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La Gioconda Rubata!


Brasileiro

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http://www.informazona.it/Ballinari_1003i.htm

 

Personalmente mi piacerebbe un sacco credere a questa versione, purtroppo credo che La Gioconda sia tornata (immeritatamente) in Francia....

 

ps: siamo l'unico popolo al mondo che restituisce le opere d'arte che i nostri connazionali hanno rubato.... :babbonatale:

 

DOPO 90 ANNI DI DUBBI, LA VERITA' SULLA GIOCONDA

 

Ed è proprio Graziano Ballinari a svelare clamorosamente la verità sull’opera d’arte forse più famosa al mondo. Nella trasmissione andata in onda martedì 2 settembre, il noto personaggio, commemorando i 500 anni del dipinto, ha esordito con una storia che ha lasciato i telespettatori attoniti davanti ai teleschermi. Dopo 90 anni di dubbi ecco la verità: il quadro del grande Leonardo Da Vinci fu rubato e portato proprio in Val Veddasca e non è detto che si trovi ancora lì. Ma cominciamo dall’inizio e lasciamo parlare proprio Graziano.

«Il 22 agosto del 1911 la Gioconda lasciava indisturbata il museo parigino del Louvre per inerpicarsi lungo i tortuosi sentieri della Val Veddasca dove fu nascosta sotto un tavolo dell’osteria Garibaldi di Cadero e vi rimase per due anni. Lo scalpore per il clamoroso furto fu enorme. I giornali di tutto il mondo parlarono del fatto dando inizio ad una gigantesca ‘caccia al ladro’.

Le indagini si concentrarono sul furto d’autore tanto che i primi indagati furono Picasso, D’Annunzio, Apollinare, frequentatori del museo. E mentre la Francia impazziva, la Gioconda se la rideva in Val Veddasca. Ma chi era il vero ladro? Dobbiamo parlare di ladri perchè furono le abili mani dei fratelli Lancellotti con xxxxx Peruggia a trafugare il prezioso dipinto.

Il vero responsabile del furto fu xxxxx Lancellotti con l’amante, madame Segrenat e il fratello di lui. Figli di una Guardia di Finanza di origini napoletane e di madre piemontese, aprirono per i genitori l’osteria nella quale nascosero il dipinto.

Aquilino Zammaretti, studioso della provincia di Novara e autore  del volume ‘Il borgo e la pieve di Canobbio’, afferma: “I Lancellotti erano emigrati a Parigi come decoratori e lavoravano al Louvre con Peruggia; qui idearono il furto. Non appena i custodi si accorsero del furto lo denunciarono alla polizia che sospettò subito dei tre italiani. La loro casa fu perquisita ma senza successo perchè i ladri avevano steso il dipinto sul tavolo della cucina coprendolo con un tappeto di tela cerata. Per portare il dipinto in Italia si servirono di una valigia a soffietto con doppio fondo. Più tardi, volendo venderla per ricavarci un lauto guadagno, si recarono da un antiquario, un certo Alfredo Geri di Firenze, che subodorando il malfatto, li denunciò alla Magistratura. Processati si difesero sostenendo la tesi per cui era giusto riportare in patria l’opera di un italiano.”

Dobbiamo anche dire che quando i genitori si accorsero di ciò che avevano fatto i figli, per salvaguardare il buon nome della famiglia e il lavoro del padre, lo stesso impose loro di cercare un complice su cui addossare tutta la responsabilità del furto. Confidarono il segreto all’amico xxxxx Peruggia offrendogli la somma di 10.000 franchi francesi se si fosse dichiarato l’unico autore del reato. Questi accettò subito l’offerta.

Da Cadero, la Gioconda si mosse solo per raggiungere Firenze. Venne nascosta ancora una volta nella valigia di legno per gli attrezzi, quindi xxxxx Lancellotti, a sera, si incamminò lungo l’antico sentiero che da Cadero conduceva al fiume Giona, fin sotto Garbiolo, dove un tempo esisteva un ponte di legno che portava alla Valle Dumentina. Giunto in località Campagnette, trovò ad attenderlo il Peruggia che prese il prezioso fardello. Lancellotti raggiunse quindi la stazione per fare ritorno a Parigi mentre il Peruggia andava a Firenze. Avrebbero dovuto incontrarsi a Parigi ma vennero arrestati prima.»

E che fine ha fatto l’amante del Lancellotti?

«Sapeva tutto ed era convinta che Lancellotti l’avrebbe sposata tanto che un bel giorno si presentò a Cadero per chiedere la sua parte. Immaginate cosa è successo! Ci fu una lite furibonda con le donne dei Lancellotti che fra urla e insulti la costrinsero ad allontanarsi. Lei maledisse quella casa e da quel giorno nessuno ebbe più pace; i fratelli finirono con il litigare fra loro e furono investiti da parecchi guai.»

Fatto sta che la Gioconda è tornata al Louvre ed è ammirata da migliaia di visitatori ogni anno ma qui Graziano ci solleva un altro dubbio.

Siamo sicuri che il quadro esposto sia autentico?

Ballinari sostiene che potrebbe trovarsi ancora in Val Veddasca. «è una possibilità a prima vista assurda ma come possiamo scartarla?

Si pensi anzitutto al grande numero di personaggi che sostengono di possedere la vera Gioconda o che mettono in dubbio l’autenticità di quella esposta al Louvre.

Io però faccio un altro ragionamento.

Dopo aver corso tanti rischi, perchè improvvisamente xxxxx Peruggia avrebbe dovuto prendere la vera Gioconda e affidarla nella mani di un antiquario per altro sconosciuto?

Lo stesso Geri si fece meraviglia della sua disponibilità e del fatto che non chiedesse alcuna ricevuta.»

Quindi sta dicendo che il Peruggia portò a Firenze uno dei tanti falsi?

«Non ne ho nessuna prova, esprimo solo meraviglia del fatto che tutto si sia risolto in maniera molto semplice. La Gioconda che ricompare, l’arresto dei ladri, la genericità del processo e quindi il rientro in Francia.»

Sulla sorte del capolavoro del grande Leonardo Da Vinci sono sorte molte leggende e una di queste vuole che la tela autentica sia ancora in Val Veddasca.

Certo che se fosse davvero così sarebbe una scoperta colossale!

Graziano ci guarda con fare ammiccante; ripete che non ha prove ma che potrebbe essere una possibilità. Così adesso chi visita il Louvre e corre ad ammirare il quadro protetto da un vetro anti proiettile e circondato da ingenti misure si sicurezza, potrebbe anche guardarlo con occhi diversi, porsi delle domande, comunque avere dei dubbi che, allo stato, sembra proprio non sia possibile sciogliere.

La trasmissione di Roberto Marelli anche quest’anno è stata un successo; Graziano è stato ospite nel corso della prima puntata ed è ritornato anche per l’ultima che doveva essere trasmessa ieri, giovedì 4 settembre ma anticipata a martedì 2. Ampiamente pubblicizzata, la trasmissione non ha perso telespettatori per il suo anticipo; ancora una volta erano in molti davanti al teleschermo e al termine, i centralini sono impazziti. Tutti volevano saperne di più, parlare con Graziano, fare mille domande.

Dopo questo clamoroso racconto sarebbe stato interessante sentire anche l’opinione del più autorevole fra tutti i personaggi che ruotano intorno a Monna Lisa: proprio lui, il suo autore, il grande Leonardo Da Vinci  ma per ascoltare il suo illustre parere dovrebbe darci una mano un ‘medium’ e non crediamo sia il caso di farlo!

Graziano ci lascia così, con un dubbio svelato e un altro che ci accompagnerà in futuro. Un fatto è certo: il dipinto fu trafugato, dalla Francia tornò in Italia.

Come e cosa sia tornato dall’Italia alla Francia resterà sempre un mistero!

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Brasileiro Inviato Oggi, 02:22 PM

 

siamo l'unico popolo al mondo che restituisce le opere d'arte che i nostri connazionali hanno rubato.... 

 

PER FORTUNA PRESTO RESTITUIREMO ANCHE AGLI ELETTORI LA POSSIBILITA DI RISPEDIRE A CASA QUELLI DEL CENTRO SINISTRA!!

 

:lol: :lol: :lol: :lol:

 

cmq a parte le battute ci sarebbe molto da dibscutere su come tantissime opere italiche sono detenute all'estero dopo che personaggi come Napoleone e Hitler se ne sono indebitamente appropriati, ma non è il caso della Gioconda che a quanto ne so è stata venduta dallo stesso Leonardo Da Vinci al re di Francia Francesco I nel 1500. quindi è dei francesi.

