soniax

non irrispettosa ma in dinamica evoluzione e progressiva acquisizione di diritti da quel momento non più alienabili, proprio sulla base del diritto naturale. mi riferisco alla distinzione tra diritto naturale e quindi super-leges e diritto positivo.La dichiarazione dei diritti dell'uomo, anche omo, è diritto naturale.Il diritto positivo a sua volta- le leggi c.d.- non prevedeva nemmeno 20 anni fa che due gay non potessero baciarsi in pubblico.La minoranza che tu vedi opportuno definire a partire dall'orientamento sessuale non lo è nè può esserlo rispetto a quel diritto naturale ed in riferimento alla libera espressione della propria affettività (nei binari concessi dalla legge), di fronte alla quale deve essere parimenti garantita e tutelata.Anche nel tuo interesse. la questione di buon gusto e di 'pelle' del bacio in pubblico che tu poni appare oggi abbastanza ridotta in scala proprio dal punto di vista dell'opinione pubblica, ancorchè legittima da parte tua, se pensi che l'Italia si divide sui temi possibili e da alcuni auspicati del concedere l'adozione alle coppie gay. Io dico in generale dividiamo sempre tra sensazioni personali e senso comune e tra quest'ultimo e norma cogente di fatto.Io non vorrei MAI che le mie nude e personali sensazioni diventassero un presupposto normativo necessario e sufficiente o ANCHE SOLO un cardine comportamentale.

i filtri qualitativi sono quelli che concorrono alla definizione di attitudini strutturate (non racchiuse rigidamente...) da norme, quindi il diritto naturale nella sua applicazione nel corso dei decenni intanto, le acquisizioni in materia di diritti civili a livello universale.Nulla che abbia necessità di "autocertificarsi" e che appare arduo correlare alle tue istanze emozionali.

Tu dici che scegliere di non urtare la tua sensibilità specifica sia un segnale di civiltà perchè quella stessa sensibilità è patrimonio di molti.Il terreno è scivoloso e come già detto l'essere sensibili al problema, fosse anche ina maggioranza, non può mai equivalere a pretendere ipso facto il rispetto di detta sensibilità.E' questo il passaggio indebito che compi.In un sistema sociale perchè ciò avvenga sono necessari sempre altri filtri 'qualitativi' che non siano "il polso del paese". nello specifico però tu stai dicendo che due persone che si amano e che sono dello stesso sesso non possono baciarsi, presi da uno slancio affettivo irrrefrenabile, in piazza navona come farà tuo figlio con la sua fidanzata.Tu neghi a due persone una possibilità che hanno le altre non appartenenti a quella categoria.Quindi correggi il diritto naturale alla non discriminazione del singolo su base identitaria e sessuale per il motivo che avverti sensazioni negative.Allora ti ripeto, una cosa è la legittimità delle tue sensazioni, altra cosa lo è quella delle tue richieste sulla base delle medesime sensazioni. il concetto è che le tue sensazioni pur legittime non possono aspirare per prassi a diventare abitudine sociale, a maggior ragione quando le richieste emesse sulla base di tali sensazioni andrebbero a toccare la sfera dei diritti individuali della persona.

I piani di lettura sono diversi Brasileiro, intanto dovresti notare come gli stessi carabinieri abbiano avuto la necessità di affidarsi all'istituto giuridico dell'atto osceno in luogo pubblico per procedere d'ufficio, che poi tale istituto faccia la reale fotografia di quanto accaduto o meno qui non interessa quanto il fatto che invece ne viene ribadito, e cioè che il semplice bacio, etero oppure omo che sia, non pare plausibile nemmeno socialmente di reprimende, men che mai giuridicamente. sull'accettazione del gesto in sè io direi che pesa l'accettazione della condizione dell'omosessualità in sè. insomma sembra difficile giustificare la diffidenza collettiva che ancora si avverte verso la 'categoria' dicendo che tale è sempre stata negli anni recenti anche a fronte di battaglie per i diritti civili che hanno visto interessati palcoscenici diversi. sembra cioè difficile rifiutare considerazioni di mero civismo egualitario nel nome del proprio istinto di disgusto.Perchè il tuo legittimo disgusto e il loro sacrosanto diritto di cimentarsi in effusioni consentite dal codice (baci) non possono essere collocati sullo stesso piano mai.Acconsentire con liberalità alle espressioni di ognuno, certo anche le tue, è un conto, farle diventare per decreto, per desiderio o per istinto costume sociale imprescindibile porterebbe diritti dalla liberalità (incerta e claudicante) al caos violento. il fatto che persone civilizzate e colte, a te affini e presenti in massa nel paese possano concordare con le tue opinioni in materia di "omosessualità espressa" non può mai significare da solo indirizzare il dibattito sociale e legislativo in merito. Perchè le scelte etiche e politiche vivono di elaborazione non solo quantitativa ma evidentemente qualitativa.

