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Peace no war


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rispondo trascrivendo anche parte di ciò che avevo scritto nel post "guerra o pace": che saddam sia un dittatore sanguinario è fuori di ogni dubbio, che possegga armi "illecite" è fuori di ogni dubbio, che l'america faccia questa guerra per il petrolio è fuori di ogni dubbio. il petrolio non è importante solo come combustibile, è anche un'arma che da potere a chi la possiede. Se una nazione ha a disposizione risorse petrolifere si trova in una situazione predominante rispetto a chi non le ha. Gli usa vogliono fare una guerra principalmente per il ruolo di potere che darebbe loro il controllo dei rubinetti della linfa del mondo.

Ma la cosa che mi dispiace di più in questo ridicolo risiko è l'ingenuità delle persone, l'ingenua manovrata stupidità che spinge ad andare in giro con le mutande con i colori della pace, ad appendere misere bandiere alle finestre senza capire fino in fondo che la pace non è un valore da esibire, da iconificare o peggio da far diventare il simbolo della lotta di una parte politica. So anche che in questa che sembra diventata quasi una moda, la pace-mania, che sembra una rievocazione vintage di altre storie di pacifismo, c'è anche del buono, c'è anche la voglia delle persone per un mondo più giusto. La stessa voglia che si vede nelle manifestazioni spesso condotte da giovani speranzosi e vitali guidati purtroppo da vecchie canute volpi che sventolando bandieroni guidano la nuova generazione verso strade già percorse, già battute, già crollate a suo tempo. Questo è quello che mi fa più male, non vedere nelle persone un vero senso critico, una vera voglia di capire senza fermarsi ai colori e ai simboli, di capire fino in fondo. Delle ridicole manifetazioni per la pace si può apprezzare lo spirito, ma se non se ne capisce la stupidità, se ci si ferma alle apparenze la vera pace non ci sarà mai. Si grida, si lotta, si tagliano recinzioni, ci si sdraia sulla rotaie, ma non si dà mai, dico mai una risposta vera. Non ci va bene la guerra? ok neppure a me, ma allora scegliamo una direzione e muoviamoci verso quella, servono dei cambiamenti radicali soprattutto nella testa delle persone che devono capire che occorre un nuovo pensiero, che non serve sventolare bandirere colorate o con la falce e il martello o di eroi ridotti quasi a feticci. A meno a parer mio è così. più si sventola e meno si pensa, e rifletteteci, guardate la storia, quante bandirere sventolanti hanno prodotto catastrofiche stupidità! Ma purtroppo è così: va di moda essere pacifisti, andare alle manifestazioni, urlare nella massa etichettandosi in branco, annegare nel fracasso di una manifestazione quei sensi di colpa che inevitabilmente affiorano se anche solo per una attimo riflettiamo su come le società dette "civili" si stanno comportando.

Ai problemi si risponde con delle scelte non col casino. Fino ad ora per 50 anni abbiamo vissuto sotto l'ala degli usa e del suo capitalismo, ricordatevi il dopo guerra, il piano marshal(si scrive così?) e le vagonate di dollari riversate in italia ai tempi della guerra fredda, la cooperazione economica, la nato, il patto atlantico, i memorandum di alleanza firmati dagli stessi Dini e Dalema, tutto questo può anche non andarci più bene ma dobbiamo allora pensarci prima. Dobbiamo pensarci prima di accendere il riscaldamento di casa, di usare l'auto, di accendere la luce, dobbiamo chiederci da dove vengono quelle fonti energetiche e da dove viene il nostro benessere: la risposta è una sola capitalismo americano, che ci piaccia o meno la storia dice questo. E se, giustamente, tutto questo non ci sta più bene prima di fare le manifestazioni della pace dovremmo pensare a come cabiare radicalmente il nostro stile di vita, dove trovare le fonti energetiche, come difenderci da un punto di vista militare. si può anche rompere il patto atlantico, mandare a quel paese gli americani ma prima occorrono scelte radicali e consapevoli.

Spero comunque di non aver offeso nessuno con queste parole, ciao.

