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Scienza Tecnica E Ambiente


curvadong

Messaggi raccomandati

http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/a...are/solare.html

 

questo andava bene e forse meglio anche nel 3d sul "Profondo Italia"....

 

 

 

Uno studio commissionato dal governo di Berlino rilancia le potenzialità di questa tecnologia

Costruendo centrali nei deserti del Nordafrica si potrebbe dare un enorme aiuto all'Europa

Rapporto tedesco sull'energia solare

"Col termodinamico possibile autosufficienza"

 

Per l'Italia si tratta di uno schiaffo: Rubbia è tra i pionieri, ma è dovuto emigrare in Spagna

 

 

Simulazione grafica di una centrale a solare termodinamico

ROMA - L'Europa potrebbe ottenere entro il 2050 la quasi totalità del suo fabbisogno energetico da fonti pulite, senza ricorrere a combustibili fossili o al nucleare. A sostenerlo è un rapporto commissionato dal ministero dell'Ambiente tedesco. Lo studio, realizzato dai fisici Gerhard Knies e Franz Trieb, due membri del Trec, un consorzio di ricerca per la cooperazione tra Europa e paesi del bacino del Mediterraneo nello sviluppo delle fonti rinnovabili, sottolinea però che per raggiungere l'obiettivo è necessario puntare sul solare termodinamico, realizzando una serie di centrali nelle zone desertiche del Nordafrica e una rete elettrica a corrente continua.

 

"In un anno ogni chilometro quadrato di deserto - spiega Franz Trieb - riceve l'energia solare equivalente a un milione e mezzo di barili di petrolio. Moltiplicando questa potenzialità per le aree desertiche della Terra otteniamo un totale di energia pari a qualche migliaia di volte l'attuale consumo energetico mondiale. Questa energia può essere catturata usando degli specchi per concentrare la luce solare e trasformarla in calore".

 

Le centrali invocate dallo studio non utilizzano infatti i consueti pannelli fotovoltaici che siamo abituati ad associare all'energia solare, ma il sistema termodinamico. Grandi superfici coperte da specchi trasformano la luce del sole in calore che a sua volta riscalda ad altissime temperature (circa 400 gradi) un liquido o un gas che crea vapore in grado di mettere in moto delle turbine di tipo convenzionale.

 

Si tratta di un sistema che ha diversi vantaggi. Innanzitutto quello di poter continuare a produrre corrente anche nelle ore notturne grazie alla "forza d'inerzia" della sostanza riscaldata. I curatori dello studio sottolineano poi che queste centrali, se costruite nei pressi del mare, possono alimentare dei desalinatori in grado di fornire acqua con cui coltivare la terra all'ombra degli specchi.

 

I limiti del solare termodinamico sono invece legati alle grandi dimensioni richieste dagli impianti. Per questo motivo le possibilità di sviluppo nei paesi fortemente antropizzati come quelli europei è limitato, mentre nei deserti nordafricani avrebbero la loro collocazione ideale. Per i detrattori del solare questo è un ulteriore limite in quanto nel deserto l'energia non serve e trasportarla altrove è inefficiente. Tesi, quest'ultima, che Knies e Trieb nel loro studio negano seccamente.

 

"A differenza di quanto si ritiene comunemente - spiegano di due ricercatori - il progetto di alimentare l'Europa con questo tipo di tecnologia è assolutamente realizzabile e vantaggioso dal punto di vista economico. Grazie alle moderne linee di trasmissione a corrente continua ad alto voltaggio, solo il 3% circa della potenza va perduta per ogni 1000 chilometri di rete. Questo significa che si potrebbe portare questa energia dall'Africa del Nord a Londra con perdite del 10%, molto meno delle dispersioni tra il 50% e il 70% che hanno caratterizzato per molti anni la trasmissione delle centrali convenzionali a carbone".

 

"Considerando anche i costi di trasmissione - spiega ancora Trieb - abbiamo calcolato che per l'Europa l'energia solare sarebbe una delle forme di approvvigionamento più economiche". Senza contare i vantaggi politici e ambientali dello sganciarsi da fonti inquinanti e dal prezzo volatile come petrolio e gas naturale. Per questo il rapporto raccomanda ai paesi europei di avviare una collaborazione con gli stati dell'Africa settentrionale e del Medio Oriente per creare insieme una rete elettrica ad alto voltaggio per la corrente continua per condividere insieme i vantaggi di una vasta produzione di energia pulita.

 

Il problema per realizzare questo ambizioso obiettivo è come al solito di volontà politica. Si tratta di credere in questo progetto, di sostenerlo e di finanziarlo. L'Italia in questo senso non ha assolutamente le carte in regola. Una buona parte della ricerca sul solare termodinamico è infatti "Made in Italy", grazie alle intuizioni del premio Nobel Carlo Rubbia. Quando si è trattato di passare da un prototipo realizzato nel centro Enea della Casaccia a uno su scala produttiva a Priolo, in Sicilia, la fiducia nel grande fisico è venuta però meno. Con il risultato che ora Rubbia si è trasferito in Spagna dove sta progettando una centrale nei pressi di Granada.

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30 anni e il medioriente non se lo fila piu' nessuno

 

Gia mi vedo i titoloni dei giornali sul Ciad e l'Algeria

 

pensate, se facessimo abbastanza in fretta a convertirci ad energie rinnovabili (un'illusione purtroppo) che brutta sorpresa sarebbe per la Russia, piena di petrolio in Siberia e gli USA, petrolio in Alaska. Non avrebbero tempo di sfruttarlo perche' 1) adesso e' troppo caro estrarlo 2) tra 30 tutto andrebbe ad energia solare 3) mancherebbero il momento in cui sarebbe conveniente estrarlo...