nessuna ha esperienza con locoidon + ellcranell?

E' un governo osceno per motivi diversi ma non meno gravi di quelli per cui era stato osceno il precedente.

Nel post d'inizio ho ricordato come a me piaccia anche una cultura 'fisica', ma una cultura che sia tale.Oggi dilaga la necessità di gonfiarsi coi pesi, di risplendere di lampade, a me piace uno che fa sport sul serio, uno che corre sotto i 4 minuti/km per fare un esempio o uno che compete magari anche a livello amatoriale in qualcosa che presupponga un allenamento cardiovascolare costante.Mi piace questa idea precisa dell'efficienza fisica maschile e sfido quelli coi bicipiti grossi come melanzane a fare con un minimo di decenza qualunque sport che necessiti di capacità aerobica.

è il contrario esatto circus:io dico che questo è un tipo d'uomo che apprezzo e aggiungo che se ne trovano pochi pochi, tu ribatti dicendo che quel tipo di profilo che descrivi tu rappresenta bene la maggiora parte delle donne.Vivi una realtà parallela e illusoria scusami, perchè aprire gli occhi ANCHE sul resto ti farebbe male.

A parte il disarmante livello intellettuale che dimostri nello scrivere termini offensivi del calibro di "checca", che ha come sfondo evidentemente sentimenti "poco ispirati" verso gli omosessuali, la persona che tu descrivi è massimanente degna di stima e quanto dico in precedenza non lo nega nel modo più assoluto.Io ho solo espresso il mio personale apprezzamento per un "tipo" di uomo, questo non vuol dire che disprezzi automaticamente tutti quelli che fanno cose diverse o che "sono" cose diverse. non conosci donne che escano dai tuoi stereotipi ecco il problema!!!Non ne conosci che non passino il tempo soltanto a darsi creme e occuparsi dei risultati dell'estetista.Questo è il modello femminile che prendi a riferimento quando decidi se depilarti o meno!!Io ho solo detto che A ME personalmente un calvo che non da peso alla sua calvizie, quindi che di fatto non se la cura, e come abbiamo detto non per sciatteria o per autoinganno, piace molto, affascina, seduce.Capisco che questo possa bruciare un pò, ma voi volete la cruda verità e allora ecco la mia personale!! non è una questione di perdere gli attributi nel momento in cui ci si spalma cremine e si ingeriscono pasticche, ma è prendere in esame la tua psicologia di uomo mentre lo fai che a me non esalta come donna.Capisco che per te e per come ti dipingi sia più comodo credere ad un mondo nel quale le donne sono come le descrivi e le vuoi.

