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2.000 Euro Al Mese Xnon Fare Niente!


castano_chiaro

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Ahahahah ma state vedendo a Striscia il dottore dell'ospedale di napoli che da anni non fa niente e prende 2.000 euro

al mese???????????????????????????????? ooooooooooooo?????????? ma dove siamoooooooooooooooooooooo???????

 

MA IN CHE C.A.Z.Z.O. DI PAESE VIVIAMOOOOOOOOOOO???????????

 

e il dottore poi precisa: e non sono certo l'unico in questa situazione....ahahahahah :lol: :lol: :lol:

 

e il direttore sanitario della struttura SCAPPAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!! inseguito

dalle telecamere per i vicoli di napoli, ma vi rendete conto, un direttore di ospedale che se la da a gambe

VERGOGNAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!

 

perdonate lo sfogo, ma siamo al LIMITE, AL COLMO, NOI PAGHIAMO QUESTI MILIONI DI EURO DI STIPENDI.

IO DEVO SUBIRE UNA PRESSIONE FISCALE ASSURDA E VEDERE I MIEI SOLDI SPRECATI COSI'?????

 

E LA COSA PIU' ASSURDA SAPETE QUAL'è???? CHE CI DEVE PENSARE LA TV COMMERCIALE DI BERLUSCONI A SpuxxxxxRE QUESTE COSE VERGOGNOSE QUANDO DOVREBBE ESSERE LO STATO. CHE SCHIFO, NON CI SONO PAROLE.

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http://www.lavoce.info/news/view.php?id=10...&from=index

 

25-09-2006

Sanità, oh cara …

Gilberto Turati

Massimo Bordignon

 

 

I fatti

 

Sgombriamo subito il campo da alcuni equivoci.

Primo, si afferma spesso che non c’è un vero "problema sanità" in Italia, visto che il livello della spesa sul Pil non è dissimile, anzi è spesso inferiore, rispetto a quello che si registra in paesi con caratteristiche demografiche e economiche simili al nostro. È vero. Secondo Eurostat, la spesa sanitaria pubblica in Italia nel 2004 era al 6,5 per cento del Pil, contro il 6,7 per cento di Svezia e Regno Unito, che hanno sistemi sanitari pubblici simili al nostro, e il 7 per cento di Francia e il 5,9 per cento in Germania, dove invece il ruolo delle assicurazioni obbligatorie è maggiore. Ma il problema naturalmente non è quanto spendiamo in assoluto, ma quanto possiamo permetterci di spendere considerate le condizioni della finanza pubblica. Si può benissimo decidere di aumentare la spesa per la sanità, ma allora si deve indicare quali altre voci si intendono tagliare, essendo improponibili ulteriori incrementi di imposte.

 

Secondo, c’è un’anomalia tutta italiana. Mentre la maggior parte degli altri paesi sono riusciti a stabilizzarla, da noi la crescita della spesa sanitaria sul Pil continua inarrestabile. Tra il 2000 e il 2005, è aumentata di un punto percentuale sul Pil, dal 5,7 al 6,7 per cento, e nel 2006 si prevede arrivi al 6,9 per cento del Pil. Non sembra possibile sostenere che tutto ciò sia imputabile esclusivamente a fattori strutturali, quali la mancata crescita, il progressivo invecchiamento della popolazione o l’aumento dei costi per il miglioramento delle tecnologie mediche.

Terzo, un’abbondante evidenza empirica suggerisce che esistono ampie sacche di inefficienza nel sistema sanitario, in particolare di alcune Regioni. Per esempio, stime recenti basate su tecniche di benchmarking parlano di sprechi di risorse dell’ordine del 20-30 per cento in media per gli ospedali di diverse regioni italiane. (1)

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