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Marliani

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  1. La caduta dei capelli comuni fattori responsabili Il ciclo pilifero norma1e prevede la sostituzione di ciascun capello sul cuoio capelluto ogni 3 - 5 anni, per cui ogni giorno vengono perduti circa 50 - 150 capelli in fase telogen. Sebbene esista una certa variabilità stagionale la quantità di capelli che cadono ogni giorno rimane sostanzialmente costante per tutta ~ vita. Le condizioni patologiche in grado di causare 'in~eccessiva perdita di capelli possono essere classificate non soltanto considerando le caratteristiche del cuoio capelluto vale a dire se esso presenta o meno cicatrici., ma anche in base alla modalità di caduta dei capelli che può essere circoscritta o diffusa; inoltre. l’alopecia diffusa può essere ulteriormente distinta considerando il tipo di capello. a seconda se in fase anagen o telogen. In questa sede verranno breve-niente riportate le più comuni forme di alopecia. considerando i principali aspetti patogenetici differenziali. L’alopecia androgenetica è anche nota come calvizie comune è caratterizzata da una eccessiva caduta dei capelli, che colpisce in maniera significativa il 50% dei soggetti di sesso maschile intorno ai 50 anni ed il 50% delle donne dopo i 60 anni. I prerequisiti per la comparsa di questo tipo di alopecia sono la predisposizione genetica e la presenza di una quantità sufficiente di androgeni circolanti. Tra le prove a sostegno che l’alopecia comune è causata dagli effetti locali esplicati dell’eccesso di androgeni possono essere citate le seguenti l’alopecia androgeneticaa non si osserva negli eunuchi castrati prima della pubertà; la virilizzazione causa alopecia androgenetica in donne con una predisposizione genetica; la terapia antiandrogena rallenta l'evoltizione della calvizie comune e può anche, in parte, far regredire la miniaturizzazione dei capelli, un fenomeno in cui è implicato il diidrotestosterone (DHT) che deriva dal testosterone per azione dell'enzima 5-alfa reduttasi Il telogen effluvium consiste in una caduta diffusa, non cicatriziale dei capelli che di solito si osserva dopo 3-6 mesi da una malattia severa o altri fattori scatenanti simili (una modificazione del trattamento farmacologico, un emorragia importante, un trauma accidentale, un intervento chirurgico o un grave trauma psicologico). Si tratta di una delle cause pin comuni di alopecia &ffusa, ma molti pazienti non fanno ricorso alla consulenza medica, per cui non è possibile deùnirue l'esatta incidenza. Tra le altre condizioni che possono determinare l'alopecia diffusa vanno ricordate la carenza di ferro ed altre cause nutrizionali. La carenza di ferro rappresenta una causa diretta di alopecia diffusa, come dimostrato dal fatto che in alcuni casi la terapia marziale può determinare l'interruzione della caduta dei cape~ e la loro ricrescita; inoltre, la sideropenia può cosùtuire anche un fattore aggravante di altre forme di alopecia, soprattutto quella androgenetica. D'altro canto, esistono numerose cause nutrizionali che sono responsabili di alopecia diffusa da caduta di capelli in fase telogen. ~a dieta drastica ed un calo ponderale improvviso possono far precipitare un telogen effluvium. Una condizione di inanizione cronica, in particolare il marasma, può causare la comparsa di capelli secchi, sottili. radi e facilmente strappabili. La carenza di acidi grassi essenziali può determinare una caduta marcata dei capelli in fase telogen il deficit di zinco, sia ereditario che acquisito, provoca la formazione di capelli fragili, radi, e la perdita di capelh rappresenta un indizio importante per la diagnosi di questa condizione carenziale. Una diffusa caduta dei capelli in fase telogen può associarsi sia ad una condizione di tipo ipotiroidismo che di ipertiroidismo. In particolare, l'ipotiroidismo inibisce la divisione cellulare sia nell'epidermide che negli annessi cutanei ed in una percentuale di pazienti l'inibizione delle mitosi induce il ritardo del rientro dei capelli telogen nella fase anagen. I farmaci possono causare alopecia per caduta dei capelli in fase anagen o telogen. Nel primo caso la perdita di capelli è di solito drammatica ed il paziente sviluppa rapidamente un'alopecia totale. Un elenco di farmaci che sono risultati in grado di causare alopecia è riportato nella tabella a lato. Alcuni farmaci agiscono esacerbando l'alopecia androgenica, mentre alti causano telogen effluvium. La maggior parte dei farmaci che provocano un anagen effluvium ad elevati dosaggi, risultano capaci di produrre telogen effluvium a basse dosi. L'alopecia in fase telogen indotta da farmaci di solito si manifesta con una diffusa caduta di capelli che appaiono fortemente assottigliati; la caduta dei capelli tende a manifestarsi dopo circa 6-12 settimane dall~inizio della terapia ed è progressiva nel corso del trattamento farmacologico. L'alopecia farmaco-indotta deve essere sospettata in caso di perdita diffusa dei capelli, in assenza di cause alternative apparenti, mentre il paziente sta seguendo una terapia farmacologica, con ricrescita dei capelli in seguito alla sospensione del trattamento. La ricomparsa dell alopecia allorché il paziente riprende ad assumere lo stesso farmaco permette di stabilire con certezza la causa introgena della caduta dei capelli.
  2. Marliani

    x il dott. Marliani

    La sideremia è il ferri circolante, la ferritina è il ferro depositato come ferroproteina. Si potrebbe dire che la sideremia è il denaro che hai in tasca e la ferritina è il conto in banca. Per fare ferritina occorre ferro, acido folico, vit B12, proteine ed altri fattori. Se la ferritina è bassa e la sideremia alta c'è un intoppo ... leggi su www.sitri.it un completo articolo si capelli e anemie.
  3. Marliani

