Vai al contenuto

Ma Che cxxxx 8 Minuti Di Pubblicita!


Vieri

Messaggi raccomandati

curva mi prendo un paio di righe per chiarire una cosa:

scrivo qui mentre attendo i tempi tecnici di alcune reazioni. chiaro che un occhio l'ho sempre sulle analisi. questo fa si che a volte scrivo in maniera sommaria, amichevole e senza pretese perchè, capirai bene, è più semplice districarmi...scusami se mi permetto ma mi sembra che tu mi stia sottovalutando..magari è solo un'impressione ed allora ti chiedo scusa.

 

questo per dirti che quando scrivo "scuole per mattoni" non intendo scuole specifiche per muratori...il mio è solo un esempio.

del resto ti ripeto che, chiamala visione imprenditoriale ma ognuno di noi dovrebbe averla della sua vita, se nel 50' un muratore (esempio) imparava e bene il proprio lavoro GUARDANDO, oggi non necessitiamo di scuole per farlo, bensi di grinta, coraggio e voglia di lavorare in genere.

i casini di cui tu parli sono fatti per la maggior parte da albanesi e co che vengono sfruttati dall'impresa e ai quali non frega nulla di fare un lavoro bene visto che dopo 6 mesi se ne tornano a casa.

allora la domanda...perchè non si trovano muratori italiani? perchè, come dici tu, la gente si VERGOGNA a fare un lavoro simile....e non siamo un popolo di sottosviluppati?

 

lobo

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Risposte 67
  • Created
  • Ultima Risposta

Top Posters In This Topic

Ma no,non ti sottovaluto e lascerei perdere gli albanesi che oggettivamente non hanno nulla da invidiare in quanto a competenze tecniche(spesso)..."imparare guardando" seleziona muratori su una base che non necessariamente è quella migliore per ottenerne quanti ne vogliamo con quel dato livello di abilità:potrebbero emergere solo i più pronti nell'apprendere,ma tale dote non è sufficiente e spesso nemmeno necessaria ad un bravo muratore..a cosa servono le scuole Lobo se non a standardizzare metodi d'insegnamento per rendere l'accesso alla conoscenza alla portata del maggior numero di elementi possibile....focalizza,articola,distingui,separa,il mondo non è fatto solo da self-made empirici e pieni di talento,ci sono altre categorie per interpretare e altre da essere interpretate.

Modificato da curvadong
Link al commento
Condividi su altri siti

ti posso dare ragione sul fatto che io sia mooooolto focalizzato su un tipo di visione del mondo ma, lo ripeto per l'ennesima volta scusami, questo modo di fare mi ha fatto uscire da una pessima situazione e lo ritengo per questo ,magari scioccamente, ottimo ed abbordabile da tutti.

la mia visione? oggi le scuole sono solamente una perdita di tempo, questo se non si vuole appositamente perderlo chiaramente, proprio perchè sono troppo retoriche e poco pratiche.

es. ipotetica scuola di orologiai..si finirebbe per conoscere la storia dell'orologio e non saper riparare una pendola dell'inizio secolo (mi è capitato settimana scorsa).

 

lobo

Link al commento
Condividi su altri siti

chi a 18 anni si rifiuta di lavorare(artigiani..) pur avendone le 'congenialità' spesso lo fà perchè mancano prospettive chiare sui tempi,sui modi,sui termini in cui l'abboccamento al mondo del lavoro debba avvenire.

 

Sono solo parzialmente d'accordo con questa ipotesi. Chi a 18 anni si rifiuta di avviarsi verso una attività artigianale (non necessariamente quelle citate fino ad ora ma anche, per esempio, attività quali il tecnico specializzato per macchine a controllo numerico) lo fa perchè ne ha le possibilità ovvero dispone di una famiglia alle spalle che lo può sostenere per altri 5/6 anni. Cio' è anche (ma non solo) causa di diversi aspetti:

  1. Prolungamento di una situazione a carico per redditi familiari non alti e conseguente innalzamento della "sensazione di povertà";
  2. Il problema relativo all'inserimento nel mondo del lavoro non si risolve, semplicemente viene spostato di qualche anno in avanti;
  3. Gli anni "persi" (ovviamente intendo persi quegli anni spesi in un corso di studi che poi non coincide con la futura attività svolta) sono "anni contributivi persi" per il sistema previdenziale;
  4. Tra le aspettative di un accesso al mondo del lavoro con un titolo di laurea vi è, quasi sempre, l'attesa di un reddito iniziale più alto: non è quasi mai così. I datori di lavoro sanno bene che le preparazioni fornite dalle università sono spesso inadeguate e pertanto fanno pagare lo scotto di ulteriore pratica a reddito ridicolo (laureati cum laude che vengono pagati 400 euro al mese - se va bene - per accedere alla pratica in uno studio professionale non sono affatto rari);
  5. La perdita di forza lavoro nelle c.d. attività manuali obbliga le imprese a cercare manodopera scarsamente specializzata e, facendo leva su questo fatto, scarsamente retribuita. In generale è una perdita di competitività sia per l'aspetto tecnico che per quello qualitativo della forza lavoro italiana;
  6. Le professioni c.d. "intellettuali" si proteggono dall'assalto di migliaia di laureati/anno (ai quali ovviamente non è possibile offrire lo stesso lavoro) con ordini professionali chiusi (vedi notai) o periodi di apprendistato lunghi (vedi commercialisti): nel secondo caso il sistema previdenziale perde altri anni contributivi a discapito delle future pensioni che dovranno essere erogate;
  7. L'accesso alla professione "intellettuale" è percepito in modo molto differente tra nord e sud (e non è un discorso razzista): mentre al nord, le maggiori opportunità fanno coincidere (assai spesso) la professione intellettuale con la "libera professione" (ovvero impresa), al sud è prevalente la ricerca del posto fisso alle dipendenze di un datore di lavoro. E' evidente, secondo me, come sia molto più vantaggioso entrare in azienda presto con un buon diploma di ragioniere e tanta voglia di fare piuttosto che da laureato in Economia a 30 anni e trovarsi con lo stesso stipendio del ragioniere che ne sa quattro volte te. (Fatti salvi ovviamente i nepotismi del caso).
  8. La flessibilità del lavoro è un'arma "contro" il lavoratore: in altri paesi è un'arma "a favore". Il lavoratore italiano cerca disperatamente solidità e certezze ma ha poco da offrire in termini di competitività (vedasi ad esempio costi esagerati dovuti anche ad un sistema previdenziale che risente di quanto detto sopra) e professionalità. Al contrario dove il sistema di istruzione ed avviamento alle professioni funziona, il lavoratore è appetibile per le aziende e la flessibilità è uno strumento per migliorare la propria posizione professionale e di reddito.

Ovviamente poi ci sono mille casi particolari. Ma, in linea di massima, questo è un quadro abbastanza fedele situazione italiana.

Link al commento
Condividi su altri siti

vedi curva? anche se non riuscirei mai a dire le cose che ha appena detto Anlan (mentre sono al lavoro) le ho esplicitate in maniera più "rustica" durante il nostro scambio di opinioni.

ritengo infatti, ancora una volta e concorde con quello già detto, tutte ottime le citazioni di Anlan che ampliano alcune delle mie e ne descrivono altre più approfonditamente.

non vi voglio vedere come dei clienti per cui vi devo colpire con il mio italiano, preferisco vedervi come amici al bar con i quali avere uno scambio di opinioni....più rilassante, più appagante....più possibile durante la mia giornata.

scusate la puntigliosità.

 

 

lobo

Link al commento
Condividi su altri siti

non è esattamente ciò che intendo:chi a 18 anni si rifiuta di lavorare(artigiani..) pur avendone le 'congenialità' spesso lo fà perchè..

 

Spesso sta in questo caso per "anche perchè",nel post precedente avevo eivdenziato come l'essere mantenuti agli studi dalla famiglia d'origine permettesse l'accesso a quel mondo universitario appunto "dorato".Ma è intuibile che una buona fetta di neo-maggiorenni non faccia necessariamente parte di quel mondo

già in partenza ma che ne rimanga comunque coinvolta anche per le ragioni su esposte.Concordo sul resto dell'analisi.

Link al commento
Condividi su altri siti

vedi curva? anche se non riuscirei mai a dire le cose che ha appena detto Anlan (mentre sono al lavoro) le ho esplicitate in maniera più "rustica" durante il nostro scambio di opinioni.

lobo

 

Lobo la mia è chiaramente una battuta,anche se per ravvisare similitudini tra i contenuti sin quì da te espressi e quelli postati da Anlan avrei bisogno di un microscopio elettronico.Prescindendo da giudizi di valore e/o di forma tu dici cose diverse,"altre".Diverso è che tu sottoscriva quelle di Anlan.

Link al commento
Condividi su altri siti

la mia visione? oggi le scuole sono solamente una perdita di tempo, questo se non si vuole appositamente perderlo chiaramente, proprio perchè sono troppo retoriche e poco pratiche.lobo

 

infatti...i corsi di formazione che io prefiguro in grado di fornire al 18enne opzioni chiare e nette e al termine delle quali l'abilitazione legale ad esercitare quella professione dovrebbero essere improntati alla massima focalizzazione manuale tecnico/specifica e avere caratteristiche quali brevità ed intensità.Quindi nessuno,almeno non io,sta avanzando come soluzione ai temi toccati le scuole 'tecniche' nell'odierna accezione proposta.

Link al commento
Condividi su altri siti

L analisi fatta da Anlan mi trova quasi del tutto d accordo.Mi piace però sottolineare dei "fatti"riguardanti il settimo ed otta vo punto.

Il secolare ormai divario fra nord e sud oggi si esprime anche in questi termnini;l assenza di aziende nel mezzogiorno di grossa importanza ,ha allungato il livello di scolarità.O meglio i giovani,non trovando sbokki lavorativi,si autoparkeggiano all università colla speranza di una laurea che possa offrire loro in futuro,una collocaziione decente nel mondo lavorativo.ottenuta la laurea,magari anche a pieni voti,cominciano le scottanti delusioni.Nel nord piu ricco ed industrializzato,un 18 enne,magari ,raggiunto il diploma, ha piu facilità di trovare un impiego e di conseguenza non sente la necessità di una laurea!Ecco che infattti al nord,la professione"intellettuale"spesso si traduce in libera professione,appunto impresa,mentre al sud avviene l affannosa ricerca del posto fisso.

Quindi chi governa,di centro,destra o sinistra,dovrebbe seriamente pensare a riformare la scuola.Chi investirebbe in un corso di studi che non offre lavoro?Nessuno.Allora perchè molti meridionali l hanno fatto?Perkè solo col diploma non trovavi un cavolo di occupazione.Andavi al nord?Si dovrebbe raddoppiare lo stipendio!conviene all imprenditore del nord??Ecco perchè molto spesso preferisce gli albanesi o i filippini!!!Quindi,grossa attenzione alla scuola ed a sto maledetto mezzogiorno d italia!!

Link al commento
Condividi su altri siti

La scuola fa schifo ed i professori hanno meno voglia di lavorare di quanto gli studenti abbiano di studiare.

.......................

 

Vedi Lista, fa parte di un progetto ben preciso.

Creare il maggior numero di IGNORANTI per governare meglio.

 

Tutto qui.

 

Nel peggiore dei casi, Cambogia, Vietnam, Cina di Mao, l'istruzione viene proprio abolita.

 

Ciao e scusate il mio piccolo contributo che chiamo "piccola cura per capelli".

Link al commento
Condividi su altri siti

Billo ... hai ragione. Il discorso rischia pero' di ampliarsi ed inizia a coinvolgere anche un altro aspetto che con l'istruzione scolastica e la formazione professionale c'entra solo marginalmente: la disponibilità di impresa nel mezzogiorno.

Per come la vedo io gli incentivi all'imprenditoria del sud hanno avuto come unico effetto l'approfittarsi, da parte di aziende già solide al nord, di incentivi, defiscalizzazioni, premi e chi più ne ha e più ne metta. Purtroppo un approccio di questo tipo (sempre secondo il mio personale punto di vista) ha orizzonti di troppo breve periodo e, nei fatti, si dimostra inconsistente. L'impresa non è un mondo a se stante e non sta in piedi da sola o solo per la buona volontà dell'imprenditore o dei soci: regge se il contesto nella quale opera la sostiene e soprattutto, non la ostacola. Infrastrutture, procedure burocratiche, risorse energetiche, disponibilità logistiche, e sicurezza sono aspetti forndamentali per il buon esito di un'impresa di tipo industriale: in assenza di queste caratteristiche si può anche promettere un bonus fiscale per i prossimi 10 anni ma alla fine l'imprenditore si accorgerà comunque che i costi sono maggiori dei benefici.

 

Tornando al discorso scolastico/giovanile comunque un altro dei punti a sfavore è la "stanzialità": rispetto alle stesse fascie di popolazione delle altre nazioni europee i nostri giovani viaggiano di meno e sono meno propensi al cambio di territorio per trovare un lavoro. Anche la concezione di "famiglia", molto più pregnante e radicata nei giovani della nostra italia, quale nucleo quasi inscindibile ed imprescindibile è, a mio parere, un limite alle nostre capacità di sviluppo.

Link al commento
Condividi su altri siti

Anlan appunto per le coseke tu hai elencato intendo che bisogna fare di piu per il sud .non un deus ex machina che in passato ha ingrassato istituzioni locali (e d in parte ancora oggi lo fanno);vorrei provvedimenti severissimi per piegare la criminalità organizzata,creando sul luogo la sicurezza necessaria per attrarre fondi di investimento.Una burocrazia piu "semplice";insomma si darebbe vita ad una serie di circostanze capaci ndi attrarre gli imprenditori.

Il fatto che gli italiani,in particolare i meridionali,siano legati alle famiglie,credo che con maggiori garanzie "economiche"la mancanza della famiglia o del vesuvio la sentirebbero di meno o per niente :D !!Il problema secondo me è che al sud se fai la fame al nord al massimo sopravvivi ma c è il rischio di un crollo emotivo ,psicologico,per una terra che non senti tua,per la difficoltà di tirare avanti.Sembrerò melodrammatico ma queste sono le esperienze che ho toccato con mano per cosi dire..anche s enon mancano esempi felici per carità.

la soluzione non la conosco però qualcosa si può fare se la smettiamo di pensare che molti non vogliono lavorare,che i giovani hanno investito male in fatto di studi,che non amano spostarsi ecc...poi ognuno si prenda le proprie responsabilità!!Soprattutto la nostra classe politica,impegnata in tanti campi tranne che nell aiutare il popolo(perdonami l espressione apparentemente retorica).

Attenzione mi riferisco a TUTTA la classe politica. :o

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi Subito

Sei già registrato? Accedi da qui.

Accedi Adesso

×
×
  • Crea Nuovo...