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Catherine Austin Fitts – Vice Segretaria dell'Edilizia sotto George H.W. Bush. Ex Direttore della Wall Street Investment Bank, Dillon, Read & Co. • Audio Intervista 9/9/04 : Sull'11/9: “La versione ufficiale non può essere successa. Non è possibile. Non è praticamente fattibile. La commissione è stata una mano di bianco”. (circa 45 minuti dall'inizio del file) http://157.... • Opinione : “La prima categoria di persone che ne ha beneficiato sono stati quelli che sono colpevoli e complici nel progettare, mettere in piedi e finanziare l'operazione dell'11/9. In una operazione così segreta e riuscita i responsabili avrebbero avuto a disposizione budget e finanziamenti e avrebbero organizzato l'operazione per massimizzare i loro benefici politici e finanziari”. http://globalresearch.ca/... • Firmatario : Petizione in richiesta di una nuova investigazione sull'11/9: • Vogliamo delle risposte veritiere alle domande… Come Americani responsabili, chiediamo quattro cose: • Un'indagine immediata da parte dell'Avvocato Generale di New York, Eliot Spitzer • Indagini immediate in audizioni del Congresso: • L'attenzione dei media per vagliare e indagare le prove • La costituzione di una inchiesta davvero indipendente e basata sui cittadini http://www.911truth.org/article. ... • Sito Web : http://www.solari.com • Biografia: http://www.solari.com/about/ca_fitts.html Morton Goulder Morton Goulder – Vice Assistente del segretario della Difesa per l'Intelligence e la Prevenzione sotto i presidenti Nixon, Ford e Carter (1973-77). Fondatore di xxx Associates. • Firmatario : Petizione in richiesta di una nuova investigazione sull'11/9: • Vogliamo delle risposte veritiere alle domande… Come Americani responsabili, chiediamo quattro cose: • Un'indagine immediata da parte dell'Avvocato Generale di New York, Eliot Spitzer • Indagini immediate in audizioni del Congresso: • L'attenzione dei media per vagliare e indagare le prove • La costituzione di una inchiesta davvero indipendente e basata sui cittadini http://www.911truth.org/article. ... • Biografia : http://www.ecora.com... Fred Burks Fred Burks – Ex Interprete del Dipartimento di Stato per I presidenti George W. Bush e Bill Clinton, i vice presidenti Dick Cheney and Al Gore, i segretari di Stato Colin Powell e Madeleine Albright. 18 anni di carriera al Dipartimento di Stato. • Opinione : “Com'è possibile che I nostri sistemi militari tanto propagandati di rilevazione di missili non abbiano potuto localizzare il Volo 77 nei 42 minuti in cui era noto che era stato perso, prima che si schiantasse sul cuore del sistema difensivo degli Usa?” Un'altra questione ancora più significativa è: come mai i nostri media non si stanno ponendo queste domande? Perché il nostro esercito non sta spendendo milioni di dollari per scoprire come mai i sistemi di difesa militare non hanno funzionato l'11/9? Come mai il budget della commissione sull'11 settembre era di molto inferiore a quello concesso per il disastro del Challenger o perfino per l'affair Monica Lewinsky?” http://www.WantToKnow.info/911... • Firmatario : petizione in richiesta di una nuova investigazione sull'11/9: • Sito Web : http://www.WantToKnow.info • Biografia : http://www.WantToKnow.info/aboutus#burks Ufficiali dell'Esercito Americano Generale Albert Stubblebine Generale Albert Stubblebine, dell'Esercito degli Stati Uniti (in pensione) – Generale in capo del Comando di Intelligence and Security dell'Esercito (INSCOM) dal 1981 al 1984.. Comandante anche del Centro di Intelligence dell'Esercito Usa. Prima a capo dell'Interpretazione degli Scenari per l'Intelligence Scientifica e Tecnica. 32 anni di carriera nell'Esercito. • Video : “Una delle mie esperienze nell'esercito era quella di essere responsabile dell' Interpretazione degli Scenari per l'Intelligence Scientifica e Tecnica durante la guerra fredda. Misuravo dei pezzi di armamento sovietico basandomi su delle fotografie. Era il mio lavoro. Guardo il buco nel Pentagono e osservo le dimensioni dell'aeroplano che si dice lo abbia colpito. E dico, “L'aereo non entra nel buco”. Così, cosa ha colpito il Pentagono. Che cosa? Dov'è? Cosa sta accadendo?” http://www.undersiegemovie.com ... • Bio: http://www.canadiansub.com/Board.... Col. Robert Bowman Col. Robert Bowman, PhD, Aeronautica degli Stati Uniti (in pensione ) – Direttore del Programma Spaziale Avanzato di Sviluppo sotto i presidenti Ford e Carter. Pilota da combattimento dell'aeronautica, più di 100 missioni. Dottore in Aeronautica, ingegnere nucleare. • Video : “Un sacco di queste informazioni, messe insieme, provano che la versione ufficiale, la teoria ufficiale sulla cospirazione dell'11/9 sono un mucchio di sciocchezze. È impossibile…C'è un secondo gruppo di fatti che ha a che fare con l'occultamento. Presi insieme questi elementi provano che i vertici del nostro governo non vogliono farci sapere cosa sia successo e chi ne è responsabile. Chi ci ha guadagnato dall'11 settembre. Chi ha nascosto delle informazioni cruciali. E chi ha messo al primo posto le storie palesemente false sull'11/9? Pensi che sia piuttosto chiaro che si tratti di individui in posti elevati dell'amministrazione e tutte le strade passano per Dick Cheney. Penso che la cosa più gentile che possiamo dire su George W. Bush e tutte le persone del governo Usa coinvolte in questo insabbiamento, è che erano consapevoli di attacchi imminenti e hanno lasciato che accadessero. • Firmatario : Petizione in richiesta di una nuova inchiesta sull'11/9. http://www.911truth.org/article.php?... • Bio: http://bowman2006.com/about....
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DOMANDE DI FUNZIONARI GOVERNATIVI E MILITARI SUL 9/11 Tratto da: www.megachip.info. Originale (in inglese) tratto da www.patriotsquestion911.com. Molti membri anziani e degni di rispetto dell'esercito americano, dei servizi di intelligence, e del governo, hanno espresso delle critiche significative del rapporto della commissione sull'11 settembre. Alcuni hanno addirittura asserito che ci fosse una complicità del governo nei terribili atti dell'11/9. Qui sotto ci sono alcune affermazioni altamente rivelatrici su questo argomento cruciale, da parte di più di 50 funzionari pubblici di primo piano con i link per la verifica e ulteriori indagini. (Attenzione: queste sono solo alcune delle testimonianze. L'elenco completo è consultabile qui.) L'insieme delle voci di questi rispettabili funzionari anziani fornisce credibilità a chi afferma che il rapporto della commissione sull'11 settembre è tragicamente difettoso. Questi esperti di entrambe le parti politiche, non possono semplicemente essere liquidati come dei creduloni irresponsabili di qualche assurda teoria della cospirazione dell'11/9. La loro sincera preoccupazione, sostenuta da decenni di servizio per la patria, dimostra che le critiche al rapporto della commissione sull'11 settembre non sono solo ragionevoli e degne di fiducia, sono in effetti, un dovere patriottico. Funzionari del Governo Federale Curt Weldon Rep. Curt Weldon – Dieci volte membro del Congresso, repubblicano della Pennsylvania. Vice presidente dell'”House Armed Services Committee”. Vice presidente dell'”Homeland Security Committee”. • Discorso alla Camera del 19 ottobre 2005 ”Funzionari dell'intelligence…hanno identificato Mohammed Atta [il capo dei dirottatori del 11/9] e tre terroristi, un anno prima dell'11 settembre e hanno cercato di comunicare queste informazioni all'FBI, ma non gli è stato permesso, e il direttore dell'FBI dice ora…che l'FBI avrebbe forse potuto usarle per prevenire il dirottamento. La commissione sull'11/9 ha completamente ignorato tutta questa storia. Sono un grande sostenitore del nostro esercito. Sono un grande sostenitore del presidente Bush. Dico tutto questo signor speaker, perché…c'è qualcosa di terribilmente sbagliato qui. Mi sono incontrato con almeno dieci persone che confermano pienamente quello che dicono i funzionari di intelligence. Questo non riguarda i democratici o i repubblicani. Riguarda quello che è fondamentale per il nostro Paese. http://curtweldon.house.gov - Link al discorso sul sito di Weldon. • Fox News 28/08/2005: “C'è qualcosa di molto sinistro che sta accadendo che mi turba davvero”, ha detto Weldon a Fox News martedì deprecando la commissione per non aver preso più seriamente le osservazioni. Ha detto che alcuni membri della commissione stavano cercando di diffamare Shaffer e and Able Danger . 'Che cosa nasconde la commissione sul 11/9?'" http://www.foxnews.com - Pagina web di Fox News con la citazione • Bio: http://curtweldon.house.gov/Biography/ Max Cleland Il senatore Max Cleland – Precedente membro della commissione sull'11 settembre, si è dimesso nel dicembre 2003. al momento è nel comitato direttivo della Export-Import Bank degli Stati Uniti. Senatore della Georgia dal 1996 al 2002. Amministratore della U.S. Veterans Administration dal 1977 al 1981. Premiato con la decorazione “Silver Star” e “Bronze Star” al valore per la guerra del Vietnam. Triple amputazioni per ferite di guerra. • Boston Globe Articolo 13/11/03: “Se questa decisione permane [il limitare l'accesso della commissione sul 11/9 ai documenti della Casa Bianca ], io, come membro della commissione, non posso guardare nessun americano negli occhi, in particolare i famigliari delle vittime e dire che la commissione ha pieni poteri. Questa investigazione è ormai compromessa”. http://www.boston.com/... • Articolo del 21/11/03 : A proposito della commissione sull'11/9: “È uno scandalo nazionale”. http://dir.salon.com/story/... • Dimissioni dalla Commissione sull'11/9, dicembre 2003 • Trascrizione dell'audio di un'intervista del 23/3/04: “Uno di questi giorni dovremo sapere tutta la verità, perché la questione dell'11 settembre è davvero importante per l'America. Ma la Casa Bianca vuole insabbiarla. http://www.democracynow.org/... • Biografia : http://memory.loc.gov/... - Biblioteca del Congresso Louis Freeh Louis Freeh – Direttore dell'Fbi dal 1993 al 2001. In precedenza giudice di Corte Distrettuale per il Distretto Sud di New York. Nominato dal presidente George H.W. Bush. Ex avvocato degli Stati Uniti a New York. Ex agente dell'Fbi. Ex ufficiale dell'esercito degli Stati Uniti. • Wall Street Journal 17/11/05: “Perfino un investigatore alle prime armi capirebbe subito che il nome e l'identificazione fotografica di Atta [il capo dei dirottatori dell'11/9 è proprio il tipo di abile intelligence che l'FBI ha applicato molte volte per prevenire attacchi e arrestare terroristi. Tuttavia, la commissione sul 11/9 ha inspiegabilmente concluso che ‘ non era storicamente significativo'. Questa stupefacente conclusione – combinata all'incapacità di indagare Able Danger e inserirla fra i reperti – solleva seri dubbi sulla credibilità della commissione e, se i fatti dovrebbero essere confermati, potrebbe rendere la commissione semplicemente insignificante essa stessa. Nessuna meraviglia che le famiglie i famigliare delle vittime dell'11 settembre si siano scandalizzati per queste rivelazioni e abbiano chiesto una ‘nuova' commissione”. http://www.op... - Link all'articolo del Wall Street Journal • Biografia: http://www.fbi.gov/libref/directors/... - Sito dell'FBI. Edward L. Peck Edward L. Peck – Vice direttore della Task Force della Casa Bianca contro il Terrorismo sotto la presidenza di Ronald Reagan. Ex Vice Coordinatore, dei Programmi Segreti di Intelligence al Dipartimento di Stato. Ambasciatore degli Stati Uniti e Capo della Missione in Iraq (dal 1977 al 1980). 32 anni di servizio al Foreign Service. • Firmatario : petizione in richiesta di una nuova investigazione sull'11/9: Vogliamo delle risposte veritiere alle domande… Come Americani responsabili, chiediamo quattro cose: • Un'indagine immediata da parte dell'Avvocato Generale di New York, Eliot Spitzer • Indagini immediate in audizioni del Congresso: • L'attenzione dei media per vagliare e indagare le prove • La costituzione di una inchiesta davvero indipendente e basata sui cittadini. http://www.911truth.org/article. ... • Biografia: http://en.wikipedia.org/wiki/Edward_Peck Paul Craig Roberts Paul Craig Roberts, PhD – Vice segretario del Tesoro Usa sotto Ronald Reagan. “Padre della Reaganomics”. Ex condirettore del Wall Street Journal . Attualmente Direttore dell'Istituto di Politica Economica e Ricercatore Associato al Independent Institute . • Opinione : “Sappiamo che è del tutto impossibile per qualsiasi edificio, ancor meno per degli edifici con portanti in acciaio, “spiaccicarsi” a velocità di caduta libera. Perciò è un fatto indiscutibile che la spiegazione ufficiale del crollo del World Trade Center sia falsa”. http://www.informationclearinghouse.info/... • Opinione : “Non ci sono molti editori che aspettino con impazienza degli scrittori che esplorino i vistosi difetti del rapporto della commissione sull'11 settembre. Si pensa che se questo rapporto potesse reggere a un'analisi, non sarebbe un tabù richiamare l'attenzione sull'inadeguatezza delle sue spiegazioni”. http://www.counterpunch.org/roberts02062006.... • Bio : http://en.wikipedia.org/wiki/Paul_Craig_Roberts Morgan Reynolds Morgan Reynolds, PhD – Principale economista del Dipartimento del Lavoro sotto George W. Bush dal 2001 al 2002. Ex direttore del Criminal Justice Center al Centro Nazionale di Analisi delle Politiche. Professore emerito alla Texas A&M University. • Video : “Ho iniziato a sospettare che l'11/9 fosse un affare interno quando l'amministrazione Bush-Cheney ha invaso l'Iraq… Possiamo provare che la versione del governo è falsa!” http://video... - Presentazione video del Dr. Reynolds • Opinione : “E' difficile esagerare l'importanza di un dibattito scientifico sulle cause della caduta delle torri gemelle e dell'edificio 7. il lavoro di scienziati, ingegneri e ricercatori indipendenti di ogni parte del mondo è volto a ottenere una corretta analisi scientifica e ingegneristica dell'11/9. purtroppo, per averla corretta nella odierna situazione di stato di sicurezza occorre osare perché è esplosiva e strutturale nella loro analisi del crollo dell'11/9”. experts have been intimidated http://www.lewrockwell.com/... • Sito Web : http://nomoregames.net • Biografia : http://en.wikipedia.org/wiki/Morgan_Reynolds
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>>> In this picture, which is worth even more than a thousand words, MediaLab has merged a map of the 9/11 planes' flightpaths with a map of military bases in those areas. The flights went through some of the most heavily militarized parts of the country, yet nothing could be done to stop them?