    Alla c.a. del dott. Marliani

    La caduta dei capelli comuni fattori responsabili Il ciclo pilifero norma1e prevede la sostituzione di ciascun capello sul cuoio capelluto ogni 3 - 5 anni, per cui ogni giorno vengono perduti circa 50 - 150 capelli in fase telogen. Sebbene esista una certa variabilità stagionale la quantità di capelli che cadono ogni giorno rimane sostanzialmente costante per tutta ~ vita. Le condizioni patologiche in grado di causare 'in~eccessiva perdita di capelli possono essere classificate non soltanto considerando le caratteristiche del cuoio capelluto vale a dire se esso presenta o meno cicatrici., ma anche in base alla modalità di caduta dei capelli che può essere circoscritta o diffusa; inoltre. l’alopecia diffusa può essere ulteriormente distinta considerando il tipo di capello. a seconda se in fase anagen o telogen. In questa sede verranno breve-niente riportate le più comuni forme di alopecia. considerando i principali aspetti patogenetici differenziali. L’alopecia androgenetica è anche nota come calvizie comune è caratterizzata da una eccessiva caduta dei capelli, che colpisce in maniera significativa il 50% dei soggetti di sesso maschile intorno ai 50 anni ed il 50% delle donne dopo i 60 anni. I prerequisiti per la comparsa di questo tipo di alopecia sono la predisposizione genetica e la presenza di una quantità sufficiente di androgeni circolanti. Tra le prove a sostegno che l’alopecia comune è causata dagli effetti locali esplicati dell’eccesso di androgeni possono essere citate le seguenti l’alopecia androgeneticaa non si osserva negli eunuchi castrati prima della pubertà; la virilizzazione causa alopecia androgenetica in donne con una predisposizione genetica; la terapia antiandrogena rallenta l'evoltizione della calvizie comune e può anche, in parte, far regredire la miniaturizzazione dei capelli, un fenomeno in cui è implicato il diidrotestosterone (DHT) che deriva dal testosterone per azione dell'enzima 5-alfa reduttasi Il telogen effluvium consiste in una caduta diffusa, non cicatriziale dei capelli che di solito si osserva dopo 3-6 mesi da una malattia severa o altri fattori scatenanti simili (una modificazione del trattamento farmacologico, un emorragia importante, un trauma accidentale, un intervento chirurgico o un grave trauma psicologico). Si tratta di una delle cause pin comuni di alopecia &ffusa, ma molti pazienti non fanno ricorso alla consulenza medica, per cui non è possibile deùnirue l'esatta incidenza. Tra le altre condizioni che possono determinare l'alopecia diffusa vanno ricordate la carenza di ferro ed altre cause nutrizionali. La carenza di ferro rappresenta una causa diretta di alopecia diffusa, come dimostrato dal fatto che in alcuni casi la terapia marziale può determinare l'interruzione della caduta dei cape~ e la loro ricrescita; inoltre, la sideropenia può cosùtuire anche un fattore aggravante di altre forme di alopecia, soprattutto quella androgenetica. D'altro canto, esistono numerose cause nutrizionali che sono responsabili di alopecia diffusa da caduta di capelli in fase telogen. ~a dieta drastica ed un calo ponderale improvviso possono far precipitare un telogen effluvium. Una condizione di inanizione cronica, in particolare il marasma, può causare la comparsa di capelli secchi, sottili. radi e facilmente strappabili. La carenza di acidi grassi essenziali può determinare una caduta marcata dei capelli in fase telogen il deficit di zinco, sia ereditario che acquisito, provoca la formazione di capelli fragili, radi, e la perdita di capelh rappresenta un indizio importante per la diagnosi di questa condizione carenziale. Una diffusa caduta dei capelli in fase telogen può associarsi sia ad una condizione di tipo ipotiroidismo che di ipertiroidismo. In particolare, l'ipotiroidismo inibisce la divisione cellulare sia nell'epidermide che negli annessi cutanei ed in una percentuale di pazienti l'inibizione delle mitosi induce il ritardo del rientro dei capelli telogen nella fase anagen. I farmaci possono causare alopecia per caduta dei capelli in fase anagen o telogen. Nel primo caso la perdita di capelli è di solito drammatica ed il paziente sviluppa rapidamente un'alopecia totale. Un elenco di farmaci che sono risultati in grado di causare alopecia è riportato nella tabella a lato. Alcuni farmaci agiscono esacerbando l'alopecia androgenica, mentre alti causano telogen effluvium. La maggior parte dei farmaci che provocano un anagen effluvium ad elevati dosaggi, risultano capaci di produrre telogen effluvium a basse dosi. L'alopecia in fase telogen indotta da farmaci di solito si manifesta con una diffusa caduta di capelli che appaiono fortemente assottigliati; la caduta dei capelli tende a manifestarsi dopo circa 6-12 settimane dall~inizio della terapia ed è progressiva nel corso del trattamento farmacologico. L'alopecia farmaco-indotta deve essere sospettata in caso di perdita diffusa dei capelli, in assenza di cause alternative apparenti, mentre il paziente sta seguendo una terapia farmacologica, con ricrescita dei capelli in seguito alla sospensione del trattamento. La ricomparsa dell alopecia allorché il paziente riprende ad assumere lo stesso farmaco permette di stabilire con certezza la causa introgena della caduta dei capelli.
  4. Per Lina - Ritiene possibile che un TE duri tanto? R: un telogen effluvio DURA finché non vengono risolte le cause che lo provocano ... anche tutta la vita ! ---- - I valori ormonali mostravano il testosterone altissimo... R: il dosaggio ematico del testosterone è delicatissimo e variabile di minuto in minuto e poco affidabile, inoltre il T. è ormone da stress, l'ormone viene prodotto a "schizzi", inoltre non è la quantità dell'ormone ma la presenza dell'ormone a provocare androgenetica in individui predisposti ! ---- - Tutti hanno diagnosticato un'AA nonostante l'assenza di casi analoghi in famiglia. R: l'androgenetica vera è genetica = ereditaria, se così non è vuol dire che c'è dell'altro. ---- Fai i seguenti esami: Emocromo, ves, colesterolo tot, sideremia, magnesiemia, cupremia, zinchemia, ferritina, ft4, TSH, vit Bl2, ac folico. Fammi avere i risultati, trascritti su e-mail e non come allegato, anche se sono normali e regolari.
  5. Marliani

    x il dott. Marliani

    Carissima: mi manderesti i tuoi esami del sague trascritti su e-mail ? [email protected] --------- Per ora medica il cuoio capelluto con Locoidon lozione, lava poi la testa dopo alcune ora, o meglio il giorno dopo, con un detergente delicato Massaggia la cute, lavandola, per almeno un minuto e sciacqua bene, ripeti tutto questo abitualmente ogni 3 - 7 giorni -------- DEFINIZIONE: Il termine “Effluvio” indica una caduta anormale di capelli per quantità e per qualità. La caduta dei capelli è quantitativamente molto elevata, qualitativamente omogenea (ad esempio tutti i capelli cadono in telogen maturo o in anagen distrofico etc) e sostanzialmente diffusa su tutto il cuoio capelluto. In presenza di una diffusa caduta di capelli il medico deve poter eseguire una corretta diagnosi basata su una dettagliata indagine anamnestica, su un accurato esame clinico, seguito da eventuali osservazioni microscopiche (se occorre anche mediante biopsia ed istologia) e da esami di laboratorio. ESAME OBIETTIVO Il nostro approccio, come spesso avviene in dermatologia ed a differenza di quanto si fa in medicina generale, potrà cominciare con l’esame obiettivo. Per prima cosa, ovviamente, verificheremo se i capelli sono “normali” per quantità e qualità anche in relazione ad età e sesso del soggetto che stiamo esaminando. Facilmente potremo verificare se si è in presenza di un diradamento diffuso o localizzato dei capelli (ipotrichia) e se tale diradamento è stato o meno preceduto da assottigliamento evidente dei capelli. Dopo un parto, ad esempio, si verifica un effluvio diffuso senza che i capelli si assottiglino (telogen effluvio post parto). Durante una dieta dimagrante squilibrata, con carenze proteiche, si può assistere invece ad un assottigliamento dei capelli seguito poi da caduta di capelli in telogen con bulbi che appaiono al microscopio spesso strozzati, come a clessidra. Il Test della carezza è un primo esame clinico che consisterà nel far scorrere la mano sopra il cuoio capelluto, come per accarezzare i capelli. Saranno piccole alterazioni, di per sé diagnostiche e subito evidenti, a darci un primo immediato orientamento. Potremo renderci conto “a vista” di quanti sono i capelli corti e sottili “miniaturizzati”, se i capelli sono particolarmente sottili, se sono sottili in toto o solo in zone particolari, se vi sono elementi fratturati etc. Si potrà subito, grossolanamente, determinare il rapporto fra capelli corti e sottili (miniaturizzati o displasici) e capelli normali. Un eccesso di capelli miniaturizzati indica inequivocabilmente un aumento dei telogen per riduzione del tempo di anagen (defluvio in telogen). Una irregolarità di distribuzione dei capelli, ad esempio più radi sulla zona del vertice che sulla nuca ci farà inequivocabilmente porre diagnosi di ipotrichia o alopecia androgenetica. La rarefazione della zona fronto-parietale, la così detta “stempiatura”, sarà diagnostica per una alopecia fronto-parietale maschile. Una alopecia areata, così come una alopecia cicatriziale, saranno il più delle volte subito evidenti. Una rarefazione dei capelli sulla nuca e sulle tempie con risparmio del vertice orienteranno verso un effluvio. I capelli fratturati, simili a barba ispida, faranno subito pensare a danni provocati da trattamenti cosmetici, a malformazioni del fusto, ad una tricotillomania, ad una tigna. Saranno cioè diagnostici di una pseudo alopecia. Capelli assottigliati, ma non geneticamente e da sempre sottili, potranno far pensare ad uno stato carenziale. L’esperienza del medico sarà in tricologia, come in tutta la dermatologia (branca “visiva” della medicina), spesso decisiva per una diagnosi immediata. L’osservazione del cuoio capelluto potrà poi evidenziare la presenza di comuni disturbi dermatologici come la pitiriasi, la dermatite seborroica, la psoriasi ed anche cicatrici, atrofie, ustioni, infezioni, tumori etc. Il pull test verrà eseguito subito dopo. Questo è un semplice esame semeiologico, solo apparentemente grossolano, che si compie facendo scorrere le dita fra i capelli e tirandone dolcemente una grossa ciocca. I capelli potranno staccarsi dal follicolo in numero estremamente variabile: 1 - 15 - 20 - 100 ed oltre. Ne deriveranno immediatamente alcune fondamentali considerazioni: 1) Se con la modesta trazione si ottengono fra le dita 20 - 50 - 100 capelli, con i loro bulbi conservati, siamo quasi certamente in presenza di un effluvio. Se la caduta dei capelli costituisce per il paziente l’unico sintomo di calvizie incipiente, paradossalmente, tanto più questa è vistosa tanto meno corrisponde, nella maggior parte dei casi, ad un reale pericolo di calvizie. L’effluvio è, come ben sappiamo, impressionante e comunissimo e la sua benignità rende ragione della apparente efficacia di tante “cure” irrazionali. Osservando ora i bulbi sarà facile distinguere, anche ad occhio nudo, un effluvio in telogen da un effluvio in anagen. a) Nell’effluvio in telogen, che può essere caratterizzato dalla caduta in telogen di centinaia ed anche migliaia di capelli al giorno, si potrà osservare che i capelli caduti sono esclusivamente elementi telogen senza segni di involuzione (capelli terminali che cadono alla fine di un ciclo). L’anamnesi facilmente ci farà distinguere un effluvio in telogen acuto da un effluvio in telogen cronico. L’effluvio in telogen acuto è un’onda di muta dovuta ad un evento “stressante” (generico) che colpisce anche tutti gli anagen 6°. L’effluvio in telogen cronico (di durata superiore ai 3 mesi) è invece dovuto ad un evento “perturbante” ad andamento lungo o cronico, anche misconosciuto, che altera il normale ciclo del capello. b) Se i capelli si staccano con bulbi piccoli anageni, visivamente distrofici siamo certamente di fronte ad un effluvio in anagen: quasi sempre sinonimo di alopecia areata, talvolta esito immediato di una terapia citostatica, un’intossicazione acuta etc; ma l’anamnesi sarà in questi casi facilmente dirimente. 2) Se i capelli che si staccano alla trazione con i loro bulbi conservati sono in numero modesto, ma il paziente presenta una chiara ipotrichia o una alopecia, siamo quasi certamente in presenza di un defluvio: si tratterà cioè di una caduta di capelli per lo più modesta ma prognosticamente assai più grave per la progressiva ed irreversibile involuzione dell’annesso cutaneo verso il pelo vellus o della cute stessa verso uno stato cicatriziale. a) Se ora osserveremo, fra i capelli staccati, la presenza di telogen miniaturizzati (ovvero displasici: Orfanos C.E.; ovvero animalizzati: Rebora A.; ovvero prematuri: Marliani A.) potremo porre diagnosi di defluvio in telogen di tipo maschile, sinonimo di defluvio androgenetico. b) Se i capelli che si staccano sono anagen che portano con sé la guaina epiteliale interna, indice inequivocabile di un danno a livello del clivaggio fra le guaine, porremo diagnosi di defluvio in anagen; cioè saremo di fronte ad una alopecia cicatriziale propriamente “dermatologica”: LED, lichen, pseudo area, follicolite decalvante etc. 3) Se i capelli si staccano senza bulbi sono chiaramente capelli che si fratturano per malformazioni o parassitosi o per maltrattamenti fisici e/o chimici. ANAMNESI L’anamnesi richiede un’attenta valutazione della storia familiare, degli stati fisiologici e/o parafisiologici, delle abitudini alimentari, delle malattie pregresse o in corso, dell’uso di farmaci o cosmetici (tinture, colorazioni, lavaggi etc.). --> Se con l’esame obiettivo abbiamo posto diagnosi di effluvio in telogen (caduta di capelli numericamente molto alta ed iniziata da meno di 3 mesi) l’anamnesi facilmente ci farà distinguere un effluvio in telogen acuto da un effluvio in telogen cronico. L’effluvio in telogen acuto è un’onda di muta dovuta ad un “evento” breve e violento che colpisce anche tutti gli anagen 6°. L’effluvio in telogen cronico (di durata superiore ai 3 mesi) sarà invece dovuto ad una causa “perturbante”, ad andamento lungo o cronico, che altera il normale ciclo del capello. Cause Comuni di “Telogen Effluvio” 1) post gravidico 2) luetico 3) malattie infettive in genere 4) da traumi psicofisici o stress generici 5) neurologico 6) da denutrizione e/o da malassorbimento intestinale 7) paraneoplastico 8) iatrogeno e/o tossico 9) distiroidismo e/o ipoparatiroidismo 10) collagenopatie autoimmuni 11) ipertermie di qualunque natura 12) altre cause? L’evento causale dell’effluvio spesso viene riferito dal paziente stesso: una malattia, una intossicazione, uno stato di stress psichico od altro. Se invece l’anamnesi non è già di per sé completamente dirimente chiederemo al nostro paziente una serie di esami, nel tentativo di trovare la causa dell’effluvio. Fra le cause di “telogen effluvio cronico” dobbiamo sempre sospettare la lue, un distiroidismo ed una collagenopatia sistemica con andamento clinicamente iposintomatico e che, probabilmente, è la causa più temibile e di difficile diagnosi, troppo spesso inizialmente misconosciuta. La diagnosi di telogen effluvio acuto e/o cronico impone quindi una serie minima di esami che permettano di escludere le cause più gravi e, a diagnosi fatta, di impostare una terapia mirata. Esami clinici minimi di base in caso di “Telogen Effluvio” Emocromo, VES, protidogramma, glicemia, colesterolemia, transaminasi, HAV, HBsAg, HCV, sideremia, ferritina, magnesiemia, cupremia, zinchemia, calcemia, Ra Test, W.Rose, proteina C, TASLO, VDRL, Mono test, HIV, Esame delle feci, fT4, TSH, ricerca di autoanticorpi antinucleari. Nutrienti, Vitamine ed Oligoelementi (serici e/o plasmatici) margini di normalità Valori normali in Medicina Valori normali in Tricologia albumina: 3,5-5 gr/dl > 4,5 gr/dl calcemia: 8,5-10 mg 9-10 mg/dl ferritina: 12-200 ng/ml >30 ng/ml sideremia: 40-160 mcg/dl >60 mcg/dl folati: 1,8-12 ng/ml >3 ng/ml magnesio: 1,3-2,1 mEq/l >1,8 mEq/l proteine tot: 6-8 g/dl >6,5 g/dl rame: 70-160 microg/dl 80-120 microg/dl vit. A: 30-65 microg/dl 40-65 microg/dl Vit. B6: 3,6-18 ng/ml >5 ng/ml vit. B12: 220-940 pg/ml >300 pg /ml vit. C: 0,6-2,0 mg/dl >8 mg/dl vit. D: 1,5-3,5 ng/ml 2-3 ng/ml zinco: 70-150 microg/dl >80 microg/dl Come sappiamo il telogen effluvio può interessare un numero altissimo di capelli, oltre 85 - 90% (cioè tutti gli anagen 6°) provocandone una caduta profusa che inizia dopo 12 - 15 settimane dall’evento scatenante per protrarsi per circa 3 mesi (la normale durata del catagen + il telogen), successivamente la caduta di capelli si arresta spontaneamente e (naturalmente) i capelli ricrescono; si è avuta cioè una’ “onda di muta”. Durante il telogen effluvio il tricogramma mostrerà che fino ed oltre l’85% dei capelli sono in fase telogen. L’unico trattamento razionale sarà ovviamente quello di allontanare (se possibile) la causa che ha scatenato l’evento ma spesso si renderà necessario fornire al paziente terrorizzato una terapia di supporto (anche solo un placebo) che gli dimostrerà l’interessamento del medico al suo caso e farà trascorrere il tempo necessario a che l’effluvio si risolva spontaneamente. E’ comunque interessante notare come dopo il superamento di un grave telogen effluvio vi sia sempre un periodo, più o meno lungo (talvolta anche di anni), in cui cadono pochissimi capelli perché tutti gli elementi in telogen e/o che si avviavano al telogen sono caduti. Di conseguenza il numero di anagen al tricogramma supera spesso il 95% ed il normale ciclo annuale è alterato, con grande soddisfazione del paziente “guarito”.
  6. Ricordatevi che l'androGENETICA è ereditaria ... se nella vostra famiglia non c'è calvizie femminile la vostra non è una androGENETICA..
  7. Marliani

    per il dott. Marliani

    L'alopecia androgenetica é ereditaria. Ergo non hai una androgenetica! Fai i seguenti esami: Emocromo, ves, colesterolo tot, sideremia, magnesiemia, cupremia, zinchemia, ferritina, ft4, TSH, vit Bl2, ac folico. Fammi avere (copiati su e-mail e non come allegato) i risultati. ciao!
  8. Marliani

    per il Dott.Marliani

    Cara Alepi, sei affetta da telogen effluvio! Leggi bene il post "non confodete l'androgenetica con l'effluvio". Massaggia bene la testa tre volte alla settimana con Scalpicin lozione e lavala dopo 5 - 10 ore. mandami pure i tuoi esami ad [email protected] Emocromo, ves, colesterolo tot, sideremia, magnesiemia, cupremia, zinchemia, ferritina, ft4, TSH, vit Bl2, ac folico. Fammi avere (copiati su e-mail e non come allegato) i risultati. ciao! ti risponderò! ------------------------- Si parla di Telogen Effluvium per indicare la forma più frequente di caduta di capelli conseguente ad un “interferenza” o “stress” psichico o fisico. Può manifestarsi a qualunque età, in ambedue i sessi ma con predilezione per il sesso femminile. Il paziente presenta sempre un notevole incremento della caduta dei capelli con un diradamento di grado variabile. Il telogen effluvium consiste in un aumento transitorio del numero dei capelli che cadono in fase di ricambio “a clava” (con il bulbo o in telogen) dai follicoli del cuoio capelluto che hanno terminato la fase di crescita. Tale processo è la conseguenza di un accelerato passaggio dalla fase di crescita (anagen) alla fase catagen ed infine alla fase telogen (fase di ricambio caduta). La maggior parte dei pazienti è molto ansiosa, temendo, a torto, di diventare calvo. Spesso si recano dal dermatologo con un sacchetto di plastica contenente i capelli caduti. La caduta dei capelli interessa diffusamente tutto il cuoio capelluto, comprese le parti laterali e posteriori della testa. Se la caduta è abbastanza significativa da provocare un diradamento, l'alopecia risulta evidente su tutto il cuoio capelluto. Le cause del telogen effluvium possono essere suddivise in due gruppi: - stress fisico: Con il termine di stress fisico si intendono tutti quei fattori che influiscono sulla crescita del follicolo: gravidanza, sospensione o cambiamento di un contraccettivo orale, intervento chirurgico, trauma fisico, dieta severa con calo ponderale, malattie importanti specialmente se con febbre alta ecc, ecc. - stress psichico: Nel concetto di stress psichico rientrano numerose situazioni quali: incidente, trasloco, matrimonio, problemi affettivi o familiari, esami ecc, ecc. Il telogen effluvium è la causa più frequente di forte caduta di capelli. Nella forma acuta l’evento scatenante la caduta la precede di circa 6-16 settimane. Obiettivamente si osserva una caduta diffusa di capelli. Facendo scorrere le dita tra i capelli del paziente, ad ogni passaggio possono cadere moltissimi capelli, i quali sono tutti in fase telogen ed hanno il caratteristico aspetto “a clava”. Spesso si osservano nuovi capelli corti in ricrescita, i quali sono più sottili rispetto ai capelli vecchi e hanno le estremità assottigliate. Spesso l'evento scatenante il telogen effluvium influisce anche sulla crescita delle unghie. La completa ricrescita dei capelli è abitualmente la regola. Il telogen effluvium può persistere fino ad un anno dopo l'evento scatenante. Nella forma cronica (cioè che dura già da qualche mese) l’evento scatenante può non essere subito chiaro ma è la sua individuazione e risoluzione che risolve il caso clinico. La prima cosa da fare è eseguire una serie completa di accertamenti per identificare la causa del telogen effluvium. È necessario eseguire degli esami ematici per accertare eventuali alterazioni tiroidee, una carenza di ferro o di altri minerali, un'alterazione nella produzione proteica. Emocromo, VES, colesterolo tot, sideremia, magnesiemia, cupremia, zinchemia, ferritina, vit B12, ac folico, proteine totali, fT4, TSH, prolattina. Il paziente potrà comunque essere rassicurato che il processo fa parte di un normale ciclo di crescita e di caduta dei capelli e che la ricrescita dei capelli, risoltasi la causa che ha provocato la caduta) è la norma nella maggior parte dei casi. Dal punto di vista sintomatico si ricorre all'applicazione topica di cortisone per qualche mese.
  9. Marliani

    chiedo aiuto dott. marliani

    La terapia tricologica chirurgica in una donna va attentamente valutata. Ti lascio delle note stiriche e pratiche sulla chirurgia. Nella pratica quotidiana l’utilizzo della terapia chirurgica è riservato a malattie non curabili altrimenti o a quelle che non hanno precedentemente risposto alla terapia medica. Nel caso dei capelli abbiamo ritenuto opportuno fornire una descrizione abbastanza dettagliata delle metodiche chirurgiche disponibili per ridurre le aspettative di quanti credono, una volta calvi, che sia possibile risolvere il problema con l’utilizzo del “bisturi”. La terapia chirurgica può essere utilizzata anche in casi di alopecia diversi da quella androgenetica (ad esempio un’area di cuoio capelluto divenuta alopecica in seguito ad un’ustione). Detonsurazione (riduzione del cuoio capelluto - scalp reduction). E’ la tecnica più semplice e consiste nell’asportare chirurgicamente una “losanga” di area alopecica e suturare poi i lembi. Prima dell’intervento occorre valutare empiricamente con i polpastrelli delle dita l’elasticità del cuoio capelluto (scala valori da 1 a 10) per evitare di trovarsi poi, una volta eseguito l’intervento, nell’impossibilità di ricucire la breccia operatoria. L’intervento viene effettuato in anestesia locale o generale e, se necessario, può essere ripetuto una o due volte (sempre con qualche mese di intervallo). Possono residuare edema e/o cefalea che normalmente scompaiono in qualche giorno. Recentemente, al posto del classico bendaggio (24 ore), è stato in qualche caso utilizzato un film plastico protettivo spruzzato direttamente sul cuoio capelluto. Il lavaggio della testa è in genere consentito dopo 3-4 giorni. Una variante tecnica prevede l’uso di “espansori cutanei”. Si tratta, in pratica, di “sacchetti” di materiale inerte che, alcuni mesi prima dell’intervento, vengono introdotti nel tessuto sottocutaneo in vicinanza dell’area da “detonsurare” e, mediante una siringa, progressivamente riempiti, attraverso una valvola, con soluzione fisiologica in modo da espandere la cute circostante (provvista di capelli!). In questo modo, al momento dell’intervento, sarà disponibile una maggiore quantità di tessuto. Il rovecio della medaglia è dato dal disagio di portare questi palloncini in attesa dell’intervento. Trapianto ad isole (tecnica di Orentreich - innesti a zolle - trapianto di punch grafts). E’ il conosciuto intervento di “trapianto” nel quale, in anestesia locale, dalle aree in cui sono ancora presenti capelli (regione occipitale) vengono prelevate delle zolle di cuoio capelluto mediante un bisturi circolare (punch) di 4 mm. Le zolle vengono poi sistemate in appositi “pozzetti” scavati, nella zona calva, mediante un bisturi circolare più piccolo, di 3 mm, in modo che, malgrado la retrazione elastica del tessuto, il frammento occupi lo spazio per intero (in caso contrario gli spazi rimasti liberi verrebbero occupati da sangue e tessuto di riparazione). Di particolare importanza è l’angolo di incidenza del bisturi che, se non corretto (come descritto nella parte dell’anatomia il capello è infatti inclinato rispetto al piano cutaneo e non verticale), porterà al taglio della radice e del bulbo di alcuni capelli e quindi alla loro definitiva perdita. In genere si fanno 3-4 arcate di innesti ad U. Nella prima seduta gli innesti devono essere distanziati di almeno 4 mm in modo da lasciare spazio per il secondo trapianto. Ogni zolla di 4 mm contiene da 17 a 25 capelli. Per riempire eventuali piccoli spazi rimasti liberi si possono usare le minizolle (2-3-4 capelli) e le microzolle (un solo capello !). In ogni seduta operatoria è consigliabile non superare il numero massimo di 100 innesti (solitamente si arriva a 50-60) e quindi il numero totale di capelli sarà di circa 1500. I capelli trapiantati, privi per un breve periodo di qualsiasi sostegno nutritivo, cadono entro il 1° mese. Se l’intervento è stato effettuato correttamente la papilla viene rivascolarizzata e consente alla matrice di riprendere la sua attività: entro i 3 mesi successivi compariranno i nuovi capelli, stabili. Dal momento che i capelli della regione occipitale non sono sensibili ai “meccanismi” della calvizie e che conservano questa caratteristica anche dopo essere stati trapiantati non dovrebbe esserci il rischio di vederli cadere in un periodo successivo. Condizioni preliminari indispensabili per questo intervento sono: a) che la calvizie sia stabilizzata (in caso contrario esiste la possibilità di trapiantare capelli già “condannati” a cadere); b) che, conseguentemente, l’età non sia troppo bassa (almeno 30 anni); c) che i capelli presenti in sede occipitale siano abbastanza folti (non meno del 60% rispetto alla densità originale esistente prima dell’inizio della caduta), di buona qualità (elevata percentuale di anagen e buone condizioni strutturali) e che formino una “banda” alta non meno di 8 cm. Dopo l’intervento viene lasciato un bendaggio per 24 ore. Il lavaggio è in genere consentito dopo 7 giorni. Se necessario, un secondo intervento sarà effettuato dopo 6 settimane, un terzo dopo 3-4 mesi dal secondo e un quarto dopo 3-4 mesi dal terzo. Per evitare di lasciare una serie di cicatrici “a scacchiera” nella zona di prelievo viene modernamente seguita la tecnica di Nordström che prevede di prelevare tutte le zolle da una losanga di cuoio capelluto (della regione occipitale) che sarà poi suturata. In questo modo residua una cicatrice lineare poco visibile che viene coperta con facilità dai capelli rimasti. Per evitare forti emorragie i pozzetti riceventi vengono prelevati utilizzando l’emostato frontale, lungo nastro metallico flessibile fornito di una cavità pneumatica sulla faccia concava, che viene gonfiata, con una pompa manometro, un pò al di sotto della pressione arteriosa massima del paziente. Il prelievo delle zolle nell’area occipitale viene invece effettuato con l’emostato occipitale, riquadro metallico (sulla cui superficie concava è anche qui presente la pompa manometro) fornito di una finestra rettangolare attraverso la quale l’operatore fa il prelievo. La tecnica dà buoni risultati solo se la zona da coprire è relativamente piccola, altrimenti l’aspetto finale sarà di “capelli a bambola”, non pettinabili, radi e assolutamente non “naturali”. L’utilizzo delle mini e delle microzolle ha comunque ridotto al minimo questa fastidiosa evenienza che era invece quasi la consuetudine negli interventi degli anni passati. Il costo di un intervento si aggira sui 5000 Euro.
  10. Carissima: L'alopecia androgenetica "vera" nella donna è, a mio parere, molto rara! Una componente di "effluvio" è sempre presente ed in un effluvio le terapie "antiandrogene" che si usano per i maschi sono, per lo meno, inefficaci. La situazione nella donna va valutata caso per caso (e qui si vede chi conosce la tricologia e chi applica terapie standardizzate). Se ben condotta la terapia in una donna da (quasi) sempre buoni risultati, molto più facilmente che nei maschi.
  11. Marliani

    per il dott. Marliani

    Carissima: L'alopecia androgenetica "vera" nella donna è molto rara! Sei certa della diagnosi? Rispondi a queste domande: quanti anni hai? tua madre ha perso i capelli? a che età è iniziata la caduta di capelli? la caduta di capelli interessa la parte alta della testa? la caduta di capelli è diffusa anche su tutto il cuoio capelluto che è in toto diradato? le tue mestruazioni sono regolari? Se mi fai sapere in che zona abiti ti potrò (forse) indicare il nome di medico esperto in tricologia che sia vicino. Per ora medica il cuoio capelluto con Locoidon lozione, lava poi la testa dopo alcune ora, o meglio il giorno dopo, con un detergente delicato come Triderm Oil shampoo a cui aggiungerai qualche goccia di Nizoral scalp fluid. Massaggia la cute, lavandola, per almeno un minuto e sciacqua bene, ripeti tutto questo abitualmente ogni 3-7 giorni. Fai i seguenti esami: Emocromo, ves, colesterolo tot, sideremia, magnesiemia, cupremia, zinchemia, ferritina, ft4, TSH, vit Bl2, ac folico. Fammi avere i risultati, copiati su e-mal e non come allegato ad [email protected]
  12. Un consiglio per tutte: lasciate perdere i capelli artificiali e state sempre ben lontane da tutti quei "CENTRI TRICOLOGICI" dove vi dicono che se non firmate subito, appena in tempo, un contratto per trattamenti e cute (del costo sempre di diverse migliaia di euro) sarete calve fra qualche mese. SONO TRUFFATORI!
  13. per Barby: L’impianto di capelli artificiali nel cuoio capelluto è una procedura para chirurgica utilizzata per mascherare una calvizie. Tale metodica si diffuse rapidamente dall’America e dal Giappone verso l’Europa approdando in Italia all’inizio degli anni 80. I “capelli artificiali”, nella loro concezione originale (secondo Yamada), sono di poliestere colorati con pigmenti inorganici che danno loro un aspetto naturale. Fino a pochi anni fa arrivavano direttamente dal Giappone in contenitori sterili, oggi vengono prodotti un pò ovunque. La loro lunghezza originale era di 16 cm. Ad una estremità presentano una specie di cappio. Mediante un apposito strumento questi capelli vengono afferrati da un ago sottile e “sparati”, anche senza necessità di anestesia, nel cuoio capelluto ad una profondità di 8-15 mm, cioè sempre sopra la “galea capitis” (fascia connettivale semi-rigida che si estende sopra e a protezione del cranio). Il “cappio”, in basso al capello, funziona da sistema di ancoraggio quando intorno ad esso si forma tessuto cicatriziale. Durante ogni seduta possono essere impiantate anche senza anestesia alcune centinaia di questi capelli, di solito fino a 500. Il tessuto cicatriziale che si forma intorno al cappio fissa l’estremità del capello che rimane ancorato al sottocutaneo con una certa stabilità. Tra capello impiantato e cute avviene inoltre un processo di epitelizzazione, o meglio di marsupializzazione, che finisce per formare una specie di pseudofollicolo, sola barriera che dovrebbe impedire a germi di invadere il derma. Il capello artificiale, nonostante l’ancoraggio, va comunque incontro, come ogni corpo estraneo, ad un processo di superficializzazione che finisce con la sua espulsione; una perdita di tali capelli artificiali considerata media e normale oscilla fra il 10 e il 30% all’anno. Occorrono pertanto interventi periodici di rinfoltimento che compensino le perdite. Della tecnica originale di Yamada sono state proposte numerose varianti ma tutte senza reali vantaggi: differiscono fra di loro per il tipo di materiale con cui il capello è realizzato, per il metodo di colorazione più o meno superficiale della fibra, per il tipo di cappio che dovrebbe fermarlo alla galea, per la forma dell’ago infissore ma sopratutto per la provenienza del kit chirurgico. Una delle tecniche più originali prevede l’impianto di capelli a “V”, che vengono inseriti con uno strumento ad ago retrattile, dotato di 2 punte, che aggancia il capello in corrispondenza del vertice della V e lo rilascia ad una profondità di 8 mm. Dato che così ad ogni impianto corrispondono 2 capelli e che il metodo di inserimento è velocissimo, si arriva fino a 800 capelli all’ora. Il risultato estetico immediato, specie nei casi di aree alopeciche limitate con assenza di tessuto cicatriziale e se la quantità di capelli inseriti non è troppo grande (2000-5000 capelli), è abbastanza buono ed anche la tolleranza del materiale artificiale da parte della cute è anch’essa, all’inizio, apparentemente buona. I risultati sono poi nel tempo, come vedremo, molto inferiori alle aspettative. Per un buon esito di questa tecnica occorre che venga rispettato un preciso protocollo le cui regole fondamentali sono: implantologo deve essere qualificato, specialista in dermatologia con esperienza di dermochirurgia, la fibra del capello artificiale deve essere un polimero medical-grade, già registrato nella farmacopea europea ed impiegato come filo da sutura. I pigmenti utilizzati nella fibra devono essere di origine naturale ed inglobati nel polimero ancora allo stato liquido perché non possa avenirne migrazione nel derma, il sistema di ancoraggio deve essere a nodo reversibile per consentire, se necessario, l’estrazione della fibra con danni cicatriziali minimi, le fasi di attuazione dell’intervento di impianto debbono essere collegate fra loro in maniera organica e programata per ottenere il meglio che il metodo può offrire, dopo il momento operatorio il paziente non sarà abbandonato ma verrà seguito adeguatamente nel tempo e da personale medico dermatologico adeguatamente preparato, l’informazione del paziente sul pre e sul post operatorio deve essere corretta! L’informazione deve essere anche chiara e precisa su quanto il metodo di impianto può dare e su quali sono i sui difetti connaturati ed i suoi limiti e costi. L’inconveniente più evidente di questo metodo consiste nel fatto che viene espulso fino al 30% dei capelli impiantati ogni anno e poiché è previsto un periodico intervento di rinfoltimento che compensi le perdite, i costi si fanno assai elevati e il soggetto diventa “dipendente” dal “centro tricologico”. Inoltre ogni capello che viene espulso lascia una piccola zona di alopecia cicatriziale che piano piano finisce per trasformare l’alopecia androgenetica, in una alopecia cicatriziale. Sono poi anche drammaticamente frequenti fenomeni di reazioni da corpo estraneo con formazione di tipici granulomi infiammatori e caratteristica è anche l’infezione della cute causata da basse cariche di batteri, spesso anche antibiotico resistenti. Se tutto questo non bastasse ripetiamo che il prezzo degli interventi è molto alto, i preventivi vengono fatti un tanto a capello, e non è giustificato né dal costo del materiale usato né dai risultati ottenuti né spesso, purtroppo, dalla professionalità di chi effettua questi impianti. In Italia questa tecnica, dichiarata illegale negli USA dalla FDA nel 1983, è ancora praticata da “tricologi”, spesso non meglio qualificati e spesso non medici, per i quali si configura anche il reato di esercizio abusivo della professione.
  14. per Nio: i valori ideali di nutrienti, vitamine ed oligoelementi serici e/o plasmatici sono (sia per gli uomini che per le donne) più ristretti in tricologia di quanto lo sono in medicina generale (riporto di seguito alcuni esempi significativi) e ricordo come uno stato carenziale possa far precipitare irreparabilmente anche un defluvio androgenetico. Valori normali in Medicina e Valori normali in Tricologia albumina: 3,5-5 gr/dl > 4,5 gr/dl calcemia: 8,5-10 mg 9-10 mg/dl ferritina: 12-200 ng/ml >30 ng/ml sideremia: 40-160 mcg/dl >60 mcg/dl folati: 1,8-12 ng/ml >3 ng/ml magnesio: 1,3-2,1 mEq/l >1,8 mEq/l proteine tot: 6-8 g/dl >6,5 g/dl rame: 70-160 microg/dl 80-120 microg/dl vit. A: 30-65 microg/dl 40-65 microg/dl Vit. B6: 3,6-18 ng/ml >5 ng/ml vit. B12: 220-940 pg/ml >300 pg /ml vit. C: 0,6-2,0 mg/dl >8 mg/dl vit. D: 1,5-3,5 ng/ml 2-3 ng/ml zinco: 70-150 microg/dl >80 microg/dl
  15. per Barby: si che mi capita di vedere VERE androgenetiche nelle donne, sono comunque rare e quasi sempre mescolate con un effluvio. Queste si curano più o meno come le androgenetiche nel maschio. Il più delle volte quelle che sono considerate "androgenetiche" della donna sono dovute a carenza estrogenica e si curano con somministrazione di estrogeni ... non vi sono cure standard ed, ogni caso è diverso. Per Monica, Giuly, Okkiverdi: nel telogen effluvio, risolte le cause, i capelli ricrescono SEMPRE. Il telogen effluvio da eparina è frequente ... si può dire che l'eparina fa SEMPRE cadere i capelli ma pio riscescono. Nel telogen effluvio cronico, se questo dura da MOLTI anni è vero che non tutti i capelli ricrescono. Comunque si ha sempre un buon rinfoltimento, l'arrestarsi della perdita ed un netto miglioramento della qualità dei capelli che ci sono. La prima cosa da fare è sempre ricercare le cauuse e, se possibile, risolverle. Il minoxidil non serve!
  16. L'alopecia androgenetica è, appunto, ANDRO = androgenodipendente + GENETICA = dovuta ai geni , alla familiarietà, ereditaria. Se così non è non hai una andro+genetica (anche se non posso dire di sapere perchè ti cadono i capelli). Comunque l'eparina li fa cadere ( ma non cinque fiale). Lo stress certamente, ma come si fa a pesare lo stress.
  17. Nella patogenesi dell'effluvio della donna hanno ENORME importanza anche fatti "psicologici" come ansia e depressione. Se vi buttate giù vi cascano i capelli!
  18. TELOGEN EFFLUVIUM: TIPOLOGIE E TERAPIA da Alfredo Rebora Istituto di Dermatologia - Universita degli Studi, Genova II telogen effluvium (TE) è la causa plu frequente dl visita tricologica. Il paziente è fortemente preoccupato dell'intensità e talora della brutalità con le quali ha esordito la malattia e chiede un aiuto che, purtroppo, è molto difficile da fornire. Buona parte delle difficoltà diagnostiche del TE nasce dal fatto che, a fianco del classico TE acuto, viene Ignorata l'e sistenza di un TE cronico. Telogen Effluvium acuto e Telogen Effiuviuni cronico Nella descrizione originale di Kligman (1) e nell'accezione comune, il TE è un'evenienza acuta che segue episodi emozionalmente importanti, malattie febbrili, il parto, malattie croniche debilitanti e la somministrazione di eprina. L'esperienza clinica, tuttavia, dimostra che esiste un TE subacuto o cronico e che quest'ultimo tende a confondersi e, molto probabilmente, a sovrapporsi all'alopecia androgenica. Nel TE acuto, il paziente si lamenta di un'improvvisa e violenta caduta di capelli. La caduta dura due o tre mesi, quindi s'arresta spontaneamente ed è seguita da ricrescita più o meno completa. Nel TE cronico, Il paziente lamenta per mesi od anni una rilevante caduta di capelli senza variazioni stagionali. Col tempo si rende visibile un certo diradamento e, In generale, non c'è tendenza alla guarigione spontanea. Può coesistere un dolore alla radice del capelli che i pazienti descrivono come se i capelli fossero “piegati In senso contrario". La tricodinia può essere l'espressione clinica del processo Infiammatorio peribulbare e può essere utilizzata come Indice dl attività del processo (2). Nel TE acuto, gli stress emozionali sono molto evidenti e sono rappresentati da Incidenti stradali, Interventi chirurgici, parti difficoltosi, morte di genitori o di figli. Ulteriori cause possono essere la febbre elevata, le emorragie e donazioni di sangue così come taluni farmaci, specialmente gli eparinoidi o I citostatici (Tabella 1) (3). Infine, una parte di telogen effluvium acuti sono in realtà alopecie areate non in chiazze, telogeniche e non disirofiche (4). Nel TE acuto l'evento stressante dura pochi giorni o addirittura poche ore. Nel TE cronico, al contrario, lo stress emozionale può non essere ricordato, Possono invece essere messi in evidenza problemi psicologici persistenti, come difficoltà In famiglia o sul lavoro, lunghe e drastiche riduzioni di cibo sia elettive che per anoressia nervosa, la somministrazione di farmaci e malattie autolmmuni croniche, quali Il LES e la colite ulcerosa. Il meccanismo con il quale sì ha la caduta del capelli nel TE non è chiaro, ma sembra probabile che si possa comunque ricondurre ad un arresto delle mitosi nella matrice pilare. SI tratterebbe, quindi, dl un processo patologico del pelo in attività mitotica (anagen) e non dl quello In fase dl silenzio mitotico (telogen). La frequente storia di stress emozionali e di casi di alapecia areata nella famiglia del paziente o nello stesso paziente propone qualche somiglianza del TE con questa malattia e può suggerire un modello eziopatogenetico valido per tutti i casi di TE. inclusi quelli acutissimi che preludono ad un'alopecia areata totale (4). In breve. la caduta dci capelli in telogen sarebbe un modello preferenziale di caduta per il follicolo con anagen abbreviato quando è colpito da una noxa capace di arrestarne le mitosi (5, 6). L'abbreviazione dell'anagen è una condizione caratteristica del soggetto con alopecia androgenica. I capelli nel cuoio capelluto con alopecia androgenica sono, infatti, in una situazione molto diversa da quella di un cuoio capelluto normale. La malattia ha ridotto la lunghezza dell'anagen VI e, come conseguenza cruciale, la probabilità di trovare capelli nella fase anagenica ad alto ritmo mitotico, che è il requisito indispensabile per la formazione dell'area, è molto minore. L'accorciamento dell'anagen. al contrario, rende molto probabile che l'insulto trovi i capelli già avviati sulla strada verso il catagen/telogen. Come conseguenza Io stesso insulto che è in grado di arrestare le mitosi in una matrice pilare normale, inducendo la caduta del capello come pelo distrofico, accelera la tendenza a "fuggire" in telogen e a cadere come normale pelo in telogen. Naturalmente, una volta raggiunta la fase telogenica, il capello diventa insensibile ad ulteriori insulti e rimane in telogen tanto a lungo quanto ogni capello telogen, cioè 100 giorni. Questo spiega l'intervallo di 3 mesi tra Io stress e l'inizio della caduta. Dati sperimentali Prove sperimentali di quanto richiamato possono essere ritrovate nella letteratura. Braun Falco, ad esempio, ha verificato che dopo l'irradiazione si ha una cospicua caduta di peli distrofici a cui fa seguito una lunga caduta in telogen (7) (Figura 1). Quest'ultima è evidentemente dovuta alla quota di peli che, al momento dell'irradiazione. erano nella fase finale del loro anagen ed hanno quindi seguito la strada della "fuga" in telogen piuttosto che quella della distrofia. riservata invece ai peli in una fase anagenica