curvadong Inviato: 12 Maggio 2004 Segnala Share Inviato: 12 Maggio 2004 Ho letto su tale (rigorosa!)pubblicazione che uno studio dimostrerebbe che la somministrazione orale di liquirizia a maschi in età fertile diminuisce nettamente la quantità del testosterone presente nell'organismo.Si è sempre detto che una cosa è la quantità del testosterone,altra cosa il percorso "genetico" attraverso il quale questo arriva ai recettori follicolari,ma......magari istruendo una soluzione di liquirizia per uso topico qualcosa si potrebbe ottenere... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Lady Marmelade Inviato: 12 Maggio 2004 Segnala Share Inviato: 12 Maggio 2004 si curva la liquerizia ha dantissime proprieta'! interagisce anche con il cilco mestruale delle donne ma dovrebbe avere una concentrazione pazzesca per essere usata come topico Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
curvadong Inviato: 12 Maggio 2004 Autore Segnala Share Inviato: 12 Maggio 2004 Bene Marm(pronuncia inglese)( :baci: ) prendiamo le barrette pure al 100%,le rendiamo liquide scaldandole e ce le frizioniamo sulla zucca!!!! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gavin3 Inviato: 12 Maggio 2004 Segnala Share Inviato: 12 Maggio 2004 E' preferibile allora fare un estrazione idroalcoolica di radice di liquirizia sminuzzata, forse potrebbe servire per la zona frontale dove ha maggior influenza il testosterone piutttosto che il diidrotestosterone! Si parla sempre di coadiuvanti cosmetici! ;) ;) ;) Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
curvadong Inviato: 12 Maggio 2004 Autore Segnala Share Inviato: 12 Maggio 2004 Che tu sappia,esiste una estrazione già fatta,altrimenti come la faresti? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gavin3 Inviato: 12 Maggio 2004 Segnala Share Inviato: 12 Maggio 2004 semplice basta che compri in erboristeria 100 gr. di liquirizia sminuzzata, la versi in un barattolo di vetro dove aggiungi due terzi di alcool per liquori e un terzo di acqua e lasci in infusione un mese, poi filtri e la utilizzi come lozione, la radice deve essere ricoperta completamente dall'alcool e acqua, durante l'estrazione e il barattolo lo tappi bene. In effetti avevo sentito che la liquirizia fa calare il livello di testosterone per uso orale 7 grammi al giorno cala circa del 50%. Alla stessa stregua dovrebbe fare in lozione per uso locale. ;) ;) ;) Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
LittleB Inviato: 12 Maggio 2004 Segnala Share Inviato: 12 Maggio 2004 ..attenzione che la liquirizia aumenta la pressione arteriosa! LittleB Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gavin3 Inviato: 13 Maggio 2004 Segnala Share Inviato: 13 Maggio 2004 Si l'aumenta con dosaggi piuttosto grossi e in genere il problema lo hanno le persone grandi di eta', per i giovani il problema non dovrebbe sussistere! Io addirittura ce l'ho troppo bassa la pressione! ;) ;) ;) Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
LittleB Inviato: 13 Maggio 2004 Segnala Share Inviato: 13 Maggio 2004 Anche io! Tu pensa che quando vengono i primi caldi e mi sento un po' collassare, me magno la liquirizia (l'estratto, tipo le saila) e sto meglio! LittleB Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gavin3 Inviato: 13 Maggio 2004 Segnala Share Inviato: 13 Maggio 2004 Anche io una sera sono rientrato a casa d'estate e ho collassato addormentandomi e non riuscivo a svegliarmi! Ero pallido! ;) ;) ;) Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
rav3 Inviato: 14 Maggio 2004 Segnala Share Inviato: 14 Maggio 2004 Insomma sta liquirizia è meglio topica o orale? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Visitatore Inviato: 14 Maggio 2004 Segnala Share Inviato: 14 Maggio 2004 Riporto per doverosa conoscenza un articolo vecchiotto ma significativo dove si fa riferimento anche alla liquirizia. Fonte San Google: >> link << Naturali ma dannoseAgli italiani piacciono le terapie non convenzionali. Amano l'omeopatia e si disinteressano del fatto che nessuno scienziato al mondo l'avallerebbe. Ricorrono a guru indiani, tibetani, thainlandesi: insomma a chiunque in odore d'oriente somministri lozioni e balsami naturali. Si fidano ciecamente di ogni erbetta dal nome stravagante che promette benefici e illude di non avere effetti collaterali. Le cifre