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ROBERT FISK: "PERSINO IO CONTESTO LA VERITA' SULL'11 SETTEMBRE" 11 settembre : L’equilibrismo dei massimi sistemi Tratto da www.luogocomune.net. Un recente articolo di Robert Fisk sull’Independent sta scatenando rabbia e curiosità insieme all’interno del movimento per la verità sull’11 settembre. Robert Fisk, definito dal New York Times “probabilmente il più famoso corrispondente estero in Inghilterra”, pare essersi accorto ultimamente che “qualcosa”, nella versione ufficiale dell’11 settembre, non quadra del tutto. Che cosa sia questo “qualcosa”, lo lasciamo raccontare a lui stesso, visto che riteniamo l’articolo interessante soprattutto per i contorti equilibrismi mentali con cui Frisk cerca di non dire apertamente quello che si potrebbe dire con dieci semplici parole. Anche il motivo per cui si comporti in questo modo rimane a ciascuno di noi da giudicare. M.M. Persino io contesto la "verità" sull'11 settembre di Robert Fisk, The Independent. Ogni volta che parlo all'estero di Medio Oriente, c'è sempre qualcuno nella platea - uno soltanto - che io chiamo "il farneticatore". Qui mi scuso con tutti gli uomini e donne che assistono ai miei discorsi con intelligenti e pertinenti domande - spesso piuttosto umilianti per me come giornalista - e che mostrano di aver compreso la tragedia del Medio Oriente molto meglio degli inviati che ne parlano. Ma il farneticatore è reale. Ha preso forma umana a Stoccolma ed Oxford, San Paolo e Yerevan, Cairo, Los Angeles e, in forma femminile, a Barcellona. Non conta il paese, ci sarà sempre un farneticatore. La sua domanda suona più o meno così: “Perchè, se credi di essere un libero giornalista, non scrivi ciò che realmente sai sull'11 settembre? Perchè non dici la verità - che l'amministrazione Bush (o la CIA o il Mossad, chiamala come vuoi) ha fatto esplodere le torri gemelle? Perchè non riveli i segreti che stanno dietro l'11 settembre?” La premessa in ciascun caso è che Fisk sappia - che Fisk abbia una raccolta di fatti solidi e cementati contenenti la prova conclusiva di quello che "tutto il mondo sa" (di solito la frase è quella) - chi ha distrutto le torri gemelle. Talvolta il farneticatore è chiaramente agitato. Un uomo a Cork mi ha urlato la sua domanda, e poi - quando ho suggerito che la sua versione del complotto era alquanto bizzarra - ha lasciato la sala, urlando insulti e prendendo a calci le sedie. Normalmente, ho provato a dire la "verità": che sebbene ci siano domande senza risposta sull'11 settembre, io sono il corrispondente per il Medio Oriente dell'Independent, e non il corrispondente delle teorie cospiratorie; che ho già abbastanza complotti veri tra le mani in Libano, Iraq, Siria, Iran, il Golfo, ecc, per preoccuparmi di quelli immaginari a Manhattan. Il mio ragionamento ultimo - decisivo, dal mio punto di vista - è che l'amministrazione Bush ha sbagliato tutto - militarmente, politicamente, diplomaticamente - quello che ha provato a fare in Medio Oriente. e mi domando quindi come diavolo avrebbe mai potuto portare a termine con successo i crimini internazionali contro l'umanità negli Stati Uniti dell'11 settembre 2001? Beh, io ancora la vedo in questo modo. Qualunque militare che arrivi a sostenere - come hanno fatto gli americani due giorni fa - che al Qaeda è allo sbando, non è in grado di portare a termine nulla della portata dell'11 settembre. "Abbiamo sconfitto Al Qaeda, mettendoli in fuga", ha dichiarato il colonnello David Sutherland, della operazione in codice comicamente chiamata "Operazione Martello Fulminante", nella provincia irachena di Diyala. "La loro paura di affrontare le nostre forze prova che i terroristi sanno che non c'è scampo per loro". E via così, con tutte cose non vere. Nel giro di poche ore, Al Qaeda ha attaccato Baquba con la forza di un battaglione, e ha massacrato tutti i signorotti locali che erano passati dalla parte degli americani. Mi ricorda il Vietnam, la guerra che George Bush ha visto dai cieli del Texas - il che può spiegare perchè egli in questa settimana abbia confuso la fine della guerra del Vietnam con il genocidio in una nazione diversa chiamata Cambogia, la cui popolazione è stata soccorsa dagli stessi vietnamiti, che i colleghi più coraggiosi di Mr Bush avevano combattuto a lungo. Ma veniamo al punto. Sono sempre più turbato dalle inconsistenze della versione ufficiale dell'11 settembre. Non si tratta solo di evidenti contraddizioni: dove sono i pezzi di aereo (motori, ecc.) dell'attacco al Pentagono? Perchè i funzionari coinvolti nel volo United 93 (che precipitò in Pennsylvania) sono stati fatti tacere? Perchè i detriti del volo 93 si sono sparsi per miglia e miglia, quando in realtà l’aereo dovrebbe essere precipitato a terra in un unico pezzo? Ripeto, non sto parlando delle strampalate "ricerche" di "Alice nel paese delle Meraviglie e il Disastro del World Trade Center" di David Icke, che indurrebbero ogni uomo sano di mente a tornare piuttosto a leggere la guida telefonica. Sto parlando di argomenti scientifici. Se è vero, ad esempio, che il kerosene brucia a 820°C in condizioni ottimali, come è possibile che le travi d'acciaio delle torri gemelle - il cui punto di fusione dovrebbe essere a 1535°C - abbiano ceduto tutte nello stesso momento? (Le torri sono crollate in 8.1 e 10 secondi). Cosa dire della terza torre - chiamata World Trade Center 7 (o Salmon [sic] Brothers Building) - la quale crollò in 6.6 secondi entro il suo stesso perimetro alle 5.20 pomeridiane dell'11 settembre? Perchè è crollata in maniera così pulita e ordinata, quando nessun aereo l'aveva colpita? L'American National Institute of Standards and Technology [NIST, ndt] è stata incaricato di analizzare le cause della distruzione dei 3 edifici, ma non ha ancora pubblicato un rapporto sul WTC7. Due eminenti professori americani di ingegneria meccanica - senza dubbio persone di peso ben diverso dai miei “farneticanti” - stanno mettendo in dubbio da un punto di vista legale i parametri di riferimento del rapporto finale, sostenendo che esso potrebbe essere "fraudolento o ingannevole". (*) Giornalisticamente, c'erano molte cose strane sull'11 settembre. I rapporti iniziali degli inviati che avevano sentito "esplosioni" nelle torri - che potevano essere le travi che si spaccavano - sono facili da accantonare. Un po' meno la notizia che il corpo di una hostess fu trovato in una strada di Manhattan con le mani legate. Ok, mettiamo che fosse semplicemente una diceria del momento, come la lista CIA degli arabi dirottatori suicida, che includeva tre uomini che erano - e sono ancora - vivi e vegeti in Medio Oriente, era un errore iniziale di intelligence. (**) Ma cosa dire della strana lettera, a quanto si suppone scritta da Mohamed Atta - il dirottatore egiziano dall'espressione sinistra - i cui consigli "islamici" ai suoi inquietanti compagni, nella lettera rilasciata dalla CIA, hanno sconcertato tutti i miei amici musulmani in Medio Oriente? Atta ha nominato la sua famiglia, che nessun musulmano, per quanto incolto, potrebbe includere in una preghiera, e poi ricorda ai suoi complici assassini di recitare la prima preghiera musulmana del giorno, per poi passare a citarla. Ma nessun musulmano avrebbe bisogno di tale promemoria, e tanto meno si aspetterebbe di trovare il testo della preghiera "Fajr" incluso nella lettera di Atta. Lasciatemelo ripetere: non sono un complottista. Tenetemi lontani i farneticatori. Evitatemi i complotti. Ma come tutti al mondo, vorrei conoscere l'intera storia dell'11 settembre, non solo perchè è stato il detonatore di tutta la folle, corrotta "guerra al terrore" che ci ha portato alla disfatta in Iraq ed Afghanistan, e in buona parte del Medio Oriente. Karl Rove, il consigliere di Bush che si è da poco elegantemente dimesso, una volta disse: "Ora siamo un impero, noi creiamo la nostra stessa realtà". E' vero questo? Almeno ditecelo. In questo modo la gente smetterà di prendere a calci le sedie.
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EX PILOTA DI DUE AEREI DELL’11-9 NON CREDE ALLA VERSIONE UFFICIALE Tratto da PrisonPlanet e da Google Video. L’ ex pilota di caccia dell'aviazione Russ Wittenberg, che ha compiuto più di 100 missioni di combattimento in Vietnam, che è stato ai comandi degli aerei della Pan Am e della United per più di trent'anni e che in passato ha volato proprio su due degli aerei che sarebbero stati dirottati l’11-9 (United Airlines 175 & 93), non crede nella teoria del complotto ufficiale del governo sull'11-9. RUSS WITTENBERG: «Ho guidato proprio due degli aerei che furono coinvolti nell'11-9... Il volo 175 e il volo 93, il 757 che sarebbe precipitato a Shanksville, mentre il volo 175 avrebbe colpito la torre sud. Io non credo che sia possibile per... un cosiddetto terrorista addestrarsi su di un 172 [un piccolo Cessna, vedi foto qui sotto, n.d.t.], poi salire ai comandi del tipo di quelli di un 757-767 [nella foto qui a sotto, n.d.t.] e condurre verticalmente l'aereo, condurre lateralmente l'aereo, farlo volare a velocità superiori per più di 100 nodi a quelle per cui è stato progettato, fare virate strette e ad alta velocità,... spingendo probabilmente 5,6,7 volte l'accelerazione di gravità... Non le avrei potute fare io, e sono assolutamente sicuro che non le abbiano potute fare loro.»
