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Buongiorno a Tutti,sono nuovo e volevo innnanzitutto complimentarmi con tutti i partecipanti a questo forum.

C'e' qualche anima pia che mi puo' spiegare le differenze tra le diverse tecniche di trapianto, che mi sembra di capire siano due,graft e FU.....?

Inoltre vorrei chiedere se c'e' qualche "trapiantato" che utilizza una moto, e conseguentemente il casco.....e' un problema?

I capelli eventualmente trapiantati dove si riscontrano mancanze continueranno davvero a crescere in autonomia? Da buon profano pensavo che il problema della calvizie fosse la cute,(mancanza di circolazione,eccesso di sebo con conseguente soffocamente dei capelli), e non il capello in se stesso, ma mi sembra di capire che prendendo capelli dalla nuca e impiantandoli su tempie e chierica, il risultato sia pressoche' definitivo.....

Scusate per l'ignoranza,ma credo che molti leggano il forum, e poi per timore di fare domande stupide, se ne vadano senza approfondire...io francamente preferisco dimostrarmi ignorante almeno una volta.....

Grazie a tutti e saluti.

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Nella pratica quotidiana l’utilizzo della terapia chirurgica è riservato a malattie non curabili altrimenti o a quelle che non hanno precedentemente risposto alla terapia medica. Nel caso dei capelli abbiamo ritenuto opportuno fornire una descrizione abbastanza dettagliata delle metodiche chirurgiche disponibili per ridurre le aspettative di quanti credono, una volta calvi, che sia possibile risolvere il problema con l’utilizzo del “bisturi”. La terapia chirurgica può essere utilizzata anche in casi di alopecia diversi da quella androgenetica (ad esempio un’area di cuoio capelluto divenuta alopecica in seguito ad un’ustione).

 

Detonsurazione (riduzione del cuoio capelluto - scalp reduction).

E’ la tecnica più semplice e consiste nell’asportare chirurgicamente una “losanga” di area alopecica e suturare poi i lembi. Prima dell’intervento occorre valutare empiricamente con i polpastrelli delle dita l’elasticità del cuoio capelluto (scala valori da 1 a 10) per evitare di trovarsi poi, una volta eseguito l’intervento, nell’impossibilità di ricucire la breccia operatoria. L’intervento viene effettuato in anestesia locale o generale e, se necessario, può essere ripetuto una o due volte (sempre con qualche mese di intervallo). Possono residuare edema e/o cefalea che normalmente scompaiono in qualche giorno. Recentemente, al posto del classico bendaggio (24 ore), è stato in qualche caso utilizzato un film plastico protettivo spruzzato direttamente sul cuoio capelluto. Il lavaggio della testa è in genere consentito dopo 3-4 giorni. Una variante tecnica prevede l’uso di “espansori cutanei”.

 

 

Si tratta, in pratica, di “sacchetti” di materiale inerte che, alcuni mesi prima dell’intervento, vengono introdotti nel tessuto sottocutaneo in vicinanza dell’area da “detonsurare” e, mediante una siringa, progressivamente riempiti, attraverso una valvola, con soluzione fisiologica in modo da espandere la cute circostante (provvista di capelli!). In questo modo, al momento dell’intervento, sarà disponibile una maggiore quantità di tessuto. Il rovecio della medaglia è dato dal disagio di portare questi palloncini in attesa dell’intervento.

 

 

Trapianto ad isole (tecnica di Orentreich - innesti a zolle - trapianto di punch grafts).

E’ il conosciuto intervento di “trapianto” nel quale, in anestesia locale, dalle aree in cui sono ancora presenti capelli (regione occipitale) vengono prelevate delle zolle di cuoio capelluto mediante un bisturi circolare (punch) di 4 mm. Le zolle vengono poi sistemate in appositi “pozzetti” scavati, nella zona calva, mediante un bisturi circolare più piccolo, di 3 mm, in modo che, malgrado la retrazione elastica del tessuto, il frammento occupi lo spazio per intero (in caso contrario gli spazi rimasti liberi verrebbero occupati da sangue e tessuto di riparazione). Di particolare importanza è l’angolo di incidenza del bisturi che, se non corretto (come descritto nella parte dell’anatomia il capello è infatti inclinato rispetto al piano cutaneo e non verticale), porterà al taglio della radice e del bulbo di alcuni capelli e quindi alla loro definitiva perdita.

 

 

 

 

 

In genere si fanno 3-4 arcate di innesti ad U. Nella prima seduta gli innesti devono essere distanziati di almeno 4 mm in modo da lasciare spazio per il secondo trapianto. Ogni zolla di 4 mm contiene da 17 a 25 capelli. Per riempire eventuali piccoli spazi rimasti liberi si possono usare le minizolle (2-3-4 capelli) e le microzolle (un solo capello !). In ogni seduta operatoria è consigliabile non superare il numero massimo di 100 innesti (solitamente si arriva a 50-60) e quindi il numero totale di capelli sarà di circa 1500. I capelli trapiantati, privi per un breve periodo di qualsiasi sostegno nutritivo, cadono entro il 1° mese. Se l’intervento è stato effettuato correttamente la papilla viene rivascolarizzata e consente alla matrice di riprendere la sua attività: entro i 3 mesi successivi compariranno i nuovi capelli, stabili. Dal momento che i capelli della regione occipitale non sono sensibili ai “meccanismi” della calvizie e che conservano questa caratteristica anche dopo essere stati trapiantati non dovrebbe esserci il rischio di vederli cadere in un periodo successivo. Condizioni preliminari indispensabili per questo intervento sono:

a) che la calvizie sia stabilizzata (in caso contrario esiste la possibilità di trapiantare capelli già “condannati” a cadere);

cool.gif che, conseguentemente, l’età non sia troppo bassa (almeno 30 anni);

c) che i capelli presenti in sede occipitale siano abbastanza folti (non meno del 60% rispetto alla densità originale esistente prima dell’inizio della caduta), di buona qualità (elevata percentuale di anagen e buone condizioni strutturali) e che formino una “banda” alta non meno di 8 cm.

Dopo l’intervento viene lasciato un bendaggio per 24 ore. Il lavaggio è in genere consentito dopo 7 giorni.

Se necessario, un secondo intervento sarà effettuato dopo 6 settimane, un terzo dopo 3-4 mesi dal secondo e un quarto dopo 3-4 mesi dal terzo.

Per evitare di lasciare una serie di cicatrici “a scacchiera” nella zona di prelievo viene modernamente seguita la tecnica di Nordström che prevede di prelevare tutte le zolle da una losanga di cuoio capelluto (della regione occipitale) che sarà poi suturata. In questo modo residua una cicatrice lineare poco visibile che viene coperta con facilità dai capelli rimasti.

Per evitare forti emorragie i pozzetti riceventi vengono prelevati utilizzando l’emostato frontale, lungo nastro metallico flessibile fornito di una cavità pneumatica sulla faccia concava, che viene gonfiata, con una pompa manometro, un pò al di sotto della pressione arteriosa massima del paziente. Il prelievo delle zolle nell’area occipitale viene invece effettuato con l’emostato occipitale, riquadro metallico (sulla cui superficie concava è anche qui presente la pompa manometro) fornito di una finestra rettangolare attraverso la quale l’operatore fa il prelievo. La tecnica dà buoni risultati solo se la zona da coprire è relativamente piccola, altrimenti l’aspetto finale sarà di “capelli a bambola”, non pettinabili, radi e assolutamente non “naturali”.

L’utilizzo delle mini e delle microzolle ha comunque ridotto al minimo questa fastidiosa evenienza che era invece quasi la consuetudine negli interventi degli anni passati.

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C'e' qualche anima pia che mi puo' spiegare le differenze tra le diverse tecniche di trapianto, che mi sembra di capire siano due,graft e FU.....?

Inoltre vorrei chiedere se c'e' qualche "trapiantato" che utilizza una moto, e conseguentemente il casco.....e' un problema?

I capelli eventualmente trapiantati dove si riscontrano mancanze continueranno davvero a crescere in autonomia? Da buon profano pensavo che il problema della calvizie fosse la cute,(mancanza di circolazione,eccesso di sebo con conseguente soffocamente dei capelli), e non il capello in se stesso, ma mi sembra di capire che prendendo capelli dalla nuca e impiantandoli su tempie e chierica, il risultato sia pressoche' definitivo.....

Scusate per l'ignoranza,ma credo che molti leggano il forum, e poi per timore di fare domande stupide, se ne vadano senza approfondire...io francamente preferisco dimostrarmi ignorante almeno una volta.....

Grazie a tutti e saluti.

 

C'e' qualche anima pia che mi puo' spiegare le differenze tra le diverse tecniche di trapianto, che mi sembra di capire siano due,graft e FU.....?

 

Le informazioni riportate dal doc Marliani sono tutte bibliograficamente corrette ma probabilmente un poco datate.

Le tecniche attualmente in campo nella moderna hair restoration e che vedrai discutere nella sezione trapianti, sono essenzialmente due e variano solo per la tipologia di prelievo nella zona donatrice e sono denominate Strip e FUE.

Per una descrizione completa ti rimando ai post relativi nella suddetta sezione, per una più breve ti è sufficiente sapere che la prima (strip) rimuove una striscia di cute di lunghezza variabile dai 10 ai 20 cm che viene in seguito suddivisa in unità follicolari singole.

Dopo aver suturato la cute, si passa al'inserimento delle singole unità (chiamate innesti o grafts) nella zona calva o diradata.

La FUE segue lo stesso procedimento per la zona ricevente, solo che il prelievo è eseguito singolarmente con un bisturi circolare di diametro 0,5-1 mm.

Tale procedura molto più complessa, ha dei costi e tempi di intervento molto maggiori della prima.

Con la strip, si possono trapiantare in una singola sessione oltre 5000 u.f. (10-12000 capelli), con la FUE non si superano tradizionalmente le 1000 u.f.

 

Inoltre vorrei chiedere se c'e' qualche "trapiantato" che utilizza una moto, e conseguentemente il casco.....e' un problema?

 

Sicuramente può rappresentare un problema nei primi 10-15 gg. dopo l'intervento, dopo tale data nessun problema.

 

I capelli eventualmente trapiantati dove si riscontrano mancanze continueranno davvero a crescere in autonomia?

 

Nel modo più assoluto, poichè seguiranno lo stesso ciclo di crescita che avevano nel sito donatore (cioè prima del loro trasferimento).

 

Ciao :diavoletto:

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