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premio castano chiaro
Vieri ha risposto ad una discussione creata da enricolido in Off topic / Paparazzate
evviva! sto vincendo! :ok1 :ok1 :ok1 :ok1 :ok1 :ok1 ^_^ -
premio castano chiaro
Vieri ha risposto ad una discussione creata da enricolido in Off topic / Paparazzate
certo :okboy: :okboy: anche io ti voglio bene amico mio :fiorellino: :fiorellino: -
premio castano chiaro
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alla faccia di chi non ha pregiudizi..... ma perchè te per caso hai visto i miei esami? sai se sono bravo/quanto lo sono all'università? dai, pero quando fai così sei patetico amico mio :rolleyes: -
premio castano chiaro
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si, mi devo mettere sotto e dare questi ultimi benedetti esami :okboy: poi alla festa di laurea ti invito così ci facciamo due risate :lol: -
premio castano chiaro
Vieri ha risposto ad una discussione creata da enricolido in Off topic / Paparazzate
mi consenta... :quadrifoglio: -
premio castano chiaro
Vieri ha risposto ad una discussione creata da enricolido in Off topic / Paparazzate
SI. e le persone come te che giudicano l'intelligenza che traspare da una foto senza neanche metterne una propria sono dei p-a-r-a-c-u-l-o cos'è, ti vergogni di mostrare la tua faccia? -
L’EPOCA D’ORO DELLA CIVILIZZAZIONE STA BARCOLLANDO VERSO IL COLLASSO
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in siberia non gradisco ;) -
premio castano chiaro
Vieri ha risposto ad una discussione creata da enricolido in Off topic / Paparazzate
enricolido.....aspettiamo di vedere come è una faccia intelligente -
L’EPOCA D’ORO DELLA CIVILIZZAZIONE STA BARCOLLANDO VERSO IL COLLASSO
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ha parlato il grande lavoratore! AHAHAHA :lol: -
L’EPOCA D’ORO DELLA CIVILIZZAZIONE STA BARCOLLANDO VERSO IL COLLASSO
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si ma cmq che la nostra società e le attività umane si basano sul petrolio è un dato di fatto. il petrolio sta finendo -
premio castano chiaro
Vieri ha risposto ad una discussione creata da enricolido in Off topic / Paparazzate
e la tua foto invece denota una faccia sveglia? ah..no..ma aspetta!..dimenticavo che te discorri tanto della mia faccia ma non hai manco UNA una tua foto! neanche nel profilo su salus! :fischietto: perchè non la pubblichi, sono proprio curioso di vedere che faccia sveglia denota ! questo sono io dai! siccome tu dici che ho una faccia "non sveglia" , metti la tua, così posso vedere com'è una faccia che sprizza intelligenza -
premio castano chiaro
Vieri ha risposto ad una discussione creata da enricolido in Off topic / Paparazzate
PAROLE SANTE -
La manifestazione tenutasi l’altro giorno a Roma in piazza Navona, a cui hanno partecipato Di Pietro, Pancho Pardi, Sabina Guzzanti, Rita Borsellino, Beppe Grillo e migliaia di cittadini onesti provenienti da ogni parte del paese, è andata bene. Benissimo. E’ stato stupefacente vedere quanto consenso e quante presenze sia stata in grado di raccogliere un’adunata tenutasi in pieno luglio e in un giorno infrasettimanale, anziché il canonico venerdì. E’ stata una manifestazione vera e viva. Non come le squallide processioni sindacali e partitiche a cui i capigregge paramentati trascinano di tanto in tanto i loro montoni belanti e tosati. Nel passato, ho partecipato a parecchi di questi defatiganti raduni di pecore. Funzionano così: i capi di un partito o di un sindacato organizzano la kermesse nel giorno che precede immediatamente una festa comandata. Di solito un venerdì o un sabato, nel quale proclamano uno sciopero o un’astensione dalle attività lavorative. La proclamazione dell’evento avviene, di norma, nel corso