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La domanda del gruppo "architetti ed ingegneri per la verità sull'11 settembre". Traduzione e commento dell'utente Sertes di www.luogocomune.net. Sul sito www.ae911truth.org, oltre 230 architetti ed ingegneri strutturali professionisti (ognuno elencato con nome, cognome e qualifiche verificate), ed oltre 560 collaboratori (studenti di ingegneria e ricercatori privati) pongono la seguente domanda (la lista completa dei membri del gruppo è consultabile qui): Perchè i tre "crolli" avvenuti al WTC l'11 settembre 2001 presentano tutti PIU' DI DIECI CARATTERISTICHE spiegabili SOLO con demolizioni controllate, e contemporaneamente NON MOSTRANO NESSUN ELEMENTO in comune con i crolli spontanei? Troverete schiere di debunkers e disinformatori pronti a parlare del falso problema dell'inizio dei crolli, o delle temperature raggiunte dagli incendi e della loro estensione, ma mai nessuno che voglia affrontare seriamente il problema dei crolli veri e propri. Perchè? Perchè la versione ufficiale non è in grado di chiarire l'accaduto. Non si possono spiegare con un semplice crollo spontaneo tutti gli elementi raccolti da testimoni oculari, filmati, rilevatori sismici ed esperti del settore che hanno lavorato a ground zero nelle settimane successive all'undici settembre. Ecco gli elementi raccolti sul sito: CLICCA QUI
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TERRORISMO TENTACOLARE, O SUCCURSALE DELLA CIA? Mentre il nome di Osama bin Laden circolava già da qualche tempo, di Al-Queda, la tentacolare organizzazione terroristica da lui fondata, fino al 12 Settembre 2001 nessuno aveva mai sentito parlare. Richard Clarke ha testimoniato che Condolezza Rice, in una riunione d'emergenza sull'undici settembre, "non sapeva nemmeno cosa fosse Al-Queda". Nel 2006 l'ex presidente Clinton ha detto in una intervista alla Fox che ai tempi della Somalia "nessuno sapeva che Al-Queda nemmeno esistesse". Nella stessa intervista Clinton dichiara che nel '99 l' "FBI e la CIA non furono in grado di collegare in alcun modo Al-Queda all'attentato alla COLE", la nave militare americana ancorata nel Golfo dello Yemen. Si è poi saputo che "Al-Queda", che infatti significa "la base", fosse il nome del database dato dalla CIA alla lista di guerriglieri arabi che avevano combattuto a fianco di bin Laden per cacciare i russi dall'Afghanistan, in un'operazione apertamente finanziata dalla CIA stessa. La storia ufficiale Quella che segue è la ricostruzione della "storia ufficiale", passataci dal governo americano attraverso i media di maggiore portata mondiale, di questa fantomatiìca, e certamente atipica, "organizzazione terroristica". >>QUI<<
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Continuiamo. Attivissimo afferma che ci sono numerosissime testimonianze oculari dello schianto al Pentagono perché quest'ultimo sorge al centro della città e lì intorno pullula di gente ad ogni ora. Ora, io non so che cosa intenda Attivissimo per "centro della città", ma a me sembra che il Pentagono sorga in mezzo al deserto, circondato da campi, parcheggi per i dipendenti e autostrade. Poi vedete voi stessi. Qui sotto vi metto una foto satellitare del Pentagono e della zona intorno ad esso per circa un chilometro e mezzo. Non mi sembra proprio sia al centro della città. I palazzi più vicini, a sinistra, sono lontani mezzo Km, e inoltre sono ad un'angolazione tale che la zona dello schianto da essi non è visibile. Quindi che il Pentagono sia circondato da migliaia di cittadini ogni istante che vedono tutto ciò che accade, è semplicemente falso. FOTO DAL SATELLITE (LA VADO A PRENDERE E LA PORTO) TUTTE LE FOTO (TUTTE!) CHE SECONDO ATTIVISSIMO MOSTRANO LA PROVA DELLO SCHIANTO DI UN BOING: GUARDATE UN PO. GIUDICATE VOI STESSI. CLICCA QUI
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SMENTITA AD ATTIVISSIMO SULL'AEREO DEL PENTAGONO Premessa. Le scricchiolanti risposte di Attivissimo ai dubbi di chi critica la versione ufficiale dell'11 settembre 2001, possono essere facilmente smentite da chiunque sia almeno mediamente informato sui numerosissimi punti oscuri della vicenda. Non sono ipotesi di alto livello tecnico, non sono eventualità plausibili e tantomeno probabili, sono per lo più innocui voli di fantasia privi di fondamento (come dimostrerò in queste pagine). Nulla di importante, a ben guardare. Il punto fondamentale della questione, infatti, è che Attivissimo non ha le qualifiche o le competenze per discutere di nessuno dei molteplici aspetti dell'11 settembre 2001. Discutendo con lui mi sono reso conto che non è in grado di riconoscere le differenze tecniche tra crolli parziali e totali di edifici, tra cedimenti simmetrici e asimmetrici, tra detonazioni e deflagrazioni. Non conosce le formule fisiche per calcolare le modalità secondo cui si verifica un crollo spontaneo e uno programmato, non è nemmeno in grado di distinguere le caratteristiche tipiche di una demolizione controllata e quelle tipiche di un cedimento spontaneo. Non sa nulla di procedure militari standard di sicurezza, né delle capacità, dei limiti e delle caratteristiche di Boeing 757 e 767, e di infinite altre questioni cruciali nell'analisi degli attentati dell'11 settembre. Semplicemente, Attivissimo non possiede le conoscenze necessarie a discutere della questione. Fondamentalmente e senza volerlo offendere, si può tranquillamente affermare che Attivissimo è un completo incompetente in ogni settore di indagine dell'11 settembre 2001 (militare, politico, ingegneristico, fisico, aeronautico, ecc.), e come tale ovviamente le sue opinioni non hanno la benché minima validità. Sono aria fritta, chiacchiere a vanvera prive di qualsiasi fondamento, niente di più. Come leggiamo sul suo stesso sito, Paolo Attivissimo è un traduttore, un giornalista informatico, ed un ex conduttore radiofonico. Quale voce in capitolo possa avere un individuo con una simile formazione, e come si possa permettere di criticare ed infangare professionisti ed esperti di ogni settore che criticano la versione ufficiale (da Steven Jones, a Daniel Ray Griffin, a Morgan Reynolds), resta un mistero. Così come è inspiegabile l'importanza che fin troppa gente dà alle sue personalissime (e discutibilissime) teorie su vari aspetti dell'11 settembre, inventate di sana pianta da Attivissimo stesso e divulgate solo sul suo sito (come il suo dossier sul WTC-7, che contiene teorie e spiegazioni mai sentite altrove). Come piace ripetere spesso al nostro giornalista informatico bufalaro, se voglio un parere valido su un argomento mi rivolgo a chi è qualificato per parlarne, non al primo che arriva e pretende di dire la sua pur non sapendo nemmeno di che parla. Ragionamento più che corretto, che però, a quanto pare, secondo Attivissimo vale per tutti tranne che per lui. Il lavoro di Attivissimo in materia di 11 settembre consiste sostanzialmente nell'infangare la reputazione di ogni esperto che critica la versione ufficiale, attaccandolo sul personale per evitare di dover discutere le sue obiezioni, e nell'inventarsi spiegazioni pro-versione-ufficiale di validità tecnica e scientifica pressochè nulla, e di una superficialità ed incompetenza spesso sconcertanti. E' interessante notare che, a ben guardare, in tutti gli anni in cui Attivissimo si è occupato della questione 11 settembre non è riuscito a dare neanche un singolo contributo degno di nota alla questione. I punti che erano inspiegabili prima sono inspiegabili anche adesso, e in più, con il progredire delle ricerche "alternative", se ne sono scoperti di nuovi. Tutte le sue risposte con il tempo sono state sempre puntualmente smentite da più persone (competenti, al contrario di Attivissimo), e nel corso degli anni la credibilità della versione ufficiale ha proseguito la sua inesorabile e regolare discesa. Il vero problema generato dalle bufale di Attivissimo, è che il 90% della gente non si preoccupa nemmeno di ragionare su quello che legge: gli basta leggere che "hanno smentito l'ipotesi complottista", e automaticamente ci crede e pensa "Lo sapevo che era tutto falso", e non si preoccupa nemmeno di leggere in dettaglio le ipotesi di Attivissimo, tantomeno di ragionarci su o verificarle. Figuriamoci, troppa fatica. Meglio evitare di ragionare e limitarsi a credere a ciò che ci conviene per atto di fede. Ma la cosa peggiore è che passa queste risposte errate anche ai suoi conoscenti con i suoi stessi dubbi, che a loro volta ci credono sulla parola e le passano ad altri, e così via. In un mondo ideale, privo di gente disposta a credere a qualunque cosa (per quanto assurda) pur di restare aggrappata alle proprie comode certezze, nessuno perderebbe nemmeno un secondo dietro alle stravaganti ed improbabili teorie di un individuo incompetente e superficiale come Attivissimo, che inoltre è già stato smentito e sbugiardato molte volte. In un mondo ideale non ci sarebbe bisogno di questa smentita, ma siccome purtroppo viviamo in un mondo che è tutt'altro che ideale e trabocca di gente che vuole solo essere rassicurata da qualcuno (non importa se incompetente) che va tutto bene, che tutto è come ci hanno raccontato al telegiornale, urge un rimedio, una totale smentita che dimostri definitivamente l'inaffidabilità delle tesi di Attivissimo e la scorrettezza del suo metodo di investigazione e di discussione. Per cui, ecco qui smentite punto per punto tutte le fantasiose risposte di Attivissimo ai dubbi sull'11 settembre, e più precisamente ai dubbi riguardo l'improbabile Boeing 757 che si sarebbe schiantato al Pentagono. Visto che le sue obiezioni sono tutte le classiche obiezioni di chi vuole smontare i dubbi sull'11 settembre e dimostrare che non c'è nulla di strano (più parecchie altre che ha inventato Attivissimo e che sostiene solo lui), smentendo lui si risponde contemporaneamente anche a tutti gli altri "debunker". Cominciamo. Innanzitutto, Attivissimo accusa (come suo solito) il sito asile.org e in generale tutti i "complottisti" di infangare la memoria delle vittime dell'11 settembre (come gli piace atteggiarsi a giustiziere), e di mettere in giro teorie complottiste A SCOPO DI LUCRO. Nel sito infatti viene citato il libro "L'Effroyable Imposture" di Thierry Meyssan, edito in Italia con il titolo di "L'incredibile Menzogna". Da questa citazione, Attivissimo deduce (leggi: "insinua") che il sito asile.org dubiti della versione ufficiale solo ed esclusivamente per pubblicizzare il libro di Meyssan allo scopo di guadagnare dei soldi dalla sua vendita, e lo stesso dicasi anche per tutti gli altri complottisti (me incluso, quindi, come se io su questo sito vendessi qualcosa. Rendiamoci conto). In realtà questo è un vecchio trucco di Attivissimo, che cerca sempre di convincere i suoi lettori che chi dubita della versione ufficiale dell'11 settembre è fanatico, malato, sacrilego, avido e profittatore. Questo perchè, non essendo in grado di smentire efficacemente ciò che viene detto, deve necessariamente cercare di screditare chi lo dice. Inutile precisare che è una maniera piuttosto scorretta di discutere. Ma andiamo avanti. Secondo Attivissimo, non è affatto vero che al Pentagono non ci sono i resti di 100 tonnellate di Boeing 757. Anzi, Attivissimo ci assicura che le foto che mostrano i resti ci sono eccome, ma che i siti cospirazionisti sono così vigliacchi e sleali da aver scelto proprio quelle pochissime foto in cui non si vedono. Ora vediamo perché ancora una volta Attivissimo lancia accuse false e prive di fondamento. Dice Attivissimo (cito testualmente dal suo sito): Ci sono numerose foto di rottami estremamente simili a quelli di un aereo, e specificamente simili a quelli che ci si può aspettare da un impatto di un Boeing 757-200 con la livrea della American Airlines. Queste foto sono mostrate nelle pagine successive di quest'indagine. Esistono numerosissimi testimoni oculari che hanno visto inequivocabilmente un aereo di linea schiantarsi contro il Pentagono, che (val la pena ricordarlo) sorge in mezzo alla città ed è quindi ben visibile da un'infinità di civili. Occupiamoci prima dei "numerosissimi testimoni oculari" che hanno visto questo Boeing 757 schiantarsi sul Pentagono. Attivissimo diffonde in realtà malainformazione di parte, scorretta e incompleta. Le prime voci (ma non testimonianze oculari, semplici voci) parlavano di un camion-bomba, ma sono state subito smentite. In seguito, tutti i primissimi testimoni oculari hanno parlato di un velivolo molto ma MOLTO più piccolo di un Boeing 757. Un testimone l'ha descritto come "un piccolo aereo da turismo di quelli da 8-12 posti al massimo", e Attivissimo per smentirne la testimonianza ha commentato: «Come ha fatto a contare i posti? Siamo seri.» Evidentemente Attivissimo l'ha presa in modo un po' troppo letterale, e non ha capito che la testimonianza significava che a prima vista sembrava lungo quanto uno di quei piccoli aerei che ospitano 8-12 persone al massimo. E' quella che viene chiamata "una prima impressione", insomma, e non va presa alla lettera. Non voleva essere una descrizione precisa al millimetro. Visto che Attivissimo non si preoccupa di citare o anche solo di nominare queste testimonianze che non gli fanno comodo, ignorandole completamente in maniera piuttosto sleale e nominando solo quelle che gli danno ragione, ci penso io a riportarle: - "L'aereo, che sembrava poter trasportare dalle otto alle dodici persone, è volato contro il Pentagono come per atterrare su di un'inesistente pista di atterraggio. Era un jet privato color argento col marchio dell'American Airlines, ma decisamente troppo piccolo per essere un Boeing 757." Steve Patterson, Washington Post, 11 settembre 2001, h. 16:59. (A lato un modello di aereo che sembrerebbe corrispondere alla descrizione di Patterson.) - "Abbiamo sentito qualcosa che faceva il rumore di un missile, poi abbiamo udito una forte esplosione." Tom Seiberg, Washington Post, 11 settembre 2001, h. 16:59. - "Era come un missile Cruise con le ali, è volato dritto verso il Pentagono e ci si è schiantato contro." Mike Walter, CNN, 12 settembre 2001. - "Lo guardai... assomigliava ad un aereo privato, a due motori... veniva da sud volando veramente basso." Don Wright. - "Fece un sibilo come un "pfffffff"... non era esattamente quello che mi sarei aspettato, considerando che era un aereo distante non più di un campo da football da me." John O'Keefe, pilota. - "Razionalmente non riuscivo a capacitarmi del fatto che si trattasse di un grande aereo, perchè si vedeva soltanto un piccolo foro nell'edificio. Nessuna coda, né ali. Niente di niente." Steve DeChiaro. - "Ho sentito un sibilo molto forte e rapido... ero convinto che fosse un missile. E' venuto giù così velocemente che sembrava tutt'altro che un aeroplano." Lon Rains. - "Il rumore era proprio quello di un missile." Michael DiPaula. - "La mia mente non riusciva a comprendere l'accaduto. Dov'era finito quell'aereo? Ma non c'era nessun aereo né resti visibili sulla scena." Christine Peterson, giornalista. - "La velocità, la manovrabilità, il modo in cui ha eseguito la virata... tutti noi nella sala radar, tutti controllori di volo esperti, abbiamo pensato che dovesse per forza trattarsi di un aereo militare. Non è possibile far volare un Boeing 757 in quel modo. (Articolo in proposito per maggiori dettagli tecnici)" Danielle O'Brien, ABCNews, 24 ottobre 2001 (ora l'articolo originale si trova qui). Danielle O'Brien, controllore di volo (maggiori informazioni) (Per leggere tutte le altre testimonianze oculari visitate questo sito.) Dunque, come abbiamo visto, le primissime testimonianze parlavano di un piccolo aereo o addirittura di un missile con le ali (moltissimi testimoni hanno affermato che faceva un forte rumore sibilante, come quello di un missile o di un piccolo aereo, appunto. Molto diverso dal rombo di un aereo commerciale da 100 tonnellate). Questa versione è stata rapidamente smentita dal Pentagono, e dopo le prime ore hanno cominciato a spuntare magicamente molti testimoni oculari che dicono di aver visto senza dubbio un Boeing 757 della American Airlines colpire il Pentagono. Piccolo problema: gli infallibili testimoni oculari che cita Attivissimo (che a quanto pare non lo sa nemmeno, dato che dopo li contraddice lui stesso dicendo che il prato è in perfette condizioni perché il Boeing non l'ha nemmeno sfiorato, ma è entrato direttamente nel Pentagono), hanno incautamente affermato davanti alle telecamere che "Il Boeing 757 ha colpito il suolo davanti al Pentagono e si è poi schiantato contro l'edificio." (Fonte) Ora, qualcuno di voi in queste foto (ve ne metto molte a varie angolazioni diverse, così Attivissimo non può insinuare che scelgo le angolazioni apposta per nascondervi qualcosa) vede un qualunque segno sul prato antistante il Pentagono dello schianto di un aereo commerciale da 100 tonnellate che viaggiava a 800 Km/h? Anzi, già che ci siete, vedete se riuscite a trovare anche qualche rottame degno di questo nome. Tutte quelle tonnellate di acciaio, vetro, bagagli e altri materiali non evaporano mica. (cliccate sulle foto per vederle a dimensioni naturali) GUARDA LE FOTO CLICCA QUI E SCORRI IN BASSO
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CERTO, IN UN MONDO IDEALE...INFATTI ABBIAMO VISTO CHE RISALTO HANNO AVUTO LE TESTIMONIANZE DI POMPIERI E CIVILI ( FILMATI VIDEO) CHE HANNO DICHIARATO DI ESSERE STATI COLTI IN PIENO DALLO SPOSTAMENTO D'ARIA PROVOCATO DA ESPLOSIONI RIPETUTE AI PRIMI PIANI DELLE TORRI. UN CONSIGLIO DA AMICO.... PRIMA DI DISCORRERE DOCUMENTATEVI ...COSI SI RISCHIANO BRUTTE FIGURE
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trattato di psicologia tema: come negare l'evidenza fino in fondo. a sinistra:foto dell'unico motore trovato davanti al pentagono a destra: foto del motore di un boeing 757-223 che dovrebbe essersi schiantato sul pentagono LE CHIACCHERE STANNO A ZERO VIDEO IN DIRETTA DI UN GIORNALISTA DELLA CNN ACCORSO SUBITO SUL LUOGO DELL IMPATTO: ECCO COSA HA VISTO CLICCA QUI
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LA PROVA CHE SUL PENTAGONO NON SI' SCHIANTATO QUEL VELIVOLO: Controversy Swirling Over September 11 Pentagon Mystery: Industry Experts Can’t Explain Photo Evidence Exclusive to American Free Press By Christopher Bollyn Since AFP first published a photograph from the 9-11 Pentagon crash site, there has been a great outpouring of interest—and disinfo. When American Free Press published a hard-to-find photo from the Federal Emergency Management Agency’s (FE MA) archive showing a small turbine disc from the Pentagon crash site, it was hoped that readers could help identify the object (Sept. 15 & 22). Since the photo and article were published there has been an outpouring of interest—and disinformation—about the unidentified jet engine part. The photograph reveals a crucial piece of evidence, which if positively identified could help prove what kind of aircraft hit the Pentagon on Sept. 11, 2001. “Is this the 9-11 smoking gun?” Fintan Dunne, editor of WagKingdom.com asks on a web page dedicated to the FEMA photographs. These photos could be the keys to unlock the cover-up, Dunne wrote on Oct. 7. “Among all the arguments about 9-11: tower fires, WTC 7 collapse, etc., none seems as straightforward as that posed by the jet engine part,” Dunne said. If the Pentagon photos are authentic, he said, then either the turbine is from a Boeing 757, or it is not. The web site appeals to “aero engineers” for help in identifying the disc seen in the FEMA photos. The photograph is one of many taken by Jocelyn Augustino, a FEMA photographer, at the Pentagon crash site on Sept. 13, 2001. In the FEMA on-line photo library, the best photos of the unidentified disc are numbered 4414 and 4415, archived at: www.photolibrary.fema.gov/ photolibrary/advancedsearch.do. Several readers wrote to AFP suggesting that the unidentified disc was a piece from the Auxiliary Power Unit (APU) mounted in the tail section of a Boeing 757. Honeywell makes the GTCP331-200 APU used on the 757 aircraft. No one suggested, however, that the small disc was a piece from one of the main engines of a 757-200. AFP contacted Honeywell’s Aerospace division in Phoenix, Ariz., and sent high-resolution photos for their examination. “There’s no way that’s an APU wheel,” an expert at Honeywell told AFP. The expert, who cannot be named, added: “That turbine disc—there’s no way in the world that came out of an APU.” American Free Press contacted Pratt & Whitney and Rolls Royce, manufacturers of the 757’s turbofan jet engines to try and identify the piece. “If the aircraft that struck the Pentagon was a Boeing 757-200 owned by American Airlines, then it would have to be a Rolls Royce engine,” Mark Sullivan, spokesman for Pratt & Whitney, told AFP. John W. Brown, spokesman for Rolls Royce (Indianapolis), had previously told AFP: “It is not a part from any Rolls Royce engine that I’m familiar with, and certainly not the AE 3007H made here in Indy.” ARTICOLO ORIGINALE QUI
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E' il famoso discorso del confronto fra il ragionamento deduttivo e quello induttivo: il primo parte da presupposti fissi e intoccabili, che garantiscono una conclusione altrettanto solida e intoccabile (es.: Gli americani non possono essersi fatti da soli una cosa del genere, per cui deve essere stato per forza il kerosene a far crollare le Torri Gemelle), ma rischiano di trascinare il ragionamento nel disastro più totale, se per caso la premessa risultasse errata (pare infatti, a giudicare dalla storia, che gli americani possano eccome farsi da soli degli scherzi del genere, anzi sembra che il loro sia proprio un vizio ricorrente). Il ragionamento induttivo non parte invece da certezze fisse, ma dall'osservazione dei dati disponibili, e cerca di trarre conclusioni solo quando crede di averne raccolto a sufficienza (es.: Ci sono gli sbuffi laterali, gli edifici cadono molto in fretta, il calore non poteva indebolire le strutture, i testimoni parlano di esplosioni, ecc... Tutto questo mi porta a concludere che sia stata una demolizione controllata).
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«Chiunque si pone come arbitro in materia di conoscenza, è destinato a naufragare nella risata degli dei» - Albert Einstein Se c'è qualcosa che accomuna tutti i lettori di luogocomune.net e di siti simili al nostro - è certamente la ricerca della verità, intesa non come certezza di una particolare versione dei fatti, ma come capacità di ciascuno di liberare ogni volta la mente dai pregiudizi, prima di affrontare un qualunque argomento che possa restarne influenzato. E il famoso discorso del confronto fra il ragionamento deduttivo e quello induttivo: il primo parte da presupposti fissi e intoccabili, che garantiscono una conclusione altrettanto solida e intoccabile (es.: Gli americani non possono essersi fatti da soli una cosa del genere, per cui deve essere stato per forza il kerosene a far crollare le Torri Gemelle), ma rischiano di trascinare il ragionamento nel disastro più totale, se per caso la premessa risultasse errata (pare infatti, a giudicare dalla storia, che gli americani possano eccome farsi da soli degli scherzi del genere, anzi sembra che il loro sia proprio un vizio ricorrente). Il ragionamento induttivo non parte invece da certezze fisse, ma dall'osservazione dei dati disponibili, e cerca di trarre conclusioni solo quando crede di averne raccolto a sufficienza (es.: Ci sono gli sbuffi laterali, gli edifici cadono molto in fretta, il calore non poteva indebolire le strutture, i testimoni parlano di esplosioni, ecc... Tutto questo mi porta a concludere che sia stata una demolizione controllata). Il premio che lo attende è l'introduzione un concetto nuovo, che prima non esisteva (E stato un autoattentato), lo svantaggio è quello di non avere mai la certezza assoluta della conclusione a cui si è giunti. Talmente importante è la distinzione fra ragionamento deduttivo e induttivo, che si può affermare che tutte le discussioni si possano in qualche modo far risalire a questa diversa impostazione mentale. Fateci caso, sui nostri forum come nei dibattiti televisivi, ... ... e distinguerete immediatamente i due diversi modi che ciascuno adotta nell'affrontare le discussioni. E noterete anche che quasi sempre le persone che adottano un metodo per approcciare inizialmente un certo problema - non adottano mai l'altro, e viceversa. Esiste in proposito una tale raccolta di aforismi, che sembra confermare in pieno l'importanza di questa distinzione di fondo: Massimo Mazzucco «Le storie più errate sono quelle che pensiamo di conoscere meglio, che quindi non sindachiamo e su cui non ci poniamo più interrogativi.» - Stephen Jay Gould «Solo i piccoli segreti vanno protetti. Per quelli grandi sarà sempre sufficiente l’incredulità della gente.» - Marshall McLuhan «Gli uomini nascono ignoranti, non stupidi. E’ l’educazione che li rende stupidi.» - Bertrand Russell «Ci si fa ingannare non da ciò che non si conosce, ma da quello che si crede di conoscere.» - Jean Jacques Rousseau «Colui che in una discussione fa sfoggio di autorità, non usa la ragione, ma la memoria.» - Leonardo da Vinci «L'incompetenza si manifesta con l'uso di troppe parole.» - Ezra Pound «C'è un'ignoranza da analfabeti e un'ignoranza da dottori.» - Michel De Montaigne «Crediamo soltanto a ciò che vediamo. Perciò, da quando c'è la televisione, crediamo a tutto.» - Hildebrandt Dieter «I computer sono inutili. Ti sanno dare solo risposte.» - Pablo Picasso
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scusa come dicevi?...come si sarebbe potuto organizzare un inside job senza che nessuno parlasse???? LEGGI QUI SOTTO ZUCCONE :rolleyes: Eco, col suo articolo intitolato "Dov'è la gola profonda?" introduce "11.9 la Cospirazione Impossibile", il libro curato da Massimo Polidoro che ospita anche un suo contributo, pubblicato dallo stesso editore di "Zero", ma in aperto dissenso con la controinchiesta coordinata da Giulietto Chiesa. In particolare, a sostegno del suo ragionamento, egli introduce "la prova del silenzio", cioè dell'assenza, per i fatti dell'11 settembre, di una "gola profonda" che avrebbe dovuto raccontare come sono andate veramente le cose. A beneficio dei nostri lettori, di seguito, pubblichiamo la risposta di Giulietto Chiesa a Umberto Eco, auspicando che sia l'Espresso sia la Repubblica (che ha ripreso la tesi di Eco con un articolo di Carlo Bonini) vogliano assicurare al nutrito gruppo di scienziati e giornalisti che ha prodotto "Zero", l'indispensabile diritto di replica su una questione così fondamentale per la nostra condizione contemporanea, com'è stato l'11 settembre e le sue conseguenze. Umberto Eco ammette che il suo contributo al volume “La cospirazione impossibile” “non era tanto sull'11 settembre quanto sull'eterna sindrome del complotto”. La postfazione allo stesso volume pare – secondo qualcuno dei curatori dello stesso – sia stata loro imposta dall'editore, poiché loro erano tutti ostili. Comprendo l'irritazione. L'autore del breve saggio era il prof. Odifreddi. Il suo argomentare, molto preciso, avrebbe infatti perfettamente potuto fare parte del volume da me curato con Roberto Vignoli. In sintesi le due firme più autorevoli del volume o parlavano d'altro (l'eterna sindrome del complotto) oppure dicevano cose per molti aspetti molto simili a quelle che abbiamo pubblicato noi. Bell'impresa davvero, si potrebbe dire. Il fatto è, però, che noi non ci siamo curati di questioni “eterne”, ma di una specifica questione, e solo di quella. L'eternità non è il nostro forte anche perché – come qualcuno ha scritto – non ci siamo mai stati. Ma veniamo al dunque dell'argomentazione di Umberto Eco. Lui, come Carlo Bonini su Repubblica, fondano praticamente tutta la loro – si fa per dire – contestazione del libro e del film “Zero” sull'assenza della “gola profonda” e sull'idea che qualcuno delle centinaia di partecipanti avrebbe dovuto, prima o dopo, parlare. Ora il film Zero contiene una successione di testimonianze di persone che hanno visto da vicino l'accaduto, da posizioni di alta competenza tecnica e professionale. Nel volume c'è un'appendice con 65 nominativi che contestano la versione ufficiale dell'11 settembre: tra essi ex capi della Cia, ex membri delle amministrazioni Usa, alti funzionari americani, alti ufficiali dell'esercito etc. Uno di questi testimoni, la signora Barbara Honegger, è stata una “gola profonda” a denominazione di origine controllata perché fece saltare sulle poltrone mezza Washington quando rivelò, nel suo “October Surprise”, l'intero affare Iran-Contras, un bel “complotto” che servì, tra le altre cose, a impedire la rielezione del presidente Jimmy Carter. Nel film la signora Honegger compare nella stessa veste di accusatrice molto bene informata, essendo una voce interna nientemeno che al Pentagono (e avendo raccolto di persona testimonianze, fatti, nomi, a sostegno della sua denuncia). Non è una “gola profonda”? Se non lo è, è solo perché il mainstream non ha dedicato alle sue rivelazioni una sola riga in questi anni. Siamo andati noi a cercarla. E non è l'unica. Quindi la domanda per Umberto Eco è: quante sono le “gole profonde” necessarie perché l'11 settembre esca dall'“Eterna Sindrome” e diventi materia di esame politico e giornalistico? E gli agenti dell'Mi 5 (che dicono che Al Qaeda l'hanno inventata i servizi segreti americani e britannici) non li includiamo tra le “gole profonde”? Come mai? E l'ex console americano a Jeddah (che rivela che era la Cia a premere perché fossero dati i visti d'ingresso negli Usa ai terroristi) in quale categoria lo mettiamo? E gli agenti dell'Fbi, presenti nel film in abbondanza, che hanno denunciato ripetutamente e pubblicamente i responsabili della loro organizzazione per avere bloccato, sviato, impedito le indagini da loro stessi avviate? Non sono “gole profonde” anche loro? Oppure la qualifica di “gola profonda” si addice solo ai complici che hanno partecipato direttamente alle varie fasi? Ma se è di queste “gole profonde” che si va in cerca, sarà molto difficile trovarne, da qui all'eternità. Perché, per fare solo alcuni casi, di gole profonde non ce n'è stata nemmeno mezza nel caso del rapimento di Aldo Moro. Ma nemmeno nel caso della strage di Piazza Fontana, e neppure in quello della stazione di Bologna. Tant'è che, ancora oggi, non sappiamo la verità su nessuno di quei tre eventi. Se infatti, per divenire complotto, un evento deve includere una “gola profonda” che lo svela, allora nessuno di quelli fu un complotto. Anche se le indagini che furono effettuate, senza gole profonde, portarono in tutti e tre i casi a individuare operazioni ben più corpose che un semplice attentato terroristico compiuto da qualche scalmanato fanatico, rosso o nero, e includenti la partecipazione di un numero ben più vasto di partecipanti. Ma si potrebbe aggiungere altro, tanto per uscire dai confini italiani. Risulta a Eco, per esempio, che nell'affare del Golfo del Tonchino (quello che diede avvio alla guerra del Vietnam) ci sia stata un gola profonda? A me non risulta. Ci furono documenti di archivio desecretati dopo decenni, e trovati da qualche storico. Non era un complotto? E come chiamare allora un'operazione che trascina in guerra un paese come l'America e che è basata sulla menzogna? E quanti furono gli ufficiali della marina Usa e dello Stato Maggiore coinvolti nell'inganno, che non parlarono? Insomma: potremmo andare avanti a oltranza. E scopriremmo che non sempre un complotto ha la sua gola profonda. E che la “prova del silenzio” non è semplicemente una prova. Tanto più che non si può diventare gola profonda se non c'è nessuno disposto a pubblicare quello che riveli e, anzi, se l'intero sistema dell'informazione è pronto a darti addosso, accusandoti di essere amico dei terroristi, traditore della patria, antisemita, negazionista della Shoà, comunista e nazista nello stesso tempo. Forse i ricercatori delusi delle gole profonde dell'11 settembre dovrebbero chiedersi se, con il loro silenzio e la loro ignavia, non abbiano contribuito a impedire alle molte gole profonde che esistevano ed esistono di farci sapere la verità. Giulietto Chiesa.
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tutti pazzi..tutti.. TESTIMONIANZE TESTIMONI OCULARI AL PENTAGONO: - "L'aereo, che sembrava poter trasportare dalle otto alle dodici persone, è volato contro il Pentagono come per atterrare su di un'inesistente pista di atterraggio. Era un jet privato color argento col marchio dell'American Airlines, ma decisamente troppo piccolo per essere un Boeing 757." Steve Patterson, Washington Post, 11 settembre 2001, h. 16:59. (A lato un modello di aereo che sembrerebbe corrispondere alla descrizione di Patterson.) - "Abbiamo sentito qualcosa che faceva il rumore di un missile, poi abbiamo udito una forte esplosione." Tom Seiberg, Washington Post, 11 settembre 2001, h. 16:59. - "Era come un missile Cruise con le ali, è volato dritto verso il Pentagono e ci si è schiantato contro." Mike Walter, CNN, 12 settembre 2001. - "Lo guardai... assomigliava ad un aereo privato, a due motori... veniva da sud volando veramente basso." Don Wright. - "Fece un sibilo come un "pfffffff"... non era esattamente quello che mi sarei aspettato, considerando che era un aereo distante non più di un campo da football da me." John O'Keefe, pilota. - "Razionalmente non riuscivo a capacitarmi del fatto che si trattasse di un grande aereo, perchè si vedeva soltanto un piccolo foro nell'edificio. Nessuna coda, né ali. Niente di niente." Steve DeChiaro. - "Ho sentito un sibilo molto forte e rapido... ero convinto che fosse un missile. E' venuto giù così velocemente che sembrava tutt'altro che un aeroplano." Lon Rains. - "Il rumore era proprio quello di un missile." Michael DiPaula. - "La mia mente non riusciva a comprendere l'accaduto. Dov'era finito quell'aereo? Ma non c'era nessun aereo né resti visibili sulla scena." Christine Peterson, giornalista. - "La velocità, la manovrabilità, il modo in cui ha eseguito la virata... tutti noi nella sala radar, tutti controllori di volo esperti, abbiamo pensato che dovesse per forza trattarsi di un aereo militare. Non è possibile far volare un Boeing 757 in quel modo. (Articolo in proposito per maggiori dettagli tecnici)" Danielle O'Brien, ABCNews, 24 ottobre 2001 (ora l'articolo originale si trova qui). vi riporto il link dell'ultima dichiarazione perche non ho voglia di aggiungerli tutti: CLICCA QUI
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tutti impazziti....i piloti che hanno aperto il sito dove mostrano che la manovra del pentagono era impossibile, che il fatto che i resti del volo schiantato in pennsilvanya non potevano trovarsi cosi distanti dal punto di impatto, i vigili del fuoco che hanno sentito delle esplosioni ripetute nel world trade center....poi io non ho voglia di rispondere alle vostre domandine da 3a elementare che fa solo chi proprio non ha neanche le basi per poter affrontate la discussione! pretendete che vi risponda? sul mio sito ci sono tutte le risposte. tutti pazzi.....tutti...ripeto....i piloti che hanno aperto un sito, le famiglie che si sono unite contro il governo per chiedere la verità, piu del 70 per cento degli americani che la pensa come me, i poliziotti che hanno sentito e visto cosa accadeva nelle torri...contenti voi...almeno dormirete sonni tranquilli pensando di vivere in un mondo migliore di quello che in realtà è. questo è la cosa positiva che vedo in voi. ciao ciao statemi bene IO NON SO COSA SIA ACCADUTO L'11 SETTEMBRE, E' INUTILE CHE MI CHIEDETE QUESTO! PERO' DI CERTO SI SA QUELLO CHE NON E' ACCADUTO.
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continuate pure così.... tanto la fisica non cambia le sue leggi
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DICHIARAZIONE UFFICIALE CONFERMA LE ESPLOSIONI NELLE TORRITratto da Rinf Alternative News. Una testimonianza che è una "pistola fumante" contro la versione ufficiale: esplosioni spiegabili solo con una demolizione controllata sono state riferite da un ufficiale dei vigili del fuoco in una dichiarazione ufficiale. Il testimone e il suo grado sono: Capitano Karin Deshore del quarantaseiesimo battaglione dei vigili del fuoco. Il Capitano Karin Deshore ha dichiarato: «Da qualche parte verso la metà del World Trade Center vi erano questi lampi arancioni e rossi che uscivano fuori. Inizialmente c'è stato solo un lampo, poi questo lampo ha iniziato a venire fuori scoppiettando tutto attorno all'edificio e l'edificio ha iniziato ad esplodere. Il rumore era scoppiettante, e con ogni scoppio vi era all'inizio un lampo prima arancione e poi rosso che usciva dall'edificio e, per quanto potevo vedere, andava poi tutto attorno all'edificio su entrambi i lati. Questi rumori scoppiettanti e le esplosioni diventavano più grosse, andavano verso l'alto e verso il basso e poi tutto attorno all'edificio. Entrai e dissi a tutti che c'era stata un'esplosione avvenuta lassù nell'altro edificio, e dissi: "Penso avremo un'altra grande esplosione. Non so se qui saremo al sicuro".» In quel momento stava venendo demolito il secondo edificio (la Torre Nord). L'intervista completa è consultabile (in inglese) a questo indirizzo. QUI
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poveraccio.....si hai ragione..siamo tutti pazzi..anche piloti veterani di variegate compagnie aeree sentono il bisogno di aprire un sito cper smentire la verisone ufficiale.....cosi.....come un passatempo tra un volo e un altro! RIPETO, ANCHE SE NON C'E' PEGGIOR SORDO DI CHI NON VUOL SENTIRE: CONOSCI LE PROPRIETA' FISICHE DELL'ACCIAIO??????? SAI COME ERANO COSTRUITE LE TORRI GEMELLE? SAI A CHE TEMPERATURE L'ACCIAO COMINCIA SOLAMENTE AD AMMORBIDIRSI? vatti a studiare la fisica poi ne riparliamo sei un grande! :ok1 continua cosi!
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Il crollo del World Trade Center: perchè la versione ufficiale non può essere vera.Tratto da www.luogocomune.net Questa è la traduzione integrale del testo originale (autorizzato) del Dr. David Ray Griffin intitolato: "The Destruction of the World Trade Center: Why the Official Account Cannot Be True" pubblicato per il www.911truth.org il 29 gennaio 2006. Nel libro "La nuova Pearl Harbor: domande scomode sull'Amministrazione Bush e l'11 settembre" (2004) ho riassunto dozzine di fatti e verbali che proiettano ombre sulla versione ufficiale dell'11 settembre. Poi, nel successivo "Rapporto della commissione 9/11: errori ed omissioni" (2005 a), ho parlato del modo in cui questi elementi sono stati esaminati dalla Commissione, cioè distorcendoli o semplicemente omettendoli. Ho poi optato per un discorso generale, esaminando l'argomento in tutte le sue sfaccettature, nei miei precedenti scritti e discorsi sull'11 settembre (Griffin, 2005 b e 2005 e B) .[1] Questa impostazione, che espone ogni aspetto problematico della versione ufficiale, è la più efficace per metterla in discussione. Tuttavia questo modo di presentare i fatti ha un grosso limite, specialmente in discorsi ed articoli. Ciò implica che l'esposizione di ogni singola questione debba essere piuttosto concisa, quindi superficiale. Di conseguenza la gente può pensare che un trattamento più approfondito di ogni singolo aspetto potrebbe far sembrare la versione ufficiale plausibile, dopo tutto. In questo scritto, mi concentro su una sola questione: perché le torri gemelle e l'edificio 7 del World Trade Center siano crollate. Il vantaggio nell'adottare questo metodo, oltre la possibilità di scendere piuttosto nel dettaglio, è che la distruzione del World Trade Center rappresenta una delle migliori opportunità per comprendere la verità sull'11 settembre. Approfondire questo aspetto ci consentirà anche di esaminare le rivelazioni contenute nelle testimonianze orali dell'11 settembre, che sono state registrate dal Dipartimento dei Pompieri di New York appena dopo l'11 settembre, ma sono state rese pubbliche solo nell'agosto del 2005. Vorrei iniziare con la questione del perché le torri gemelle siano crollate, e poi fare lo stesso per l'edificio 7. 1. Il crollo delle torri gemelle Poco dopo l'11 settembre, il presidente Bush ha avvisato la popolazione che non avrebbe tollerato "Oltraggiose teorie della cospirazione riguardanti e gli attacchi dell'11 settembre" (Bush, 2001).[2] Philip Zelikow, che ha presieduto il lavoro della commissione 9/11, allo stesso modo ha messo in guardia contro le "Oltraggiose teorie della cospirazione" (Hansen, 2005). Cosa vogliono dire queste persone utilizzando tale espressione? Non possono voler dire che dobbiamo rigettare tutte le teorie della cospirazione sull'11 settembre, perché anche la versione del governo è una teoria della cospirazione, dove i cospiratori sono tutti membri di Al Qaeda. Loro intendono solo che dovremmo rigettare le teorie oltraggiose. Ma cosa distingue una teoria oltraggiosa da una non oltraggiosa? Questa è una dei temi fondamentali nella filosofia della scienza. Quando vengono confrontati da teorie rivali - ad esempio l'evoluzione neo- darwiniana e l'Intelligent Design - gli scienziati e i filosofi della scienza si chiedono quale teoria sia la migliore e perché. Ciò che contraddistingue una buona teoria è che essa può spiegare in modo coerente, tutti o perlomeno la maggior parte dei fatti rilevanti senza essere contraddetta da nessuno di essi. Una teoria è scadente quando viene contraddetta da alcuni dei fatti rilevanti. Una teoria oltraggiosa potrebbe essere una che venga contraddetta da praticamente tutti fatti rilevanti. Tenendo a mente questa definizione, diamo un'occhiata alla teoria ufficiale riguardo le torri gemelle, che sostiene che esse siano crollate a causa dell'effetto combinato dell'impatto degli aeroplani e dei conseguenti incendi. Il rapporto stilato dalla FEMA sosteneva: "Il danno strutturale ad ogni torre causato dall'impatto, insieme al successivo incendio, ha determinato il crollo di ogni edificio" (FEMA, 2002).[3] Questa teoria fa chiaramente parte di quelle oltraggiose, poiché viene contraddetta da praticamente tutti i fatti principali. Anche se questa conclusione può sembrare estrema, spiegherò perché in realtà non lo è. Nessun crollo in precedenza determinato da incendi La versione ufficiale è resa implausibile da due problemi principali. Il primo è il semplice fatto che il fuoco non ha mai - prima o dopo l'11 settembre - causato il crollo di grattacieli con un'intelaiatura in acciaio. I difensori della versione ufficiale menzionano raramente, se mai lo fanno, questo semplice fatto. In verità, quello che si suppone sia il definitivo rapporto del NIST - il National Institute of Standard and Technology (2005) - sottintende addirittura che i crolli di edifici in acciaio causati dal fuoco siano eventi normali (Hoffman, 2005). [4] Lontano dall'essere normali, comunque, simili crolli non sono mai accaduti, esclusi quelli presunti dell'11 settembre. Chi difende la versione ufficiale, naturalmente, sostiene che i crolli non sono stati causati unicamente dagli incendi, ma da questi ultimi combinati col danno causato dagli aerei. Le torri, comunque, sono state progettate per sopportare l'impatto di aerei della dimensione circa di un Boeing 767. [5] Hyman Brown, il responsabile progettuale delle torri gemelle, dichiarò: "Le torri sono state progettate, e con un certo margine, per sopportare praticamente ogni cosa, inclusi uragani,... bombardamenti, e l'impatto di un aereo" (Bollyn, 2001). Ed anche Thomas Eager, un professore di ingegneria dei materiali del MIT che supporta la versione ufficiale, sostiene che l'impatto degli aerei non sarebbe stato significativo, poiché "Non è stato perso un grande numero di colonne dopo l'impatto iniziale e i carichi sono stati redistribuiti alle colonne rimanenti in questa struttura altamente ridondante "(Eager e Musso, 2001, pp. 8-11). Similmente, il rapporto del NIST, trattando di quanto l'impatto degli aerei abbia contribuito al crollo, si focalizza soprattutto sul fatto che gli aerei abbiano rimosso buona parte del rivestimento anti-incendio dall'acciaio. [6] La versione ufficiale del crollo, quindi, si basa essenzialmente sul fuoco, quindi non può essere enfatizzato troppo il fatto che il fuoco non abbia mai causato il crollo di grandi edifici in acciaio - mai, sia prima il 9/11, che dopo il 9/11, o in qualunque parte del mondo l'11 settembre, eccetto che presumibilmente a New York - mai. Si potrebbe sostenere, naturalmente, che c'è una prima volta per tutto, e che un incendio davvero straordinario possa portare ad un crollo. Esaminiamo questa idea. Come dovrebbe essere un incendio straordinario? Date le proprietà dell'acciaio, le fiamme dovrebbero essere molto violente, estese, e durature. Ma gli incendi nelle torri non hanno manifestato nessuna di queste caratteristiche. C'è chi ha sostenuto, per essere precisi, che le fiamme raggiunsero un'altissima temperatura. Alcuni speciali in televisione hanno affermato che le torri sono crollate poichè le fiamme erano cosi alte da aver fuso l'acciaio. Per esempio, uno speciale della BBC News riportò questa dichiarazione di Hyman Brown: "L'acciaio fonde, e 24.000 galloni di carburante aereo hanno fuso l'acciaio". Un'altra persona, presentata come ingegnere strutturale, dichiarò: "E' stato il fuoco ad affossare gli edifici. Non c'è niente sulla faccia della terra che possa sopportare quelle temperature con quella quantità di carburante... le colonne si fonderebbero" (Barter, 2001). [7] Queste dichiarazioni, in ogni modo, sono assurde. L'acciaio non fonde finché non raggiunge i 2800° Fahreneit. [8] Inoltre, un incendio alimentato da idrocarburi, come il kerosene – vale a dire il carburante degli aerei - può al massimo arrivare a 1700°F, cioè 1100 gradi al di sotto del punto di fusione dell'acciaio. [9] Possiamo, di conseguenza, mettere da parte la pretesa che le torri siano crollate in seguito alla fusione delle colonne di acciaio. [10] La maggior parte dei sostenitori della versione ufficiale, in realtà, non affermano questa assurdità. Sostengono semplicemente che le fiamme abbiano riscaldato l'acciaio fino al punto in cui avrebbe perso così tanta della sua capacità di resistenza da essersi deformato. [11] Per esempio, Thomas Eager, dicendo che l'acciaio a 1300° perde l'80% della sua resistenza, conclude che questo debba essere quello che è successo. Ma perché ciò sia plausibile, le fiamme sarebbero dovute essere ancora molto violente. Ma non lo erano. Alcuni hanno parlato, come abbiamo visto, del kerosene. Tuttavia la maggior parte è bruciato molto velocemente nelle enormi palle di fuoco che si sono sprigionate dopo l'impatto degli aerei con gli edifici, ed il resto è esaurito nel giro di dieci minuti [12], dopo di che le fiamme diminuirono. Fotografie delle torri 15 minuti dopo gli impatti mostrano incendi isolati e molto fumo nero, segno della scarsità di ossigeno. Thomas Eager, a questo proposito, ha detto che le fiamme raggiungevano "Probabilmente solo i 1200° o i 1300° F" (Eager, 2002). Ci sono motivi per credere, per di più, che le fiamme non fossero neanche così intense. Come mostrano le fotografie, le fiamme non hanno rotto le finestre e non si sono nemmeno propagate molto oltre i punti dove sono cominciate (Hufschmid, 2002, p.40). Questa documentazione fotografica è supportata dagli studi scientifici condotti dal NIST, che ha scoperto che delle 16 colonne perimetrali esaminate, "Solamente tre colonne hanno provato che l'acciaio raggiunse temperature superiori ai 250°C [482°F],"e nessuna prova che alcuna colonna del nucleo centrale avesse raggiunto anche solo quelle temperature (2005, p.88). Il NIST (2005) sostiene che "Non ne ha dedotto considerazioni su scala generale, dato che le colonne esaminate rappresentavano solo il 3% delle colonne perimetrali e l'1% delle colonne del nucleo centrale provenienti dai piani interessati dagli incendi ". Che solamente una minuscola frazione delle colonne fosse disponibile è stato dovuto, naturalmente, al fatto che ufficiali governativi hanno venduto e spedito via immediatamente la maggior parte dell'acciaio. In ogni caso, le scoperte del NIST sulla base di questa piccolissima percentuale delle colonne non sono irrilevanti. Esse significano che qualunque speculazione che alcune delle colonne del nucleo centrale abbiano raggiunto temperature molto più alte sarebbe soltanto, per l'appunto, pura speculazione non corroborata da alcuna dimostrazione empirica. Per di più, anche se gli incendi avessero raggiunto i 1300°F, come Eager suppone, ciò non implica che l'acciaio avesse raggiunto quella stessa temperatura. L'acciaio è un eccellente conduttore di calore. Mettete a contatto un fuoco con l'estremità di una lunga sbarra di acciaio e il calore si diffonderà rapidamente alle altre parti, e ad altri eventuali prezzi di acciaio ad essa interconnessi. [13] Perché le fiamme avessero potuto portare alcune delle colonne d'acciaio ad una temperatura vicina a quella da esse stesse sprigionata, sarebbero dovute essere molto estese, in relazione alla dimensione degli edifici e alla quantità di acciaio in essi contenuto. Le torri, naturalmente, erano gigantesche e contenevano una enorme quantità di acciaio. Un piccolo e localizzato incendio di 1300° non avrebbe mai potuto portare nessuna delle colonne di acciaio nemmeno vicina a quella temperatura, poiché il calore si sarebbe propagato velocemente per il resto dell'edificio. Alcuni difensori della teoria ufficiale hanno sostenuto che le fiamme erano indubbiamente molto grandi, e avevano trasformato gli edifici in "Giganteschi incendi". Ma tutte le prove contrastano questa affermazione, specialmente se facciamo riferimento alla torre sud, che crollò per prima. Questa torre è stata colpita tra i piani 78 e 84, perciò è in quella regione che sarebbero dovuti esserci gli incendi maggiori. Brian Clark, un sopravvissuto, ha dichiarato che quando scese fino all'80° piano:" Potevi vedere tra i muri e le fessure alcune fiamme... che li lambivano appena, non stava divampando un grande incendio ma solo qualche fuoco, che produceva un po' di fumo che fuoriusciva dai muri." [14] Allo stesso modo, uno dei capo pompieri che raggiunse il 78° piano notò solamente "Due focolai isolati." [15] La torre nord, per la precisione, ha avuto degli incendi abbastanza estesi e violenti da far si che molte persone scelsero di lanciarsi verso la morte. Ma come sa perfettamente chiunque possegga un camino od una stufa, anche un fuoco che non danneggia l'acciaio o il ferro può bruciare la carne umana. Inoltre in molti casi può essere stato il fumo, piuttosto che il calore, a spingere le persone a buttarsi. In ogni caso, gli incendi, per indebolire le colonne di acciaio, sarebbero