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Quarant'anni Fa


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Mi permetto di aprire un thread per ricordare che quasi esattamente quarant’anni fa ( se non erro sera del 20 luglio per il fuso orario di Houston, alba del 21 luglio per l’ora italiana ), a seguito dell’allunaggio del modulo dell’Apollo 11, per la prima volta un essere umano ha camminato sulla superficie di un corpo celeste… diverso dal pianeta da cui il suo genere ha tratto origine.

 

Certo ( se mi consentite il tono un po’ scherzoso, che però spero non paia irridente ), nonostante la “discussa” bandiera degli Stati Uniti, noi Italiani su quel corpo celeste eravamo ormai da secoli già stati… assieme ad Astolfo, portati lì non dai potenti mezzi della NASA, ma dalle indimenticabili ottave del geniale Ludovico Ariosto…

 

Tornando alla serietà, la ricorrenza ha un indubbio fascino e di certo va ricordata l’importanza di quell’impresa; per essere sinceri, però, ho pensato di aprire la discussione per un motivo differente rispetto a quello meramente “commemorativo”.

 

Penso che molti utenti di Salusmaster - incluso il sottoscritto - siano venuti alla luce dopo quell’avvenimento, per cui si rapportano ad esso considerandolo come un evento storico, al pari ( tanto per dare i primi esempi che mi vengono in mente ) dell’Attentato di Sarajevo o della Nascita della Repubblica.

 

Forse, però, potrebbe esserci nel Forum qualche utente con vaghi - magari infantili - ricordi di quella notte di luglio del 1969, per cui… penso che sarebbe bello se volesse – sempre qualora lo ritenga opportuno - rievocare quei momenti che ha vissuto direttamente, per poter comprendere quale stato d’animo abbia potuto pervadere la mente di chi ha assistito di persona a quell’avvenimento.

Mi farebbe anche piacere capire come all'epoca si potesse immaginare, anche alla luce di quello che stava accadendo, il mondo nell’anno 2009… allora forse visto come lontano futuro, oggi ormai presente.

 

Mi rendo conto, però, che con questa richiesta di entrare nel santuario dei ricordi personali, il cui rispetto della sacralità viene prima di tutto e che – credetemi - non era affatto mia intenzione violare con il mio invito. Qualora, pertanto, lo abbia fatto… vi prego di perdonarmi.

 

Forse è un’impressione personale, ma vi confesso che… quando mi capita di guardare la luna nel cielo stellato non mi viene – quanto meno all'inizio - in mente l’orgoglio per il “grande passo per l’Umanità” di Armstrong. In verità, vedendola “di getto”, vengo ancora pervaso da un senso quasi di smarrimento dinanzi all’immensità del cosmo e, pertanto, indulgo inevitabilmente nella consapevolezza della fragilità della nostra condizione umana, sentendomi in ciò del tutto simile – almeno penso – ad un essere umano che poteva contemplare la luna tanti secoli fa.

 

Potrebbe essere parimenti un'impressione ( forse anche un po' banale ), ma... questo senso di inquietudine che pervade l'animo riesce ad essere quasi subito mitigato, non tanto - però - dal ricordo della grande impresa di quarant'anni fa, quanto dalla immediata percezione ( penso comune anch'essa al modo con cui uomini di secoli fa vedevano la luna ) della suggestiva, quasi disarmante bellezza di questo corpo celeste.

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Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,

silenziosa luna?

Sorgi la sera, e vai,

contemplando i deserti; indi ti posi.

Ancor non sei tu paga

di riandare i sempiterni calli?

Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga

di mirar queste valli?

Somiglia alla tua vita

la vita del pastore.

Sorge in sul primo albore

move la greggia oltre pel campo, e vede

greggi, fontane ed erbe;

poi stanco si riposa in su la sera:

altro mai non ispera.

Dimmi, o luna: a che vale

al pastor la sua vita,

la vostra vita a voi? dimmi: ove tende

questo vagar mio breve,

il tuo corso immortale?

 

 

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N.B. Per doverosa citazione della fonte, le immagini degli originali autografi di Giacomo Leopardi dei primi versi del Canto notturno di un pastore errante dell'Asia sono tratte dall'archivio on-line della Biblioteca Nazionale di Napoli, C.L. XXIII.25, carte 1r e 1v ( http://www.bnnonline.it/biblvir/pas1rlr.htm e http://www.bnnonline.it/biblvir/pas1vlr.htm ), anche se mi sono permesso, ritenendolo opportuno in rispetto della memoria dell'Autore, di oscurare alcune sue note e correzioni.

Modificato da nemicodelvento
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Penso che molti utenti di Salusmaster - incluso il sottoscritto - siano venuti alla luce dopo quell’avvenimento, per cui si rapportano ad esso considerandolo come un evento storico, al pari ( tanto per dare i primi esempi che mi vengono in mente ) dell’Attentato di Sarajevo o della Nascita della Repubblica.

 

 

Sono nato dopo, ma non lo considero come un normale evento storico. E' l'evento che maggiormente ha caratterizzato l'epoca in cui viviamo. Fra migliaia e migliaia di anni la gente (esclusi pochi) avrà dimenticato Obama, Berlusconi, Elvis Presley, Karol Wojtyla, Hitler, Michael Jackson, magari anche Gesù e Maometto, ma di sicuro tutti ricorderanno Neil Armstrong.

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Ciao, Smith.

 

Per spiegare meglio il senso della mia affermazione, mi permetto di precisare ( forse inutilmente ) che "al pari" non era riferito all'importanza degli eventi, ma alla modalità di percezione degli stessi, tutti allo stesso modo "storici" perche "privi di ricordo diretto"

Comprendo pertanto molto bene il senso della tua precisazione ed anzi ritengo che la portata dell'evento possa essere stata - almeno relativamente alla percezione attuale - persino sottovalutata, anche rispetto ad altri avvenimenti del XX secolo.

 

Mi spiego con un esempio. Può darsi che abbia scelto una fascia oraria infausta per accendere la televisione, ma... non sono riuscito a trovare nulla che ricordasse, almeno di sfuggita, questo anniversario. Eppure in onda c'erano solo repliche o programmi ( perdonami la battuta ) che non potevano proprio essere visti... quanto meno senza una propedeutica lobotomia.

Ho dato un'occhiata ai palinsesti della serata e solo Blob pare essersi ricordata dell'evento.

 

Mi è anche capitato di chiedere ad alcuni ragazzi chi fosse Neil Armstrong. Non ci crederai, ma la risposta ( te lo giuro ) è stata... "quello che suonava la tromba".

 

Mi sono chiesto il motivo di tanto disinteresse, almeno per quelle che sono state le mie - forse sbagliate -impressioni.

Ritengo che siano possibili, a riguardo, tre risposte.

 

1° risposta) Lo "sbarco" sulla Luna, indipendentemente dai moventi che lo hanno determinato ( clima competitivo USA-URSS... ) è stato epocale, ma non ha dato luogo a concreto conseguenze evidenti, specialmente in quelli che vengono definiti i "rapporti di potere".

Per cercare di spiegarmi meglio uso un esempio, anche se forse suonerà fuori luogo.

Nel 1532, a quarant'anni dalla "scoperta" ( ammesso che sia definibile in questo modo ) dell'America, gli Spagnoli avevano già eliminato l'Impero degli Aztechi e iniziato lo sfruttamento intensivo di alcune miniere, con convogli di galeoni che annualmente partivano da Siviglia alla volta del "Nuovo Mondo" in cui - di fatto - stava già inizando a strutturarsi il Vicereame della Nuova Spagna. In quell'anno - poi - Francisco Pizarro catturò Atahualpa, condannando alla fine anche l'Impero degli Inca.

Nel 2009, invece, a quarant'anni dallo "sbarco" sulla Luna, il satellite è forse rimasto ancora per alcuni ( me compreso ) un corpo celeste da contemplare con un misto di smarrimento ed estetico rapimento.

Smith... spero però di non essermi espresso in modo da generare fraintendimenti. Con questa osservazione non sto affatto sminuendo l'indiscutibile importanza epocale dell'avvenimento, su cui sono d'accordo, bensì sto cercando di capire la strana indifferenza che mi sembra di notare - forse mia impressione sbagliata - nei confronti di questa storica ricorrenza.

 

2°risposta) L'attuale società ( o almeno la società italiana ) è un po' troppo superficiale.

 

3° risposta) Gli eventi più significativi nella storia sono proprio quelli di cui si parla di meno.

Modificato da nemicodelvento
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Eri stato chiaro nel confronto con altri eventi storici. Io volevo far notare che, nonostante lo sbarco sulla luna sia avvenuto prima che nascessi (come anche la guerra in vietnam per esempio che per me invece è storia), lo considero, a differenza degli altri, un evento talmente importante da segnare l'epoca in cui viviamo, cioè il ventesimo secolo sarà ricordato come il secolo del primo uomo su un altro corpo celeste. Nella storia dell'umanità, che magari sarà lunga decine o centinaia di migliaia di anni (o milioni? chi lo sa...), noi abbiamo avuto la fortuna di vivere in un periodo che sarà ricordato per sempre, magari ancor più di oggi. Tu fai notare, giustamente, che le tv (italiane) hanno snobbato la ricorrenza e che i ragazzi confondono Armstrong col jazzista (o magari col ciclista), stai tranquillo che fra mille anni Armstrong sarà solo Neil.

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Eri stato chiaro nel confronto con altri eventi storici. Io volevo far notare che, nonostante lo sbarco sulla luna sia avvenuto prima che nascessi (come anche la guerra in vietnam per esempio che per me invece è storia), lo considero, a differenza degli altri, un evento talmente importante da segnare l'epoca in cui viviamo, cioè il ventesimo secolo sarà ricordato come il secolo del primo uomo su un altro corpo celeste. Nella storia dell'umanità, che magari sarà lunga decine o centinaia di migliaia di anni (o milioni? chi lo sa...), noi abbiamo avuto la fortuna di vivere in un periodo che sarà ricordato per sempre, magari ancor più di oggi. Tu fai notare, giustamente, che le tv (italiane) hanno snobbato la ricorrenza e che i ragazzi confondono Armstrong col jazzista (o magari col ciclista), stai tranquillo che fra mille anni Armstrong sarà solo Neil.

 

Sono pienamente d'accordo con te nel distinguere tra gli effetti a breve e quelli a lungo periodo nella percezione di un evento.

Anche per questo mi avrebbe incuriosito una testimonianza di chi ha un ricordo diretto - magari legato all'infanzia - di questo avvenimento.

 

Sull'indifferenza, poi, onestamente mi chiedo se nella storia sia una costante di tutti gli eventi che segnano un'epoca essere sottovalutati nei decenni immediatamente successivi oppure... se si tratta di una peculiarità ( non molto positiva, a mio modesto parere ) della nostra società presente.

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