dell’autunno o della primavera, per evitare la legittima e auspicabile concorrenza di skilift e ombrelloni. Questo per assicurarsi la massima presenza e disponibilità possibile di ovini che, in circostanze normali, avrebbero cose più serie da fare. Dopodiché si passa alla fase della precettazione. Pensionati ridotti alla fame vengono convinti a salire su torpedoni malfermi col miraggio di una gita gratuita e di una sosta in Autogrill retribuita. Rappresentanti sindacali di fabbrichette senz’arte né parte si lasciano buttare giù dal letto alle cinque di mattina nella sincera convinzione di sacrificare a Morfeo il proprio impegno per il trionfo della democrazia. Impiegati e avventori di Acli e circoli ricreativi vengono radunati in massa, sul far dell’alba, dinanzi alla più vicina sede Cgil o alla locale sezione di partito e ammassati su autobus variopinti. “Fate questo in nome della libertà democratica” è il mantra con cui le povere bestie vengono condotte stancamente ad esibire i propri corpi per la gloria del potere. “Portate anche i vostri bambini, ingrosseranno le nostre fila”. Ed orde di neonati carrozzati, di impuberi piagnucolanti, di figli e nipoti di c-a-z-z-o-n-i in buona fede si trascinano sotto la pioggia o il solleone per le strade della città eterna, lungo un percorso rigidamente programmato e presidiato da truci questurini abbigliati come robocop. Sventolano tante belle bandiere. Ascoltano in muta disperazione, affollati sotto un palco, i deliri retorici dei loro carnefici, che mille volte li hanno venduti e mille ancora li venderanno. Poi la messa finisce e tutti tornano stanchi e vuoti alle loro case, con la terribile sensazione di aver sprecato una meravigliosa occasione per un picnic in montagna o una partita a Risiko. Questa m-e-r-d-a, nel gergo orwelliano dei caprai celebranti, viene chiamata “libertà di manifestazione”. Martedì scorso, per una volta, non è stato così. Le persone che hanno affollato Piazza Navona lo hanno fatto in pieno luglio, in un martedì lavorativo, senza pressioni né ricatti morali. Lo hanno fatto perché cominciano ad aprire gli occhi e dei caprai e delle loro auto-celebrazioni ammuffite iniziano a non poterne più. Sarà stata anche una manifestazione inutile, come vanno cianciando quelli che sono rimasti a casa, nell’incrollabile convinzione che l’aderenza dei loro culi al divano del soggiorno rappresenti invece un atto di portata rivoluzionaria. Sicuramente è stata una manifestazione bella a vedersi e in grado di scompaginare il quadro politico. Non ho mai visto il cu-lo di un chiacchierone da tinello scompaginare nient’altro che le riviste glamour su cui si era pesantemente assiso. Ma il successo più grande è stato l’aver suscitato l’ira dei caprai. I giornali di questi giorni sono tutti una babele di strepiti, accuse, minacce e cacofonici isterismi. “La manifestazione di piazza Navona è stata un regalo a Berlusconi”, bercia con inverosimile faccia di tolla il capo del partito che a Berlusconi ha regalato tutto, ma proprio tutto: impunità, leggi ad personam, bicamerali, tutela delle sue emittenti becere e illegali, indulti, credito politico... gli hanno regalato perfino la propria dignità e quella dei propri elettori, riconoscendolo come interlocutore attendibile e intonando peana alle larghe intese fino all’altroieri. Gli hanno regalato la stessa esistenza politica: Berlusconi non sarebbe mai neanche approdato alla scena istituzionale senza un’opposizione così indignitosa, corrotta, fraudolenta e repellente. Senza il loro marciume, che disgusta i tre quarti degli elettori di questo paese, a fare da contraltare, Berlusconi non sopravviverebbe dieci secondi. "Se ieri avessi deciso di portare il Pd in piazza Navona”, aggiunge con orgoglio il grande stratega, “oggi il partito sarebbe un cumulo di macerie". c-a-z-z-o, per un pelo! Guardatelo ora il PD com’è integro e robusto. Basta dare un’occhiata ai forum su internet, pieni di ex elettori di sinistra che annunciano la richiesta di asilo politico presso IdV, per rendersi conto che il PD è molto peggio che un cumulo di macerie. E’ un mostruoso falansterio fatiscente e pericolante, che i suoi inquilini non si decidono a demolire solo perché non saprebbero dove scappare e che rischia di rovinare da un momento all’altro sulla strada sottostante, travolgendo quel poco di paese che è rimasto in piedi. “O con noi o con Grillo”, sbraita il quattrocchi, come se la scelta, a questo punto, fosse problematica. Forse non si è reso conto di non avere più la forza elettorale né morale di imporre degli aut-aut. Forse non si è accorto di aver creato all’interno dello stesso organismo del suo partito la forza critica che lo sprofonderà negli abissi del nulla. No, non parlo di Di Pietro, che sta saggiamente meditando di saltare giù al più presto dal treno scassato di una coalizione in corsa verso il baratro. Veltroni, grande genio della realpolitik, medita di sostituire i voti perduti con il distacco dell’ex magistrato con quelli di Casini. Come creda di far digerire una scelta simile ai suoi elettori è un mistero orgiastico che ha una risposta solo nel delirio lisergico del suo inconscio e – forse – nell’idiozia terminale di un branco di ex comunisti allo sbando che hanno deciso di gettare alle ortiche gli ultimi scampoli di dignità. No, non è Di Pietro l’accusatore integrato che il PD si porta in seno. Sono proprio i suoi seguaci – siano essi ciechi o disperati – che lo distruggeranno, facendo a pezzi il corpo che li ospita come un’orda di cellule cancerose incontrollabili. Per chiarire il concetto, vorrei fare un parallelo con la dissoluzione del fascismo, che in un discorso sul PD capita proprio a fagiolo. Il fascismo, checché ne dicano i sussidiari, non fu sconfitto dagli alleati, né tantomeno dalla Resistenza (che ebbe un valore morale altissimo, ma per altri motivi). Il fascismo collassò su se stesso per la sfiducia, la rabbia e lo sbando degli stessi fascisti, dico quelli duri e puri, quelli che a parole continuavano a ciarlare di fedeltà al partito e di inevitabile vittoria. E’ difficile aver ragione di un nemico quando il nemico è quello che vedi guardandoti allo specchio. Il 5 maggio 1943 Mussolini silurò Galeazzo Ciano dal Ministero degli Esteri, relegandolo presso l’ambasciata vaticana e assumendo personalmente la titolarità del dicastero; allo stesso tempo allontanò Dino Grandi dal governo destinandolo alla presidenza della Camera. Nascevano in seno al duce i primi Arturo Parisi, i primi Furio Colombo. Cioè i furbi, quelli che si accorgono che la baracca sta per crollare, non hanno le palle per uscirne ma iniziano a guardarsi in giro. Il 24 giugno si tenne a Palazzo Venezia la riunione mensile del Direttorio del PNF. Parlò il segretario, il povero Scorza, con il tipico trionfalismo magniloquente di chi vede l’approssimarsi di una tempesta. Parlò dei numerosi iscritti al partito, che avevano raggiunto la cifra di 4 milioni e 770.000 persone. “Ma le cifre hanno un valore assoluto solo se rappresentano spirito e volontà”, avvertì il poveretto. “E la volontà e lo spirito che animano le forze inquadrate sotto i segni del Littorio si chiamano fedeltà, disciplina, resistenza, vittoria!”