Gli ingredienti magici non esistono.
Quando qualcosa "funziona", bisogna provarlo. Per questo esistono i test in vitro (in laboratorio), poi sull' uomo, con i vari step, ecc.
Per l' acne grave e molto grave (nodulo cistica) c'è una sola possibilità: l' isotretinoina per bocca.
Per le altre forme, medio gravi e leggere, la scienza medica è giunta alla coclusione che l' approccio migliore sia il micropeeling e\o la terapia fotodinamica,
a seconda dei casi.
Consiglio a chiunque abbia problemi di acne di dare uno sguardo qui (la cosa bella è che è materiale messo a disposizione di tutti e senza fini di lucro):
:
http://www.dermaclub.it/index.asp?lang=ita&ID=5
Acne: le nuove strategie di trattamento. Dal Micropeeling
alla Terapia Fotodinamica
Concetti introduttivi
L’ acne è una delle affezioni più comune in campo dermatologico.
L’acne si definisce “Giovanile” o puberale perché insorge nel periodo di
sviluppo sessuale ed è questa la forma più conosciuta.
L’acne può tuttavia
proseguire dopo il periodo puberale o apparire per la prima volta intorno ai 20
anni o più in la. In questo caso l’acne si definisce “Tarda”.
L’acne
Giovanile o Tarda può essere di grado lieve, medio o grave.
Infine l’acne si
suddivide in base all’espressione clinica in: comedonica, comedonico/cistica,
cistica, nodulo/cistica, ecc.
Le cause dell’acne risiedono nella familiarità
o predisposizione individuale a sviluppare acne e nello stress psichico.
Un
tempo si riteneva l’acne conseguenza di squilibri ormonali soprattutto della
sfera sessuale, oggi questa teoria è smentita da molte evidenze cliniche: l’acne
compare anche a chi non ha alterazioni ormonali.
Oggi si conosce che è la
cute stessa delle zone del volto e del tronco a produrre ormoni androgeni,
almeno quando il soggetto è sottoposto a stress psicofisico.
Poiché gli
ormoni androgeni che generano l’acne vengono prodotti dalla cute stessa è
inutile se non dannoso ricorrere a trattamenti antiandrogeni con farmaci
sistemici: si creano squilibri e non si risolve l’acne.
La terapia del passato contro i batteri
In passato si credeva che i batteri della cute, e in particolare
il Propionobacterium acnis, fossero i protagonisti dell’acne. Di qui l’impiego
di antibiotici per via sistemica o per via topica oppure di potenti antisettici.
Questi trattamenti sono risultati più dannosi che utili e in particolare l’uso
dell’antibiotico somministrato per lungo tempo espone il paziente al rischio di
dismicrobismo, alterazioni epatiche, produzione di batteri antibiotico
resistenti. Che i batteri non fossero la causa dell’acne, ma la conseguenza
dell’infiammazione, si è capito intorno agli anni 80 quando con l’introduzione
dei derivati dell’acido retinoico, cioè della vitamina A, si otteneva la
guarigione dell’acne. Nonostante questa evidenza antibiotici e antisettici
vengono ancora oggi prescritti nel trattamento dell’acne.
L’uso della pillola anticoncezionale o degli ormoni
Il fatto che l’acne si potesse sviluppare alla pubertà faceva
ritenere che la causa fosse uno squilibrio degli ormoni sessuali. In effetti gli
ormoni androgeni, in alcuni soggetti con problemi endocrinologici, possono
causare l’acne. Di qui il ricorso, almeno per le femmine, all’impiego di pillole
anticoncezionali o di antiandrogeni o di tutte e due.
In realtà lo sviluppo
dell’Acne ha poco a che vedere con la disfunzione degli ormoni. Anzi se si
esegue, nei soggetti acneici, il dosaggio ormonale questo risulta perfettamente
nella norma. Un altro errore interpretativo veniva dall’ecografia delle ovaia.
La donna in età fertile ha all’ecografia ovaie “micropolifollicolari” cioè con i
follicoli ovarici in maturazione. Spesso questo aspetto era confuso con il
quadro “micropolicistico” e quindi con una malattia che si chiama “Ovaio
Policistico”. La Sindrome dell’ Ovaio Policistico è invece una malattia
complessa che peraltro raramente si accompagnata da acne. Da questa erronea
interpretazione ne derivava l’indicazione per l’impiego di ormoni estrogeni ad
alto dosaggio e di antiandrogeni.
