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Effluvium Telogen


annasa

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ciao Annasa,

io ho le tue stesse domande.Le ho fatte al mio dermatologo e mi ha risposto che il t.e. può durare anni e che una certa percentuale di capelli non si recupera.E in effetti piacerebbe anche a me sapere se c'e' stata mai qualcuna a cui la caduta si sia arrestata dopo anni di t.e.

Speriamo.

Ciao

Garbi

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Ciao Annasa

Leggendo vari post e leggendo qualche articolo sul sito della sitri mi sono fatta un'idea per poterti rispondere.

Per quello che ho capito io l'effluvium in telogen dura finche non vengono rimosse le cause che l'hanno provocato.

Se dura pochi mesi in genere si risolve da solo e i capelli tornano come prima.

Se le cause che l'hanno provocato perdurano per molti anni esso diventa cronico.

In questo caso per far si che i capelli ricrescano occorre per prima cosa individuare la causa scatenante la caduta e poi occorre anche una cura adeguata.

In genere in questi casi viene consigliato per uso topico l'uso del locoidon miscelato con estrogeni coniugati.

Credo che per recuperare un'equilibrio fisiologico della ricrescita occorra del tempo,ma l'importante è che il fenomeno sia reversibile.

Comunque se vai sul sito della sitri trovi vari articoli al riguardo.

Se fai un cerca dovrebbe esserci anche in questa sezione un articolo del dott. Marliani che parla in specifico dell'effluvium in telogen.

Spero di esserti stata utile e speriamo bene per i capelli.

Baci

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  • 2 weeks later...

IL TELOGEN EFFLUVIO

 

Il termine di “effluvio” o “effluvium” indica una situazione in cui la caduta di capelli è numericamente molto elevata (anche molte centinaia di capelli al giorno) e qualitativamente omogenea come fase del ciclo (tutti capelli cadono in telogen maturo, in anagen distrofico, in catagen 1 ecc).

 

Con il termine “telogen effluvio” indichiamo una caduta di capelli in telogen abnormemente abbondante.

II telogen effluvio, la causa più frequente di visita tricologica, è ancora spesso misconosciuto. E’ così frequente che ognuno lo sperimenta su di sé più volte nel corso della vita. La caduta dei capelli interessa diffusamente tutta la testa, comprese le parti laterali e posteriori. Quando l’effluvio è sufficientemente importante da provocare un diradamento l’alopecia che ne risulta è omogenea su tutto il cuoio capelluto.

 

Distinguiamo un telogen effluvio acuto, subacuto e cronico.

 

Telogen effluvio acuto

Il telogen effluvio acuto segue episodi fisicamente o emotivamente importanti: febbre elevata, interventi chirurgici, incidenti stradali, emorragie, parto, avvelenamenti, somministrazione di eparina, di citostatici ecc.

Il suo inquadramento clinico è relativamente recente (Kligman nel 1961) ma il sintomo che esso descrive, il rapido e diffuso diradamento, compariva già nella letteratura medica fin dall’inizio del secolo scorso. La caduta di capelli è improvvisa, violenta, quantitativamente molto elevata, qualitativamente omogenea e sostanzialmente diffusa su tutto il cuoio capelluto. Nel telogen effluvio acuto, il paziente, di solito una donna, lamenta l’improvvisa caduta di capelli a partire da un periodo, da una data o da un evento spesso ben ricordato ed indicato con precisione. Il paziente è quasi sempre fortemente preoccupato della brutalità e dell’intensità con le quali la patologia ha esordito e viene dal medico a chiedere aiuto. Spesso arriva con una busta o un sacchetto contenente i capelli caduti. Un tricogramma eseguito in questa fase mostrerà che fin’oltre l’85% dei capelli sono in fase telogen. La caduta dura due o tre mesi, quindi s’arresta spontaneamente e talvolta improvvisamente, come tutto era iniziato. Poi i follicoli ritorneranno alla normalità. Seguirà la lenta ricrescita, più o meno completa, dei capelli. Si è avuta cioè un “onda di muta”. L’evento causale del telogen effluvio dura pochi giorni o addirittura poche ore. Il recupero e il ritorno alla densità normale è invece molto lento e spesso può impiegare molti mesi.

