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2015 uscita dall'Euro?


Brasileiro

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http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politic...financial.shtml

 

 

dal Corriere

 

L'editoriale del Financial Times: «Possibile default sul debito e addio all'eurozona entro il 2015 dopo la vittoria risicata di Prodi» 

Romano Prodi, leader dell'Unione (Eidon)

LONDRA - Un default sul debito e l'uscita dall'euro entro 10 anni. Sono molto nere le previsioni del Financial Times sull'Italia dopo la vittoria, di strettissima misura, di Romano Prodi nelle ultime elezioni politiche. La tesi è contenuta nell'ascoltatissimo commento settimanale dell'editorialista Wolfgang Munchau, condirettore del quotidiano londinese. «La risicata vittoria della coalizione di centrosinistra guidata da Romano Prodi - si legge nell'editoriale - costituisce il peggior esito immaginabile in termini di possibilità dell'Italia di rimanere nell'eurozona oltre il 2015». «Prevedo che gli investitori internazionali inizino ad assumere scommesse speculative sulla partecipazione italiana all'euro entro la durata di un governo Prodi. Queste - puntualizza Munchau - non sono scommesse sull'impegno politico di Prodi nei confronti dell'euro. Sarebbe infatti difficile trovare un politico più a favore dell'Europa dell'ex presidente della Commissione europea. Queste sono scommesse sulle circostanze economiche che potrebbero obbligare un governo a prendere decisioni che sono inimmaginabili fino al momento in cui diventano inevitabili».

 

L'ECONOMIA ITALIANA - «Tutti sappiamo - sottolinea Munchau - che l'economia italiana si trova in profonde difficoltà. Ma è importante ricordare che i problemi italiani sono differenti da quelli della Francia e della Germania. Molte economie continentali sono afflitte da bassa crescita e alta disoccupazione. Anche l'Italia soffre di un basso livello di crescita anche se la sua creazione di posti di lavoro è stata rilevante. Ma il problema dell’Italia è quello di non essere pronta a una vita nell'Unione monetaria».

 

LE RIFORME DI PRODI - Il Financial Times segnala la forte discrasia tra problemi e soluzioni proposte. Da un lato infatti «sin dalla nascita dell'euro nel 1999, l'Italia ha registrato un massiccio apprezzamento del suo tasso reale di cambio. I suoi costi unitari del lavoro sono cresciuti del 20% rispetto alla Germania. Ma mentre le retribuzioni tedesche reagiscono alla domanda aggregata, i salari italiani continuano a crescere a un ritmo del 3% annuo. L'Italia registra anche un problema di competitività di prezzo in molti settori economici. Un programma sensibile di riforme economiche dovrebbe concentrarsi sulla contrattazione salariale e sulla regolamentazione dei mercati dei beni e servizi». Dall'altro lato «Prodi offre il tipo sbagliato di riforme. Che consiste nello stesso tipo di riforme che sono fallite in altri Paesi europei. E dal momento che la sua frammentata coalizione di moderati, socialisti e comunisti, avrà una sottolissima maggioranza in Senato, potrebbe anche non essere in grado di portare a compimento il suo insufficiente programma. Se l'Italia continuerà a perdere competitività macroeconomica, un movimento politico populista potrebbe ben emergere con un programma per l'abbandono dell'euro. Proviamo a immaginare l'inimmaginabile e ipotizziamo che un futuro governo italiano riporti la lira. Cosa succederebbe al debito del Paese, prevalentemente denominato in euro, che attualmente raggiunge il 106,5% del Pil? L'Italia sarebbe quasi certamente incapace di rimborsare pienamente le sue obbligazioni nei confronti degli investitori. E dovrebbe o riconvertire tali debiti in lire a un tasso di cambio sfavorevole agli investitori, o addirittura dichiarare apertamente l'insolvenza». Il condirettore del Financial Times snocciola qualche altra cifra rilevante. «Dal punto di vista di un investitore l'abbandono dell'eurozona è equivalente a un'insolvenza sovrana. E data questa prospettiva, perché i mercati finanziari non stanno ancora scommettendo su un tale evento? La scorsa settimana i rendimenti sui titoli pubblici decennali italiani registravano solamente un differenziale di 0,3 punti al di sopra degli equivalenti titoli tedeschi. E tale valutazione suggerisce che i mercati non vedono attualmente un alto rischio di default. Ma certamente, anche se qualcuno reputa improbabile l'abbandono italiano dell'eurozona, il rischio non è nemmeno pari a zero».

L'OTTIMISMO DEL MERCATO - Secondo Munchau «tre fattori potrebbero spiegare l'ottimismo del mercato». Primo: «l'opinione che l'Italia potrebbe essere effettivamente intrappolata dentro l'Eurozona; lasciarla non risolverebbe alcun problema economico». Secondo: la Banca centrale europea in ultima istanza interverrebbe per evitare l'insolvenza di uno stato membro. Ma tale argomento - si legge ancora sul Financial Times - sembra sottovalutare la decisione della Bce a rispettare la propria regola di "non salvataggio" in tali circostanze». Il terzo fattore è quello che «anche se si accettasse lo scenario peggiore, è ancora molto improbabile che l'insolvenza si materializzi entro la vita residua di un’obbligazione decennale. E tale argomento - sottolinea Munchau - offre la spiegazione più plausibile per cui i mercati non hanno ancora fatto pagare un premio di rischio più elevato sui titoli di stato italiani. E spiega anche perché i mercati obbligazionari sono notoriamente cattivi indicatori anticipati del rischio d’insolvenza. I mercati obbligazionari sono compiacenti fino a quando iniziano ad andare nel panico».

 

IL GOVERNO DELL'UNIONE - Il Financial Times chiede retoricamente: «dopo i risultati delle elezioni italiane gli investitori rimarranno altrettanto ottimisti sui seguenti dieci anni durante la vita di un governo Prodi? Esiste una ragionevole possibilità che nei prossimi cinque anni il premio di rischio (italiano, ndr) salirà nei prossimi cinque anni. E prevedo - aggiunge Munchau - anche un aumento per gli swap sull'insolvenza creditizia italiana, strumenti finanziari attraverso i quali gli investitori possono assicurarsi contro il rischio. La scorsa settimana gli investitori avrebbero pagato un premio annuale di 21.750 euro per assicurarsi contro l’insolvenza su di un investimento di 10 milioni di euro in un titolo di stato italiano a 10 anni. E si tratta di un livello molto basso, date le incertezze economiche e politiche. Tali swap, non sono sofisticati strumenti speculativi. Un acquirente di swap sull’insolvenza creditizia italiana viene rimborsato solo se l’Italia cade in uno stato d’insolvenza. Ma gli investitori sofisticati sanno come costruire strategie di trading profittevoli da una situazione così sbilanciata. I mercati finanziari non possono provocare l'uscita di un Paese dall'Unione monetaria attraverso la speculazione valutaria, come fecero nel 1992 facendo uscire la Gran Bretagna dal meccanismo di cambio europeo. Ma per gli investitori esistono altri modi per sfruttare le difficoltà di un Paese dentro un'Unione monetaria».

 

PARALLELI ROMA-LONDRA - «Ecco perché - conclude Munchau - esistono dei paralleli tra l'Italia di oggi e la Gran Bretagna del 1992. Allora l’impegno della Gran Bretagna per il meccanismo di cambio appariva incrollabile come l'impegno di Prodi per l'euro ora. Ma la Gran Bretagna non era pronta né economicamente né politicamente a vivere in un regime di cambi semifissi. E la partecipazione dell'Italia all'euro è basata su fondamenti parimenti traballanti. Quattordici anni fa per gli investitori ci vollero pochi giorni per smascherare una bugia politica».

 

 

17 aprile 2006

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E' sicuramente un argomento che va messo in conto in caso in cui Prodi vada effettivamente a governare questo paese.

 

ci faccio una piccola considerazione 'castana': se effettivamente l'Italia uscisse dall'euro tornerebbe alla lira e questo significherebbe svalutare e rendere le sue esportazioni di nuovo competitive, il problema pero' sarebbe che i ns debiti sono in euro e lo resterebbero anche se tornassimo alla lira! (pochi sanno che oggi il 40% del debito italiano è detenuto da stranieri).

 

ecco perchè tante volte ho parlato di recessione e di finire come l'argentina che aveva i suoi debiti denominati in dollari e la sua moneta sempre più debole. ecco, arriveremo anche noi a bloccare i conti bancari privati? se ci saranno i comunisti è sicuro!.

 

paradossalmente non sono i paesi deboli come l'Italia che possono uscire dall'euro ma i paesi competitivi cioè quelli con un'economia forte e alla fine saranno questi pochi paesi a formare una UE propria con una propria moneta comune e noi poveri italiani diventeremo un paese del terzo mondo e anche gli extracomunitari ci snobberanno.

 

mi domando se tutto cio' è evitabile. di certo se prodi va al governo e fa una certa politica aumentando le tasse e privilegiando la cina metterà le basi per metterci nella merdà, almeno io la vedo cosi' e non sono l'unico.

Modificato da castano_chiaro
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Nel 2000 l'italia veniva definita il motore dell'europa dallo stesso financial times.Nel 2006 abbiamo nessun conto in ordine e nella finanziaria 2006 ci sarà una stangata storica come quella che ci fù nel 1996!

 

Io sono d'accordo con prodi,bisogna drasticamente diminuire subito il costo del lavoro,dando respiro a tutte le categorie che coprono il sistema industriale.Un'altra cosa fondamentale sono le liberalizzazioni che vermamente possono permettere a questo paese di rinascere!

 

Cmq sicuramente le prime due manovre del 2006 e del 2007 serviranno per aggiustare tutti i guai che ha fatto il governo berlusconi nella politica economica...lacrime e sangue dobbiamo subire per colpa di questi ignoranti!

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Francesco 22

 

Cmq sicuramente le prime due manovre del 2006 e del 2007 serviranno per aggiustare tutti i guai che ha fatto il governo berlusconi nella politica economica...lacrime e sangue dobbiamo subire per colpa di questi ignoranti!

 

ecco lo vedi Francesco? da comunista quale sei sei già disposto a scoprire le natiche a Prodi e compagni pur di dare il culò per il bene del tuo paese :lol: :lol: ma in realtà noi subiremo (se andrà al governo Prodi e ho i miei dubbi), ma alla fine vedrai che si risaneranno solo i portafogli di prodi, fassino & co.

 

se questi comunisti pensassero realmente al bene del paese sai cosa farebbero per prima cosa? una legge per abbassarsi gli stipendi!! e te la vuoi fare una risata? fu forza italia a proporlo e sai chi non fu d'accordo? quelli della sinistra ahahahahah!!! :lol: :lol:

 

cari compagni prodi.....fassino...d'alema e bertinotti.....

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Prodi: "Ft ha bocciato Berlusconi"

 

Professore: noi faremo grande politica

 

Se l'Italia viene bocciata dal Financial Times, la responsabilità è del governo Berlusconi, non del risultato elettorale. Questo il succo delle dichiarazioni di Romano Prodi, sul giudizio negativo del quotidiano economico Gb . "Il Financial Times non sta sparando sul governo Prodi, ma esclusivamente sul governo Berlusconi. La situazione è difficile ma noi dimostreremo una grande politica", ha detto il Professore.

 

Ahahaha!!!! ma vi rendete conto la FALSITA' DI PRODI???? il Financial Times ha dedicato l'articolo proprio a Prodi e lui sen'esce dicendo che era diretto a Berlusconi ahahahah!!!!!!

 

FALSITA' COMUNISTA!!!

 

per la cronaca giusto per ricordarlo, Machau del Financial Times nel suo articolo non ha proprio parlato di Berlusconi ma ha scritto:

 

La risicata vittoria della coalizione di centrosinistra costituisce il peggior esito immaginabile".

 

e prosegue " La ragione è che "Prodi offre il tipo sbagliato di riforme, che consiste nello stesso tipo di riforme dell'offerta che sono fallite in altri paesi europei". Inoltre, "la sua frammentata coalizione di moderati, socialisti e comunisti potrebbe anche non essere in grado di portare a compimento il suo insufficiente programma".

 

ma per Prodi Machau si riferiva a Berlusconi!!!!!!!!!!!

 

a Professo' ma che t'enventi!!!

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castano nn è colpa di prodi se vuoi avete buttato la bandiera italiana nel cesso per rimanare al potere con la legge elettorale..il giornale inglese parla della maggoranza risicata perche questa legge nn permette di avere maggioranze ampie!!

 

bisogna levare tutti i poteri a berlusconi perche quello che stiamo vedendo in tv in questi giorni è orribile per la nostra amata patria....siamo una democrazia e nn una proprietà di berlusconi!

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bisogna levare tutti i poteri a berlusconi perche quello che stiamo vedendo in tv in questi giorni è orribile per la nostra amata patria....siamo una democrazia e nn una proprietà di berlusconi!

 

sarà che la televisione l'ho guardata poco ma non mi sembra che tiri aria di regime!

 

mi viene da ridere invece quando un Prodi tirato in ballo dal Financial Times con il centro sinistra scritto a caratteri cubitali, abbia il coraggio di dire che il giornalista si riferiva a berlusconi!!!!!!! da ridere.

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bisogna levare tutti i poteri a berlusconi perche quello che stiamo vedendo in tv in questi giorni è orribile per la nostra amata patria....siamo una democrazia e nn una proprietà di berlusconi!

 

Credo che confondi i poteri con i diritti. Secondo te per ottenere democrazia bisogna legare i piedi e le mani a un fuoriclasse come lui per impedirgli di fare gol. Bel concetto di democrazia, davvero...

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Un fuoriclasse è tale in una squadra di mediocri a volte.Ma lasciando d aparte metafore sportive vi rendete conto che tutti,dalla rai a mediaset,lasciano trasparire berlusconi come il vincitore delle elezioni.?Aria da golpe certo,ma di tutt altro stampo.Molti giornali e tv stanno facendo il lavaggio del cervello a molte persone tentando di far credere che il centro destra sia uscito vincitore dalla elezioni.Roba da non crederci.Piutttosto parlate del fatto che nonostante legge elettorale il "fuoriclasseha perso le elezioni,perchè non dite che nonostante le previsioni dei suoi uomini di fiducia :D gli italiani all estero sono tutt altro che sckierati a destra!?!

La realtà è questa.Non so quanto durerà il governo di prodi ma di certo sarà non la cdl ,al governo del nostro paese.Il cavaliere ed il suo entourage hann fatto male i conti.Si sono fatti male da soli.Prevedendo na sonora sconfitta si sono fatto apposta la legge elettorale inguaiandosi con le proprie mani!!altro che fuoriclasse!!

La cdl ha vuto una grossa chance ma ora deve pagare le conseguenze e se la sinistra non ridimensionerà il nano pelato giuro che non voterò mai piu in vita mia.

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