 

well, probabilmente mi sono appena risposto sul perche' e' un'illusione...

Modificato da Gurg
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Indubbiamente, ma questo non farà che (solo) allungare i tempi del passagagio a energie rinnovabili, certo non ne scongiurerà l'avvento.Se una cosa esiste ad orizzonte temporale x è una cosa che esiste.....lo scontro tra tecnologia e innovazione e lobby e cartelli è già in atto.Certo che la storia di Rubbia è davvero emblematica, il suo progetto non ha avuto udienza qua e se lo stanno realizzando in spagna......

 

 

altri passi nella direzione:

 

 

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze...e/06/sole.shtml

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  • 4 weeks later...
  • 1 month later...
  • 3 months later...

http://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/s...pedia-vita.html

 

 

 

 

TECNOLOGIA & SCIENZA

 

 

Dopo la mappatura, compiuto il passo più importante: capire come funziona il codice della vita

E si aprono nuove prospettive per le terapie mediche del futuro

Svolta nello studio del Dna

decifrato il "manuale di istruzioni"

 

di ALESSIA MANFREDI

 

Svolta nello studio del Dna decifrato il "manuale di istruzioni"

ROMA - Dopo la mappatura del codice della vita, arrivano ora i primi chiarimenti sul funzionamento dei nostri geni. Il passo successivo alla lettura di quei tre miliardi di lettere che compongono il Dna, tanto atteso, è finalmente arrivato: un manuale di istruzioni che getta luce sull'attività del genoma. I risultati dell'impresa, nata dalla collaborazione internazionale di oltre 80 paesi e 35 équipe di ricerca tramite il consorzio Encode (the Encyclopedia of Dna Elements), sono stati pubblicati su Nature. E la prosecuzione naturale del Progetto Genoma, a detta degli scienziati, apre la strada ad una rivoluzione che promette importanti ricadute per lo sviluppo di nuove terapie mediche.

 

Oltre 200 analisi per descrivere il comportamento del nostro codice genetico, o meglio, di una sua piccola porzione, per ora, pari all'1 per cento: 30 milioni di basi nucleotidiche.

 

Se quattro anni fa si è ottenuta la mappa dei geni, il significato del codice rimaneva per molti aspetti oscuro. Si sapeva che racchiude tutte le istruzioni per sintetizzare tutte le molecole che formano le cellule del nostro corpo, ma il modo in cui operava rimaneva ancora un mistero. Ora, con Encode, molti elementi del puzzle assumono un ruolo più preciso. I ricercatori internazionali sono riusciti a capire come e dove si svolgono determinate funzioni biologiche, rivalutando quello che finora è stato chiamato "Dna spazzatura"; considerato cioè silente o inutile.

 

Per il genetista Bruno Dalla Piccola "l'annuncio rappresenta un progresso molto significativo". "Se la mappatura del genoma era una fase preliminare, quella realmente significativa è la comprensione di come funzionano i geni", spiega a Repubblica.it.

 

"Se è vero che molte malattie sono causate da un loro funzionamento anomalo, capire come agiscono gli interruttori che accendono e spengono queste anomalie significa avvicinarsi ad un sogno: trovare i sistemi che regolano questi meccanismi ed intervenire a livello di terapia, con effetti rivoluzionari. Certo non domani, ma è questa la prospettiva che si apre".

Modificato da curvadong
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  • 1 month later...

Guarda Curva, lavoro nel settore: le possibilità di ramificazione della nuova certezza sono, per l'appunto, infinite (o quasi): come di consueto, staremo alla porta degli altri paesi; saremo costretti a trasferirci (solo a livello di principio una limitazione) per esercitare e per usufruire dei probabili benefici. Tutto ciò, traducendo in soldoni, è l'ennesima vagonata di quattrini che consegneremo ad altre nazioni che, grazie anche e soprattutto a noi italiani, si arricchiscono ridendoci dietro. anyway

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sono contento per chi si sentiva dire che per la propria malattia non ci sarebbe stato nulla da fare!

 

Insisto sull'impatto socio-economico di tali innovazioni e la possibilità di sfruttarle a pieno: oggi, un milanese, un bolognese o qualunche cittadino che voglia ricorrere alla fecondazione assistita (riallacciandomi al referendum) e che ha un centro a due passi da casa...che fa?? Va a Barcellona o a Bruxelles, posti dove la legislazione fa in modo che i soldi spesi (centinaia di euro) siano effettivamente traducibili in procedure e/o metodiche che in Italia (e noi ne siamo gli ideatori) sono vietate.

 

Circolo vizioso: soldi spesi là, più possibilità di sperimentare, primi sul mercato, più efficienti nel breve periodo...oltre al caffè, la cena, le strutture, i servizi ecc ecc

Modificato da darko
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Insisto sull'impatto socio-economico di tali innovazioni e la possibilità di sfruttarle a pieno: oggi, un milanese, un bolognese o qualunche cittadino che voglia ricorrere alla fecondazione assistita (riallacciandomi al referendum) e che ha un centro a due passi da casa...che fa?? Va a Barcellona o a Bruxelles, posti dove la legislazione fa in modo che i soldi spesi (centinaia di euro) siano effettivamente traducibili in procedure e/o metodiche che in Italia (e noi ne siamo gli ideatori) sono vietate.

Circolo vizioso: soldi spesi là, più possibilità di sperimentare, primi sul mercato, più efficienti nel breve periodo...oltre al caffè, la cena, le strutture, i servizi ecc ecc

 

nessun dubbio su questo, l'opportunità tecnologica e medica offerta è direttamente correlata al terziario, in un tessuto produttivo che costituisce il pil di un paese.

Modificato da curvadong
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