 

Telogen effluvio subacuto e cronico

Nel telogen effluvio cronico il paziente o più spesso la paziente, lamenta da mesi (telogen effluvio subacuto) o da anni (telogen effluvio cronico) una anomala, abbondante caduta di capelli senza variazioni stagionali, senza tendenza alla remissione spontanea e, con il tempo, la comparsa di miniaturizzazione e diradamento diffuso di varia gravità. Dal punto di vista cosmetico la capigliatura è come “spenta”, anelastica, non “tiene la piega”, non “accetta” trattamenti estetici. L’evento causale il più delle volte non può essere ricordato. La causa o le cause non sono intuitive e sono spesso sfumate: problemi psicologici persistenti, diete inadeguate, somministrazione di farmaci, malattie autoimmuni croniche quali il LES, la colite ulcerosa ecc. Fra le cause di telogen effluvio molto frequenti ed insidiose sono le anemie croniche di ogni natura e le tiroiditi autoimmuni in ipotiroidismo.

Frequentemente la tricodinia accompagna il telogen effluvio. Si tratta di una sensazione soggettiva di dolenzia fastidiosa e continua riferita alla base dei capelli o al cuoio capelluto. La tricodinia scompare quando l’effluvio si risolve o sta per risolversi. La sua causa è discussa ma ci pare troppo semplicistico attribuirla solo alla emotività od alla labilità psichica del paziente.

Il meccanismo con il quale si ha la caduta dei capelli nel telogen effluvio non è chiaro ma sembra probabile che si possa ricondurre ad un problema nell’utilizzo della fonte prima di energia cellulare, il glucosio, con danni alla formazione della guaina interna ed arresto delle mitosi nella matrice pilare.

 

Approccio al telogen effluvio

In presenza di una caduta di capelli abbondante e diffusa il medico deve essere in grado di eseguire una corretta diagnosi basata sull’indagine anamnestica, sull’esame clinico, sugli esami di laboratorio e su eventuali osservazioni microscopiche (se occorre anche mediante biopsia ed istologia).

 

L’approccio al paziente, come spesso avviene in dermatologia ed a differenza di quanto sempre si fa in medicina generale, potrà cominciare con l’esame obiettivo.

Per prima cosa verificheremo se i capelli sono “normali” per quantità e qualità, anche in relazione ad età e sesso del soggetto che stiamo esaminando.

Facilmente potremo verificare se si è in presenza di un diradamento diffuso o localizzato (ipotrichia) e se tale diradamento è stato o meno preceduto da assottigliamento dei capelli (miniaturizzazione).

Dopo un parto, ad esempio, si verifica frequentemente un effluvio diffuso senza che i capelli si assottiglino (telogen effluvio acuto post parto). Durante una dieta dimagrante squilibrata, con carenze proteiche, si può assistere invece ad un assottigliamento dei capelli seguito poi da caduta di capelli in telogen con bulbi che appaiono al microscopio spesso strozzati, come a clessidra (telogen effluvio subacuto o cronico carenziale).

 

Il test della carezza è un primo esame clinico che consiste nel far scorrere la mano sopra il cuoio capelluto come per accarezzare la testa ed i capelli. Piccole alterazioni, di solito subito evidenti, ci daranno un primo immediato orientamento.

Facciamo alcune considerazioni solo a titolo di esempio.

Potremo renderci conto “a vista” di quanti sono i capelli corti e sottili, “miniaturizzati”, se i capelli sono particolarmente sottili, se sono sottili in toto o solo in zone particolari, se vi sono elementi fratturati ecc.

- Si potrà subito, grossolanamente, determinare il rapporto fra capelli miniaturizzati (corti e sottili) e capelli normali. Un eccesso di capelli miniaturizzati indica una riduzione del tempo di anagen ed un aumento del numero dei telogen che, se accompagnato da irregolare distribuzione con prevalente rarefazione del vertice e risparmio della nuca, ci farà, specie in un uomo, porre diagnosi di defluvio in telogen o ipotrichia o alopecia androgenetica.

- Se la miniaturizzazione è regolare su tutto il cuoio capelluto senza zone di particolare prevalenza ci orienterà verso un telogen effluvio cronico.

- Una rarefazione dei capelli senza miniaturizzazione, omogenea sulla nuca, sulle tempie e sul vertice orienterà verso un effluvio acuto o subacuto.