Ciao Clifford, ma sì sono la stessa di salus!Non dico che prendo un uomo perchè calvo!!!!Scelgo un uomo per le caratteristiche esposte e per molte altre ovviamente, che prescindono dai capelli, ma appunto, prescindono in ogni caso. Il trauma per una disfunzione estetica è direttamente proporzionale all'attesa 'psicologica' personale di ognuno, che a sua volta è ANCHE una funzione dell'attesa sociale => da qui la considerazione che per le donne il trauma sia maggiore, questo senza disconoscere il disagio e la sofferenza che il problema può portare a chiunque, uomo o donna. Si parlava dell'abito mentale di un uomo di fronte ai peli in sovrappiù o in meno e ho espresso un'opinione, magari forzandola un pò.Ti ridico quello che ti ho detto di là, fermo restando il rispetto per la sofferenza di ognuno di fronte alla calvizie, il rischio grosso di scrivere in questi forum è quello che di escludere in partenza una fetta di realtà e avvalorare automaticamente le proprie cose, sentite come le uniche possibili o giù di lì, proprio perchè così sofferte e così somatizzate. come di là ti dico infatti che se tu mi rispondi "...eh ma voi dite così ma poi vi comportate diversamente..." mi metti con le spalle al muro.Esprimere una opinione e poi sentirsi in sostanza dare dell'ipocrita non è costruttivo.Perchè sembra appunto che l'unica opinione possibile sia quella che aspettate e volete sentire per confermare la vostra sofferenza di fronte al problema.La sofferenza oltre un certo limite è rassicurante, è comunque una riemarginazione su di una ferita, anche se non è forse la guarigione giusta.E allora di nuovo, la realtà andrebbe accettata anche ove non la si 'veda', non la si viva, non la si comprenda personalmente, magari in attesa di poterci riuscire. ora voi nn immaginate quanta gente ci sia che dà alla perdita dei capelli il peso che secondo loro merita:poco. Di fatto per voi questa gente non esiste e il mondo che vivete e che volete vivere è fatto tutto quanto da chi risponde al problema più o meno nel modo vostro.Quale sofferenza maggiore ve ne deriverebbe infatti dal prendere atto che altri uomini non hanno la vostra debolezza psicologica a parità di problema?Si preferisce dunque pensare che costoro siano delle persone sciatte, o degli uomini che mentono a sè stessi!!Mentre siete voi che mentite a voi stessi sulla loro inesistenza!!Da qui la tendenza ad escludere un pezzo intero di realtà, peraltro il meccanismo è frequentatissimo in ogni ambito sociale e psicologico.Però va chiamato col suo nome!!Diversamente non se ne esce caro Clifford, si "rinforza" il problema blindando le proprie insicurezze per paura di soffrire di più di fronte ad una realtà che, questa sì, (sarebbe) cruda e inaccettabile. ciao.

la donna risponde ad una domanda in questo caso.Che quell'uomo legga o meno qui che importa?Tu vuoi dire che il discorso potrebbe ribaltarsi a specchio sulla donna e sull'analisi che si potrebbe fare della sua 'attesa' psicologica verso la sua calvizie.No è un pò diverso, la caduta dei capelli per una donna è estremanente più traumatizzante che per un uomo. si incontrano con difficoltà ovunque, ho solo espresso un giudizio personale.Mi affascina profondamente un Uomo appunto, che non dia peso alla perdita dei capelli senza per questo essere una persona che si lascia andare.Uno che accetta senza seghe mentali la sua calvizie non è mai uno che si lascia andare.Idem sulle cure per la calvizie, è il concetto in sè che conta, non dico che tolgano virilità ad un uomo è che a me ne piace il tipo che non valuta nemmeno di farle e che per questo ai mei occhi ne ha di più di virilità, giocata tutta su un piano di forza mentale, quindi non mi piace direttamente la testa pelata, ma quello che eventualmente nasconde.

Un UOMO non si pone il problema di depilarsi o meno, non gli viene in mente, non ci pensa.Ma un UOMO non si mette le cremine nemmeno in testa, quindi niente minoxidil, niente pasticchine per bloccare gli ormoni nei follicoli.Un UOMO magari corre tre volte la settimana un ora, oppure nuota, si laurea a 23 anni, conosce 5 lingue, legge 3 saggi di materia varia al mese e se proprio deve andare ad incontrarsi col guerriero che ha dentro fa pugilato.

Vorrei sapere dal farmacista come mai uno studio del 2003 ad oggi non è confluito in nessun prodotto commerciale su grande scala. Grazie

Grazie castano!!

ehi grazie del benvenuto faranio!! :fiorellino: