Propongo Ciò...

[billo]

Lobo dici delle cose condivisibili ma non era quello ke intendevo dire.

Io nel lavoro,provo soddisfazione,gratificazione morale ed ovviamente economica ma non credo sia felicità.

FElicità,lo so ke passerai,ma come un treno nella notte non ti fermi mai!!!(L.DALLA) :fiorellino:

[Lobo]

billo io intendevo solamente che si arriva alla felicità quando si capisce verso quale traguardo puntare!

i miei chiaramente sono diversi dai tuoi....questo intendevo.

sottolineo che quindi invece di perdere tempo a guardarsi a destra e a manca per deprimersi ancora di più, sia più costruttivo fermarsi, tirare un respiro, concentrarsi e fare una analisi di cosa si vuole veramente...e non per domani....per sempre....perchè se un traguardo che posso raggiungere in un giorno mi può dare un pizzico di gioia la felicità non arriva mai ed è sempre presente fino a quando si hanno dei punti lontanissimi da mirare.

[Lady Marmelade]

la felicità non è una sensazione che dura nel tempo,è effimera,la serenità dura nel tempo forse,ma assolutamente non la felicità,altrimenti non sarebbe così speciale

[Lobo]

la felicità, o meglio l'idea di felicità, è a questo che mi riferisco, dura per sempre! l'indispensabile è trovare la via che si vuole percorrere

[Lady Marmelade]

la penso diversamente

[curvadong]

rimangano in tema,e invece di 'arieggiare' inutilmente si applichino e si vergognino un pò...... :D :mago:

 

Il concetto di Vergogna in L'Essere e il Nulla:

 

Sartre introduce il problema dell'esistenza degli Altri mediante una riflessione sulla Vergogna, mostrando come in effetti essa sia la "coscienza non posizionale di sé come vergogna" e, conseguentemente a ciò, come essa sia accessibile alla riflessione. Il filosofo quindi si sofferma sulla struttura intenzionale della vergogna, precisando che si ha vergogna sempre di qualche cosa; nel dettaglio egli vede questo qualcosa essere l'io stesso, la coscienza, o meglio ciò che Sartre chiama il per Sé. Questa considerazione sulla natura pseudoriflessiva e intenzionale della vergogna evidenzia in modo chiaro l'esistenza di un unico protagonista deputato a vivere e sentire questo sentimento; e mostra al tempo stesso come quest'ultimo sia anche l'oggetto di tale sensazione: il per Sé infatti quando prova vergogna ha vergogna di sé stesso.

 

C'è tuttavia, secondo il filosofo esistenzialista, un'altra ottica con cui si può spiegare il concetto di vergogna forse in modo più autentico: spostando cioè il centro dell'attenzione dal Soggetto unico, il per Sé, alla sua relazione con qualcosa d'Altro. "Purtuttavia la vergogna non è originariamente un fenomeno di riflessione […] infatti essa nella sua struttura prima è vergogna di fronte a qualcuno".

Secondo questa nuova prospettiva l'atteggiamento riflessivo, prima riconosciuto come pertinente alla sensazione della vergogna, si rivela ora incompatibile con quest'ultima, poiché "nel campo della riflessione non posso mai incontrare altro che la coscienza che è mia"; in sostanza si ha vergogna di sé stessi sì, ma quando si è con qualcuno che, vedendo e osservando, conferma e fornisce vita a tale sentimento.