- La rarefazione isolata della zona fronto-parietale, la così detta “stempiatura”, sarà oltremodo orientativa per una alopecia fronto-parietale maschile.

- Una alopecia areata sarà, il più delle volte, subito evidente.

- La presenza di capelli fratturati, simili a barba ispida, farà pensare a danni provocati da trattamenti cosmetici, a malformazioni del fusto, alla tricotillomania, alla tigna. Saranno cioè diagnostici di una pseudo alopecia.

- Capelli assottigliati ma non da sempre geneticamente sottili, specie se con irregolari assottigliamenti fusiformi e strozzature lungo il fusto, potranno far pensare ad uno stato carenziale.

 

L’esperienza del medico sarà in tricologia, come in tutta la dermatologia (branca “visiva” della medicina), spesso decisiva per una diagnosi corretta e, di solito, immediata.

 

L’osservazione del cuoio capelluto potrà poi evidenziare la presenza di comuni disturbi dermatologici come la pitiriasi secca (forfora), la dermatite seborroica, la psoriasi ed anche cicatrici, atrofie, ustioni, infezioni, tumori ecc.

 

Il pull test verrà eseguito subito dopo.

- Quando con il pull test ci rimane fra le dita un numero elevato di capelli con i loro bulbi in telogen è di per se già diagnostico per un telogen effluvio.

Se la caduta dei capelli costituisce per il paziente l’unico sintomo di calvizie incipiente, paradossalmente, tanto più questa è vistosa tanto meno, corrisponde, nella maggior parte dei casi, ad un reale pericolo di calvizie. L’effluvio come ormai ben sappiamo, è impressionante e comunissimo e la sua benignità rende ragione della apparente efficacia di tante “cure” irrazionali. Nell’effluvio in telogen acuto la caduta è abbondate, anche di centinaia e migliaia di capelli in telogen, senza segni di involuzione. Nell’effluvio in telogen cronico la caduta è più modesta, sempre in telogen, sempre accompagnata da diradamento più o meno obiettivo, talvolta anche spiccato, e da un certo grado di miniaturizzazione.

 

Anamnesi

L’anamnesi richiede un’attenta valutazione della storia familiare, degli stati fisiologici e/o parafisiologici, delle abitudini alimentari, delle malattie passate o in corso, dell’uso di farmaci o cosmetici (tinture, colorazioni, lavaggi ecc.).

 

- Se, con l’esame obiettivo, abbiamo posto diagnosi di effluvio in telogen (caduta di capelli abbondante ed omogenea) l’anamnesi facilmente ci farà distinguere un effluvio in telogen acuto da un effluvio in telogen cronico (durata temporale dell’effluvio).

L’evento causale dell’effluvio acuto spesso viene riferito dal paziente stesso. Se invece l’anamnesi non è già di per sé dirimente chiederemo al nostro paziente una serie di esami, nel tentativo di trovare la causa dell’effluvio.

Fra le cause di telogen effluvio cronico dobbiamo sempre sospettare una anemia, un distiroidismo, una carenza alimentare o vitaminica ma anche la lue, una epatite, una leucemia, una collagenopatia sistemica con andamento clinicamente iposintomatico ecc. Dobbiamo cioè ricordare anche le cause più temibili, di difficile diagnosi e spesso, almeno inizialmente, misconosciute

 

La diagnosi di telogen effluvio acuto e/o cronico impone quindi una serie minima di esami che permettano di escludere od individuarne le origini più gravi.

 

- Esami clinici minimi di base in caso di telogen effluvio:

emocromo, sideremia, ferritina, zinchemia, protidogramma, glicemia, fT4, TSH, acido folico, vitamina B12, VES.

 

- Esami di secondo livello:

Ra Test, proteina C, VDRL, HAV, HBsAg, HCV, dye test, mono test, HIV, esame delle feci, calcemia, magnesiemia, transferrina, anticorpi antigliadina, test delle resistenze globulari, fetoemoglobina, glucosio-6-fosfato deidrogenasi, ricerca di autoanticorpi antinucleari.

