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Tfr


Juno

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visto che me ne sto occupando per il lavoro che faccio, se avete dubbi o domande sulla riforma della destinazione del tfr chiedete :60:

un bacio

 

Che gentile che sei ad offrirti, davvero carina! Allora mi ci tuffo...

 

Per il TFR io sono a digiuno completo, suggeriresti un documento semplice (magari un link) che spieghi di cosa si tratta?

 

Senti Juno, ti faccio una domanda un poco diversa ma avevo gia’ letto in un post che avevi citato l’argomento. Io ho lavorato per un po’ con un contratto a progetto ma questo rientra nella “gestione separata”, come faccio a ricongiungerlo all’INPS? E’ possibile? (Non ho mai versato contributi all’INPS, se facessi il riscatto degli anni universitari sarebbe piu’ facile?)

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rispondo prima alla questione contributi:

come co.co.co. i contributi versati vanno in un'apposita Gestione Separata, sono contributi parecchio ridotti e non possono dar luogo a ricongiungimento presso il FPLD (fondo pensione lavoratori dipendenti).

potrai, volendo, al massimo fare il contrario, cioè ricongiungere i contributi INPS portandoli alla gesitone separata. ma è una cosa che sconsiglio molto più che vivamente.

se non ti capiterà più di lavorare come co.co.co. ti conviene attendere la pensione (campa cavallo....), in quel momento potrai richiedere (semrpe se avrai raggiunto i requisiti pensiobabili anche della gestione separata che sono gli stessi degli autonomi) una pensione supplementare che ti verrà versata in più rispetto a quella che già prenderai (nel caso tu non abbia al momento della pensione i requisiti richiesti dalla gestione separata basta attendere il momento in cui matureranno anche quelli per poter fare la domanda).

per poter fare un riscatto laurea è necessario versare contributi all'INPS. occhio che è una cifra non indifferente. se però pensi di volerlo fare (io sono tuttora in dubbio visto che per il raggiungimento dei requisiti a noi non serve. al massimo darà qualcosa in più di pensione, non molto comuqnue, perchè sono contributi che comuqnue ingrasseranno il montante contributivo rivalutabile ) conviene fare domanda appena hai un lavoro, poichè la cifra che dovrai dare sarà in base allo stipendio percepito al momento della domanda. tieni contio che i veramenti da riscatto sono rateali e totalmente deducibili (ci mancherebbe anche!).

 

TFR

 

provo a fare un sunto , ma non sarà tanto breve temo.

 

il tutto è partito con il decreto legislativo 252/2005 . con esso si prevede che a partire dal 1° gennaio 2007, tutti i lavoratori debbano esprimere una scelta circa la destinazione delle quote di TFR che matureranno successivamente (c.d. maturando. quindi le quote maturate fino al 31 dicembre 2006 restano dove sono, all'azienda, oppure, in tutto o in parte, a seconda dei casi, all'eventuale Fondo pensione cui si è iscritti).

La scelta è tra:

 

A- lasciare il TFR all'azienda

B- metterlo in un Fondo pensione

 

La legge finanziaria 2007 ha previsto però che i datori di lavoro con almeno 50 dipendenti (secondo il decreto che andrà domani in esame alla camera del consiglio, i 50 dipendenti si calcolano come media dell'ultimo anno) trasferiscano il TFR maturando, che i lavoratori hanno scelto di mantenere in azienda, ad un fondo gestito dall’INPS, su apposito conto aperto presso la tesoreria dello Stato.

 

Sono previste due modalità di scelta:

 

1- modalità esplicita

Il lavoratore ha 6 mesi di tempo dalla data di “prima assunzione” per decidere se conferire il TFR che maturerà ad una forma pensionistica complementare di sua scelta o al datore di lavoro.

Chi lavorava al 31 dicembre 2006 avrà tempo fino al 30 giugno 2007 per scegliere.

Entro questo periodo (1° gennaio 2007-30 giugno 2007), il lavoratore dovrà comunicare per iscritto (in uno dei due decreti che andranno domani in esame prevede un modulo specifico da compilare che dovrà essere usato obbligatoriamente) la volontà di:

 

- destinare il TFR maturando ad una delle forme pensionistiche complementari previste dalla legge (fondo pensione negoziale, fondo pensione aperto, piano pensionistico individuale con contratto di assicurazione sulla vita – PIP);

- mantenere il TFR maturando in azienda (e quindi mandarlo al fondo tfr INPS se l'azienda ha più di 50 dipendenti)

 

la scelta di mantenere il TFR maturando presso il datore di lavoro può essere successivamente revocata.

 

2- modalità tacita

Qualora il lavoratore non esprima alcuna scelta, il datore di lavoro, a partire dal mese successivo alla scadenza dei 6 mesi, dovrà trasferire il TFR che maturerà da quel momento, ad una forma pensionistica complementare, osservando il seguente ordine di precedenza:

- forma pensionistica collettiva prevista dagli accordi o contratti collettivi;

- in presenza di più forme pensionistiche complementari, e salvo diverso accordo aziendale, quella alla quale abbia aderito il maggior numero di lavoratori dell’azienda;

- in mancanza delle forme pensionistiche complementari indicate ai punti precedenti, il datore di lavoro deve trasferire il TFR che maturerà al Fondo istituito presso l’INPS

 

regole pratiche:

 

A- E’ possibile destinare ad una forma pensionistica complementare il solo TFR. anche se questo conferimento comporta di suo l’adesione alla forma pensionistica complementare, non è necessario destinare anche una parte della retribuzione a tale forma pensionistica, questo è a scelta del lavoratore.

 

B- dopo 2 anni dall'iscrizione è possibile cambiare Fondo, spostando tutta la posizione al fondo nuovo.

Non si potrà però più tornare indietro e decidere di versare il tfr all'azienda/fondo INPS.

 

C- il TFR che finisce al fondo INPS mantiene le caratteristiche del vecchio TFR. addirittura si dovrà comunque far riferimento all'azienda per averlo. alla fine della vita lavorativa si avrà con le vecchie regole (tutto in capitale).

 

D-se invece si versa a un fondo, il massimo che si può richiedere in capitale è il 50% dell'ammontare del versato, il resto verrà corrisposto come rendita

 

E- per quanto riguarda gli anticipi: sia che si mandi al fondo INPS, sia che resti all'azienda, sia che venga versato a un fondo sarà possibile avere l'anticipo del tfr, e continuano a valere le stesse regole di prima per ottenerlo.

 

un bacio

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Ringrazio Juno per la sua preziosa consulenza.

 

Juno scrivi:

 

- mantenere il TFR maturando in azienda (e quindi mandarlo al fondo tfr INPS se l'azienda ha più di 50 dipendenti)

 

Ma la mia azienda ha meno di 50 dipendenti, per l'esattezza siamo solo 15. quindi a tuo avviso io posso rinunciare a cedere il mio tfr al fondo pensione e far si che a fine rapporto riceva la mia bella liquidazione come ai vecchi tempi?

 

ciao

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si, Castano, poichè la tua azienda ha meno di 50 dipendenti, se tu scegli di mantenere il tfr in azienda (e quindi non opti di metterlo in un fondo pensione) sarà tutto come ai vecchi tempi (almeno finchè non fanno nuove riforme, certezza è morta, non essendo tu a 5 anni dalla pensione le cose possono cambiare di nuovo) e a fine rapporto avrai la tua bella liquidazione (stessa cosa se si mette al fondo INPS, ma lasciandolo all'azienda essa avrà disponibilità per investimenti).

 

un bacio

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