della diffusione delle cosiddette terapie dolci, come dimostrano i grafici di pagina 148, autorizzano a parlare di un innamoramento collettivo. Che ha contagiato anche la sanità pubblica: brulicano le Asl e gli ospedali che forniscono servizi cosiddetti "non convenzionali": agopuntura, shiatzu, omeopatia... La Camera dei deputati ha approvato una regolamentazione del settore erboristico, e ha all'esame una legge che metta ordine nella giungla delle medicine dolci. Insomma: il peso del favore popolare sta schiacciando le opposizioni di chi vorrebbe avere prove certe dell'efficacia di queste terapie prima di inserirle tra quelle fornite dal servizio pubblico. Eppure i dubbi rimangono. E si aggravano. L'ultimo lo lancia l'autorevole "The Lancet" che pubblica un articolo in cui si dimostra che spesso il mix tra erbe e farmaci ha effetti collaterali pericolosi. Tra gli inquisiti sostanze di uso comune e diffuso come l'aglio, la liquirizia, l'iperico, la salvia, il ginseng, il tamarindo e la valeriana. Che, se assunti in dosaggi sbagliati e insieme ad alcuni farmaci, possono non solo annullare l'effetto del medicinale ma addirittura procurare effetti secondari non trascurabili. Spulciando nei due maggiori data base americani di studi medici archiviati fra il 1966 e il 1999, Adriane Fugh-Berman, medico al dipartimento di Medicina della George Washington University, ha raccolto molte testimonianze dell'interazione rischiosa per l'organismo fra erbe e medicinali. Le accoppiate a rischio sono molte. Chi associa il Ginkgo biloba con il warfarin - principio attivo alla base di numerosi farmaci anticoagulanti - va incontro a emorragie, ma devono stare attenti anche coloro che prendono aspirina, paracetamolo o caffeina. E ancora: l'associazione del rimedio naturale con i diuretici tiazidici può provocare ipertensione. Sempre chi si cura con il warfarin deve evitare di assumere la Salvia miltiorrhiza - famosa per l'efficacia in caso di infàrto acuto del miocardio e per le cardiopatie coronariche, l'Harpagophytum procumhens - antinfiammatorio noto anche come artiglio del diavolo - l'Angelica sinensis, l'aglio (Allium sativurn) e il ginseng. L'articolo del "Lancet" continua poi con il Panax ginseng che induce manie depressive in pazienti che lo mischiano con antidepressivi; la noce di betel (Areca catechu) che associata a farmaci neurolettici dà luogo a tremori o rigidita'; la liquirizia (Glycyrrhiza glabra) che insieme all'idrocortisone aumenta la vasocostrizione e a contraccettivi orali provoca ipertensione. E ancora il tamarindo che incrementa l'assorbimento dell'aspirina e la valeriana che interagisce negativamente con l'alcol. Un capitolo a parte è poi dedicato all'erba di San Giovanni o iperico, il rimedio naturale contro la depressione più in voga negli ultimi anni. Un altro articolo apparso sempre su "The Lancet" dimostra che L'Hypericum perforatum modifica i meccanismi di comunicazione fra le cellule nervose se mischiato con inibitori della serotonina, e diminuisce gli effetti di numerose molecole tra cui la ciclosporina, un immunodepressore utilizzato in caso di trapianti. Ma non solo: secondo uno studio dei National institutes of Health americani, l'iperico interagisce con l'indinavir, un inibitore della proteasi usato contro l'Aids, e diminuisce la concentrazione sanguigna del medicinale fino a far sviluppare nei pazienti una resistenza e quindi a far fallire la terapia. Sono ancora poche le prove scientifiche che dimostrano gli effetti reali di queste erbe nelle diverse patologie. Eppure spesso chi assume un prodotto erboristico lo ritiene sicuro e in caso di reazione avversa difficilmente la attribuisce alla sostanza vegetale. Lo dimostra un'indagine condotta in Inghilterra su 515 utilizzatori di prodotti erboristici e farmaci da banco. Racconta xxxxx Cuomo, presidente della Società farmacologica italiana illustrandone i risultati: «Il 26 percento degli intervistati dichiara che si rivolgerebbe al medico in caso di reazione da farmaco, mentre solo lo 0,8 lo farebbe per un prodotto erboristico». In Italia manca un'indagine analoga, ma e' opinione diffusa che le preparazioni erboristiche abbiano un effetto blando sull'organismo, siano naturali e quindi sicure. «Questo è falso», continua Cuomo: «Numerosi prodotti a base di erbe possono produrre reazioni avverse, alcune delle quali molto gravi e in alcuni casi fatali». Per questo gli addetti ai lavori chiedono a gran voce una regolamentazione che tuteli i pazienti dai cocktail killer. E la Camera ha già approvato una "Regolamentazione del settore erboristico", che ora in discussione al Senato. Il testo indica due tipi di piante: quelle con funzioni farmacologiche utilizzate nei prodotti fitoterapici che potranno essere vendute solo in farmacia sotto prescrizione medica, e quelle dei prodotti erboristici vendibili ovunque perché farmaci non sono. Distinguere quali medicine non convenzionali hanno un'efficacia terapeutica e quali sono solo passatempi più o meno divertenti è un compito complesso a cui si sta applicando da qualche anno un'apposita sezione dei National Institutes of Health americani. Nel frattempo. però, in tutto l'Occidente cresce il favore per agopuntura, omeopatia, fitoterapia, chiropratica - solo per citarne alcune - a cui si rivolge in Italia il 22 per cento della popolazione. Per far fronte a questa domanda il servizio sanitario nazionale si sta attrezzando con circa SO Asl, ospedali e centri diffusi su tutto il territorio che offrono prestazioni soprattutto di agopuntura e di omeopatia con ticket. Secondo uno studio pubblicato sul "New England Journal of Medicine" il paziente che si rivolge alle medicine non convenzionali appartiene alla classe media, ha un'età compresa fra i 25 e i 50 anni e un buon livello di educazione. E abbandona la medicina tradizionale perché non ne e' soddisfatto, ha bisogno di un maggiore contatto personale col medico e vuole esercitare un maggior controllo personale sulla terapia. Insomma, anche l'autorevole rivista medica sembra riconoscere che il favore dei pazienti per le terapie non convenzionali è dovuto al parziale fallimento della medicina tradizionale nella difficile missione di confortare i pazienti e di trattare le mille piccole patologie legate agli stili di vita moderni: stress, patologie articolari, mal di testa ambien-tali... Il rischio allora è quello di avere da un lato la medicina arroccata sui suoi metodi scientifici e sorda alle richieste dei pazienti e dall'altro una giungla di offerte sgangherate di massaggi, rimedi ed erbette che, come ha dimostrato "The Lancet" rischiano di essere molto pericolose. Ma, un po' in sordina c'è chi sembra aver realizzato la quadratura del cerchio: i centri di medicina integrata. Dove diverse tradizioni mediche, filosofie della malattia e rimedi terapeutici si sposano per garantire ai pazienti un approccio più personale ed efficace possibile. Un esempio è quello del Centro italiano di medicina integrata di Roma. "Abbiamo deciso di riunire i migliori rappresentanti delle diverse culture", afferma Giovanni Marotta, medico e direttore del servizio di medicina naturale e omeopatica del Cimi. Dalla medicina generale alla pediatria, dalla ginecologia all'endocrinolo-gia, dall'immunologia alla geriatria, tutti i pazienti che si rivolgono al Cimi ricevono molta più attenzione di quella che troverebbero negli ambulatori tradizionali. «Le nostre visite durano più di un'ora», continua Marotta, «durante la quale cerchiamo di fare un'attenta diagnosi dei sintomi riportati. Ci informiamo sullo stile di vita del paziente, su come è vissuta la malattia. Una volta chiarito il quadro clinico, cerchiamo di prescrivere terapie non tossiche che non danneggino ulteriormente il sistema immunitario, già debilitato dalla malattia. Ma la vera chiave di volta per il paziente è capire quali siano i meccanismi alla base del suo malessere e inquadrarli all'interno della sua esperienza di vita». Per questo il Cimi propone una serie di prestazioni che vanno dall'omeopatia alla psicoterapia, dallo yoga al QiGong passando per corsi di respirazione o gioco, canto e ritmo per bambini. Il medico allora non è più solo un dispensatore di farmaci o rimedi miracolosi ma una persona che puo' capire e aiutare a far comprendere. Sara' poi il paziente a scegliere a quale tipo di medicina si vorra' affidare. --------- QUESTI COCKTAIL FANNO MALE (Fonte: The Lancet) INTERAZIONE TRA FARMACI E PRODOTTI ERBORISTICI Prodotti erboristici / Farmaci / Risultato dell'interazione Ginkga + Aspirina = Emorragia oculare Ginkga + Paracetamolo, caffeina = Ematoma subdural Ginkga + Warfarin = Emorragia intracerebrale