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Per Biondo82 non credere che poichè la Cina ha inglobato molte delle caratteristiche occidentali sia filoamericana o cose simili. Uno dei motivi per cui l'America non può attaccare la Korea del nord è proprio perchè questa è considerata una protesi satellite della grande Cina. L'apparato centrale economico e politico è di tipo pianificato nonostante l'ingresso nel wto. Tra una ventina d'anni il blocco cinese secondo molte previsioni sarà la realtà economica principale della terra..gli U.S.A. non possono farci molto. Comunque la mia era solo un'ipotesi esemplificativa (eventualità remota) per dire che i "difensori del mondo" ci difendono solo da quegli stati che danno loro un fastidio strategico o economico e che sono militarmente molto inferiori a loro. Chi ci rimette la pelle sono i poveri civili irakeni (immaginate che situazione) e i soldati alleati e irakeni(anche loro povere vittime) non certo i signori del petrolio o i politici. mad.gif

James Palladabiliard rolleyes2.gif

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regà spiegatemi dove leggete e dove vi documentate,la cina filoamericana??? ma se ha preso il posto della vetusta russia filocomunista,mamma mia....tra un pò uscirà che il giappone e la cina sono partner che la corea del sud e quella del nord sono la stessa cosa,che in congo non si ammazzano per i diamanti,che l'europa ha potere decisionale.

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E' tutta una questione di quattrini: il comprortamento dell'America, U.K., e anche Francia ,Germania,Russia e Cina deriva da una serie di conti fatti da queste potenze e dagli interessi in gioco in quelle aree. Anch'io non sventolo bandiere francesi (poi con Chiraq.. rolleyes2.gif ) i loro conti se li sono fatti anche i cuginetti d'oltralpe. Della gente che muore lì se ne fregano in pochi.

Comunque forse stiamo un po' degenerando.

James Palladabiliard redface.gif

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Okay plastiko.

 

Vendere le armi a Saddam fu un errore.

 

All'epoca gli americani lo fecero perchè il regime di Saddam, moderato e laico, si opponeva a quello integralista islamico degli ayatollah iraniani.

 

Lasciamo stare adesso, inutile piangere sul latte versato.

 

Ti ripeto ancora la domanda:

 

Oggi, marzo 2003, un ipotetico plastiko nelle vesti di un importante ed influente capo di stato, che eredita una situazione come quella attuale nello scenario iracheno, a quali iniziative diplomatiche si sarebbe rivolto per mandar via Saddam Hussein senza ricorrere alll'uso dei soldati?

 

Ciao wink.gif

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boh sinceramente non lo so,dovrei pensarci 10 anni wink.gif però dai fanno ridere sti amerikani e pure gli inglesi ma stai sentendo ke stanno facendo? le comike tattiche,si abbattono tra di loro si tirano granate e si ammazzano tra di loro...un nuovo vietnam? non sono riusciti a stanare binladen,ci hanno messo 10 anni per capire che saddam è pericoloso,so + forti di pasquale eh! wink.gif

tu ti senti sicuro da europeo ad essere difeso da ste persone? io no,preferisco emigrare in svizzera...sinceramente.

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beh plastiko...

 

io non sono un esperto di strategie e tattiche militari, il mio anno di naja nello sgangherato Esercito Italiano non può far testo.

 

Tuttavia se vogliamo proprio addentrarci nel discorso tecnico la macchina bellica USA è la più imponente, più tecnologica e meglio addestrata del mondo.

 

I bombardamenti che finora stanno colpendo Baghdad sono molto mirati, grazie all'impiego di missili e bombe intelligenti che hanno uno scarto di errore davvero minimo.

 

Non sembrano esserci parecchi morti e feriti tra la popolazione civile, almeno per il momento.

 

Speriamo che Saddam non faccia uso dell'infame espendiente degli scudi umani: civili inermi collocati nelle vicinanze di obiettivi strategici per provocare stragi di massa, da esibire poi davanti alle telecamere delle televisioni di tutto il mondo.

 

Anche per quanto riguarda i nostri militari però non è giusto esprimere un parere del tutto negativo.

 

Gli alpini in Afghanistan stanno svolgendo un ottimo lavoro, così come altri nostri connazionali in divisa, impegnati in altre zone del mondo, stanno tenendo alto il nome dell'Italia come paese dotato di una vocazione per la pace ed una tradizione di non belligeranza.

 

Durante i miei ultimi mesi di caserma, nel 1994, ebbi occasione di parlare con due miei commilitoni ed amici appena rientrati dalla Somalia, dove avevano preso parte alla missione di pace Ibis.

 

Nonostante quella missione si rivelò (alla luce dei fatti) un mezzo fallimento dal punto di vista dei risultati mi raccontarono dell'accoglienza calorosa, dell'affetto, della riconoscenza e della amicizia che la popolazione del luogo riservò al nostro contingente, visto e salutato da tutti come un vero "esercito di pace" a differenza degli altri contingenti.

 

Volevo però riprendere la domanda che ti ho rivolto in precedenza e girarla a tutti gli utenti del forum che si sono dichiarati anti-interventisti in questi giorni:

 

quali alternative diplomatiche e politiche per risolvere la questione del dittatore iracheno in alternativa alle armi?

 

Ciao

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Ieri sono stati giustiziati dai soldati iracheni alcuni soldati americani con un colpo di pistola alla testa...ecco chi e'Saddam Hussein!Allo stesso tempo,ho visto ieri un civile iracheno che ha chiesto ad un soldato americano di poter pregare e gli e'stato consentito tranquillamente!Mi dispiace,ma e'una questione di CIVILTA'!

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nikos sono completamente daccordo con te!

La guerra tra il bene e il male ci sarà sempre fino alla sconfitta totale di una delle due parti.

Adesso i pacifiscti possono dire quello che vogliono ma non si può lasciare al comando di uno stato un PAZZO come Saddam che ha ucciso un milione di iraniani.Senza parlare dello sterminio dei Curdi utilizzando gas vietati. Pacifisti non volete la guerra???

Ok allora cosa facciamo?? Laviamoci le mani e lasciamo morire migliaia di innocenti.Non reagire all'affronto dell'undici settembre??

Non ci sto!! E allora voi direte ma anche cosi moriranno migliaia di innocenti. Putroppo qualcuno morirà ma sicuramente il numero di civili morti sarà molto basso(avete visto la precisione dei missili cruise) a confronto delle fosse comuni dove Saddam ammucchia i cadaveri dei ribelli!!

 

Si ci sarebbe una soluzione pacifica! L'America torna a casa e lascia il popolo Iracheno oppresso. Ma si,chi se ne frega.

Però poi cari pacifisti io voglio le frontire chiuse perchè non voglio avere degli integralisti come vicini di casa. Noi a casa nostra loro a casa loro. Noi in Pace loro in una infinita guerra. Ma non penso che questa sia la soluzione migliore.

 

Allora ecco che sposo l'atteggiamento Americano. Gli alleati non stanno facendo solo una guerra con bombe, ma vengono lanciati volantini per informare gli iracheni, per dire ai civili cosa fare per non essere feriti e per dire loro che il vero "cattivo" è Saddam.

I prigionieri iracheni vengono sfamati e curati. Quelli Americani vengono malmenati e torturati. Ecco la differenza tra una grande civilta e una dittatura.

Ricordate che anche noi nel 1940 eravamo in quelle condizioni.Ma poi ci hanno liberato.

 

Grazie Stati Uniti D'America per averci dato la libertà, e perchè la darete a tutto il mondo!!!!!!

 

La Pace è bella ma in questo caso la guerra è l'unica soluzione.

 

P.S per le persone che hanno appeso al balcone la bandiera della pace: dove erano le vostre bandiere nella guerra del Kosovo, nella guerra in Cecenia, nelle guerre che da anni ci sono in Africa??

Non seguite la massa ma pensate con la vostra testa!!

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Infatti tanto ormai parlare di pace e andare in giro con una bandiera colorata e'diventato un fenomeno pubblicitario e niente altro...molti pacifisti manifestano senza neanche sapere perche'e come si e'fatta questa guerra...per me tutto questo e'patetico! rolleyes2.gifrolleyes2.gifrolleyes2.gif

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Un'altra cosa:vi siete mai chiesti perche'molta gente di sinistra si dispera di fronte alla guerra e agli "eventuali"morti iracheni e non hanno versato una lacrima verso le migliaia di vittime dell'11 Settembre dicendo solo che gli Stati Uniti se le sono andate a cercare?Questo significa essere democratici o pacifisti???Non mi dite che non e'cosi'perche'dietro quelle finte facce addolorate,c'era anche un senso di goduria per il fatto che era stata colpita una potenza del calibro dell'America!!! fie.giffie.giffie.gif