dovuti essere non solo molto estesi e violenti ma anche molto duraturi. [16] Alle persone è stato raccontato che le torri sopportarono incendi di questo tipo, ad esempio la CNN ha sostenuto che "Incendi molto intensi abbiano bruciato per molto tempo". Ma ciò non è accaduto. La torre nord è crollata dopo un'ora e 42 minuti dall'impatto; la torre sud è crollata dopo soli 56 minuti. Per comprendere quanto sia ridicola la teoria che i brevi incendi nelle torri abbiano potuto portarle al crollo strutturale, possiamo confrontarle con degli altri esempi. Nel 1988, un incendio nel First Interstate Bank Building a Los Angeles è divampato per 3.5 ore ed ha distrutto 5 dei 62 piani dell'edificio, ma non sono stati registrati significativi danni strutturali (FEMA, 1988). Nel 1991, un enorme incendio al Philadelphia's One Meridian Plaza è durato 18 ore ed ha distrutto 8 dei 38 piani dell'edificio, ma, secondo il rapporto della FEMA, anche se "travi e putrelle si piegarono e torsero ... a causa della pesante esposizione al fuoco... , le colonne continuarono a supportare il loro carico senza danni evidenti " (FEMA,1991). A Caracas, nel 2004, un incendio in un edificio di 50 piani è durato 17 ore, devastandone completamente i 20 piani della parte superiore, tuttavia non è crollato (Nieto, 2004). E noi dovremmo credere che un incendio durato 56 minuti abbia portato al crollo della torre sud. A differenza degli incendi nelle torri, inoltre, quelli a Los Angeles, Philadelphia e Caracas sono stati abbastanza violenti da aver distrutto le finestre. Un altro importante paragone è rappresentato da una serie di esperimenti fatti in Inghilterra a metà degli anni '90, per determinare quale tipo di danno potesse essere causato ad edifici in acciaio sottoposti ad incendi estremamente violenti, estesi e durati molte ore. La FEMA, nell'esaminare questi esperimenti, osservò: "Nonostante la temperatura dei supporti di acciaio avesse raggiunto gli 800 -900° C (1500-1700° F) in tre dei test... non si è verificato un crollo in nessuno dei sei esperimenti" (1988, Appendix A). Questi paragoni smascherano l'assurdità della teoria del NIST che le torri siano crollate poiché gli aerei avrebbero danneggiato i rivestimenti antincendio delle colonne d'acciaio. Queste protezioni assicurano la protezione dall'incendio solo per poche ore, quindi l'acciaio negli edifici di Philadelphia e Caracas sarebbe stato esposto direttamente alle fiamme divampanti per almeno 14 ore, ed anche in quel caso l'acciaio non si è piegato. il NIST sostiene, nondimeno, che l'acciaio nella Torre Sud si sia deformato perchè è stato esposto direttamente alle fiamme per 56 minuti. [18] Alcuni difensori della versione ufficiale hanno speculato che ci fosse qualcosa, relativamente alle Torri, che le rendesse vulnerabili in maniera particolare al fuoco. Tuttavia, queste dichiarazioni non sono corroborate da nessuna prova. Inoltre, come Norman Glover ha fatto notare: "Praticamente tutti i grandi edifici sopporteranno un serio incendio nell'arco della loro esistenza. Nessun grande edificio, alto molti piani, è mai crollato a causa del fuoco. Il World Trade Center stesso ne ha sopportato uno nel 1975; tuttavia, l'edificio riscontrò danni minori ed fu riparato e restituito alla piena funzionalità" (Glover, 2002). Indizi molteplici di una demolizione controllata C'è una verità capovolta a proposito del fatto che, a parte per i supposti casi dell'11 settembre, il fuoco non abbia mai causato il crollo di grandi edifici in acciaio. Questa verità è che ogni precedente crollo globale sia stato causato dalla procedura nota come "demolizione controllata", in cui esplosivi capaci di tagliare l'acciaio vengono piazzati in punti strategici nell'edificio, e detonati secondo una sequenza ben precisa. Anche sapendo solamente che le torri sono crollate, di conseguenza, sarebbe naturale presumere che lo abbiano fatto a causa di esplosivi. Questa conclusione a priori, inoltre, è supportata da un'analisi empirica della particolare natura dei crolli. Qui arriviamo al secondo maggiore problema della teoria ufficiale, e precisamente, che i crolli hanno avuto almeno undici caratteristiche che si sarebbero potute aspettare se, e solamente se, fossero stati utilizzati esplosivi. Le riassumerò brevemente. Crollo improvviso: In una demolizione controllata, l'inizio del crollo è repentino. Un momento prima l'edificio è perfettamente immobile, poi comincia improvvisamente a crollare. Ma l'acciaio, quando viene scaldato, non cede ne' si piega improvvisamente. Dunque in crolli provocati dal fuoco – se ne avessimo degli esempi – il crollo sarebbe graduale. Le travi e le putrelle inizierebbero a deformarsi; le colonne, se soggette a forti sollecitazioni, comincerebbero a piegarsi. Ma come mostrano i filmati delle torri, [19] non si sono manifestati questi segnali, neanche nei piani immediatamente sopra il danno causato dall'impatto degli aerei. Gli edifici erano completamente immobili fino all'inizio dei crolli. Crollo verticale: La questione principale nella demolizione controllata di un edificio alto, confinante con altri palazzi, è che venga giu' dritto fino a collassare sulla sua stessa base, o perlomeno vicino, cosi da non provocare danni agli altri palazzi. L'arte della scienza delle demolizioni controllate è incentrata soprattutto su questo obiettivo. Come ha spiegato Mark Loizeaux, presidente della Controlled Demolition Inc. : "Per demolire [un edificio] come vogliamo, cosi... che non venga danneggiata nessuna altra struttura" la demolizione deve essere "approfonditamente pianificata", usando "gli esplosivi adatti e la giusta sequenza nel detonarli" (Else, 2004). [20] Se le torri, alte 110 piani, fossero cadute di lato, avrebbero causato enormi danni a molti degli edifici degli isolati vicini. Ma le torri sono venute giù in verticale. Di conseguenza, la teoria ufficiale, implicando che il fuoco abbia perfettamente imitato i crolli che altrove sono stati prodotti solo da esplosivi sapientemente piazzati, richiede un miracolo. La velocità vicina alla caduta libera: Gli edifici abbattuti dalle demolizioni controllate collassano in un tempo vicino alla caduta libera. Ciò accade poiché vengono meno i supporti ai piani inferiori, cosi che quando i piani superiori crollano non incontrano alcuna resistenza. Il fatto che i crolli delle Torri abbiano ricalcato questa caratteristica delle demolizioni controllate è stato menzionato indirettamente nel Rapporto della Commissione 9/11, che ha dichiarato che "La torre Sud è venuta giù in 10 secondi" (Kean e Hamilton, 2004, p.305) [22]. Gli autori del rapporto, evidentemente, non hanno pensato che la rapidità del crollo potesse contrastare con la versione ufficiale, conosciuta come "effetto pancake". Secondo questa teoria, i piani sopra quelli che sono stato indeboliti dall'impatto dell'aereo, sono crollati sui piani inferiori, innescando una reazione a catena, e determinando lo schiacciamento di tutti i piani. Ma se questo fosse ciò che è accaduto, i piani inferiori, col loro carico di acciaio e cemento, avrebbero offerto resistenza. I piani superiori non sarebbero potuti crollare attraverso quelli inferiori come se fossero in caduta libera. Comunque, i filmati dei crolli mostrano che le macerie in linea col profilo dell'edificio crollavano alla stessa velocità di quelle all'esterno [23] (Jones, 2006). Come spiega l'architetto e fisico Dave Heller (2005) : I piani non possono essersi schiacciati. Gli edifici sono crollati troppo velocemente. I solai avrebbero dovuto cedere simultaneamente, per arrivare a terra in un tempo cosi ridotto. Ma in che modo? In quello [conosciuto come la demolizione controllata], ogni piano di un edificio viene distrutto appena prima che il piano sopra lo stia per colpire. Dunque, i piani cedono allo stesso tempo, virtualmente in caduta libera. (Garlic and Glass 6) Crollo globale: La versione ufficiale è ancora più vistosamente contraddetta dal fatto che i crolli sono stati totali: queste torri di 110 piani si sono trasformate in ammassi di detriti alti giusto pochi piani. Com'è stato possibile? Il nucleo centrale di ogni torre era costituito da una struttura reticolare con 47 imponenti colonne portanti in acciaio. [24] Secondo l'"effetto pancake", sono venute a mancare le colonne orizzontali di acciaio di supporto alle colonne verticali. Ma se è successo questo, le 47 colonne verticali del nucleo centrale starebbero ancora in piedi. La Commissione 9/11 se ne è uscita con un'ardita soluzione a questo problema. Ha semplicemente negato l'esistenza delle 47 colonne d'acciaio, dicendo: "Il nucleo centrale degli edifici era un pozzo d'acciaio cavo, che conteneva gli ascensori e le scale" (Kean and Hamilton, 2004, 541 note 1). Voila'! Senza le 47 colonne del nucleo centrale, il problema principale scompare. Il Rapporto del NIST ha provato a spiegare questa che è la questione piu' pesante, sostenendo che quando i piani sono crollati, hanno fatto pressione sulle colonne, portando all'instabilità delle colonne perimetrali. Ciò ha poi aumentato il carico gravitazionale sulle colonne del nucleo centrale, che erano state indebolite in precedenza da fiamme terribilmente alte, che, secondo il NIST, hanno raggiunto i 1832°, e questa combinazione di fattori in qualche modo ha portato al "crollo globale" (NIST, 2005, pp.28, 143). Questa teoria deve affrontare due problemi. Primo, l'affermazione del NIST riguardante la presenza di incendi molto caldi nel nucleo della struttura manca completamente di prove. Come abbiamo già visto, i loro studi non presentano prove riguardo al fatto che le colonne esterne avessero raggiunto temperature anche solo di 482°F (250°C), quindi la loro teoria richiede un'aggiunta puramente speculativa di più di 1350°F.[25] Secondo, anche se questi eventi fossero avvenuti, il NIST non spiega per quale motivo essi avrebbero dovuto provocare un crollo totale. Il rapporto del NIST asserisce che il cedimento strutturale si sia verificato tanto nelle colonne del nucleo interno, quanto in quelle del perimetro esterno, ma questa rimane una pura asserzione. Non c'è alcuna spiegazione plausibile del motivo per cui le colonne, anche se avessero raggiunto tali temperature, dovrebbero essersi spezzate o anche solo deformate tanto da causare un crollo totale ad una velocità quasi pari a quella di caduta libera.[26] Acciaio tagliato: nelle demolizioni controllate di edifici a struttura in acciaio gli esplosivi sono usati per tagliare a pezzi colonne e travi di questo metallo. Un rappresentante della Controlled Demolition, Inc. ha affermato che lo RDX, uno degli esplosivi usati normalmente, taglia l'acciaio "come un rasoio taglia un pomodoro". Oltretutto, l'acciaio non è semplicemente tagliato, ma è tagliato in pezzi sufficientemente corti da poter essere gestiti facilmente. Come la Controlled Demolition, Inc. afferma nella sua pubblicità: "I nostri sistemi DREXSTM segmentano i componenti in acciaio in pezzi di un peso tale da poter essere sollevato dagli strumenti disponibili".[27] Questa peculiarità delle demolizioni controllate sembra essere stata presente in qualche modo anche nei crolli delle Torri Gemelle. Dopo aver studiato varie fotografie della scena del crollo, Jim Hoffman (2004) ha affermato che molto dell'acciaio sembrava "tagliato in pezzi facilmente caricabili dai macchinari usati per ripulire Ground Zero.[28] Polverizzazione del cemento e di altri materiali: un'altra caratteristica delle demolizioni controllate è la produzione di grandi quantità di polvere, dato che gli esplosivi abbastanza potenti da tagliare l'acciaio polverizzano il cemento e la maggior parte degli altri materiali non metallici in piccole particelle. Hoffman (2003) riporta che "quasi tutti i componenti non metallici delle torri sono stati polverizzati in polveri fini." [29] Questa osservazione è stata fatta anche dal Colonnello John O'Dowd della U.S. Army Corps of Engineers. "Al WTC", ha detto su History Channel, "sembrava che tutto si fosse polverizzato" (History Channel, 2002). Questo fatto crea un problema alla teoria ufficiale, secondo la quale l'unica energia presente era quella gravitazionale. Quest'energia sarebbe stata sufficiente a rompere la maggior parte del cemento in pezzi piuttosto piccoli, ma non si sarebbe neanche avvicinata alla quantità necessaria a trasformare il cemento e quasi tutti i componenti non metallici degli edifici in minuscole particelle di polvere. Nuvole di polvere: un'altra caratteristica comune nelle demolizioni controllate è la produzione delle nuvole che si vedono quando le esplosioni gettano le polveri fuori dall'edificio con grande energia. I crolli delle torri, come si può notare confrontando i vari filmati presenti sul web, hanno prodotto nuvole molto simili a quelle prodotte dalle demolizioni controllate di altre strutture, come ad esempio il Seattle's Kingdome. L'unica differenza è che le nuvole prodotte durante il crollo delle torri erano in proporzione molto più grandi. [30] Il problema dell'origine dell'energia necessaria si presenta nuovamente. Hoffman (2003), basandosi sull'espansione della nuvola di polvere della Torre Nord, calcola che l'energia richiesta anche solo da quest'espansione, ignorando quella necessaria a tagliare l'acciaio e polverizzare il cemento ed altri materiali, eccedeva di almeno 10 volte l'energia gravitazionale disponibile. Il resoconto ufficiale, quindi, implica una grave violazione delle leggi della fisica, una violazione che diventa anche più grave se includiamo l'energia necessaria a polverizzare il cemento (senza contare quella richiesta per tagliare l'acciaio). Oltre all'enorme quantità di energia necessaria, un altro problema della teoria ufficiale è che l'energia gravitazionale non basta a spiegare la produzione di queste nuvole di polvere. Questo è evidente soprattutto nei primi secondi dell'evento. Hoffman afferma: "Sono visibili dense nuvole di cemento polverizzato emesse nei primi 2 secondi, quando il moto relativo della cima della torre rispetto alla porzione intatta era solo di pochi piedi al secondo". [31] Jeff King (2003) similmente dichiara: "[una grande quantità di] finissima polvere di cemento è stata emessa dalla cima dell'edificio nei primi istanti del crollo... [quando] le lastre di cemento [si stavano] scontrando una con l'altra a [solo] 20-30 mph". L'importanza della dichiarazione di King può essere apprezzata contrapponendola all'affermazione di Shyam Sunder, investigatore capo del NIST, secondo la quale nonostante le nuvole di polvere prodotte durante i crolli delle Torri Gemelle possano dare l'impressione di una demolizione controllata, "è l'effetto "pancaking" dei piani che dà quest'impressione" (Popular Mechanics, 2005). Il "pancaking", secondo la teoria ufficiale difesa da Sunder, cominciò in corrispondenza del piano sottostante i fori provocati dall'impatto degli aerei di linea. Come fa notare King, questa teoria non può sostenere il fatto che, come rivelato dalle fotografie e dai video, le nuvole di polvere siano state prodotte molto più in alto delle zone di impatto. Getti orizzontali: un'altra caratteristica comune nelle demolizioni controllate è l'espulsione orizzontale di altri materiali, oltre alla polvere, in corrispondenza delle zone dell'edificio nelle quali sono stati attivati gli esplosivi. Nel caso delle Torri Gemelle, le foto e i video mostrano che "pesanti pezzi d'acciaio sono stati lanciati in tutte le direzioni a distanze di 500 piedi, mentre i rivestimenti di alluminio sono stati sparati fino a 700 piedi dalle torri" (Paul e Hoffman, 2004, p.7). Tuttavia l'energia gravitazionale è, ovviamente, verticale, quindi non può neanche cominciare a spiegare questi getti orizzontali. Anelli di demolizione: ancora un'altra caratteristica delle demolizioni controllate indotte da esplosioni sono gli anelli di demolizione, ossia una serie di piccole esplosioni che corrono rapidamente attorno all'edificio. Anche questa peculiarità si è manifestata nel crollo delle torri. [32] Rumori prodotti dalle esplosioni: l'uso degli esplosivi per provocare crolli ovviamente produce rumori. Come tutte le caratteristiche precedenti, a parte l'acciaio tagliato, anche questa è stata notata da testimoni. Infatti, come vedremo più avanti, ci sono molte testimonianze dell'esistenza di tali esplosioni prima e durante il crollo delle torri. Acciaio fuso: l'undicesima caratteristica che sarebbe lecito aspettarsi solo se degli esplosivi fossero stati utilizzati per tagliare le colonne d'acciaio sarebbe l'acciaio fuso; la sua presenza sul sito del crollo del WTC è stata riportata da molti testimoni, incluse le due figure principali implicate nella procedura di asportazione delle macerie, Peter Tully, presidente della Tully Construction, e Mark Loizeaux, presidente della Controlled Demolition, Inc. Tully ha detto di aver visto pozze di "acciaio letteralmente fuso" al sito del crollo. Loizeaux ha affermato che molte settimane dopo l'11 settembre, quando si stavano rimuovendo le macerie, sono stati trovati "hot spots di acciaio fuso in corrispondenza del fondo dei vani degli ascensori delle torri principali fino al settimo piano interrato" (entrambe le affermazioni sono riportate in Bollyn, 2004). [33] Inoltre Leslie Robertson, ingegnere strutturale capo per le Torri Gemelle, ha affermato: "21 giorni dopo l'attacco, gli incendi stavano ancora bruciando e l'acciaio fuso scorreva ancora" (Williams, 2001). La giornalista del Knight-Ridder Jennifer Lin, citando Joe "Toolie" O'Toole, un vigile del fuoco del Bronx che ha lavorato per molti mesi prestando soccorso e rimuovendo le macerie, ha scritto: "Gli incendi sotterranei hanno imperversato per mesi. O'Toole ricorda di aver visto, in febbraio, una gru sollevare verticalmente una trave d'acciaio dalle profondità delle catacombe di Ground Zero. 'Gocciolava acciaio fuso' ha detto" (Lin, 2002). Greg Fuchek, vice presidente del settore vendite della LinksPoint, Inc., che ha fornito parte delle attrezzature informatiche usate per identificare i resti umani ritrovati, ha descritto le condizioni lavorative come "infernali", in parte perchè per sei mesi la temperatura del suolo variava tra 600 e più di 1500 gradi Fahrenheit. Fuchek ha aggiunto che "a volte, quando un lavoratore estraeva una trave d'acciaio dalle macerie, dall'estremità gocciolava acciaio fuso." [34] Questa testimonianza è molto importante, dato che sarebbe difficile immaginare che cosa, oltre agli esplosivi ad alto potenziale, avrebbe potuto causare lo scioglimento dell'acciaio. L'importanza della natura dei crolli, come è stata delineata da queste 11 caratteristiche, è dimostrata dal fatto che i tentativi di difendere la teoria ufficiale tipicamente ne ignorano la maggior parte. Per esempio un articolo su "Popular Mechanics" (2005), tentando di smontare quelli che definisce alcuni dei miti più diffusi sull'11 settembre creati dai "teorici cospirazionisti", ignora completamente la rapidità, la verticalità e il carattere improvviso e totale dei crolli, evitando anche di menzionare le testimonianze riguardanti l'acciaio fuso, gli anelli di demolizione e i suoni delle esplosioni. [35] 2. Testimonianze riguardanti le esplosioni e relativi fenomeni nei resoconti orali sull'11 settembre La maggior parte di queste 11 caratteristiche – tutte tranne il taglio delle colonne centrali e l'acciaio fuso nelle fondamenta – sono tali che, se verificatesi prima o durante i crolli delle torri, possono essere state osservate dalle persone presenti nell'area. Infatti sono state raccolte testimonianze riguardanti questi fenomeni fin da subito dopo l'11 settembre da giornalisti, [36] pompieri, [37] ufficiali di polizia, [38] persone che hanno lavorato nelle torri, [39] e un importante esperto di esplosivi, Van Romero, [40] che ha affermato il giorno stesso, dopo aver visto i video, che i crolli non solo ricordavano quelli prodotti da implosioni controllate, ma dovevano essere stati causati da "alcuni congegni esplosivi all'interno degli edifici" perché erano "troppo metodici" per essere risultati casuali degli impatti degli aerei (Uyttebrouck, 2001). [41] Alcune di queste testimonianze erano di grande rilevanza, anche se poche e sparse. Nessun sostanzioso gruppo di testimonianze è stato reso prontamente accessibile. Tuttavia questa situazione è cambiata in modo drastico. Poco dopo l'11 settembre il New York Fire Department ha registrato oltre 500 resoconti orali nei quali i vigili del fuoco e i tecnici per le emergenze mediche hanno riportato le esperienze vissute quel giorno. [Gli Emergency Medical Services sono diventati una divisione interna al Fire Department (Dwyer, 2005a).] L'amministrazione del sindaco Bloomberg rifiutò però di renderle pubbliche. Tuttavia il New York Times, insieme a molti famigliari delle vittime dell'11 settembre, fece causa e, dopo un lungo processo, la Corte d'Appello di New York ordinò alla città di rilasciare questi resoconti orali, cosa che fece nell'agosto 2005 [42] (Dwyer, 2005b). Il Times li ha poi resi pubblicamente disponibili (NYT, 2005). [43] Questi resoconti orali contengono moltissime testimonianze che raccontano di esplosioni e relativi fenomeni tipici delle demolizioni controllate. Riporto di seguito qualche esempio. Esplosioni Molte persone hanno raccontato di esser state testimoni di un'esplosione di poco antecedente il crollo di una delle torri. John Sudnik, comandante dei vigili del fuoco, ha affermato: "abbiamo sentito... qualcosa che dal rumore sembrava un'esplosione molto rumorosa, quindi ho guardato verso l'alto e ho visto la torre due che cominciava a crollare" (NYT, Sudnick, p.4). Molte persone hanno raccontato di esplosioni multiple. Il paramedico Kevin Darnowski ha detto: "Ho sentito tre esplosioni, poi... la torre due ha iniziato a venir giù" (NYT, Darnowski, p.8). Il vigile del fuoco Thomas Turilli ha detto: "sembrava quasi il rumore di bombe che esplodevano, tipo boom, boom, boom, circa sette o otto" (NYT, Turilli, p.4). Craig Carlsen ha affermato che lui e altri vigili del fuoco sentirono "esplosioni provenienti da... la torre sud. ... Ci sono state circa dieci esplosioni. ... Abbiamo quindi capito che l'edificio aveva iniziato a crollare" (NYT, Carlsen, pp.5-6). Il vigile del fuoco Joseph Meola ha detto: "sembrava che l'edificio stesse esplodendo su tutti e quattro i lati. Abbiamo proprio sentito gli scoppi" (NYT, Meola, p.5). Anche il paramedico Daniel Rivera ha menzionato gli "scoppi". Quando gli è stato chiesto come avesse saputo che la torre sud stava crollando, ha detto: "Era un rumore del diavolo. All'inizio ho pensato che fosse – avete mai visto le demolizioni controllate, dove piazzano delle cariche su certi piani e poi sentite "Pop, pop, pop, pop, pop"? ... Pensavo fosse quello." (NYT, Rivera, p.9) Inizio del crollo al di sotto della zona d'impatto e degli incendi Secondo il resoconto ufficiale, l'effetto "pancaking" è iniziato quando i piani sovrastanti il buco causato dall'aereo sono caduti sui piani sottostanti. Alcuni testimoni hanno invece riportato che il crollo della torre sud è iniziato più in basso. Timothy Burke ha detto che "l'edificio è scoppiato, più in basso dell'incendio... Ho pensato 'o mio dio, c'è un congegno secondario' per il modo in cui l'edificio è esploso. Ho pensato che fosse un'esplosione" (NYT, Burke, pp. 8-9). Il vigile del fuoco Edward Cachia ha affermato: "Ha ceduto ad un piano più basso, non in corrispondenza del piano dove ha l'aereo ha colpito... All'inizio abbiamo pensato che ci fosse qualcosa tipo una detonazione interna, perché c'è stata una successione, boom, boom, boom, boom, poi la torre è venuta giù" (NYT, Cachia, p.5). L'importanza di queste osservazioni è rafforzata dal fatto che gli autori del rapporto del NIST, dopo averne rilasciato una bozza al pubblico, sentirono il bisogno di aggiungere la seguente frase al Sommario Esecutivo: "Il NIST non ha trovato alcuna prova che possa corroborare ipotesi alternative che sostengano che le torri del WTC siano state fatte crollare tramite demolizione controllata usando esplosivi piazzati prima dell'11 settembre 2001. ... Al contrario, foto e video da molte angolazioni mostrano chiaramente che il crollo è iniziato ai piani degli incendi e degli impatti e che è progredito dai piani iniziali verso il basso". Lampi e anelli di demolizione Alcuni dei testimoni hanno parlato di lampi e di altri fenomeni riconducibili ad anelli di demolizione. L'Assistente Commissario Stephen Gregory ha affermato: "Pensavo... prima... che la n°2 crollasse, di aver visto dei lampi nella parte inferiore ... Ho... visto come un flash, flash, flash ... in corrispondenza dei livelli bassi dell'edificio. Sapete, come quando demoliscono un edificio." (NYT, Gregory, pp. 14-16). Il Capitano Karin Deshore ha detto: "Circa nella zona centrale... c'è stato questo lampo rosso e arancione. Inizialmente era solo uno. Poi questo lampo ha iniziato a scoppiare lungo tutto il perimetro dell'edificio, che ha cominciato ad esplodere... Ad ogni scoppio era associato un lampo, prima arancione e poi rosso, che usciva dall'edificio e ne percorreva il bordo in entrambi i sensi, per quanto potevo vedere. Questi scoppi e le esplosioni diventavano sempre più grandi e si muovevano sia verso l'alto che verso il basso, poi tutto intorno all'edificio" (NYT, Deshore, p.15). Il vigile del fuoco Richard Banaciski ha affermato: "C'è stata un'esplosione. Sembrava come alla televisione, [quando] fanno saltare gli edifici. Sembrava che si muovesse tutto intorno come una cintura, tutte quelle esplosioni" (NYT, Banaciski, pp. 3-4). Il vice commissario Thomas Fitzpatrick ha dichiarato: "Sembrava ci fossero dei lampi intorno ad certo livello dell'edificio... La mia prima reazione fu di paragonarla a quelle implosioni che si vedono in TV" (NYT, Fitzpatrick, pp. 13-14).