Ginkga + Diuretici tiazidici = Ipertensione Liquirizia + Corticosteroidi = Potenziamento degli effetti degli stessi corticosteroidi Liquirizia + Anticoncezionali = Ipertensione, edema, ipapotassiemia Liquirizia + Spironalattine = Antagonismo dell'effetto diuretico Aglio (Allium sativum) + Wartarfin, anticoagulante = Emorragia Dong quai (Angelca sinensis) + Warlarin, anticoagulante = Emorragia Danshen (Salvia mitiorriza) + Wartarfin, anticoagulante = Emorragia Ginseng (Panax ginseng) + Wartarfin, anticoagulante = Emorragia Ginseng (Panax ginseng) + Estrogeni, corticosteroidi = Effetti additivi Ginseng (Panax ginseng) + Fenelzina = Cefalea, tremore, episodi maniacali Ginseng (Panax ginseng) + Insulina, antidiabetici orali = Ridotta biodisponibilita' Iperico (Hipericum Perforatum) + Antidepressivi SSRI = Ridotta biodisponibilita' Iperico (Hipericum Perforatum) + Teofillina, Cicloosparina = Ridotta biodisponibilita' Yohimbina (Pausinystalia yohimbe) + Antidepressivi triciclici = Ipertensione Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
LittleB Inviato: 14 Maggio 2004 Segnala Share Inviato: 14 Maggio 2004 Interessante! ;) LittleB Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
curvadong Inviato: 14 Maggio 2004 Autore Segnala Share Inviato: 14 Maggio 2004 Purtroppo non c'è nessun riferimento alla liquirizia per via topica,che nessuno ovviamente ha mai utilizzato e della quale a noi interesserebbe solo il presunto potenziale di abbattimento del testosterone in circolo,come emerge dallo studio riportato da fox(presunto perchè lo studio parla di liquirizia assunta per bocca). Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Visitatore Inviato: 15 Maggio 2004 Segnala Share Inviato: 15 Maggio 2004 In effetti curva ho provato a ricercare esperienze di liquirizia applicata topicamente ... ma non sono riuscito a trovare nulla. Credo tuttavia che la concentrazione necessaria in una eventuale lozione, per produrre gli effetti desiderati, ove ce ne fossero, possa avere tutti gli effetti collaterali di quella assunta per via orale. Del resto se il Minox ha tutti quegli effetti sul cuore.... Comunque non sono ne' un chimico ne' un medico. :okboy: Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Lady Marmelade Inviato: 15 Maggio 2004 Segnala Share Inviato: 15 Maggio 2004 xxxxx attenzione,non è assolutamente detto che la liquerizia funzioni se usata topicamente,perchè alcune sostanze,anche sostanze tossiche intendo,diventano attive solo dopo essere metabolizzate dal fegato,che produce un metabolita che ha caratteristiche chimiche fisiche diverse ed è attivato questo è uno dei motivi per cui ad esempio alcuni tossici sono tali solo se assunti per os,ovvero se ingeriti. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
curvadong Inviato: 15 Maggio 2004 Autore Segnala Share Inviato: 15 Maggio 2004 Certo Lady,la domanda ingenua che mi faccio è se nessuno ha mai escluso la possibile efficacia non solo di liquirizia ma di molte altre sostanze,con degli studi seri in double bind,cioè credo che la prassi scientifica sia quella di pubblicare solo gli studi che dimostrano l'efficacia di qualcosa,quando,curiosamente,riterrei utile per una conoscenza collettiva migliore di molte sostanze che ci circondano,rendere noti anche tutti i risultati negativi,anche se magari nel caso della liqui nessuno avrà veramente testato l'efficacia topica contro alopecia. Grazie comunque ad Anlan per il postage. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
NILO Inviato: 18 Maggio 2004 Segnala Share Inviato: 18 Maggio 2004 La migliore è la liquirizia Amarelli www.amarelli.it Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
dht combattente da 24 anni Inviato: 2 Settembre 2004 Segnala Share Inviato: 2 Settembre 2004 io da un pò di tempo assumo qualke tronketto sminuzzato al giorno x via orale (4o5tronketti), vi kiedo è in contrasto con l'uso del minox? grazie :rolleyes: Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Google Inviato: 7 Ottobre 2004 Segnala Share Inviato: 7 Ottobre 2004 No, non e' in contrasto. Saluti Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Visitatore arthur Inviato: 7 Ottobre 2004 Segnala Share Inviato: 7 Ottobre 2004 saluti geppo Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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