Mi schiero dalla parte di plotino.
Mystery, il tuo messaggio è stato abbastanza estremista da consigliarti anche da parte mia di rivolgerti ad uno psicologo (e non c'è niente di male a farlo sia chiaro).
Credo sia normale un po' per tutti vederla come la sta vedendo mysteryman in un fase iniziale, ma poi bisogna darsi una svegliata.
Sapete un momento cruciale per me quale è stato? Andare dal parrucchiere con fari alogeni che risaltavano ogni imperfezione di qualsiasi pelle. Prima di me c'era questo ragazzo pieno zeppo di cicatrici che non sembrava nemmeno notare il suo "difetto", si scrutava ad un centimetro dallo specchio, si guardava, si aggiutava i capelli ma il suo sguardo non andava mai ad indugiare sulle sue cicatrici. Era sicuro di sé, tranquillo disinvolto e io quando lo guardavo non ci trovavo niente di così orrendo, anzi era semplicemente un ragazzo normale.
Andai quindi io (la mia situazione era migliore del ragazzo di prima) a sedermi, occhi bassi, controllavo ogni tanto l'incidenza della luce sulla pelle, cercavo di sembrare il più a mio agio possibile ma sicuramente senza successo. Da uno sguardo esterno sarei stato senza dubbio uno scoglionato con paura della sua ombra.
C'è un momento in cui bisogna realizzare un paio di cose.