L'Altro irrompe con forza offuscando l'orizzonte libero dell'Io, del per Sé, della coscienza riflessiva. Con ciò si non si vuole dire che nel caso della vergogna non si può essere riflessivi: l'Io comunque emette giudizi su di sé; è sempre lui ad essere il centro del pensare e del vivere, ma nel caso specifico di questa sensazione, tutta questa attività è rivolta verso sé stesso visto non più come il soggetto che è, bensì come oggetto, l'oggetto su cui l'altro ha posato il sguardo critico. "Con l'apparizione di altri, sono posto in condizione di portare un giudizio su me stesso come su un oggetto, perché come oggetto mi manifesto ad altri". Scopriamo in questo modo che la vergogna per Sartre è riconoscimento: "io riconosco di essere come altri mi vede". E questo carattere di oggettività o cosalità, per meglio dire, che gli altri mi attribuiscono e che io riconosco, lungi dall'essere un qualcosa di esterno all'io, mostra invece tutta la sua appartenenza all'io stesso; è il per Sé il responsabile, l'unico artefice dell'atteggiamento che gli suscita vergogna. E tuttavia la vergogna c'è in virtù dell'Altro che in qualche modo la conferma. Questo è il passaggio in base a cui Sartre mostra come la vergogna è sì vergogna di sé, ma solo di fronte ad altri; poiché solo grazie agli altri la coscienza riesce ad acquisire nuove sensazioni su di sé che gli appartengono, che sono interne all'Io stesso. Così da un'analisi sulla vergogna si riscontra l'emergere dell'esistenza necessaria dell'Altro, il per Altri, accanto al per Sé; queste due strutture si sono infatti rivelate non separabili. In sintesi l'esser per sé si può arricchire cogliendo tutte le strutture del proprio essere solo se questo rimanda all'esser per Altri. Nel caso specifico della vergogna solo di fronte ad altri il per sé può avere vergogna di se stesso.

 

dopodichè .....ovvio che ognuno possa dire..."no,no,io non la vedo così......." ma insomma riflettano un minimo sindacale..quà non facciamo a dire se sartre abbia ragione o no(!!!!!!),l'idea era sviluppare in qualche modo il suo spunto riflessivo.!!!!!!

[Lobo]

  :mago:

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Modificato 23 Maggio 2005 da Lobo

[Lady Marmelade]

mi devi dire dove le trovi! sono magnifiche!

[Lobo]

tu che mi dai?

[Lady Marmelade]

un po' di batteri ti vanno bene? perchè al momento non ho altro da offrirti :(

[chioma folta]

come dire curva ...che allora diamo peso al giudizio che gli altri possono avere nei nostri confronti...e quindi nn si può ,in generale,vivere soli al mondo ma insieme agli altri...

neanche l'eremita tutto sommato è solo con il suo io....

magari medita un giorno...di tornare a valle con i suoi simili....

[curvadong]

....ecco,bravi lady e loby esattamente questo intendevo :lol: :lol: la vergogna che si ritualizza e sublima sè stessa in elaborate attività di scambio!!!!!!!

Modificato 23 Maggio 2005 da curvadong

[Lobo]

già..in buca...senza curva

[curvadong]

come dire,bravo chioma,che il sè dell'eremita si colloca come un satellite orbitante intorno al pianeta altri...solo apparentemente c'è distanza...c'è soprattutto rapporto di relatività,relazione,quale che sia.l'io esiste in quanto si percepisce come termine unico di declinazione del sè altrui...non esiste psichicamenteo antropologicamente fare le cose solo per sè stessi....il sè porta con sè(!!!!!) i riflessi dell'altro...sempre...

[Lady Marmelade]

scusa curva ma se già non ti capisco di solito oggi non provo nemmeno a leggerti :)

[Lobo]

curva hai degli studi tipo filosofia o storia alle spalle? pura curiosità!

[billo]

In fondo anke il trapianto l ho fatto per gli altri!!!

Cmq lobo il mio intervento sembrava da depresso in vece non credo ke lo sia.

L entusiasmo lo metto nelle cose che faccio...a volte credo ke la consapevolezza del "vuoto" di cui parlavo prima può aiutare a migliorarsi. :)

[curvadong]

In fondo anke il trapianto l ho fatto per gli altri!!!

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parole sante..finalmente un trapiantato che non dice che ha fatto l'intervento per un rapporto biunivoco ed esclusivo tra sè e sè.Bravo!!!!!!!!!!!!!!!

[Lobo]

curva..io il tatuaggio l'ho fatto per gli altri....

 

 

adesso dici bravo anche a me? :innocente:

[mr. marte]

Bravo Lobo...so che non è la stessa cosa ma chi si accontenta ..... :60:

[curvadong]

è la verità ed è banale....diciamo meglio anche per gli altri in un rapporto di causa/effetto sopra spiegato.......se lo riconosci sei davvero bravo....se penso da dove sei partito!!!!!!!