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Non vedo perche',caro Plastiko,per esprimere il mio concetto non debba generalizzare!Poi se c'e'qualcuno che si sente offeso,non so che farci e se non e'd'accordo puo'tranquillamente venirmelo a dire come fai tu! wink.gif

 

Ps.se c'e'qualcuno che si sente offeso....fiuuu(fischio!),altrimenti il Nickos somatizza!Giusto????Giusto!(Scherzo!) wink.gifwink.gifwink.gif

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Questa mattina, mentre andavo a lavorare, ho sintonizzato casualmente l'autoradio sulla frequenza di Radio Radicale. Un giornalista leggeva i titoli dei principali quotidiani in edicola ed alcuni spezzoni degli articoli in essi contenuti.

 

Inutile dire che, il tema principale, era quello della guerra.

 

Questo giornalista raccontava un significativo episodio:

 

Non molto tempo fa lui aveva preso parte ad una manifestazione organizzata sotto l'edificio dell'ambasciata russa a Roma, per protestare contro la guerra che l'Armata Rossa stà combattendo in Cecenia.

 

Alla manifestazione non partecipava una folla oceanica come quelle che si sono viste in questi giorni nelle strade di tutto il mondo ma soltanto uno sparuto gruppo composto da una trentina di le quali, armate di bandiere della pace e cartelli di vario genere, esprimevano il loro sdegno nell'indifferenza generale dei passanti.

 

La guerra della Cecenia non interessa a nessuno.

 

Eppure la guerra della Cecenia, che si trascina ormai da parecchio tempo, stà facendo tanti morti non solo tra i combattenti delle due fazioni ma principalmente tra i civili.

 

Molti morti in più di quelli che la guerra contro Saddam stà facendo in questi primi giorni e che farà fino alla sua conclusione.

 

Il problema purtroppo è che l'esercito russo non dispone delle armi sosfisticate e precise degli americani, quindi si arrangia come può.

 

Non ci sono bombe intelligenti.

 

Ogni giorno in Cecenia muoino donne, bambini e vecchi.

 

Perchè un bambino ceceno ucciso dovrebbe avere meno importanza di un bambino iracheno ucciso?

 

Perchè Casarin, Agnoletto ed i valorosi pacifisti che bloccano i treni carichi di armi alle stazioni non provano la stessa sensibilità per i bambini ceceni?

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  • 3 weeks later...

Riprendo questo lungo topic, aperto quando la guerra era cominciata da poco.

 

Oggi, a distanza di qualche settimana dall'ingresso nel territorio iracheno delle prime avanguardie militari britanniche ed americane, la missione delle truppe alleate sembra essere conclusa con successo(o quasi).

 

Il più grande successo dei militari occidentali non sembra essere quello ottenuto sul campo di battaglia.

 

Bensì quello ottenuto dietro le quinte, con un lavoro di intelligence e di diplomazia strategica. I comandanti delle truppe occidentali hanno convinto i fedelissimi di Saddam (Guardia Repubblicana e Fedayn) a gettare le armi evitando lo scontro frontale, in quella che avrebbe potuto essere una battaglia furiosa nella capitale irachena che avrebbe travolto tutti: militari e civili.

 

In questi giorni ho come l'impressione di assitere, intorno a me, ad una grande contraddizione.

 

Molte bandiere della pace sono ancora appese ai balconi delle case, all'ingresso di qualche fabbrica e sulle facciate di alcuni edifici pubblici.

 

A Milano e dintorni se ne vedono ancora parecchie, presumo sia la stessa cosa anche nel resto d'Italia.

 

A fare da contraddizione però ci sono ora le immagini che la televisione ci manda da Baghdad...la città liberata.

 

Gente in festa per le strade, statue ed effigi di Saddam Hussein abbattute, distrutte, prese a calci, a sputi, a sassate.

 

Sono le stesse immagini di gioia incontenibile che molte altre volte i fotogrammi della storia, nel passato, ci hanno mostrato nel preciso istante in cui un dittatore ed una dittatura cadevano e l'oppressione finiva.

 

Bandiere della pace, simbolo di una opinione pubblica che non voleva l'intervento militare...da una parte

 

La gioia e la fine di un incubo di un popolo,

che per oltre oltre vent'anni (o trenta) aveva perso la sua libertà....dall'altra.

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