. Scorza parlava a una platea la cui fedeltà era rappresentata da Ciano e da Grandi; la cui disciplina, a un mese dall’evaporazione del regime, non è difficile da immaginare; e la cui fiducia nella resistenza e nella vittoria era così forte dopo la disfatta in Africa che lo stesso Mussolini, non sapendo più come giustificare la sua plateale incapacità, si diceva felice che la guerra facesse soffrire il popolo, perché le sofferenze avrebbero rinvigorito il carattere della stirpe italica. La notte tra il 9 e il 10 luglio le sofferenze rinvigorenti si intensificarono e in Sicilia sbarcarono le prime truppe anglo-americane. “Non teniamo più!”, telegrafò il vigorosissimo sottosegretario agli Esteri Bastianini all’ambasciata italiana di Berlino, supplicando l’ambasciatore Alfieri di chiedere a Ribbentrop l’invio di truppe e aerei tedeschi a rinforzo. Ma Ribbentrop si diede malato. Sono cazzi vostri. Noi abbiamo già i nostri problemi. Il regimetto italiano si sfarinò in conseguenza dello sfarinarsi del grande regime germanico che lo aveva protetto. Oggi, se diamo un’occhiata oltreoceano, possiamo vedere i neocon americani fuggire verso le colline portandosi dietro, ammassata alla rinfusa in un sacchetto del rudo, l’ideologia neoliberista che ne giustificava il potere. Che ne sarà dei servi dei gerarchi (Veltroni in primis) ora che i gerarchi si danno alla macchia? Se la storia ha davvero i suoi corsi e ricorsi, fosse pure a grandi linee, io un’idea inizio ad averla. Questo sgretolarsi del partito fascista fu dovuto, in primis, all’annacquamento dei suoi valori morali di base. Il PNF era ormai un carrozzone in cui si trovava di tutto: nostalgici della marcia su Roma accanto a notabili cattolici e demoliberali, elementi della sinistra e perfino “posizioni comunistoidi”, come dirà esterrefatto Mussolini al prefetto Dolfin all’atto della fondazione della Repubblica di Salò. “Qualcuno”, si sbigottiva il duce, “ha perfino chiesto l’abolizione, nuda e cruda, del diritto di proprietà!”. Non penso ci sia bisogno di sottolineare i parallelismi con la congerie arlecchinesca di cui è a capo il duce occhialuto. Sottolineo solo una differenza: il capo spirituale del fascismo aveva ancora, almeno lui, un’idea piuttosto precisa di quali fossero i valori che del fascismo avevano fatto la grandezza; si meravigliava e si doleva della deriva morale del suo partito, pur rifiutando di accettarne la responsabilità. Posso dirlo? Rispetto a Veltroni, Mussolini aveva, sul piano morale e intellettivo, almeno due marce in più. Il 24 luglio il Gran Consiglio del Fascismo decise di togliere di mezzo il duce. Dino Grandi raccolse il sostegno dei fascisti moderati, come Federzoni, e anche degli esponenti della “sinistra fascista”, come Bottai e Ciano. Ivanoe Bonomi, vecchio antifascista, offrì il proprio appoggio, riunendo intorno a sé il fior fiore del vetero-antifascismo. La mozione di Grandi per la liquidazione di Mussolini passò a larga maggioranza, con 19 voti favorevoli, 7 contrari e un astenuto (Suardo). Il 25 luglio il re convocò Mussolini per un colloquio e vigliaccamente, a sorpresa, lo fece trarre in arresto. Nessuno mosse un dito. Le camice nere rimasero inerti. L’intera struttura del Partito si sgretolò in silenzio, senza che nessuno provasse a opporre la minima resistenza. Nessuno provò nemmeno a organizzare uno straccio di controgolpe: gli uomini che avrebbero potuto guidarlo (Farinacci, Preziosi, Pavolini, Ricci, perfino il figlio maggiore del Duce, Vittorio) si erano già dileguati. Il resto è storia. Storia che si ripete. Anche la caduta del fascismo fu preceduta da grandi manifestazioni (gli scioperi del marzo ’43). Scioperi che non furono certo la causa diretta del crollo, ma ne furono il segnale. Volevano dire che la società non accettava più il fascismo e che stava per verificarsi una “saldatura” tra le masse e gli interessi industriali e finanziari che non si sentivano più tutelati. I vecchi sostenitori del regime, abbandonati a se stessi, ne diventavano i carnefici. Accusatori in pectore. Il fascismo, dal canto suo, non seppe rispondere a queste manifestazioni se non con i consueti strumenti, ormai spuntati e ridicoli: la censura, gli arresti, le minacce, le intimidazioni, i “dopo di me il diluvio”. Proprio come hanno fatto i politici e i loro organi di informazione verso la manifestazione di piazza Navona: strepiti e minacce, falsità ed anatemi, ingiurie e minimizzazioni (“100.000 persone? Ma nooo, saranno state al massimo 20 o 30mila”; e quand’anche fosse?). Nell’imminenza della sua fine, ogni casta di potere diventa il fantasma di se stessa, un fatalismo imprudente e prepotente si impossessa dei suoi capi e dei suoi lacchè. Nessuno riesce più a distinguere la malattia terminale dal suo sintomo esteriore. Si attaccano Di Pietro, Travaglio e la Guzzanti come se, zittiti loro, la Casta potesse tornare ai bei tempi andati: quelli in cui dava tranquillamente a bere al pubblico che la democrazia è il migliore dei sistemi possibili, l’alternativa politica è il suo vessillo e il presidente della Repubblica è un bravo ed onest’uomo, garante dei nostri diritti. Credono che la fiducia nelle istituzioni, una volta crollata, possa essere sostituita dalla spietatezza repressiva delle istituzioni. Non capiscono che, come diceva Jedel Andreetto, la stessa passività rassegnata che hanno indotto nei cittadini (ridotti a massa decerebrata) rende ormai impossibile terrorizzarli. Non puoi terrorizzare qualcuno i cui riflessi non reagiscono alle sollecitazioni. Soprattutto se quel qualcuno è la tua massa di riferimento, la colonna portante, lo zoccolo duro del tuo apparato di potere. Soprattutto se quel qualcuno sei tu. Gianluca Freda
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L’EPOCA D’ORO DELLA CIVILIZZAZIONE STA BARCOLLANDO VERSO IL COLLASSO
Vieri ha risposto ad una discussione creata da Vieri in Off topic / Paparazzate
articolo interessante :cappello: -
L’EPOCA D’ORO DELLA CIVILIZZAZIONE STA BARCOLLANDO VERSO IL COLLASSO
Vieri ha aggiunto una discussione in Off topic / Paparazzate
Il periodo che va dal 1950 al 2000 sarà ricordato come l’Epoca d’Oro della civilizzazione moderna, il xxxxcolo che gli umani hanno raggiunto dopo un’evoluzione durata milioni di anni. Questo sfavillante cinquantennio è stato ampiamente sponsorizzato dai combustibili fossili, soprattutto dal petrolio, che hanno determinato una crescita economica senza precedenti, abbondanza di trasporti e uno stile di vita ricco e diverso. Ma il nuovo millennio ha portato la fine del petrolio a buon prezzo, e improvvisamente la civilizzazione si trova ad altalenare sull’orlo del collasso. Anche se riuscissimo a farcela per un pelo (cosa che richiederebbe comunque uno sforzo eroico), la vita cambierebbe. Ci troviamo di fronte ad uno dei pi importanti punti di svolta nella storia, eppure ostinatamente ignoriamo l’imminente declino e pensiamo solo a divertirci. Nerone ne sarebbe orgoglioso. E quindi come mai la civilizzazione sta barcollando? In primo luogo, è arrivato il picco del petrolio [peak oil]. Non c’è miglior segnale del prezzo del petrolio, che è stato catapultato oltre i 130 dollari al barile e non mostra alcun segno di ribasso. Alcuni alzano le spalle e dicono che ci sono ancora un sacco di riserve, che la tecnologia ne troverà altro e provvederà all’estrazione. Altri, rappresentati dagli editori del settimanale Maclean’s, sentono di essere già stati alle prese con il caro-petrolio in passato e dicono che applicando determinati principi di conservazione e nuove efficienze ce la faremo. Sbagliato! Sbagliato! Sbagliato! Peak oil, questa espressione di due parole un altro modo per dire che ci troviamo alla soglia di una crisi più ampia. A partire da oggi la disponibilità di petrolio diminuirà ogni anno, ma la popolazione e la domanda continueranno a crescere. Questo fa davvero paura perchè la nostra moderna società industriale è costruita su esso e dipende da questo combustibile versatile. Su di esso si basano i trasporti, l’industria, la pesca, l’agricoltura e molto altro. Man mano che si allarga il divario fra ciò di cui le economie e gli stati hanno bisogno e ciò che possono ottenere, scoppieranno guerre d’offerta al rialzo ( già successo) e poi guerre vere (una è già scoppiata). Il mondo sta per affrontare tempi duri, perchè le energie rinnovabili come l’eolica e la solare semplicemente non possono essere fornite in misura sufficiente per soddisfare una domanda così enorme. Tra parentesi, le organizzazioni ambientali stanno creando un grave danno promuovendo il sogno di una energia rinnovabile possibile e di un’economia basata sull’idrogeno. In secondo luogo, il mondo è alle prese con un’importante carenza di cibo. Ci sono voluti due secoli, ma il Diavolo malthusiano sta finalmente bussando alla porta. Per sette degli otto ultimi anni la produzione globale di cereali non ha soddisfatto il consumo. Il prezzo dei cereali, come riso, mais e frumento è duplicato nell’ultimo anno. I paesi poveri subiscono il colpo pi duro e rivolte per il cibo sono scoppiate in pi di 10 paesi, compresi Egitto, Camerun, Marocco e Indonesia. Le Nazioni Unite hanno recentemente annunciato che ampie porzioni di mondo stanno affrontando in questo momento il problema della fame impellente e che la produzione globale di cibo dovrà essere duplicata nei prossimi 30 anni. Ma come sarà possibile? Non ci sono terre vuote da coltivare e l’agricoltura dipende fortemente dal petrolio e dal gas per far funzionare i macchinari, per creare pesticidi e fertilizzanti e per le spedizioni. Il prezzo del cibo sta crescendo di pari passo con il prezzo del petrolio. E adesso un’altra mina scoppia: la pazza corsa alla coltivazione di cereali, come il mais, per creare automobili biofuel invece che per soddisfare i bisogni alimentari delle persone. La situazione alimentare del mondo è spaventosamente seria e può solo peggiorare, dal momento che ogni anno 70 milioni di persone si aggiungono al pianeta. Come se la crisi del petrolio e del cibo non fossero sufficienti, ci stiamo buttando nelle braccia del riscaldamento globale, la minaccia più insidiosa mai affrontata dagli esseri umani. I nostri sforzi per contenere le emissioni di Co2 sono risibili e patetici. E’ un interessante viaggio all’interno della psiche umana vedere come riusciamo ad ignorare un problema così serio. Per questioni di spazio, non mi è possibile affrontare qui il problema dell’acqua pulita, un altra risorsa vitale il cui approvvigionamento sta diventando dolorosamente difficile. IL FUTURO Sono nell’aria grossi cambiamenti. Come minimo ciò implicherà per noi la necessità di contenere le nostre abitudini di vita come, ad esempio, volare e guidare di meno, cosa che metterà in pericolo il cuore del turismo, una delle aziende più grandi del mondo. Posti che vivono di turismo come Phoenix e che sono posizionati in mezzo al deserto con delle periferie incredibilmente estese sono particolarmente a rischio, e soggetti a violenza e crollo sociale. Nel suo libro intitolato "The Long Emergency", James Kunstler prevede che gli Stati Uniti degenereranno in una serie di regioni autonome, con grossi centri urbani che prenderanno il posto di numerosi villaggi. Il crollo della società non si verificherà presto né dappertutto, ma siate sicuri di questo: il Cambiamento sta avvenendo e nonostante il fatto che le più colpite saranno le nazioni povere, l’America del nord non sarà risparmiata. Dobbiamo per forza pensare a ridurre l’impatto ambientale con macchine ibride, case più piccole, diete con meno carne, usando di più la bicicletta e riciclando meglio i rifiuti. Se ci impegniamo tutti, questi cambiamenti ci regaleranno un po’ di tempo – ma solo poco. Se il petrolio ci ha offerto un bel trascorso, al contempo ha permesso alla popolazione di crescere al di sopra della capacità di contenimento del pianeta. Non possiamo continuare ad ignorare questo problema fondamentale. Non ci sarà un solo millimetro di progresso se riduciamo del 20 per cento l’impatto ambientale ma la popolazione cresce del 20 per cento nello stesso periodo. La situazione di crisi è irrisolvibile a meno che non ci preoccupiamo anche del problema della popolazione. E’ una logica elementare, qualcosa che non ha bisogno di spiegazione. Limitare la popolazione umana, comunque, è una sfida scoraggiante. Mi auguro che siamo tutti d’accordo, perché l’alternativa è decisamente spiacevole. -
L'insostenibile costo di Fede
Vieri ha risposto ad una discussione creata da Vieri in Off topic / Paparazzate
io invece sono nazionalista, da non confondersi con fascista ^_^ -
L'"opposizione" di veltroni
Vieri ha risposto ad una discussione creata da ynot in Off topic / Paparazzate
ah si? ma se ci sono moltissimi parlamentari che entrano in parlamento 2 volte l'anno solo per votare la fiducia... :fischietto: -
la colonnina a destra di repubblica.it
Vieri ha risposto ad una discussione creata da ynot in Off topic / Paparazzate
SI CMQ non mi sembra così scondaloso che repubblica it, che pone in super primo piano i fatti importanti dedichi una colonna a destra per trattare anche argomenti più leggeri... :okboy: allora il corriere, la nazione, libero, e tutti gli altri quotidiani? nelle pagine degli spettacoli pubblicano notizie frivole.. e non ci trovo nulla di male, anzi -
la colonnina a destra di repubblica.it
Vieri ha risposto ad una discussione creata da ynot in Off topic / Paparazzate
AHAHAHAHAHAH :lol: :lol: :lol: :lol: RONALDIGNO!!!!!!!! -
premio castano chiaro
Vieri ha risposto ad una discussione creata da enricolido in Off topic / Paparazzate
Vieri non genera opinioni sulla base di prove oggettive, ma genera prove "oggettive" sulla base di opinioni. hai fatto un errore di battitura. hai invertito i nomi. quello che hai detto si addice perfettamente a te Smith non genera opinioni sulla base di prove oggettive, ma genera prove "oggettive" sulla base di opinioni io genero le mie opinioni su dati oggettivi, caro il mio smith, e te l'ho provato più di una volta. stammi bene :ciao: -
premio castano chiaro
Vieri ha risposto ad una discussione creata da enricolido in Off topic / Paparazzate
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la colonnina a destra di repubblica.it
Vieri ha risposto ad una discussione creata da ynot in Off topic / Paparazzate
ascolta rambo.. a me dei tuoi discorsi frega meno di zero, non ho intenzione di interloquire con te. quindi.. :ciao: -
L'insostenibile costo di Fede
Vieri ha risposto ad una discussione creata da Vieri in Off topic / Paparazzate
sarei curioso di sapere cosa ne pensano coloro che hanno votato lega :mellow: tornando al discorso di prima.. 5 ministri del governo berlusconi cantano abbiamo un sogno nel cuore, bruciare il tricolore (clicca per vedere) complimenti vivissimi, pensando anche a coloro che sono MORTI, per la nostra bandiera -
L'insostenibile costo di Fede
Vieri ha risposto ad una discussione creata da Vieri in Off topic / Paparazzate
la lega ci ho pensato anche io a votarla... poi, vedendo questo filmato, ho capito che non era proprio il caso -
la colonnina a destra di repubblica.it
Vieri ha risposto ad una discussione creata da ynot in Off topic / Paparazzate
bhe quello si... ma purtroppo i gionali come le tv sono "costretti", per vendere di più, ad accontentare "il popolo".. e putroppo il popolo vuole quello :unsure: