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Florence

Salusmaster User
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  1. una 'parrucca' totale, il cui front (o anche parti più ampie) è fatto in lace. E' usatissima da donne di colore, e da donne di spettacolo che per etnia e fenotipo non possono avere che capelli crespi. Oggi come oggi, sta trovando un impiego più largo anche fra persone che non hanno questo problema di capello ma che usano un taglio cortissimo, con la possibilità di cambiarlo temporaneamente. Fiore
  2. Mi spiace sinceramente. Ti faccio le mie condoglianze Fiorenzo
  3. ho notato parecchie similitudini di Narciso con un prodotto di punta di kerastase, il lumièere nutri-sculpt. Vince narciso per rapporto qualità,prezzo (e quantità) E il lumiere erea già un buonissimo prodotto! Va usato in modiche quantità, altrimenti dopo qualche giorno appesantisce il capello. Fiore
  4. dico che non mi fiderei a usare uno shampo con ingredienti schiarenti sui capelli trattati di una protesi
  5. confermo che shampo e balsamo di luca, sono i migliori fra quelli che ho testato fino ad ora. data la formulazione, può essere usato lo shampo da solo (che generalmente è meglio non usare singolo poichè i tensioattivi detergono, ma seccano il capello), anche se generalmente -è sempre buona norma- usare un grosso di balsamo per i capelli delle protesi, e pochissimo shampo. Questo vale in linea generale, nel caso si fosse sprovvisiti di prodotti ad hoc per le protesi. Io quelli di luca li uso comunque in coppia, perchè ho bisogno anche di volume e morbidezza, oltre che di lucidità del capello-. Voglio proprio vedere questo narciso... il mio problema infatti, è che i capelli della protesi sono più belli dei miei propri che tendono sempre al secco, opaco e crespo . Fiorenzo
  6. Florence

    pegaso e terme

    io stasera l'ho provata per la prima volta. Ho sistema con front in lace e poly ai lati e sul retro; ne ho messa solo un velo sulla cute su cui poggia il front, attacca da dio, bene e in maniera invisibile! Il luccichìo non lo vedo proprio, ma non posso dirlo con certezza visto che è sera e sono sotto luci artificiali. Col coton fioc, zero fili. Vi saprò dire nei prossimi giorni (anche shampo e balsamo ottimi; stasera i capelli sono lucidissimi e mooolto più soffici del solito, dovrò vedere domattina al risveglio) Fiorenzo
  7. Florence

    pegaso e terme

    bè, magari sulla pellicola è diverso che sul lace, bho?
  8. Florence

    pegaso e terme

    Non saprei, non avendola ancora provata. Credo che un grosso in differenza, lo faccia anche la quantità con cui viene applicata sulla pelle. Questi problemi mi si presentavano con altre colle usate; ne mettevo in surplus, poi col tempo, imparando e limitandone di molto la quantità , dosando con un cotton fioc e spandendo bene, miglioravano la loro tenuta, e non compariva l'impiastriciamento. Che sia questo? Fiorenzo
  9. Di norma dovrebbe andare bene, anche se, quando vedo "cera d'api" mi si alza qualche dubbio. Ma poichè si tratta di shampo, la dose infinitesimale la rende irrilevante. Nel caso delle cere di finish, evitatele come la peste! Fiorenzo
  10. Florence

    pegaso e terme

    ma il lace non si alza manco un pelo? Fiorenzo
  11. Bè veterano mica tanto... Ho avuto il mio primo gattino a settembre, senza averne uno di scorta, e subito col front in lace :D
  12. <io non uso ilk vetro, ma la copertina delle riviste patinate, così evito pure di pulire. Capisco il disagio della manutenione, perchè era uguale al mio. ora non mi preoccupa più tanto, ho preso mano. Il segreto è tutto lì xxxxx; farci la mano. Fiorenzo
  13. Avendo già due prodotti, su cui mi sembra, si è abbastanza sicuri, perchè cercarne altri? :blink: C'è qualcosa che non so? Fiorenzo
  14. A noi questo non interessa, sono affari suoi mantenere la formulazione costante nel tempo (così come tè stata trasmessa composizione al Ministero della Sanità). Noi dobbiamo , come consumatori, avere le cautele del caso e non altre. E 'del caso' significa avere un deposito della composizione della formulazione, secondo i range stabiliti a norma di legge per uso topico. Bene. Questo nell'ambito di un iter di produzione e vendita con tutti i crismi. Certo. Vero in parte. Proprio poichè non vi è certezza di produzione (come dici tu, mancano le dichiarazioni scritte per legge) , tu presumi di avere o non avere a che fare con una formulazione per così dire "cattiva". E avresti "fiducia" che tutti i prodotti corrispondenti al nome di quella colla che hai fatto analizzare, siano uguali e corrispondenti a ciò che emerge dalle tue analisi In pratica, e te lo dico nella maniera più onesta, credimi, hai la certezza che solo il flacone che fai analizzare corrisponde a quel che ti dirà il perito. Prova a chiederglielo, e vedi cosa questo professionista ti risponde. In pratica, non hai fugato i tuoi dubbi, semplicemente ancora devi basarti sulla fiducia, ma dormi sonni più tranquilli con la tua coscienza, pensando di aver fatto quel che potevi fare. Ma il risultato purtroppo è lo stesso. Ovvio. Ma in Italia andare contro le norme di produzione (formulazione, confezionamento, norme di etichettatura secondo nomenclatura etc.) comporta una responsabilità pesantissima, e la leggerezza si paga. Da un controllo, si risale a una intera partita prodotta, con certezza (se non si è fuori legge). Dalla colla che hai in mano, a parte il nome, a cosa risali? Ovvio che già solo questo è uno scandalo, ma di fatto, non hai alcun riferimento per arrivare alla produzione di ciò che hai in mano. Un conto è avviare una indagine di controllo avendo dei riferimenti, un altro avviarlo su qualcosa che ti porta a un far west senza certezza. Ti faccio un esempio; domani una colla ti frigge la pelle. Bene, se vuoi rivalerti su qualcuno, lo farai sul rivenditore (ammesso e non concesso che tu abbia in mano tutti gli estremi che provano la compravendita e istruzioni di utilizzo). Oltre questo non puoi andare, e nemmeno potrà farlo il rivenditore. Non esiste etichettatura di riferimento che possa avviare con certezza un controllo campione su una produzione (quale poi? Su chi? Quando? In che paese?...), e il suo uso. Illuso :) (credimi Medusa, te lo sto dicendo con la massima simpatia e stima che ho per te) ma non è così. Capita sovente che le partite non corrispondano alle formulazione, e vengono bloccate, ritirate, stoccate o distrutte. Ciò accade di continuo per i detergenti, i cosmetici, alimenti in scatola etc etc. Mio fratello è responsabile di produzione in una azienda di detergenti, e so come funzionano queste cose. So anche cosa rischia, nel caso tutto non sia fatto per bene. So anche che si caga sotto quando i controlli periodici non danno i risultati che ci si aspetta. Naturalmente questo avviene quando i produttori rispettano un iter di produzione secondo legge, e responsabilità secondo legge, e quindi rischiano grosso in caso di danni a cose e persone, con relative denunce. Nel caso nostro, questa determinazione non c'è. Se decidi di credere che un fabbricante usi sempre gli stessi componenti nelle giuste quantità (e senza avere riferimenti e garanzie scritti sul prodotto), perchè non dovresti credere che la sua colla, sia innocua sulla tua cute? Fiducia per fiducia.... No. Voi volete credere di essere al sicuro, ed è una cosa che capisco benissimo, ma di fatto, non è così. E ritengo sia giusto dirlo. Senza riferimenti certi, il tuo controllo e le tue analisi chimiche rimangono circoscritte a un solo campione, nemmeno a un lotto o a una partita (di quale azienda poi??) A causa di un errore della macchina, a volte imperizia di stoccaggio e confezionamento degli operai (caso più raro; per sostituzione ingrediente similari per aumento dei costi o irreperibilità temporanea dello stesso), vengono utilizzate diverse quantità di un ingrediente ( o ingredienti corrotti da errata conservazione), compromettendone il prodotto nell'insieme. Perchè nelle aziende alimentari i controlli devono essere stretti? Perchè lo stesso nelle aziende che si occupano di cosmetica? Perchè basta un sovradosaggio di parabeni (normalmente innocui conservanti e con comprovata storia di lungo utilizzo) per risultare 'a rischio', lo stesso per i tensioattivi, lo stesso dicasi anche solo per le care e buone vitamine che riempiono i nostri succhi di frutta. Queste aziende, quando mettono il proprio nome su un prodotto, rischiano parecchio; devono tutelare il consumatore tutelandosi. Nel caso delle care e vecchie colle, o ti fidi, o fai i tuoi controlli e poi.... siamo ancora lì; ti fidi. :34: Ripeto, se volete fare questa cosa, fatela. Ma ritengo sia necessario far presente, per chiarezza, che non garantisce l'aspetto salute a 360 gradi. E' importante saperlo. Analizzare con periodicità e costanza adesivi e colle, dà solo qualche tutela in più, con la speranza che chi produce, pur lavorando male , non lavori malissimo (considerando che già il fatto che le garanzie date al consumatore sono assolutamente carenti). Occorre sempre basarsi sulla fiducia. Per carità, non vorrei che pensaste che ho intenzione di minare l'entusiasmo con cui si fanno le cose, è solo il mio contributo, per quanto possa sembrare poco costruttivo in apparenza. Ora.... Non credo di avere altro a dire; questo è solo il mio parere personale e le argomentazioni oggettive su cui si basa. può non piacere, ma io sono pugliese di origine, se non parlo muoio! :fiorellino: Fiorenzo
  15. Auguri. Di fatto, si farebbero controlli che nulla dicono sulla partita (Lotto, e confezionamento). E cioè inutili, a meno che tutti nel forum usino poi il flacone analizzato, ovvero un unghia di prodotto a testa. Oltretutto, io vi consiglierei di essere furbi. Invece di appurare l'impossibile (e nessuno, mai , vi garantirà che quel tipo di colla analizzata sarà uguale a tutte quelle in commercio dello stesso tipo, proprio perchè manca il rispetto di un iter di produzione. Chiedete pure conferma di quel che dico a quel tossicologo e al chimico, che si sono guardati bene dal comunicarvelo),buttatevi sul fattibile; per anni avete usato prodotti per protesi, dopo essere stati messi sotto contratto da chi ve le ha rifilate. Se riuscite a provare che per anni avete usato prodotti fuori dalle tutele base poste dallo Stato (composizione, buona formulazione, rispetto dei range massimi consentiti), potreste intentare una causa collettiva con possibilità di spuntarla in termini di risarcimento. Comunque non voglio insistere, dico solo che la problematica è questa, poi se siete intenzionati ad andare avanti, fate pure. Il mio è solo un parere. Fiorenzo
  16. No, lo fanno, ma chiaramente, nessuno vuole prendersi la responsabilità di -dichiarare- un rischio per la salute pubblica. Per questo richiedono la presenza di un tossicologo e l'appoggio di dipartimenti universitari. In pratica si parano il cxxx contro eventuali denunce da parte dei produttori degli adesivi per protesi, che non hanno interesse a toccare. Ovvio che voler fare le cose per bene, significa un gran dispendio di soldi. Io però non capisco il vostro modo di muovervi (mentre capisco la ridondanza dell'iter da seguire richiesta dal laboratorio).... La scheda di sicurezza di un determinato prodotto è -già- una dichiarazione responsabile da parte del produttore. Responsabilità che diviene -pesante- nei confronti dello stesso se il produttore non produce conformemente alla dichiarazione. In questo caso, chimico e tossicologo servono per 'sbugiardare' chi ne fa commercio, con tutte le implicazioni del caso. Ora... le schede di sicurezza non ci sono , giusto? Per questo siete passati al punto 2. Ebbene, Avete idea di quanto costi ottenere la relazione (per ogni singolo componente