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Per Dottor Marliani Importante


castano_chiaro

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Carissimo Dr. Marliani,

La invito a chiarirci un po le idee per ciò che riguarda le incidenze di un Telogen Effluvium Cronico nell'area del Vertice.

 

già diversi utenti di questo forum hanno fatto visite che gli hanno diagnosticato Effiuvio Cronico nonostante alle apparenze avessero molte similitudini con un pattern tipico dell'Androgenetica.

 

purtroppo molti utenti e non, non hanno la possibilità di recarsi in visita da dottori come Lei e il Dr. Gigli e vanno in visita da dermatologi non esperti in capelli che a volte non conoscono quasi o per niente l'evoluzione di un effluvio quando esso cronicizza e Lei e il dr. Gigli siete per molti di noi, le uniche fonti di chiarezza ed informazione medica corretta.

 

La prego per la Sua esperienza nel campo della tricologia, di chiarirci se lo vorrà e se ne ha il tempo alcuni interrogativi che ho riassunto in queste 4 domande.

 

1) Un Telogen Effluvium Cronico può effettivamente evidenziare maggior diradamento nel Vertice in assenza di Androgenetica?

 

2) se si, come mai ciò avvviene per diversa fase anagena dei capelli presenti in quell'area?

 

3) possibile che un telogen cronico perdurante da alcuni anni, necessiti di anni per risolversi o può non risolversi mai?

 

4) esistono ad oggi possibili varianti nelle cure topiche (idrocortisone 17-butirrato) ed integrazione delle carenze di ferro, zinco, acido folico ecc. se effettivamente accertate)? state lavorando a quancosa di particolare che potrebbe dare una svolta a chi soffre di TE Cronico? l'Aga ha fatto passi da gigante e si investe tanto ma nel TE sembra di no.

 

la ringrazio infinitamente soprattutto se vorrà risponderci ai punti 1) e 2) in particolare.

 

le invio come riferimento questo interessante caso di Telogen Effluvium Cronico postato alcuni mesi fa in questo forum di cui l'utente ha allegato 4 foto davvero eloquenti.

 

http://forum.salusmaster.com/index.php?showtopic=15508&st=0

 

nel ringraziarLa Le porgo i miei piu' cordiali saluti.

Modificato da castano_chiaro
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IL TELOGEN EFFLUVIO

 

Il termine di “effluvio” o “effluvium” indica una situazione in cui la caduta di capelli è numericamente molto elevata (anche molte centinaia di capelli al giorno) e qualitativamente omogenea come fase del ciclo (tutti capelli cadono in telogen maturo, in anagen distrofico, in catagen 1 ecc).

 

Con il termine “telogen effluvio” indichiamo una caduta di capelli in telogen abnormemente abbondante.

II telogen effluvio, la causa più frequente di visita tricologica, è ancora spesso misconosciuto. E’ così frequente che ognuno lo sperimenta su di sé più volte nel corso della vita. La caduta dei capelli interessa diffusamente tutta la testa, comprese le parti laterali e posteriori. Quando l’effluvio è sufficientemente importante da provocare un diradamento l’alopecia che ne risulta è omogenea su tutto il cuoio capelluto.

 

Distinguiamo un telogen effluvio acuto, subacuto e cronico.

 

Telogen effluvio acuto

Il telogen effluvio acuto segue episodi fisicamente o emotivamente importanti: febbre elevata, interventi chirurgici, incidenti stradali, emorragie, parto, avvelenamenti, somministrazione di eparina, di citostatici ecc.

Il suo inquadramento clinico è relativamente recente (Kligman nel 1961) ma il sintomo che esso descrive, il rapido e diffuso diradamento, compariva già nella letteratura medica fin dall’inizio del secolo scorso. La caduta di capelli è improvvisa, violenta, quantitativamente molto elevata, qualitativamente omogenea e sostanzialmente diffusa su tutto il cuoio capelluto. Nel telogen effluvio acuto, il paziente, di solito una donna, lamenta l’improvvisa caduta di capelli a partire da un periodo, da una data o da un evento spesso ben ricordato ed indicato con precisione. Il paziente è quasi sempre fortemente preoccupato della brutalità e dell’intensità con le quali la patologia ha esordito e viene dal medico a chiedere aiuto. Spesso arriva con una busta o un sacchetto contenente i capelli caduti. Un tricogramma eseguito in questa fase mostrerà che fin’oltre l’85% dei capelli sono in fase telogen. La caduta dura due o tre mesi, quindi s’arresta spontaneamente e talvolta improvvisamente, come tutto era iniziato. Poi i follicoli ritorneranno alla normalità. Seguirà la lenta ricrescita, più o meno completa, dei capelli. Si è avuta cioè un “onda di muta”. L’evento causale del telogen effluvio dura pochi giorni o addirittura poche ore. Il recupero e il ritorno alla densità normale è invece molto lento e spesso può impiegare molti mesi.

 

Telogen effluvio subacuto e cronico

Nel telogen effluvio cronico il paziente o più spesso la paziente, lamenta da mesi (telogen effluvio subacuto) o da anni (telogen effluvio cronico) una anomala, abbondante caduta di capelli senza variazioni stagionali, senza tendenza alla remissione spontanea e, con il tempo, la comparsa di miniaturizzazione e diradamento diffuso di varia gravità. Dal punto di vista cosmetico la capigliatura è come “spenta”, anelastica, non “tiene la piega”, non “accetta” trattamenti estetici. L’evento causale il più delle volte non può essere ricordato. La causa o le cause non sono intuitive e sono spesso sfumate: problemi psicologici persistenti, diete inadeguate, somministrazione di farmaci, malattie autoimmuni croniche quali il LES, la colite ulcerosa ecc. Fra le cause di telogen effluvio molto frequenti ed insidiose sono le anemie croniche di ogni natura e le tiroiditi autoimmuni in ipotiroidismo.

Frequentemente la tricodinia accompagna il telogen effluvio. Si tratta di una sensazione soggettiva di dolenzia fastidiosa e continua riferita alla base dei capelli o al cuoio capelluto. La tricodinia scompare quando l’effluvio si risolve o sta per risolversi. La sua causa è discussa ma ci pare troppo semplicistico attribuirla solo alla emotività od alla labilità psichica del paziente.

Il meccanismo con il quale si ha la caduta dei capelli nel telogen effluvio non è chiaro ma sembra probabile che si possa ricondurre ad un problema nell’utilizzo della fonte prima di energia cellulare, il glucosio, con danni alla formazione della guaina interna ed arresto delle mitosi nella matrice pilare.

 

Approccio al telogen effluvio

In presenza di una caduta di capelli abbondante e diffusa il medico deve essere in grado di eseguire una corretta diagnosi basata sull’indagine anamnestica, sull’esame clinico, sugli esami di laboratorio e su eventuali osservazioni microscopiche (se occorre anche mediante biopsia ed istologia).

 

L’approccio al paziente, come spesso avviene in dermatologia ed a differenza di quanto sempre si fa in medicina generale, potrà cominciare con l’esame obiettivo.

Per prima cosa verificheremo se i capelli sono “normali” per quantità e qualità, anche in relazione ad età e sesso del soggetto che stiamo esaminando.

Facilmente potremo verificare se si è in presenza di un diradamento diffuso o localizzato (ipotrichia) e se tale diradamento è stato o meno preceduto da assottigliamento dei capelli (miniaturizzazione).

Dopo un parto, ad esempio, si verifica frequentemente un effluvio diffuso senza che i capelli si assottiglino (telogen effluvio acuto post parto). Durante una dieta dimagrante squilibrata, con carenze proteiche, si può assistere invece ad un assottigliamento dei capelli seguito poi da caduta di capelli in telogen con bulbi che appaiono al microscopio spesso strozzati, come a clessidra (telogen effluvio subacuto o cronico carenziale).

 

Il test della carezza è un primo esame clinico che consiste nel far scorrere la mano sopra il cuoio capelluto come per accarezzare la testa ed i capelli. Piccole alterazioni, di solito subito evidenti, ci daranno un primo immediato orientamento.

Facciamo alcune considerazioni solo a titolo di esempio.

Potremo renderci conto “a vista” di quanti sono i capelli corti e sottili, “miniaturizzati”, se i capelli sono particolarmente sottili, se sono sottili in toto o solo in zone particolari, se vi sono elementi fratturati ecc.

- Si potrà subito, grossolanamente, determinare il rapporto fra capelli miniaturizzati (corti e sottili) e capelli normali. Un eccesso di capelli miniaturizzati indica una riduzione del tempo di anagen ed un aumento del numero dei telogen che, se accompagnato da irregolare distribuzione con prevalente rarefazione del vertice e risparmio della nuca, ci farà, specie in un uomo, porre diagnosi di defluvio in telogen o ipotrichia o alopecia androgenetica.

- Se la miniaturizzazione è regolare su tutto il cuoio capelluto senza zone di particolare prevalenza ci orienterà verso un telogen effluvio cronico.

- Una rarefazione dei capelli senza miniaturizzazione, omogenea sulla nuca, sulle tempie e sul vertice orienterà verso un effluvio acuto o subacuto.

- La rarefazione isolata della zona fronto-parietale, la così detta “stempiatura”, sarà oltremodo orientativa per una alopecia fronto-parietale maschile.

- Una alopecia areata sarà, il più delle volte, subito evidente.

- La presenza di capelli fratturati, simili a barba ispida, farà pensare a danni provocati da trattamenti cosmetici, a malformazioni del fusto, alla tricotillomania, alla tigna. Saranno cioè diagnostici di una pseudo alopecia.

- Capelli assottigliati ma non da sempre geneticamente sottili, specie se con irregolari assottigliamenti fusiformi e strozzature lungo il fusto, potranno far pensare ad uno stato carenziale.

 

L’esperienza del medico sarà in tricologia, come in tutta la dermatologia (branca “visiva” della medicina), spesso decisiva per una diagnosi corretta e, di solito, immediata.

 

L’osservazione del cuoio capelluto potrà poi evidenziare la presenza di comuni disturbi dermatologici come la pitiriasi secca (forfora), la dermatite seborroica, la psoriasi ed anche cicatrici, atrofie, ustioni, infezioni, tumori ecc.

 

Il pull test verrà eseguito subito dopo.

- Quando con il pull test ci rimane fra le dita un numero elevato di capelli con i loro bulbi in telogen è di per se già diagnostico per un telogen effluvio.

Se la caduta dei capelli costituisce per il paziente l’unico sintomo di calvizie incipiente, paradossalmente, tanto più questa è vistosa tanto meno, corrisponde, nella maggior parte dei casi, ad un reale pericolo di calvizie. L’effluvio come ormai ben sappiamo, è impressionante e comunissimo e la sua benignità rende ragione della apparente efficacia di tante “cure” irrazionali. Nell’effluvio in telogen acuto la caduta è abbondate, anche di centinaia e migliaia di capelli in telogen, senza segni di involuzione. Nell’effluvio in telogen cronico la caduta è più modesta, sempre in telogen, sempre accompagnata da diradamento più o meno obiettivo, talvolta anche spiccato, e da un certo grado di miniaturizzazione.

 

Anamnesi

L’anamnesi richiede un’attenta valutazione della storia familiare, degli stati fisiologici e/o parafisiologici, delle abitudini alimentari, delle malattie passate o in corso, dell’uso di farmaci o cosmetici (tinture, colorazioni, lavaggi ecc.).

 

- Se, con l’esame obiettivo, abbiamo posto diagnosi di effluvio in telogen (caduta di capelli abbondante ed omogenea) l’anamnesi facilmente ci farà distinguere un effluvio in telogen acuto da un effluvio in telogen cronico (durata temporale dell’effluvio).

L’evento causale dell’effluvio acuto spesso viene riferito dal paziente stesso. Se invece l’anamnesi non è già di per sé dirimente chiederemo al nostro paziente una serie di esami, nel tentativo di trovare la causa dell’effluvio.

Fra le cause di telogen effluvio cronico dobbiamo sempre sospettare una anemia, un distiroidismo, una carenza alimentare o vitaminica ma anche la lue, una epatite, una leucemia, una collagenopatia sistemica con andamento clinicamente iposintomatico ecc. Dobbiamo cioè ricordare anche le cause più temibili, di difficile diagnosi e spesso, almeno inizialmente, misconosciute

 

La diagnosi di telogen effluvio acuto e/o cronico impone quindi una serie minima di esami che permettano di escludere od individuarne le origini più gravi.

 

- Esami clinici minimi di base in caso di telogen effluvio:

emocromo, sideremia, ferritina, zinchemia, protidogramma, glicemia, fT4, TSH, acido folico, vitamina B12, VES.

 

- Esami di secondo livello:

Ra Test, proteina C, VDRL, HAV, HBsAg, HCV, dye test, mono test, HIV, esame delle feci, calcemia, magnesiemia, transferrina, anticorpi antigliadina, test delle resistenze globulari, fetoemoglobina, glucosio-6-fosfato deidrogenasi, ricerca di autoanticorpi antinucleari.

 

 

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Nutrienti, Vitamine ed Oligoelementi

(serici e/o plasmatici)

margini di normalità

 

Valori normali in Medicina Valori normali in Tricologia

albumina: 3,5-5 gr/dl > 4,5 gr/dl

calcemia: 8,5-10 mg 9-10 mg/dl

ferritina: 12-200 ng/ml >30 ng/ml

sideremia: 40-160 mcg/dl >60 mcg/dl

folati: 1,8-12 ng/ml >3 ng/ml

magnesio: 1,3-2,1 mEq/l >1,8 mEq/l

proteine tot: 6-8 g/dl >6,5 g/dl

rame: 70-160 microg/dl 80-120 microg/dl

vit. A: 30-65 microg/dl 40-65 microg/dl

Vit. B6: 3,6-18 ng/ml >5 ng/ml

vit. B12: 220-940 pg/ml >300 pg /ml

vit. C: 0,6-2,0 mg/dl >8 mg/dl

vit. D: 1,5-3,5 ng/ml 2-3 ng/ml

zinco: 70-150 microg/dl >80 microg/dl

 

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Terapia

Nel telogen effluvio acuto la terapia è inutile. E’ essenziale rassicurare il paziente. Farmaci a rischio devono essere sospesi, a meno che non siano indispensabili. Il telogen effluvio è un sintomo, non una malattia; l’unico trattamento razionale è ovviamente quello di allontanare la causa che ha scatenato l’evento ma spesso si renderà necessario fornire al paziente terrorizzato una terapia di supporto (anche solo un placebo) che gli dimostrerà l’interessamento del medico al suo caso e farà trascorrere il tempo necessario a ché l’effluvio si risolva spontaneamente.

E’ comunque interessante notare come dopo un grave telogen effluvio superato vi sia sempre un periodo più o meno lungo, talvolta anche di anni, in cui, con grande soddisfazione del paziente “guarito”, cadono pochissimi capelli perché tutti gli elementi in telogen e/o che si avviavano al telogen sono caduti. Il normale ciclo annuale è alterato, il numero di anagen al tricogramma può superare il 95% .

 

Nel telogen effluvio. cronico, invece, è sempre opportuna una terapia. Di solito questi pazienti hanno già affrontato una quantità di trattamenti locali e generali e ne sono stati delusi. Non è sufficiente, quindi, rassicurarli.

La prima cosa sarà sempre la ricerca della causa (o delle cause) che ha provocato l’effluvio per poterla risolvere quando possibile.

 

La terapia sintomatica del telogen effluvio, da effettuare nella impossibilità o in attesa di una terapia causale, è fondata sull’uso dei cortisonici topici (in lozione) o/e per via generale. Spesso anche una sola fiala intramuscolare di metilprednisolone da 40 mg da risultati sorprendentemente buoni. Inizialmente dovrebbe essere tentata l’applicazione locale di un cortisonico a bassa/media potenza e possibiulmente non fluorurato. La terapia per via generale seguirà in caso di fallimento. Il dosaggio non dovrebbe comunque superare 0,25 mg/kg/die di prednisone. Anche l’ACTH a dosi basse (0,5 ml ogni 5 giorni) può rivelarsi utile. Ovviamente quando fosse in gioco una malattia sistemica quale il lupus eritematoso sistemico il dosaggio dovrà essere adeguato alla gravità. Nei casi nei quali un Raynaud, leucopenia o una fotosensibilità facciano sospettare una condizione di pre-lupus, si può tentare un ciclo di clorochina, 500 mg/die, diminuendo il dosaggio appena possibile.

 

Nelle giovani donne è bene far attenzione alla dieta. Ci può essere una anoressia nervosa o un quadro similare o una dieta intrapresa per dimagrire. Nel primo caso, difficilissimo da gestire, è opportuno richiedere il parere di uno psichiatra.

 

Fra le cause più frequenti di telogen effluvio vi sono le anemie, anche sfumate. Occorre fare molta attenzione alla emoglobina, all’ematocrito, alla ferritina, alla vit B12, all’acido folico. Chi si occupa di tricologia deve conoscere le forme principali di anemia.

Altra causa frequente e spesso misconosciuta è l’ipotiroidismo.

 

 

 

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Dottore la ringrazio ma non mi dice niente delle infuenze dell'Effluvio Cronico sul Vertice? era questo che volevo sapere! che cosa può dirci al riguardo? le ho anche postato un link di foto.

 

la ringrazio ancora se vorrà essere piu' preciso. le ho posto questa domanda poichè ho letto con molto interesse già in precedenza le analisi del Sitri, ma non ho trovato un riferimento oggettivo alla mia domanda.

 

grazie ancora se vorrà ulteriormente intervenire.

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Prioprio in relazione alla mia domanda: 'Incidenze del Telogen Effluvium Cronico sul Vertex, Le riporto uno stralcio preso dal Sitri

 

Individuare il telogen effluvium cronico è un po' più complicato, perché non si manifesta solo con una diffusa caduta dei capelli su tutta la testa, ma anche con una caduta meno grave e più costante che si può spesso "nascondere" dietro a una calvizie

 

Attendo fiducioso una risposta alla specifica domanda.

 

La ringrazio ancora.

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La Teoria e la Clinica delle “INCIDENZE” nelle Alopecie

Marino Salin e Andrea Marliani

 

Quando i follicoli dei capelli sono “intermedi” (fra l’anagen VI ed il displasico), all’esame obiettivo facilmente riscontriamo situazioni “coadiuvanti o concomitanti” una alopecia.

Sono situazioni spesso solo caratteriali o para fisiologiche, che “incidono” sulla evoluzione naturale della alopecia e che abbiamo definito con il termine di “incidenze”.

 

Questa “incidenze” provocano e conseguono a dei “corto circuiti metabolici” che si automantengono con produzione di ormoni paracrini, di adrenalina e noradrenalina, inibizione delle adeniciclasi di membrana, alterazione della glicolisi e del ciclo di Krebs, anomalie del metabolismo dei trigliceridi, accumulo di acido lattico fra cuticola del capello e la guaina interna o di squalene fra le guaine, diminuzione del pH ideale (7,35) a livello delle funzioni metaboliche.

Tutto questo porta fino al blocco della delle mitosi della matrice dei capelli con conseguente effluvio o con l’accelerazione di un defluvio.

 

 

CAUSE COMUNI DI TELOGEN EFFLUVIO ACUTO

stress acuti fisici o psicologici

interventi chirurgici

parto e allattamento

malattie febbrili

avvelenamenti

emorragie

lutti

etc

 

 

 

 

CAUSE COMUNI DI TELOGEN EFFLUVIO CRONICO

malattie sistemiche croniche

donazioni di sangue frequenti

gravi malattie psichiche

uso cronico di farmaci

distiroidismi

etc

 

Intendiamo, quindi, per -INCIDENZE- una serie di ‘situazioni” che sono di per sé in grado di provocare un effluvio e portare la capigliatura ad una mancanza di “corpo” (più che ad una vera carenza di numero di capelli). Ma che possono anche modificare la velocità, l’andamento e l’aspetto clinico di un defluvio e non solo androgenetico.

 

Per definire cosa si intenda per “corpo dei capelli” si è fatta in USA ed in Inghilterra una indagine, mediante intervista a consumatori di shampoo, e questa ha evidenziato che per definire il termine “corpo” vengono prevalentemente usate le parole: spessore, elasticità, volume o massa.

 

Definiamo le INCIDENZE come:

a) “incidenze primarie”

B) “incidenze secondarie o da sovrammissione”

Non per un vero rapporto di causalità ma sulla base della sintomatologia clinica che le accompagna classifichiamo le “incidenze primarie” come:

 

1)- Incidenza digestiva,

2)- Incidenza nervosa,

3)- Incidenza da deperimento fisico,

4)- Incidenza da deperimento psico-fisico,

 

Sta di fatto comunque che, curando quello che pare essere solo il sintomo di accompagnamento di una incidenza, la situazione oggettiva dei capelli del cuoio capelluto migliora.

 

 

 

CLINICA DELLE INCIDENZE “PRIMARIE”

 

 

 

-> 1) Incidenza digestiva:

interessa per 4 - 5 cm la fascia di cuoio capelluto sopra la fronte, modificando il progressivo diradamento a tipo Hamilton, che sarà così subito senza il ciuffetto sopra frontale.

E’ tipica di soggetti con defluvio androgenetico clinicamente associato a disturbi digestivi in senso lato, dai problemi di masticazione della bocca all’ano, ed a “iperidrosi fredda”.

E’ anche tipico di questi soggetti, dalle mani sudate, l’ipertrofia del derma ventrale dei polpastrelli delle falangi distali, che sono “imbottite” e sporgenti.

 

-> 2) Incidenza nervosa:

interessa la fascia di 4 - 5 cm fra gli orecchi con telogen effluvio, alopecia areata (anche incognita), iperidrosi.

Sono soggetti “psichicamente labili”, nevrotici o semplicemente iperemotivi.

L’effetto di inibizione sulla adenilciclasi delle catecolamine rende ragione degli effluvi da stress e della “incidenza nervosa”.

Si tratterà di effluvi in anagen, in anagen distrofico o in telogen (alopecia areata o telogen effluvio) a seconda della durata e della intensità del “fattore stressante” e quindi della violenza del “colpo d’ariete” delle catecolamine sul recettore ormonale.

Uno stress psichico forte, improvviso, di breve durata, potrà provocare un effluvio in anagen (con l’aspetto clinico della alopecia areata incognita o a chiazze); uno stress più blando ma di lunga durata o cronico provocherà un effluvio in telogen (un telogen effluvio di Kligman o un telogen effluvio cronico).

Quale descritto da Kligman il telogen effluvio è un fatto acuto che segue un episodio emotivamente importante. E’ caratterizzato dalla caduta in telogen di centinaia e talvolta migliaia di capelli al giorno. All’esame microscopico si potrà osservare che si tratta quasi esclusivamente di capelli in fase telogen, perfettamente formati, terminali, e senza segni di involuzione (non vellus): Si tratta in pratica di un’ “onda di muta”.

La maggior parte dei pazienti con telogen effluvio lamenta “dolore alla base capelli” o la “sensazione di punture di spillo sul cuoio capelluto”. La causa di questa sensazione non è affatto chiara ma è troppo semplicistico definirla di natura nevrotica o psicologica.

Durante l’effluvio il rapporto fra anagen e telogen (tricogramma) si altera in modo impressionante: almeno il 25% fino all’85% dei capelli si trova in questo periodo in fase telogen.

Il sistema di trasduzione tenderà a difendere se stesso riducendo il numero dei recettori per le catecolamine (desensibilizzazione recettoriale per riduzione del numero dei recettori) fino alla risoluzione spontanea del quadro clinico, anche senza che ne sia finita la causa, ma non sempre questo sistema di controllo sarà sufficiente.

Vogliamo sottolineare come l’alopecia areata sia ben interpretabile come secondaria al “colpo d’ariete” da catecolamine sul sistema di trasduzione dell’adenilciclasi. Le tipiche alterazioni istologiche possono tutte essere interpretate come secondarie al blocco delle mitosi, per carenza di cAMP, con degenerazione acuta della matrice del pelo. L’infiltrato infiammatorio, costituito oltre che da linfociti anche da istiociti e mastociti che si addensano intorno ai vasi della papilla ed intorno a ciò che resta della parte sottoinfundibulare del follicolo pilifero, non è affatto, di per sé, prova di una malattia autoimmune.

 

-> 3) Incidenza da deperimento fisico:

interessa a fascia la zona del vertice con una “tonsura” ovale o rettangolare, con telogen effluvio cronico, capelli sottili, corti e malformati

Sappiamo bene come una dieta inappropriata e come stati carenziali, specie qualitativi, possono provocare un effluvio e contribuire a modificare ed aggravare un defluvio già in atto, talvolta in modo irreparabile.

 

 

 

Poiché oggi il laboratorio ci permette di indagare sullo stato nutrizionale e di rilevare, con relativa facilità, almeno le carenze nutrizionali più grossolane e poiché queste possono, quasi sempre, essere corrette farmacologicamente o con la dieta, le conoscenze di base su “nutrienti e capelli” diventano indispensabili per chi voglia davvero fare della tricologia una scienza.

Ormai da decenni è dimostrato ciò che da sempre si era intuito, cioè che esiste un diretto rapporto fra stato nutrizionale e sintesi delle cheratine dei peli e delle unghie. Vi sono dati sufficienti per ammettere una correlazione diretta fra stato nutrizionale e stato dei capelli.

 

Gli aminoacidi sono sicuramente necessari al trofismo del capillizio ed in particolare la cistina, la cisteina, l’istidina, la glicina, la tirosina.

 

Le vitamine devono avere nel siero un livello ottimale e bilanciato e, in caso di carenze di apporto o di malassorbimento, questo dovrà ottenuto farmacologicamente.

 

Metalli essenziali ed oligoelementi sono altrettanto indispensabili e saranno somministrati, in modo mirato, in caso di carenza accertata.

Una valutazione razionale del paziente affetto da caduta di capelli non potrà prescindere dalla osservazione del suo stato di nutrizione. Dovrà essere raccolta un’anamnesi dettagliata sulle abitudini alimentari, sullo stato dell’alvo e su variazioni di peso.

Indicativo, in molti casi, potrà essere un esame microscopico del capello in luce polarizzata.

 

Nel caso di un telogen effluvium a difficile inquadramento etiologico deve sempre essere sospettata una sindrome carenziale secondaria ad una dieta inappropriata o ad un malassorbimento, anche larvato, talvolta selettivo e/o inapparente.

 

A tal proposito ricordiamo come in Tricologia i valori ideali di nutrienti, vitamine ed oligoelementi serici e/o plasmatici siano più ristretti di quanto lo sono in medicina generale (riportiamo di seguito alcuni esempi significativi) e ricordiamo come uno stato carenziale possa far precipitare irreparabilmente anche un defluvio androgenetico.

 

-> 4) Incidenza da deperimento psico-fisico o psicosomatico:

è ancora più posteriore ed interessa infatti per 4 - 5 cm la fascia della zona di cuoio capelluto all’altezza della spina occipite con telogen effluvio cronico e/o ipotrichia.

E’ tipica degli intellettuali. Quando un soggetto aumenta lo sforzo psichico si può avere un effluvio in telogen già dalla fase quinta anagen, quasi come se l’attività intellettuale moltiplicasse il consumo dell’energia di cui il capello necessita, portando ad una situazione più posteriore ma simile a quella del deperimento fisico.

Quando poi, in condizioni già critiche, il nostro soggetto aumenta ancora lo “sforzo” e lo “stress”, l’effluvio in telogen avviene già dalla fase anagen quinto.

 

Le incidenze “incidono” progressivamente sul follicolo facendolo passare, talvolta rapidamente, da quello stato terminale ideale, l’anagen VII, a quello che possiamo considerare lo stato terminale normale e comune: l’anagen VI.

Poi dall’anagen VI alla situazione anagen intermedia, che chiamiamo anagen pseudo displasico.

Dallo stato pseudo displasico al displasico (Orfanos 1979).

Dal displasico all’anagen vellus o alopecico o miniaturizzato.

Il ciclo del capello subisce così una progressiva accelerazione e la caduta dei capelli in telogen è notevolmente accentuata.

Le incidenze quindi provocano ed accompagnano un aggravamento di un effluvio ed una velocizzazione nella evoluzione di un defluvio.

Solo in casi estremi una vera alopecia potrà essere attribuita solo ad una incidenza ed in questi casi non sarà comunque mai di tipo cicatriziale.

Le incidenze al bulbo e alla radice mostrano dei segni inconfondibili e patognomonici quali:

a) le “tacche di Sims - Pinkus”, dovute ad interruzione o a rallentamento transitorio delle mitosi della matrice;

B) la presenza alla guaina interna di “acido lattico” e/o “squalene”, conseguenza e causa (corto circuito) di interferenza nel metabolismo del glicogeno, del glucosio, dei trigliceridi e del ciclo di Krebs;

c) la presenza di “proteine da stress” a livello della zona cheratogena della radice.

 

In tutte le situazioni in cui il follicolo è sottoposto ad uno “stress passivo” si ha produzione endocellulare a livello della matrice di “proteine da stress” (Welch W.J.) Queste, facilmente identificali in microscopia polarizzata nelle radici dei capelli.

Le proteine da stress sono un modo con cui una cellula si difende, in condizioni di emergenza, per riparare danni subiti e per neutralizzare la presenza di radicali liberi.

Le proteine da stress hanno quindi fondamentalmente un significato positivo di risposta corretta ad un trauma ma, essendo

la loro presenza legata ad un eccesso di radicali liberi, quando sono molto abbondati si assiste ad un telogen effluvio in anagen sesto, che possiamo considerare la caduta di capelli più comune, praticamente para fisiologica, attribuibile ad un effetto di danno ossidativo.

 

 

CLINICA DELLE INCIDENZE “SECONDARIE o da SOVRAMMISSIONE”

 

Sono quadri clinici dovuti a sovrapposizione di più incidenze, ad esempio “digestiva” e “nervosa”.

Si capisce facilmente come questi quadri siano, comuni, spesso sfumati e non facilmente inquadrabili nella clinica degli effluvi, dei defluvi delle “incidenze primarie”.

 

 

BIBLIOGRAFIA

 

Andreassi L. “Ipoalimentazione e cute” Min. Derm. 1965; 40: 205.

 

Bekhor P.S.: “Common hair disorders” Australian Family Physician 1986; vol 15, 7: 868.

 

Desai S.C., Sheth R.A., Udani P.M.: “Nutrition and hair anomalies” in: Orfanos C.E., Montagna W., Stuttgen G. (Eds) “Hair Reserch” Springer-Verlag, New York, 1981: 257-265.

 

Frederic M. R.: “Il problema dell’avvolgimento delle proteine” Le Scienze 1991; 271.

 

Kligman A.M.: “Pathologic diagnosis of human hair loss” Arch Dermatol 1961; 83: 175.

 

Marliani A.: “I grandi effluvi” in: Marliani A. et al (Eds) “I Capelli” Etruria Medica, Firenze, 1989: 70-72.

 

Rebora A.: “Considerazioni di fisiopatologia pilare” Gior It Derm e Vener 1988; 4 : 139.

 

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Rondanelli M.: “- Le vitamine - come, quando, perché,” Centro Scientifico Editore, Torino, 1995.

 

Rhodes D., Aaron K.: “Le dita di Zinco” Le Scienze 1993; 296.

 

Travia L.: “Manuale di scienza della alimentazione” Il Pensiero Scientifico, Roma, 1983.

 

Stroud J.D.: “Diagnosis and management of the hair loss patient” Cutis 1987; 40: 272.

 

Welch W.J.: “Come le cellule reagiscono allo stress” Le Scienze 1993; 222: 50 - 57

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L'aria del vertice è tipica della androgenetica.

 

Quando la perdita di capelli (e dico perdita e non caduta) interessa in un maschio l'aria del vertice la diagnosi più probabile è di androgenetica.

Un effluvio pèuò poi rendere più rapida ed evidente una andrigenetica.

 

 

Le tue domande:

 

1) Un Telogen Effluvium Cronico può effettivamente evidenziare maggior diradamento nel Vertice in assenza di Androgenetica?

 

R: in un maschio, di norma, no!

 

 

 

 

2) se si, come mai ciò avvviene per diversa fase anagena dei capelli presenti in quell'area?

3) possibile che un telogen cronico perdurante da alcuni anni, necessiti di anni per risolversi o può non risolversi mai?

 

R: un effluvio può durare comunque anche molti anni ed anche tutta la vita se la causa che lo provoca non viene risolta.

 

 

 

 

 

4) esistono ad oggi possibili varianti nelle cure topiche (idrocortisone 17-butirrato) ed integrazione delle carenze di ferro, zinco, acido folico ecc. se effettivamente accertate)? state lavorando a quancosa di particolare che potrebbe dare una svolta a chi soffre di TE Cronico? l'Aga ha fatto passi da gigante e si investe tanto ma nel TE sembra di no.

 

R: il telogen effluvio si risolve sempre se le sue cause vengono individuate e risolte.

 

 

 

NON E' POSSIBILE DARE COMUNQUE SEMPRE UNA RISPOSTA GENERALE A QUESITI PARTICOLARI.

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