 

 

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Nutrienti, Vitamine ed Oligoelementi

(serici e/o plasmatici)

margini di normalità

 

Valori normali in Medicina Valori normali in Tricologia

albumina: 3,5-5 gr/dl > 4,5 gr/dl

calcemia: 8,5-10 mg 9-10 mg/dl

ferritina: 12-200 ng/ml >30 ng/ml

sideremia: 40-160 mcg/dl >60 mcg/dl

folati: 1,8-12 ng/ml >3 ng/ml

magnesio: 1,3-2,1 mEq/l >1,8 mEq/l

proteine tot: 6-8 g/dl >6,5 g/dl

rame: 70-160 microg/dl 80-120 microg/dl

vit. A: 30-65 microg/dl 40-65 microg/dl

Vit. B6: 3,6-18 ng/ml >5 ng/ml

vit. B12: 220-940 pg/ml >300 pg /ml

vit. C: 0,6-2,0 mg/dl >8 mg/dl

vit. D: 1,5-3,5 ng/ml 2-3 ng/ml

zinco: 70-150 microg/dl >80 microg/dl

 

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Terapia

Nel telogen effluvio acuto la terapia è inutile. E’ essenziale rassicurare il paziente. Farmaci a rischio devono essere sospesi, a meno che non siano indispensabili. Il telogen effluvio è un sintomo, non una malattia; l’unico trattamento razionale è ovviamente quello di allontanare la causa che ha scatenato l’evento ma spesso si renderà necessario fornire al paziente terrorizzato una terapia di supporto (anche solo un placebo) che gli dimostrerà l’interessamento del medico al suo caso e farà trascorrere il tempo necessario a ché l’effluvio si risolva spontaneamente.

E’ comunque interessante notare come dopo un grave telogen effluvio superato vi sia sempre un periodo più o meno lungo, talvolta anche di anni, in cui, con grande soddisfazione del paziente “guarito”, cadono pochissimi capelli perché tutti gli elementi in telogen e/o che si avviavano al telogen sono caduti. Il normale ciclo annuale è alterato, il numero di anagen al tricogramma può superare il 95% .

 

Nel telogen effluvio. cronico, invece, è sempre opportuna una terapia. Di solito questi pazienti hanno già affrontato una quantità di trattamenti locali e generali e ne sono stati delusi. Non è sufficiente, quindi, rassicurarli.

La prima cosa sarà sempre la ricerca della causa (o delle cause) che ha provocato l’effluvio per poterla risolvere quando possibile.

 

La terapia sintomatica del telogen effluvio, da effettuare nella impossibilità o in attesa di una terapia causale, è fondata sull’uso dei cortisonici topici (in lozione) o/e per via generale. Spesso anche una sola fiala intramuscolare di metilprednisolone da 40 mg da risultati sorprendentemente buoni. Inizialmente dovrebbe essere tentata l’applicazione locale di un cortisonico a bassa/media potenza e possibiulmente non fluorurato. La terapia per via generale seguirà in caso di fallimento. Il dosaggio non dovrebbe comunque superare 0,25 mg/kg/die di prednisone. Anche l’ACTH a dosi basse (0,5 ml ogni 5 giorni) può rivelarsi utile. Ovviamente quando fosse in gioco una malattia sistemica quale il lupus eritematoso sistemico il dosaggio dovrà essere adeguato alla gravità. Nei casi nei quali un Raynaud, leucopenia o una fotosensibilità facciano sospettare una condizione di pre-lupus, si può tentare un ciclo di clorochina, 500 mg/die, diminuendo il dosaggio appena possibile.

 

Nelle giovani donne è bene far attenzione alla dieta. Ci può essere una anoressia nervosa o un quadro similare o una dieta intrapresa per dimagrire. Nel primo caso, difficilissimo da gestire, è opportuno richiedere il parere di uno psichiatra.

 

Fra le cause più frequenti di telogen effluvio vi sono le anemie, anche sfumate. Occorre fare molta attenzione alla emoglobina, all’ematocrito, alla ferritina, alla vit B12, all’acido folico. Chi si occupa di tricologia deve conoscere le forme principali di anemia.

Altra causa frequente e spesso misconosciuta è l’ipotiroidismo.

 

 

 

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Ciao Annasa anche mia sorella aveva un problema del genere che ad un certo punto ha smesso di esistere e tutto è tornato come prima,quindi credo che il fattore psicologico abbia la sua importanza anche se non sò in che modo ci sia riuscita ;)

Ma più sei tranquilla e meglio andrà!!!

Ciao B)

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Grazie mille Asco782004 grazie mille del sostegno e della speranza offertami effettivamente quando smetto di pensarci e mi concentro su altro (soprattutto quando l'altro è un qualcosa di piacevole e divertente) comincio a rivedere i capellini piccoli.

Incrocio le dita e ti ringrazio ancora :fiorellino:

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  • 1 month later...
  • 2 weeks later...

scusa arietina se rispondo solo ora .. si ci sono andata l'anno scorso e lui mi chiese i dosaggi ormonali sia di tiroide che i generale.

comq mi sono presentata con una valiggia di vecchi esami domprensivi già di dosaggi ormonali di tutti i generi.

mi dette una lozione che utilizzai ed effettivamente vidi qualche miglioramento ma nello stesso periodo cominciai anche ad assumere jasmine e non sapevo a cosa attribuire il miglioramento quindi autonomamente (mai pi un'idea così stupida presi) decisi di interrompere la lozione e buum tutto come prima .. dunque .. quando me ne sono accorta ho ricominciato autonomamente a rimettere la sua lozione e buum di nuovo i capellini così ho deciso di farmi visitare dal suo "maestro" il Dr. Marliani in quanto a quel punto non ci capivo più nulla: tiroide ovaie o?

A me Campo sembra una delle persone più tranquille e disponibili .. nel campo tricologico .. sono andata però dal Dr Marliani in quanto è anche endocrinologo e ne volevo sapere di più.

quando sono arrivata da campo mi ha messo sotto la lente di ingrandimento e ha fatto vedere il cuoio capelluto ingrandito miliardi di volte (una visione poco piacevole!!) poi mi ha chiesto tutto quello che c'era stato prima di arrivare da lui (malattie disagi presunti o percepiti etc..) .. spero di esserti stata utile anche se mi accorgo di aver scritto un papiro.

Comunque se ne vuoi sapere di più e non sei soddisfatta di lui prova con Marliani.

baciu

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ops dimenticavo .. campo mi disse che era telogen effluvium .. tre mesi dopo poiche rompevo mi disse che forse era aa e mi voleva dare un antiandrogenico però già prendevo jasmine .. marliani poi mi ha detto che forse potevo evitare di prendere eutirox e jasmine perchè era telogen effluvium .. non so che dire effettivamente se fosse stata aa con jasmine per un anno avrei dovuto vedere qualche miglioramento visto che è antiandrogenico .. invece una endocrinologa di napolo mi ha detto che magari il tutto dipende da una produzione di estrogeni 8confermato anche da marliani).

come vedi ho girato .. almeno mi sono tolta un pò di curiosità ... ma in tutto sto girare non è che abbia riconquistato i miei boccoli neri e lucenti.

Spero onestamente che marliani e la dott.ssa di napoli abbiano ragione ti raccontero dopo settembre!

Aricia e scusa il mio essesre stata prolissa.

passo e chiudo

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Ciao Annasa, ho letto iltuo messaggio e volevo chiederti che lozione era quella che avevi smesso, ma che mi sembra di aver capito ti avesse dato qualche risultato. E poi non capisco l'ultima cosa che hai scritto riguardo alla dermatologa di Napoli: che significa che la caduta è legata alla produzione di estrogeni? Scusa l'insistenza, ma te lo chiedo perchè anch'io penso di avere questo maledetto t. e. cronico ed anche nel mio caso penso sia alle legato forse alla produzione di estrogeni. Ti ringrazio e ti mando un salutone.

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Carissima Julia,

effettivamente ieri sera mi sono sbagliata .. sia la dottoressa di Napoli che Marliani mi hanno detto che forse molto poteva dipendere da una BASSA produzione di estrogeni e dunque non mi servivano tanto gli antiandrogeni quanto estrogeni sotto forma di pillola anticoncezionale (immagino Mercilon o Cerazette).

Però a settebre la dr.ssa di Napoli mi vuole fare tutti ma proprio tutti gli esami compreso il surrene etc .. per escludere qualsiasi cosa e darmi una cura adeguata. Su questo concordava anche Marliani.

La lozione effettivamente conteneva idrocortisone, progesterone ed estrone però quando arrivo a casa ti scrivo esattamente cosa c'era.

Quando mi sono resa conto che i capellini riscrescevano mentre col minoxidil (datomi da una dermatologa pazza di roma) cadevano a quintali, ho cominciato a pensare che probabilmente quando Marliani e la Dr.ssa di Napoli dicono che produco pochi estrogeni hanno probabilmente ragione (e che la caduta non è aa perche altrimenti il minox avrabbe funzionato). in quest'ultimo periodo sto,poi,prendendo fitoestrogeni (hihihi ne gadagna anche il seno!!!).

Spero di esserti stata utile.

Ciao e a stasera

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ciao Gabri la dr.ssa di napoli è una endocrinologa lavora al Cardarelli si chiama Annamaria Colao. Ci sono andata perchè secondo me il mio è tutto uno sconquasso ormonale. Sono di Napoli ma vivo a Roma. Come bravo endocrinologo dermatologo c'è Marliani che è a Firenze.

Baci grossissimi compaesà perchè sono di nNapoli ma ora vivo a Roma (altra splendida città ma Napoli è il mio cuore!).

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Cara Annasa, grazie per la risposta e scusa per il mio ritardo ma sono stata 4 giorni in montagna. I dermatologi ti hanno parlato di bassa produzione di estrogeni, ma tu avevi effettivamente fatto analisi che potevano rivelare questa bassa quantità?Te lo chiedo perchè anch'io penso che il mio caso sia simile però quando ho svolto le analisi ormonali i vari livelli sia di ormoni androgeni che estrogeni sembravano essere a posto... Bah, non ci capisco più niente, a dire il vero sono scoraggiata, non vedo soluzione perchè se anche fosse t.e. cronico alla fin fine mi sembra di capire che, in assenza di uno scompenso molto forte o di una patologia grave o particolare, non ci siano valide cure. Il dott. Marliani dice che bisogna trovare la causa dell'effluvio, ma se uno ha tutti i valori nella norma, che cosa può fare?

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non so onestamente cosa dire .. io ebbi una forte impennata di tutti i valori. Anche marliani mi ha detto che pur essendo nella norma gli esprogeni e progestinici sono lievemente bassi .. sai cosa? poichè non si tratta delle loro figlie i dottori sono come dire un pò distanti .. non penso sia nè il caso di marliani nè della colao ma ne ho visti talmente tanti che ormai sono quasi immune dalle vane speranze.

La colao mi è piaciuta perchè ha detto che mi voleva esaminare completamente voleva comprendere la causa (e dunque tutto dalle ovaie alla tiroide ..al surrene tutto).

Io credo che piochè passai un brutto periodo molto brutto il corpo all'epoca trovo una via di sfogo allo stress .. e tutt'ora ogni minima oscillazione emotiva mi si incanala lì tipo l'erpess. (si scrive con l'h?).

Comunque non so perchè ma sono sicura che alla fine sarà solo un brutto ricordo!

Anche i gatti si spellacchiano quando hanno paura .. forse noi produciamo eccessivamenete o in modo inferiore degli ormoni che poi determinano reazioni a catena sull'intero sistema .. il corpo si dice sia una macchina perfetta e completamente in armonia con se stessa se qualcosa sfugge si creano effetti a catena.

C'è chi dimagrisce chi ingrassa chi ha le coliche noi purtroppo i peli!

Oggi sò un pò filosofa ... comunque teniamoci su e non ti preoccupare che a settebre ti farò sapere se eventualmente una via di indagine un pò più attenta l'ho trovata!

Penso che per la dr.ssa di Napoli io sia stata una "caso interessante" ecco perchè mi vuole vedere! però come si dice "do ut des" se ne dovessi trarre giovamento ne sarei molto felice!

Andiamo avanti e vediamo che succede!

Baci Julia e spero che in montagna ti sia divertita tantissimo!! che ce lo meritiamo! :okboy:

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  • 2 months later...

Per poter parlare di androgenetica femminile occorre che vi siano due condizioni “sine qua non”.

 

1) la presenza di androgeni in quantità significativa e anormale,

2) una situazione di familiarità se non di ereditarietà.

 

L'alopécia androgenetica è necessariamente il risultato di un processo androgeno dipendente e di una trasmissione genetica.

 

l’alopecia “Androgenetica” è sicuramente ereditaria, sebbene le modalità di trasmissione ereditaria del "carattere calvizie" non siano ancora ben definite è ormai chiaro che tale carattere è espressione di un mosaico di geni. Non possiamo però riferire l’alopecia ad un qualunque familiare (ad esempio uno zio calvo) tutti hanno un familiare calvo! Di fatto perché una donna sia ereditariamente calva occorre che la madre sia calva e non per alopecia areata o telogen effluvio.

 

E' ormai accettato che l'alopecia androgenetica maschile è associata all’attività della 5-alfa riduttasi con incremento locale della produzione di diidrotestosterone. Questo è stato dimostrato principalmente, se non esclusivamente, negli uomini e poi, riteniamo impropriamente, esteso alle donne. Se si considera il processo di calvizie come androgeno-dipendente, l'alopecia androgenetica dovrebbe essere limitata alle sole aree dotate di recettori per gli androgeni. Nel cuoio capelluto, questi recettori sono stati individuati solo nell'area frontale e nel vertice e non nell'area temporale ed occipitale. In effetti negli uomini la calvizie si presenta solo nelle zone androgeno-dipendenti, mentre nelle donne questa è raramente localizzata a queste sole aree, anche quando, magari con l'avanzare dell'età, si manifestano ampie zone alopéciche. Nelle donne l'alopécia è, di solito, diffusa anche alle zone non androgeno dipendenti.

L'incremento della attività 5-alfa reduttasica o della sensibilità locale al DHT spiega nel maschio la ben nota efficacia degli inibitori della 5-alfa reduttasi. Ma i livelli ormonali degli androgeni, nella donna sana, anche se calva, sono sempre molto più bassi di quelli presenti del maschio. Anche il maschio in terapia con finasteride ha livelli di DHT circa 10 volte superiori a quelli della donna con alopecia, il che fa malamente definire questa alopecia femminile come androgenetica.

Dosi farmacologiche di estrogeni (gravidanza, contraccezione) hanno spesso un effetto benefico su molti casi di alopécia femminile probabilmente attraverso diversi meccanismi non anti-androgeni (probabilmente per incremento del fattore di crescita vascolare endoteliale con effetto proliferativo delle cellule della papilla dermica). Dosi farmacologiche di estrogeni, di solito associate ad agenti antiandrogeni derivati dal progesterone, vengono empiricamente usati con buoni risultati, che tuttavia non sono mai stati dimostrati in sede di trials clinici.

Fatta eccezione per qualche raro caso di anomala produzione ormonale surrenalica o ovarica (per difetto enzimatico surrenalico o per tumore secernente) nelle donne, l'alopecia femminile appare essere qualcosa di molto diverso da quella maschile ed i meccanismi appaiono differenti ed, anche se non ancora del tutto chiariti, quasi sempre assimilabili a quelli del Telogen Effluvio Cronico o della Alopécia Carenziale da deficit estrogenico, anche solo funzionale.

 

La alopécia androgenetica femminile di Ludwig “FAGA” è quasi sempre un telogen effluvio o una alopecia carenziale da deficit di estrogeni !

Anche i casi di quelle ragazze con capelli fini e diradati praticamente su tutto il cuoio capelluto (ma più sul vertice e nella zona frontale) con la madre (spesso) nelle stesse condizioni ma con mestruo e fertilità normale, senza eccesso di androgeni circolanti, in cui non è possibile reperire chiari elementi clinico laboratoristici che ci facciano deporre per un telogen effluvio ci fanno pensare a casi di resistenza periferica familiare del follicolo alla azione degli estrogeni (deficit di 17 steroido ossidoriduttasi, aromatasi, 3 alfa riduttasi). Sono cioè alopecie carenziali!

 

Tutto questo ha risvolti terapeutici fondamentali

Gli inibitori della 5-alfa riduttasi sono inefficaci nelle donne

Una terapia topica con estrone o 17 alfa estradiolo può risultare efficace in molti casi.

 

Se invece l’alopecia della donna interessa realmente e solo il vertice con la “chierica” ed ancor più la zona frontoparietale con chiara “stempiatura” maschile si parla di alopecia a patter maschile “MAGA” e si dovrà sospettare una fonte di androgeni.

Indagini da effettuare:

Testosterone

17 OH progesterone

Ecografia addominale e pelvica

Non basta la presenza di un comune “ovaio micropolicistico” (che non è una malattia!) a provocare una androgenetica femminile a tipo MAGA ma occorre qualcosa di ben più grave come un tumore ovario o surrenalico secernete androgeni o un deficit enzimatico surrenalico come il deficit di 21 idrossilasi.

:gatto:

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