[Lobo]

si...e pensa che quando mi vergogno è perchè mi sento in alcuni lati inferiore agli altri...tu mi hai aperto gli occhi, da oggi saprò come guardarmi intorno e come capire che per tutta la vita quando si fa qualcosa in parte la si fa per compiacere gli altri!

tu sei stato per me come gesù cristo per lazzaro...mi hai preso per mano e mi hai fatto capire l'importanza di osservare le cose sempre dal punto di vista più complesso!

Modificato 23 Maggio 2005 da Lobo

[Lobo]

dimenticavo

[curvadong]

si...e pensa che quando mi vergogno è perchè mi sento in alcuni lati inferiore agli altri

i tuoi complessi d'inferiorità sono evidenti...bene l'ironia ..meglio l'auto(ironia)!!!!!!!

 

...tu mi hai aperto gli occhi, da oggi saprò come guardarmi intorno e come capire che per tutta la vita quando si fa qualcosa in parte la si fa per compiacere gli altri!

.. lo sai già benone da dichiarato egocentrico quale sei...

 

tu sei stato per me come gesù cristo per lazzaro...mi hai preso per mano e mi hai fatto capire l'importanza di osservare le cose sempre dal punto di vista più complesso!

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mai metafora è stata + azzeccata!!!!! :D :D il tuo è veramente un grande atto di fede,di quella + cieca e sorda :lol: :lol: :lol:

[Lobo]

:34:

eheh curva egocentrico significa che mi reputo "al centro"...e non faccio parte degli egocentrici figli di papà che dal babbetto hanno avuto sempre la mano nel posteriore e campano di ipocrisia!!! io mi son fatto da solo, sono cresciuto da solo, ho sfondato da solo quindi, dal mio punto di vista, la stragrande maggioranza di chi ho intorno è cacca ed io ci navigo in mezzo. questo per riagganciarmi alla tua filosofia; mentre molti perdono tempo a chiedersi il perchè la vita fa schifo, del perchè sembriamo automi e minchiate simili io prendo a mio favore la cosa e vado ancora più veloce.....e la cosa bella è che mi sento sempre + grande quando leggo di ste discussioni perchè capisco quanto tempo la gente possa perdere dietro paroloni del tutto inutili, quando potrebbe costruire qualcosa per se, per i suoi cari strafregandosene degli altri!

da questo mi sembra abbastanza chiaro che di complessi di inferiorità ne ho ben pochi.

te lo (ve lo) rivelo perchè sono in uno stato d'animo un poco strano questa sera...in pochi lo sanno qui ma dovrò fare un intervento al cervello pericolosetto da qui a poco e inkazzature a parte con chi dice di avere problemi esistenziali a causa dell'alopecia non mi sembra di averlo dato molto a vedere. io caro curva son cosi, mi piace far fronte alle sfighe della vita a testa alta, non mi demoralizzo mai e soprattutto non voglio aiuto da nessuno! solo per dire che mentre voi pensate a cosa cxxxx fa una persona tutti i giorni sul tram, magari quella persona sono io che penso a come rimandare mia moglie in brasile in modo che se mi succedesse qualcosa almeno starebbe con i suoi genitori! contenti? adesso sapete cosa fa uno str onzo su un tram!

lo capisci caro il mio gran filosofo? i tuoi vaneggiamenti linguistico/filosofici per me sono una montagna di stronzate, ho cose ben più grandi ed importanti da fare che starmi a chiedere del perchè non mi vergogno che di me stesso anche se, volendo risponderti, potrei dirti che vergognarmi per quella massa di pezzenti mentali che mi circonda sarebbe come darmi dello stupido! eccole le mie motivazioni!

non ho remore a dirti che mi sento un uomo tutto di un pezzo e che di persone come me ce ne sono poche....vi devo invidiare? no! perchè per vostra fortuna la vita continua a mettermi i bastoni tra le ruote per farmi andare al vostro insulso ritmo, ma non ce la farà per molto ancora :) .

 

LOBO