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Castanuzzo,

parlando pour parler, il fatto che Leonardo l'abbia venduta o regalata ad un francese è un dettaglio (comunque non certo, visto che il committente era probabilmente un fiorentino).

 

Se dovessimo basare il diritto di proprietà artistica su un avvenimento accaduto nel 1500, allora tutte le opere d'arte rubate dovrebbero tornare all'ovile e la Francia avrebbe il Louvre mezzo svuotato. :)

 

La Gioconda resterà dov'è, ma il posto giusto sarebbe a Firenze agli Uffizi, dove è presente forse la più bella raccolta del mondo di dipinti del Rinascimento.

 

E prima i francesi restituiscono le piu di 3000 opere d'arte che hanno rubato in Italia, mai ritornate (Napoleone le rubava dicendo che questo era il pagamento ai francesi per gli ideali di libertà uguaglianza e fraternità da loro diffusi in Italia) e poi cominciamo a discutere sul rispetto delle regole.

 

Si fa pour parler ovviamente....ci sono cose piu importanti di queste di cui occuparsi nel mondo.... :)

 

ciao

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La Gioconda resterà dov'è, ma il posto giusto sarebbe a Firenze agli Uffizi, dove è presente forse la più bella raccolta del mondo di dipinti del Rinascimento.

 

E prima i francesi restituiscono le piu di 3000 opere d'arte che hanno rubato in Italia, mai ritornate (Napoleone le rubava dicendo che questo era il pagamento ai francesi per gli ideali di libertà uguaglianza e fraternità da loro diffusi in Italia) e poi cominciamo a discutere sul rispetto delle regole.

 

sono d'accordissimo ma come fare? sono avvenimenti accaduti troppo tempo fa.

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Non credo che sia un tema a cuore della politica, e non è il caso di esasperare gli animi.

 

Però se pensi quanti soldi i francesi fanno sulle nostre opere d'arte, capisci che il furto non è solo l'atto di sottrazione dell'opera d'arte ma anche il suo sfruttamento commerciale e di immagine. Se uno ci pensa freddamente la sottrazione di opere d'arte è un atto veramente barbarico.

 

Insomma, ci sarebbero tutte le sacrosante ragioni per fare una bella battaglia diplomatica....che poi non la si faccia è un altro discorso...

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Infatti sto rosicando come una belva: il Louvre solo per la Gioconda (vabbè, senza esagerare) non si sa quanto ricava.....quando andai c'era una fila oceanica solo per avvicinarsi alla stanza dov'era (dov'è???) alloggiata e negli altri piani e settori c'era praticamente il deserto!!

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Il principio dell'acquisto di una opera d'arte può essere un criterio accettabile pur con i limiti sopra riportati.

 

Per esempio gli Uffizi hanno arricchito il proprio patrimonio di quadri con degli acquisti di collezioni o singole opere straniere (alcuni quadri di Rubens), Gli Uffizi nascono come un museo che raccoglie le splendide collezioni private di nobili famiglie fiorentine (principalmente i Medici).

 

Il punto è che i più grandi musei del mondo si sono formati attraverso dei furti colossali.

 

Nel British Museum fanno bella mostra le statue di Fidia del Partenone, e gli inglesi hanno smontato letteralmente un tempio greco e ricostruito in una sala. Se uno visita il BM rimane impressionato di quante cose si siano rubati gli inglesi.

 

Quanto è grande il danno che, in questo caso, l'Inghilterra infligge alla Grecia possedendo opere rubate, e guadagnandoci sopra? Un Partenone senza le statue di Fidia è un po' come San Pietro senza il dipinto del giudizio universale... o il baldacchino del Bernini...

 

La legge punisce in ogni stato il furto del singolo, quando è uno stato a rubare il patrimonio artistico di una nazione è diverso?

Modificato da Brasileiro
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Brasileiro

 

Il punto è che i più grandi musei del mondo si sono formati attraverso dei furti colossali

 

allora che rosichi a fa? :lol: (nel senso che tel'ho detto a posta proprio perchè è logico che sia cosi'. non possiamo dare e pretendere di avere indietro.

 

ma vedici l'aspetto positivo: andare a vedere opere d'arte all'estero è anche un'occasione per fare un viaggio o per aggiungere qualcosa in piu' ad un viaggio.

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