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faranio

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Non devi aprire una partita IVA per una prestazione occasionale ma te saresti il collaboratore di chi?

 

Collaboratore del committente, ovvero, nel caso specifico, del cliente che mi chiede la consulenza. In fondo si tratterebbe effettivamente di prestazioni occasionali.

 

Si tratta della prosecuzione delle “collaborazioni occasionali” di una volta. Il committente incarica il collaboratore di svolgere una determinata prestazione senza alcun vincolo di subordinazione ed orario. Il collaboratore renderà la propria opera in completa autonomia per quanto concerne il tempo ed il modo della prestazione.

Si tratta di collaborazioni dove è assente il coordinamento con l’attività del committente (il collaboratore non si inserisce in una fase del ciclo produttivo, ad esempio). Manca altresì l’inserimento funzionale nell’organizzazione aziendale (il collaboratore non dirige nessuno e magari non ha nemmeno uno spazio fisico a lui dedicato in azienda).

 

Opportuna, ma non obbligatoria, la redazione di quella che si potrebbe chiamare una “lettera d’incarico” (in realtà un mini contratto). Essa servirà a definire le controparti, l’oggetto della prestazione, il compenso lordo, le modalità di esecuzione dell’incarico, il profilo giuridico ecc. Servirà, infatti, a dare il “nomen iuris” alla collaborazione, cioè ad sottolineare che si tratta di collaborazione meramente occasionale ed ad escludere altre forme di lavoro. Ad esempio reputerei opportuni almeno questi riferimenti:

- “prestazione meramente occasionale ai sensi dell’art. 2222 e ss. del codice civile, senza vincolo di subordinazione ed orario”

- “Il compenso lordo è stabilito in euro _________________ e sarà corrisposto ______________ al netto della ritenuta d’acconto del 20% e degli eventuali oneri previdenziali a carico del collaboratore”

- “è escluso che la prestazione di cui in oggetto sia resa quale collaborazione coordinata e continuativa c.d. “a progetto” e nemmeno quale prestazione occasionale coordinata di cui all’art. 61, c. 2, D. Lgs. 276/03. E’ altresì escluso qualsiasi rapporto di lavoro dipendente”;

- “il collaboratore dichiara di non essere soggetto al contributo previdenziale di cui alla Legge 335/95 non avendo superato la soglia prevista dal D.L. 269/03, art. 44, c. 2, e si impegna a comunicare tempestivamente al committente il superamento di detta soglia, onde adempiere agli obblighi contributivi.”

- “il collaboratore dichiara di non essere titolare di partita Iva e di non essere iscritto ad alcun albo professionale”

- “La prestazione meramente occasionale di cui in oggetto rientra nelle previsioni dell’art. 67, lett. L) del D.P.R. 917/86 (redditi diversi) ed è esclusa dal campo di applicazione dell’IVA ai sensi dell’art. 5 del D.P.R. 633/72 (carenza del presupposto soggettivo)”.

Il contratto sarà datato e sottoscritto dalle parti.

 

Il collaboratore rilascerà una ricevuta al committente all’atto della erogazione del compenso. Reputo opportuno fare un efficace riferimento alla lettera d’incarico, possibilmente ripetendo i vari punti riguardanti l’inquadramento legale. La ricevuta, firmata dal solo collaboratore, riporterà una marca da bollo da 1,81 euro (attualmente) se il compenso lordo sarà superiore a 77,46 euro. Il collaboratore ne manterrà copia.

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Mi spiegate questo punto?

 

“Il compenso lordo è stabilito in euro _________________ e sarà corrisposto ______________ al netto della ritenuta d’acconto del 20% e degli eventuali oneri previdenziali a carico del collaboratore”

 

In pratica che dovrei fare al momento del ricevimento del pagamento e al momento dell'emissione della ricevuta?

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Aspetta aspetta, il committente deve essere un'azienda, un cliente privato non è un committente.

La ritenuta d'acconto si paga ai liberi professionisti e sono le loro tasse che andranno versate al fisco, per esempio tu hai un commercialista che è libero professionista (faccio questo esempio perchè i commercialisti di solito sono liberi professionisti a meno che non abbiano formato una società), no società o ditta individuale, tu a lui gli devi 12 per il suo lavoro, per lui è il suo compenso lordo, dal quale va detratta la ritenuta d'acconto che è 2 per cui il suo guadagno netto è 10 (guadagno lordo meno ritenuta d'acconto). Ciao

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Ma quindi cosa posso fare? L'unica soluzione è fare tutto in nero? Possibile che nel mio caso io non possa regolarizzare sul piano fiscale la mia posizione? Considerando che gli eventuali guadagni saranno irrisori, almeno all'inizio... io sarei anche disposto a fare tutto in nero... ma resta il problema della fattura... se il cliente mi richiede la fattura io non posso non fargliela.....

I metodi di pagamento previsti dovrebbero essere: Paypal e versamento su c.c.p. In questi due casi il cliente dovrebbe avere comunque la ricevuta di Paypal nel primo caso, e nel secondo la ricevuta del versamento rilasciata dalle Poste. Secondo voi sarebbero sufficienti nel mio caso? Comunque non sono equiparabili a delle fatture...vero? :wacko:

Modificato da faranio
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Esistono solo due casi: o sei dipendente o sei titolare/socio di un'impresa, nel secondo caso devi aprire la partita IVA con tutte le cose che ne conseguono come pagamento dell'INPS che a loro se guadagni o non guadagni o guadagni poco non gliene frega niente, vogliono i soldi se no per loro puoi anche chiudere.

L'alternativa sarebbe quella di collaborare appunto, con qualcuno che la partita IVA già ce l'abbia, anche perchè la fattura che te la chiedano o meno tu devi farla. Ciao

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Per l'esattezza per i lavoratori autonomi la quota dovrebbe essere 4500 euro l'anno di fatturato, al di sotto della quale l'esenzione dalle tasse dovrebbe essere completa.Informati comunque anche sul D.L. 223 di recente emanazione circa la franchgia minima di 7000 euro come regime Iva.

 

rettifico, la no tax area sarebbe stata 'abolita' dalla finanziaria 2007 e trasformata in deduzioni........

 

consiglio:ti ci vuole un commercialista....... :P

Modificato da curvadong
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Aspetta aspetta, il committente deve essere un'azienda, un cliente privato non è un committente.

La ritenuta d'acconto si paga ai liberi professionisti e sono le loro tasse che andranno versate al fisco, per esempio tu hai un commercialista che è libero professionista (faccio questo esempio perchè i commercialisti di solito sono liberi professionisti a meno che non abbiano formato una società), no società o ditta individuale, tu a lui gli devi 12 per il suo lavoro, per lui è il suo compenso lordo, dal quale va detratta la ritenuta d'acconto che è 2 per cui il suo guadagno netto è 10 (guadagno lordo meno ritenuta d'acconto). Ciao

 

Scusa, ma facciamo un esempio.. il mio vicino di casa mi chiede di tagliargli l'erba del giardino e mi offre per questo un compenso... io decido di denunciare al fisco questa retribuzione... in questo caso il mio lavoro non si inquadrerebbe come "prestazione occasionale"? Se così non fosse, in quale altra categoria rientrerebbe?

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