La conseguenza era l’aumento degli effetti
collaterali legati all’uso della pillola e un cattivo controllo
dell’Acne.
Oggi si conosce che è la cute stessa a produrre gli ormoni
androgeni secondo stimoli slegati dall’attività delle ovaie. Da qui
l’indicazione a non ricorrere all’impiego della pillola anticoncezionale o di
altri ormoni.
Il derivato della Vitamina A: Acido Retinoico
L’acido retinoico e in particolare il suo derivato acido 13-cis
retinoico, sono potenti farmaci contro l’Acne. L’acido 13-cis retinoico agisce
impedendo che si formino tappi cornei a livello dello sbocco delle ghiandole
sebacee sulla cute ed è un potente farmaco contro l’Acne di qualsiasi tipo.
Purtroppo questo farmaco, commercializzato con il nome di Roaccutan, e che deve
essere assunto per via orale, ha molteplici controindicazioni, la più temuta di
delle quali è la capacità di creare gravi malconformazioni nei feti. Anche
l’aumento del colesterolo, la calcificazione dei tendini e la depressione
psichica sono temuti eventi collaterali nell’uso di acido retinoico.
L’acido
retinoico, che applicato sulla cute non ha effetti collaterali, è tuttavia di
difficile maneggevolezza perché provoca irritazione cutanea.
L’epoca del Peeling chimico
Più di recente si è pensato di trattare l’acne con Peeling
Chimico. Il Peeling Chimico si effettua applicando sulla cute acidi come l’acido
tricloracetico, glicolico, piruvico o salicilico. Questi acidi, ad opportuna
concentrazione, bruciano la superficie della cute, l’epidermide, ne provocano il
distacco e poi la riparazione. Questi acidi applicati sulla cute acneica
esercitano un’azione di “pulizia” dell’acne che purtroppo è solo temporanea.
Ripetendo i trattamenti peeling si ottengono risultati negativi come
danneggiamento della cute, macchie pigmentarie, peggioramento
dell’acne.
Anche questa strada è risultata impraticabile.
La conseguenza delle difficoltà terapeutiche nell’acne
Nel trattamento dell’acne sono stati utilizzati farmaci
sbagliati come gli antibiotici o la pillola anticoncezionale o gli
antiandrogeni, oppure farmaci potenzialmente tossici come l’acido retinoico e i
suoi derivati.
La conclusione è che la maggior parte dei pazienti affetti da
acne hanno subito o subiscono delusioni terapeutiche.
Alcuni di essi si sono
rivolti alle medicine alternative, peraltro con risultati negativi.
In realtà
la terapia dell’acne, con i moderni trattamenti di cui si dispone, non
rappresenta un grosso problema.
Tenendo fermo che l’acne grave, la minoranza
dei casi, deve essere trattata con acido 13-cis retinoico per via sistemica,
tutte le altre forme possono essere trattate con successo modulando i
trattamenti secondo il tipo di cute e il tipo di acne.
Le nuove frontiere: il trattamento Micropeeling
Il trattamento Peeling non poteva essere considerato un
trattamento per l’acne ma un rimedio transitorio e quindi occorreva trovare
un’alternativa di trattamento. L’alternativa è il trattamento “Micropeeling”.
Nel Micropeeling le sostanze peeling utilizzate sono a bassa concentrazione ma
vengono applicate ogni giorno da paziente stesso. Si ottiene così una specie di
pulizia forzata della cute attraverso l’accelerazione della desquamazione. In
questo modo si ottengono due importanti risultati curativi per l’acne:
l’eliminazione dei comedoni o delle cisti e la possibilità di mantenere il
risultato ottenuto fino a quando è necessario. Il Micropeeling infatti non
danneggia la cute è può essere utilizzato per anni.
La scelta degli agenti Micropeeling e delle concentrazioni
La tecnica Micropeeling può essere effettuata con una grande
varietà di agenti ad azione peeling tuttavia esiste una difficoltà formulativa
che si può spiegare in questo modo: una sostanza peeling esercita la sua azione
desquamante ad una certa concentrazione e questa è molto vicina alla
concentrazione irritante per la cute.
Per formulare un prodotto adatto
all’uso quotidiano da parte del paziente è bene mantenersi più bassi dalla
concentrazione irritante ma in questo caso si incorre nel rischio di avere un
prodotto poco efficace. Per risolvere questo problema oggi si utilizzano, nella
stessa preparazione, due o più agenti peeling ognuno a concentrazione inferiore
a quella irritante sfruttando però il sinsergimo tra le sostanze. Ad esempio
Acido Salicilico e Acido Glicolico hanno un ‘azione sinergica e possono essere
utilizzati insieme. Si ottiene così un preparato sicuro nell’utilizzo quotidiano
e con buona attività Micropeeling.
Il trattamento Micropeeling in pratica
In pratica alla sera occorre eseguire un’applicazione di lozione
Micropeeling (nome commerciale: MOST Glicosal lozione, in farmacia) sulle aree
acneiche. La cute deve essere priva di trucco e asciutta. Per rimuovere il
trucco occorre utilizzare Base Lavante al posto del latte detergente o
struccante (nome commerciale: MOST Base Lavante Eudermica, in farmacia). La Base
Lavante ha minor azione irritante per la cute rispetto ai comuni latti
detergenti. Con questo tipo di strucco la cute rimane morbida e pronta a
ricevere la lozione Micropeeling. L’applicazione della lozione va effettuata con
un dischetto da strucco inumidito della lozione stessa. Di solito sono
sufficienti 10 gocce. A questo punto occorre massaggiare in senso circolare
tutta l’area da trattare, passando e ripassando il dischetto sulla stessa zona
fino al completo assorbimento della lozione (dischetto asciutto). Non bisogna
frizionare energicamente per non provocare arrossamento da strofinamento. Dopo
l’applicazione della lozione Micropeeling la cute non va lavata e non va
applicato alcun prodotto. Al mattino seguente la cute può essere lavata con Base
Lavante e non va applicata crema idratante o altro tipo di cosmetico. Il trucco
è permesso ma solo con prodotti da applicare con pennello (Compatti, Terre,
Phard). Occorre evitare assolutamente l'uso di creme colorate.
Le difficoltà nel trattamento Micropeeling
Le difficoltà che il paziente incontra in un trattamento
Micropeeling sono: la secchezza cutanea, il miglioramento inizia dopo due mesi e
il possibile peggioramento iniziale.
La cute diviene secca sia per l’azione
desquamante degli agenti peeling sia per il divieto di applicare creme
idratanti. La secchezza cutanea può essere fastidiosa all’inizio del trattamento
ma diminuisce man mano si prosegue.
Il miglioramento dell’acne con un
trattamento di tipo Micropeeling avviene a partire dal secondo/terzo mese di
trattamento ed è importante conoscere questo perchè altrimenti si può incorrere
in un erroneo giudizio negativo sul trattamento stesso.
Ancor più importante
è conoscere che nei primi due mesi di trattamento si può notare un peggioramento
dell’acne stessa. Questo fenomeno, non sempre presente, è dovuto all’azione di
superficializzazione delle cisti e comedoni provocata dal Micropeeling e
pertanto si può avere la falsa impressione di essere peggiorati. In realtà
l’apparente peggioramento è il segno evidente che il trattamento sta
funzionando.
Quando il Micropeeling non basta: il Micropeeling Combinato
Nelle forme di acne più gravi o dove la cute è molto seborroica,
il Micropeeling da solo non è sufficiente a controllare l’acne. In questo caso
si ricorre all’utilizzo combinato di Micropeeling lozione (nome commerciale:
MOST Glicosal lozione, in farmacia) e di Acido Retinoico in lozione (nome
commerciale: Airol lozione, in farmacia).
L’Acido Retinoico è il principio
attivo del farmaco Roaccutan che si utilizza nelle forma di acne grave. L’Acido
Retinoico, è un potente stimolante della crescita delle cellule dell’epidermide
pertanto utilizzato in combinazione con un la lozione Micropeeling ne potenzia
l’azione.
L’ Airol lozione, nel trattamento Micropeeling Combinato, si
utilizza uno o due sere alla settimana. In pratica lo schema può essere: MOST
Glicosal lozione per sei sere la settimana e Airol lozione una sera la
settimana, oppure MOST Glicosal lozione cinque sere la settimana e Airol lozione
due sere la settimana equamente distanziate. L’applicazione di Airol lozione
segue le stesse modalità dell’applicazione di MOST Glicosal lozione.
La
scelta tra il trattamento Micropeeling semplice e quello Combinato spetta al
dermatologo che valuta il tipo di acne, il tipo di cute e la stagionalità.
Le regole del Micropeeling
La tecnica del Micropeeling anche Combinato è molto semplice
tuttavia occorre rispettare alcune regole per far si che il trattamento dia i
migliori risultati. Queste raccomandazioni sono riportate nell’allegato 1.
Dal Micropeeling alla Terapia Fotodinamica
Il trattamento Micropeeling semplice o Combinato è un
trattamento molto efficace per la maggior parte delle forme di acne, tuttavia
oggi si dispone di un altro trattamento altrettanto efficace che è la Terapia
Fotodinamica o PDT.
In breve questo trattamento prevede l’applicazione nelle
aree acneiche di un unguento contenete l’Acido 5 Amino Levulinico (5 ALA).
Questa sostanza, che non è un farmaco, è in grado di penetrare all’interno dei
follicoli infiammati dell’acne. Dopo due ore dall’applicazione, la sostanza si è
trasformata all’interno dei follicoli in un composto, la Protoporfirina IX, che
si attiva con una luce rossa di particolare lunghezza d’onda ed intensità.
L’attivazione con la luce provoca una pronta liberazione di radicali di
Ossigeno. Si ottiene così la sterilzzazione immediata del follicolo e quindi,
nei giorni seguenti, la scomparsa dell'infiammazione. Inoltre si ha un’azione di
desquamazione intensa (effetto fotopeeling) per cui molti punti neri e
microcisiti si eliminano già dopo una settimana.
La Terapia Fotodinamica è
molto efficiente nello spegnere l’infiammazione e, poiché non utilizza farmaci,
è innocua e può essere eseguita senza limiti, tuttavia richiede la disponibilità
di più tempo rispetto al Micropeeling, circa 3 ore per applicazione, ed inoltre
è più costosa. Le informazioni sulla Terapia Fotodinamica nell’Acne sono
contenute nell’allegato 2.
La Terapia Fotodinamica non sostituisce il Micropeeling.
In pratica il trattamento Micropeeling rimane il trattameto di
scelta e la Terapia Fotodinamica si applica, insieme al Micropeeling, quando ci
si trova di fronte ad un’acne molto infiammatoria con difficoltà ad iniziare un
trattamento Micropeeling, oppure quando si voglia comunque accelerare il
processo di guarigione o nei casi di un improvviso peggioramento dell’acne
causato da stress.
Dal Micropeeling alla Fotodinamica: un piano terapeutico
completo senza assumere farmaci
L’avvento della Tecnica Micropeeling prima e della Terapia
Fotodinamica poi ha cambiato radicalmente il modo di trattare l’acne sia
Giovanile sia Tarda.
Con questi metodi si ottengono risultati validi senza
ricorrere all’uso di farmaci cosa estremamente importante nell’acne trattandosi
di patologia che coinvolge adolescenti o giovani donne in età fertile. Guarire
dall’Acne senza assumere farmaci è un grande traguardo tuttavia per ottenerlo
occorre avere costanza nel trattamento e fiducia nel Dermatologo considerando
che l’Acne non è una malattia acuta ma una cronica con momenti di miglioramento
e peggioramento che si susseguono, spesso senza causa apparente.
Allegato 1
Il trattamento dell’acne e della cute comedonica con il metodo
del Micropeeling semplice o combinato.
Il trattamento Micropeeling
semplice o combinato con l’acido retinoico è il metodo più semplice e sicuro per
il trattamento delle varie forme di acne o della cute comedonica.
Nella
tecnica del Micropeeling si utilizza una lozione a base di due cheratolitici
(acceleratori di desquamazione) l’acido glicolico e l’acido salicilico. Nella
tecnica del Micropeeling combinato si aggiunge la lozione a base di acido
retinoico (derivato della vitamina A).
La lozione Micropeeling accelera l’eliminazione delle cellule.
Il farmaco stimola la crescita dell’epidermide.
La combinazione Micropeeling/farmaco accelera il processo di guarigione ed èdi solito ben tollerata.
Il trattamento si effettua alla sera sul volto
pulito e asciutto e agisce di notte. In pratica occorre inumidire un dischetto
da strucco con la lozione da applicare e frizionare a lungo con movimento
rotatorio passando e ripassando sulla stessa parte fino a scomparsa dell’umidità
dal dischetto da strucco.
Il mattino seguente non applicare creme.
E’
concesso l’uso del trucco mediante applicazione di phard o compatto (trucco da
applicare con pennello).
Durante il trattamento ricordarsi
di:
Non usare saponi o latte detergente ma l’apposita base
lavante
Non utilizzare creme colorate per il trucco
Per il
trucco utilizzare solo phard o compatto
Non utilizzare creme idratanti
o emollienti di giorno
Non sottoporsi a pulizia del volto
Non
schiacciare o spremere i punti neri
Non esporsi a lampade
UV
Non utilizzare altri farmaci o vitamine
Non seguire diete
particolari
Non utilizzare creme solari
Durante il trattamento
la cute diventa secca e desquamante per permettere l’eliminazione dell’acne, se
compaiono bruciori o arrossamenti contattare il dermatologo.
Durante il
trattamento tra il primo e secondo mese si può avere l’impressione di un
peggioramento. Questo è dovuto al fatto che l’acne si superficializza, e quindi
si vede di più, prima di pulirsi completamente. Questo apparente peggioramento
non deve far sospendere il trattamento.
Nei mesi estivi non potendo
utilizzare le creme antisolari occorre esporsi gradualmente per non scottarsi.
Allegato 2
La Terapia Fotodinamica (PDT) nel trattamento
dell’Acne
INFORMAZIONI GENERALI
L’Acne è un disturbo della pelle che si manifesta in forma di foruncoli(follicoliti), comedoni e cisti sul volto e al tronco.
Vi sono molti tipi di Acne, i principali sono: l’Acne giovanile legata allapubertà e l’Acne Tarda che sopravviene intorno ai 20 anni e che è influenzata
dallo stress.
Il farmaco d’elezione per il trattamento dell’Acne è l’Acido Retinoicosomministrato per via orale, tuttavia questo farmaco ha molte controindicazioni
per cui nelle forme non gravi di Acne si preferisce il trattamento esterno con
la tecnica del Micropeeling.
La Tecnica del Micropeeling consiste nell’applicazione di lozionidesquamanti non irritanti da sole o intervallate con lozioni a base di Acido
Retinoico.
Sebbene la tecnica del Micropeeling sia molto valida, i risultati si hannodopo due mesi di trattamento.
Per accelerare la guarigione, per spegnere l’infiammazione, per evitarecicatrici, per contrastare i momenti di peggioramento modernamente si utilizza
la tecnica delle Terapia Fotodinamica (PDT).
La Tecnica PDT non utilizza farmaci ma sfrutta la reazione fotodinamica conluce rossa per sfiammare il follicolo acneico.
In pratica si applica sull’area da trattare un unguento contenente unasostanza chiamata 5-aminolevulinico (5-ALA). Questa sostanza viene captata dai
follicoli infiammati dell’Acne e trasformata in un prodotto fotoattivo, cioè
capace di reagire con la luce (Protoporfirina IX).
Dopo aver applicato l’unguento contenente 5-ALA, la parte viene coperta conappositi bendaggi.
Trascorse 2 o più ore, l’area viene esposta alla luce visibile rossa dilunghezza d’onda intorno a 630nm per un tempo da 10 a 20 minuti.
Durante l’illuminazione si percepisce una sensazione di calore che èmaggiore quanto più è intensa l’Acne. Il calore percepito è di solito ben
tollerato e nei casi di intolleranza si procede al raffreddamento con spray
d’acqua.
Dopo il trattamento la pelle appare arrossata e va medicata con un appositounguento cicatrizzante senza bendaggio.
Nella settimana successiva nell’area trattata i foruncoli dell’Acne siseccano e desquamano. Durante questo periodo occorre applicare l’unguento 2
volte al giorno senza bendare, lavarsi con un’apposita base lavante e non
esporsi alla luce forte solare o lampade UV.
Trascorsa una settimana si inizia o si continua il trattamento Micropeelingcome da prescrizione del Dermatologo.
Il Trattamento Fotodinamico, se vi sono le indicazioni, può essere ripetutopiù volte poiché non crea danni alle strutture della
pelle.
PDT:
Effetto dopo una settimana. Si nota negli ingrandimenti la diminuzione drastica
dei comedoni.