più arretrata del loro ciclo. Nel cuoio capelluto con alopecia androgenica, inoltre, viene a mancare il principale fattore che governa l'individualità dei cicli pilari nell'uomo. Si potrebbe dire che tale cuoio capelluto è "animalizzato", in altre parole che tende a sincronizzare il ciclo nella maggior parte dei capelli. come si verifica in alcuni mammiferi. Una grande quantità di capelli. quindi, si trova simultaneamente nella stessa fase del ciclo, al contrario di quanto avviene nel cuoio capelluto umano normale. dove ogni follicolo ha il suo proprio ciclo individuale. Il fenomeno della fuga in telogen non è quindi individuale. ma coinvolge una grande quantità di capelli. Sebbene comunissima. l'alopecia androgenica non è, tuttavia. la sola causa conosciuta di "animalizzazione". Possono esservi due altre possibilità: la gravidanza e la "pillola". In gravidanza probabilmente a causa dell'alto tenore estrogenico, una grande quantità di capelli raggiunge simultaneamente le fasi pre-telogeniche proprio intorno all'epoca del parto. Lo stress emotivo di un parto difficoltoso può precipitare un TE in alcune donne. Il fenomeno non è certamente fisiologico, poichè non si verifica in tutte le donne e neppure nella stessa donna in tutte le gravidanze. La "pillola" può dar luogo ad un fenomeno similare se somministrata per un tempo abbastanza lungo: infatti. cadute abbondanti di capelli sono state descritte alla fine di terapie anticoncezionali. Alla luce di quanto finora affermato, inoltre, non può più ammettersi, come in realtà da più parti si fa, che esistano farmaci capaci di provocare alopecie distrofiche ed altri capaci di provocarne di telogeniche. La scelta dell'una o dell'altra delle modalità di caduta non dipende dalle caratteristiche farmacologiche del farmaco, ma dalla situazione in cui il farmaco coglie il cuoio capelluto del paziente. Telogen effiuviume alopecia androgenetica Poichè l'associazione del TE con l'alopecia androgenica è nella maggior parte dei casi requisito indispensabile perché si possa sviluppare un TE. distinguere quest'ultimo, specialmente nella sua forma cronica, dall'alopecia androgenica diventa essenziale ai fini del trattamento. Non è compito facile, ma qualche criterio (tabella 2) può aiutare. La diagnosi può esser ulteriormente facilitata da alcuni dati di laboratorio (8). La terapia Nel TE acuto la terapia è inutile. E’ essenziale rassicurare il paziente. Farmaci a rischio devono essere sospesi, a meno che non siano indispensabili. Nel TE cronico, invece, è opportuna una terapia. Di solito. questi pazienti hanno già affrontato una quantità di trattamenti locali e generali quasi sempre irrazionali e ne sono stati delusi. Non è sufficiente. quindi, rassicurarli. Per lo più sono utili i corticosteroidi. Inizialmente, deve essere tentata l'applicazione locale mentre la via generale deve essere seguita in caso di fallimento. Il dosaggio non dovrebbe comunque superare 0.25 mg/kg/die di prednisone. Anche l'ACTH a dosi basse (0,5 ml ogni 5 giorni) può servire. Nei casi di TE acutissimo 40 mg/settimana di triameinolone ritardo sono efficaci. Ovviamente, se è In gioco una malattia sistemica quale il lupus eritematoso sistemico, il dosaggio sarà adeguato alla sua gravità. Nei casi nei quali un Raynaud, leucopenia o una fotosensibiltà fanno sospetiare una condizione di pre-lupus, si può tentare un ciclo di clorochina, 500 mg/die. diminuendo il dosaggio appena possibile. Nelle giovani donne è bene far attenzione alla dieta. Ci può essere anoressia nervosa o quadri similari o la dieta è intrapresa per dimagrire, quasi sempre su consiglio di persone non autorizzate. Nel primo caso, difficilissimo da gestire, è opportuno richiedere il parere di uno psichiatra, nel secondo le pazienti san ben contente di dover tornare alla loro dieta abituale. Il minmildil non è efficace nel TE. Deve esser comunque sempre tenuto presente che l'intervallo di tre mesi opera anche nel ritardare l'effetto terapeutico e che, quindi, ogni terapia non può durare meno di tre mesi. Eventuali successi registrati prima del terzo mese devono essere considerati come remissioni spontanee e non devono essere acereditati alla terapia. Venificare l'efficacia della terapia è un altro problema di difficile soluzione. Ciò è dovuto alla difficoltà di conoscere se. al momento della prima visita, la malattia è attiva o no. Può capitare. infatti, di Iniziare una terapia quando ti TE ha già cessato di essere attivo, ma, a causa dell'intervallo di tre mesi, la caduta continua. Sfortunalamente, non ci sono mezzi sicuri per accertare questo punto. La tricodinìa e la conta dei linfociti assoluti possono aiutare. Spiegare il punto al paziente è tutt'altro che facile e richiede tempo e pazienza. La ripetizione mensile del wash-test può essere utile anche al fine di coinvolgere il paziente nella verifica dell'esito della cura. Bibliografia 1) Kligman A.M: “Patologic dynaimics of human hair loss.” I. Telogen effluvium Arch Dermatol 1961; 83: 175 -198. 2) Rebora A., Guarrera M, Semino M.T.: “Tnchodynia Dermatology 1996;192: 292-293 3) Bruinsma W.: “A guide to drug eruptions” 4th ed., The file of Medicines, Dosthuizen (ND), 1987. 4) Rebora A.,: “Alopecia areata incognita. A hypothesis. Dermatologica 1987; 174: 214-218. 5. Rebora A.: “Il telogen effiuvium. in: Rebora A, le alopecie. Il Geral Rev Dermatol 1992; 29:121 - 7. 6) Rebora A.: “Telogen effiuviurn: an etopathogenetc theory” Int J Dermatol 1993; 32: 339 - 40 7) Braun Falco O.: “Dynamik des normalen und pothologischen Haarwachstums” Areh Klin Exp Dermatol 1966; 227: 418 - 52 8) Guarrera M.: “Il laborotorio tricologico” In: Rebora A: le alopecie. It Gen Rev Dermatol 1992; 29:19 - 33.
  19. Comunemente la caduta di capelli della donna è molto meglio trattabile di quella maschile perchè raramente è una VERA androgenetica ma più spesso è un telogen effluvio cronico. Non sempre è facilissimo individuarne le cause ma, individuate e rimosse, i capelli di solito ricrescono.
  20. Anche i disturbi di funzionalità tiroidea sono comuni e frequenti nella donna, specie l'ipotiroidismo su clinico da tiroidite inapparente. Tutte le donne che perdono i capelli dovrebbero controllare: TSH fT4 TPO Ab
  21. Perché i capelli di una donna siano a posto occorre avere almeno: emoglobina 13 ferritina 30 zinchemia 90 ac folico 3 Se questi parametri non sono in "ordine" i capelli non possono che cadere ... comunque ricrescono (telogen effluvio cronico). Il minoxidil, accelerando il ciclo follicolare, Può addirittura aumentare la caduta. La pillola, di solito, non serve se non per il suoi effetto collaterale di risparmiare ferro ed aumentare l'emoglobina.
  22. Perché i capelli di una donna siano a posto occorre avere almeno: emoglobina 13 ferritina 30 zinchemia 90 ac folico 3 Se questi parametri non sono in "ordine" i capelli non possono che cadere ... comunque ricrescono (telogen effluvio cronico). Il minoxidil, accelerando il ciclo follicolare, Può addirittura aumentare la caduta. La pillola, di solito, non serve se non per il suoi effetto collaterale di risparmiare ferro ed aumentare l'emoglobina.
  23. Carissime: L'alopecia androgenetica "vera" nella donna è molto rara ed è sempre ereditaria! Molto più frequente è il telogen effuvio cronico spesso mal distinguibile (ad un occhio non esperto) da una androgenetica. Si parla di Telogen Effluvium per indicare la forma più frequente di caduta di capelli conseguente ad un “interferenza” o “stress” psichico o fisico. Può manifestarsi a qualunque età, in ambedue i sessi ma con predilezione per il sesso femminile. Il paziente presenta sempre un notevole incremento della caduta dei capelli con un diradamento di grado variabile. Il telogen effluvium consiste in un aumento transitorio del numero dei capelli che cadono in fase di ricambio “a clava” (con il bulbo o in telogen) dai follicoli del cuoio capelluto che hanno terminato la fase di crescita. Tale processo è la conseguenza di un accelerato passaggio dalla fase di crescita (anagen) alla fase catagen ed infine alla fase telogen (fase di ricambio caduta). La maggior parte dei pazienti è molto ansiosa, temendo, a torto, di diventare calvo. Spesso si recano dal dermatologo con un sacchetto di plastica contenente i capelli caduti. La caduta dei capelli interessa diffusamente tutto il cuoio capelluto, comprese le parti laterali e posteriori della testa. Se la caduta è abbastanza significativa da provocare un diradamento, l'alopecia risulta evidente su tutto il cuoio capelluto. Le cause del telogen effluvium possono essere suddivise in due gruppi: - stress fisico: Con il termine di stress fisico si intendono tutti quei fattori che influiscono sulla crescita del follicolo: gravidanza, sospensione o cambiamento di un contraccettivo orale, intervento chirurgico, trauma fisico, dieta severa con calo ponderale, malattie importanti specialmente se con febbre alta ecc, ecc. - stress psichico: Nel concetto di stress psichico rientrano numerose situazioni quali: incidente, trasloco, matrimonio, problemi affettivi o familiari, esami ecc, ecc. Il telogen effluvium è la causa più frequente di forte caduta di capelli. Nella forma acuta l’evento scatenante la caduta la precede di circa 6-16 settimane. Obiettivamente si osserva una caduta diffusa di capelli. Facendo scorrere le dita tra i capelli del paziente, ad ogni passaggio possono cadere moltissimi capelli, i quali sono tutti in fase telogen ed hanno il caratteristico aspetto “a clava”. Spesso si osservano nuovi capelli corti in ricrescita, i quali sono più sottili rispetto ai capelli vecchi e hanno le estremità assottigliate. Spesso l'evento scatenante il telogen effluvium influisce anche sulla crescita delle unghie. La completa ricrescita dei capelli è abitualmente la regola. Il telogen effluvium può persistere fino ad un anno dopo l'evento scatenante. Nella forma cronica (cioè che dura già da qualche mese) l’evento scatenante può non essere subito chiaro ma è la sua individuazione e risoluzione che risolve il caso clinico. La prima cosa da fare è eseguire una serie completa di accertamenti per identificare la causa del telogen effluvium. È necessario eseguire degli esami ematici per accertare eventuali alterazioni tiroidee, una carenza di ferro o di altri minerali, un'alterazione nella produzione proteica. Emocromo, VES, colesterolo tot, sideremia, magnesiemia, cupremia, zinchemia, ferritina, vit B12, ac folico, proteine totali, fT4, TSH, prolattina. Il paziente potrà comunque essere rassicurato che il processo fa parte di un normale ciclo di crescita e di caduta dei capelli e che la ricrescita dei capelli, risoltasi la causa che ha provocato la caduta) è la norma nella maggior parte dei casi. Dal punto di vista sintomatico si ricorre all'applicazione topica di cortisone per qualche mese.
  24. Carissime: L'alopecia androgenetica "vera" nella donna è molto rara ed è sempre ereditaria! Molto più frequente è il telogen effuvio cronico spesso mal distinguibile (ad un occhio non esperto) da una androgenetica. Si parla di Telogen Effluvium per indicare la forma più frequente di caduta di capelli conseguente ad un “interferenza” o “stress” psichico o fisico. Può manifestarsi a qualunque età, in ambedue i sessi ma con predilezione per il sesso femminile. Il paziente presenta sempre un notevole incremento della caduta dei capelli con un diradamento di grado variabile. Il telogen effluvium consiste in un aumento transitorio del numero dei capelli che cadono in fase di ricambio “a clava” (con il bulbo o in telogen) dai follicoli del cuoio capelluto che hanno terminato la fase di crescita. Tale processo è la conseguenza di un accelerato passaggio dalla fase di crescita (anagen) alla fase catagen ed infine alla fase telogen (fase di ricambio caduta). La maggior parte dei pazienti è molto ansiosa, temendo, a torto, di diventare calvo. Spesso si recano dal dermatologo con un sacchetto di plastica contenente i capelli caduti. La caduta dei capelli interessa diffusamente tutto il cuoio capelluto, comprese le parti laterali e posteriori della testa. Se la caduta è abbastanza significativa da provocare un diradamento, l'alopecia risulta evidente su tutto il cuoio capelluto. Le cause del telogen effluvium possono essere suddivise in due gruppi: - stress fisico: Con il termine di stress fisico si intendono tutti quei fattori che influiscono sulla crescita del follicolo: gravidanza, sospensione o cambiamento di un contraccettivo orale, intervento chirurgico, trauma fisico, dieta severa con calo ponderale, malattie importanti specialmente se con febbre alta ecc, ecc. - stress psichico: Nel concetto di stress psichico rientrano numerose situazioni quali: incidente, trasloco, matrimonio, problemi affettivi o familiari, esami ecc, ecc. Il telogen effluvium è la causa più frequente di forte caduta di capelli. Nella forma acuta l’evento scatenante la caduta la precede di circa 6-16 settimane. Obiettivamente si osserva una caduta diffusa di capelli. Facendo scorrere le dita tra i capelli del paziente, ad ogni passaggio possono cadere moltissimi capelli, i quali sono tutti in fase telogen ed hanno il caratteristico aspetto “a clava”. Spesso si osservano nuovi capelli corti in ricrescita, i quali sono più sottili rispetto ai capelli vecchi e hanno le estremità assottigliate. Spesso l'evento scatenante il telogen effluvium influisce anche sulla crescita delle unghie. La completa ricrescita dei capelli è abitualmente la regola. Il telogen effluvium può persistere fino ad un anno dopo l'evento scatenante. Nella forma cronica (cioè che dura già da qualche mese) l’evento scatenante può non essere subito chiaro ma è la sua individuazione e risoluzione che risolve il caso clinico. La prima cosa da fare è eseguire una serie completa di accertamenti per identificare la causa del telogen effluvium. È necessario eseguire degli esami ematici per accertare eventuali alterazioni tiroidee, una carenza di ferro o di altri minerali, un'alterazione nella produzione proteica. Emocromo, VES, colesterolo tot, sideremia, magnesiemia, cupremia, zinchemia, ferritina, vit B12, ac folico, proteine totali, fT4, TSH, prolattina. Il paziente potrà comunque essere rassicurato che il processo fa parte di un normale ciclo di crescita e di caduta dei capelli e che la ricrescita dei capelli, risoltasi la causa che ha provocato la caduta) è la norma nella maggior parte dei casi. Dal punto di vista sintomatico si ricorre all'applicazione topica di cortisone per qualche mese.
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