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Brasile, Imperversano Sui Bus I Ladri Di Capelli


askanio

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tratto da ADN Kronos - Ven 19 Gen

 

Roma, 19 gen . (Ign) - Che siano cinesi, indiani, brasiliani o peruviani, i capelli umani sono la linfa vitale della dilagante moda della extension. E se c'è chi li ottiene da un rituale sacro come quello che avviene nel tempio di Tirupati, nello stato indiano dellAndhra Pradesh, c'è anche chi è disposto a rubarli. E' quello che è accade da un po' di tempo in Brasile. L'ultimo caso è stato registrato mercoledì scorso a Rio de Janeiro, dove una ragazza 22enne, Mirna Marchetti, è stata rapinata della sua borsa, del suo cellulare e della sua chioma. L'episodio è avvenuto a bordo di un autobus di linea. Come raccontato dalla stessa ragazza, due uomini si sono seduti dietro di lei quando all'improvviso ha sentito che le tiravano i capelli. Inutile l'intervento di un suo amico che non ha potuto evitare che le venissero tagliati. Nera e liscia, la chioma della ragazza arrivava fino alla vita e la polizia sospetta che sia stata venduta a qualche parrucchiere. Un bel bottino, se si pensa che i saloni di bellezza di Rio possono guadagnare fino a 250 dollari per una extension di qualità.

 

Un nuovo tipo di crimine dunque, che si spiega in parte con l'enorme guadagno che porta il commercio di capelli in un'epoca in cui l'aspetto estetico è predominante. Anche l'Italia non è immune da questa ossesione, e la tecnica delle extension, che consente di avere una capigliatura lunga e folta senza aspettare i tempi della natura, è sempre più comune. Nel nostro Paese i capelli che vanno per la maggiore sono quelli indiani. ''Sono i migliori, hanno una struttura molto simile a quelli occidentali, sono resistenti e soprattutto mai trattati'' dice a Ign, testa oline del gruppo Adnkronos, Tomas Gold responsabile della Great Lengths International a Nepi.

 

''Noi ci riforniamo esclusivamente dai templi indiani -aggiunge - offrire i propri capelli agli dèi è una vecchia tradizione indù, è un rito che serve a purificare il destino negativo e a propiziarsi la sorte. Ogni giorno circa 700 barbieri tagliano a migliaia di pellegrini circa una tonnellata di capelli, ma se prima questi venivano buttati o bruciati, ora sono una fonte di sostentamento per il tempio e non solo. I soldi ricavati dalla vendita che avviene esclusivamente tramite delle aste, vengono infatti spesi per pagare gli adetti, ma anche per costruire strade, scuole, ospedali e orfanotrofi''. Lavati e disinfettati sia in India che a Fiumicino, i capelli nella fabbrica di Nepi subiscono determinati trattamenti che li rendono idonei al mercato: ''Vengono depigmentati attraverso una tecnica che si usa per il cashmere e sono inseriti in enormi vasche per 15-20 giorni. Una volta estratto il nero si riempiono con delle molecole di colore e attraverso complessi procedimenti vengono sfumati in modo da renderli il più naturali possibili''. I colori comprendono 36 sfumature naturali e 14 'strane' (blu, fucsia, verde...) e cinque tipi di lunghezze. E se le pellegrine indiane si preoccupano della negatività che i loro capelli possono portare a chi li 'indossa', sembra che alle donne italiane la cosa non crei alcun problema.

 

(Adnkronos)

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L'episodio è avvenuto a bordo di un autobus di linea. Come raccontato dalla stessa ragazza, due uomini si sono seduti dietro di lei quando all'improvviso ha sentito che le tiravano i capelli. Inutile l'intervento di un suo amico che non ha potuto evitare che le venissero tagliati

 

Ahahahahahah questa poi!!!!!!!!!!!!!!!! dammi soldi...cellulare e.........capelli ahahahah!!! buona, davvero buona ahahahahah!!!!

 

:lol: :lol: :lol:

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credo si configuri più come aggressione :blink: però... bhe a me seccherebbe non poco se qualcuno tagliasse i miei di capelli :blink: con quello che ci si mette a farli crescere lunghi, quantomeno una testata se la prenderebbe :diavoletto:

non vado neanche dalla pettinatrice causa "forbici facili" da parte di chiunque in quel settore :innocente: almeno lo fanno per soldi...quì qualche anno fa c'era uno che lo faceva per divertimento :blink:

un bacio

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