blindwilly Inviato: 24 Settembre 2010 Segnala Share Inviato: 24 Settembre 2010 Salve, avrei alcune domande circa l'hair cloning e gli sviluppi della ricerca in genere. Le domande non si riferiscono a una sperimentazione specifica (le risposte possono entrare nel particolare: Aderans, Histogen, Dr. Pinco Pallino o qualsivoglia riferimento vanno bene). Innanzitutto: le varie sperimentazioni perseguono un obiettivo identico con mezzi diversi o obiettivi diversi? (mi spiego: tempo fa si parlava di quale tipo di cellule utilizzare; era solo una questione pratica oppure il capello che si mirava a ottenere era diverso?) Le sperimentazioni tentano di riprodurre il capello in tutto e per tutto? (cioè completo di ghiandole sebacee e muscolo pilifero) Attualmente quali problemi sono stati superati e quali non? Ovvero: - Non si riesce a clonare i capelli del tutto - Ci si riesce, ma il capello non dura a lungo - Ci si riesce, ma il capello non cresce oltre una certa lunghezza - Ci si riesce, ma magari ci si prova con 100 e se ne ottengono 10 - Ci si riesce, ma con diverso successo su diversi individui - Ci si riesce, ma il diametro ottenuto non è soddisfacente - Ci si riesce, ma la qualità del capello è scarsa - Ci si riesce, ma la direzione del capello non è quella voluta Chiaramente mi aspetto che sia una combinazione di questi, ma vorrei capire quali aspetti incidono di più e quali meno. Saluti, Willy Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
FrankD Inviato: 25 Ottobre 2010 Segnala Share Inviato: 25 Ottobre 2010 Ciao Willy, non sono aggiornatissimo sugli ultimi sviluppi ma provo a darti qualche risposta. Innanzitutto è improprio parlare di clonazione dei capelli, quello che si sta cercando di ottenere è la clonazione della ghiandola pilo-sebacea... Struttura che, per quanto piccola, è decisamente complessa. A quanto ne so si mira ad ottenerla a partire da alcune cellule germinative comunemente presenti nel derma abbinate a cellule staminali da innestare in loco (non mi è ben chiaro a che punto del processo di differenziazione) in modo da ottenere una nuova unità follicolare. Per ora, a quanto si sa, non ci si riesce proprio! :) E' uno studio ancora teorico e si prevede che la tecnica sarà messa a punto non prima di altri 5-10 anni... Una volta che si sarà in grado di ricreare perfettamente un follicolo pilifero i problemi penso saranno gli stessi dell'autotrapianto, ovvero riuscire ad innestarli in quantità sufficientemente elevata e assicurandosi che ricevano il giusto nutrimento dai vasi sanguinei, pena l'atrofia del capello. Spero di aver chiarito almeno in parte i tuoi dubbi, a presto! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
hellas Inviato: 9 Novembre 2010 Segnala Share Inviato: 9 Novembre 2010 "Parrebbe" che il metodo acell,sia stato applicato da un chirurgo di cui per ora non si conosce il nome,per far ricrescere capelli strappati (quindi non estratti con tutta la ghiandola come con la fue) ed impiantati nelle zone calve/diradate. Tale tecnica "permetterebbe" quindi di far ricrescere un capello,evitando di depauperare la zona donatrice,che sarebbe così potenzialmente infinita. Il condizionale è d'obbligo ma i risultati sembrerebbero essere incoraggianti. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
nemicodelvento Inviato: 28 Novembre 2010 Segnala Share Inviato: 28 Novembre 2010 "Parrebbe" che il metodo acell,sia stato applicato da un chirurgo di cui per ora non si conosce il nome,per far ricrescere capelli strappati (quindi non estratti con tutta la ghiandola come con la fue) ed impiantati nelle zone calve/diradate. Tale tecnica "permetterebbe" quindi di far ricrescere un capello,evitando di depauperare la zona donatrice,che sarebbe così potenzialmente infinita. Il condizionale è d'obbligo ma i risultati sembrerebbero essere incoraggianti. Ciao, Hellas. Mi fa anzitutto piacere rileggerti e poterti mandare un saluto cordiale, anche se "virtuale". Reputo inoltre molto interessante il tuo intervento. Questa tecnica - se ho ben capito - è dversa da quella di ricavare una terminazione capillare non solo dal bulbo, ma anche dalla radice. In quest'ultimo caso - infatti - si potrebbe solo raddoppiare la disponibilità dell'area donatrice, mentre con la tecnica di cui parli - non estraendo nulla - si potrebbe davvero confidare nella possibilità di moltiplicare in modo indefinito il patrimonio di capelli superstiti. La speranza è l'ultima a morire, per cui... speriamo bene! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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