faranio Inviato: 18 Marzo 2007 Segnala Share Inviato: 18 Marzo 2007 (modificato) Leggete qui: http://www.ilvirusinventato.it/ Modificato 18 Marzo 2007 da faranio Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Don Corleone Inviato: 18 Marzo 2007 Segnala Share Inviato: 18 Marzo 2007 boh.....difficile commentare,non ne ho le competenze.......pero' che le case farmaceutiche siano degli sciaccalli lo si sa.....vi metto questo sito http://www.sims.it/generale/azt.htm Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
faranio Inviato: 18 Marzo 2007 Autore Segnala Share Inviato: 18 Marzo 2007 Spero che qualcuno trovi qualche articolo sull'argomento un po' più aggiornato (questo è tratto da un libro di Mullis del 2000) che ne metta in discussione l'assunto. da http://www.reiki.info/Energie/Aids/aids-Mullis.htm IL CASO NON È CHIUSO di Kary Mullis (nobel per la chimica nel 1993) Quando nel 1984 sentii dire per la prima volta che il francese Luc Montagnier, dell'Istituto Pasteur, e Robert Gallo, dell'America's National Institutes of Health, avevano scoperto indipendentemente l'uno dall'altro che il retrovirus HIV - Human Immunodeficiency Virus - era la causa dell'AIDS, accettai il dato come una qualsiasi evidenza scientifica. Il problema non riguardava strettamente il mio settore, la biochimica, e d'altronde loro erano esperti di retrovirus. Quattro anni più tardi lavoravo come consulente con gli Specialty Labs di Santa Monica: stavamo cercando il modo di utilizzare la PCR per individuare i retrovirus nelle migliaia di donazioni di sangue che la Croce Rossa riceveva ogni giorno. Stavo scrivendo un rapporto sull'andamento dei lavori, destinato allo sponsor del progetto, e cominciai affermando che "l'HIV è la probabile causa dell'AIDS". Chiesi a un virologo dello Specialty dove avrei potuto trovare elementi che confermassero il fatto che l'HIV era la causa dell'AIDS. "Non ne hai bisogno", mi fu risposto. "È una cosa che sanno tutti." "Mi piacerebbe citare qualche dato": mi sentivo ridicolo a non conoscere la fonte di una scoperta così importante. Sembrava che tutti gli altri la conoscessero. "Perché non citi il rapporto del CDC?" mi suggerì, mettendomi in mano una copia del rapporto periodico sulla morbilità e la mortalità del Center for Disease Control. Lo lessi. Non si trattava di un articolo scientifico. Si limitava ad affermare che era stato identificato un organismo, ma non spiegava come. Invitava i medici a informare il Centro ogni qual volta si trovassero di fronte a pazienti che presentavano determinati sintomi, e a testarli per individuare la presenza di anticorpi per questo organismo. Il rapporto non faceva riferimento alla ricerca originale, ma questo non mi sorprese. Era destinato ai medici che non avevano bisogno di conoscere la fonte delle informazioni. Dal loro punto di vista, se il CDC ne era convinto, doveva esistere, da qualche parte, la prova che era l'HIV a provocare l'AIDS. Di solito si considera una prova adeguata dal punto di vista scientifico un articolo pubblicato su una rivista scientifica attendibile. Al giorno d'oggi le riviste sono stampate su carta patinata, piene di fotografie, di articoli scritti da giornalisti professionisti, e ci sono anche foto di ragazze che reclamizzano prodotti che potrebbero essere utili in laboratorio. A fare pubblicità sono aziende che offrono prodotti utili agli scienziati, o che producono farmaci che i medici dovranno prescrivere. Tutte le riviste importanti contengono pubblicità. E di conseguenza, tutte hanno qualche rapporto con le aziende. Gli scienziati propongono gli articoli per descrivere le proprie ricerche. Per la carriera di uno scienziato è fondamentale scrivere articoli che descrivano il proprio lavoro e riuscire a farli uscire: non avere articoli pubblicati sulle riviste più quotate è una perdita di prestigio, tuttavia gli articoli non possono essere proposti fino a quando gli esperimenti che ne supportano le teorie non siano conclusi e valutati. Le riviste più importanti chiedono addirittura di riportare, direttamente o attraverso citazioni, tutti i dettagli degli esperimenti, in modo che altri ricercatori possano ripeterli esattamente e vedere se ottengono gli stessi risultati. Se le cose vanno diversamente, questo viene reso pubblico, e il conflitto deve essere risolto in modo che, quando la ricerca verrà ripresa, si sappia con certezza da che punto si riparte. Le più qualificate tra le principali riviste hanno un sistema di revisione. Quando un articolo viene proposto per la pubblicazione, il direttore lo spedisce in copia ad alcuni colleghi dell'autore perché lo verifichino: i cosiddetti revisori. I direttori sono pagati per il loro lavoro, i revisori no, ma è pur sempre un compito che conferisce loro potere, il che in genere basta a soddisfarli. Feci qualche ricerca sul computer. Ne Montagnier né Gallo né altri avevano pubblicato articoli descrivendo esperimenti che portavano alla conclusione che probabilmente l'HIV provocava l'AIDS. Lessi gli articoli pubblicati su "Science", che li avevano resi famosi come "i medici dell'AIDS", ma tutto quello che c'era scritto era che avevano trovato in alcuni pazienti affetti da AIDS tracce di una precedente infezione da parte di un agente patogeno che probabilmente era HIV. Avevano scoperto degli anticorpi. Ma gli anticorpi contro determinati virus erano sempre stati considerati segno di malattie precedenti non di malattie in corso. Gli anticorpi indicavano che il virus era stato sconfitto, e il paziente era salvo. Negli articoli non si diceva affatto che questo virus provocava una malattia, né risultava che tutte le persone che avevano anticorpi nel sangue fossero malate. E in effetti erano stati trovati anticorpi nell'organismo di individui sani. Se Montagnier e Gallo non erano riusciti a trovare questo genere di prove, perché i loro articoli erano stati pubblicati, e perché avevano discusso così duramente per attribuirsi il merito della loro scoperta? C'era stato un incidente internazionale quando Robert Gallo dell'NIH aveva dichiarato che un campione di HIV inviatogli da Luc Montagnier, dell'Istituto Pasteur di Parigi, non si era poi sviluppato nel suo laboratorio. Altri campioni raccolti da Gallo e dai suoi collaboratori da potenziali pazienti affetti da AIDS, invece, si erano sviluppati. Basandosi su questi campioni Gallo aveva brevettato un test per l'AIDS, e l'Istituto Pasteur l'aveva citato in giudizio. Alla fine il tribunale dette ragione al Pasteur, ma nel 1989 si era ancora in una situazione di stallo, e i due istituti si dividevano i profitti. Esitavo a scrivere che "I'HIV è la probabile causa dell'AIDS", prima volevo delle prove, pubblicate, che lo confermassero. La mia affermazione era molto limitata: nella mia richiesta di fondi non volevo sostenere che il virus fosse indubbiamente la causa dell'AIDS, stavo solo cercando di dire che era probabile che lo fosse, per motivi a noi noti. Decine di migliaia di scienziati e ricercatori stavano spendendo ogni anno miliardi di dollari per ricerche che si basavano su quest'idea. La ragione di tutto questo doveva pur essere scritta da qualche parte, altrimenti tutta questa gente non avrebbe permesso che le proprie ricerche si concentrassero su un'ipotesi cosi ristretta. All'epoca tenevo conferenze sulla PCR a un infinità di convegni. E c'era sempre gente che parlava dell'HIV. Chiesi loro su cosa si basasse la certezza che era questo virus a provocare l'AIDS. Tutti avevano una qualche risposta, a casa, in ufficio, o in un qualche cassetto. Tutti lo sapevano, e mi avrebbero mandato la documentazione appena rientrati. Ma non mi arrivò mai nulla: nessuno mi mandò mai una spiegazione di come l'HIV provocasse l'AIDS. Alla fine, ebbi l'opportunità di porre questa domanda a Montagnier, quando tenne una conferenza a San Diego in occasione dell'inaugurazione dell'UCSD AIDS Research Center, ancora oggi diretto dall'ex moglie di Robert Gallo, la dottoressa Flossie Wong-Staal. Sarebbe stata l'ultima occasione in cui avrei posto questa domanda senza perdere la pazienza. La risposta di Montagnier fu un suggerimento: "Perché non cita il rapporto del CDC?" "L'ho letto", dissi, "ma non risponde realmente alla domanda se l'HIV sia la probabile causa dell'AIDS, vero?" Montagnier ne convenne: ero molto seccato. Se neanche lui sapeva la risposta, chi diavolo l'avrebbe potuta sapere? Una sera ero in macchina per recarmi da Berkeley a La Jolla, quando ascoltai, sulla National Public Radio un'intervista a Peter Duesberg, famoso virologo di Berkeley (altro premio Nobel, ndt.). Finalmente capii perché era tanto difficile trovare le prove che mettevano in rapporto l'HIV e l'AIDS: Duesberg affermava che prove del genere non esistevano. Nessuno aveva mai dimostrato che l'HIV causasse l'AIDS. L'intervista durava circa un ora e mi fermai per non perdermi niente. Avevo sentito parlare di Peter quando frequentavo la specializzazione a Berkeley. Mi era stato descritto come uno scienziato veramente in gamba, che era riuscito a mappare una particolare mutazione in un singolo nucleotide di quello che sarebbe stato successivamente definito un oncogene. Negli anni Sessanta, era una vera impresa. Peter andò avanti sviluppando la teoria secondo la quale gli oncogeni potrebbero essere introdotti nell'organismo umano da virus e provocare il cancro. L'idea ebbe successo, e diventò una seria base teorica della ricerca che venne finanziata con lo sfortunato nome di "Guerra al cancro". Peter fu eletto "Scienziato Californiano dell'anno". Ma invece di dormire sugli allori, li incendiò. Riuscì a trovare punti deboli alla sua stessa teoria, e annunciò ai suoi stupitissimi colleghi che stavano dandosi da fare per trovarne la dimostrazione sperimentale che era molto improbabile che ci riuscissero. Se volevano combattere il cancro, le loro ricerche avrebbero dovuto essere indirizzate in altra direzione. Ma loro, fosse perché erano più interessati a combattere la loro povertà piuttosto che il cancro, o semplicemente perché non riuscivano ad affrontare i propri errori, continuarono a lavorare per dieci anni, senza alcun risultato sull'ipotesi dell'oncogene virale. E non riuscirono a cogliere l'ironia della situazione: più aumentava la loro frustrazione, più se la prendevano con Duesberg per aver messo in discussione la propria teoria e le loro assurdità. La maggior parte di loro non aveva imparato molto di quello che io definisco scienza. Erano stati addestrati a ottenere finanziamento governativi. assumere persone per fare ricerche e scrivere articoli che di solito si concludevano affermando che le ricerche dovevano essere ulteriormente approfondite, preferibilmente da loro, con denaro di qualcun altro. Uno di questi era Bob Gallo. Gallo era stato amico di Peter. I due avevano lavorato per lo stesso dipartimento del National Cancer Institute. Tra le migliaia di scienziati che si erano impegnati inutilmente per assegnare a un virus un ruolo determinante nello sviluppo del cancro, Bob era stato l'unico tanto zelante da affermare di esserci anche riuscito. Nessuno prestò alcuna attenzione alla cosa, perché aveva dimostrato solo una relazione sporadica e molto debole tra gli anticorpí contro un innocuo retrovirus definito HTLV 1 e un insolito tipo di tumore individuato principalmente su due delle isole meridionali del Giappone. Nonostante la sua mancanza di gloria come scienziato, Gallo era riuscito a scalare agevolmente le gerarchie, mentre Duesberg nonostante le sue capacita le aveva scese. Quando si cominciò a parlare di AIDS, fu a Gallo che si rivolse Margaret Heckler quando il presidente Reagan decise che ne aveva abbastanza di tutti quegli omosessuali che manifestavano davanti alla Casa Bianca. La Heckler era il ministro per l'Istruzione, la Sanità e il Welfare, e quindi il capo supremo dell'NIH. Bob Gallo aveva un campione di virus che Montagnier aveva trovato in un linfonodo di un arredatore gay parigino malato di AIDS. Montagnier aveva spedito il campione a Gallo perché lo valutasse, e questi se ne era impossessato allo scopo di sfruttarlo per la propria carriera. Margaret convoco una conferenza stampa e presentò il dottor Robert Gallo, che si sfilò lentamente gli occhiali da sole e annuncio alla stampa mondiale: "Signori, abbiamo trovato la causa dell'AIDS". Tutto qui. Gallo e la Heckler annunciarono che entro un paio di anni sarebbero stati disponibili un vaccino e una terapia. Eravamo nel 1984. Tutti gli ex cacciatori di virus del National Cancer Institute cambiarono le targhette sulla porta dei loro laboratori e diventarono esperti di AIDS. Reagan, tanto per cominciare, stanziò all'incirca un miliardo di dollari, e da un momento all'altro chiunque potesse rivendicare una specializzazione medico-scientifica di qualche genere, e si fosse trovato senza molto da fare fino a quel momento, trovò un impiego a tempo pieno. Che mantiene tutt'oggi. Il nome Human Immunodeficiency Virus fu creato da un comitato internazionale, nel tentativo di risolvere la disputa tra Gallo e Montagnier, che avevano dato al virus nomi diversi. Fu una prova di scarsa lungimiranza, e un errore che vanificò qualsiasi tentativo di indagare sulla relazione causale tra la sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) e il virus (HIV) dell'immunodeficienza umana. Duesberg, intervenendo dalle retrovie, sottolineò saggiamente sugli Atti della National Academy of Science che non c'erano prove attendibili sul coinvolgimento del nuovo virus. Ma fu completamente ignorato, i suoi articoli furono rifiutati, e comitati composti da suoi colleghi cominciarono a mettere in dubbio che fosse necessario continuare a finanziare le sue ricerche. Alla fine, con quello che deve essere considerato un gesto di incredibile arroganza e disprezzo nei confronti della correttezza scientifica, un comitato di cui faceva parte Flossie Wong-Staal, che ormai era schierata apertamente contro Duesberg, decise di non rinnovare a Peter il Distinguished Investigator Award, escludendolo così dai fondi destinati alla ricerca. In questo modo, Duesberg era meno pericoloso per il crescente establishment AIDS: non sarebbe più stato invitato a intervenire a convegni organizzati dai suoi ex colleghi. Conviviamo con un numero incommensurabile di retrovirus. Sono dappertutto, e probabilmente sono vecchi almeno quanto la razza umana dato che fanno parte del nostro genoma. Ne riceviamo alcuni dalle nostre madri, sotto forma di nuovi virus, particelle virali infettive che migrano dalla madre al feto. Altri da entrambi i nostri genitori, insieme ai geni. Alcune delle sequenze del nostro genoma sono fatte di retrovirus. Il che significa che possiamo produrre, e in alcuni casi produciamo effettivamente, le nostre particelle retrovirali. Alcune di loro possono somigliare all'HIV, ma nessuno ha dimostrato che abbiano mai ucciso qualcuno. Ci deve essere una ragione che giustifichi la loro esistenza: una porzione quantificabile del nostro genoma contiene sequenze retrovirali umane endogene. C'è chi sostiene che alcune porzioni di DNA sono inutili, ma ha torto. Se nei nostri geni c'è qualcosa, ci deve essere una ragione. Il nostro organismo non permette che si sviluppino elementi inutili. Ho cercato di inserire sequenze geniche irrilevanti in organismi semplicissimi come i batteri, ma se non hanno ragion d'essere gli organismi se ne liberano. E voglio sperare che il mio corpo, quando si tratta di DNA, sia intelligente almeno quanto un batterio. L'HIV non è saltato fuori all'improvviso dalla foresta pluviale o da Haiti. È semplicemente finito nelle mani di Bob Gallo, nel momento in cui lui aveva bisogno di una nuova carriera. Ma stava lì da sempre: nel momento in cui si smette di cercarlo solo per le strade delle grandi città, ci si accorge che l'HIV è sporadicamente distribuito ovunque. Se l'HIV fosse stato lì da sempre, e fosse trasmissibile da madre a figlio, non avrebbe senso cercare gli anticorpi nell'organismo della madre di chiunque risulti HIV-positivo, specialmente se l'individuo non mostra segni di malattia? Immaginatevi un ragazzo nel cuore degli Stati Uniti, il cui sogno e arruolarsi in aviazione dopo la laurea e fare il pilota. Non ha mai usato droghe, e per tutto il liceo ha avuto la stessa fidanzatina, con la quale ha tutte le intenzioni di sposarsi. A insaputa sua, e di chiunque altro, ha anche degli anticorpi per l'HIV, che ha ereditato dalla madre, tuttora viva, quando era nel suo ventre. È un ragazzo sano, e la cosa non gli ha mai creato alcun problema, ma quando l'aviazione lo sottopone al test di routine per l'HIV le sue speranze e i suoi sogni crollano. Non solo la sua richiesta di arruolamento viene respinta ma sulla sua testa pesa anche una sentenza di morte. Il CDC ha definito l'AIDS come una tra più di trenta malattie connesse a un risultato positivo al test per individuare gli anticorpi per l'HIV. Ma queste stesse malattie non vengono definite AIDS, se non si individuano gli anticorpi. Se una donna HIV-positiva sviluppa un tumore all'utero, per esempio, la si considera malata di AIDS. Un HIV-positivo con la tubercolosi ha l'AIDS, mentre se risulta negativo al test ha solo la tubercolosi. Se vive in Kenya o in Colombia dove il test per l'HIV è troppo costoso, ci si limita a presumere che abbia gli anticorpi, e quindi l'AIDS. In questo modo può essere curato in una clinica dell'OMS, che in alcuni posti è l'unica forma di assistenza medica disponibile. È gratuita, dato che i Paesi che finanziano l'OMS hanno paura dell'AIDS. Se lo consideriamo come un'opportunità per diffondere l'assistenza medica nelle aree dove vive povera gente, l'AIDS è stato una fortuna. Non li avveleniamo con l'AZT come facciamo con i nostri concittadini, perché costerebbe troppo. Forniamo loro le cure per una ferita da machete sul ginocchio sinistro, e la chiamiamo AIDS. Il CDC continua ad aggiungere nuove malattie alla definizione generale dell'AIDS: praticamente hanno manipolato le statistiche per far sì che la malattia appaia in continua diffusione. Nel 1993, per esempio, il CDC ha enormemente allargato la definizione di AIDS. Una scelta gradita alle autorità locali, che grazie al Ryan White Act (una legge approvata nel 1990 che garantisce assistenza ai malati di AIDS, N.d.T.) ricevono dallo Stato 2500 dollari all'anno per ogni caso di AIDS segnalato. Nel 1634 Galileo fu condannato a trascorrere gli ultimi otto anni della sua vita agli arresti domiciliari per avere scritto che la terra non è il centro dell'universo ma, al contrario, ruota attorno al sole. Fu accusato di eresia, perché sosteneva che un dato scientifico non dovrebbe avere niente a che vedere con la fede. Tra qualche anno, il fatto che noi abbiamo accettato la teoria secondo la quale l'AIDS sarebbe causata dall'HIV sembrerà una sciocchezza, come a noi sembrano sciocche le autorità che hanno scomunicato Galileo. La scienza, così come è praticata oggi nel mondo, ha ben poco di scientifico. E ciò che la gente chiama "scienza", probabilmente, non e molto diverso da quello che veniva chiamato scienza nel 1634. A Galileo fu chiesto di ritrattare le sue convinzioni, altrimenti sarebbe stato scomunicato. E chi rifiuta di accettare i comandamenti imposti dall'establishment dell'AIDS si sente dire più o meno la stessa cosa: "Se non accetti il nostro punto di vista, sei fuori." È una delusione vedere come tanti scienziati si siano rifiutati nel modo più assoluto di esaminare in modo obiettivo e spassionato i dati disponibili. Varie autorevoli riviste scientifiche hanno rifiutato di pubblicare una dichiarazione con cui il Gruppo per la Rivalutazione Scientifica dell'Ipotesi HIV/AIDS si limitava a chiedere "un'attenta verifica degli elementi disponibili a favore o contro questa ipotesi". Affrontai pubblicamente questo tema per la prima volta a San Diego, nel corso di un convegno dell'American Association for Clinical Chemists. Sapevo che mi sarei trovato tra amici, e dedicai all'AIDS una piccola parte di un lungo intervento, non più di un quarto d'ora. Dissi come la mia incapacità di trovare una qualsiasi prova avesse stuzzicato la mia curiosità. Più ne sapevo, più diventavo esplicito. Non potevo rimanere in silenzio: ero uno scienziato responsabile, ed ero convinto che ci fossero persone che venivano uccise da farmaci inutili. Le risposte che ricevevo dai miei colleghi variavano da una blanda accettazione a un esplicito astio. Quando fui invitato a Toledo dalla European Federation of Clinical Investigation, per parlare della PCR, dissi loro che avrei preferito parlare dell'HIV e dell'AIDS. Non credo che, quando accettarono, avessero capito esattamente in che cosa si stavano cacciando. Ero arrivato a metà del mio intervento quando il presidente della società mi interruppe bruscamente, suggerendomi di rispondere alle domande del pubblico. Il suo atteggiamento mi sembrò molto sgarbato, e assolutamente inappropriato, ma, che diavolo! avrei risposto alle domande. Lui aprì il dibattito, e poi decise che avrebbe posto la prima domanda personalmente. Mi rendevo conto che mi stavo comportando da irresponsabile? Che la gente che mi sentiva parlare avrebbe potuto smettere di usare profilattici? Risposi che le statistiche, piuttosto attendibili, prodotte dal CDC mostravano che, almeno negli Stati Uniti, i casi di tutte le malattie veneree conosciute erano in aumento, il che dimostrava che la gente non usava i profilattici, mentre i casi di AIDS, attenendosi alla definizione originaria della malattia, erano in diminuzione. E quindi, no, non ritenevo di essere un irresponsabile. Il presidente decise che poteva bastare, e interruppe bruscamente l'incontro. Quando affronto questo argomento, la domanda che mi viene posta è sempre la stessa: "se non è l'HIV a provocare l'AIDS, allora che cos'è?" La risposta è che non so rispondere a questa domanda, più di quanto sappiano farlo Gallo o Montagnier. Il fatto che io sappia che non c'è alcuna prova che l'HIV provochi l'AIDS non fa di me un'autorità sulle cause reali della malattia. È indiscutibile che, se una persona ha contatti molto intimi con un gran numero di individui, il suo sistema immunitario è destinato a entrare in contatto con un gran numero di agenti infettivi. Se una persona ha trecento contatti sessuali all'anno - con persone che a loro volta hanno trecento contatti sessuali all'anno - questo significa che ha novantamila possibilità in più di contrarre un infezione rispetto a una persona che ha una relazione monogamica. Pensate al sistema immunitario come a un cammello: se lo caricate troppo, stramazza. Negli anni Settanta c'era un numero rilevante di uomini che si spostavano di frequente e avevano uno stile di vita promiscuo, condividendo fluidi corporei, droghe e una vita spericolata. È probabile che un omosessuale che viveva in una grande città fosse esposto praticamente a qualsiasi agente infettivo che avesse mai vissuto su un organismo umano. In effetti, se uno dovesse organizzare un piano per raccogliere tutti gli agenti infettivi esistenti sul pianeta, potrebbe costruire dei bagni turchi e invitare gente molto socievole a frequentarli. Il sistema immunitario reagirebbe, ma sarebbe stroncato dal numero degli avversari. Il problema scientifico si mescola con quello morale. ma quello che sto dicendo non ha niente a che vedere con la morale. Non parlo di "punizione divina" o di altre assurdità. Un segmento della nostra società stava sperimentando uno stile di vita, e le cose non sono andate come previsto. Si sono ammalati. Un altro segmento della nostra società cosi pluralista chiamiamoli medici/scienziati reduci della guerra perduta contro il cancro, o semplicemente sciacalli professionisti hanno scoperto che funzionava. Funzionava per loro. Stanno ancora pagandosi le loro BMW nuove con i nostri soldi. La cosa più sconvolgente di questa storia è che scienziati di fama internazionale (tra cui un nobel per la biochimica), non ciarlatani o esponenti di qualche strana setta, affermino delle cose così gravi (Mullis sostiene che il collegamento HIV-AIDS se lo sono inventato di sana pianta per ragioni economiche!!), e nei mass media praticamente non si sia mai parlato di questa cosa!!! Le uniche informazioni si trovano in rete, o devi andartele a cercare in alcuni libri come quello di Mullis da cui ho tratto l'articolo! Pe Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
faranio Inviato: 18 Marzo 2007 Autore Segnala Share Inviato: 18 Marzo 2007 Comunque voglio correggere il titolo del topic: Mullis non sostiene che il virus HIV non esiste, ma si tratterebbe di un virus innocuo che non ha nessuna relazione scientificamente dimostrata con l'AIDS (che evidentemente esiste, ma che avrebbe poco a che fare con questo virus). Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
castano_chiaro Inviato: 18 Marzo 2007 Segnala Share Inviato: 18 Marzo 2007 Non capisco dov'è lo scoop. di Aids sono morte milioni di persone, milioni sono sieropositive e altri milioni ne moriranno, che tu venga a dirci che l'HIV e l?AIDS non sono la stessa cosa cambia di poco le cose. occorre ugualmente fare attenzione ad aghi, forbici, strumenti chirurgici, lamette da barba e non ci si può fare una scopata in santa pace senza profilattico. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
faranio Inviato: 18 Marzo 2007 Autore Segnala Share Inviato: 18 Marzo 2007 (modificato) Non capisco dov'è lo scoop. di Aids sono morte milioni di persone, milioni sono sieropositive e altri milioni ne moriranno, che tu venga a dirci che l'HIV e l?AIDS non sono la stessa cosa cambia di poco le cose. occorre ugualmente fare attenzione ad aghi, forbici, strumenti chirurgici, lamette da barba e non ci si può fare una scopata in santa pace senza profilattico. Castano non ho aperto questo topic per fare polemica con te. Se per te il fatto che forse siano state assassinate milioni di persone perfettamente sane facendogli assumere retroviarali di cui non avevano bisogno, non è una notizia.... non so davvero cosa pensare di te. Che tra l'altro o non hai letto o non hai capito: Mullis (NON IO CASTANO!!) dice che probabilmente l'AIDS non ha una natura virale, o almeno non esiste prova di questo, quindi se scopi senza protezioni con una che ha l'AIDS non è detto che tu possa beccartelo (Mullis parla di cause patogene: droghe, abuso di farmaci, vita sessuale che sottopone il soggetto ad uno stress immunitario dovuto al contatto continuato con agenti infettivi di tutti i tipi etc...). Se non sei interessato alla questione limitati a non risponedere. Non sono gradite polemiche su questo argomento, soprattutto quando sono gratuite. Grazie Modificato 18 Marzo 2007 da faranio Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
castano_chiaro Inviato: 18 Marzo 2007 Segnala Share Inviato: 18 Marzo 2007 vabbè non avrà natura virale ma uccide ugualmente. tu e questo mullis cosa volete dimostrare? non possiamo abbassare la guardia, punto. è come se tu mi dicessi che l'epatite b non si prende con le cozze ma è cmq una malattia pericolossissima e si prende in mille altri modi. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
faranio Inviato: 18 Marzo 2007 Autore Segnala Share Inviato: 18 Marzo 2007 vabbè non avrà natura virale ma uccide ugualmente. tu e questo mullis cosa volete dimostrare? non possiamo abbassare la guardia, punto. è come se tu mi dicessi che l'epatite b non si prende con le cozze ma è cmq una malattia pericolossissima e si prende in mille altri modi. Io non voglio dimostrere un bel nulla, non avendo le competenze per farlo. Riporto solo le evidenze scientifiche sollevate da alcuni scienziati di fama internazionale, che hanno dimostrato come l'allarme AIDS sia del tutto ingiustificato, e che l'unica cosa che lo giustifica sono gli interessi economici delle multinazionali farmaceutiche e di vasti gruppi di potere all'interno del mondo scientifico, ai quali, stando a quello che dice Mullis, di risolvere il problema AIDS non gliene frega nulla, dal momento che tutte le ricerche attualmente si basano sul presupposto infondato che l'HIV sia la causa dell'AIDS. Si sarbbe di fronte, secondo questi scienziati dissidenti, alla più grande truffa della storia dell'umanità, che avrebbe portato alla morte di milioni di persone, che se non avessero preso antiretrovirali oggi forse sarebbero ancora vive. Io mi limito a riportare queste notizie, di cui fino a ieri non ero a conoscenza, come penso anche molte altre persone. La domanda è: come mai personaggi così autorevoli hanno fatto affermazioni così gravi senza che nei mass media si sia aperto uno straccio di dibattito? Come mai in Africa le stime sull'AIDS si sono rilevate fino ad oggi sempre sovrastimate in maniera incredibile e in modo ingiustificato, contrastando sistematicamente con i dati reali? Come mai i morti per malaria in Africa sono molti di più dei morti per AIDS, ma i fondi internazionali sono tutti concentrati sui farmaci retrovirali per l'AIDS? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
-C85-2- Inviato: 18 Marzo 2007 Segnala Share Inviato: 18 Marzo 2007 veramente sconvolgente, sinceramente nn so nemmeno cos'altro aggiungere... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
billo Inviato: 18 Marzo 2007 Segnala Share Inviato: 18 Marzo 2007 Quest argomento l o conosco da diversi anni ma nessuno,nemmeno un addetto ai lavori,è stato capace di darmi delle spiegazioni!Lo stesso Beppe Grillo ne parlò tempo fa;qui non si tratta di abbassare la guardia nei confronti della malattia ma di chiedersi se L AIDS non sia stato il grande business del secolo "gestito"dalle grandi case farmaceutiche! Gli stessi bambini sieropositivi che potrebbero avere una vita "normale",sono costretti in africa,ad assumere farmaci appositamente per i sieropositivi che dovrebbero salvarti dall aids ma poi ti rovinano stomaci,reni e fegato.in pratica muori lo stesso!!! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
castano_chiaro Inviato: 18 Marzo 2007 Segnala Share Inviato: 18 Marzo 2007 Io non voglio dimostrere un bel nulla, Uè ma sei di Molfetta come Lino Banfi? madon benedett dell'incoronet :lol: :lol: :lol: Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Goten Inviato: 18 Marzo 2007 Segnala Share Inviato: 18 Marzo 2007 Scusate ma nn ho avuto tempo di leggere tutto e nn ho capito bene:le persone morte fin'ora di aids sono in realtà morte per le cure che gli davano e nn per la malattia?Affermate questo? E se nn le si curava che succedeva morivan cmq oppure starebbero benissimo? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
biondocenere Inviato: 18 Marzo 2007 Segnala Share Inviato: 18 Marzo 2007 (modificato) Uè ma sei di Molfetta come Lino Banfi? madon benedett dell'incoronet :lol: :lol: :lol: mavete preso per un cogli one!!!!no tu sei un grnde allenatore!!m'avete preso per un cogli one,no sei il nostro eroe..ooohhhhhhhhhh m'avete preso per un cogli o ne!!!!!!!!!!!! mitico lino!!!!!!!!!!!!!!!!!!!è una questione di pelle!!! mavete preso per un xxx!!!!no tu sei un grnde allenatore!!m'avete preso per un xxx,no sei il nostro eroe..ooohhhhhhhhhh m'avete preso per un xxx!!!!!!!!!!!! mitico lino!!!!!!!!!!!!!!!!!!!è una questione di pelle!!! :60: riguardo all'argomento queste sono tutte teorie,, informatevi bene prima di mettere in giro informazioni false e tendenziose,come ogni argomento ci sono diversi punti di vista come per l'11 settembre ci sono i complottisti che pensano non sia vera la teoria di bin laden come mandante anche su qst argomento ci sono diverse teorie,molti di voi avranno avuto conoscenti colpiti dal problema quindi restate attenti alle vostre scelte sessuali :okboy: ciao a tutti Modificato 18 Marzo 2007 da biondocenere Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
AlexJacob Inviato: 18 Marzo 2007 Segnala Share Inviato: 18 Marzo 2007 Bisogna stare molto attenti a quello che si legge in rete, perchè c'è molta disinformazione. Nel caso specifico di Mullis, si tratta sicuramente di un illustre scienziato ma nella sua specialità (è un chimico premio Nobel), ma anche di un personaggio quantomeno "eccentrico" e molto discusso, sopratutto quando si avventura in campi dove è decisamente poco competente. Basta leggere qualche suo libro per scoprire che per esempio è un acceso sotenitore dell'astrologia, e svariate teorie alternative e per sua stessa ammissione è stato "rapito dagli alieni una notte del 1985, in un bosco nei pressi di Mendocino County in California, poco dopo aver incrociato un "procione parlante".!! In sostanza è uno dei temi ricorrenti assai cari ai crackpots della medicina, ma si tratta, in definitiva, di chiacchiere: da una parte hai vuoti paroloni (fumo gettato negli occhi degli interlocutori), dall'altra la cruda realtà dei fatti. E i fatti dicono che una volta l'AIDS era una condanna certa, mentre oggi si fa diagnosi precoce (perchè si conosce l'agente infettante) e si fanno terapie efficaci che consentono di allungare di molto l'aspettativa di vita. Per farsi un'idea delle evidenze scientifiche che stanno alla base della correlazione Hiv/Aids si può dare uno sguardo a questo link:http://www.infettivibrescia.it/schede_HIV/attualit%E0/NIH_doc.html Saluti Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
castano_chiaro Inviato: 18 Marzo 2007 Segnala Share Inviato: 18 Marzo 2007 (modificato) Nel caso specifico di Mullis, si tratta sicuramente di un illustre scienziato ma... Basta leggere qualche suo libro per scoprire che per esempio è un acceso sotenitore dell'astrologia, e svariate teorie alternative e per sua stessa ammissione è stato "rapito dagli alieni una notte del 1985, in un bosco nei pressi di Mendocino County in California, poco dopo aver incrociato un "procione parlante".!! Ahahaha!!! Rapito dagli Alieni ahahaha!!! :lol: :lol: :lol: :lol: un Frocione Parlante???? :o :lol: :lol: :lol: sto sbellicando dalle risate!!! per curiosità ho fatto una ricerca in rete dove alla voce Mullis mi è uscito uno stralcio di un suo libro dal titolo "Ballando nudi nel campo della mente" dove questo Mullis scrive: "Ho cominciato a fare uso di droghe fin da bambino. Era mia madre a darmele: mi fece iniziare coi barbiturici. Quando avevo il raffreddore, lei mi comprava un inalatore per benzedrina: potevo sedermi di fronte alla mia insegnante di prima elementare e sniffare tranquillamente". :lol: :lol: :lol: Insomma uno che per sua ammissione dichiara di aver fatto uso di LSD, di incontrare procioni parlanti, di essere stato rapito dagli alieni che viene a dirci che l'AIDS non esiste gli dobbiamo credere sulla parola. propongo di dare il Premio Nobel del forum a Faranio per questo suo ennesimo Scoop Modificato 18 Marzo 2007 da castano_chiaro Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
faranio Inviato: 18 Marzo 2007 Autore Segnala Share Inviato: 18 Marzo 2007 (modificato) Come al solito quando qualcuno cerca di fare un discorso serio Castano la butta in caciara, anche su un problema come questo sul quale non c'è proprio nulla da ridere. Chiedo formalmente che Castano sia cacciato fuori da questo Forum, perché si permette di fare certe battute su una questione così importante, portando il discorso sul piano dell'invettiva personale! Detto questo, io non ho mai sostenuto nulla. Mi sono limitato a riportare la notizia. Quanto a Mullis il fatto che sia un tipo eccentrico e che abbia fatto uso di droghe non dimostra che sia un incompetente (come dire che Baudelaire non era un bravo poeta perché si faceva di oppio). Anzi, da questo punto di vista per me contano solo i titoli ACCADEMICI, e Mullis è un premio Nobel. Oltretutto è in buona compagnia. Il primo forse a sollevare dei dubbi sulla questione è stato Duesberg. Questo è il suo curriculum: Peter H. Duesberg, (Germania-2 dicembre 1936 - vivente) scienziato statunitense di origine tedesca. La madre era un medico e il padre professore di Medicina Interna. Si trasferice negli Stati Uniti nel 1964, lasciando il Max Plank Institute di ricerca virologica, sotto la guida di Wendell Meredith Stanley, che è stato il primo virologo a ricevere il Premio Nobel. Nel 1986 entra a far parte dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti. Pioniere nella ricerca dei retrovirus, è stato anche il primo scienziato ad aver isolato un gene del cancro. Attualmente è docente di Biologia Molecolare e Cellulare presso la Università di Berkeley in California. È convinto assertore dell'ipotesi che la Sindrome da Immunodeficienza Acquisita (AIDS) non sia di origine virale. Fra il 1968 e il 1970 dimostrò che il virus dell'influenza ha un genoma segmentato. Questo avrebbe fornito una spiegazione alla sua capacità di formare ricombinanti attraverso il riassortimento dei suoi segmenti subgenomici. Con il suoi lavori sui retrovirus nel 1970, egli isolò il primo oncogene, e mappò la struttura genetica di questi virus. Con questi studi, e altri nello stesso campo, ottenne l'elezione alla National Academy of Sciences nel 1986. In base alla sua esperienza sui Retrovirus, Duesberg ha messo in discussione l'ipotesi di una correlazione diretta virus-AIDS sulle pagine di prestigiose riviste scientifiche ( Cancer Research, The Lancet, Proceedings of the National Academy of Sciences, Science, Nature, Genetica, Journal of AIDS, AIDS Forschung, Biomed. & Pharmacother., New Engl. J. Med., Chemical and Engineering News, Naturwissenschaften, Research in Immunology , Pharmacology & Therapeutics e il British Medical Journal). Ha invece suggerito l'ipotesi che le diverse malattie che sono incluse nella sindrome detta AIDS siano causate dall'uso prolungato di farmaci “ricreativi” e dall'uso stesso dei farmaci anti-HIV, quali l'AZT, prescritto per prevenire o trattare l'AIDS. C'è anche da dire che la sua critica non riguarda solo la teoria HIV-AIDS in se, ma il modo stesso in cui essa si è affermata, al di fuori di quello che dovrebbe essere un reale confronto scientifico, ma nell'ambito di quella che lui denuncia come una collusione molto stretta fra ricerca scientifica- politica e interessi economici. In realtà quello che egli realmente denuncia è il fatto che gli stanziamenti per la ricerca negli Stati Uniti vanno solo ed esclusivamente a quei ricercatori che sposano le tesi ufficiali. E questo andrebbe a detrimento della qualità della ricerca e allontanerebbe dalla soluzione di problemi importanti, come la ricerca sul cancro. Basandosi su 30 anni di studi sul cancro di origine virale, e più di 15 anni sui geni cellulari simili a quelli virali correlati al cancro, ora definiti come oncogeni, ritiene infatti che la carcinogenesi virale sia statisticamente trascurabile, e che le prove di una oncogenesi cellulare non siano sufficienti. Per questo ha invece avanzato l'ipotesi che l'aneuploidia, vale a dire un numero anormale di cromosomi, piuttosto che gli oncogeni cellulari, sia la causa del cancro. Questa ipotesi suggerisce miglioramenti nella prevenzione del cancro mediante l'eliminazione di sostanza che causano l'aneuploidia dagli alimenti e dai farmaci. QUINDI SIETE PREGATI DI NON PRESENTARE LA QUESTIONE COME SE FOSSE STATA SOLLEVATA DA QUALCHE GOSSIPPARO DA SPIAGGIA!! TRA L'ALTRO CI SONO MOLTI ALTRI RICERCATORI E SCIENZIATI CHE SOSTENGONO QUESTA TESI. QUINDI CHI DECIDE DI RISPONEDRE A QUESTA DISCUSSIONE E' PREGATO DI FARLO SERIAMENTE, MAGARI POSTANDO ARTICOLI SCIENTIFICI CHE CONTESTANO LA TESI DI MULLIS E DUESBERG. AGGIUNGO CHE L'ARTICOLO DI WILKPEDIA E' VISIBILMENTE ASTIOSO NEI CONFRONTI DEL PERSONAGGI, DEL CUI LAVORO NON SI DICE QUASI NULLA, MENTRE 3/4 DELL'ARTICOLO SI BASANO SULLA DESCRIZIONE DELL'ECCENTRICO PERSONAGGIO. NELLO STESSO ARTICOLO SI DICE CHE MULLIS HA "SOLO SCOPERTO UNA PROTEINA...", DOPO AVER DETTO ALL''INIZIO CHE MULLIS PER QUELLA SCOPERTA FONDAMENTALE CHE GLI E' VALSA IL NOBEL E' DIVENTATO UNA "LEGGENDA"!! LO RIPETO ANCORA UNA VOLTA, E LO DICO ANCHE AI DEMENTI: IO NON SOSTENGO NESSUNA TESI, MI LIMITO A PORRE ALL'ATTENZIONE LE TESI DI SCIENZIATI DI RICONOSCIUTO TALENTO! GRADIREI LA STESSA CAUTELA ANCHE DA PARTE VOSTRA SU UN ARGOMENTO COSI' DELICATO! Modificato 18 Marzo 2007 da faranio Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
minoxidil2 Inviato: 18 Marzo 2007 Segnala Share Inviato: 18 Marzo 2007 Mi dispiace faranio ma questa volta sono d' accordo con Castano,non si puo dare credito a questo signore che si occupa di tutto tranne che di quello che concerne i suoi titoli.Non vorrai venirmi a dire che tutta la comunità scientifica ha perso per anni un abbaglio e questo invece conosce la verità assoluta,su via siamo seri.Inoltre la rete è bella ma non tutto quello che vi circola è verbo,è ammirevole che tu ti appassioni a questo tipo di ricerche ma ritorniamo al discorso di qualche mese fa sugli effetti del saw palmetto quando con pseudostudi cercavi di dimostrare che il saw palmetto avesse sides simili alla fina quando Gigli,non una qualunque ti ha detto che cosi non è. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
faranio Inviato: 18 Marzo 2007 Autore Segnala Share Inviato: 18 Marzo 2007 (modificato) Mi dispiace faranio ma questa volta sono d' accordo con Castano,non si puo dare credito a questo signore che si occupa di tutto tranne che di quello che concerne i suoi titoli.Non vorrai venirmi a dire che tutta la comunità scientifica ha perso per anni un abbaglio e questo invece conosce la verità assoluta,su via siamo seri.Inoltre la rete è bella ma non tutto quello che vi circola è verbo,è ammirevole che tu ti appassioni a questo tipo di ricerche ma ritorniamo al discorso di qualche mese fa sugli effetti del saw palmetto quando con pseudostudi cercavi di dimostrare che il saw palmetto avesse sides simili alla fina quando Gigli,non una qualunque ti ha detto che cosi non è. Allora, per prima cosa non ho mai postato pseudo-studi sui sides del saw, ma solo pubblicazioni scientifiche normalissime che dicevano semplicemente che il saw può dare sides secondari soprattutto di ordine gastrointestinale. Se non sei informato è un problema tuo (NON HO MAI SOSTENUTO CHE IL SAW DESSE SIDES SIMILI ALLA FINA!! A DIFFERENZA DI UN PAIO DI ANDROLOGI A CUI HO POSTO LA DOMANDA... E NON PARLO DI RANDO!!)). Secondo: Duesberg è un VIROLOGO di fama internazionale, non ha visto procioni parlanti, è un membro dell'Accademia delle SCienze degli Stati Uniti, eppure la pensa come Mullis (che è un BIO-CHIMICO PREMIO NOBEL). Inoltre nel link che ho postato sono citati altri articoli scientifici di altri scienziati che sostengono queste tesi. Io non ho nessun preconcetto sull'argomento (perché dovrei averlo?!!). Quindi se qualcuno mi dimostra che esiste uno studio scientifico che dimostra un rapporto diretto di causa-effetto tra HIV e AIDS io sono il primo ad essere contento. Possibile che Mullis, Dusberg e un altro migliaio di ricercatori abbiano potuto sostenere che non esiste e non è mai esistito uno studio che dimostri il rapporto HIV-AIDS, mentre questo studio esisteva, e che queste persone abbiano potuto continuare a fare il loro lavoro e soprattutto non abbiano avuto conseguenze penali per dichiarazioni di tale gravità e di tale impatto mediatico?? e SOPRATTUTTO SE LE NOTIZIE DI DUESBERG E MULLIS SONO FALSE, COME MAI SONO STATE PUBBLICATE SU IMPORTANTI GIORNALI SCIENTIFICI DOVE VIGE UNA SEVERA SELEZIONE ALLA FONTE, DA PARTE DI APPOSITI "REVISORI"?? E poi Minoxidil2.. come fai ad avvalorare l'intervento di uno che non trova niente di meglio da fare in un topic di questo tipo, che postare delle foto di Lino Banfi? Ma siate un po' seri!! Modificato 18 Marzo 2007 da faranio Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
minoxidil2 Inviato: 18 Marzo 2007 Segnala Share Inviato: 18 Marzo 2007 Allora, per prima cosa non ho mai postato pseudo-studi sui sides del saw, ma solo pubblicazioni scientifiche normalissime che dicevano semplicemente che il saw può dare sides secondari soprattutto di ordine gastrointestinale. Se non sei informato è un problema tuo (NON HO MAI SOSTENUTO CHE IL SAW DESSE SIDES SIMILI ALLA FINA!! A DIFFERENZA DI UN PAIO DI ANDROLOGI A CUI HO POSTO LA DOMANDA... E NON PARLO DI RANDO!!)).Secondo: Duesberg è un VIROLOGO di fama internazionale, non ha visto procioni parlanti, è un membro dell'Accademia delle SCienze degli Stati Uniti, eppure la pensa come Mullis (che è un BIO-CHIMICO PREMIO NOBEL). Inoltre nel link che ho postato sono citati altri articoli scientifici di altri scienziati che sostengono queste tesi. Io non ho nessun preconcetto sull'argomento (perché dovrei averlo?!!). Quindi se qualcuno mi dimostra che esiste uno studio scientifico che dimostra un rapporto diretto di causa-effetto tra HIV e AIDS io sono il primo ad essere contento. Possibile che Mullis, Dusberg e un altro migliaio di ricercatori abbiano potuto sostenere che non esiste e non è mai esistito uno studio che dimostri il rapporto HIV-AIDS, mentre questo studio esisteva, e che queste persone abbiano potuto continuare a fare il loro lavoro e soprattutto non abbiano avuto conseguenze penali per dichiarazioni di tale gravità e di tale impatto mediatico?? E poi Minoxidil2.. come fai ad avvalorare l'intervento di uno che non trova niente di meglio da fare in un topic di questo tipo, che postare delle foto di Lino Banfi? Ma siate un po' seri!! Affermando che non esiste correlazione tra HIV ed AIDS vuol dire sconfessare la medicina mondiale e avvalolare la tesi di pochi ricerecatori pere altro non propriamenti medici esperti in materia ,a bio-chimico che con la medicina ha poco a che vedere.Per cui non mi sembra che siamo io e castano poco seri... ritornando al saw palmetto non sono io che affermo l' assenza di sides ma i dermatologi che lo prescrivono giornalmete tra cui il dottor Gigli. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
faranio Inviato: 19 Marzo 2007 Autore Segnala Share Inviato: 19 Marzo 2007 (modificato) Affermando che non esiste correlazione tra HIV ed AIDS vuol dire sconfessare la medicina mondiale e avvalolare la tesi di pochi ricerecatori pere altro non propriamenti medici esperti in materia ,a bio-chimico che con la medicina ha poco a che vedere.Per cui non mi sembra che siamo io e castano poco seri... ritornando al saw palmetto non sono io che affermo l' assenza di sides ma i dermatologi che lo prescrivono giornalmete tra cui il dottor Gigli. Sul saw (se vuoi te ne posto altri 27 così :lol: ) In generale, pochi pazienti si sono ritirati dalle prove di Serenoa a causa degli effetti contrari segnalati. Generalmente, i repens di Serenoa è tollerato bene nelle prove che durano 3 months. Più il terreno comunale che gli effetti contrari sono gastrointestinali, per esempio, nausea e dolore addominale. Alcuni avvenimenti di ipertensione, dell'emicrania, del ritegno urinario e del dolore alla schiena inoltre si sono verificati. I cambiamenti significativi nei parametri del laboratorio non si sono presentati clinicamente nelle prove cliniche ai dosaggi di 160-320 mg/giorno. George Nemecz, Ph.D. Il professor di aiuto di biochimica, reparto delle scienze farmaceutiche, scuola dell'università del Campbell di farmacia, insenatura di Buies, NC Duesber E' UN VIROLOGO....ANZI UN PIONIERE DELLA RETROVIROLOGIA E L'HIV E' UN RETROVIRUS!!!! NON E' UN MEDICO, E' DI PIU'!! E' QUELLO CHE DICE AL MEDICO COME DEVE CURARE I SUOI PAZIENTI!! QUELLO CHE MI DA' FASTIDIO E' CHE IL LINK NON LO AVETE NEANCHE LETTO... E INVECE DI CONTRIBUIRE AL DIBATTITO VI PARATE DIETRO DISCORSI DOGMATICI. ANCHE GALIELO E GIORDANO BRUNO ERANO DEGLI ISOLATI!!!! POI LA STORIA HA DIMOSTRATO CHE LA MASSA, IL POPOLO E LA SCIENZA UFFICIALE AVEVANO TORTO E LORO AVEVANO RAGIONE!!! IL FATTO CHE UNA TESI SIA DOMINANTE NON VUOL DIRE CHE SIA NECESSARIAMENTE QUELLA VERA. SE POI AGGIUNGI CHE ALL'EPOCA DI GALILEO NON ESISTEVANO LE CAUSE FARMACEUTICHE.... SI CONTESTINO QUINDI LE COSE NEL MERITO... dal link già postato: Il DHHS (U.S.A. Department of Health and Human Services) ha dal 5 Febbraio 2001 modificato le direttive sanitarie relative all'utilizzo dei farmaci antiretrovirali (Guidelines for the Use of Antiretroviral Agents in HIV-Infected Adults and Adolescents), affermando che forse non è il caso di utilizzarli su pazienti asintomatici non essendo chiaro se i "vantaggi" bilanciano gli effetti tossici. Ha con ciò abbandonato una filosofia terapeutica in auge dal 1987, anno in cui la FDA (Food and Drug Administration) ha approvato l'utilizzo dell'AZT, filosofia riassunta nelle parole "hit hard and hit early" (colpisci duro e colpisci presto) sulla base della quale persone positive-al-test assolutamente sane, sono state messe in cura con terapie a base di farmaci allungavita: spesso la morte è sopravvenuta nel giro di pochi mesi. I nuovi indirizzi prevedono che la terapia venga prescritta al presentarsi di qualche segno della malattia e non per la sola condizione di sieropositività. Con ciò si ammette che il sieropositivo non è più un malato e non corre alcun rischio. Si deve considerare che il primo test HIV è stato introdotto nel 1984 ed in quell'anno sono comparsi i primi sieropositivi destinati ad ammalarsi, si diceva allora, entro 1-2 anni. Col passare degli anni, e dell'invecchiamento in salute di sieropositivi che hanno scelto di non assumere farmaci antiretrovirali e la cui vita si è "allungata spontaneamente", il periodo di latenza si è dovuto estendere inesorabilmente ed è adesso stimato in decine di anni. Col periodo di latenza lungo ormai quanto una vita le direttive sanitarie che prevedevano la terapia da subito erano diventate ingiustificabili. E non è quindi più sostenibile che i pazienti di una volta "sarebbero" morti senza terapia. Prima o poi qualcuno dovrà rispondere ad alcune domande: spiegare come mai i positivi-al-test asintomatici fino a ieri sono stati terrorizzati, e come mai quelli che sotto terrore hanno accettato la cura sono per lo più morti, mentre quelli che hanno resistito e non sono stati curati sono vivi e non si sono ammalati di AIDS. Esemplare è la storia di Christine Maggiore positiva-al-test asintomatica dal 1992 quando i risultati di un test le cambiarono, giovanissima, la vita. Superato il trauma della sentenza "da 5 a 7 anni di vita, trattamento con AZT da subito", ha iniziato la sua personale via crucis tra un medico e l'altro, finchè dopo circa un anno l'incontro con la dissidenza l'ha condotta fuori dall'incubo. Da quel momento, sfuggita al sistema sanitario, ha dedicato la sua vita alla causa: con altri positivi-al-test come lei ha fondato un'associazione "Alive and Well" (vivi e vegeti) che ha lo scopo di fornire informazioni a quelli che devono, come lei ha fatto, fare una scelta. Ha realizzato un sito, ha scritto un libro, ha incontrato un uomo che ama, hanno avuto un bambino che ora ha 5 anni. È sempre positiva-al-test. La sua vita valeva per Big Pharma alcune decine di migliaia di dollari. Citazioni ufficiali in merito all'AIDS tratto da www.oikos.org Dr. Kary Mullis, Biochimico, 1993 Premio Nobel per la chimica: "Se ci fosse la prova che l'HIV provoca l'AIDS, dovrebbero esserci documenti scientifici che, singolarmente o collettivamente, lo provino, per lo meno con un'alta probabilità. Non esiste alcun documento del genere!" (Sunday Times (London) 28 nov. 1993) Dr. Heinz Ludwig Sänger, Professore Emerito di Biologia Molecolare e Virologia, Max-Planck-Institutes for Biochemy, München. Premio Robert Koch nel 1978: "Fino ad oggi non c'è alcuna evidenza scientifica convincente dell'esistenza dell'HIV. E neppure è mai stato isolato e purificato un tale retrovirus con i metodi della virologia classica" (Lettera al Süddeutsche Zeitung 2000) Dr. Serge Lang, Professore di Matematica, Yale University: "Considero errata la relazione causale tra HIV e qualsiasi malattia. Ho visto evidenze considerevoli del fatto che statistiche assolutamente errate sull'AIDS e l'HIV sono state proposte come scienza, e che membri di spicco dell'establishment scientifico hanno con noncuranza, se non con irresponsabilità, aderito ai media nello spargere disinformazione riguardo la natura dell'AIDS." (Yale Scientific, Fall 1994) Dr. Harry Rubin, Professore di Biologia Molecolare e Cellulare, University of California at Berkeley: "Non esiste alcuna prova che l'AIDS sia causato dal retrovirus HIV, nè che questo sia la causa di qualsivoglia sindrome" (Sunday Times (London) 3 April 1994) Dr. Richard Strohman, Professore Emerito di Biologia Cellulare alla University of California, Berkeley: "Una volta gli scienziati dovevano provare scientificamente che le loro teorie fossero giuste o sbagliate. Ora non c'è nulla di tutto ciò nelle teorie standard HIV-AIDS, con tutti i loro miliardi di dollari." (Penthouse Aprile 1994) Dr. Harvey Bialy, Biologo Molecolare, precedente editore di Bio/Technology and Nature Biotechnology: "L'HIV è un retrovirus qualsiasi. Non c'è niente di particolare in questo virus. Tutto ciò che è stato scoperto riguardo all'HIV ha un'analogia con altri retrovirus che non causano l'AIDS. L'HIV contiene solo un piccolissimo pezzo di informazione genetica. Non c'è modo per cui possa causare tutte queste cose elaborate che dicono che esso faccia" (Spin giugno 1992) Dr. Roger Cunningham, Immunologo, Microbiologo e Direttore del Centro di Immunologia all'Università di Stato, University of New York, Buffalo: "Purtroppo si è formata una lobby dell'AIDS che cerca da un lato di scoraggiare tutte le sfide a questo dogma, e che insiste a seguire idee totalmente prive di credito dall'altro." (Sunday Times (London) 3 April 1994) Dr. Gordon Stewart, Professore Emerituo di Salute Pubblica, University of Glasgow: "L'AIDS è una malattia comportamentale. E' multifattoriale, causata da molti attacchi contemporanei al sistema immunitario, quali le droghe, l'abuso di medicinali, le classiche malattie sessuali, ed infezioni virali multiple." (Spin June 1992) Dr. Alfred Hässig, (1921-1999), precedente Professore di Immunologia all'Università di Berna, e precedente direttore della Banca del Sangue della croce rossa svizzera: "La sentenza di morte che accompagna la diagnosi di AIDS conclamato deve essere abolita." (Sunday Times (London) 3 April 1994) Dr. Charles Thomas, precedente Professore di Biochimica, Harvard and John Hopkins Universities: "Il dogma dell'HIV-causa dell'AIDS rappresenta la più grande e forse la più moralmente distruttiva delle frodi perpetrate nei confronti dei giovani del mondo occidentale." (Sunday Times (London) 3 April 1994) Dr. Joseph Sonnabend, New York Physician, fondatore dell'American Foundation per la ricerca sull'AIDS (AmFAR): "Il marketing dell'HIV, attraverso la stampa e le affermazioni giornalistiche, come killer che causa AIDS senza bisogno di nessun altro fattore, ha distorto a tal punto la ricerca e le cure da far soffrire e morire migliaia di persone." (Sunday Times (London) 17 May 1992) Dr. Andrew Herxheimer, Emerito Professore di Pharmacologia, UK Cochrane Centre, Oxford: "La natura e l'efficacia dell'AZT non è mai stata valutata e provata adeguatamente, ma la sua tossicità è sicuramente notevole. E penso che abbia ucciso un gran numero di persone. Penso che non dovrebbe essere usato né da solo né in combinazione." (Continuum Oct. 2000) Dr. Etienne de Harven, Emerito Professore di Patologia, University of Toronto: "L'establishment dell'AIDS, dominato dai media, da gruppi di pressione e dagli interessi di svariati gruppi farmaceutici, ha fatto sì che la ricerca perdesse contatto con le menti aperte della scienza medica, dal momento che l'ipotesi mai comprovata dell'HIV causa dell'AIDS ha ricevuto il 100% dei fondi per la ricerca, mentre le altre ipotesi sono state totalmente ignorate." (Reappraising AIDS Nov./Dec. 1998) Dr. Bernard Forscher, former editor of the U.S. Proceeding of the National Academy of Sciences: "L'ipotesi dell'HIV causa dell'AIDS è allo stesso livello della teoria della malaria causata dall'aria cattiva, o della teoria del beri beri o pellagra causate dai batteri [cause da rinvenirsi invece nella deficenza nutrizionale]. E' una truffa è sta diventando uno scandalo." (Sunday Times (London) 3 April 1994) www.disinformazione.it Modificato 19 Marzo 2007 da faranio Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
faranio Inviato: 19 Marzo 2007 Autore Segnala Share Inviato: 19 Marzo 2007 (modificato) da Wilkpedia Che l'AIDS sia causato dal retrovirus HIV non è accettato da tutti. L’ipotesi di una mancanza di correlazione tra il virus HIV e la malattia AIDS è sostenuta da un gruppo eterogeneo di scienziati (fra cui anche tre vincitori del premio Nobel) e medici, i quali, in aperto contrasto con la teoria ufficiale, affermano che l'AIDS è semplicemente una sindrome conseguente all'abbassamento delle difese del sistema immunitario. Il primo caso di “sindrome da immunodeficienza” riferito dai trattati di medicina risale al 1912. Secondo questa ipotesi, l'AIDS deriverebbe dall'interazione di una serie di concause che portano all'indebolimento, a volte irreversibile, del sistema immunitario - ad esempio, l’uso o l’abuso di farmaci. L’enorme diffusione degli antibiotici, usati a sproposito, anche quando non è realmente necessario (ossia nella maggioranza dei casi), ha enormemente debilitato il sistema immunitario dell’uomo. Lo stesso discorso vale per i cortisonici (molto dannosi per l’organismo in generale, ma in particolare per il sistema immunitario), per gli psicofarmaci e per tutti i tipi di farmaci. In realtà, le opinioni su questo argomento sono diverse, e non necessariamente collegate fra loro: L'HIV non esiste L'HIV è un retrovirus inoffensivo L'HIV esiste, e potrebbe causare l'AIDS, ma non è stato mai provato L'HIV esiste, e potrebbe causare l'AIDS, ma soltanto in combinazione con altri fattori L'HIV esiste, ma non causa l'AIDS: altri agenti infettivi provocano la malattia L'HIV esiste, ma non è all'origine dell'AIDS: l'AIDS non è, dunque, una malattia infettiva L'HIV esiste, ma non è responsabile dell'AIDS: la causa è una combinazione di altri fattori, infettivi e non infettivi. Simili argomentazioni incontrano obiezioni, e spesso generano ostilità nell’ambito di gran parte della comunità scientifica, che accusa i sostenitori di questa teoria di ignorare la prova evidente della correlazione tra HIV e AIDS, ed esprime il timore che la loro insistente propaganda possa costituire una minaccia irresponsabile per la salute pubblica. Da parte loro, i critici sono convinti che l'attuale approccio dei media all'AIDS, a sostegno della teoria secondo cui l'AIDS è causato dall'HIV, ha avuto come risultato diagnosi approssimative, panico, terapie controindicate, e uso dei fondi pubblici a favore di una ricerca a senso unico, orientata cioè alla sola ricerca di un agente infettivo per questa patologia. Il dibattito ed il contrasto di opinioni sorto su questo argomento ha suscitato enorme sconcerto e fervore da entrambe le parti, fin dagli anni '80. -------------------------------------------------------------------------------- http://www.virusmyth.net/aids/news/araward.htm http://www.virusmyth.net/aids/award.htm Qui sopra c'è un tale che offre 10.000 dolari a chiunque sia in grado di dimostrare l'esistenza dell' HIV: l'annuncio è dell'aprile 2002, ma penso che sia ancora valido... Altro articolo del 2000, stavolta lo scienziato è tedesco: German Professor Questions HIV (Oct. '00) "During the past 20 years HIV-AIDS research has shown to a line of critical scientists again and again that the existence of HIV has not been proven without doubt, and that both from a aetiological (causal), and a epidemiological view, it can not be responsible for the immunodeficiency AIDS. In view of the general accepted HIV/AIDS hypothesis this appeared to me so unbelievable that I decided to investigate it myself. After three years of intensive and, above all, critical studies of the relevant original literature, as an experienced virologist and molecular biologist I came to the following surprising conclusion: Up to today there is actually no single scientifically really convincing evidence for the existence of HIV. Not even once such a retrovirus has been isolated and purified by the methods of classical virology." Dr. Heinz Ludwig Sänger, Emeritus Professor of Molecular Biology and Virology and a former director of the Department of Viroid Research at the Max-Planck-Institutes for Biochemy near München, wrote a letter (in German) to the Süddeutsche Zeitung. Prof. Sänger was in 1978 rewarded with the prestigious Robert Koch Award. He also wrote the foreword (in German) for the book 'Mythos HIV' written by the German journalist Michael Leitner. Modificato 19 Marzo 2007 da faranio Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
minoxidil2 Inviato: 19 Marzo 2007 Segnala Share Inviato: 19 Marzo 2007 Non mi sembra che ci sia nel mondo una persona che abbia l' AIDS senza aver avuto un comportamento a rischio ovvero: 1)rapporti sessuali non protetti 2)utilizzo di strumenti "da taglio" con possibile contiminazione sanguigna con altree persone. 3)trasfusione di sangue o interventi chirurgi a rischio. Questi studi tenderebbero a dimostrare che si possa contrarre senza uno dei precedenti prerequisiti.....MA DAI Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
faranio Inviato: 19 Marzo 2007 Autore Segnala Share Inviato: 19 Marzo 2007 (modificato) Non mi sembra che ci sia nel mondo una persona che abbia l' AIDS senza aver avuto un comportamento a rischio ovvero:1)rapporti sessuali non protetti 2)utilizzo di strumenti "da taglio" con possibile contiminazione sanguigna con altree persone. 3)trasfusione di sangue o interventi chirurgi a rischio. Questi studi tenderebbero a dimostrare che si possa contrarre senza uno dei precedenti prerequisiti.....MA DAI Innanzitutto non si tratta di studi, ma della semplice constatazione, a quanto pare non smentita, che non esiste neanche uno studio che provi la relazione HIV-AIDS. Poi, vedo che tu sovrapponi i concetti di sieropositività e di AIDS, che anche la scienza ufficiale ormai almeno dal 2001 rifiuta. Se ti becchi una trasfusione di sangue infetto non è detto che ti beccherai l'AIDS. Diventi sieropositivo. Ma come la stessa dottrina ufficiale dice, si può vivere tranquillamente per decenni in piena salute pur essendo sieropositivi. Dal punto di vista di questi dissidenti invece, la sieropositività non comporta neanche un fattore di rischio AIDS. Inoltre questi scienziati ritengono che l'AIDS possa essere determinato da una sorta di stress immunitario (dovuto ad esempio anche da attacchi virali multipli, che possono essere prodotti anche dai comportamenti a rischio che hai elencato). Mullis la spiega così: se io ho 80 rapporti in un anno non protetti con persone diverse, che a loro volta sono andate con 80 persone diverse, avrò la possibilità di beccarmi per un periodo di tempo prolungato una serie di infezioni più o meno gravi (tra cui magari anche l'HIV, che tuttavia per Mullis e altri potrebbe essere innucuo... un virus tra gli altri insomma)... questo, aggiunto magari all'assunzione prolungata di certi farmaci o di droghe porterebbe ad una sorta di stress immunitario...l' organismo non ce la fa più a reggere l'offensiva e si becca l'AIDS. Questo è quello che pensano questi signori. Insomma, l'AIDS è ricondotta ad agenti patogeni di varia natura, in cui possono essere conivolti anche dei virus. Ma c'è da dire che molti la maggior parte di questi scienziati non è interessata a proporre una spiegazione diversa da quella ufficiale. Semplicemente denunciano il fatto che l'intera ricerca sull'AIDS si fonda su un dogma infondato, e che i soldi per la ricerca, se si vuole risolvere davvero il problema vanno spesi in altre direzioni. Tutti questi scienziati, chi più e chi meno, parlano del problema nei termini di una vera e propria colossale truffa. Modificato 19 Marzo 2007 da faranio Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
AlexJacob Inviato: 19 Marzo 2007 Segnala Share Inviato: 19 Marzo 2007 Che non esista nemmeno uno studio che provi la relazione Hiv/Aids mi sembra un'affermazione quantomeno azzardata. Nel link che ho postato, se ne possono trovare a piacimento e si tratta di studi diversificati, indipendenti e condotti con i crismi che l'approccio scentifico e medico impone. Detto ciò i dubbi e le spiegazioni alternative sono alla base della scienza e quindi ben accetti, ma a condizione che siano in grado di spiegare in modo altrettanto preciso e rigoroso le evidenze cliniche. A mio modo di vedere (ma è solo una mia personale considerazione) questo non è il caso di Mullis e gli altri che la pensano come lui. Inoltre le dichiarazioni "eterodosse" postate sono nella maggior parte dei casi vecchie di una decina d'anni e in questo periodo nuove evidenze e studi hanno contribuito ad aumentare il corpus di conoscenze che mostrano le correlazioni Hiv/Aids. Saluti Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
faranio Inviato: 19 Marzo 2007 Autore Segnala Share Inviato: 19 Marzo 2007 (modificato) Ho dato un'occhiata al link postato precedentemente, e che dimostrerebbe l'isolamento del retrovirus HIV. Peccato che manchino i riferimenti bibliografici proprio su questo punto, mentre su altri punti i riferimenti sono linkabili: da http://www.infettivibrescia.it/schede_HIV/...E0/NIH_doc.html In riferimento al postulato N. 2, le moderne tecniche di coltura hanno permesso l'isolamento del virus HIV in virtualmente tutti i pazienti affetti da AIDS, così come in praticamente tutti gli individui HIV sieropositivi, sia con infezione precoce che con infezione avanzata. Inoltre, la PCR e altre sofisticate tecnologie molecolari hanno permesso ai ricercatori di documentare la presenza del genoma dell'HIV praticamente in tutti i pazienti affetti da AIDS, così come negli individui con infezione precoce da HIV. Come mai nessun riferimento bibliografico?? Mentre su tutti gli altri punti ce ne sono a bizzeffe?? E che vuol dire "virtualmente"? Insomma...io in questo documento non riesco a trovare un riferimento bibliografico ufficiale che dimostri la correlazione HIV-AIDS. Invito tutti a cercare questo benedetto riferimento bibliografico (uno studio fatto da un ricercatore in un centro di ricerca con data e luogo etc....). Io non lo trovo. QUANTO ALLA DATAZIONE DELLE AFFERMAZIONI CHE HO POSTATO, QUESTE ARRIVANO FINO AL 2000, IL PRIMO LINK CHE HO POSTATO E' AGGIORNATO AL 2001....NELL'APRILE 2002 UN TALE HA OFFERTO 10.000 DOLLARI A CHIUNQUE GLI AVESSE DIMOSTRATO L'ESISTENZA DELL'hiv...SE QUALCUNO NEGLI ULTIMI 6 ANNI AVESSE ISOLATO L'HIV AVREBBE VINTO IL NOBEL. iNOLTRE NEGLI ULTIMI ANNI CON LA MAPPATURA DEL GENOMA UMANO E' STATA MESSA FORTEMENTE IN DISCUSSIONE L'ESISTENZA STESSA DEI RETROVIRUS DA PARTE DI MOLTI ESPERTI DI GENETICA...BASTA FARE QUALCHE RICERCA SUL WEB... L'IMPRESSIONE E' CHE NEGLI ULTIMI ANNI QUESTI SCIENZIATI ABBIANO AVUTO LA BOCCA TAPPATA. Modificato 19 Marzo 2007 da faranio Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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