cercato, e non sapete quanti cercarne) da parte di un chimico e un tossicologo? Senza contare che non siete voi a stabilire -cosa- cercare , ma lo sono i due professionisti che stileranno una relazione. Relazione che a questo punto dovrebbe essere fatta su più campioni di diverse tipologie di tape e colla. E dopo? E dopo non ve ne farete nulla. Proverete che quel tipo di campione è innocuo o pericoloso, ma questo non indica assolutamente nulla del resto dei pezzi dello stesso prodotto: in mancanza di scheda di sicurezza e certificazione, nulla vieta di produrre qualunque cosa si vuole senza rispettare uno standard di composizione. In pratica, se comprate una colla 'Ciocorì', la fate analizzare, e provate che è innocua, questo non significa assolutamente che lo possano essere anche tutte le altre colle Ciocorì in vendita, ma presumibilmente lo saranno solo quelle di un determinato lotto, in un determinato periodo di coinfezionamento (che per legge devono essere indicati sulla confezione) Una ricerca fatta così non serve. Cosa serve? Serve certificazione, scheda di sicurezza... Ma se si hanno in mano queste, è inutile rivolgersi a laboratori etc. Sarebbe come dire che la massaia che va al supermercato a comprare la maionese Calvè, poi la vuole fare analizzare perchè si fida poco. Il paragone non regge? Si, lei ha a disposizione un INCI (lista ingredienti), riportato chiaramente sul barattolo. E di ogni ingrediente (uova pastorizzate, olio, aceto, aromi, conservanti..) il produttore certifica allo stato (e non al cliente) la bontà e la giusta composizione. In pratica la cliente ne sa come prima, ma si fida di consumare un alimento prodotto secondo norme di legge. Finchè un qualsiasi prodotto per protesi, non verrà prodotto rilasciando una testimonianza legale di composizione della cui responsabilità se ne fa carico chi la produce, analizzare qualsivoglia cosa, non vi darà garanzie. Secondo me dovete tenervi i soldi, e se proprio volete essere sicuri di cosa usate, dovete continuare a girare finchè si ritrova chi lavora e vende con tutti i crismi. Fiorenzo
  17. Io invece non ho capito... QUALI colle volete fare analizzare? quelle di debbie e lu@a credo offrano abbastanza garanzie di quello che contengono. Debbie già dice che contengono toulene, Lu@a nella sua dice di no (ma se non sbaglio, può fornire riferimenti scritti). E quindi rimangono fuori maltri prodotti, quali?
  18. dava i numeri, perchè la mia è partita come raccomandata
  19. le creme della nivea le sconsiglio. Perchè la nivea è amatissima dalle donne, soprattutto per le gambe? Quasi tutte le cubiste e ballerine, ad esempio, la usano. Insieme all'olio johnson Essendo piena di paraffinati e siliconi, l'effetto immediato è quello di una pelle di seta. Ciò avviene perchè i siliconi presenti inguaiano la pelle della gamba, coprono i pori e livellano quindi la pelle, lisciandola- L'effetto è immediato, per questo sono prodotti tanto apprezzati. peccato che nel lungo periodo, la pelle così trattata diventi asfittica, e ancora più bisognosa di cure, principi emollienti e idratazione. Le donne non se ne capacitano, ottenendo come effetto, quello di usare ancora più crema, e ancora più spesso. E' un giochetto di marketing della nivea (e anche di altre marche), perfettamente legale e riuscito che danno alla clientela il 'tutto e subito' sovente richiesto da chi acquista. Per questo invito sempre a leggere le etichette ;) Fiorenzo
  20. Florence

    toplace

    prova direttamente sul forum italiano di toplace- Max risponde sempre Fiorenzo
  21. ma nessuno ha una foto di questi famosi filamenti? Fiorenzo
  22. le creme "Q10" indicano che nella loro composizione è presente il coenzima Q10 che agisce contro il danneggiamento del collagene e elastina presenti nella pelle (e quindi agisce contro le rughe). Il miglior uso del Q10 consiste nel...assimilarlo mangiandolo :) non a caso le pelli migliori sono quelle di chi ha una nutrizione ad ampio raggio di vegetali e cereali, contro i mangiatori di carne e fritture ;) In pratica, per avere una buona pelle, creme sì (perchè sono una buona abitudine, e consiglio di iniziare a prenderla presto, già a 20 anni), ma soprattutto, buona alimentazione :) Fiore
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