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Lo stile è fondamentale?


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Ciao, leggendo i vari topics mi è saltata in mente questa domanda....

Conosciamo tutti i famosi tagli da cesarato (siamo praticamente usciti tutti da lì), ma in realtà credete che si possa adattare qualsiasi taglio alla protesi?

Sarebbe interessante poi (e qui ci potrebbe dare una mano xxxxx, da esperto) valutare quali tagli si adattano meglio alle varie teste, da ovale a squadrata, da lunga a larga etc. etc.

Che ne dite?

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Se non ci sono evidenti mostruosità (capelli bi-strato, densità assurde, capelli senza bianchi e non tinti in un 60enne etc...etc...), qualunque taglio è insgamabile per la maggior parte delle persone, tanto è vero che vedi centinaia di soggetti in giro con tagli da parrucchino che in realtà hanno tutti i propri capelli...

Io consiglio di scegliere un taglio che stia bene alla persona che lo porta, arricchendone il volto, e non un taglio necessariamente antisgamo, soprattutto se per antisgamo si intende l'esasperazione della sfida all'osservatore esterno.

Io non me la sento, tanto per dirla chiara, di portare i capelli cortissimi, solo perché in quel modo nessuno mai penserà che io abbia una protesi in testa, se:

 

1) i capelli corti mi stanno male (es: mi invecchiano, mi ingrassano, mi fanno risaltare troppo il naso etc.. etc...)

 

2) mantenere quei capelli tanto corti richiede uno sforzo titanico in fatto di verifica dell'omogeneità di colore, lucentezza, riflesso, lunghezza, densità, corpo etc... etc...

 

3) portare i capelli in quel modo mi espone, fallendo anche una sola volta la verifica di cui al punto 2, ad un sicuro sgamo, garantito al 100%

 

In realtà vediamo ogni giorno pettinature da parruccone e questo ci porta al sospetto, a volte molto forte.

La certezza però la abbiamo, non casualmente, sempre quando vediamo capelli color nocciola sopra e capelli neri sulla nuca, con uno stacco a colpo d'accetta che gira tutto attorno alla testa.

Oppure capelli corti sopra e capelli più lunghi sotto.

Capelli più densi sopra e capelli molto radi sotto.

 

Tutto sarebbe trascurabile se si trattasse solo di queste enormità.

In realtà capita spesso di trovarsi al supermercato e di vedere un tizio come tanti, irreprensibile nel suo look, magari ben controllato alla luce artificiale della toilette. Lo stesso, uscito fuori dal supermercato, colpito dai raggi del sole, si rivela un Maxibon di cui sopra, rendendo manifesto l'arcano...

 

La differenza tra capelli protesici e naturali è sempre l'elemento principe per lo sgamo, tanto che, se possibile, si dovrebbe lasciare un'ampia zona di fusione tra i due tipi di capelli, evitando di ridurla ad un centimetro perché, in quel caso, è come camminare sul filo di una spada: magari grande risultato, ma sempre col patema d'animo...

Modificato da Polywater
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Ciao, leggendo i vari topics mi è saltata in mente questa domanda....

Conosciamo tutti i famosi tagli da cesarato (siamo praticamente usciti tutti da lì), ma in realtà credete che si possa adattare qualsiasi taglio alla protesi?

Sarebbe interessante poi (e qui ci potrebbe dare una mano xxxxx, da esperto) valutare quali tagli si adattano meglio alle varie teste, da ovale a squadrata, da lunga a larga etc. etc.

Che ne dite?

 

 

Alle protesi si puo' certamente adattare qualsiasi taglio, qualsiasi taglio invece non si puo' adattare ai capelli che ti sono rimasti in testa.

Secondo me tutto dipende da quello : quanti ne hai ancora.

Piu' sono " i superstiti" e piu' scelta di variazione di taglio avrai, meno sono e minore saranno le possibilità di scelta.

Questo per avere volumi proporzionati ed accettabili...

 

Personalmente non sono un fans del capello protesico taglio lungo principalmente per questi motivi: per avere un capello lungo devo scegliere densita medio alte ( capelli lunghi radi secondo me sono esteticamente brutti ) , densità che con i miei parietali non mi posso permettere, seconda cosa non mi piace l' idea che al primo colpo di vento forte si possano intravedere i parietali naturali con un evidente ed inevitabile stacco.

Infatti il capello lungo andrà sicuramente coprire anche quello che ci sta sotto e questo in condizioni normali va bene, ma in presenza di eventi come vento no.

Certo si puo' ovviarre "sigillando" il tutto con gel, in questo modo il capello lungo rimarra al suo posto ...ma che scopo ha avere il capello lungo se poi si comporta come uno corto e cioe' sta fermo o quasi ?

Ed ancora è piu' naturale vedere un capello corto che sta fermo che uno lungo immobile.

 

Al momento sono quindi per un taglio capello corto anche in presenza di scarsi parietali, il parrucchiere poi avrà l' accortezza di fare in modo di lasciare ai lati capelli un po' piu' lunghi ( varie lunghezze ) in modo che possano intersecarsi con i parietali e quindi crerare un pochino piu' di volume e di ombra.

 

Alla fine starà a noi davanti allo specchio cercare di mimetizzare il piu' possibile lo stacco protesi-nostri.

 

 

Ciao

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La differenza tra capelli protesici e naturali è sempre l'elemento principe per lo sgamo, tanto che, se possibile, si dovrebbe lasciare un'ampia zona di fusione tra i due tipi di capelli, evitando di ridurla ad un centimetro perché, in quel caso, è come camminare sul filo di una spada: magari grande risultato, ma sempre col patema d'animo...

 

 

Scusate se mi intrometto. Siccome sono in attesa della mia prima protesi, queste discussioni mi interessano e mi inquietano allo stesso tempo... Nello specifico, non ho capito bene cosa si intenda con "zona di fusione", o meglio, come fa ad essere più stretta o più larga: non dovrebbe essere una linea quella in cui finiscono i propri capelli e inizia la protesi?

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Scusate se mi intrometto. Siccome sono in attesa della mia prima protesi, queste discussioni mi interessano e mi inquietano allo stesso tempo... Nello specifico, non ho capito bene cosa si intenda con "zona di fusione", o meglio, come fa ad essere più stretta o più larga: non dovrebbe essere una linea quella in cui finiscono i propri capelli e inizia la protesi?

 

 

Credo che Poly intendesse lasciare i capelli piu' lunghi ( anche varie lunghezze ) inn modo che non ci sia uno stacco netto ( come con i capelli corti corti ) tra i nostri e quello della protesi.

 

Credo cosi', ma poi sentiamo lui.

 

Per il resto non ti allarmare, in queste discussioni si sta a cercare il pelo nell' uovo, si ricerca la perfezione etcetc.

Ognuno ha le sue teorie, ma i risultati con le new gen sono sempre molto ma molto buoni indipendentemente dal capello lungo, corto,biondo o bruno.

 

Ciao

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Scusate se mi intrometto. Siccome sono in attesa della mia prima protesi, queste discussioni mi interessano e mi inquietano allo stesso tempo... Nello specifico, non ho capito bene cosa si intenda con "zona di fusione", o meglio, come fa ad essere più stretta o più larga: non dovrebbe essere una linea quella in cui finiscono i propri capelli e inizia la protesi?

 

 

 

Credo che Poly intendesse lasciare i capelli piu' lunghi ( anche varie lunghezze ) inn modo che non ci sia uno stacco netto ( come con i capelli corti corti ) tra i nostri e quello della protesi.

 

Credo cosi', ma poi sentiamo lui.

 

Per il resto non ti allarmare, in queste discussioni si sta a cercare il pelo nell' uovo, si ricerca la perfezione etcetc.

Ognuno ha le sue teorie, ma i risultati con le new gen sono sempre molto ma molto buoni indipendentemente dal capello lungo, corto,biondo o bruno.

 

Ciao

 

Io invece credo intenda non lesinare centimetri sul calco...da sempre Poly è fiero paladino del calco spinto al limite dei nostri parietali, in modo che non ci siano zone "scoperte", a costo anche del sacrificio di parte dei "nostri" che, come ben sappiamo, non iniziano di colpo, ma degradano da zona meno densa a zona più densa.

Il trucco, che conviene imparare nel tempo, è quello di allargare il calco e rasare, in fase di installazione, i parietali presenti nella zona di "fusione", in modo da avere un'integrazione sfumata e naturale, a prova di vento!

MDM

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Io invece credo intenda non lesinare centimetri sul calco...da sempre Poly è fiero paladino del calco spinto al limite dei nostri parietali, in modo che non ci siano zone "scoperte", a costo anche del sacrificio di parte dei "nostri" che, come ben sappiamo, non iniziano di colpo, ma degradano da zona meno densa a zona più densa.

Il trucco, che conviene imparare nel tempo, è quello di allargare il calco e rasare, in fase di installazione, i parietali presenti nella zona di "fusione", in modo da avere un'integrazione sfumata e naturale, a prova di vento!

MDM

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