taglio di capelli diverso. Poi, col tempo, passerei a protesi sempre più folte, simulando i risultati di una cura che ha avuto buoni risultati. Del resto a volte le apparenze ingannano: per anni ho pensato che un mio collega avesse un riporto pauroso per il tipo di acconciatura osceno che aveva, un giorno s'è presentato con i capelli lunghi mezzo cm e ne aveva una fratta assurda. Insomma, un taglio di capelli diverso dal solito, una sana abbronzatura e perché no, una nuova montatura se porti gli occhiali, e anche i cambiamenti introdotti dalla nuova protesi passeranno più inosservati.

 

Se poi ti chiedessero che cura hai fatto? "Ehm, supercxxxxla prematurata antani simplex, 2 volte al giorno dopo i pasti". :lol: :ok2:

Modificato da actarus72
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personalmente sono partito quasi 10 anni fa con un infoltimento a nido d'ape, in pratica una maglia di nylon con capelli annodati su tutta la trama che era abbastanza aperta da consentire di far passare anche i propri capelli (con un ferro da uncinetto). Non ero calvo, ma abbastanza diradato. Subito prima di decidere per quella soluzione utilizzavo uno spray che inspessiva i capelli raddoppiandone il volume. Passarono, ma solo per caso, circa 3 settimane o poco più prima che la maggiorparte dei miei amici mi vedessero, ma sebbene stupiti, nessuno disse nulla, anche perché nel frattempo avevo cambiato completamente cambio di capelli. Quindi se era chiaro che avevo fatto qualcosa, non si capiva COSA avessi fatto, il cambiamento era palese, ma non drastico, quindi nessuno approfondì. Oggi uso una protesi vera e propria. Oggi -presumo- se dicessi di avere una protesi, c'è chi direbbe "immaginavo qualcosa cosa del genere", e chi invece direbbe di non averlo mai pensato.

 

Non ho esperienza con le newgen, ho appena ordinato la prima. In base alla mia lunga esperienza con una protesi 'classica', posso dirti che in genere ci si mette da soli nelle condizioni di farsi beccare, mi spiego:

 

-se il lunedì assomigli a Massimo Boldi e il martedì a Little Tony, è evidente che il risultato non è frutto di una cura miracolosa, ma solo e unicamente di un toupet.

 

-non esiste una persona che in natura abbia più capelli in cima alla testa che ai lati, anche quando si hanno tutti i capelli, c'è chi per natura è più folto, chi meno. Quindi una protesi non deve semplicemente coprire la calvizie, ma deve integrarsi bene ai propri capelli ma anche al proprio viso. Un pò per inesperienza, un pò per entusiasmo, spesso si tende ad esagerare con protesi troppo folte.

 

-attaccatura: tallone di achille di qualsiasi protesi, che ne rivela la presenza -newgen a parte, e non avendola provata ancora di persona spero, ma se non vedo non credo- , in quanto per quanto sottile, la base costituisce cmq un rilievo rispetto al proprio cuoio capelluto, e l'ancoraggio dei capelli alla base fa il resto, evidenziandone la non naturalezza. Quindi inutile illudersi, con una protesi "classica" (non il classico parruccone eh? Intendo una qualsiasi protesi di un certo livello) non si può sfoggiare con disinvoltura un'acconciatura all'indietro, anche parzialmente, senza che ad una normale occhiata ci si accorga di qualcosa. Portare i capelli almeno un pò sul davanti è molto limitativo dal punto di vista delle acconciature e tagli possibili, ma è un limite che solo recentemente a quanto pare è stato possibile superare (new gen).

 

-riflessi: i capelli di una protesi, sebbene siano veri, sono morti. Non vengono nutriti e col tempo tendono a seccarsi, perdere tono e colore, e soprattutto ad avere, controluce o controsole, un fastidiosissimo riflesso rossiccio che neanche una tinta elimina del tutto (esistono prodotti antirosso di cui sono venuto a conoscenza solo ora e che sono ansioso di provare!). Riflessi che ovviamente i nostri capelli restanti non hanno, e che quindi evidenziano uno "stacco" più o meno marcato tra quelli veri e quelli della protesi.

 

In generale (e qui parlo per esperienza personale, non è detto che sia così per tutti) quando si indossa una protesi avviene un piccolo miracolo psicologico, si torna automaticamente indietro di x anni, ovvero si azzerano gli effetti estetici della calvizie. Tuttavia, superato l'entusiasmo iniziale, si comincia a desiderare o esigere che la propria protesi si comporti come una capigliatura naturale. E se prima curavamo ogni singolo capello "esule" come se fosse un figlio, ora pretendiamo di assomigliare a Cruise, Pitt o Vattelapesca. Più si forza la mano (acconciature troppo particolari, capigliature troppo folte, taglio troppo corto, attaccature alla fronte troppo in avanti, capelli troppo all'indietro, poca manutenzione e non accurata) più si rischia di essere "scoperti", oltre che rendersi ridicoli.

 

Oggi fortunatamente ci sono le cosiddette new-gen, che durando in media 3-6 mesi, anche in virtù del costo relativamente contenuto e soprattutto dell'ottimo realismo estetico, consentono di passare gradualmente a capigliature sempre più folte, simulando così l'ottimo risultato di una cura dermatologica che di fronte ad amici e conoscenti può spazzare via supposizioni "maligne" quanto dolorose. Il tutto sta a utilizzarle con intelligenza: Burt Reynolds da pensionato ha il triplo di capelli di quando era poco più che trentenne, invece John Travolta raramente ha offerto il fianco a qualche sospetto. Eppure entrambi portano protesi. Solo che il primo sfoggia un look che anche da giovane si sognava, l'altro conserva l'immagine che lo ha reso famoso.

 

Come in tutte le cose, ci vuole equilibrio. Se io cominciassi oggi, inizierei con una protesi poco più folta della mia capigliatura normale, cercherei di far coincidere la "svolta" con un periodo di ferie che mi tenga lontano dalla "compagnia" per almeno un paio di settimane e mi ripresenterei con un taglio di capelli diverso. Poi, col tempo, passerei a protesi sempre più folte, simulando i risultati di una cura che ha avuto buoni risultati. Del resto a volte le apparenze ingannano: per anni ho pensato che un mio collega avesse un riporto pauroso per il tipo di acconciatura osceno che aveva, un giorno s'è presentato con i capelli lunghi mezzo cm e ne aveva una fratta assurda. Insomma, un taglio di capelli diverso dal solito, una sana abbronzatura e perché no, una nuova montatura se porti gli occhiali, e anche i cambiamenti introdotti dalla nuova protesi passeranno più inosservati.

 

Se poi ti chiedessero che cura hai fatto? "Ehm, supercxxxxla prematurata antani simplex, 2 volte al giorno dopo i pasti". :lol: :ok2:

 

 

Complimenti actarus72, hai spiegato in maniera perfetta tutto quello che si poteva dire al riguardo.

Un post da incorniciare il tuo :rolleyes:

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io quando ho cominciato a perdere i capelli mi sono rasato a zero perciò la gente non capiva che cominciavo ad avere meno capelli...poi nell'attesa della protesi xxxxx (7 mesi di attesa) durante la quale dovevo farmi crescere i capelli, " semplicemente" non mi sono mai fatto vedere a capo scoperto :D x fortuna era inverno..cappellini di lana rulez...e poi in primavera mettevo quelle fasce nere elasticizzate x coprire la parte frontale ( con pochi capelli ) mentre i 3/4 posteriori li pettinavo come nulla fosse col gel ( x fortuna dietro ne avevo ancora parecchi)

Poi quando é arrivata la protesi via la fascia e nessuno se ne era accorto.. :P

 

devo dire poi che x chi usa il gel " mascherare" la protesi risulta molto + facile!!

primo : perché la gente comune pensa alla protesi come a un parrucchino...ed é difficile pensare ad un parrucchino ingellato..!

secondo : il gel maschera molto la differenza di colore che si viene a creare dopo un pò di tempo xké rende i capelli + scuri

terzo : col gel si riescono a uniformare meglio i capelli della protesi con i propri senza strani stacchi

quarto : se hai il gel in testa non rischi che qualcuno anche solo x skerzo ti passi la mano tra i capelli :P e quando hai il xxxxx questo é moolto utile!

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io quando ho cominciato a perdere i capelli mi sono rasato a zero perciò la gente non capiva che cominciavo ad avere meno capelli...poi nell'attesa della protesi xxxxx (7 mesi di attesa) durante la quale dovevo farmi crescere i capelli, " semplicemente" non mi sono mai fatto vedere a capo scoperto :D x fortuna era inverno..cappellini di lana rulez...e poi in primavera mettevo quelle fasce nere elasticizzate x coprire la parte frontale ( con pochi capelli ) mentre i 3/4 posteriori li pettinavo come nulla fosse col gel ( x fortuna dietro ne avevo ancora parecchi)

Poi quando é arrivata la protesi via la fascia e nessuno se ne era accorto.. :P

 

devo dire poi che x chi usa il gel " mascherare" la protesi risulta molto + facile!!

primo : perché la gente comune pensa alla protesi come a un parrucchino...ed é difficile pensare ad un parrucchino ingellato..!

secondo : il gel maschera molto la differenza di colore che si viene a creare dopo un pò di tempo xké rende i capelli + scuri

terzo : col gel si riescono a uniformare meglio i capelli della protesi con i propri senza strani stacchi

quarto : se hai il gel in testa non rischi che qualcuno anche solo x skerzo ti passi la mano tra i capelli :P e quando hai il xxxxx questo é moolto utile!

 

ma scusa io non uso mai il gel, rimarrò svantaggiato...?? porto i capelli tipo tom cruise, con una frangetta in avanti tirata da una parte...

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personalmente sono partito quasi 10 anni fa con un infoltimento a nido d'ape, in pratica una maglia di nylon con capelli annodati su tutta la trama che era abbastanza aperta da consentire di far passare anche i propri capelli (con un ferro da uncinetto). Non ero calvo, ma abbastanza diradato. Subito prima di decidere per quella soluzione utilizzavo uno spray che inspessiva i capelli raddoppiandone il volume.

 

 

questo tipo di infoltimento funziona? come si incolla? che spray usavi?

grazie

Modificato da Gin Fizz
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Il nome non lo ricordo, era pubblicizzato su una rete privata, ma ti parlo del '96. Oggi sicuramente esistono prodotti molto più validi, sullo stesso genere. Da quello che so e ricordo, si tratta di pigmenti resinosi che attaccandosi ai capelli, li rendono più spessi. Era l'ideale per me, perché essendo diradato, non stempiato, in pratica i miei capelli sembravano più folti. Però il tutto doveva essere fissato con una lacca, e questo stressava i capelli. Inoltre, essendo dello stesso colore dei capelli, lo spray poteva anche coprire la cute scoperta, migliorando ancora di più il risultato.

 

Svantaggi: capelli stressati, da lavare molto più di frequente, e il cuoio capelluto, sempre ricoperto da quella sorta di resina, non respirava: risultato, in 4 mesi mi sono bruciato i risultati di 3 anni di aloxidil.

 

Oggi ci sono sicuramente prodotti MOLTO più buoni, ma francamente non mi sento di consigliare una soluzione del genere, neanche per calvizie di piccola entità, perché in quel caso vale la pena di risolvere il problema, anziché coprirlo. Ci può stare per un evento particolare in cui volete essere in forma al 100%, non per un uso quotidiano e costante.

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La mia esperienza è stata diversa. Nel 1994 ho cominciato a stempiarmi, avevo 28 anni. Da li le prime paure di restare calvo. Ho fatto prima un trapianto di sintetici, una vera schifezza tra l'altro anche dolorosa. Poi xxxxx e devo dire all'epoca mi sembrava un vero miracolo. Fu proprio Paolo Fox a prestarsi dal vivo al mio esame. Avendo ancora parecchi capelli miei e dei parietali foltissimi e bellissimi il risultato estetico era notevole, fermo restando il problema del front. Ma all'epoca portavo i capelli lunghetti con frangia di lato tipo SANDY MARTON. Poi i miei capelli hanno cominciato a cadere forse anche sotto l'effetto del xxxxx. Oramai tutti mi conoscono con i capelli, avendo pian piano diminuito la densità per quanto possibile. Non so dirvi chi sa e chi non sa. Probabilmente dopo 14 anni chi si è accorto di qualcosa ha dimenticato e chi non sapeva continua a non sapere anche perchè il cambiamento non è stato traumatico. Non so se ho fatto bene o male a fare questa scelta ancora con i miei capelli in testa forse con una buona cura avrei potuto rallentare la caduta e risultare solo un po stempiato. A oggi francamente ( 40 anni ) se potessi mi raderei completamente senza troppi problemi e andrei in giro con una bella boccia. Ma come faccio? Oramai io ho i capelli per tutti e soprattutto per me. Per cui eccomi al passaggio alle new generation che ho scoperto grazie al forum. Spero che quest'ultima tappa sia la definitiva così chi sapeva ed ha dimenticato seppellirà per sempre l'eventuale ricordo chi non sapeva continuerà a non sapere e chi non mi conosce e mi conoscerà non sospetterà nulla.

Unico timore che ho sono le manutenzioni. Non sono mai stato un maniaco della protesi anzi. Le new gen. da come ho capito richiedono più cura e attenzioni. Conoscendomi ho già capito che me ne comprerò una bella provvista. Quindi mi raccomando a voi organizzatori dell'acquisto congiunto fate un bel lavoro e io sarò uno dei maggiori fruitori del Vs. servizio. Nella vita ho sempre pensato che "chi tanto spende poco spende" vorrà dire che in questo caso spenderò tanto ma ne avrò tante.

Un saluto, in particolare a semplicemente che ringrazio per la pazienza e i suggerimenti che mi ha dato per l'ordine.

:okboy:

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  • 2 weeks later...
personalmente sono partito quasi 10 anni fa con un infoltimento a nido d'ape, in pratica una maglia di nylon con capelli annodati su tutta la trama che era abbastanza aperta da consentire di far passare anche i propri capelli (con un ferro da uncinetto). Non ero calvo, ma abbastanza diradato. Subito prima di decidere per quella soluzione utilizzavo uno spray che inspessiva i capelli raddoppiandone il volume. Passarono, ma solo per caso, circa 3 settimane o poco più prima che la maggiorparte dei miei amici mi vedessero, ma sebbene stupiti, nessuno disse nulla, anche perché nel frattempo avevo cambiato completamente cambio di capelli. Quindi se era chiaro che avevo fatto qualcosa, non si capiva COSA avessi fatto, il cambiamento era palese, ma non drastico, quindi nessuno approfondì. Oggi uso una protesi vera e propria. Oggi -presumo- se dicessi di avere una protesi, c'è chi direbbe "immaginavo qualcosa cosa del genere", e chi invece direbbe di non averlo mai pensato.

 

Non ho esperienza con le newgen, ho appena ordinato la prima. In base alla mia lunga esperienza con una protesi 'classica', posso dirti che in genere ci si mette da soli nelle condizioni di farsi beccare, mi spiego:

 

-se il lunedì assomigli a Massimo Boldi e il martedì a Little Tony, è evidente che il risultato non è frutto di una cura miracolosa, ma solo e unicamente di un toupet.

 

-non esiste una persona che in natura abbia più capelli in cima alla testa che ai lati, anche quando si hanno tutti i capelli, c'è chi per natura è più folto, chi meno. Quindi una protesi non deve semplicemente coprire la calvizie, ma deve integrarsi bene ai propri capelli ma anche al proprio viso. Un pò per inesperienza, un pò per entusiasmo, spesso si tende ad esagerare con protesi troppo folte.

 

-attaccatura: tallone di achille di qualsiasi protesi, che ne rivela la presenza -newgen a parte, e non avendola provata ancora di persona spero, ma se non vedo non credo- , in quanto per quanto sottile, la base costituisce cmq un rilievo rispetto al proprio cuoio capelluto, e l'ancoraggio dei capelli alla base fa il resto, evidenziandone la non naturalezza. Quindi inutile illudersi, con una protesi "classica" (non il classico parruccone eh? Intendo una qualsiasi protesi di un certo livello) non si può sfoggiare con disinvoltura un'acconciatura all'indietro, anche parzialmente, senza che ad una normale occhiata ci si accorga di qualcosa. Portare i capelli almeno un pò sul davanti è molto limitativo dal punto di vista delle acconciature e tagli possibili, ma è un limite che solo recentemente a quanto pare è stato possibile superare (new gen).

 

-riflessi: i capelli di una protesi, sebbene siano veri, sono morti. Non vengono nutriti e col tempo tendono a seccarsi, perdere tono e colore, e soprattutto ad avere, controluce o controsole, un fastidiosissimo riflesso rossiccio che neanche una tinta elimina del tutto (esistono prodotti antirosso di cui sono venuto a conoscenza solo ora e che sono ansioso di provare!). Riflessi che ovviamente i nostri capelli restanti non hanno, e che quindi evidenziano uno "stacco" più o meno marcato tra quelli veri e quelli della protesi.

 

In generale (e qui parlo per esperienza personale, non è detto che sia così per tutti) quando si indossa una protesi avviene un piccolo miracolo psicologico, si torna automaticamente indietro di x anni, ovvero si azzerano gli effetti estetici della calvizie. Tuttavia, superato l'entusiasmo iniziale, si comincia a desiderare o esigere che la propria protesi si comporti come una capigliatura naturale. E se prima curavamo ogni singolo capello "esule" come se fosse un figlio, ora pretendiamo di assomigliare a Cruise, Pitt o Vattelapesca. Più si forza la mano (acconciature troppo particolari, capigliature troppo folte, taglio troppo corto, attaccature alla fronte troppo in avanti, capelli troppo all'indietro, poca manutenzione e non accurata) più si rischia di essere "scoperti", oltre che rendersi ridicoli.

 

Oggi fortunatamente ci sono le cosiddette new-gen, che durando in media 3-6 mesi, anche in virtù del costo relativamente contenuto e soprattutto dell'ottimo realismo estetico, consentono di passare gradualmente a capigliature sempre più folte, simulando così l'ottimo risultato di una cura dermatologica che di fronte ad amici e conoscenti può spazzare via supposizioni "maligne" quanto dolorose. Il tutto sta a utilizzarle con intelligenza: Burt Reynolds da pensionato ha il triplo di capelli di quando era poco più che trentenne, invece John Travolta raramente ha offerto il fianco a qualche sospetto. Eppure entrambi portano protesi. Solo che il primo sfoggia un look che anche da giovane si sognava, l'altro conserva l'immagine che lo ha reso famoso.

 

Come in tutte le cose, ci vuole equilibrio. Se io cominciassi oggi, inizierei con una protesi poco più folta della mia capigliatura normale, cercherei di far coincidere la "svolta" con un periodo di ferie che mi tenga lontano dalla "compagnia" per almeno un paio di settimane e mi ripresenterei con un taglio di capelli diverso. Poi, col tempo, passerei a protesi sempre più folte, simulando i risultati di una cura che ha avuto buoni risultati. Del resto a volte le apparenze ingannano: per anni ho pensato che un mio collega avesse un riporto pauroso per il tipo di acconciatura osceno che aveva, un giorno s'è presentato con i capelli lunghi mezzo cm e ne aveva una fratta assurda. Insomma, un taglio di capelli diverso dal solito, una sana abbronzatura e perché no, una nuova montatura se porti gli occhiali, e anche i cambiamenti introdotti dalla nuova protesi passeranno più inosservati.

 

Se poi ti chiedessero che cura hai fatto? "Ehm, supercxxxxla prematurata antani simplex, 2 volte al giorno dopo i pasti". :lol: :ok2:

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